Regio Osservatorio geodinamico - Rocca di Papa

1889 2000

Note storiche

A seguito del terremoto che distrusse Casamicciola del 1883, la Regia Commissione Geodinamica, riunitasi per la prima volta nel 1885, propose l'istituzione di un servizio geodinamico su scala nazionale. Il progetto prevedeva, tra le altre cose, la costruzione di tre osservatori geodinamici di "primo ordine". La scelta ricadde su Catania, Casamicciola e Rocca di Papa, località dei colli Albani situata al centro della regione dei vulcani laziali.

Il progetto fu affidato a Michele Stefano de Rossi, che ne fu anche il primo direttore. L'edificio fu realizzato secondo criteri che assicurassero una precisa osservazione dei fenomeni microsismici senza disturbi metereologici o locali ed installando gli strumenti d'osservazione direttamente al suolo (de Rossi 1887 pp.88-89). I lavori di realizzazione durarono più del previsto, così che l'osservatorio entrò in funzione solo il 1¡ ottobre 1890. De Rossi poté così collocare gli strumenti e trasferire l'archivio geodinamico nel nuovo osservatorio.

Nel 1892 Adolfo Cancani assunse l'incarico di assistente presso l'osservatorio geodinamico. Si impegnò per sette anni nella riorganizzazione, secondo nuovi criteri scientifici, dell'attività di ricerca e di osservazione. Nel 1899 ritornò, come assistente per la sezione geodinamica, all'Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica. La direzione dell'osservatorio venne assunta da Giovanni Agamennone il quale fu molto attivo nella sperimentazione pratica, nella costruzione e nel perfezionamento di nuovi sismoscopi e sismografi di sua ideazione. Agamennone mantenne la direzione fino al 1939 anno in cui l'osservatorio entrò a far parte della rete sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica del CNR.





La fotografia d'epoca mostra la stanza degli strumenti sismici del Regio Osservatorio Geodinamico di Rocca di Papa.



Gli strumenti sismici il cui utilizzo, tra il 1895 e il 1930, è documentato furono (Merlin e Somville 1910 pp.119-121), (BSSI 1895-1934):

- avvisatore sismico Cecchi (1904-1912)

- fotocronografo sismico Cancani (1895-1901)

- macrosismometrografo Agamennone con periodo 3 sec. sulla componente orizzontale e verticale, la massa di 1,5 Kg. e 2 Kg. sulla componente verticale. Tra il 1904 e il 1907 l'ingrandimento era di 1 volta e lo scorrimento carta di 2000 cm/h; tra il 1901 e il 1913 l'ingrandimento fu raddoppiato e l'avanzamento carta portato a 2360 cm/h

- microsismografo Vicentini con massa di 100 Kg., periodo di 2,4 sec., ingrandimenti 80/100 volte e scorrimento carta di 30 cm/h (1898-1905)

- microsismografo con massa di 50 Kg. (1906)

- microsismografo Agamennone con periodo i 2,6 sec., massa 80 Kg., ingrandimento 100 e velocità carta 60 cm/h (1906-1907)

- microsismometrografo Agamennone a pendolo verticale rigido a sospensione cardanica con massa di 1500 Kg. aumentabile fino a 2000 Kg. Questo sismometrografo ebbe, nel corso del suo utilizzo, diverse configurazioni:

- (1907-1913) massa 1500 Kg., periodo 2,5 sec., ingrandimento 150, scorrimento carta 60 cm/h

- (1910) massa 1910 Kg., periodo 2,7 sec., ingrandimento N-S 320 E-W 340

- (1913-1919) massa 1600 Kg., periodo 2,3 sec., ingrandimento N-S 400 E-W 340, scorrimento carta 70 cm/h

- (1919) massa 1800 Kg., periodo 2,3 sec., ingrandimento N-S 400 E-W 360, scorrimento carta 70 cm/h

- (1920-1921) massa 1900 Kg., periodo 2,3 sec., ingrandimento N-S 400 E-W 340, scorrimento carta 70 cm/h

- (1922-1930) massa 2000 Kg., periodo 2,3 sec., ingrandimento N-S 400 E-W 340, scorrimento carta 70 cm/h

Lo strumento possedeva due apparati distinti di registrazione, uno con velocità costante di avanzamento e l'altro con velocità fino a 20 m/h per la registrazione dei microsismi più debole intensità

- microsismometro-sismografo Agamennone con pendolo verticale con massa di 500 Kg., periodo 2,10 sec. e ingrandimento di 60 volte. Le registrazioni avvenivano tramite due distinti apparati su carta bianca con pennino ad inchiostro di anilina; la velocità di avanzamento era di 70 cm/h (1903-1918)

