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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

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13 09 1348-41.93313.1b88100125.6SubiacoItaly

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1348 09 13 -- -- -- 41.93 13.10 0.0 8.0 0 12 Subiaco


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PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

Questo terremoto è sconosciuto dalla tradizione dei cataloghi sismici in uso, ma non dalla letteratura scientifica. È stato, infatti, reso noto già nel 1985, nell’ambito degli studi condotti da SGA per l’ENEL (Guidoboni et al. 1985) (1), e poi ripresentato in Guidoboni e Mariotti (1997) (2) e in Mariotti et al. (2000) (3). È analizzato in Guidoboni e Comastri (2005) (4), da cui è tratta questa scheda.
L’unica fonte disponibile, allo stato attuale delle conoscenze, è un atto notarile riguardante la donazione di un certo Giacomo di Santo Vito a favore del nipote Giovanni. Tale atto fu rogato il 13 settembre 1348 dal notaio Paolo di Cervara e la pergamena su cui è redatto è conservata, come tutto l’archivio monastico sublacense, nella Biblioteca del Monumento Nazionale di Santa Scolatica di Subiaco (5). Ciò che interessa di questo documento non è tanto l’oggetto, ma la data topica: si afferma infatti che l’atto fu rogato nell’orto del convento di S.Francesco dove l’abate Pietro risiedeva perché la Rocca di Subiaco era stata danneggiata da un terremoto.
La Rocca Abbaziale di Subiaco (eretta nel secolo XI) era la residenza degli abati del complesso monastico benedettino, ed era situata in posizione elevata al centro del nucleo insediativo di Subiaco, separata perciò dalle strutture monastiche vere e proprie costituite dal monastero di S.Scolastica (fondato nel VI secolo) e dal monastero di S.Benedetto o del Sacro Speco (fondato intorno all’XI secolo), che erano situati fuori dal centro abitato, così come il convento di S.Francesco dei frati minori, costruito circa venti anni prima.
Il terremoto è di datazione incerta perché se ne può fissare solo il termine "ante quem", costituito dalla data del documento reperito. A questo proposito si può credibilmente avanzare l’ipotesi che il terremoto sia accaduto poco tempo prima che il documento venisse redatto, visto che l’abate era ancora alloggiato all’aperto in una tenda o in una baracca, in una situazione evidentemente precaria e non consona al suo rango.
Circa un anno dopo, quest’area fu colpita, come gran parte dell’Italia centrale, dalla grande crisi sismica del settembre 1349 (si veda la scheda relativa), attestata da numerose e autorevoli fonti, che causò gravi danni anche a Subiaco. Per questo fatto Molin et al. (2000) (6) hanno avanzato l’ipotesi, ribadita in modo più sfumato in Molin et al. (2002) (7), che la datazione del documento citato sia errata e che il terremoto che vi è ricordato sia quello del 1349.
A questo proposito, va però rilevato che da un punto di vista diplomatistico la datazione del documento è ineccepibile, perché tutti gli elementi cronologici coincidono senza sfasature: infatti il 13 settembre 1348 cadeva nel settimo anno di pontificato di Clemente VI (maggio 1348-maggio 1349), e nella prima indizione (25 dicembre 1347-24 dicembre 1348). Il calcolo indizionale usato in questo documento è infatti quello cosiddetto "romano" o "pontificio", che faceva iniziare l’indizione al 25 dicembre (o al primo gennaio). Tale stile di datazione era quello utilizzato da tutti i notai che operavano in quest’area, come è stato possibile riscontrare grazie a un’indagine condotta nel fondo delle pergamene di quegli anni.
