The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading
Date | Time | Lat | Lon | Rel | Io | Imax | Sites | Nref | Me | Rme | Location | Country |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
15 09 1976 | 09:21:18 | 46.25 | 13.117 | b | 8.5 | 8.5 | 54 | 0125 | 6.1 | ! | Friuli | Italy |
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Space-time parameters
Previous catalogues and reasons of the corrections
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1976 05 06 20:00 46.23 13.05 10.0 10.0 528 120 Friuli
PFG 1976 05 06 20:00 46.25 13.25 9.5 - - - Friuli (Italy)
CFT 1976 09 11 16:35 46.27 13.18 7.5 7.5 40 120 Friuli
PFG 1976 09 11 16:35 46.30 13.32 9.0 - - - Friuli (Italy)
CFT 1976 09 15 03:15 46.30 13.18 - - 0 120 Friuli
PFG 1976 09 15 03:15 46.27 13.15 9.0 - - - Friuli (Italy)
CFT 1976 09 15 09:21 46.25 13.12 8.5 8.5 54 120 Friuli
PFG 1976 09 15 09:21 46.30 13.18 9.5 - - - Friuli (Italy)
PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING
State of earthquakes review
Dal punto di vista sismologico, sono state generalmente privilegiate le analisi basate sui dati strumentali (Biagi et al. 1976 (1); Caputo 1976 (2); Console e Gasparini 1976 (3); Basili et al. 1981 (4); Woo et al. 1989 (5)). Lunico studio che contenga una descrizione puntuale degli effetti in tutti i paesi più danneggiati è la relazione di Ambraseys (1976) (6), che effettuò una rilevazione sistematica dei danni per conto dellUNESCO tra il giugno e lagosto 1976; i dati desumibili da questo studio sono quindi riferibili alle scosse precedenti il mese di settembre. Non contiene, viceversa, descrizioni degli effetti il lavoro di Giorgetti (1976) (7), basato su una indagine sul campo e sulla raccolta di molte migliaia di questionari macrosismici. Per ampliare la conoscenza del quadro degli effetti, soprattutto in relazione alle scosse di settembre, è stata analizzata la documentazione elettronica dellANSA; in particolare, sono stati utilizzati i notiziari dei mesi di maggio e settembre (8). Sono state, inoltre, consultate le cronache pubblicate dalla stampa (3 testate). Di rilevante importanza per lampiezza delle analisi socio-economiche sono gli studi di Barbina (1977, 1978, 1983) (9), Geipel (1977, 1979, 1982, 1983, 1986, 1991) (10), Fabbro (1985, 1986) (11) e Milani (1982) (12). Per tutti i problemi connessi alla ricostruzione rappresentano un importante punto di riferimento le pubblicazioni di Geipel (1982, 1991) (13). Molto vivace fu la discussione su aspetti specifici dellemergenza: dalle demolizioni di molti edifici monumentali, ritenute ingiustificate (Binaghi Olivari et al. 1980) (14), ai criteri che guidarono la ricostruzione e alle loro ripercussioni nel contesto sociale e culturale. Va segnalata lampia bibliografia, riguardante il terremoto, raccolta da Carulli (1986) (15).
Note
(1)Biagi P.F., Caloi P., Migani M. e Spadea M.C.
Le variazioni dinclinazione e la sismicità che hanno preceduto il forte terremoto del Friuli del 6 Maggio 1976, in "Annali di Geofisica", vol.29 (1976), pp.137-46.
Roma 1976
(2)
Caputo M.
The area of the fault, the dislocation, the stress drop and the seismic moment of the Friuli earthquake of May 6th, 1976, in "Annali di Geofisica", vol.29 (1976), pp.171-177.
Roma 1976
(3)
Console R. e Gasparini C.
Analisi dei parametri ipocentrali del terremoto del Friuli del 6 Maggio 1976, in "Annali di Geofisica", vol.29 (1976), pp.153-7.
Roma 1976
(4)
Basili M., Gorelli V. e Muzzi F.
Local site benaviour in the 1976 Friuli earthquake, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dellItalia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.173-182.
Udine 1981
(5)
Woo S.Y., Slejko D., Viezzoli D. e Gasparo F.
Seismic risk in Friuli-Venezia Giulia: an approach, in "Soil Dynamics and Earthquake Engineering", vol.8 (1989), pp.96-105.
Southampton 1989
(6)
Ambraseys N.N.
The Gemona di Friuli Earthquake of 6 May 1976, in "The Gemona di Friuli Earthquake of 6 May 1976", UNESCO, Restricted Technical Report, RP/1975-76/2.222.3, pt.2.
Paris 1976
(7)
Giorgetti F.
Isoseismal map of the May 6, 1976 Friuli earthquake, in "Bollettino di geofisica teorica ed applicata", vol.19, n.72, pp.707-714.
