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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
06 02 197201:34:1443.613.5b77101025.1IMedio AdriaticoItaly

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Space-time parameters

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1972 01 25 20 25 11 43.62 13.35 0.0 7.0 0 102 Medio Adriatico
1972 02 04 02 42 53 43.58 13.30 0.0 8.0 0 102 Medio Adriatico
1972 02 04 09 19 04 43.58 13.28 0.0 7.5 0 102 Medio Adriatico
1972 02 05 01 27 00 43.60 13.50 0.0 7.0 0 102 Medio Adriatico
1972 02 05 07 08 42 43.65 13.33 0.0 7.0 0 102 Medio Adriatico
1972 02 05 15 14 48 43.60 13.50 0.0 7.0 0 102 Medio Adriatico
1972 02 06 01 34 14 43.60 13.50 0.0 7.0 0 102 Medio Adriatico
1972 06 14 18 55 46 43.58 13.42 0.0 8.0 0 102 Medio Adriatico


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Previous catalogues and reasons of the corrections

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1972 01 25 20:25 43.62 13.35 6.0 7.0 24 102 Medio Adriatico
PFG 1972 01 25 20:25 43.73 13.47 7.5 - - - Medio Adriatico

CFT 1972 02 04 02:43 43.58 13.30 7.5 8.0 75 102 Medio Adriatico
PFG 1972 02 04 02:43 43.63 13.55 8.0 - - - Ancona

CFT 1972 02 04 09:19 43.58 13.28 7.5 7.5 56 102 Medio Adriatico
PFG 1972 02 04 09:19 43.90 13.20 8.0 - - - Medio Adriatico

CFT 1972 02 05 01:27 43.60 13.50 6.0 7.0 2 102 Medio Adriatico
PFG 1972 02 05 01:27 43.70 13.40 8.0 - - - Medio adriatico

CFT 1972 02 05 07:09 43.65 13.33 7.0 7.0 6 102 Medio Adriatico
PFG 1972 02 05 07:09 43.73 13.37 7.5 - - - Medio Adriatico

CFT 1972 02 05 15:15 43.60 13.50 6.0 7.0 3 102 Medio Adriatico
PFG 1972 02 05 15:15 43.70 13.40 7.5 - - - Medio Adriatico

CFT 1972 02 06 01:34 43.60 13.50 7.0 7.0 1 102 Medio Adriatico
PFG 1972 02 06 01:34 43.70 13.43 7.5 - - - Medio Adriatico

CFT 1972 06 14 18:56 43.58 13.42 8.0 8.0 17 102 Medio Adriatico
PFG 1972 06 14 18:56 43.65 13.60 8.0 - - - Medio adriatico


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

È stata revisionata la bibliografia del Catalogo PFG (1985) ed è stata condotta una ricerca sulla letteratura scientifica e su notiziari d’agenzia, giornali e relazioni parlamentari.
Le fonti utilizzate dal Catalogo per le precedenti stime sono costituite dal "Bollettino sismico" dell’Istituto Nazionale di Geofisica (1972) (1), dal "Bulletin Mensuel" (1972) del Bureau Central International de Sismologie di Strasburgo (2), dai dati strumentali forniti dall’"International Seismological Summary" per l’anno 1972 (3) e dalla relazione di Console et al. (1973) (4), basata su risposte a questionari macrosismici, forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica al ministero dei Lavori Pubblici.
Si è cercato di ricostruire l’intero quadro macrosismico, distinguendo fra le varie scosse, utilizzando una vasta gamma di materiali, in modo da potere avere indicazioni indipendenti per evidenziare eventuali contraddizioni. La letteratura sismologica disponibile ha sviluppato alcuni aspetti, non sempre integrabili con le altre fonti utilizzate: considerazioni sul patrimonio edilizio di Ancona (Cipollini 1973) (5); microzonazione dell’area anconetana proposta dal Progetto Finalizzato Geodinamica del CNR (Calza et al. 1981) (6), a cui rimanda senza nuovi elementi la relazione di Stucchi et al. (1988) (7); alcune interpretazioni geologiche relativamente ad effetti sull’ambiente (Crescenti 1972 (8); Cotecchia 1995 (9)).
Di questo evento la letteratura sismologica non aveva quindi fornito un elenco completo delle località interessate con le valutazioni d’intensità. Oltre ai contributi sopra citati, sono stati esaminati i dati riportati nella tabella riassuntiva delle cartoline macrosismiche (Archivio dell’Ufficio Centrale di Ecologia Agraria) (10) e 19 notiziari dell’agenzia ANSA, relativi al periodo 25 gennaio-22 giugno 1972 (11). A questi materiali, sono state aggiunte le informazioni contenute in 45 corrispondenze giornalistiche afferenti a 4 testate nazionali, pubblicate tra il 25 gennaio e il giugno 1972. Inoltre, per comprendere meglio vari aspetti dello scenario sismico, sono stati presi in esame anche gli atti parlamentari di quel periodo, che hanno messo a disposizione 9 relazioni di sintesi (12). Fra i 7 provvedimenti legislativi adottati nel periodo successivo al terremoto sono emersi elementi di interesse per la valutazione dell’impatto economico nell’area colpita (13).

Note

(1)
Bollettino sismico definitivo, 1972.01, Istituto Nazionale di Geofisica.
Roma 1973
Bollettino sismico definitivo, 1972.02, Istituto Nazionale di Geofisica.
Roma 1973
Bollettino sismico definitivo, 1972.06, Istituto Nazionale di Geofisica.
Roma 1974
(2)
Bulletin Mensuel, 1972.01, Bureau Central International de Sismologie.
Strasbourg 1972
Bulletin Mensuel, 1972.02, Bureau Central International de Sismologie.
Strasbourg 1972
Bulletin Mensuel, 1972.06, Bureau Central International de Sismologie.
Strasbourg 1972
(3)
International Seismological Summary for 1972.
Richmond 1973
(4)
Console R., Peronaci F. e Sonaglia A.
Relazione sui fenomeni sismici dell’Anconitano (1972) (alcune considerazioni sui terremoti di origine vicina), in "Annali di Geofisica", vol.26, Supplemento, pp.3-60.
Roma 1973
(5)
Cipollini A.
Alcune considerazioni sul comportamento degli edifici della città di Ancona, in "Annali di Geofisica", vol.26, supplemento, pp.61-66.
Roma 1973
(6)
Calza W., Maistrello M., Marcellini A., Morganti C., Rampoldi R., Rossi B., Stucchi M. e Zonno G.
Elementi di microzonazione sismica dell’area anconetana, CNR-PFG, pubbl. n.430.
Milano 1981
(7)
Stucchi M., Angeletti P., Pergalani F. e Sani M.
Indagine per la valutazione e la riduzione del rischio sismico in riferimento alla Variante Generale al PRG di Ancona, Co.R.S. Coordinamento di ricerche sismiche (Sovico) s.n.c., Rapporto inedito disponibile presso l’Ufficio di Pianificazione urbanistica generale del Comune di Ancona.
1988
(8)
Crescenti U.
Il terremoto di Ancona cause ed interpretazione geologica.
Falconara Marittima 1972
(9)
Cotecchia V.
Relazione introduttiva, in "Atti del 4.o Convegno internazionale di Geoingegneria «Difesa e valorizzazione del suolo e degli acquiferi»", Torino 10-11 marzo 1994, Relazioni generali, pp.643-684.
Torino 1995
(10)
Archivio dell’Ufficio Centrale di Ecologia Agraria, Cartoline Macrosismiche, Tabella riassuntiva delle cartoline macrosismiche relative al terremoto del 4 febbraio 1972 pervenute all’Ufficio Centrale di Meteorologia e di Ecologia Agraria.