L’unico elemento in contraddizione, ma solo in apparenza, con le precedenti indicazioni cronologiche è il riferimento all’abate Pietro. Costui, infatti, fu ufficialmente posto a capo dell’abbazia di Subiaco dal papa Clemente VI solo il 30 marzo 1349. La spiegazione di questa apparente incongruenza è che Pietro, dopo la morte del suo predecessore Giovanni (deceduto durante l’epidemia di peste del 1348), sia stato subito designato abate dai monaci di Santa Scolastica e del Sacro Speco, tra il 31 maggio e il 13 settembre 1348, e solo in un secondo tempo confermato dal pontefice nel marzo dell’anno successivo. Questa ipotesi è confermata dallo studio delle consuetudini monastiche benedettine fra XIII e XIV secolo, riguardanti la nomina degli abati di Subiaco e i relativi contrasti con la Sede pontificia (Cignitti e Caronti 1956) (8), e inoltre dal fatto che vi sono altri atti notarili che menzionano l’abate Pietro anteriormente al 1349. Questo rogito in esame, pertanto, non presenta nella datazione estrinseca e intrinseca alcun elemento di dubbio.
È tuttavia legittimo chiedersi se un documento notarile autentico possa contenere, per qualche ragione sconosciuta, una falsità, come sarebbe in questo caso l’alterazione della data che retrodata l’atto di un anno. Ossia: potrebbe il documento riferirsi al terremoto del 1349? Questa ipotesi non sembra sostenibile. Infatti, se il notaio avesse scritto il documento nel 1349, e lo avesse voluto retrodatare, perché mai avrebbe inserito un riferimento tanto esplicito al grande terremoto? La crisi sismica del 1349 fu infatti così famosa che nessuno a quel tempo, in quell’area, avrebbe avuto dubbi a identificare l’anno 1349.
Queste considerazioni portano a scartare l’ipotesi di Molin et al. (2000) (9), che hanno giudicato semplicemente "sbagliata" la data dell’atto notarile in esame, negando sulla base di ciò anche l’attestazione del terremoto. Un documento notarile non può, per sua stessa natura, essere rigettato come "falso" o come "sbagliato" senza dimostrarlo. L’unico dubbio che si può conservare su questo aspetto è che il notaio, per ragioni ignote, abbia lasciato trascorrere quasi un anno fra una prima minuta del documento (data cronologica) e la sua stesura ufficiale (data topica). Ma nessun elemento di critica testuale consente di optare per questa ipotesi.
Molin et al. (2000) (10), e successivamente Molin et al. (2002) (11), preferiscono attenersi al "Chronicon Sublacense", l’unica fonte vicina al terremoto del 1349 che menzioni effetti sismici a Subiaco, che tace invece sul terremoto del 1348, mettendo in contrapposizione i due testi: è vero o l’uno o l’altro.
Il "Chronicon Sublacense" fu scritto, tuttavia, tra il 1370 e il 1377, ossia a quasi trent’anni di distanza dai due terremoti. Inoltre, le imprecisioni cronologiche di questo testo sono ben note alla critica storica. Ad esempio: questo testo anticipa di un anno la famosa epidemia di peste del 1348, attestata a Subiaco in numerosissimi testamenti redatti in quell’anno, e fa risalire la morte dell’abate Giovanni al 1347, mentre l’abate era ancora vivo nel maggio del 1348. Afferma poi che l’abate Pietro morì nel 1349 (poco dopo il grande terremoto), mentre in realtà era ancora operante nel settembre del 1350 (Egidi 1904) (12). È perciò ragionevole ritenere che l’anonimo autore del "Chronicon", a quasi trent’anni di distanza, abbia sovrapposto nel ricordo i due eventi e riferito solo al terremoto del 1349 anche gli effetti del terremoto del 1348.
Le due fonti attestano i danni di uno stesso edificio: la Rocca Abbaziale, "squarciata" nel 1348, secondo l’atto notarile; "quasi rasa al suolo" nel 1349, secondo il "Chronicon Sublacense". Ipotizzando due terremoti diversi, le affermazioni non sono in contraddizione e sembrano anzi suggerire una sorta di sequenza nel peggioramento degli effetti.
L’ipotesi di due terremoti avvenuti a distanza di un anno è quella prevalente nella storiografia locale più autorevole che, a partire da Mirzio, la cui "Cronaca Sublacense" (ed. 1885) (13) fu redatta intorno alla fine del secondo decennio del Seicento, fino a Egidi (1904) (14), lo storico più attendibile fra quelli che si sono occupati dell’abbazia sublacense, ricorda che Subiaco fu colpita da entrambi i terremoti del 1348 e 1349.

