Protosismografo de Rossi - 1881


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo strumento nella banca dati di TROMOS.



La figura mostra il disegno del prototipo dello strumento.



Lo strumento, ideato nel 1875, era composto da due parti: l'apparato rivelatore e l'apparato registratore. Il protosismografo era costituito da un telaio di legno a base quadrata che portava appeso nel centro un pendolo di lunghezza variabile e di notevole peso. Il pendolo era legato, senza essere fissato, agli angoli della struttura disposti secondo i punti cardinali tramite fili di seta. Posti a metà di ciascun filo vi erano quattro aghi in posizione verticale. I fili possedevano una lunghezza tale che sotto l'azione del peso degli aghi andavano a formare un angolo di 155¡.

Grazie alla disposizione ideata da de Rossi ogni movimento orizzontale del pendolo veniva trasformato in un movimento verticale degli aghi amplificato di tre volte. Ogni ago si trovava sospeso al di sopra di una piccola vaschetta contenente mercurio ed era collegato alla sua estremità superiore ad un circuito elettico tramite quattro piccole spirali metalliche molto flessibili. A seguito di un movimento del pendolo, l'abbassamento degli aghi provocava la chiusura del circuito elettrico, potendo così osservare sull'apparecchio registratore ogni semioscillazione del pendolo. Lo strumento permetteva di distinguere i segnali di ogni semioscillazione in forma di punti separati e di determinare la direzione del primo impulso orizzontale del terremoto; non rendeva però possibile determinare la durata e l'intensità della scossa. Il pendolo adottato aveva una lunghezza di 63 centimetri ritenuta da de Rossi la più adatta alla registrazione delle onde veloci e dei movimenti microsismici.

L'apparato registratore era costituito da un orologio a carica, da una striscia di carta scorrente tesa tra due cilindri e da quattro coppie di elettrocalamite collegate elettricamente, in parallelo, al polo di una pila. Su ciascuna coppia era montata un'ancora metallica munita di dente e posta al di sopra della striscia di carta.

Bibliografia

*
Appareils pour l'enregistrement continuel des ondulation sismiques au sol inventés par M.S. de Rossi, in "Bullettino del Vulcanismo Italiano", A.X (1883), pp.101-106.
Roma 1883

Brassart E.
Catalogo descrittivo degli istrumenti sismici costruiti dai fratelli Brassart, costruttori meccanici dell'Ufficio Centrale di Meteorologia in Roma.
Roma 1886

De Rossi M.S.
Riflessioni e proposte relative agli istrumenti sismografici, in "Bullettino del Vulcanismo Italiano", A. II (1875), pp.57-66.
Roma 1875

De Rossi M.S.
Istrumenti sismografici italiani premiati all'Esposizione di Elettricità in Parigi nel 1881, in "Bullettino del Vulcanismo Italiano", A.IX (1882), pp.143-146.
Roma 1882

Nigri V.
L'esposizione degli strumenti meteorologici in Roma nell'aprile 1879, pp.1-33.
Foggia 1879

home

(Last update on: 26/04/00)