Sismoscopio a mercurio De Hautefeuille - 1703


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo strumento nella banca dati di TROMOS.

Jean De Haute-Feuille, di umili natali, abbracciò la vita ecclesiastica grazie alla benevolenza della Duchessa de Bouillon che ne patrocinò gli studi e gli consentì di viaggiare attraverso l'Europa, visitando l'Italia e l'Inghilterra. L'abate francese risentì certamente del clima culturale del suo paese tra '600 e '700 ed in particolare dell' addottrinamento cartesiano che indicava nella misura e nel metodo due categorie necessarie per realizzare il dominio concettuale degli oggetti. Secondo Descartes infatti, misurare non aveva altro significato che quello di una forma pura del mettere in relazione, la misura perciò poteva diventare oggetto della ricerca indipendentemente da ogni soggetto particolare: va rilevato in primo luogo che tutte le cose, nel senso in cui possono esser utili al nostro intento, quando non consideriamo isolatamente la loro natura, ma le confrontiamo tra loro affinché la conoscenza delle une sia resa possibile dalla conoscenza delle altre, possono dirsi assolute o relative (Descartes R., 1907). In simili temperie ben si collocò l'approccio metodologico e l'opera pratica di De Haute-Feuille; egli fu autore di molti strumenti astronomici ed idraulici e di macchine per misurare terre e tracciare percorsi e rotte; dotato di particolare talento per l'orologeria e la meccanica, non mancò di cimentarsi con la valutazione di un evento incommensurabile come il terremoto notando come pour predire les Tremblements de Terre, il faut avoir fait un grand nombre d'Observations, et je n'ai point conèssaince, che les Savans de ces derniers siecles ayent eu la pensèe d'en faire, ni qu'ils ayent proposé aucun moien pour cela. Egli mise a punto il primo sismoscopio a mercurio di cui si abbia memoria storica e ne pubblicò la descrizione nel 1703 precisando come lo strumento fosse stato escogitato alcuni anni prima, ma la rarità dei terremoti nell'Europa settentrionale ne avesse ritardato la presentazione (Favaro A.).

Il metodo consisteva nel lasciare in esperimento un contenitore orizzontale pieno di mercurio ossidato di cinabro. Il vaso doveva avere bordi molto allargati al di sotto dei quali erano otto profonde cavità collegate da altrettante scanalature alla capsula centrale. Al sopravvenire di un sommovimento tellurico il mercurio percolava in una o alcune delle vaschette inferiori in quantità maggiore o minore a seconda dell'intensità della scossa, mentre la direzione del moto veniva indicata dalla posizione nella quale il mercurio veniva ritrovato. Lo strumento veniva coperto con una cappa di vetro per preservarlo dall'azione del vento e doveva dagli studiosi osservarsi unitamente agli altri apparecchi per le indagini meteorologiche (Favaro A.).

L'idea della contemporaneità dei rilevi meteorologici con quelli sismici fu ripresa successivamente da altri scienziati come ad esempio il Cacciatore a Palermo; divenne usuale annotare nei registri delle diverse specole le indicazioni del sismoscopio a mercurio accanto alle letture barometriche ed alle altre considerazioni sullo stato dell'atmosfera. Non sappiamo se l'abate d'oltralpe costruì un esemplare dello strumento o lo progettò solamente, di fatto l'idea di De Haute-Feuille fece molta strada: nel XVIII e XIX secolo diversi uomini di scienza italiani e francesi costruirono e perfezionarono apparecchi concettualmente simili. Nessuno, tra gli imitatori, ricordò i diritti di primogenitura dell'idea: una pratica obliviosa frutto di un processo di diffusione tortuoso o di un amore smodato per l'originalità? La ragione del successo va con tutta probabilità ascritta alla semplicità del marchingegno che ben serviva allo sguardo del curioso filosofo, alle prese con un fenomeno capace di suscitare solo stupida meraviglia o cieco terrore (Aldini G.).

Bibliografia

Baratta M.
Ricerche storiche sugli apparecchi sismici in "Annali dell'Ufficio Centrale Meteorologico e Geodinamico Italiano, s.II, 17, pt.I (1895), pp.1-37.
Roma 1896

Boffito G.
Gli strumenti della scienza e la scienza degli strumenti, Firenze 1929 (ristampa anastatica Roma 1982)

De Haute-Feuille J.
Moyen de faire des Observations sur les tremblements de Terre, & de les pouvoir prèdire, in "Microscope micrométrique, pour diviser les Instruments de Mathématique dans une grande précision. Gnômon horizontal, et instrument astronomique, pour prendre la hauteur des Astres jusques aux Tierces. Et l'Aplication des Lunetes Pinulères, aux Instruments de la Gèometrie pratique. Avec un Moyen de faire des Observations sur les Tremblements de Terre, & de les pouvoir prèdire", pp.25-8.
Paris 1703

Favaro A.
Contribuzioni alla storia della microsismologia, in "Atti del R. Istituto Veneto di Scienze e Lettere", S.VI, t.II.

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Jean de Haute-Feuille, in Nouvelle Biographie Generale depuis les temps les plus recules jusqu'a nos jours.
Paris 1861

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(Last update on: 26/04/00)