Vasca sismica Grablovitz - 1895


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo strumento nella banca dati di TROMOS.

Dopo aver impiantato i livelli geodinamici a registrazione continua Giulio Grablovitz, visti i buoni risultati ottenuti nello studio dei telesismi, si convinse a migliorare il sistema di registrazione idrostatica attraverso il progetto e la costruzione della vasca sismica, che egli stesso definì il cardine principale dello studio dei terremoti lontani (Grablovitz).

Nella registrazione di oscillazioni di così piccola entità si rendeva certamente necessario evitare ogni seppur minima sorgente di attrito, come quella che si poteva avere al passaggio dell'acqua attraverso i tubi anche se di grande diametro come nei livelli geodinamici a registrazione continua.

La vasca, di forma cilindrica, aveva diametro di 157 centimetri e profondità di 110. Essa era riempita fino a dieci centimetri dal bordo di acqua, sulla quale galleggiava un grande piatto di zinco del diametro di un metro e mezzo che serviva alla registrazione. Le leve amplificatrici portavano ad una estremità i pennini per la registrazione, mentre l'estremità opposta, più corta, si collegava al galleggiante mediante un piccolo peso. I supporti delle leve, di differente altezza, erano collocati al lato ovest ed al lato nord della vasca, cosicché le punte scriventi venivano a trovarsi sulla stessa verticale su due ordinate convenientemente discoste. La registrazione avveniva su di un tamburo ad asse verticale Richard, azionato da un motore che gli faceva compiere un giro in 26 ore. I bracci delle leve stavano in un rapporto di 1 a 100 e la loro registrazione corrispondeva a quella di un pendolo di 75 metri di lunghezza. Tanto l'interno della vasca, quanto la faccia inferiore del piatto di zinco erano spalmati di bitume per ostacolare eventuali perdite e l'evaporazione dell'acqua. Lo strumento veniva completamente chiuso da un coperchio di tavole, nel quale esistevano solo due aperture che permettevano il collegamento tra il galleggiante e le leve registratrici (Grablovitz).

Grablovitz collocò il nuovo strumento in un sotterraneo dell'Osservatorio Geodinamico della Grande Sentinella di Casamicciola, prendendo ogni precauzione perché fosse riparato da possibili influenze esterna. Il locale disponeva di una piccola e distante finestra costantemente chiusa e di una porta comunicante con un altro vano isolato. La superficie del liquido si manteneva così in quiete anche nelle giornate ventose, ma le penne non risultavano mai completamente immobili (Grablovitz).

Le parti mobili dello strumento (tamburo registratore, leve scriventi e galleggiante), vennero esposte nelle sale dell'Ateneo di Brescia in occasione del Primo Congresso Nazionale di Sismologia, svoltosi in quella città nel 1902 e furono in seguito adattate alla nuova vasca impiantata all'Osservatorio Meteorologico Geodinamico al Porto d'Ischia. Alla stessa esposizione vennero anche presentati i sismogrammi dei maggiori terremoti verificatisi nel periodo 1900 - I semestre 1902, ottenuti con la vasca sismica dell'Osservatorio di Casamicciola (Strumenti, sismogrammi...).

Negli anni successivi Giulio Grablovitz analizzò le registrazioni dei telesismi ottenute con gli apparati dell'isola di Ischia, le oscillazioni lentissime vi furono riprodotte con molta chiarezza e con mirabile accordo dalle vasche, le quali non sono sospette d'interferenze dannose alle oscillazioni lente, stante il loro breve periodo proprio (Grablovitz).



Bibliografia

Agamennone G.
Brevi cenni sull'organizzazione del Servizio Sismico in Italia con l'elenco dei principali osservatori sismici italiani, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana (1908-1909), Vol.XIII, pp.41-74.
Modena 1908

Grablovitz G.
Nuovi metodi per indagini geodinamiche, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1896), Vol.II, pp.41-61.
Modena 1896

Grablovitz G.
Nuova vasca sismica, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1902-1903), Vol. VIII, pp.245-248.
Modena 1902

Grablovitz G.
Sulle registrazioni sismiche del 17 agosto 1906 in Ischia, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1906), Vol.XI, pp.328-343.
Modena 1906

Grablovitz G.
Un ventennio d'operosità in Ischia, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1907), Vol.XII, pp.209.
Modena 1907

Grablovitz G.
Sulle varie fasi dei sismogrammi, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1913), Vol.XVII, pp.218-244.
Modena 1913

*
Strumenti, sismogrammi e quadri, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1902-1903), Vol.VIII, pp.99-119.
Modena 1902

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(Last update on: 26/04/00)