Note

(1)
SGA
I terremoti del settembre 1349, Bologna dicembre 1985 (rapporto inedito per ENEL).
1985
(2)
Guidoboni E. e Mariotti D.
I terremoti "sconosciuti": appunti per un catalogo, in E.Boschi, E.Guidoboni, G.Ferrari, G.Valensise e P.Gasperini, "Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1990", 2, ING-SGA, pp.80-90.
Roma-Bologna 1997
(3)
Mariotti D., Comastri A. e Guidoboni E.
«Unknown» earthquakes: a growing contribution to the Catalogue of Strong Italian Earthquakes, in Catalogue of Strong Italian Earthquakes from 461 B.C. to 1997, ed. E.Boschi, E.Guidoboni, G.Ferrari, D.Mariotti, G.Valensise and P.Gasperini, "Annali di Geofisica", vol.43, n.4, pp.787-795.
Roma 2000
(4)
Guidoboni E. e Comastri A.
Catalogue of earthquakes and tsunamis in the Mediterranean area from the 11th to the 15th century.
Roma-Bologna 2005
(5)
Biblioteca del Monumento Nazionale di Santa Scolastica di Subiaco, arca XXIII, pergamena n.7, Donazione di Giacomo di Santo Vito a favore del nipote Giovanni rogata dal notaio Paolo di Cervara, San Francesco presso Subiaco 13 settembre 1348.

(6)
Molin D., Rossi A. e Tertulliani A.
Researches of historical seismology for a low seismicity area: Aniene upper-valley (Central Italy), in "Papers and memoranda from the first Workshop of the ESC Working Group ‘Historical Seismology’ (1-5 September 1999, Macerata, Italy)", ed. V.Castelli, G.Monachesi, and H.Coppari, pp.27-32.
Macerata 2000
(7)
Molin D., Rossi A., Tertulliani A. e Verrubbi V.
Studio della sismicità dell’alto bacino dell’Aniene (Appennino centrale ­ Italia) e catalogo sismico di area, INGV, Quaderni di Geofisica, n.24.
Roma 2002
(8)
Cignitti B. e Caronti L.
L’abbazia nullius Sublacense: le origini, la commenda.
Roma 1956
(9)
Molin D., Rossi A. e Tertulliani A.
Researches of historical seismology for a low seismicity area: Aniene upper-valley (Central Italy), in "Papers and memoranda from the first Workshop of the ESC Working Group ‘Historical Seismology’ (1-5 September 1999, Macerata, Italy)", ed. V.Castelli, G.Monachesi, and H.Coppari, pp.27-32.
Macerata 2000
(10)
Molin D., Rossi A. e Tertulliani A.
Researches of historical seismology for a low seismicity area: Aniene upper-valley (Central Italy), in "Papers and memoranda from the first Workshop of the ESC Working Group ‘Historical Seismology’ (1-5 September 1999, Macerata, Italy)", ed. V.Castelli, G.Monachesi, and H.Coppari, pp.27-32.
Macerata 2000
(11)
Molin D., Rossi A., Tertulliani A. e Verrubbi V.
Studio della sismicità dell’alto bacino dell’Aniene (Appennino centrale ­ Italia) e catalogo sismico di area, INGV, Quaderni di Geofisica, n.24.
Roma 2002
(12)
Egidi P.
Notizie storiche, in "I monasteri di Subiaco", vol.1, pp.45-247.
Roma 1904
(13)
Mirzio C.
Cronaca Sublacense, ed. P.Crostarosa e L.Allodi.
Roma 1885
(14)
Egidi P.
Notizie storiche, in "I monasteri di Subiaco", vol.1, pp.45-247.
Roma 1904

Major earthquake effects

Poco tempo prima del 13 settembre 1348 un forte terremoto colpì la città di Subiaco causando gravi danni alla Rocca Abbaziale (la residenza degli abati del complesso monastico benedettino sublacense), che fu resa inagibile.