(11)
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.01.25, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.01.26, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.04, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.05, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.06, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.07, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.08, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.09, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.10, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.11, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.06.14, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.06.15, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.06.16, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.06.17, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.06.18, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.06.19, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.06.20, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.06.21, Servizio Italiano.
Roma 1972
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.06.22, Servizio Italiano.
Roma 1972
(12)
Camera dei Deputati, Legislatura V, Atti Parlamentari, Disegni di legge ­ Relazioni ­ Documenti, vol.82, n.4051, Disegno di legge presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri (Andreotti) dal Ministro dell’Interno (Rumor) dal Ministro di Grazia e Giustizia (Gonella) dal Ministro delle Finanze (Pella) dal Ministro della Pubblica Istruzione (Misasi) dal Ministro dei Lavori Pubblici (Ferrari-Aggradi) dal Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste (Natali) dal Ministro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato (Gava) e dal Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale (Donat-Cattin) di concerto col Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica (Taviani) e col Ministro del Tesoro (Colombo Emilio), Conversione in legge del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, concernente provvidenze a favore delle popolazioni di comuni delle Marche colpiti dal terremoto del gennaio-febbraio 1972, Presentato alla Presidenza il 6 marzo 1972.
Roma 1972
Senato della Repubblica, Legislatura V, Atti Parlamentari, Resoconti delle discussioni, vol.31, 597.a seduta 15 marzo 1972, Discussione e approvazione del disegno di legge: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, concernente provvidenze a favore delle popolazioni di comuni delle Marche colpiti dal terremoto del gennaio-febbraio 1972 e provvedimenti in favore di comuni colpiti dai terremoti dell’anno 1971 e dalle alluvioni e mareggiate verificatesi nel gennaio-febbraio 1972 (2123).
Roma 1972
Senato della Repubblica, Legislatura VI, Atti Interni, Disegni di legge e relazioni, vol.2, n.109, Disegno di legge presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri (Andreotti) dal Ministro di Grazia e Giustizia (Gonella) dal Ministro delle Finanze (Valsecchi) dal Ministro della Pubblica Istruzione (Scalfaro) di concerto col Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica (Taviani) e col Ministro del Tesoro (Malagodi) comunicato alla Presidenza il 1.o luglio 1972, Conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 1972, n.266, concernente provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972.
Roma 1976
Senato della Repubblica, Legislatura VI, Atti Interni, Disegni di legge e relazioni, vol.3, n.313, Disegno di legge d’iniziativa dei senatori Perna, Bufalini, Colajanni, Boldrini, Bruni, Bianchi, Maderchi, Marangoni e Vignolo comunicato alla Presidenza l’11 agosto 1972, Interventi e provvidenze per la ricostruzione e per la ripresa economica nei territori colpiti dal terremoto dal gennaio al luglio 1972 nell’Anconitano.
Roma 1976
Senato della Repubblica, Legislatura VI, Atti Parlamentari, Resoconti delle discussioni, vol.2, 21.a seduta 27 luglio 1972, Discussione del disegno di legge: «Conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 1972, n.266, concernente provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972» (109) (Relazione orale); Approvazione, con modificazioni, col seguente titolo: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 giugno 1972, n.266, concernente provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972».
Roma 1976
Camera dei Deputati, Legislatura VI, Atti Parlamentari, Disegni di legge ­ Relazioni ­ Documenti, vol.23, n.854, Proposta di legge d’iniziativa dei deputati Bastianelli, Barca, De Laurentiis, Natta, Pochetti, De Sabbata, Benedetti, Gianfilippo, Valori presentata il 5 ottobre 1972, Interventi e provvidenze per la ricostruzione e per la ripresa economica nei territori colpiti dal terremoto dal gennaio al luglio 1972 nell’Anconitano.
Roma 1976
Camera dei Deputati, Legislatura VI, Atti Parlamentari, Disegni di legge ­ Relazioni ­ Documenti, vol.23, n.895/854-A, Relazione della V Commissione permanente (Bilancio e programmazione ­ Partecipazioni statali) (Relatore Baslini) sul Disegno di legge presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri (Andreotti) dal Ministro dell’Interno (Rumor) dal Ministro delle Finanze (Valsecchi) dal Ministro della Pubblica Istruzione (Scalfaro) dal Ministro dei Lavori Pubblici (Gullotti) dal Ministro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato (Ferri Mauro) e dal Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale (Coppo) di concerto col Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica (Taviani) e col Ministro del Tesoro (Malagodi) alla Presidenza il 7 ottobre 1972, Conversione in legge del decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, recante ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpite dal terremoto; e sulla Proposta di legge d’iniziativa dei deputati Bastianelli, Barca, De Laurentiis, Natta, Pochetti, De Sabbata, Benedetti, Gianfilippo, Valori presentata il 5 ottobre 1972, Interventi e provvidenze per la ricostruzione e per la ripresa economica nei territori colpiti dal terremoto dal gennaio al luglio 1972 nell’Anconitano, Presentata alla Presidenza l’8 novembre 1972.
Roma 1976
Camera dei Deputati, Legislatura VI, Atti Parlamentari dell’Assemblea, Discussioni, vol.2, Seduta del 2 agosto 1972, Discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 giugno 1972, n.266, concernente provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972 (approvato dal Senato) (600).
Roma 1976
Camera dei Deputati, Legislatura VI, Atti Parlamentari dell’Assemblea, Discussioni, vol.3, Seduta del 16 novembre 1972, Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, recante ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto (895); e della concorrente proposta di legge Bastianelli ed altri: Interventi e provvidenze per la ricostruzione e per la ripresa economica nei territori colpiti dal terremoto dal gennaio al luglio 1972 dell’Anconetano (854).
Roma 1976
(13)
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.1, n.25, Decreto-legge 4 marzo 1972, Provvidenze a favore delle popolazioni di comuni delle Marche colpiti dal terremoto del gennaio-febbraio 1972.
Roma 1972
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.3, n.88, Legge 16 marzo 1972, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, concernente provvidenze a favore delle popolazioni di comuni delle Marche colpiti dal terremoto del gennaio-febbraio 1972 e provvedimenti in favore di comuni colpiti dai terremoti dell’anno 1971 e dalle alluvioni e mareggiate verificatesi nel gennaio-febbraio 1972.
Roma 1972
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.4, n.266, Decreto-legge 30 giugno 1972, Provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972.
Roma 1972
Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, a.113, n.222 (26 agosto 1972), Legge 8 agosto 1972, n.484, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 giugno 1972, n.266, concernente provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972.
Roma 1972
Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, a.113, n.263 (7 ottobre 1972), Decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, Ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpite dal terremoto.
Roma 1972
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.6, n.734, Legge 2 dicembre 1972, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, recante ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpite dal terremoto; e proroga di termini previsti dal decreto-legge 1.o aprile 1971, n.119, in favore dei comuni colpiti dal terremoto in provincia di Viterbo.
Roma 1972
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1976, vol.3, n.261, Legge 10 maggio 1976, Ulteriore finanziamento per provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni di diverse zone del territorio nazionale colpite da varie calamità naturali e provvidenze in conseguenza dei movimenti franosi nel territorio del comune di Lecco.
Roma 1976