Trieste 1976
(8)
ANSA Documentazione Elettronica, Notiziario italiano, maggio-settembre 1976.
Roma 1976
(9)
Barbina G.
Il Friuli centrale dopo gli eventi sismici del 1976, in "Bollettino della Società Geografica Italiana", a.110, vol.114 (1977), pp.607-636.
Roma 1977
Barbina G.
Le attività economiche nelle aree terremotate: problemi di ieri e di oggi, in "Friuli Earthquake as Civico di Storia Naturale", pp.23-37.
Trieste 1978
Barbina G.
I terremoti del Friuli nel 1976. Bilancio di unesperienza, in "Orizzonti Economici", n.37 (1983), pp.83-85.
Napoli 1983
(10)
Geipel R.
Friaul. Sozialgeographische Aspekte einer Erdbebenkatastrophe, in "Münchener Geographische" fasc.40.
Regensburg 1977
Geipel R.
Friuli. Aspetti sociogeografici di una catastrofe sismica.
Milano 1979
Geipel R. et al.
Il progetto Friuli-Das Friaul Projekt, in "Ricostruire", n.1.
Udine 1980
Geipel R.
The case of Friuli, Italy. The impact of an earthquake in a highly developed old culture. Regional identity versus economic efficiency, in "Social and economic aspects of eathquakes. Proceedings of the 3rd International Conference, in Bled, 29 giugno-2 luglio 1981", a cura di B.G.Jones e M.Tomazevic, pp.499-517.
Ljubijana-Ithaca-New York 1982
Geipel R.
Katastrophe nach der Katastrophe? Ein Vergleich der Erdbebengebiete Friaul und Süditalien, in "Geographische Rundschau", n.35, pp.17-26.
Braunschweig-Muenchen 1983
Geipel R.
Il significato della ricostruzione in Friuli per la "hazard theory", in "1976-1986 la ricostruzione del Friuli, a cura di S.Fabbro, Udine 1986, pp.115-125.
Udine 1986
(11)
Fabbro S.
La ricostruzione del Friuli. Ricerche e studi per un bilancio della ricostruzione insediativa e della riabilitazione socio-economica nellarea colpita dagli eventi sismici del 1978.
Udine 1985
Fabbro S.
1976-1986: la ricostruzione del Friuli. Realizzazioni, trasformazioni, apprendimenti, prospettive. Un approccio multidisciplinare.
Udine 1986
(12)
Milani F.
Dinamica socio-economica e articolazione territoriale nel Friuli terremotato: un tentativo di sintesi, Istituto di Geografia, Università di Padova.
Padova 1982
(13)
Geipel R.
Disasters and Reconstruction. The Friuli (Italy) earthquakes of 1976.
London 1982
Geipel R.
Long-Term Consequences of Disasters. The Reconstruction of Friuli, Italy, in Its International Context, 1976-1988.
New York-Berlin 1991
(14)
Binaghi Olivari M.T., Cacitti R., Dalai Emiliani M., Della Bianca G.B., Doglioni F., Ericani G., Marchetti L., Roccella A., Rossignani M.P. e Sicoli S.
Le pietre dello scandalo. La politica dei beni culturali nel Friuli del terremoto.
Torino 1980
(15)
Carulli G.B.
The 6th May 1976 earthquake in Friuli. Seismologic, Geophysical, Geological and Seismic Engineering Studies: a Bibliography, edited by G.B.Carulli.
[Trieste] s.d.
Effects in the social context
Dopo 4 mesi di febbrile attività per lo sgombero delle macerie e il ripristino degli edifici danneggiati, le scosse dell11 e del 15 settembre (che causarono complessivamente altre 13 vittime) fecero risalire il numero dei senzatetto, che era sceso a 45.000 unità, a più di 70.000. Leffetto psicologico di queste nuove scosse sugli abitanti del Friuli fu forte: la perdita di quanto era già stato investito per la ricostruzione e la paura dellinverno imminente fiaccarono la capacità di resistenza della popolazione, già provata da alcuni mesi di grave disagio, e segnarono linizio dellesodo di parte della popolazione dalle zone più colpite. La commissione demergenza, istituita il 7 maggio, che aveva operato fino al 27 luglio, fu reinsediata il 13 settembre e, dopo le scosse del giorno 15, ordinò la requisizione nelle città costiere di alberghi e appartamenti, occupati solo durante lestate e dunque vuoti nella stagione invernale, per ospitare soprattutto anziani, disabili, donne e bambini. Questo livello della revisione non ha preso in esame gli effetti nel lungo periodo; le risposte istituzionali e amministrative esaminate riguardano limmediata fase dellemergenza.
Administrative historical affiliations
Note
(1)Geipel R.
Long-Term Consequences of Disasters. The Reconstruction of Friuli, Italy, in Its International Context, 1976-1988.
New York-Berlin 1991
Social and economic effects
Institutional and administrative response
Note
(1)Gazzetta di Ferrara, 1976.05.09, n.108.
