Microsismometrografo a due velocitˆ a tre componenti Agamennone - 1899


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo strumento nella banca dati di TROMOS.

Nel 1899 Agamennone costruì il microsismometrografo a due velocità, così chiamato perché destinato alla registrazione delle piccole scosse. La massa pendolare di piombo di 500 kg è attaccata, mediante una sospensione trifilare, ad un'altezza di circa 10 metri. Nel centro ha una cavità cilindrica dove si trova la leva verticale in alluminio, il cui braccio corto è collegato al centro di gravità della massa, mentre il suo punto di rotazione, o fulcro, è fissato alla base dello strumento. Il braccio lungo, rivolto in su, termina in un ago il quale penetra nel punto d'incrocio di due asole ad angolo retto tra loro e praticate, come negli altri strumenti, nei bracci corti di due leve orizzontali pure in alluminio.. Poiché la leva verticale ingrandisce 5 volte, così si comprende come le estremità delle leve, munite di pennini bilanciati ad inchiostro, possano scrivere i movimenti del pendolo, moltiplicati di 5x14=70 volte (poiché le leve moltiplicano l'effetto di 14 volte) sulla carta. Quest'ultima poi, mediante un meccanismo d'orologio contenuto nell'interno del cilindro, si svolge dal rullo di provvista con la velocità costante di 70 cm all'ora. Le elongazioni della massa pendolare sono limitate da 4 viti nella direzione dei 4 punti cardinali. In seguito vi si aggiunse anche la componente verticale, che era stata ottenuta mediante la sospensione d'un'altra massa di ben 200 Kg in un modo analogo al macrosismometrografo ed era registrata dalla leva di mezzo a fianco dalle due componenti orizzontali, ma alquanto indietro per impedire l'urto dei pennini..

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(Last update on: 26/04/00)