Effects in the social context

La notevole durata di questo periodo sismico e forse anche una diffusa mancanza di preparazione fra gli abitanti causarono un forte panico nella popolazione e la paralisi dell’economia locale. L’impatto di questo evento nel quadro economico locale fu perciò molto elevato al di là degli effetti indotti sul patrimonio edilizio e sull’ambiente.
Il terremoto non causò vittime direttamente; 3 persone morirono d’infarto per lo spavento e molte furono colte da malore. Gran parte delle persone abbandonò le proprie abitazioni in seguito alla prima forte scossa del 25 gennaio.
Dopo le scosse del 4 febbraio, 3.500 abitanti di Ancona trascorsero la notte in 83 vagoni ferroviari, 600 su 36 autobus urbani. Il ministero della Difesa inviò ad Ancona la nave della marina militare "Bafile" con attrezzature, materiali e rifornimenti vari. Anche l’esercito inviò uomini, ospedali da campo, tende di uso generale e materiali vari.
In seguito alla scossa del 15 giugno, la marina militare inviò ad Ancona per i soccorsi le navi "Quarto" e "Anteo", con a bordo materiali, viveri, un ospedale da campo e 110 uomini del battaglione San Marco. Dalla Spezia furono inviati una colonna di soccorso e tre elicotteri. Il comando militare dell’area tosco-emiliana dispose l’invio di un ospedale da campo con un nucleo ufficiali medici e una colonna mobile.
I centri colpiti rimasero spopolati per settimane. Nella sola Ancona 12.000 persone lasciarono le proprie abitazioni. Questo "effetto paura" ebbe gravi ripercussioni anche sul tessuto socio-economico della regione: i progetti di rilancio economico e turistico furono accantonati; il commercio fu bloccato per mesi.
Lo Stato intervenne con tre decreti-legge, convertiti con modificazioni in leggi, che prevedevano sospensione dei termini e agevolazione in materia tributaria, misure di pronto intervento, ripristino delle opere pubbliche e dei fabbricati urbani di proprietà privata, esecuzioni di programmi straordinari di costruzione di case per i lavoratori e provvidenze varie per lavoratori autonomi e dipendenti, interventi per il restauro del patrimonio archeologico e storico-artistico, contributi alle imprese per agevolare e stimolare la ripresa produttiva, contributi integrativi agli enti locali per le minori entrate di bilancio derivanti dagli sgravi fiscali e infine l’assegnazione straordinaria per integrazione dei bilanci nei comuni danneggiati.
Con il primo decreto-legge del 4 marzo 1972, n.25, convertito con modificazioni nella legge 16 marzo 1972, n.88, vennero stanziati per queste provvidenze 20 miliardi di lire, a cui furono aggiunti nella conversione in legge, altri 5 miliardi.
Con il decreto-legge 30 giugno 1972, n.266, convertito con modificazioni nella legge 8 agosto 1972, n.484, furono aggiunti altre sette comuni colpiti dalle scosse del giugno 1972: Castelleone di Suasa, Castel Colonna, Corinaldo, Filottrano, Monterado, Ostra Vetere e Ripe.
Con il decreto-legge del 6 ottobre 1972, n.552, convertito, con modificazioni, nella legge 2 dicembre 1972, n.734, lo stanziamento arrivò a 35 miliardi e 174 milioni di lire.
Nel 1976 vennero poi stabilite ulteriori provvidenze a favore dei comuni colpiti: con la legge 10 maggio 1976, n.261, vennero autorizzati aumenti di spesa per il ripristino o la ricostruzione di 2 miliardi di lire da iscriversi nello stato di previsione della spesa del ministero dei Lavori Pubblici, e di altri 2 miliardi per gli interventi di restauro del patrimonio archeologico, storico e artistico, da iscriversi nello stato di previsione della spesa del ministero della Pubblica Istruzione. Per la realizzazione di un programma di edilizia abitativa venne autorizzata una maggiore spesa di 5 miliardi di lire. La Gescal stanziò 9,7 miliardi per il risanamento della zona vecchia di Ancona. Per conferire un carattere di urgenza alla ricostruzione nelle zone colpite, si cercò di evitare la formazione di baraccopoli permanenti.
Complessivamente furono stanziati circa 72 miliardi di lire fra il 1972 e il 1976. Ad Ancona gran parte dei palazzi del centro storico erano divenuti inagibili e l’opera di ristrutturazione, pur rendendo gli edifici antisismici a norma di legge, ha mantenuto gli aspetti ambientali e architettonici di interesse artistico.

Elements of the local buildings

Il patrimono edilizio di Ancona era relativamente recente ed era costituito da costruzioni in cemento armato, edificate negli anni ‘50 del Novecento, di altezza compresa fra i 9-12 m. (3 o 4 piani), e da edifici in muratura, in gran parte costruiti dopo il 1930, che non superavano i 2 o 3 piani di altezza. Il centro storico era invece costituito da edifici vecchi, spesso degradati, già danneggiati da precedenti eventi sismici e bellici (1).
A Falconara Marittima il più diffuso tipo di edificio era costituito da costruzioni alte dai 6 ai 10 metri, con solai con travi in legno incastrate in muratura spessa dai 15 ai 30 cm, con malte spesso polverizzate e mattoni erosi dalla salsedine. Vi furono danni a quasi tutte le abitazioni che erano state mal riparate dopo il terremoto del 1930; invece, le case cui erano stati aggiunti rinforzi in cemento ebbero lesioni riparabili e furono giudicate abitabili (2).
Il patrimonio edilizio degli altri comuni che subirono le lesioni più gravi era prevalentemente costituito da edifici di vecchia costruzione (3).

Note

(1)
Calza W., Maistrello M., Marcellini A., Morganti C., Rampoldi R., Rossi B., Stucchi M. e Zonno G.
Elementi di microzonazione sismica dell’area anconetana, CNR-PFG, pubbl. n.430.
Milano 1981
(2)
Console R., Peronaci F. e Sonaglia A.
Relazione sui fenomeni sismici dell’Anconitano (1972) (alcune considerazioni sui terremoti di origine vicina), in "Annali di Geofisica", vol.26, Supplemento, pp.3-60.
Roma 1973
(3)
Console R., Peronaci F. e Sonaglia A.
Relazione sui fenomeni sismici dell’Anconitano (1972) (alcune considerazioni sui terremoti di origine vicina), in "Annali di Geofisica", vol.26, Supplemento, pp.3-60.
Roma 1973

Social and economic effects

La notevole durata di questo periodo sismico e il grande numero di repliche fecero sì che si creasse un panico diffuso e talvolta non completamente giustificato fra gli abitanti. I centri colpiti rimasero spopolati per settimane. Nella sola Ancona 12.000 persone lasciarono le proprie abitazioni. Questo "effetto paura" ebbe gravi ripercussioni anche sul tessuto socio-economico della regione: i progetti di rilancio economico e turistico furono accantonati; il commercio fu bloccato per mesi.