Ferrara 1976
(2)
Gazzetta di Ferrara, 1976.05.13, n.111.
Ferrara 1976
(3)
Gazzetta di Ferrara, 1976.05.20, n.117.
Ferrara 1976
(4)
Libertà, 1976.09.15.
Piacenza 1976
(5)
ANSA Documentazione Elettronica, Notiziario italiano, maggio-settembre 1976.
Roma 1976
Libertà, 1976.09.16.
Piacenza 1976
Reconstructions and relocations
Note
(1)Geipel R.
Long-Term Consequences of Disasters. The Reconstruction of Friuli, Italy, in Its International Context, 1976-1988.
New York-Berlin 1991
Theories and observations
Note
(1)Atti del convegno internazionale sul terremoto del Friuli. Udine 4-5 Dicembre 1976, in "Bollettino di Geofisica Teorica ed Applicata", vol.19, n.72.
Trieste 1976
(2)
Proceedings of Specialist Meeting on the 1976 Friuli Earthquake and the Antiseismic Design of Nuclear Installations. Rome, Italy, 11-13 October 1977. CNEN, OECD-NEA/CSNI, Report n.28, 3 voll.
[Paris] 1978
Associated natural phenomena
Note
(1)Ambraseys N.N.
The Gemona di Friuli Earthquake of 6 May 1976, in "The Gemona di Friuli Earthquake of 6 May 1976", UNESCO, Restricted Technical Report, RP/1975-76/2.222.3, pt.2.
Paris 1976
Major earthquake effects
La scossa del 6 maggio, colpì lalta valle del Tagliamento ed ebbe i suoi massimi effetti in unarea di circa 900 kmq di estensione, comprendente, fra gli altri, gli abitati di Moggio Udinese, Venzone, Bordano, Trasaghis, Gemona del Friuli, Lusevera, Osoppo, Montenars, Forgaria nel Friuli, Buia, Sequals, Majano, nei quali la percentuale di edifici crollati o resi inabitabili fu compresa tra il 50% e il 90% delle costruzioni. Complessivamente le abitazioni distrutte furono circa 17.000. I comuni colpiti furono divisi in tre categorie: disastrati, gravemente danneggiati e danneggiati. I comuni disastrati furono 41 (29 nella provincia di Udine e 12 nella provincia di Pordenone); quelli gravemente danneggiati furono 45 (39 nella provincia di Udine e 6 nella provincia di Pordenone); quelli danneggiati furono 33 (29 nella provincia di Udine e 4 nella provincia di Pordenone). Lestensione dellarea colpita fu di circa 5.000 kmq. La scossa causò lesioni e crolli parziali a Udine e Trieste; crolli e lesioni si verificarono anche oltre il confine con lAustria e nel territorio dellattuale Slovenia. Larea di risentimento fu vastissima: la scossa fu avvertita in tutta lItalia centro-settentrionale fino a Roma e, a nord, in Germania e nella Francia orientale.
Per quanto riguarda le scosse di settembre, la ricostruzione del quadro macrosismico è più complessa sia per la maggiore rarefazione dei dati a disposizione, sia per la loro difficile valutazione. Le scosse colpirono, infatti, strutture edilizie già danneggiate e, in qualche caso, non adeguatamente rinforzate. La scossa dell11 settembre (ore 18:35 locali, 16:35 GMT) causò il crollo di alcuni edifici, gravemente lesionati dalla scossa di maggio, a Buia, Magnano in Riviera, Moggio Udinese, Monteaperta, Pradielis, Sedilis, Taipana e Tarcento. A Udine caddero alcuni cornicioni e si aprirono fenditure nei muri; a Trieste e a Trento vi furono danni leggeri. La scossa fu avvertita fortemente in tutta larea veneta e in Slovenia.
Il 15 settembre vi furono altre due violentissime scosse, alle ore 5:15 locali (3:15 GMT) e alle ore 11:21 locali (9:21 GMT). Soprattutto la seconda ebbe effetti distruttivi sul patrimonio edilizio sopravvissuto alle scosse precedenti. A Majano, Osoppo e Trasaghis numerosi edifici crollarono; gravi danni subirono anche tutti gli altri centri già colpiti da Venzone a Gemona, a Buia, a Sequals. Numerose abitazioni, già lesionate, crollarono a Tolmin, Kobarid e Idrija, oltre il confine jugoslavo. A Udine fu gravemente lesionato il palazzo della Provincia e a Trieste vi furono cadute di cornicioni e lesioni nei muri. Danni più leggeri si verificarono in alcune località del Veneto e del Trentino-Alto Adige. La scossa fu sentita in tutto il nord Italia, a Vienna, Monaco di Baviera, Stoccarda e Strasburgo.
