Osservatorio Meteorologico e Geodinamico - Messina

1876 2000

Note storiche

L'Osservatorio Meteorologico e Geodinamico di Messina fu fondato nel 1876 presso l'Istituto Nautico allo scopo di effettuare osservazioni sismiche: in realtà all'inizio non fu così. Nel breve periodo in cui la sede restò nel locale aggregato all'Istituto nautico, le mansioni dell'osservatorio furono legate all'attività di quest'ultimo e si effettuavano più che altro rilevazioni meteorologiche e regolazione dei cronometri nelle navi che arrivavano in porto.

Nel 1896, per decisione del Comune, fu costruita una sede più adatta sulla collina dell'Andria, località ritenuta idonea per le rilevazioni sismiche. I lavori di costruzione finirono nel 1902 e nel 1903 fu deciso di consegnare la gestione del nuovo osservatorio all'università, e affiddarne la direzione al titolare della cattedra di fisica Terrestre. Nel 1904 quindi l'osservatorio di Messina divenne l'Istituto di Fisica terrestre e di Meteorologia dell'Università. In quel periodo l'osservatorio disponeva di sismoscopi avvisatori di vario tipo e un sismografo a due componenti sul modello di Agamennone. Successivamente, dopo il terremoto del 1905, fu installato un microsismografo Vicentini che iniziò il regolare funzionamento nel 1906.

Nel 1908 furono installati 2 pendoli orizzontali Mainka e un Wiechert da 200 kg, ma questi nuovi strumenti ebbero vita breve: il disastroso terremoto del 28 dicembre 1908 fece crollare un'ala dell'edificio distruggendo, tra l'altro, i due pendoli Mainka e danneggiando gravemente il Vicentini. Dopo il terribile terremoto vi furono numerose proposte di organizzare un servizio sismico efficiente. Di conseguenza la Commissione Reale presentò un progetto per realizzare in Calabria una rete di stazioni sismiche secondarie funzionanti sotto la direzione dell'osservatorio di Messina. Inoltre, durante la terza riunione della Commissione permanente della Associazione Sismologica Internazionale Luigi Palazzo avanzò la proposta di istituire fra gli osservatori di Messina, Catania e quelli della Calabria un servizio di "triangolazione sismica" con collegamento telegrafico per lo studio della velocità di propagazione delle onde sismiche, ma questo progetto non si realizzò mai per varie difficoltà che subentrarono in seguito.

Il microsismografo Vicentini fu riparato e le rilevazioni ripresero con regolarità. Nel 1912 furono acquistati 2 pendoli orizzontali Alfani e un pendolo orizzontale Conrad. Questo assetto rimase pressoché intatto fino al 1947, anno in cui l'Istituto Nazionale di Geofisica stipulava la convenzione in base alla quale questa sede divenne parte della rete geofisica italiana ().

Bibliografia

Agamennone G.
L'indirizzo nella costruzione degli strumenti sismici in Italia, in "Bollettino della Società Sismologica Italiana" (1904-1905), Vol.X, pp.239-252.
Modena 1904

Gallo A.
Lettere scritte da Andrea Gallo e dirizzate al Sig. Cavaliere N.N.delle Reali Accademie di Londra, Bordo'ed Upsal pelli terremoti del 1783 con un giornale meteorologico de' medesimi.
Messina 1784

Girlanda A.
La stazione sismica di Messina, in "Annali di Geofisica", vol.6, n.1, gennaio 1953.
Roma 1953

Oddone E.
Appunti fisici per lo studio del terremoto di Sicilia e Calabria, in "Annali della Societa' degli Ingegneri ed Architetti Italiani", N.7, Aprile.
Roma 1909

Salfi F.
Saggio di fenomeni antropologici relativi al tremuoto.
Napoli 1787


* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.

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(Last update on: 26/04/00)