Institutional and administrative response

La normativa prodotta in seguito al terremoto di gennaio-febbraio e giugno 1972 nelle Marche inizia con il decreto-legge 4 marzo 1972, n.25 (1), convertito in Legge 16 marzo 1972, n.88 (2), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.84 del 29 marzo 1971. Nei comuni di Agugliano, Ancona, Camerano, Camerata Picena, Chiaravalle, Falconara Marittima, Monsano, Montemarciano, Montesanvito, Morro d’Alba, Numana, Offagna, Osimo, Ostra, Polverigi, San Marcello, Senigallia, Sirolo (nella conversione in legge furono aggiunti i comuni di Castelfidardo e Santa Maria Nuova) colpiti dalle scosse di gennaio-febbraio 1972, fu sospeso dal 25 gennaio al 30 giugno 1972 (la data 30 giugno fu poi sostituita nella conversione in legge dalla data 30 aprile) il corso dei termini di prescrizione e dei termini perentori che importassero decadenze da qualsiasi diritto, azione od eccezione scadenti durante tale periodo, ad eccezione dei termini relativi ad obbligazioni concernenti il lotto pubblico ed i concorsi pronostici. Per lo stesso periodo fu sospesa la scadenza dei vaglia cambiari, delle cambiali e di ogni altro titolo di credito avente forza esecutiva pagabile da debitori domiciliati o residenti in tali comuni, emessi, pattuiti o autorizzati prima del 25 gennaio 1972, purché già scaduti o in scadenza durante il periodo 25 gennaio-30 giugno. Venne anche stabilito che le pubblicazioni nella Gazzetta Ufficiale relative a procedure di ammortamento di titoli rappresentativi di depositi bancari distrutti o smarriti fossero effettuate gratuitamente.
Per provvedere alle necessità urgenti fu autorizzata la spesa di 2 miliardi da iscriversi nello stato di previsione della spesa del Ministero dei Lavori Pubblici per l’anno finanziario 1972. Tali fondi dovevano essere impiegati, per dare ricovero ai senza tetto, per la riparazione di edifici privati, per garantirne una migliore stabilità o per assicurarne l’abitabilità, a seguito di domanda, da presentarsi all’ufficio del genio civile di Ancona, con la dichiarazione di accettazione che il genio civile eseguisse le opere necessarie ai fini dell’abitabilità e con l’impegno a rimborsare lo Stato.
Il Ministero dei Lavori Pubblici fu autorizzato a provvedere al ripristino dei danni alle opere di conto dello Stato, alla riparazione o ricostruzione di edifici pubblici o di uso pubblico, di acquedotti, di fognature e di altre opere igieniche o sanitarie, di edifici scolastici e di scuole materne, di strade e piazze, di edifici di culto, di ospedali, di enti pubblici e di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza e loro consorzi; al ripristino di edifici di interesse storico, artistico o monumentale sia di proprietà privata che di enti pubblici. Tali opere di ripristino potevano essere realizzate con i miglioramenti tecnici e funzionali ritenuti necessari.
Il Ministero dei Lavori Pubblici doveva provvedere anche alla concessione di contributi nella spesa occorrente per la riparazione o ricostruzione di fabbricati di proprietà privata e all’onere occorrente per le indennità di espropriazione. Tale contributo, variante fra il 90% e il 70% sull’ammontare della spesa occorrente, risultante da apposita perizia, non poteva comunque superare la somma di 5 milioni di lire per unità immobiliare. Tale limite non doveva essere applicato per la riparazione o ricostruzione di alloggi di enti pubblici operanti nel settore dell’edilizia economica e popolare e degli edifici privati di interesse storico, artistico e monumentale. Per il finanziamento di tutti questi interventi, venne autorizzata la spesa di 10 miliardi di lire da iscriversi nello stato di previsione del Ministero dei Lavori Pubblici nell’anno 1972.
Per la costruzione di alloggi da assegnare ai senza tetto, il Ministero dei Lavori Pubblici fu autorizzato ad intervenire fino al 15 miliardi.
Venne autorizzata la spesa di 5 miliardi per l’esecuzione di opere di edilizia scolastica con sostituzione dell’articolo 1-quinquies della legge 25 febbraio 1972, n.13.
I capi compartimento della viabilità dell’ANAS furono autorizzati, in deroga all’articolo 70 del regolamento 25 maggio 1895, n.350 e all’articolo 25, lettera e) della legge 7 febbraio 1961, n.59, all’esecuzione immediata dei lavori di pronto intervento per il ripristino di strade statali, per le opere di consolidamento e di difesa e per le espropriazioni occorrenti. A tale fine venne autorizzata la spesa di 5 miliardi mediante riduzione dello stanziamento del capitolo 521 dello stato di previsione della spesa dell’ANAS per l’anno finanziario 1972.
Venne concessa una sovvenzione straordinaria di 750 milioni all’Istituto Autonomo per le case popolari di Ancona per l’acquisto di edifici destinati ad alloggio dei sinistrati rimasti senza casa, somma iscritta nello stato di previsione della spesa del Ministero dei Lavori Pubblici per l’anno finanziario 1972.
Vennero stanziati 150 milioni per fronteggiare particolari e urgenti situazioni determinate da esigenze tecniche e sanitarie, al cui onere si fece fronte con una corrispondente riduzione del capitolo n.5381 dello stato di previsione della spesa del Ministero del Tesoro.
La Gestione Case per Lavoratori (Gescal) fu autorizzata a deliberare.procedure e modalità per l’esecuzione dei programmi di costruzioni straordinari e le norme per l’assegnazione degli alloggi con precedenza assoluta per coloro che avessero avuto l’alloggio distrutto o dichiarato inabitabile. Essa fu autorizzata a fissare, in deroga alle vigenti disposizioni, quote di ammortamento e canoni di locazione secondo la capacità economica media degli assegnatari, purché non iscritti per il 1971 e per gli anni sguenti nei ruoli dell’imposta complementare.
Furono assegnati 800 milioni di lire, iscritti nello stato di previsione di spesa del Ministero della Pubblica Istruzione per l’anno 1972, per il ripristino e il restauro del patrimonio monumentale, archeologico, storico e artistico. Venne sospeso il limite di spesa stabilito dall’articolo 1 del regolamento approvato con regio decreto 13 aprile 1882, n.811 per i lavori di competenza delle Soprintendenze ai monumenti, alle gallerie ed alle antichità e dell’Istituto centrale del restauro.
Vennero stanziati 800 milioni, iscritti nello stato di previsione di spesa del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, per provvidenze per i lavoratori.
Alle imprese dei settori dell’industria, del commercio, dell’artigianato, alberghiero, turistico, termo-minerale e dello spettacolo, se danneggiate dal terremoto, fu corrisposto un contributo a fondo perduto fino a L.300.000, su domanda vistata dalla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Ancona. Il Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato fu autorizzato ad emettere tale contributo, dell’importo massimo di 100 milioni, anche in deroga alle disposizioni dell’art.59 del regio decreto 18 novembre 1923, n.2440, e dell’art.285 del regolamento di contabilità generale dello Stato, approvato con regio decreto 23 maggio 1924, n.827. In aggiunta le imprese potevano ottenere in alternativa le provvidenze previste dall’art.3 del decreto-legge 15 dicembre 1951, n.1334, sostituito dall’art.1 della legge 13 febbraio 1952, n.50, oppure quelle previste dall’art.5.
Ai comuni colpiti e all’amministrazione provinciale di Ancona vennero concessi contributi integrativi del bilancio. Per far fronte agli oneri, fu autorizzata una spesa di 2 miliardi da iscriversi nello stato di previsione di spesa del Ministero dell’interno per l’anno 1972.
Per i contributi assistenziali, furono stanziati 2 miliardi e 500 milioni da iscriversi nello stato di previsione del Ministero dell’Interno per l’esercizio finanziario 1972, così ripartiti: 2 miliardi come assegnazione straordinaria per l’integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza; 300 milioni per la distribuzione di materiale vario; 200 milioni come contributo a enti assistenziali pubblici e privati.
Ai comuni colpiti e alla provincia di Ancona per la riparazione di opere pubbliche danneggiate e per le provvidenze contingenti furono erogati 1 miliardo, sempre da iscriversi nello stato di previsione di spesa del Ministero dell’Interno per l’esercizio 1972.
Furono decretate agevolazioni in materia tributaria: i termini degli adempimenti tributari, scaduti o scadenti nel periodo 25 gennaio-30 giugno 1972 furono sospesi, ad eccezione dei termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Fu concessa la sospensione della riscossione fino al 30 giugno 1972 (data prorogata al 31 ottobre 1972 nella conversione in Legge 16 marzo 1972, n.88) dell’imposta sul reddito agrario, dei fabbricati, di ricchezza mobile, sulle società, dell’imposta comunale sull’industria, i commerci, le arti e le professioni, dell’addizionale provinciale all’imposta sulle industrie, i commerci, le arti e le professioni, dell’imposta camerale, dell’imosta complementare, dell’imposta di consumo in abbonamento e di tutti i tributi comunali e provinciali, dell’imposta sugli incrementi di valore delle aree fabbricabili e dei contributi di miglioria e di tutte le addizionali. Furono esclusi dalla sospensione l’imposta sui redditi di ricchezza mobile e l’imposta complementare iscritta a carico dei datori di lavoro per i redditi di categoria C/2 relativi ad anni anteriori al 1972. La riscossione di tali imposte e tasse, sovrimposte e addizionali venne fissata a partire dalla scadenza di agosto 1972 in 18 rate, senza maggiorazioni.
L’onere previsto fu di L.20.miliardi. Nella conversione del decreto nella Legge 16 marzo 1972, n.88, venne decretata una estensione di provvidenze per un totale di L.5 miliardi da iscriversi per L.4 miliardi alla previsione di spesa del Ministero dei Lavori Pubblici e per L.1 miliardo alla previsione del Ministero dell’Interno. (3).