Effects on the environment
La natura alluvionale del terreno favorì fenomeni di liquefazione, soprattutto nei dintorni di Osoppo. Dopo le scosse di settembre sprofondamenti e sollevamenti di pavimenti (di 20-40 cm) accompagnati da fuoriuscita di acqua e sabbia furono rilevati ad Avasinis e nei dintorni di Gemona e Bordano.
Sequence of the earthquake
Bibliography
Author | Title | Text Value | Text Date | Place of publ. |
---|---|---|---|---|
Ambraseys N.N. | The Gemona di Friuli Earthquake of 6 May 1976, in "The Gemona di Friuli Earthquake of 6 May 1976", UNESCO, Restricted Technical Report, RP/1975-76/2.222.3, pt.2. | Direct source | 1976 | Paris |
* | ANSA Documentazione Elettronica, Notiziario italiano, maggio-settembre 1976. | Indirect source | 1976 | Roma |
* | Archivio Storico Comunale di Nonantola, Archivio corrente, 1976, Carteggio amministrativo, cat.X, cl.II, fasc.3, Annotazione manoscritta dellarchivista comunale E.Setti riguardante il terremoto del Friuli del 6 maggio 1976. | Direct source | 1976 | |
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Barbina G. | Il caso del Friuli sette anni dopo gli eventi sismici del 1976, in "Atti del XXIII Congresso Geografico Italiano", vol.3, (1983), pp.276-280, 290-291. | Scientific bibliography | 1983 | Napoli |
Barbina G. | Le attività economiche nelle aree terremotate: problemi di ieri e di oggi, in "Friuli Earthquake as Civico di Storia Naturale", pp.23-37. | Scientific bibliography | 1978 | Trieste |
Basili M., Gorelli V. e Muzzi F. | Local site benaviour in the 1976 Friuli earthquake, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dellItalia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.173-182. | Scientific bibliography | 1981 | Udine |
Biagi P.F., Caloi P., Migani M. e Spadea M.C. | Le variazioni dinclinazione e la sismicità che hanno preceduto il forte terremoto del Friuli del 6 Maggio 1976, in "Annali di Geofisica", vol.29 (1976), pp.137-46. | Scientific bibliography | 1976 | Roma |
Biagi P.F., Caloi P., Migani M. e Spadea M.C. | Tilting variations and seismicity that preceded the strong Friuli earthquake of May 6th, 1976, in "Annali di Geofisica", vol.29 (1976), pp.147-52. | Scientific bibliography | 1976 | Roma |
Binaghi Olivari M.T., Cacitti R., Dalai Emiliani M., Della Bianca G.B., Doglioni F., Ericani G., Marchetti L., Roccella A., Rossignani M.P. e Sicoli S. | Le pietre dello scandalo. La politica dei beni culturali nel Friuli del terremoto. | Historiographical study | 1980 | Torino |
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* | Gazzetta di Ferrara, 1976.09.02, n.205. | Indirect source | 1976 | Ferrara |
* | Gazzetta di Ferrara, 1976.09.03, n.206. | Indirect source | 1976 | Ferrara |
* | Gazzetta di Ferrara, 1976.09.05, n.208. | Indirect source | 1976 | Ferrara |
* | Gazzetta di Ferrara, 1976.09.08, n.210. | Indirect source | 1976 | Ferrara |
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Felt Localities (54)
Locality | Province | Lat | Lon | Intensity | |
---|---|---|---|---|---|
Majano | UD | 46.1839 | 13.0678 | VIII-IX | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò gravi danni e crolli al 75% del costruito. Secondo le testimonianze dirette i movimenti tellurici durarono più di 45 secondi con una forza tale che difficilmente si riusciva a stare in piedi. Molte case del centro storico divennero inagibili e irreparabili. La chiesa dei SS.Pietro e Paolo subì gravi danni e il campanile dovette essere demolito. Il complesso residenziale "Udine", un prefabbricato di 5 piani con interrato, crollò completamente dopo la caduta del piano terra che era una costruzione aperta, provocando la morte di 60 persone. Unaltro edificio con le stesse caratteristiche crollò provocando la morte di 21 persone. Nella zona industriale di Majano, molte strutture di grande ingegneria come la Snaidero Complex subirono gravi danni. Morirono 127 persone su una popolazione di circa 6.000 abitanti (1). (1) | |||||
Osoppo | UD | 46.2556 | 13.0808 | VIII-IX | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò gravissimi danni. Il centro storico della città crollò e nella parte nuova il 75% delle case crollarono o furono rese inabitabili. Alcune case di recente costruzione, nelle zone periferiche, subirono danni lievi. Tutte le scuole divennero inservibili, crollò gran parte del castello medievale e la chiesa di San Pietro sul Forte divenne pericolante e crollò in seguito alle repliche successive (1). La chiesa parrocchiale subì gravi danni e dovette essere demolita; parte della chiesa di Santa Maria ad Nives crollò e il resto della struttura fu danneggiato, il campanile dovette essere demolito. La scossa causò la caduta a terra di persone ed oggetti anche molto pesanti, le auto in sosta furono rinvenute in luoghi distanti dal punto di parcheggio. Morirono 101 persone, ossia il 4,1% degli abitanti (2). (1) | |||||
