Ragona-Scina' Domenico

Palermo [I] 1820 01 20 Modena [I] 1892 02 25

Note biografiche

Nato a Palermo il 20 gennaio 1820, morto a Modena il 25 febbraio 1892.

Lo zio materno abate Domenico Scinà ebbe cura della educazione del giovane Ragona, che fu influenzato dalla vastissima cultura scientifica di questo precettero d'eccezione, noto per i suoi studi di fisica, botanica e sismologia. Nel 1844 Domenico Ragona-Scinà conseguì la laurea in scienze fisico-matematiche presso la R. Università di Palermo, già da due anni egli operava in qualità di terzo assistente nell'Osservatorio Astronomico della capitale siciliana. Sempre nel 1844 venne nominato professore aggiunto di Fisica presso l'Ateneo palermitano ed ottenne la promozione a secondo assistente all'Osservatorio; nel 1850, in seguito all'allontanamento per motivi politici di Gaetano Cacciatore, ne assunse la direzione, incarico che mantenne fino al 1860, quando un decreto del Governo Dittatoriale lo sollevò dall'incarico reintegrandovi il Prof. G. Cacciatore (Chistoni, 1893). Tuttavia Ragona continuò a lavorare per qualche tempo presso l'Osservatorio palermitano in qualità di Astronomo Aggiunto.

Per rendere esaustivo il quadro del percorso formativo del Ragona va ricordato come egli, nel 1851, poté beneficiare di un assegno del Luogotenente Generale di Sicilia che gli consentì di soggiornare nelle migliori specole d'Europa allo scopo di ampliare il campo delle sue conoscenze astronomiche. Si trattenne lungamente a Berlino, dove fu allievo dell'Encke, ed a Bonn. Visitò i più importanti osservatori d'Europa non tralasciando di interessarsi ai migliori laboratori dove si fabbricavano gli strumenti per le osservazioni astronomiche e meteorologiche (Chistoni, 1893). Nel 1863 Domenico Ragona fu chiamato alla direzione dell'Osservatorio di Modena in sostituzione di Pietro Tacchini. Prima cura del nuovo direttore fu quella di mutare l'indirizzo di ricerca di questo Istituto, passando dagli studi ed osservazioni in campo astronomico ai lavori nel nascente settore della meteorologia. Avvalendosi della consulenza del Prof. Cantoni, responsabile scientifico ufficiale per l'istituendo Servizio Meteorologico di Stato, Ragona dotò l'osservatorio modenese della migliore strumentazione meteorologica. Fin dal 1864 introdusse l'uso regolare dello psicrometro, ideò e fece costruire un pluviometro orario, progettò e realizzò la balconata meteorologica, inaugurando una sezione per le osservazioni sull'elettricità atmosferica. Molti degli apparecchi registratori in dotazione alla stazione meteorologica di Modena furono progettati dal Ragona che li fece costruire nel laboratorio annesso all'Osservatorio, dove lavorò assiduamente il meccanico Vito Vellani. Vanno ricordati a tal proposito il barometro registratore, l'apparecchio preavvisatore dei temporali e l'osservatorio portatile magnetico e meteorologico, una autentica stazione di osservazione da campagna, montato su carro, che permetteva lo svolgimento di attività di misura in ogni luogo e per un periodo prolungato in quanto consentiva il pernottamento in loco dell'osservatore. Vasta e qualitativamente importante fu l'attività svolta da Ragona, fin dal periodo palermitano, in campo sismologico. I suoi studi, le monografie, i cataloghi di terremoti lo posero nel ristretto novero dei primi sismologi italiani. Nello studio dei fenomeni sismici, al pari degli altri settori della sua attività, pose attenzione particolare al problema dell'osservazione e registrazione degli eventi; il suo sismografo elettrico a mercurio, ispirato dal sismoscopio di Niccolò Cacciatore presente nell'Osservatorio di Palermo, rappresentò una evoluzione dello strumento originario (). Ragona si impegnò costantemente in un'attività di organizzazione e coordinamento, a livello locale e nazionale, degli istituti preposti alla ricerca in campo meteorologico. Nel 1870 egli organizzò una rete di stazioni pluviometriche nella provincia di Modena che funzionò per venti anni. Ragona fece parte, nel 1875, della commissione nominata dal governo italiano per studiare un programma di coordinamento tra i servizi meteorologici del Paese, in quella sede fu proposta l'istituzione dell'Ufficio Centrale di Meteorologia. Nel 1876 egli ottenne il passaggio della classificazione dell'Osservatorio di Modena da astronomico a meteorologico-fisico . Lo stesso anno Ragona si impegnò nell'opera di fondazione della Società Meteorologica Italiana, che sotto la sua direzione pubblicò, nel biennio 1878-79 l'"Annuario della Società Meteorologica Italiana". Una volta attivato l'Ufficio Centrale di Meteorologia l'associazione presieduta dal Ragona si sciolse ed egli continuò assiduamente a coltivare le relazioni con gli ambienti scientifici europei, partecipando a riunioni di diverse accademie straniere in qualità di socio, a congressi e conferenze (Osservatorio Geofisico della R. università di Modena, 1928).

Bibliografia

*
Adunanza della sezione di arti, 9 marzo 1871, in "Atti della R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti in Modena", t.XX, parte III, (1882), pp.CLXXIV-CLXXV.
Modena 1882

Chistoni C.
Necrologio di Domenico Ragona, in "Annuario della Regia Università di Modena", AA.1892-93, pp.259-272.
Modena 1893

*
Osservatorio Geofisico della R. Università di Modena, nel primo centenario della fondazione dell'Osservatorio 1827-1927, pp.V-XLII.
Modena 1928

Palazzo L.
Meteorologia e geodinamica, in Cinquanta anni di storia italiana (1860-1910).
Roma 1911

Ragona D.
Sul decreto dittatoriale del 4 luglio 1860 per ciò che riguarda il R. Osservatorio Astronomico di Palermo, Reclamo di Domenico Ragona, pp.1-37.
Palermo 1861

Ragona D.
Le specole italiane e il Prof. Tacchini, in "La Gazzetta di Modena", N.163, Modena 12 giugno 1875
Modena 1875

Ragona D.
Progetto di una Societa' Meteorologica Italiana, pp.1-14.
Modena 1876


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.

home

(Last update on: 26/04/00)