Grablovitz Giulio

 

Trieste [I] 1846 00 00 [Ischia] [I] 1928 09 19

Note biografiche

Giulio Grablovitz nacque a Trieste nel 1846 durante l'occupazione austriaca; conseguì la cittadinanza italiana nel 1876.

Studioso di fisica terrestre e fisica cosmica incominciò presto ad occuparsi di astronomia e mareografia. Nel 1874 pubblicò il suo primo lavoro astronomico sul calcolo di previsione dei fenomeni celesti registrati a Trieste ed in Italia. L'anno successivo pubblicò tavole di maree, proponendo l'utilizzo di nuovi tipi di mareografi; realizzò il programma mareografico del Tirreno affidatogli del R. Comitato Talassografico e collaborò con il R. Istituto Idrografico della Marina.

Realizzò studi sulla frequenza dei terremoti in relazione all'angolo orario della luna, si occupò di fumarole e delle acque termo-minerali dell'isola di Ischia, studiandone le caratteristiche in relazione alla temperature ed al livello marino. Nel 1876 pubblicò "Nuova teoria sismica delle maree" e nel 1878 "Rapporti fra i moti microsismici e l'azione lunisolare delle maree".

La sua attività di sismologo iniziò nel 1885 quando fu chiamato a far parte della Regia Commissione Geodinamica istituita in seguito al terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883. Gli venne affidato il compito di fondare e dirigere il futuro Osservatorio Geodinamico di Casamicciola.

Il periodo della costruzione ed attivazione dell'osservatorio fu per Grablovitz particolarmente travagliato. A causa della scarsa qualità dei lavori e dei materiali usati l'attività scientifica venne fortemente ostacolata. Per Grablovitz si aprì una parentesi di polemiche e grande dissenso nei confronti del Genio Civile di Napoli, incaricato dalla Direzione Generale dell'Agricoltura, del controllo sui lavori svolti. Le difficoltà incontrate lo convinsero ad impiantare nella località di Porto d'Ischia

una stazione sismica provvisoria che, anche dopo l'inaugurazione dell'osservatorio principale detto La Grande Sentinella di Casamicciola, rimase la sua sede di lavoro preferita.

L'attività di ricerca di Grablovitz si concentrò nel settore della sismometria, con i suoi studi teorici e con le realizzazioni pratiche fece sì che la strumentazione sismica si evolvesse adottando criteri di registrazione rigorosi. Fu Grablovitz a mettere a punto un sistema per ottenere sismogrammi utilizzabili scientificamente. Elaborò, applicandole in seguito ai suoi strumenti, le teorie del punto fermo e delle tre componenti (due orizzontali, una verticale).

Sulla scorta degli studi relativi alla diversa velocità delle onde sismiche egli indicò alcuni strumenti esistenti (modelli Cecchi e Brassart a pendoli verticali corti) come i più adatti per la registrazione delle onde sismiche "rapide" (p ed s). Fu un abile progettista e tecnico; ideò alcuni strumenti come i livelli geodinamici ad acqua e la vasca sismica (strumento a registrazione meccanica su tamburo rotante Richard con asse verticale, realizzato nel 1895 per lo studio dei terremoti lontani) destinati a registrare le onde di lungo periodo.

Grablovitz riuscì ad ottenere con un unico strumento la registrazione di onde sismiche di diverso periodo. Egli modificò a tale scopo i pendoli orizzontali Rebeur-Paschwitz ottenendo un nuovo strumento, che costituì il punto di partenza per l'evoluzione successiva della sua strumentazione sismica.

Vasta è la produzione di scritti a carattere sismologico di Grablovitz, molti di questi interessano gli strumenti da lui ideati; alcuni prendono invece in esame l'idea di una organizzazione di sorveglianza sismica distribuita sul territorio nazionale e coordinata da un Ufficio Centrale. Sul finire della sua carriera Grablovitz pensò ad un ampiamento della rete sismica e ad un conseguente aumento di fondi che gli permettesse la sistemazione del suo osservatorio e l'assunzione di nuovo personale. Un decreto governativo di quei giorni decise un ridimensionamento della rete sul territorio e la soppressione di alcuni osservatori tra i quali quello di Ischia. Venne deciso il traferimento della stazione e delle strumentazioni di Casamicciola a Trieste sotto la direzione dello stesso Grablovitz ma un decreto successivo lo collocò a riposo con il titolo di direttore onorario dell'osservatorio. Trascorse gli anni più fecondi della sua attività scientifica negli osservatori dell'Isola d'Ischia seguendone le vicissitudini e non sopravvivendone alla soppressione.

I suoi apparecchi simici furono premiati con medaglia d'oro all'Esposizione di Milano del 1906. Fece parte in qualità di consulente del Consiglio Direttivo di Meteorologia e Geodinamica, fu socio fondatore della Società Sismologica Italiana e membro della Società degli spettroscopisti.

Giulio Grablovitz morì ad Ischia il 19 settembre 1928 all'età di 82 anni.

Bibliografia

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*
Strumenti, sismogrammi e quadri, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1902-1903), Vol.VIII, pp.99-119.
Modena 1902


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.

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(Last update on: 26/04/00)