Trasaghis | UD | 46.2819 | 13.0753 | VIII-IX | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò crolli e gravissimi danni al 90% dellabitato. Le scuole, la cattedrale subirono danni minori. Vi furono 20 morti. (1) | |||||
Artegna | UD | 46.2378 | 13.1564 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò il crollo totale del 25% dei fabbricati: furono gravemente danneggiate anche le case di recente costruzione. Crollò una sezione del castello trecentesco e subì gravi danni il resto; gravi lesioni alla chiesa parrocchiale, esclusa la torre campanaria; 3 scuole divennero inagibili e una crollò; crollò parzialmente la caserma del VII reg. "Cuneo". In un sobborgo cittadino, unedificio in costruzione di 3 piani, in cemento armato, subì danni irreparabili. Una costruzione prefabbricata sede della fabbrica Vipan, lungo la strada per Gemona, fu quasi totalmente distrutta (1). (1) | |||||
Avasinis | UD | 46.2919 | 13.0497 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò danni lievi a tutti i fabbricati. I 2 asili e la scuola elementare riportarono gravi danni (1). (1) | |||||
Bordano | UD | 46.3153 | 13.1031 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò gravissimi danni, in particolare a tutti gli edifici di vecchia costruzione e alle scuole, che o furono distrutti o divennero inagibili (1). (1) | |||||
Buia | UD | 46.205 | 13.1236 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò il crollo del 25% delle case (nel centro storico il 40%); fu in parte distrutta la fortezza medievale, fu danneggiata la cattedrale, in particolare il presbiterio e la torre campanaria che necessitò di lavori di rafforzamento. Vi furono morti e numerosi feriti (1). (1) | |||||
Castelnovo del Friuli | PN | 46.2003 | 12.9044 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò il crollo del 30% dei fabbricati e danni gravi ai restanti, compreso il municipio e la chiesa parrocchiale. Nella chiesa parrocchiale di San Nicolò, sul colle Monaco, crollarono i muri posteriori e riportarono ampie crepe gli altri muri e il campanile (1). Vi furono morti e feriti (2). (1) | |||||
Gemona del Friuli | UD | 46.2783 | 13.135 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò il crollo o linagibilità di circa il 50% dei fabbricati; le case di più recente costruzione, rappresentanti il 10% dellintero costruito, subirono danni lievi. Lospedale, 3 asili e 6 scuole elementari subirono gravi danni e crolli parziali. Parte della caserma A.Goi, che consisteva in un complesso di strutture a 3 piani costruito 12 anni prima in cemento armato, crollò provocando la morte di 31 alpini (1). La città di Gemona può essere divisa in 3 zone: il centro storico, entro le mura medievali della cittadella; gli insediamenti extraurbani e la città moderna. La cittadella fu quasi totalmente distrutta: fortunatamente già prima del terremoto il centro storico della città era occupato solo dal 50% della popolazione originaria (2). Il castello con le sue 2 torri, il campanile, una navata laterale e le cappelle della cattedrale crollarono. Le ogive e la nervatura della navata centrale, il muro di sostegno di sud-ovest della cattedrale subirono gravi danni, la facciata e labside non subirono danni di rilievo. A sud della cattedrale Porta Udine, risalente allXI sec., subì lievi danni a causa della caduta di massi dalle rupi sovrastanti. Lospedale San Michele, adiacente a Porta Udine, ricostruito nel XIX sec., riportò gravi danni come pure molti edifici vicino Porta Gradeala. Il Palazzo Gurisatti (XV sec.) riportò gravi crepe e fu ritenuto irreparabile. Il Palazzo dei Conti Elti (XVI sec.) e molte case di via Bini divennero pericolanti. Gli edifici attorno a Piazza Municipio subirono danni di diversa gravità: il Palazzo comunale (XVI sec.) risultò uno degli edifici più sicuri della cittadella, essendo stato restaurato e rinforzato poco prima del terremoto, insieme al presbiterio e ad una casa privata di via XXVII Aprile. Dopo la pioggia che seguì il terremoto, una lunga crepa si aprì in Piazza del Ferro; a nord-ovest della piazza tutti gli edifici