Bibliography

Author Title Text Value Text Date Place of publ.
*Biblioteca del Monumento Nazionale di Santa Scolastica di Subiaco, arca XXIII, pergamena n.7, Donazione di Giacomo di Santo Vito a favore del nipote Giovanni rogata dal notaio Paolo di Cervara, San Francesco presso Subiaco 13 settembre 1348.Direct source1348
Cignitti B. e Caronti L.L’abbazia nullius Sublacense: le origini, la commenda.Historiographical study1956Roma
Di Giovambattista R. e Tertulliani A.I terremoti medievali di Subiaco. I. Rivalutazione dei terremoti medievali di Subiaco: un approccio multidisciplinare, in "Atti e memorie della Società Tiburtina di Storia e d’Arte", vol.69 (1996), pp.7-17, 24-26.Historiographical study1996Tivoli
Egidi P.Notizie storiche, in "I monasteri di Subiaco", vol.1, pp.45-247.Historiographical study1904Roma
Federici V.La biblioteca e l’archivio, in "I monasteri di Subiaco", vol.2.Historiographical study1904Roma
Guidoboni E. e Comastri A.Catalogue of earthquakes and tsunamis in the Mediterranean area from the 11th to the 15th century.Catalogue-source2005Roma-Bologna
Guidoboni E. e Mariotti D.I terremoti "sconosciuti": appunti per un catalogo, in E.Boschi, E.Guidoboni, G.Ferrari, G.Valensise e P.Gasperini, "Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1990", 2, ING-SGA, pp.80-90.Scientific bibliography1997Roma-Bologna
Mariotti D., Comastri A. e Guidoboni E.«Unknown» earthquakes: a growing contribution to the Catalogue of Strong Italian Earthquakes, in Catalogue of Strong Italian Earthquakes from 461 B.C. to 1997, ed. E.Boschi, E.Guidoboni, G.Ferrari, D.Mariotti, G.Valensise and P.Gasperini, "Annali di Geofisica", vol.43, n.4, pp.787-795.Scientific bibliography2000Roma
Mirzio C.Cronaca Sublacense, ed. P.Crostarosa e L.Allodi.Historiographical study1885Roma
Molin D., Rossi A. e Tertulliani A.Researches of historical seismology for a low seismicity area: Aniene upper-valley (Central Italy), in "Papers and memoranda from the first Workshop of the ESC Working Group ‘Historical Seismology’ (1-5 September 1999, Macerata, Italy)", ed. V.Castelli, G.Monachesi, and H.Coppari, pp.27-32.Scientific bibliography2000Macerata
Molin D., Rossi A., Tertulliani A. e Verrubbi V.Studio della sismicità dell’alto bacino dell’Aniene (Appennino centrale ­ Italia) e catalogo sismico di area, INGV, Quaderni di Geofisica, n.24.Scientific bibliography2002Roma
SGAI terremoti del settembre 1349, Bologna dicembre 1985 (rapporto inedito per ENEL).Scientific bibliography1985

Felt Localities (1)

Locality Province Lat Lon Intensity
SubiacoRM41.92513.0947VIII

Il terremoto avvenne poco tempo prima del 13 settembre 1348 e causò gravi danni alla Rocca Abbaziale (la residenza degli abati del complesso monastico benedettino sublacense), che si lesionò e divenne inagibile (1).

(1)
Biblioteca del Monumento Nazionale di Santa Scolastica di Subiaco, arca XXIII, pergamena n.7, Donazione di Giacomo di Santo Vito a favore del nipote Giovanni rogata dal notaio Paolo di Cervara, San Francesco presso Subiaco 13 settembre 1348.
1348