Osservatorio Geodinamico e Meteorologico "Pio X" - Valle di Pompei

1890 1945

Note storiche



L'orfanotrofio femminile di Valle di Pompei prima sede dell'osservatorio.



L'osservatorio fu inaugurato in occasione del Primo Congresso degli scienziati in Valle di Pompei il 15 maggio 1890 su iniziativa da Bartolo Longo che assecondò il desiderio collettivo di tenere sotto controllo l'attività del Vesuvio, allora in piena attività.





Bartolo Longo, fondatore e finanziatore dell'osservatorio di Valle di Pompei.



La sede era collocata sul terrazzo occidentale dell'orfanotrofio femminile e la direzione fu affidata al barnabita Francesco Denza, che ne seguì l'attività per 3 anni. La morte di Denza, avvenuta nel 1893, segnò anche la fine dell'attività dell'osservatorio che fu chiuso e la sua strumentazione dispersa.





La fotografia illustra l'interno di una sala per le osservazioni meteorologiche e sismiche.



Dopo l'eruzione vesuviana del 1906, per opera di Guido Alfani, l'osservatorio fu ripristinato con una nuova sede presso il Provvisorio Ospizio Educativo "Bartolo Longo". La nuova gestione fu affidata agli Scolopi e, dal 1907, fu diretto da Giovan Battista Alfano.





Giovan Battista Alfano direttore dell'osservatorio dal 1907.



L'inaugurazione della sezione geodinamica avvenne il 19 maggio 1907, a questa erano presenti Alfani, Rosario Labozzetta (direttore dell'Osservatorio Geodinamico di Mileto), Vincenzo Nigri (direttore della Specola di Foggia), Mannucci (direttore della Specola Vaticana) e Guerrieri (dell'Osservatorio di Capodimonte).





L'Ospizio Educativo "Bartolo Longo", dal 1907 nuova sede dell'osservatorio geodinamico e meteorologico.



Dalla documentazione relativa all'inaugurazione della sezione geodinamica, risultano in dotazione i seguenti strumenti:

- sismoscopio a pendolo rovescio e caduta di massa con contatto elettrico indipendente Cecchi

- sismoscopio a pendolo rovescio e caduta di massa con contatto elettrico interno Cecchi

- sismoscopio a pendolo rovescio, senza caduta di massa

- sismoscopio a spirale semplice con contatto elettrico

- sismoscopio a doppia spirale con contatto elettrico

- sismoscopio a verghetta con contatto elettrico Galli

- avvisatore elettrico Maccioni con orologio e doppio coherer

- avvisatore elettrico senza orologio e un coherer

- pendoli sismografici Grablovitz con massa di 8 kg.

- pendoli orizzontali Omori-Alfani con massa da 200 kg.

- ortosismometro Alfani con massa da 200 kg.

- tromometro Bertelli a due microscopi (donato dalla Specola Vaticana)

- pendolo verticale grafico con massa da 1 kg.

- vasca sismica Grablovitz da 1000 Kg.

- avvisatore sismico a sfera Cecchi.

Per iniziativa di Giovan Battista Alfano, nel settembre del 1911 fu inaugurato il Museo Vesuviano, situato presso la sede dell'osservatorio, esso raccoglieva una preziosa collezione di minerali, rocce, fotografie e documenti relativi all'attività del Vulcano; in quella occasione fu inaugurato anche un nuovo ortosismometro Alfani con massa di 200 Kg., periodo 1,9 sec., ingrandimento di 200 volte e velocità di scorrimento carta di 100 cm/h. Lo strumento, con queste caratteristiche, fu sicuramente in funzione tra il 1913 e il 1929. Tra il 1908 e il 1913 era in funzione anche un tromometrografo Omori con registrazione a nerofumo; le costanti strumentali erano: massa 206 Kg., periodo 12 sec., ingrandimento 25 e avanzamento carta di 100 cm/h.

Negli anni tra il 1911 e il 1933 la dotazione strumentale dell'osservatorio venne potenziata con l'utilizzo di:

- un microsismografo Vesuvio con massa di 500 Kg., periodo 2,5 sec., ingrandimento 270 e velocità di avanzamento carta di 540 cm/h (1918-1929)

- un pendolo verticale Cartuja con periodo 1,9 sec. e massa da 850 Kg. Lo svolgimento della carta era di 108 cm/h e l'ingrandimento di 320 volte (1918-1929)

- un tromometrografo Omori-Alfani con massa di 225 Kg., periodo 10 sec., ingrandimento 80 e avanzamento carta di 100 cm/h (1918-1929)

L'attività dell'osservatorio continuò ininterrottamente fino al 1933, anno in cui, per lavori di ristrutturazione e ampliamento dell'edificio, gli strumenti furono temporaneamente spostati e si interruppero le osservazioni. Nel 1937 l'attività dell'osservatorio riprese e la direzione fu affidata al prof. Vito Ceneroni, direttore dell'ospizio e delle officine "Bartolo Longo" che aveva maturato una lunga esperienza come assistente presso l'Osservatorio Meteorologico di Benevento.

Furono rimessi in funzione il tromometrografo Omori-Alfani, il pendolo verticale Cartuja, il microsismografo Vesuvio realizzato da Alfano, i pendoli orizzontali Grablovitz e un ortosismografo Alfani.

Durante la seconda guerra mondiale l'osservatorio cadde in disuso; rimangono solo alcuni documenti, corrispondenze e qualche fotografia. Purtroppo gli strumenti sono stati smantellati e sono andati dispersi.

Bibliografia

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La collezione vesuviana del Museo G.B. Alfano in Pompei.
Pompei 1983

Agamennone G.
Brevi cenni sull'organizzazione del Servizio Sismico in Italia con l'elenco dei principali osservatori sismici italiani, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana (1908-1909), Vol.XIII, pp.41-74.
Modena 1908

Agamennone G.
Il microsismometro a pendolo verticale e sospensione cardanica, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1935), Vol.XXXIII, pp.173-189.
Roma 1935

Agamennone G.
L'Osservatorio sismico "Pio X" di Pompei, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana", Vol.XXXV (1937), p. 77.
Roma 1937

Alfano G.B.
Sull'importanza di una stazione meteorico-geodinamica alle falde del Vesuvio, pp.1-6.
Napoli 1909

Alfano G.B.
Osservatorio meteorico-geodinamico Pio X in Valle di Pompei (Napoli): La sezione geodinamica, sua inaugurazione e suoi apparecchi; Il museo vesuviano, sua inaugurazione e sue collezioni.
Valle di Pompei 1912

De Rossi M.S.
Inaugurazione dell'Osservatorio di Valle di Pompei e presentazione di un opuscolo contenente i discorsi tenuti nella medesima, in "Atti della Pontificia Accademia de' Nuovi Lincei", A.XLIII, (1889-90), p.158.
Roma 1890

*
Osservatorio meteorico-geodinamico Pio X in Valle di Pompei (Napoli), La sezione geodinamica, sua inaugurazione e suoi apparecchi, pp.1-55.
Pompei 1912

Palmieri L.
Le correnti telluriche all'Osservatorio Vesuviano osservate per un anno intiero non meno di quattro volte al giorno, in "Bullettino Mensuale della Società Meteorologica Italiana", ottobre 1890 p.153.
Torino 1890


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.

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(Last update on: 26/04/00)