riportarono danni più o meno gravi, compreso il Cinema sociale. La chiesa di San Giovanni (XIV sec.), subì gravi danni e crolli nel tetto e nel campanile. La chiesa di Madonna di Fossale (XVIII sec.) e il santuario di SantAntonio subirono danni lievi, ma molte opere darte e affreschi dellinterno furono distrutti. La chiesa di Madonna delle Grazie (XV sec.) fu quasi totalmente distrutta. Il vecchio monastero di Santa Maria degli Angeli subì gravi danni. I nuovi edifici del convento, un complesso di strutture rinforzate col cemento armato, di 2 piani con seminterrato costruito su terreno inclinato, subì delle lesioni alle colonne. In Piazza Garibaldi i palazzi Pantotti (XV sec.), Gropplero (XVII sec.) e Simonetti divennero inagibili e pericolanti. Una vecchia sartoria adibita a dormitorio, quasi tutte le case in via degli Orefici e di via dei Conti, nel cuore di Gemona, subirono gravi danni o crollarono. Negli insediamenti fuori dalle mura i danni furono estesi e di varia gravità: le vecchie case crollarono o subirono gravi danni; gli edifici moderni subirono gravi danni a causa delle grandi aperture al pianterreno e alle fondamenta non resistenti. La parte moderna di Gemona è situata a nord e ad ovest della cittadella. U in parte costruita su pendii relativamente ripidi del conoide di deiezione, su affioramenti di pietra calcarea sulle quali è situata la città, e in parte sulla pianura pedemontana. Le case moderne e ben disegnate subirono danni lievi: molte di esse furono costruite con mattoni ordinari e dovettero la loro resistenza ai tetti molto leggeri, al piccolo numero di aperture nei muri e alluso dei mattoni rinforzati da muri in cemento armato nelle fondamenta. (1) | |||||
Lusevera | UD | 46.275 | 13.2689 | VIII | |
In seguito alla scossa del 6 maggio e alle successive repliche, circa il 75% dei fabbricati, compresa la scuola, crollarono o divennero inagibili; il ponte sul fiume Torre subì dei danni. Vi furono 9 morti (1). (1) | |||||
Monteaperta | UD | 46.2725 | 13.3133 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò gravi danni allabitato: solo il 10% delle case rimase abitabile; la chiesa parrocchiale e la chiesa della SS.Trinità sulla strada per Micottis, furono distrutte (1). (1) | |||||
Montenars | UD | 46.2561 | 13.1811 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), distrusse quasi completamente il villaggio: crollarono quasi tutte le abitazioni fra le quali anche una in cemento armato, le rimanenti si lesionarono. I morti furono 32 su una popolazione di 741 abitanti, pari al 4,3% del totale, la più alta percentuale fra tutte le località colpite dal terremoto (1). (1) | |||||
Sequals | PN | 46.1642 | 12.8289 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò distruzioni e crolli al 75% del costruito: la chiesa di San Nicolò e tutte le case poste sulla strada principale crollarono. Divennero pericolanti il municipio, la chiesa di San Pietro e la torre campanaria (1). (1) | |||||
Venzone | UD | 46.3333 | 13.1394 | VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò gravi danni a tutto il costruito. La cittadina fu completamente ricostruita e restaurata dopo i bombardamenti e gli incendi del 1944, ma il terremoto la rovinò nuovamente. Il Duomo (XIV sec.) riportò danni strutturali agli elementi di sostegno in pietra; la sua torre campanaria fu danneggiata e molte opere darte in esso conservate andarono perdute. Il Battistero (XIII sec.), un edificio in pietra restaurato nel 1970 fu raso al suolo. Le case attorno al Duomo subirono danni di diverso grado: le case vecchie crollarono e le case moderne subirono danni leggeri; molte case crollarono in via Roma e in via Patriarca Bertrando. Il tessuto edilizio subì gravi lacerazioni soprattutto nella zona tra via Nazionale e via Scaligeri e in quella tra Porta di Sopra, via Nazionale e via Patriarca Bertrando. Il Palazzo comunale (XIV sec.), rinforzato nel 1945 con colonne in cemento armato e tiranti di acciaio subì danni lievi. Di fronte al Palazzo comunale la fontana crollò in parte e il palazzo Radiussi, anchesso restaurato e rafforzato, subì danni lievi. Nella chiesa di S.Giovanni Battista crollò il campanile e subì gravi danni tutto ledificio. Nella parte moderna della città crollarono molte case di vecchia costruzione come pure ledificio della scuola elementare. Le mura del centro storico, restaurate dopo i bombardamenti del 1944 subirono gravi danni. La chiesa dei santi Giacomo e Anna, situata a metà strada tra Rozza e Venzone fu distrutta dal crollo del tetto a cupola. Danni al ponte in muratura sopra il Venzonassa e nessun danno al nuovo ponte dellautostrada. Al momento del terremoto l80% degli abitanti di Venzone abitava fuori delle mura del nucleo storico, il 40% delle case era in abbandono. I pochi residenti del centro erano per lo più anziani. Vi furono 52 morti (1). (1) | |||||
