1891 1937
L'osservatorio catanese, uno dei tre di "primo ordine" (con Casamicciola ad Ischia e Rocca di Papa), istituiti su Regio Decreto dalla legge Blaserna, fu fondato nel 1889 nei sotterranei della sede dell'Osservatorio Astrofisico di Catania da Pietro Tacchini. L'attività iniziò nel 1890.
Nel vano principale, quello in cui era installato il maggior numero di apparati sismici, era interrato un grosso pilastro di circa 100 tonnellate isolato da uno strato di sabbia dal contatto con le fondamenta e con il pavimento. I principali strumenti in funzione presso l'osservatorio furono:
- un ascoltatore endogeno o microfono a pendolo Mugna
- un microfono sismico de Rossi
- un sismoscopio a verghetta semplice (documentato in funzione tra il 1895 e il 1898)
- un sismoscopio a verghetta flessibile Silvestri (1895-1901)
- un sismoscopio a dischetto Brassart modificato con crocetta (1898)
- un sismoscopio elettrico a doppio effetto Agamennone
- un tromometro normale (1897-1898)
- vari tromometri di 20, 25, 50, 300 e 310 cm di lunghezza (1896-1900)
- un tromometro Bertelli a due microscopi
- un tromometro a quattro pendoli multipli della lunghezza di 1 metro
- un avvisatore sismico a doppio effetto sistema Galli-Brassart (1895-1898)
- un pendolo sismografico leggero con massa di 466 grammi e periodo di 2,8 secondi (1904)
- un fotocronografo sismico Cancani funzionante almeno tra il 1896 e il 1901
- un sismometrografo Brassart a tre componenti a lastra di vetro affumicata con massa di 10 kg, lunghezza di 1 metro e fattore d'ingrandimento di 10 volte (1895-1898)
- un secondo sismometrografo Brassart a tre componenti a lastra di vetro affumicato sicuramente in funzione tra il 1897 e il 1903. Questo strumento della lunghezza di 3 metri, possedeva un fattore di ingrandimento di 10 volte e massa compresa tra 26 e 26,4 kg
- un grande sismometrografo Riccò di 300 kg di massa
- un grande sismometrografo Cancani a pendolo verticale della lunghezza di 25 m. a due componenti orizzontali con massa di 300 kg., ingrandimento di 12,5 volte e velocità di avanzamento della carta di 60 cm/h. Lo strumento, installato direttamente sulla roccia lavica del substrato, rimase in funzione tra il 1896 ed il 1934
- un sismometrografo Agamennone a doppia velocità con massa di 200 kg
- un sismografo analizzatore a triplo pendolo Cecchi (1895-1897)
- un microsismoscopio Agamennone
- un microsismografo Vicentini a due componenti orizzontali di 1.5 m. di lunghezza con massa di 100 kg, periodo 2,8 s, ingrandimento 70 e scorrimento carta di 30 cm/h (1903-1906)
- un microsismoscopio Vicentini a due componenti con massa di 100 kg e periodo 2,4 s accoppiato ad un microsismoscopio Vicentini per la componente verticale da 55 kg e periodo 0,86 s L'ingrandimento era di 70 volte e la velocità della carta di 60 cm/h. Il microsismografo venne così utilizzato tra il 1907 ed il 1913. Successivamente tra il 1919 e il 1934 la massa verticale venne diminuita a 50 kg ed il periodo ridotto a 0,8 s
- un microsismoscopio Guzzanti a doppio pendolo con massa di 6 kg (1896-1900)
- due pendoli orizzontali Omori
Nel vano accanto a quello principale erano collocati:
- un sismometrografo Cecchi
- un registratore Guzzanti
- un tromometro a registrazione fotografica Agamennone.
Vi era inoltre un pozzo di 32,5 metri di profondità per lo studio delle variazioni di livello delle acque sotterranee nel quale era collocato un puteometro registratore (1903).
L'attività dell'osservatorio cessò nel 1937.
* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.
(Last update on: 26/04/00)