Guzzanti Corrado

Mineo (CT) [I] 1852 06 02 Mineo (CT) [I] 1934 03 19

Note biografiche

Nato a Mineo il 2 giugno 1952 vi morì il 19 marzo 1934.

Alla conclusione degli studi presso l'Istituto Tecnico si dedicò alla telegrafia e divenne direttore dell'Ufficio Poste e Telegrafi della città natale. Il periodo sismico che interessò Mineo nel 1878 segnò il destino di Corrado Guzzanti. Il Prof. Orazio Silvestri, insigne geologo dell'Università di Catania, fu incaricato dal governo di studiare i terremoti dell'ottobre di quell'anno. A Mineo Silvestri trovò in Guzzanti un appassionato e preciso collaboratore soprattutto nella progettazione e realizzazione di strumenti sismici per la rilevazione e la registrazione delle scosse locali. A seguito di questa esperienza lo stesso Silvestri propose a Corrado Guzzanti di installare a Mineo un osservatorio sismico. Fu presso la propria abitazione che Guzzanti (don Corrau da Posta per i menenini) diede vita nel 1882 alla Stazione Sismica di Mineo collocandovi dei sismoscopi; nel 1883 la stazione divenne anche meteorologica e Guzzanti la trasferì poi nel 1887 nella propria nuova abitazione in locale appositamente costruito, arricchendola di strumenti ceduti dalla Società Meteorologica Italiana e dall'Ufficio Centrale di Meteorologia o ideati e fatti costruire da Guzzanti stesso.

La collaborazione con la Società meteorologica inizia in questi anni ed è ampiamente documentata da una fitta corrispondenza con Francesco Denza, promotore della prima rete meteorologica italiana.

Negli anni Ô90 Guzzanti raggiunse la sua "maturità" scientifica diversificando la sua attività di osservazione dei fenomeni connessi con la geodinamica della regione Etnea. Nel 1892 collocò un puteometro in un pozzo, con lo scopo di registrare variazioni del livello dell'acqua eventualmente associate a fenomeni geodinamici. Le osservazioni venivano correlate con le analoghe condotte a Catania. Altre importanti osservazioni furono condotte da Guzzanti con un termometrografo nella sorgente di Fiumecaldo. Per queste osservazioni egli fece costruire un padiglione in cui era installato il termometrografo. In queste osservazioni era aiutato quotidianamente dalle lavandaie che andavano a lavare i panni al torrente in cui confluivano le acque di Fiumecaldo.

Guzzanti si dedicò allo studio delle correnti telluriche dal 1911 ed alla fotografia scientifica per la quale fu premiato nello stesso anno.

La sua grande sensibilità verso i problemi dell'osservazione sismologica lo spinsero a promuovere e a sostenere con consigli e collaborazione diversi osservatori meteorico-sismici in Sicilia. Tale attività è documentata da un carteggio con l'osservatorio Pennisi di Acireale.

Fu uno dei fondatori della Società Sismologica Italiana, nel cui Bollettino figurano 11 sue memorie; pubblicò i suoi scritti in altre riviste come gli Atti dell'Accademia Gioenia di Catania, gli Atti e Rendiconti dell'Accademia Zelantea di Acireale, il Bollettino Mensuale di Moncalieri, la Rassegna delle Scienze Geologiche in Italia, e numerosi articoli in giornali a carattere regionale siciliano.

Gli strumenti da lui ideati ottennero premi e diplomi di benemerenza ed ebbero una lusinghiera diffusione in Italia e all'estero. Dal 1895 al 1916 funzionò a Bucarest un Microsismoscopio a doppio pendolo Guzzanti segnalando numerosi terremoti locali. In Italia esistono alcuni esemplari di strumenti da lui progettati e fatti realizzare. presso l'Ufficio Centrale di Ecologia Agraria di Roma un Microsismoscopio a doppio pendolo, presso l'Osservatorio Astronomico di Palermo, La più completa raccolta di strumenti di Guzzanti (una decina di pezzi sopravvissuti) è quella a lui appartenuta, oggi giacente, in cattivo stato di conservazione, presso il Comune di Mineo.

Nei circa 50 anni di attività scientifica, fu in contatto con numerosi insigni meteorologi e sismologi fra cui Francesco Denza, Michele Stefano de Rossi, Pietro Tacchini, Timoteo Bertelli, Guido Alfani per citare solo alcuni dei più importanti. La fitta corrispondenza epistolare con questi studiosi è documentata da carteggi ancora esistenti.

Socio corrispondente dell'Accademia di Scienze Lettere ed Arti degli Zelanti di Acireale e dell'Accademia Gioenia di Catania, fu insignito di diverse onorificenze per la sua attività scientifica.

Fra i grandi meriti di Corrado Guzzanti, oltre agli strumenti da lui progettati e alle ricerche da lui condotte, spicca quello di aver rappresentato uno degli esempi più attivi e appassionati di osservazione sismologica privata. A lui e a numerosi altri studiosi si deve, infatti, il primo nucleo di rete sismica nazionale che, nata per ispirazione e coordinamento di Michele Stefano de Rossi negli anni '70 del secolo scorso, solo negli anni 1887-89 ebbe una formalizzazione istituzionale. Guzzanti non riuscì a far sopravvivere nell'ambito istituzionale della rete geodinamica italiana il proprio osservatorio, che rimase sempre privato, fino alla morte del suo fondatore. Migliore sorte non ebbero strumenti e documenti dei suoi 50 anni di contributo scientifico alla sismologia italiana. Più volte, infatti, è stata evocata in sede locale questa importante stagione di storia menenina con progetti di valorizzazione, che purtroppo non hanno tuttora trovato una concreta realizzazione.

Bibliografia

Agamennone G.
Brevi cenni sull'organizzazione del Servizio Sismico in Italia con l'elenco dei principali osservatori sismici italiani, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana (1908-1909), Vol.XIII, pp.41-74.
Modena 1908

Agamennone G.
Guzzanti Corrado, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1934), Vol.XXXII, pp.145-148.
Roma 1934

Guzzanti C.
L'Osservatorio di Mineo, appunti su alcuni terremoti avvenuti prima dell'istituzione dell'Archivio geodinamico presso il R. Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica, in "Atti dell'Accademia Gioenia di Scienze Naturali in Catania", S.V, Vol.VXI, (1929), memoria XV bis, pp.1-11.
Catania 1929


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.

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(Last update on: 26/04/00)