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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
17 03 1386-40.8514.267b7.57.5100025.4NapoliItaly

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Space-time parameters

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1386 03 17 -- -- -- 40.85 14.27 0.0 7.5 0 2 Napoli


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Previous catalogues and reasons of the corrections

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
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PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

Questo terremoto è sconosciuto ai cataloghi sismici. È analizzato in Guidoboni e Comastri (2005) (1), da cui è tratta questa scheda.
L’unica fonte disponibile, allo stato attuale delle conoscenze, è il coevo "Cronicon Siculum" (ed. 1887) (2), scritto da un cronista anonimo, probabilmente un ecclesiastico abitante a Napoli. Tale cronaca fu verosimilmente compilata negli anni tra il 1364 e il 1373 e proseguita in un secondo tempo per gli anni successivi fino al 1396. La narrazione, tranne brevi accenni irregolari a periodi precedenti, si sviluppa in modo cronologico e nell’insieme verte soprattutto sugli avvenimenti della parte peninsulare del regno di Sicilia sfiorando soltanto la Sicilia vera e propria che, dopo la guerra dei Vespri (1282), ne era di fatto separata.

Note

(1)
Guidoboni E. e Comastri A.
Catalogue of earthquakes and tsunamis in the Mediterranean area from the 11th to the 15th century.
Roma-Bologna 2005
(2)
Cronicon Siculum incerti authoris ab anno 340 ad annum 1396 in forma diary ex inedito codice Ottoboniano Vaticano, ed. G.De Blasiis.
Napoli 1887

Major earthquake effects

Il terremoto colpì la città di Napoli il 17 marzo 1386. La fonte non menziona espressamente danni, ma fornisce una valutazione qualitativa dell’evento che è definito "maximus" (grandissimo). L’attribuzione di aggettivi alla parola "terremotus" era una consuetudine ricorrente nella terminologia dei cronisti medievali, che assume un significato rilevante in testi molto scarni quali quelli memorialistici di tale epoca, quasi a costituire una sorta di scala di valutazione. Ragionando in termini comparativi, infatti, un terremoto definito "maximus" si è spesso rivelato, alla luce di fonti documentarie o epigrafiche, un evento con effetti di danno. Si può pertanto ipotizzare che anche in questo caso potrebbero esserci stati danni anche rilevanti.

Bibliography

Author Title Text Value Text Date Place of publ.
*Cronicon Siculum incerti authoris ab anno 340 ad annum 1396 in forma diary ex inedito codice Ottoboniano Vaticano, ed. G.De Blasiis.Direct source1887Napoli
Guidoboni E. e Comastri A.Catalogue of earthquakes and tsunamis in the Mediterranean area from the 11th to the 15th century.Catalogue-source2005Roma-Bologna

Felt Localities (1)

Locality Province Lat Lon Intensity
NapoliNA40.855314.2603VII-VIII

Il terremoto avvenne il 17 marzo 1386. Napoli fu presumibilmente un punto di risentimento di un epicentro finora sconosciuto. Non sono espressamente menzionati danni ma, sulla base della valutazione qualitativa dell’evento, che è definito "maximus" (grandissimo), è possibile ipotizzare che potrebbero esserci stati danni anche rilevanti (1).

(1)
Cronicon Siculum incerti authoris ab anno 340 ad annum 1396 in forma diary ex inedito codice Ottoboniano Vaticano, ed. G.De Blasiis.
Napoli 1887