Chistoni Ciro

Ostiano (CR) [I] 1852 10 04 Casalromano (MN) [I] 1927 09 16

Note biografiche

Ciro Chistoni nacque a Ostiano (CR) il 4 ottobre 1852 da Giuseppe e Maria Mosconi e morì a Casalromano (MN) il 16 settembre 1927.

Si laureò in fisica nel 1876 presso l'università di Padova. Nel 1877 iniziò a Pavia la sua carriera scientifica come assistente del prof.Giovanni Cantoni, uno dei pionieri degli studi meteorologici in Italia. Lavorò nella città lombarda fino al 1879 interessandosi all'igrometria. In quell'anno Pietro Tacchini lo chiamò presso l'Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica a Roma per ricoprire l'incarico di assistente fisico. Quasi immediatamente fu inviato nei più accreditati osservatori geofisici stranieri per far pratica relativamente alle misure magnetiche. Rientrato in Italia nel 1881 si dedicò ai lavori per la stesura della carta magnetica generale dell'Italia, progredendo nel frattempo negli studi meteorologici. Nel 1887 vinse il concorso per la cattedra di fisica presso l'università di Modena. Cinque anni più tardi, dopo aver a lungo collaborato con Domenico Ragona direttore dell'osservatorio di quella città, ne raccolse l'eredità ricevendo l'incarico di dirigere questo istituto. Immediatamente pose mano, grazie ai sussidi straordinari ottenuti dal Governo, alle riattazioni e ammodernamenti dei locali dell'osservatorio e della balconata meteorologica che egli dotò di una serie di nuovi strumenti iniziando osservazioni regolari con eliofanografo. Ampliò i punti di osservazione inaugurando una tettoia meteorologica nei giardini pubblici della città. Chistoni promosse anche attivamente lo sviluppo degli osservatori di Sestola e del Monte Cimone che utilizzò a più riprese per lo studio delle sue misure pluviometriche, cercando di coordinare le attività di questi 2 osservatori della montagna modenese con quella dell'istituto del capoluogo. Si interessò affinché i risultati degli studi e delle ricerche che si svolgevano nell'osservatorio di Modena avessero ampia circolazione negli ambienti scientifici. A tale scopo promosse la collana delle "Pubblicazioni dell'Osservatorio". Nel 1897 propose ed ottenne il cambiamento della denominazione dell'Osservatorio che fu classificato come Geofisico: effettivamente l'attività dell'Istituto modenese, sotto la direzione di Chistoni, abbracciò nuovi settori d'indagine quali il geomagnetismo e l'attinometria. Fin dal 1896 Chistoni fece parte della Commissione Internazionale per le Ricerche sulle Radiazioni solari, ed in seguito del Comitato della Società degli Spettroscopisti per lo studio del sole. Innumerevoli furono le sue pubblicazioni scientifiche sulla meteorologia ed il magnetismo nel corso degli anni 80 dell'800. In seguito prevalsero gli studi di attinometria. A quest'ultima disciplina Chistoni dedicò anche ricerche storiche che si concretizzarono con la pubblicazione dei saggi sugli studi antichi relativi alle radiazioni solari. Pur non facendo più parte degli organici dell'Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica, nel 1867, su proroga di P.Tacchini, direttore di questo ufficio, ricevette l'incarico da parte del Ministero di Agricoltura Industria e Commercio di intensificare gli studi già avviati riguardanti la carta magnetica dell'Italia, il cui programma operativo era già stato annunciato in una memoria di Chistoni apparsa nel 1857 nelle "Memorie della Società degli Spettroscopisti italiani" dal titolo "Carta magnetica dell'Italia superiore e sua relazione con le aree sismiche" ( Dizionario Biografico degli Italiani 1960-1988 pp.52-53).

Nel marzo 1906, in seguito all'esito positivo di un concorso, lasciò la cattedra di Modena e la direzione dell'Osservatorio della città emiliana per assumere la cattedra, già di Palmieri, di fisica terrestre presso l'università di Napoli ( Bonacini 1908 pp.1-19), ( BSSI 1927 p.187). Nominato nello stesso anno direttore dell'Osservatorio Meteorologico dell'Università, Chistoni ne propose ed ottenne il cambiamento di denominazione in Istituto di Fisica Terrestre, in seguito alla morte di Matteucci nel 1909 e fino al 1911 quando fu nominato direttore dell'Osservatorio Vesuviano Giuseppe Mercalli. Ciro Chistoni resse la direzione del prestigioso Istituto Vulcanologico. Ricoprì ancora questo incarico dopo la tragica morte di Mercalli a partire dal 1916 e, in qualità di presidente del comitato Vulcanologico Universitario, dal 1923 al 1926. Nel 1927 lasciò l'insegnamento per raggiunto limite di età. Fu membro fin dalla fondazione della Società Sismologica Italiana.

Bibliografia

Bonacini C.
L'Osservatorio di Modena nel biennio 1906-1907, pp.1-19.
Modena 1908

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Chistoni Prof. Ciro, Necrologio, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana", (1927), Vol.XXVII, p.187.
Selci 1927

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Dizionario Biografico degli Italiani, Voll. I-XXXIV, (1960-1988), Roma (1960-1988).

*
Osservatorio Geofisico della R. Università di Modena, nel primo centenario della fondazione dell'Osservatorio 1827-1927, pp.V-XLII.
Modena 1928

Palazzo L., Platania G., Amerio A., Pacini D., Bonacini C., Signore F., Malladra A.
L'opera scientifica di Ciro Chistoni, in "Annali del R. Osservatorio Vesuviano", S.III, Vol. III, (1926).
Napoli 1927

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Ricognizione, catalogazione e restauro degli strumenti dell'Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone (Roma) 1993-94.


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.

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(Last update on: 26/04/00)