Pendolo orizzontale Bosch -





Lo strumento, costruito dai fratelli Bosch, era formato da tre elementi principali: il pendolo, il meccanismo per la trasmissione del movimento e l'apparato di registrazione meccanica.





La figura illustra gli elementi strutturali del pendolo.



Il pendolo era costituito da un supporto (A) sulla cui sommità si trovava l'apparato di regolazione (B) e la massa pendolare (M). Il supporto, fissato solidamente ad un basamento di cemento, consisteva in una colonna di metallo di 1,20 metri di altezza. Sulla parte superiore era installato un apparato di registrazione per la regolazione dell'assetto dl pendolo; a 22 centimetri dalla base, fissato in posizione orizzontale, vi era un piccolo asse (c) di 5 centimetri di lunghezza provvisto di una punta d'acciaio per distanziare la massa pendolare dal supporto. Il supporto era dotato posteriormente di un filo a piombo (f) per la regolazione della colonna in posizione verticale.

La massa M era costituita da un cilindro di ferro di 24 centimetri di diametro e 30 di altezza del peso di 100 chilogrammi. La massa portava anteriormente un braccio (e) di 60 centimetri di lunghezza per la trasmissione all'apparato di scrittura dei movimenti sismici a componente orizzontale. La massa era sospesa all'apparato di regolazione (B) tramite due tiranti metallici (h) alla cui estremità inferiore, due acchielli (g), assicuravano il fissaggio della stessa nel centro di gravità. Le estremità superiori dei tiranti erano fissate ad una squadra (k) dotata nel perno superiore (b) di un intaglio per l'alloggiamento su di un sostegno d'acciaio (a) della lunghezza di 4 centimetri, solidale al pezzo t dell'apparato di regolazione. Il perno di sostegno b, in acciaio, era fissato in modo tale da non ruotare su se stesso.





Le figure 1 e 2 illustrano, di fronte ed in piano, l'apparato di regolazione posto alla sommità del pendolo.



Il supporto fisso O era bloccato con otto viti al sostegno A. La slitta p era un elemento mobile di regolazione scorrente sul supporto O. L'asse orizzontale nn' era alloggiato in cc' su due cuscinetti fissati all'elemento p tramite due fermi avvitati (d).

Attraverso il pezzo q passava una vite di regolazione (u) con un pomello nella parte superiore e fissata nella parte inferiore al pezzo t. Il pomello di regolazione r aveva il compito di alzare ed abbassare la massa. I pomelli s ed s' servivano a spostare lateralmente il pezzo q per il centraggio del pendolo mentre la vite di regolazione r' spostava avanti e indietro la slitta mobile p. L'apparato di regolazione rendeva così possibili tre tipi di movimento: attraverso r la massa veniva posta in posizione orizzontale; attraverso s ed s' si regolava l'azimut del pendolo; con r' veniva regolato il periodo.





La figura illustra l'apparato di scrittura.



I movimenti del suolo erano trasmessi al pennino p tramite il sistema T costituito da un cavalletto, fissato al basamento, che portava nella parte superiore un dispositivo di alloggiamento e regolazione per una sottile leva di allumino (l) di 19 centimetri di lunghezza. Questa leva era connessa ad un piccolo perno verticale lungo 4 centimetri (c), alloggiato su di un elemento metallico a forma di trapezio a sua volta sostenuto da un supporto metallico (a). La leva l era quindi regolabile lateralmente tramite la vite r ed avanti tramite le viti v. All'estremità del braccio (l) era fissato un triangolo (k) munito di un alloggiamento per la piuma di alluminio j che portava all'estremità la punta scrivente su carta affumicata (i). La funzione delle viti v era quella di regolare sensibilmente l'ingrandimento mentre, tramite la vite r la piuma j veniva tenuta in posizione perfettamente normale rispetto all'asse del cilindro di carta.

L'apparato di registrazione E si componeva di un tamburo metallico (c) con circonferenza di 90 centimetri. Da una parte il cilindro (c) poggiava su due piccoli cilindri (a ed a') mentre attraverso una vite u, passante per l'asse di rotazione, era sostenuto dal supporto s. Il meccanismo m, mettendo in rotazione il cilindro a, faceva compiere al tamburo un giro completo ogni ora mentre si spostava lateralmente di tre millimetri. Il meccanismo aveva un periodo di funzionamento utile di 24 ore, trascorse le quali veniva rimontato nella posizione iniziale.

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(Last update on: 26/04/00)