1861 1992
Nei primissimi anni del XIX secolo prese vita l'idea di creare a Piacenza un osservatorio meteorologico e l'amministratore generale del Ducato di Parma Piacenza e Guastalla affido' l'incarico di allestirlo ad Antonio Mantenga, professore di scienze del Collegio Alberoni. Vennero cosi' collocati all'interno del Collegio, probabilmente nell'attuale aula di fisica, i primi strumenti meteorologici, mediante i quali iniziarono le osservazioni nel dicembre 1802. Questa attivita' si mantenne a livello sperimentale per alcuni decenni, accusando varie interruzioni per periodi piu' o meno prolungati.
Nel 1856 fu chiamato alla direzione dell'osservatorio Giovanni Battista Manzi che ne propugno' la riorganizzazione sia insediativa che scientifica e tenne contatti con illustri studiosi quali Denza, Secchi e Bertelli. Il Manzi inizio' ricerche di carattere sismico nel 1861 mediante un sismografo a pendolo Cavalleri, le cui registrazioni vennero annotate assieme alle osservazioni meteorologiche. I risultati dovettero pero' essere deludenti poiche' le indicazioni sismografiche lasciarono posto dopo sei mesi, nello stesso registro, a quelle dell'elettroscopio.
I rilievi meteorologici continuarono pero' a stimolare l'interesse scientifico del direttore, tanto che questi curo' la costruzione di un nuovo locale, quale oggi possiamo vedere superiormente all'edificio del Collegio, onde ricavarne una grande sala piu' adatta agli strumenti, completa di due finestre meteorologiche e di una piccola cupola per le osservazioni astronomiche. In questa nuova struttura inizio' un ciclo di rilievi che dal dicembre 1871 non subi' piu' interruzione alcuna. L'idea di studiare i movimenti sismici non fu pero' abbandonata dal Manzi che nel 1874 propose l'acquisto di un tromometro normale dotato di avvisatore elettrico, apparecchio che venne collocato nei locali del pianterreno dando cosi' vita alla sezione sismologica.
Nel dicembre 1882, resasi manifesta l'insufficienza della piccola cupola posta sopra la sala meteorologica, l'Opera Pia Alberoni approvo' il progetto di una specola astronomica da erigersi nell'orto. La costruzione venne dotata di attrezzature di tutto rispetto, come la cupola girevole e fornita di strumenti di ottima qualita', ma l'attivita' resto' limitata anche a causa di fattori contingenti quali le frequenti foschie invernali padane ed il disturbo causato dalla circostante illuminazione notturna. La strumentazione percio' non si accrebbe oltre quella acquisita dal fondatore e la principale attivita' della specola riguardo' la determinazione astronomica del tempo, fornendo questo indispensabile parametro all'osservatorio sismico dal 1884 al 1922, fin quando cioe' venne impiantata una stazione radiotelegrafica per la ricezione dell'ora esatta .
La sezione meteorologica ottenne risultati scientifici di notevole importanza, infatti l'osservatorio meteorologico collaboro' al servizio di previsione del tempo e venne riconosciuto ufficialmente nel 1881 merce' l'iscrizione del Manzi all'Associazione Meteorologica Italiana. La strumentazione venne percio' arricchita ed i dati meteorologici raccolti vennero trasmessi a diversi istituti quali l'Ufficio Centrale di Meteorologia e l'Ufficio Idrografico del Po.
L'osservatorio sismico invece, dopo l'impianto dei primi strumenti sismoscopici, attraverso' una fase di attivita' molto modesta. Nel 1921 Andreoli, direttore dal 1916, per rilanciare l'attivita' di osservazione sismica, si rivolse all'Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica ed ottenne l'installazione di un sismografo Agamennone dallo stesso Agamennone ed inizio' a funzionare nel 1922.
Contemporaneamente venne dismesso l'osservatorio sismico di Pola, dove era presente un sismografo Wiechert con pendolo astatico a massa di 1000 kg, strumento impiantatovi dagli Austriaci. Dopo lunghe trattative l'apparecchio venne concesso al Collegio piacentino la cui amministrazione, da sempre munifica, si assunse gli oneri del trasporto e del montaggio che furono seguiti personalmente da Andreoli. In una delle quattro stanze al pianterreno ospitanti le sezione sismologica fu predisposto il pilastro in cemento destinato a sostenere il Wiechert, che fu installato dall'ing. Cordes, tecnico dell'officina di Goettinghen che costrui' lo strumento. Nel 1923, terminata l'installazione, iniziarono le registrazioni. Verso la fine dello stesso anno le apparecchiature si arricchirono di un piccolo pendolo sismografico a pendolo orizzontale Conrad (Pizzi 140520).
Le attrezzature dell'osservatorio vennero ulteriormente accresciute dal successivo direttore G. Zeppieri che, nel 1927, acquisto' dall'Officina dell'Istituto di Fisica dell'Universita' di Padova un microsismografo Vicentini a tre componenti con astatizzazione magnetica e munito di termoregolatore . L'osservatorio divenne quindi uno dei piu' completi della rete sismica nazionale, la sua attivita' si mantenne a livello elevato e la sua strumentazione costantemente aggiornata secondo i moderni canoni della ricerca scientifica .
L'osservatorio, ancora funzionante con strumentazione moderna, dispone di una pregevole serie di strumenti del secolo scorso e degli inizi di questo secolo.
È stata condotta una ricognizione in loco e sono stati rilevati in particolare:
un tromometro a prisma Bertelli;
un sismoscopio orizzontale tipo Galli;
un sismoscopio a dischetto Agamennone;
una terna di microsismografi Vicentini con compensatore termico;
un sismometro orizzontale Agamennone;
un Wiechert orizzontale da 1000 kg., proveniente dall'osservatorio di Pola (sicuramente in funzione tra il 1923 e il 1948) con orologio per il segnale del minuto.
* La bibliografia non intende essere esaustiva, ma contiene tutti i riferimenti bibliografici associati a questo studioso o costruttore nella banca dati di TROMOS.
(Last update on: 26/04/00)