Pendolo protografico Bertelli - 1896


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo strumento nella banca dati di TROMOS.

Timoteo Bertelli, nel 1895, illustrando gli strumenti sismici da lui utilizzati nell'osservatorio Vaticano descrisse il pendolo protografico di sua invenzione. Lo strumento venne così chiamato perché lo scopo per cui era stato realizzato era quello di fornire la registrazione isolata del primo movimento sismico del terremoto. Bertelli riteneva questo primo impulso scientificamente molto importante perché libero dalle successive complicazione delle tracce e dalle sovrapposizioni con le altre oscillazioni.

Per raggiungere lo scopo venne utilizzata una massa che assicurasse una elevata inerzia; inoltre il dispositivo di sospensione era il meno rigido possibile ed il periodo del pendolo non in sincronia con le oscillazioni del suolo.

Il pendolo venne posizionato, sospeso al centro della volta circolare, al primo piano della torre dell'osservatorio. Il sistema di sospensione era dato da un fascio composto da 10 fili di rame con diametro di mezzo millimetro ciascuno. La rigidezza dei fili era stata diminuita riscaldando il rame e snervandone così la struttura. Verso il basso, in prossimità del piedistallo centrale, al pianterreno, era collocata la massa di piombo di 10 Kg. di peso. Sotto la sfera di piombo, per mezzo di una vite d'ottone, era fissato un tubo di vetro con un diametro iniziale di 10 mm. e terminante verso il basso con un diametro di 3 millimetri. All'interno della parte inferiore del tubo scorreva un piccolo cilindro di avorio, terminante a forma di capsula nella sua parte superiore. Attraverso l'introduzione di mercurio dalla parte superiore del tubo di vetro, veniva regolata l'altezza della capsula d'avorio che vi galleggiava sopra. Il cilindro d'avorio terminava inferiormente con una punta scrivente sulla superficie affumicata di una lastra di vetro.

La lastra era appoggiata sopra un sostegno, regolabile in altezza, che veniva sottratto alla punta scrivente mediante un dispositivo di abbassamento.

Un avvisatore Cecchi era accoppiato al pendolo. La caduta di un pesetto dell'avvisatore provocava lo strattone ad un filo collegato all'estremità di una leva; questa muovendosi faceva arretrare un piccolo dente che teneva ferma una ruota. Nella scanalatura della ruota era avvolto un filo al quale era attaccato un peso che liberato, scendeva lungo un tubo all'interno del quale una leva attivava un meccanismo a spirale abbassando così il supporto con la lastra.

Bibliografia

Bertelli T.
Degli istrumenti sismici dell'Osservatorio Vaticano, in "Atti della Pontificia Accademia de' Nuovi Lincei", A.XLIX, (1895-96), p.135.
Roma 1896

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(Last update on: 26/04/00)