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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
00 08 1303-43.76714.033b89400105.6Medio AdriaticoItaly

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Space-time parameters

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1303 08 -- -- -- -- 43.77 14.03 0.0 9.0 0 10 Medio Adriatico


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Previous catalogues and reasons of the corrections

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
- - - - -


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

Questo terremoto, noto alla tradizione sismologica italiana ottocentesca, non è confluito nei cataloghi italiani di seconda generazione, di cui il catalogo PFG (1985) è stato il punto d’arrivo, e manca quindi anche nei cataloghi in uso più recenti. L’evento è stato riproposto in Guidoboni e Mariotti (1997) (1) e in Mariotti et al. (2000) (2). È analizzato in Guidoboni e Comastri (2005) (3), da cui è tratta questa scheda.
In effetti le segnalazioni di Mercalli (1883) (4) e Baratta (1901) (5) non erano prive di confusioni e ambiguità. Mercalli lo elencò sotto l’anno 1302 assieme al grande terremoto di Creta (avvenuto in realtà l’8 agosto 1303), citando come fonti gli "Annales Caesenates" e gli "Annales Forolivienses", che tuttavia, a un esame diretto, non riportano alcuna menzione di questo evento, ma si riferiscono solo al terremoto di Creta, sia pure con data sbagliata. Evidentemente Mercalli utilizzò un’altra fonte non citata. Baratta riporta questo terremoto soltanto nell’appendice del suo catalogo, citando una non meglio precisata "cronaca emiliana", che corrisponde in realtà al "Chronicon Parmense" nell’edizione curata da L.Barbieri nel 1858 per i "Monumenta historica ad provincias Parmensem et Piacentinam pertinentia". Baratta (1901) (6) collega questo terremoto a un altro evento sismico sentito in varie località della Pianura Padana, da lui datato 23 ottobre 1303, ma in realtà accaduto nel 1304 (come per altro segnala lo stesso Baratta nell’errata corrige di p.951). È perciò probabile che la sua menzione sia stata confusa con l’evento padano, mentre quella di Mercalli sia stata oscurata dal ricordo del grande terremoto mediterraneo dell’8 agosto 1303. Spesso i terremoti accaduti dopo eventi importanti o non sono menzionati dalle fonti o, se lo sono, corrono il rischio di non essere riconosciuti dagli studiosi come eventi separati e perciò di essere eliminati dai cataloghi.
Questo terremoto è attestato da un’autorevole fonte coeva, il "Chronicon parmense" e confermato da un testo veneziano indipendente, lo "Zibaldone da Canal".
Il "Chronicon Parmense" (ed. 1902-1904) (7) è una cronaca adespota, che copre l’arco cronologico dall’anno 1038 al 1338, scritta quasi certamente da un notaio o da un giudice vissuto a Parma tra il 1270 e il 1340 circa. Tra gli avvenimenti accaduti nei mesi di luglio e ottobre 1303, vi è un terremoto, che colpì le località marittime tra le Marche e la Romagna (in particolare Fano e Senigallia), Venezia e la costa della "Slavonia". Il curatore della cronaca, senza fornire elementi che giustifichino la sua proposta, data questo evento al 23 ottobre 1303, probabilmente collegandolo anch’egli al terremoto di area padana citato sopra.
L’altra fonte, lo "Zibaldone da Canal" (ed. 1967) (8), è una raccolta di notizie miscellanee che prende il nome da Nicolò da Canal che ne fu il possessore. Il testo risale alla seconda metà del XIV secolo e contiene anche una breve cronaca veneziana. Quest’ultima, dopo avere menzionato il terremoto di Creta dell’8 agosto 1303, associa a quell’evento anche i danni avvenuti nella "Marcha" (in particolare a Fano) e il risentimento a Venezia, chiaramente dovuti a un evento indipendente.
Le fonti, come si è visto, non sono precise riguardo alla cronologia. Tuttavia si può ragionevolmente affermare che, in base al "Chronicon Parmense" l’evento possa essere datato tra luglio e ottobre 1303, mentre nella cronaca veneziana dello "Zibaldone da Canal" il terremoto sembra essere accaduto dopo quello di Creta dell’8 agosto 1303.

