Sismoscopio orario a mercurio Cavalli - 1785


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo strumento nella banca dati di TROMOS.

Già nel 1784 l'Abate Atanasio Cavalli, responsabile della Specola Caetani in Roma, costruì un semplice sismoscopio a mercurio per palesare il sopravvenire di un movimento tellurico, anche quando questo non fosse avvertito da alcuno.

In occasine del terremoto di Piediluco del 2 ottobre 1785, avvertito anche a Roma, l'ingegnoso scienziato progettò, su suggerimento di Prospero Balbi, membro delle R. Accademia di Torino, un perfezionamento del suo sismoscopio al fine di ottenere l'indicazione di più scosse successive e registrarne l'ora. Il Cavalli illustrò il suo strumento in una lettera al Duca Caetani il 3 ottobre 1785, perorandone la costruzione per arricchire la strumentazione della Specola del patrizio romano (Cavalli).

Il nuovo "sismografo" è costituito da due vasi sovrapposti, da ognuno dei quali si dipartono quattro canaletti disposti secondo i punti cardinali. Il mercurio contenuto nei vasi lambisce i fori d'uscita in modo da traboccare ad ogni minimo sommovimento del suolo, secondo lo stesso principio del sismoscopio costruito dal Cavalli l'anno precedente. Al fine di segnalare l'ora ed i minuti dell'evento gli otto condotti, più lunghi i quattro superiori, più brevi gli inferiori, vanno a terminare su due corone circolari concentriche poste in rotazione dal meccanismo di un orologio, in modo da compiere un giro completo l'una in 24 ore e l'altra in 60 minuti. Sulla loro superficie si trovano delle cavità in corrispondenza dei canaletti che scendono dai vasi, così che il mercurio fuoriuscito per una scossa di terremoto vada a fermarsi in uno degli incavi di una corona ad indicarne l'ora ed in uno analogo dell'altra ad indicarne il minuto.

Per poter poi segnalare più scosse successive, diventa necessario mantenere il mercurio entro i vasi al livello dei fori posti sul bordo, ed a tal fine il Cavalli progetta per ogni vaso una sorta di doppio fondo di acciaio sostenuto da una molla perfettamente equilibrata dal mercurio soprastante. Dopo la prima scossa il peso del mercurio nel vaso diminuisce consentendo la distensione della molla di quel tanto che serve a riportare il liquido al livello dei fori, pronto a fuoriuscire di nuovo al sopravvenire di una seconda scossa e, con analogo meccanismo, alle successive.

Bibliografia

Agamennone G.
Sopra un antico sismometro a mercurio ideato dall'Abate A. Cavalli, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1897), Vol.III, pp.29-32.
Modena 1897

Baratta M.
Ricerche storiche sugli apparecchi sismici in "Annali dell'Ufficio Centrale Meteorologico e Geodinamico Italiano, s.II, 17, pt.I (1895), pp.1-37.
Roma 1896

Cavalli A.
Lettera del signor ab. Cavalli a S.E. il Sig. Duca di Sermoneta, Roma 3 ottobre 1785, in "Antologia Romana", Vol.XII, fasc. XVI, pp.121-123.
Roma 1785

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(Last update on: 26/04/00)