Denza Francesco

 

Napoli [I] 1834 06 07 Roma [I] 1894 12 14

Note biografiche

Nato a Napoli il 7 giugno 1834, morto a Roma (Osservatorio Vaticano) il 14 dicembre 1894.

A soli 16 anni Denza conseguì il diploma di Ingegnere di Ponti e Strade, dimostrando una naturale predisposizione per la matematica e la fisica. Compiuti gli studi a Macerata e a Roma, si trasferì nel 1856 presso il Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri per insegnarvi matematica e fisica. Un anno dopo si laureò in fisica all'Università di Torino, trascorsero due anni e, nel 1859 Denza fondò l'Osservatorio Meteorologico presso il Collegio Carlo Alberto con l'intendimento di proseguire le esperienze maturate a Roma sotto la guida del Padre Secchi, coordinando nel contempo tutti colore che, in Piemonte, si stavano occupando di osservazione meteorologiche (Denza 1883). Per cinque anni, dal 1860 al 1865, Denza profuse energie nell'organizzare la rete di osservatori piemontesi; nel 1865 egli riuscì a pubblicare il primo numero del "Bullettino Meteorologico dell'Osservatorio del R. Collegio Carlo Alberto in Moncalieri", prima rassegna periodica del genere nell'Italia settentrionale. Le capacità organizzative del Padre Denza ebbero modo di risaltare negli anni seguenti, quando egli promosse l'istituzione di nuove stazioni meteorologiche, soprattutto nelle zone alpine piemontesi e valdostane. Fin dal 1871 venne stabilita una proficua collaborazione tra il Padre Barnabita Direttore dell'Osservatorio di Moncalieri ed il Club Alpino Italiano, collaborazione che portò alla nascita di numerosi osservatori meteorologici di alta montagna. Nello stesso anno la nuova e più articolata rete di stazioni che afferiva a Moncalieri, convinse Denza della necessità di disporre di una pubblicazione più agile e pronta rispetto al bullettino meteorologico mensile. Nel dicembre di quell'anno ebbe così inizio la stampa del "Bullettino Meteorologico Decadico dell'Osservatorio del R. Collegio Carlo Alberto in Moncalieri". Nel frattempo l'organizzazione delle stazioni meteorologiche si era allargata a tutta l'Italia settentrionale, oltre i tradizionali confini del Piemonte; nel 1873 "La privata istituzione meteorologica, e per l'ampliata sua azione e pel consolidato suo consolidamento, cominciò a prendere il nome di Corrispondenza Meteorologica Italiana della Alpi e degli Appennini" (Denza 1883). Grazie all'opera instancabile del Denza l'attività della Corrispondenza non conobbe soste, raggiungendo le regioni di tutta Italia. In occasione dell'Esposizione Nazionale di Belle Arti svoltasi a Torino nel 1880 Denza, in collaborazione con la Presidenza del Club Alpino Italiano e l'assenso dei direttori degli osservatori organizzati nella Corrispondenza, coordinò la prima Riunione Meteorologica Italiana che si tenne nel capoluogo piemontese dall'1 al 4 settembre 1880. I 144 partecipanti, tra i quali settanta direttori di stazioni meteorologiche, fondarono l'Associazione Meteorologica Italiana approvandone lo statuto ed il regolamento del servizio meteorologico. Padre Denza fu eletto direttore del Comitato Direttivo Provvisorio del neonato consesso scientifico. Le tematiche della sismologia e dei fenomeni geodinamici non furono trascurate nel corso di questa prima riunione, che ascoltò, tra le altre, comunicazioni di Michele Stefano De Rossi, Gustavo Uzielli e Filippo Cecchi.

L'Associazione si consolidò due anni dopo nel corso della II Riunione Meteorologica Italiana tenutasi a Napoli dal 25 settembre al 1 ottobre 1882. In questa occasione vennero eletti gli organismi dirigenti definitivi e Padre Denza fu eletto Direttore Generale della Società Meteorologia Italiana (Denza 1883). Quest'ultima assorbì anche le attività scientifiche dell'Associazione Italiana per la Meteore Luminose, sorta nel 1870 per iniziativa dello Schiapparelli e dello stesso Denza.

Nel 1889 la fama di organizzatore degli studi meteorologici e geofisici che accompagnava Padre Denza convinse Papa Leone XIII ad affidargli il difficile incarico di ripristinare l'attività scientifica della Specola Vaticana. Il progetto fece seguito al successo dell'Esposizione Vaticana del 1888 che raccolse numerosi strumenti scientifici per le osservazioni meteorologiche, sismiche e magnetiche donati da scienziati e costruttori di tutta Italia. Il Pontefice appoggiò l'idea di collocarli nei locali dell'antica Specola Gregoriana facendo così rifiorire le tradizioni scientifiche dell'istituto vaticano. Oltre a seguire i lavori di impianto del nuovo osservatorio, dotato per la sezione sismica di "parecchi pregiati istrumenti avuti in dono dai loro inventori o costruttori, tra i più celebrati d'Italia" ( Denza 1890). Denza ricoprì il ruolo di ambasciatore scientifico della Santa Sede in occasione delle più importanti riunioni scientifiche internazionali. Nel 1891, terminati i lavori, Denza fu nominato Direttore della nuova Specola Vaticana e si trasferì a Roma pur conservando l'incarico direttivo dell'Osservatorio di Moncalieri. Nel corso della sua nuova attività egli venne chiamato a presiedere la Pontificia Accademia de' Nuovi Lincei, conservando questa carica fino alla morte (Boffito 1933).

Bibliografia

Boffito Giuseppe
Scrittori Barnabiti.
Firenze 1933

Denza F.
La corrispondenza meteorologica italiana alpina-appennina.
Roma 1877

Denza F.
La meteorologia in Italia, cenni storici, in "Gli Studi in Italia", A.VI, Vol.I, fasc. III.
Roma 1883

Denza F.
La nuova specola vaticana, in "Atti della Pontificia Accademia de' Nuovi Lincei", A.XLIII (1889-90). p.9.
Roma 1890

Denza F.
Gli strumenti registratori della Specola Vaticana e lo scoppio della polveriera del 23 aprile 1891, in "Atti della Pontificia Accademia de' Nuovi Lincei", A.XLIV, (1890-91), p.188.
Roma 1891

*
L'inaugurazione dell'Osservatorio di Mottarone, in "Gazzetta Piemontese", 23.07.1885, anno XIX, n.201. Torino 1885


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.

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(Last update on: 26/04/00)