Note

(1)
Guidoboni E. e Mariotti D.
I terremoti "sconosciuti": appunti per un catalogo, in E.Boschi, E.Guidoboni, G.Ferrari, G.Valensise e P.Gasperini, "Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1990", 2, ING-SGA, pp.80-90.
Roma-Bologna 1997
(2)
Mariotti D., Comastri A. e Guidoboni E.
«Unknown» earthquakes: a growing contribution to the Catalogue of Strong Italian Earthquakes, in Catalogue of Strong Italian Earthquakes from 461 B.C. to 1997, ed. E.Boschi, E.Guidoboni, G.Ferrari, D.Mariotti, G.Valensise and P.Gasperini, "Annali di Geofisica", vol.43, n.4, pp.787-795.
Roma 2000
(3)
Guidoboni E. e Comastri A.
Catalogue of earthquakes and tsunamis in the Mediterranean area from the 11th to the 15th century.
Roma-Bologna 2005
(4)
Mercalli G.
Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).
Milano 1883
(5)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(6)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(7)
Chronicon Parmense ab anno 1038 usque ad annum 1338, ed. G.Bonazzi, in "Rerum Italicarum Scriptores", 2ª ed., tomo 9, parte 9.
Città di Castello 1902
(8)
Zibaldone da Canal, ed. A.Stussi.
Venezia

Concurrent natural and man-induced destructive events

Un terremoto di eccezionale energia colpì l’isola di Creta all’alba dell’8 agosto 1303 e si propagò verso sud nel Mediterraneo ·no a investire violentemente la costa dell’Egitto e della Siria (Guidoboni e Comastri 1997, 2005) (1). Poiché Creta era governata dai Veneziani, la notizia della distruzione di oltre una dozzina fra città e castelli dell’isola si sparse in breve tempo in tutta l’area latina e il suo ricordo fu tramandato in molte cronache, sia in lingua latina che volgare. Nei paesi di cultura araba furono recepite e conservate soprattutto le informazioni riguardanti l’Egitto, la Siria e la Palestina. Gli storici bizantini ne tramandarono invece un ricordo un po’ generico perché la scossa a Costantinopoli fu solo sentita (e non da tutti) e soprattutto perché il terremoto non danneggiò direttamente gli interessi economici greci.
Fu un terremoto che colpì moltissimo la fantasia di quelle generazioni perché causò anche un violento maremoto, che si abbatté sulla costa egiziana, causando danni molto simili a quelli dell’evento del 365 d.C., sempre localizzato a Creta, di cui avevano scritto generazioni di retori e di annalisti.

Note

(1)
Guidoboni E. e Comastri A.
The large earthquake of 8 August 1303 in Crete: seismic scenario and tsunami in the Mediterranean area, in "Journal of Seismology", vol.1, n.1, pp.55-72.
Dordrecht 1997
Guidoboni E. e Comastri A.
Catalogue of earthquakes and tsunamis in the Mediterranean area from the 11th to the 15th century.
Roma-Bologna 2005

Major earthquake effects

Questo terremoto avvenne nell’anno 1303, probabilmente tra agosto e ottobre, e colpì la parte settentrionale della costa adriatica marchigiana al confine con la Romagna. Nelle città di Fano e Senigallia furono gravemente danneggiate molte torri e case. A Fano subì forti danni anche il palazzo del podestà, costruito da pochi anni. Il terremoto fu sentito senza danni a Venezia. Una città, non nominata, della "Slavonia" subì distruzioni molte estese anche a causa di un maremoto. Con il termine "Slavonia" si designava all’epoca il territorio delle attuali Slovenia, Croazia e Bosnia-Erzegovina. Tenendo conto degli effetti nell’area italiana e del fatto che si menziona un maremoto, Si può ragionevolmente ipotizzare che l’area colpita dal maremoto vada situata nella regione costiera della Croazia, identificabile con la parte centrale della Dalmazia, compresa tra le attuali città di Zara e Spalato.
Resta il dubbio legittimo se si tratti di due terremoti distinti – uno localizzato nell’area marchigiana e l’altro in Dalmazia centrale – o di un solo evento, con origine nel mare Adriatico con effetti sulle due coste, che distano fra loro circa 200 km.