- microsismografo universale Agamennone con masse N-S 400 Kg. E-W 420 Kg. e verticale 400 Kg. I rispettivi periodi erano 8,5 3,5 e 6,6 sec., l'ingrandimento 100 e scorrimento carta di 100 cm/h (1917/1930)

- due grandi pendoli orizzontali Cancani (componenti N-S, periodo 27,2 sec. ed E-W con smorzamento ad acqua, periodo 26,5 sec.), masse di 60 Kg., installati ad angolo retto dentro due piccole camere separate. I movimenti sismici venivano registrati, senza ingrandimento, da un pennino ad inchiostro di anilina su un rullo di carta bianca alla velocità costante di 36 cm/h (1896-1912/13). La sperimantazione sul sistema di smorzamento ad acqua applicato al solo pendolo con componente E-W fu affidata all'assistente di Agamennnone, Alfonso Cavasino, il quale pubblicò nel 1909 i risultati dei suoi studi sul BSSI

- pendolino sismico de Rossi (1901)

- sismografo astatico Wiechert per le componenti orizzontali (1908-1963) e Wiechert per la componente verticale tipo I.N.G da 80 Kg. (1954-1963)

- pendolo orizzontale N-S con periodo 15 sec., massa di 3000 Kg., ingrandimento 110 e scorrimento carta di 90 cm/h (1917-1930)

- pendoli rovesci (1901)

- sismografo a disco girante con massa di 10 Kg., periodo 4 sec., ingandimento 7 (1911-1913)

- sismografo Brassart (1907)

- sismometrografo Brassart a tre componenti a registrazione continua con massa del pendolo di 10 Kg. usato per la registrazione dei terremori più deboli. L'ingrandimento era di 10 volte e la velocità di avanzamento fino a 20-30 m/h (1895-1913)

- sismometrografo piccolo Brassart a tre componenti a registrazione continua con massa del pendolo di 60 Kg., periodo 1 sec., ingrandimento 10 volte e velocità di avanzamento 17 cm/h (1902)

- sismometrografo medio con massa di 100 Kg., lunghezza 7 metri (1895-1899)

- sismometrografo Agamennone a doppia velocità con massa di 90 Kg., periodo 2,4 sec., ingrandimento 10 e velocità di avanzamento di 40 cm/h (1900-1907)

- sismometrografo Agamennone a pendolo verticale da 200 Kg., periodo 4,4 sec. e ingrandimento di 10/15 volte. Il movimento sismico veniva registrato su un rullo di carta bianca con pennino ad inchiostro di anilina. La velocità di avanzamento della carta era di 36 cm/h ma poteva raggiungere immediatamente una velocità da 20 a 30 m/h, sia automaticamente che per mezzo di un sensibile sismoscopio, in occasione di un fenomeno sismico e ritornare alla velocità originaria una volta cessato il tremore (1901-1913)

- macrosismometrografo Agamennone a tre componenti con massa di 2 Kg. per le scosse forti. L'ingrandimento era di 1-2 volte e la velocità di avanzamento era all'occorrenza di 20-30 m/h.

- due sismoscopi Galli (1895-1901)

- tre sismoscopi a dischetto (1895)

- sismoscopi Cecchi (1895-1913)

- sismoscopio a doppio pendolo orizzontale (1904-1905)

- sismoscopio a due pendoli verticali con scorrimento carta di 2100 cm/h (1905-1908)

- sismoscopio elettrico Agamennone a doppio effetto (1901-1913)

- grande sismoscopio a doppio pendolo orizzontale Agamennone (1910-1913)

- sismoscopio elettrico Cancani ad effetto multiplo con scorrimento carta di 3000 cm/h (1898-1908)

- spirale Cecchi (1907)

- tremitoscopio collegato ad un sismometrografo Agamennone. Questo strumento, in caso di scossa sismica, faceva scattare l'avanzamento carta a 3130 cm/h (1900-1913)

- tromometro fotografico Cancani (1895)

- tromometro registratore de Rossi (1895-1905)

- tromometro avvisatore lungo 330 cm. (1896-1898)

- tromometro fotografico Agamennone (1895)

- serie di pendolini tromometrici di varie lunghezze (1895-1913):

- tromometro di 6 cm.

- tromometro di 25 cm.

- tromometro di 44 cm.

- tromometro di 64 cm.

- tromometro di 100 cm.

- tromometro di 150 cm.

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Meteorologia e geodinamica, in Cinquanta anni di storia italiana (1860-1910).
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* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.

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(Last update on: 26/04/00)