Dopo la scossa del giugno 1972 vennero stabilite altre provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni colpiti con il Decreto-Legge 30 giugno 1972 (4), n.266, convertito in Legge 8 agosto 1972, n.484 (5), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.222 del 26 agosto 1972. Vennero aggiunti i comuni di Castelleone Suasa, Castel Colonna, Corinaldo, Filottrano, Monterado, Ostra Vetere e Ripe tra quelli colpiti (nella conversione in Legge venne aggiunto anche il comune di Barbara). La sospensione dei termini perentori legali fu stabilita per il periodo 14 giugno-30 settembre 1972 (nella conversione in Legge il termine fu portato al 15 settembre) e quella della scadenza dei vaglia cambiari, delle cambiali e dei titoli di credito per il periodo 14 giugno-30 novembre 1972 limitatamente ai comuni di Ancona e Falconara, e per gli altri comuni per il periodo 14 giugno-15 settembre 1972. Venne sospesa la vendita o l’assegnazione dei beni pignorati per lo stesso periodo. Furono stabilite agevolazioni fiscali, fra cui la sospensione della riscossione fino al 28 febbraio 1973 delle imposte, con l’esclusione dell’imposta sui redditi di ricchezza mobile e dell’imposta complementare iscritta a carico dei datori di lavoro per i redditi di categoria C/2 relativi ad anni anteriori al 1972. In caso di danni gravi ai fabbricati rurali, alle macchine e alle attrezzature delle aziende agricole, venne concesso lo sgravio dell’imposta e relativa sovrimposta sul reddito dominicale dei terreni e dell’imposta sul reddito agrario. Venne concesso lo sgravio dell’imposta sul reddito dei fabbricati e dell’imposta speciale sul reddito dei fabbricati di lusso e delle relative sovrimposte e addizionali con decorrenza dal 1° gennaio 1972. La riscossione delle imposte e tasse sospese venne fissata all’aprile 1973 in 18 rate, senza applicazione delle maggiorazioni previste dalle leggi 25 ottobre 1960, n.1316 e 18 maggio 1967, n.388. Vennero anche esentate dalle imposte le erogazioni in denaro a favore delle popolazioni colpite e le erogazioni ricevute a titolo di liberalità.
I materiali edilizi impiegati per la riparazione di opere danneggiate furono esentati dall’imposta comunale di consumo. Le domande, gli atti, i provvedimenti e i contratti relativi all’attuazione del decreto vennero esentati dalle imposte. Vennero esentati dall’imposta di successione le eredità e i legati dei deceduti in data 14 giugno o successivamente a causa del terremoto del giugno. Gli esami della sessione estiva dell’anno scolastico 1971-1972, conclusivi del 1° e del 2° ciclo didattico per gli alunni delle scuole elementari pubbliche, che non avevano potuto aver luogo, furono sostituiti a tutti gli effetti da scrutini determinati dalle commissioni, costituite per gli esami, sulla base dei dati contenuti nei registri di classe e nelle pagelle e in base alla illustrazione verbale dell’insegnante di classe (6).
Nel decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552 (7), convertito, con modificazioni, in Legge 2 dicembre 1972, n.734 (8), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.316 del 6 dicembre 1972, furono disposte ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni colpite. Ai 2 miliardi di lire stanziati per provvedere alle necessità più urgenti, furono aggiunti altri 2 miliardi, da iscrivere nello stato di previsione della spesa del Ministero dei Lavori Pubblici per l’anno finanziario 1972.
Per il finanziamento degli interventi in opere pubbliche e abitati, venne autorizzata una maggiorazione di spesa di L.7 milisardi di lire, da iscrivere nello stato di previsione di spesa del Ministero dei Lavori Pubblici nell’anno 1972.
L’Istituto di Credito Fondiario della Regione Marche fu autorizzato, in deroga all’art.12, lettera c) del regio decreto 16 luglio 1905, n.646, ad emettere cartelle fondiarie fino all’importo massimo di 30milioni di lire per la concessione di mutui agevolati a favore di enti, associazioni, cooperative, condomini, imprese e privati cittadini per il ripristino o la ricostruzione di immobili di loro proprietà danneggiati o distrutti dal terremoto. I mutui dovevano essere ammortizzati entro il termine massimo di vent’anni, con facoltà di estinzione anticipata, con un aggravio per interessi, diritti, commissioni, oneri fiscali non superiori al 5,50% compreso il rimborso del capitale. La concessione era subordinata alla rinuncia da parte del richiedente a qualsiasi altra forma di contributo a fondo perduto prevista dalla legge per i danneggiati dal terremoto.
Vennero concessi L.25 miliardi per la realizzazione di un programma di edilizia abitativa nelle zone della regione Marche colpite dal sisma (15miliardi di lire erano già stati concessi con l’art.9 del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, convertito in legge 16 marzo 1972, n.88).
Per fronteggiare particolari e urgenti situazioni dell’edilizia ospedaliera, il limite di impegno di L.150 milioni previsto dall’art.13 del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, convertito, con modificazioni nella legge 16 marzo 1972, n.88, venne elevato a 350 milioni di lire.
Per l’edilizia scolastica, il Ministero dei Lavori pubblici fu autorizzato a procedere alle opere fino ad un massimo di spesa di L.4 miliardi e mezzo, in aggiunta ai 5 già autorizzati dall’art.10 del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, convertito nella Legge 16 marzo 1972, n.88.
Il Ministero della Pubblica Istruzione fu autorizzato ad assegnare all’Università di Ancona un contributo di L.3 miliardi.
Per la costruzione e l’arredo del nuovo Palazzo di Giustizia di Ancona, fu autorizzata la spesa di L.2 miliardi, da iscriversi nello stato di previsione di spesa del Ministero dei Lavori Pubblici in ragione di L.500 milioni per ciascuno degli anni 1972 e 1973 e di L.1 miliardo per il 1974.
Per la riparazione o ricostruzione delle opere portuali di Ancona, venne autorizzata la spesa di 1 miliardo e mezzo da iscriversi nello stato di previsione di spesa del Ministero dei Lavori Pubblici per l’anno 1972.
L’Istituto Autonomo Case Popolari fu autorizzato a contrarre mutui fino alla concorrenza di L.1 miliardo per la costruzione o l’acquisto di edifici per i sinistrati rimasti senza casa.
Furono stabiliti interventi per il centro storico di Ancona nel rispetto dei suoi valori storici ed ambientali, interventi effettuati sulla base di piani particolareggiati approvati dalla Regione Marche; fu costituita una commissione tecnica speciale con parere vincolante, presieduta dal Presidente della giunta regionale delle Marche.
La spesa per gli interventi per il restauro del patrimonio archeologico, storico ed artistico, fissata in L.800 milioni dall’art.19 del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, convertito nella Legge 16 marzo 1972, n.88, fu elevata a L.2.800 milioni.
Agli operai ed apprendisti delle aziende industriali ed artigiane dei comuni di Ancona, Falconara Marittima, Montemarciano, sospesi o lavoranti ad orario ridotto a causa del terremoto, fu corrisposta un’indennità pari all’80% della retribuzione globale delle ore di lavoro, fino ad un massimo di 44 ore. Agli impiegati delle medesime aziende venne corrisposta un’indenntà pari all’80% della retribuzione mensile; da tali indennità erano esclusi i dirigenti. Al pagamento di tali indennità doveva provvedere la Cassa integrazione guadagni degli operai dell’industria, mentre l’indennità prevista per i dipendenti da aziende commerciali, autorizzata fino a 1 miliardo e 200 milioni, doveva essere iscritta nello stato di previsione di spesa del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale per il 1972. Ai lavoratori autonomi, esplicanti la loro attività nei comuni di Ancona, Falconara Marittima e Montemarciano, ai quali era già stato concesso un contributo di L.90.000 con l’art.20 del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, convertita in Legge 16 marzo 1972, n.88, venne corrisposto a titolo straordinario, visto il perdurare del sisma, un contributo di L.210.000. Per coloro che furono danneggiati dalle scosse del giugno 1972, venne stabilito un contributo unico di L.300.000; l’onere di spesa, fissato in 1 miliardo e 734 milioni, fu iscritto nello stato di previsione di spesa del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale per l’anno 1972. Alle aziende industriali, artigiane e commerciali venne concesso uno sgravio dei contributi da corrispondere all’Istituto di Previdenza Sociale distribuito fra datori di lavoro e lavoratori.
Alle piccole e medie imprese industriali, commerciali e artigiane, alberghiere, turistiche, termominerali e dello spettacolo danneggiate dalle scosse di gennaio-febbraio e di giugno 1972 aventi sede nei comuni di Ancona e Falconara Marittima, fu concesso un contributo a fondo perduto di L.300.000; venne perciò autorizzata una spesa di 2 miliardi e 400 milioni da iscriversi nello stato di previsione di spesa del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato per l’anno 1972. Furono inoltre ammesse ai benefici previsti dalle disposizioni degli articoli 22, 23, 24 e 26 del decreto-legge 18 dicembre 1968, n.1233, convertito, con modificazioni, nella Legge 12 febbraio 1969, n.7. Per far fronte, fu autorizzata la somma di 2 miliardi e 700 milioni da iscriversi nello stato di previsione della spesa del Ministero del Tesoro per l’anno 1972 e di L.300 milioni da iscriversi in quello del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato per lo stesso anno.
Furono concesse agevolazioni creditizie, al tasso di interesse del 4%, per la costruzione di nuovi impianti industriali nei comuni di Ancona e Falconara Marittima e per la conversione o l’ampliamento di impianti industriali esistenti nei comuni danneggiati dal sisma.
Per i contributi integrativi del bilancio degli enti locali l’autorizzazione di spesa di L.2 miliardi, prevista dall’art.25 del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, convertito, con modificazioni, nella Legge 16 marzo 1972, n.88 fu elevata a L.2 miliardi e 800 milioni.
L’autorizzazione di spesa di 2 miliardi e 500 milioni concessa per i contributi assistenziali dall’art.26 del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, convertito, con modificazioni, nella legge 16 marzo 1972, n.88, fu elevata a L.13 miliardi e 300 milioni.
Per l’applicazione di tali misure fu previsto un onere di 35 miliardi e 174 milioni di lire (9).
Nel 1976 vennero autorizzati ulteriori finanziamenti per le provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni di diverse zone colpite da calamità naturali con la Legge 10 maggio 1976, n.261 (10), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.130 del 18 maggio 1976, i cui articoli 1-15 riguardano le popolazioni colpite dal terremoto nelle Marche del gennaio-febbraio 1972. Vennero autorizzate maggiorazioni di spesa di L.2 miliardi per il ripristino, la riparazione o la ricostruzione di opere pubbliche e abitati; di L.2 miliardi per gli interventi per il restauro del patrimonio archeologico, storico e artistico; di L.5 miliardi per la realizzazione di un programma di edilizia abitativa nelle Marche; di L.1 miliardo e 500 milioni per i contributi assistenziali. Venne concessa una sovvenzione straordinaria di L.1 miliardo all’Istituto autonomo delle Case Popolari per l’acquisto di nuove abitazioni e per la riparazione di edifici di proprietà pubblica (11).

