Spia ortosismica Mensini - 1875


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo strumento nella banca dati di TROMOS.

Nei primi mesi del 1875 Iacopo Mensini presentò la spia sismica, apparecchio atto a segnalare le scosse ondulatorie e, dichiarando la propria soddisfazione per i buoni risultati ottenuti con questo strumento, annunziò essere alla prese con un nuovo apparecchio che avrebbe reso più complete le osservazioni (Mensini J.). Nell'agosto dello stesso anno infatti, Mensini portò a conoscenza del pubblico un avvisatore per le scosse sussultorie che chiamò spia ortosismica (Mensini J.). Egli, prima di descriverlo, sottolineò come lo strumento fosse già stato sperimentato dal Bertelli e dal Pittei che, acquistatolo per i loro osservatori, ne avevano constatato la squisita sensibilità, ed indirizzò perciò elogi all'abilità del lampista Raffaello Formigli, che anche questa volta ha dato prova non dubbia di molto acume e scrupolosa esattezza (Mensini J.).

Da una staffa infissa nel muro pendeva un filo di ottone al quale era attaccata una sfera molto pesante per essere insensibile ai moti ondulatori. Al di sotto di questa veniva sospeso, a guisa di coppa di bilancia da 4 cordoncini, un piatto del peso di circa un chilogrammo, di forma spatolare con un foro imbutiforme. Accanto a questo era infulcrata ad un piccolo sostegno una leggera leva a gomito il cui braccio corto entrava nell'apertura ed appoggiava ad una pallina di vetro. Questa risultava quindi essere sorretta tra il braccio della leva ed il bordo del foro e, pur in equilibrio instabile, era impossibilitata a cadere entro l'apertura del piatto. Il braccio lungo della leva si portava in alto e terminava con un dischetto orizzontale. Da una seconda staffa, infissa nel muro accanto alla prima, pendeva da un cordoncino di seta un'altra pesante sfera che, servendo da sospensione ad una delicata spirale, la rendeva insensibile ai moti di oscillazione. All'estremità inferiore della molla si trovava una sfera più leggera il cui ago scendeva a sfiorare la superficie del dischetto della leva a gomito.

La spirale tendeva a distendersi nei moti verticali del suolo, mentre il piatto veniva sollevato in alto dagli impulsi di sussulto. L'ago urtava in questo caso il dischetto sbilanciando la leva il cui braccio corto lasciava sfuggire la biglia di vetro, attraverso il foro, in un imbuto sottostante. Al fondo di questo, come nella spia sismica, si trovava il pulsante di una suoneria elettrica che veniva attivata dall'urto della sfera(Mensini J.).

Bibliografia

De Rossi M.S.
Mensini Jacopo, La spia ortosismica, nuovo apparecchio avvisatore dei terremoti sussultori, in "Bullettino del Vulcanismo Italiano", A. II (1875), p.71.
Roma 1875

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La spia sismica e la spia ortosismica del signor Jacopo Mensini, in "Annuario Scientifico Industriale", A.XII (1875), pp.381-384.
Milano 1876

Mensini J.
La spia sismica, in "Rivista Scientifico-Industriale", A.VII, maggio 1875.
Firenze 1875

Mensini J.
La spia ortosismica, in "Rivista Scientifico-Industriale", A.VII, agosto 1875.
Firenze 1875

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(Last update on: 26/04/00)