Idrija | 46.0136 | 14.0183 | VII-VIII | ||
Le scosse del 15 settembre causarono il crollo di alcuni edifici che erano stati lesionati dalla scossa del 6 maggio (1). (1) | |||||
Kobarid | 46.2489 | 13.5775 | VII-VIII | ||
Le scosse del 15 settembre causarono il crollo di alcuni edifici che erano stati lesionati dalla scossa del 6 maggio (1). (1) | |||||
San Francesco | PN | 46.3125 | 12.9364 | VII-VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), danneggiò gravemente labitato (1). (1) | |||||
Tolmezzo | UD | 46.3981 | 13.0189 | VII-VIII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), e le successive repliche non causarono morti, né crolli totali. Fu gravemente danneggiato il 30% delle case e circa il 50% dei fabbricati subì danni leggeri o nessun danno. Il nuovo ospedale subì danni strutturali e divenne pericolante, 2 scuole elementari e 4 asili subirono gravi danni. I muri della cattedrale riportarono crepe, specie sopra la navata principale dove lintonaco si staccò danneggiando gli affreschi. Il palazzo Linussio, di vecchia costruzione subì danni localizzati di difficile riparazione (1). (1) | |||||
Tolmin | 46.1872 | 13.7311 | VII-VIII | ||
Le scosse del 15 settembre causarono il crollo di alcuni edifici che erano stati lesionati dalla scossa del 6 maggio (1). (1) | |||||
Chiusaforte | UD | 46.4075 | 13.3092 | VII | |
La scossa del 6 maggio e le repliche successive causarono molti danni a circa il 50% delle abitazioni (1). (1) | |||||
Feletto Umberto | UD | 46.1019 | 13.2164 | VII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), causò gravi danni ad alcune vecchie case, 2 scuole divennero inagibili. La chiesa parrocchiale subì danni lievi (1). (1) | |||||
Somplago | UD | 46.3458 | 13.0658 | VII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), fece rovinare alcune vecchie case; la chiesa di San Candido, già danneggiata dal terremoto del 1928, subì gravi danni, la chiesa di San Valentino subì danni più lievi. La centrale idroelettrica posta sul lago di Cavazzo non riportò danni strutturali. Non si verificarono danni ai pilastri del cavalcavia del tratto della nuova autostrada in costruzione nei pressi del paese (1). (1) | |||||
Trieste | TS | 45.6561 | 13.7842 | VII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), fu avvertita fortemente; la popolazione fuggì dalle case e dai cinematografi. Lo spavento causò 1 morto (1). Secondo lIstituto Nazionale di Geofisica, lintensità della scossa fu del VII grado della scala MCS (2). (1) | |||||
Udine | UD | 46.0633 | 13.2358 | VII | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), danneggiò gravemente circa un centinaio di case su un totale di 25.000. Le case riportarono crepe allintonaco, crollarono molti fumaioli e parapetti. Il campanile della chiesa di S.Maria di Castello e il campanile della chiesa del Redentore subirono danni nella parte superiore; gli affreschi del castello si screpolarono e in certi punti si staccarono. Vi furono 2 morti (1). (1) | |||||
Padova | PD | 45.4064 | 11.8758 | VI | |
L11 settembre, alle 18:37 (16:37 GMT), furono avvertite 2 scosse che causarono panico negli abitanti che si riversarono nelle strade (1). (1) | |||||
San Candido | BZ | 46.7319 | 12.2814 | VI | |
L11 settembre, alle 18:37 (16:37 GMT), furono avvertite 2 scosse, soprattutto nei piani alti, che causarono panico negli abitanti che si riversarono nelle strade (1). (1) | |||||
Trento | TN | 46.0642 | 11.1242 | VI | |
Il 6 maggio, poco dopo le 21:00 circa (20:00 GMT), furono avvertite violente scosse che causarono caduta di intonaco in vecchie abitazioni e tremolio di oggetti e lampadari; gli abitanti si riversarono nelle strade (1). (1) | |||||
Treviso | TV | 45.6689 | 12.2439 | VI | |
Secondo lIstituto Nazionale di Geofisica, lintensità della scossa del 6 maggio fu del VII grado della scala MCS (1). (1) | |||||
Gorizia | GO | 45.9425 | 13.6197 | V-VI | |
Secondo lIstituto Nazionale di Geofisica, lintensità della scossa del 6 maggio fu del VII grado della scala MCS (1). (1) | |||||
Bolzano | BZ | 46.4969 | 11.3542 | V | |