Note

(1)
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.1, n.25, Decreto-legge 4 marzo 1972, Provvidenze a favore delle popolazioni di comuni delle Marche colpiti dal terremoto del gennaio-febbraio 1972.
Roma 1972
(2)
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.3, n.88, Legge 16 marzo 1972, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, concernente provvidenze a favore delle popolazioni di comuni delle Marche colpiti dal terremoto del gennaio-febbraio 1972 e provvedimenti in favore di comuni colpiti dai terremoti dell’anno 1971 e dalle alluvioni e mareggiate verificatesi nel gennaio-febbraio 1972.
Roma 1972
(3)
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.1, n.25, Decreto-legge 4 marzo 1972, Provvidenze a favore delle popolazioni di comuni delle Marche colpiti dal terremoto del gennaio-febbraio 1972.
Roma 1972
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.3, n.88, Legge 16 marzo 1972, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, concernente provvidenze a favore delle popolazioni di comuni delle Marche colpiti dal terremoto del gennaio-febbraio 1972 e provvedimenti in favore di comuni colpiti dai terremoti dell’anno 1971 e dalle alluvioni e mareggiate verificatesi nel gennaio-febbraio 1972.
Roma 1972
(4)
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.4, n.266, Decreto-legge 30 giugno 1972, Provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972.
Roma 1972
(5)
Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, a.113, n.222 (26 agosto 1972), Legge 8 agosto 1972, n.484, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 giugno 1972, n.266, concernente provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972.
Roma 1972
(6)
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.4, n.266, Decreto-legge 30 giugno 1972, Provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972.
Roma 1972
Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, a.113, n.222 (26 agosto 1972), Legge 8 agosto 1972, n.484, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 giugno 1972, n.266, concernente provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972.
Roma 1972
(7)
Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, a.113, n.263 (7 ottobre 1972), Decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, Ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpite dal terremoto.
Roma 1972
(8)
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.6, n.734, Legge 2 dicembre 1972, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, recante ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpite dal terremoto; e proroga di termini previsti dal decreto-legge 1.o aprile 1971, n.119, in favore dei comuni colpiti dal terremoto in provincia di Viterbo.
Roma 1972
(9)
Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, a.113, n.263 (7 ottobre 1972), Decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, Ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpite dal terremoto.
Roma 1972
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.6, n.734, Legge 2 dicembre 1972, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, recante ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpite dal terremoto; e proroga di termini previsti dal decreto-legge 1.o aprile 1971, n.119, in favore dei comuni colpiti dal terremoto in provincia di Viterbo.
Roma 1972
(10)
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1976, vol.3, n.261, Legge 10 maggio 1976, Ulteriore finanziamento per provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni di diverse zone del territorio nazionale colpite da varie calamità naturali e provvidenze in conseguenza dei movimenti franosi nel territorio del comune di Lecco.
Roma 1976
(11)
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1976, vol.3, n.261, Legge 10 maggio 1976, Ulteriore finanziamento per provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni di diverse zone del territorio nazionale colpite da varie calamità naturali e provvidenze in conseguenza dei movimenti franosi nel territorio del comune di Lecco.
Roma 1976