Effects on the environment

Un maremoto colpì una città, non nominata, situata probabilmente sulla costa della Dalmazia centrale, aggravando le distruzioni causate dal terremoto.

Bibliography

Author Title Text Value Text Date Place of publ.
Baratta M.I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).Catalogue1901Torino
*Chronicon Parmense ab anno 1038 usque ad annum 1338, ed. G.Bonazzi, in "Rerum Italicarum Scriptores", 2ª ed., tomo 9, parte 9.Direct source1902Città di Castello
Guidoboni E. e Comastri A.Catalogue of earthquakes and tsunamis in the Mediterranean area from the 11th to the 15th century.Catalogue-source2005Roma-Bologna
Guidoboni E. e Comastri A.The large earthquake of 8 August 1303 in Crete: seismic scenario and tsunami in the Mediterranean area, in "Journal of Seismology", vol.1, n.1, pp.55-72.Scientific bibliography1997Dordrecht
Guidoboni E. e Mariotti D.I terremoti "sconosciuti": appunti per un catalogo, in E.Boschi, E.Guidoboni, G.Ferrari, G.Valensise e P.Gasperini, "Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1990", 2, ING-SGA, pp.80-90.Scientific bibliography1997Roma-Bologna
Mariotti D., Comastri A. e Guidoboni E.«Unknown» earthquakes: a growing contribution to the Catalogue of Strong Italian Earthquakes, in Catalogue of Strong Italian Earthquakes from 461 B.C. to 1997, ed. E.Boschi, E.Guidoboni, G.Ferrari, D.Mariotti, G.Valensise and P.Gasperini, "Annali di Geofisica", vol.43, n.4, pp.787-795.Scientific bibliography2000Roma
Mercalli G.Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).Catalogue1883Milano
Muratori L.A.Annali d’Italia dal principio dell’era volgare sino all’anno 1750, 12 voll.Historiographical study1762Lucca
SGARecupero e integrazione di informazioni su terremoti attualmente sconosciuti ai cataloghi, pt.1, RPT 227/00, Bologna luglio 2000 (rapporto inedito per INGV).Scientific bibliography2000
*Zibaldone da Canal, ed. A.Stussi.Direct source1967Venezia

Felt Localities (4)

Locality Province Lat Lon Intensity
Dalmazia centrale43.7515.8333IX

Il terremoto causò estese distruzioni in una città non precisata, che fu colpita anche da un maremoto (1).

(1)
Chronicon Parmense ab anno 1038 usque ad annum 1338, ed. G.Bonazzi, in "Rerum Italicarum Scriptores", 2ª ed., tomo 9, parte 9.
Città di Castello 1902

FanoPU43.836713.0175VIII

Il terremoto causò gravi danni a molte torri e case; fu fortemente danneggiato il palazzo del podestà, costruito da pochi anni (1).

(1)
Chronicon Parmense ab anno 1038 usque ad annum 1338, ed. G.Bonazzi, in "Rerum Italicarum Scriptores", 2ª ed., tomo 9, parte 9.
Città di Castello 1902
Zibaldone da Canal, ed. A.Stussi.
Venezia 1967

SenigalliaAN43.713913.2231VIII

Il terremoto causò gravi danni a molte torri e case (1).

(1)
Chronicon Parmense ab anno 1038 usque ad annum 1338, ed. G.Bonazzi, in "Rerum Italicarum Scriptores", 2ª ed., tomo 9, parte 9.
Città di Castello 1902

VeneziaVE45.437512.3353F

Il terremoto fu sentito, ma non causò danni (1).

(1)
Chronicon Parmense ab anno 1038 usque ad annum 1338, ed. G.Bonazzi, in "Rerum Italicarum Scriptores", 2ª ed., tomo 9, parte 9.
Città di Castello 1902
Zibaldone da Canal, ed. A.Stussi.
Venezia 1967