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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
00 00 15-41.912.483b7.57.5100135.4-RomaItaly

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Space-time parameters

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
0015 -- -- -- -- -- 41.90 12.48 0.0 7.5 0 13 Roma


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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 15 - - - 41.90 12.48 - 7.5 1 13 Roma
ING 15 - - - 41.90 12.50 8.5 - - - Roma


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

La testimonianza è di Cassio Dione (1), storico greco del III secolo d.C., che costituisce, tuttavia, una fonte attendibile. L’autore, in un contesto relativo a una grande inondazione del Tevere, aggiunge la menzione di violenti fulmini e di terremoti che avrebbero causato il crollo di parte delle mura della città. Il contesto è quindi documentario, ma la fonte non riporta ulteriori indicazioni. Questo terremoto è noto alla tradizione dei cataloghi sismici a partire dal XVII secolo.

Note

(1)
Dio Cassius Cocceianus
Historia Romana, ed. E.Cary.
London-Cambridge (Mass.) 1914

Major earthquake effects

Il terremoto danneggiò le mura di Roma (1), che a quei tempi si trovavano in stato d’abbandono: tali mura erano quelle cosiddette "serviane", costruite dopo l’occupazione gallica (390 a.C.), secondo Livio, nel 378 a.C. Le mura furono più volte restaurate: l’ultimo intervento, prima di questo terremoto, fu quello dell’87 a.C. Tra la fine dell’età repubblicana e la costruzione delle mura realizzate per volere di Aureliano (270-275 d.C.), Roma rimase in pratica senza una cinta muraria vera e propria: le mura dovettero essere abbandonate e non è quindi improbabile che anche scosse non particolarmente violente avessero contribuito alla loro rovina. L’evento fu interpretato come un prodigio (2). In concomitanza è attestata un’inondazione del Tevere che rese la città navigabile (3).

Note

(1)
Dio Cassius Cocceianus
Historia Romana, ed. E.Cary.
London-Cambridge (Mass.) 1914
(2)
Guidoboni E. (a cura di)
I terremoti prima del Mille in Italia e nell’area mediterranea. Storia archeologia sismologia, Catalogo, pp.574-751.
Bologna 1989
(3)
Dio Cassius Cocceianus
Historia Romana, ed. E.Cary.
London-Cambridge (Mass.) 1914

Bibliography

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Baratta M.Catalogo dei principali fenomeni sismici avvenuti a Roma, in «Il terremoto laziale del 22 gennaio 1892», "Bollettino della Società Geologica Italiana", vol.11, pp.38-41.Catalogue1892Roma
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Dio Cassius CocceianusHistoria Romana, ed. E.Cary.Indirect source1914London-Cambridge (Mass.)
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Guidoboni E. (a cura di)I terremoti prima del Mille in Italia e nell’area mediterranea. Storia archeologia sismologia, Catalogo, pp.574-751.Catalogue1989Bologna
Guidoboni E., Comastri A. e Traina G.Catalogue of ancient earthquakes in the Mediterranean area up to the 10th century.Catalogue1994Bologna
Hoff K.E.A. vonChronik der Erdbeben und Vulcanausbrüche, erster Theil vom Jahre 3460 vor, bis 1759 unserer Zeitrechnung, in "Geschichte der durch Überlieferung nachgewiesenen natürlichen Veränderungen der Erdoberfläche", Theil 4.Catalogue1840Gotha
Mallet R.Third Report on the Facts of Earthquake Phaenomena (Catalogue of recorded Earthquakes from 1606 B.C. to A.D. 1850), in "Report of the British Association for the Advancement of Science", a.1852, pp.1-176; a.1853, pp.117-212; a.1854, pp.1-326.Catalogue1853London
Mercalli G.Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).Catalogue1883Milano
Schmidt J.F.J.Studien über Vulkane und Erdbeben. II. Abtheilung. Studien über Erdbeben, 2a ed.Catalogue1881Leipzig

Felt Localities (1)

Locality Province Lat Lon Intensity
RomaRM41.895312.4822VII-VIII

Violento terremoto che fece crollare una parte delle mura della città (1). Si tratta delle mura "serviane", che furono più volte restaurate: l’ultimo intervento, prima di questo terremoto, fu quello dell’87 a.C. Ma tra la fine dell’età repubblicana e la costruzione delle mura realizzate per volere di Aureliano (270-275 d.C.), Roma rimase in pratica senza una cinta muraria vera e propria: le mura dovettero essere abbandonate, e non è quindi improbabile che anche scosse non particolamrnte violente avessero contribuito alla loro rovina (2). L’evento fu interpretato come un prodigio (3). In concomitanza è attestata un’inondazione del Tevere che rese la città navigabile (4).

(1)
Dio Cassius Cocceianus
Historia Romana, ed. E.Cary.
London-Cambridge (Mass.) 1914
(2)
Guidoboni E. (a cura di)
I terremoti prima del Mille in Italia e nell’area mediterranea. Storia archeologia sismologia, Catalogo, pp.574-751.
Bologna 1989
(3)
Guidoboni E. (a cura di)
I terremoti prima del Mille in Italia e nell’area mediterranea. Storia archeologia sismologia, Catalogo, pp.574-751.
Bologna 1989
(4)
Dio Cassius Cocceianus
Historia Romana, ed. E.Cary.
London-Cambridge (Mass.) 1914