Reconstructions and relocations

Una gran parte degli edifici del centro storico di Ancona fu dichiarata inagibile dopo questo periodo sismico. Essi vennero ristrutturati in modo da renderli antisismici a norma di legge e di mantenerne inalterati gli aspetti ambientali e architettonici di interesse artistico, mediante elaborati rifacimenti e consolidamenti in cemento armato degli interni.
Restauri vennero eseguiti nelle chiese di S.Giovanni, S.Francesco delle Scale o S.Maria Maggiore, nel Palazzo degli Anziani, nell’edificio dell’ex Episcopio, che ospitava il Museo Diocesano e che fu chiuso. Palazzo Ferretti fu sottoposto a lunghi lavori di consolidamento.
Il Duomo, dedicato a S.Ciriaco, subì gravi danni; dopo delicati restauri e lavori di consolidamento, fu riaperto al culto nell’autunno del 1977.
Interventi furono compiuti anche sulle strutture portuali d Ancona.

Major earthquake effects

La scossa del 25 gennaio 1972 delle ore 20:25 GMT danneggiò Ancona e i paesi limitrofi; le scosse del 4 febbraio 1972 delle ore 2:43 GMT ca. e delle 9:19 GMT, del 5 febbraio delle ore 1:27, 7:09 e 15:14 GMT, del 6 febbraio delle ore 1:34 GMT e del 14 giugno delle ore 18:56 GMT ca. causarono danni a un territorio più esteso.
Il periodo sismico interessò complessivamente oltre 80 località dell’Italia centrale del versante adriatico. I danni maggiori si ebbero in seguito alle scosse del 4-5 febbraio e del 14 giugno. Le province più colpite furono quelle di Ancona, Pesaro e Macerata, con un indice di danno particolarmente alto a Camerano, Camerata Picena e Montemarciano.
A Camerano su 750 edifici di questo comune, 35 (4,7%) furono giudicati inabitabili e 150 (20%) lesionati; tutti gli edifici erano di vecchia costruzione. A Camerata Picena su 260 edifici di questo comune, 24 (9,3%) furono giudicati inabitabili e 208 (80%) lesionati: 222 erano di vecchia costruzione e 10 di costruzione recente; l’elevato indice di danno fu attribuito alle caratteristiche geologiche del sito. A Montemarciano su circa 1.115 edifici di questo comune 65 (5,8%) furono giudicati inabitabili, 461 (41%) subirono lesioni; uno di questi edifici era in cemento armato.
Ad Ancona, la parte antica e alta della città fu la più colpita e numerosi palazzi storici e chiese rimasero lesionati o parzialmente danneggiati. Nei quartieri Capodimonte, San Pietro e Pinocchio, nell’area collinare, i danni più diffusi furono caratterizzati da caduta di soffitti, di infissi, di muri interni. La scossa del 6 febbraio causò nuovi danni nella zona collinare. Nella gran parte dei casi fu impossibile appurare il tipo e lo stato di consistenza dei solai a causa dell’uso di pesanti controsoffittature, che risultarono tutte staccate. Fu rilevato che la maggior parte degli edifici in muratura aveva subito nel tempo numerosi rifacimenti e sovraelevazioni di strutture diverse. In questo tipo di edifici fu notato il distacco dei muri perimetrali, tanto più accentuato quanto maggiore era l’altezza dell’edificio. Si ritenne che ciò fosse stato causato dalla mancanza totale o parziale di cordoli di piano o da insufficienti ammorsamenti fra le murature. Altri danni negli edifici in muratura furono indicati in sfilamenti delle scale in legno e lesioni alle tramezzature in corrispondenza di architravi in legno. In generale, gli edifici recenti con intelaiature in cemento armato, seppure di scarsa fattura, non presentarono danni gravi. I danni più rilevanti si ebbero all’interno degli edifici. Per quanto riguarda il patrimonio storico di Ancona furono lesionate le chiese di S.Giovanni, di S.Francesco delle Scale o S.Maria Maggiore, il Palazzo degli Anziani, il Palazzo Ferretti, l’edificio dell’ex Episcopio, che ospita il Museo Diocesano, il Duomo di S.Ciriaco, che subì gravi danni.
Secondo censimenti successivi, questo periodo sismico nel solo perimetro urbano di Ancona rese inagibili 7.000 alloggi su 35.000 (20% circa) dei quali 3.000 (43% circa degli alloggi inabitabili) ubicati nel centro storico. È difficile definire il numero di edifici del centro storico, perchè manca a tutt’oggi un censimento ufficiale. È tuttavia verosimile che i 3.000 edifici inagibili sopra ricordati non superassero il 50% del patrimonio edilizio del centro storico.
La sequenza ravvicinata di scosse con effetti di danno (8 fra il 25 gennaio e il 14 giugno, di cui 7 entro il primo mese) rendono problematiche le valutazioni del grado di intensità, soprattutto nelle località più colpite, come Ancona, dove gli effetti di ogni scossa si sommano a quelli delle scosse precedenti. Nel tentativo di superare tale difficoltà, è stato stimato il limite superiore dell’intensità attribuibile agli effetti di ogni singola scossa. Gli effetti complessivi di tutte le scosse nel centro storico di Ancona (la parte della città che ha subito maggiori danni) soddisfano le caratteristiche di danno previste dal IX MCS solo limitatamente alla percentuale di distruzioni, valutata nel caso specifico come "inagibilità" degli edifici. I crolli, invece, interessarono meno del 25% del patrimonio edilizio, che è la quantità prevista dalla scala per il IX grado.
Le decrizioni degli effetti ad Ancona per le varie scosse presentano in diversi casi (4 febbraio ore 2:43 e 9:19 GMT, 5 febbraio ore 1:27, 14 giugno ore 18:56 GMT) effetti riconducibili al grado VIII MCS. Tuttavia, il quadro cumulativo dei danni nel centro storico di Ancona sembra il risultato di non più di due scosse con effetti di VIII MCS. Infatti, anche trascurando, in questa approssimazione, l’accresciuta vulnerabilità del patrimonio edilizio maggiormente colpito da una prima scossa con effetti di VIII grado, una seconda scossa con ipotetici effetti della stessa gravità avrebbe aggiunto distruzioni e crolli in percentuali tali da causare un quadro cumulativo confrontabile con quello del IX MCS.
Pertanto, agli effetti delle scosse più forti ad Ancona, quella del 4 febbraio (2:43 GMT ca.) e quella del 14 giugno (18:56 GMT ca.), è stato attribuito il grado VIII MCS, pur nella convinzione che tali valori di intensità, e soprattutto quello attribuito alla scossa del 14 giugno, sono indicativi di livelli di vulnerabilità piuttosto che di scuotimento. Alle altre scosse che hanno causato danni sono stati attribuiti effetti massimi non superiori al grado VII MCS.
Gli effetti di danno subiti dal centro storico di Ancona sono stati distinti e classificati separatamente da quelli dell’area urbana di più recente costruzione.
In altre 35 località delle Marche furono rilevate lesioni, alcuni crolli totali e crolli parziali. Gravemente danneggiati furono anche gli edifici costruiti nei primi decenni del Novecento: erano di fattura scadente e in più erano stati danneggiati dal terremoto del 1930 e generalmente mal riparati. Le abitazioni rurali ebbero danni più gravi di quelle dei centri urbani.