Il 6 maggio, alle 21:05 (20:05 GMT), furono avvertite scosse di terremoto che causarono caduta di calcinacci nei vecchi quartieri; la maggioranza della popolazione scese in strada (1). (1) | |||||
Klagenfurt | 46.6181 | 14.3089 | V | ||
Le scosse del 15 settembre furono avvertite e causarono panico negli abitanti che si riversarono nelle strade (1). (1) | |||||
Koper | 45.5397 | 13.7306 | V | ||
L11 settembre, alle 18:37 (16:37 GMT), furono avvertite 2 scosse (1). (1) | |||||
Piran | 45.5203 | 13.5847 | V | ||
Le scosse del 15 settembre causarono panico nella popolazione (1). (1) | |||||
Rijeka | 45.3342 | 14.4411 | V | ||
L11 settembre, alle 18:37 (16:37 GMT), furono avvertite 2 scosse (1). (1) | |||||
Venezia | VE | 45.4375 | 12.3353 | V | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), fu fortemente avvertita; la popolazione scese nei "campi", piazza San Marco compresa (1). (1) | |||||
Villach | 46.6164 | 13.8486 | V | ||
Le scosse del 15 settembre furono avvertite e causarono panico negli abitanti che si riversarono nelle strade (1). (1) | |||||
Firenze | FI | 43.7772 | 11.2486 | F | |
Il 6 maggio, poco dopo le 21:00 circa (20:00 GMT), fu avvertita una scossa che causò tremolio di lampadari (1). (1) | |||||
Ljubljana | 46.0578 | 14.5031 | F | ||
L11 settembre, alle 18:37 (16:37 GMT), furono avvertite 2 scosse (1). (1) | |||||
Locarno | 46.17 | 8.79333 | F | ||
Il 15 settembre, alle 11:22 (9:22 GMT), fu avvertita una scossa (1). (1) | |||||
Pisa | PI | 43.7158 | 10.4006 | F | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), fu avvertita (1). (1) | |||||
Pistoia | PT | 43.9319 | 10.9128 | F | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), fu avvertita (1). (1) | |||||
Prato | PO | 43.8794 | 11.0958 | F | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), fu distintamente avvertita dalla popolazione, che in alcuni casi scese momentaneamente in strada (1). (1) | |||||
Veli Losinj | 44.5156 | 14.5081 | F | ||
Il 15 settembre, alle 11:22 (9:22 GMT), fu avvertita una scossa (1). (1) | |||||
Bologna | BO | 44.4978 | 11.3397 | IV-V | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:02 (20:02 GMT), fu abbastanza forte ed avvertita dalla maggioranza della popolazione, che, in alcuni casi, scese in strada (1). (1) | |||||
Modena | MO | 44.6469 | 10.9253 | IV | |
L11 settembre, alle 18:35 (16:35 GMT), fu avvertita non da tutti una leggera scossa (1). (1) | |||||
München | 48.1378 | 11.5644 | IV | ||
Il 6 maggio, alle 21:05 (20:05 GMT), furono avvertite scosse di terremoto che causarono tremolio di oggetti (1). (1) | |||||
Pavia | PV | 45.1892 | 9.16 | IV | |
Il 6 maggio, alle 21:05 (20:05 GMT), furono avvertite scosse di terremoto soprattutto nei piani alti delle abitazioni (1). (1) | |||||
Milano | MI | 45.4644 | 9.18944 | III-IV | |
Il 6 maggio, alle 21:05 (20:05 GMT), furono avvertite scosse di terremoto che causarono oscillazione di lampadari nelle zone periferiche della città, dove si trovano grandi edifici popolari; la maggioranza della popolazione scese in strada (1). (1) | |||||
Genova | GE | 44.4192 | 8.8975 | III | |
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 (20:00 GMT), fu avvertita causando un certo allarme nella popolazione che abitava i piani alti degli edifici (1). (1) | |||||
Strasbourg | 48.5689 | 7.74917 | III | ||
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 circa (20:00 GMT), fu leggermente avvertita (1). (1) | |||||
Torino | TO | 45.0703 | 7.67389 | III | |
Il 6 maggio, alle 21:00 circa (20:00 GMT), furono avvertite leggere scosse che causarono tremolio di oggetti e lampadari nei piani più alti delle abitazioni e causarono panico nella popolazione (1). (1) | |||||
Verbania | VB | 45.9283 | 8.55222 | III | |
Il 6 maggio, alle 21:00 circa (20:00 GMT), furono avvertite leggere scosse che causarono tremolio di oggetti e lampadari nei piani più alti delle abitazioni (1). (1) | |||||
Wien | 48.1997 | 16.3608 | III | ||
Il 15 settembre, alle 11:22 (9:22 GMT), fu avvertita una scossa ai piani alti delle abitazioni (1). (1) | |||||
Stuttgart | 48.7814 | 9.18306 | II-III | ||
La scossa del 6 maggio, delle 21:00 circa (20:00 GMT), fu avvertita (1). (1) |
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1976 05 06 20 00 13 46.23 13.05 0.0 10.0 0 125 Friuli
1976 09 11 16 35 01 46.27 13.18 0.0 7.5 0 125 Friuli
1976 09 15 03 15 19 46.30 13.18 0.0 0.0 0 125 Friuli
1976 09 15 09 21 18 46.25 13.12 0.0 8.5 0 125 Friuli
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