Effects on the environment

Ad Ancona, un’onda marina di grandi dimensioni precedette la scossa del 4 febbraio delle ore 2:43 GMT, dopo la quale fu notata violenta agitazione del mare. In seguito alla scossa del 14 giugno delle ore 18:56 GMT fu osservato ribollimento nell’acqua del mare a 3 km dalla costa anconetana.
Questo evento causò modificazioni del terreno di Ancona; infatti dal confronto fotogeomorfologico di due serie di foto aeree, una del 1956 e l’altra del 1979, si evidenzia che la fitta rete di fessure profonde sulla parte alta del pendio su cui è edificata la città, fu fortemente esaltata dal terremoto del 1972; ciò ha favorito l’infiltrazione delle acque meteoriche in profondità, abbassando così la soglia di rischio di frane (1).

Note

(1)
Cotecchia V.
Relazione introduttiva, in "Atti del 4.o Convegno internazionale di Geoingegneria «Difesa e valorizzazione del suolo e degli acquiferi»", Torino 10-11 marzo 1994, Relazioni generali, pp.643-684.
Torino 1995

Sequence of the earthquake

Questo periodo sismico iniziò il 25 gennaio 1972 con la scossa delle ore 20:25 GMT e continuò nelle settimane seguenti con centinaia di repliche; le scosse più forti avvennero il 4 febbraio alle ore 2:42 GMT e alle 9:19 GMT; il 5 febbraio alle 1:27 GMT, alle 7:08 GMT e alle15:14 GMT; il 6 febbraio all’1:34 GMT; il 14 giugno alle 18:55 GMT.

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Felt Localities (1)

Locality Province Lat Lon Intensity
AnconaAN43.603113.5072VII

La scossa del 25 gennaio delle ore 20:25 GMT ebbe una durata approssimativa di dieci secondi, e fu preceduta da un forte boato. Non vi furono gravi danni: cadde qualche cornicione e si aprì qualche crepa in edifici vecchi e già lesionati nei rioni di Capodimonte, San Pietro e Torrette (1). Il panico negli abitanti fu grande: molti di essi trascorsero la notte all’aperto. In un resoconto giornalistico del 26 gennaio non sono documentati danni (2).
La scossa del 4 febbraio delle ore 2:42 GMT ebbe una durata approssimativa di 9 secondi (3) e, secondo le prime notizie di agenzia, causò l’apertura di crepe nei muri nei rioni più antichi di Capodimonte e Sanpietro e la caduta di alcune suppellettili, senza danni alle persone (4). Fu preceduta di pochi secondi da un’onda marina gigantesca (5). Il quadro degli effetti di questa scossa su Ancona è completato, anche se in modo cumulativo, dalle descrizioni dei danni delle scosse successive del 4 febbraio.
Gli effetti della scossa del 4 febbraio delle ore 9:19 GMT sono descritti insieme a quelli della scossa delle 2:42 GMT: crollarono soffitti (6), infissi e muri divisori nei quartieri di Capodimonte e di S.Pietro; furono riscontrati danni anche nel quartiere Pinocchio; molte parti pericolanti furono fatte demolire. In via Astagno crollò un fabbricato già in via di demolizione (7). Le segnalazioni di crolli e lesioni furono 150 (8). Una donna di 52 anni e un uomo anziano morirono per lo spavento e molte persone furono colte da malore. Grande panico anche nel carcere: molti detenuti furono trasferiti in altri istituti di pena (9). Diverse abitazioni crollarono. Non vi furono vittime per i crolli, perché le case erano state già abbandonate (10).
Il 5 febbraio si susseguirono tre scosse forti: la prima alle ore 1:27 GMT la seconda alle 7:08 GMT e la terza alle 15:14 GMT. La scossa delle ore 1:27 GMT causò danni diffusi e il crollo parziale di due celle nel carcere. Fu ordinata l’evacuazione degli ospedali (11). La scossa delle 7:08 GMT non provocò danni rilevanti. Durante la scossa delle ore 15:14 GMT molti videro oscillare il pinnacolo di marmo e mattoni della chiesa del SS.Sacramento (12). Il campanile di questa chiesa, che era stato riedificato dopo il crollo per il terremoto del 1930, venne dopo questo evento consolidato. Vi furono gravi danni che, in generale, interessarono soprattutto i vecchi fabbricati del centro storico e dei quartieri più poveri. Tra gli edifici maggiormente danneggiati vi fu il carcere, nella parte alta e antica della città: nella facciata posteriore, verso il Duomo, il muro di cinta crollò parzialmente. La galleria del Risorgimento venne chiusa a causa di una grossa fenditura apertasi nella volta. Crolli e lesioni avvennero anche nella zona di Pinocchio, in corso Garibaldi, in via Mazzini, in via San Pietro e in via Scosciacavalli (13). Gran parte degli abitanti lasciò la città per paura di nuove scosse.
La scossa del 6 febbraio dell’1:34 GMT causò danni nella zona collinare del quartiere Pinocchio. Venne gravemente lesionato il tempio di San Michele Arcangelo; una villa vicina, "Villa Maria", crollò parzialmente; due moderni edifici, di complessivi 16 appartamenti, vennero lesionati. Secondo una dichiarazione del presidente del Consiglio Regionale, prof. Tulli, quasi tutte le scuole furono lesionate (14); nei giorni seguenti, quattro furono dichiarate inagibili, mentre altre diciassette, per poter essere riaperte, dovettero essere sottoposte ad interventi di restauro (15). Da un resoconto giornalistico del 6 febbraio si evince che 200 edifici nel centro storico ebbero gravi lesioni (16) e oltre 50 furono giudicati inabitabili (17). Tra gli edifici danneggiati vi furono la prefettura, la questura, il tribunale e l’ospedale civile (18). Moltissime case furono lesionate nei quartieri vecchi: i vigili del fuoco risposero a oltre 1500 richieste di intervento (19). I danni più gravi furono riscontrati, oltre che a San Pietro e a Capodimonte, anche nel quartiere Guasco (20). Fu ordinata la chiusura della galleria del Risorgimento, dove furono notate lesioni (21). La parte moderna della città, edificata secondo i criteri costruttivi di seconda categoria sismica, non ebbe gravi danni (22). In una relazione basata su dati raccolti per conto del ministero dei Lavori Pubblici riferita alla sola città di Ancona (23) furono presi in considerazione i due quartieri maggiormente colpiti: uno era costituito in gran parte da edifici in cemento armato costruiti da vari enti pubblici; l’altro, invece, da edifici in muratura, quasi tutti risalenti al 1930 circa. Nella gran parte dei casi fu impossibile appurare il tipo e lo stato di consistenza dei solai a causa dell’uso di pesanti controsoffittature (tutte staccate). Inoltre, la maggior parte degli edifici in muratura aveva subito nel tempo numerosi rifacimenti e sovraelevazioni di strutture diverse; ciò causò un’alterazione della struttura primitiva con la conseguente impossibilità di determinarne il comportamento sismico. In questo tipo di edifici fu notato il distacco dei muri perimetrali, tanto più accentuato quanto maggiore era l’altezza dell’edificio. Ciò fu causato dalla mancanza totale o parziale di cordoli di piano o da sufficienti ammorsamenti fra le murature. Altri danni negli edifici in muratura: pericolosi sfilamenti nelle scale in legno; lesioni alle tramezzature in corrispondenza di architravi in legno, ecc. In generale, gli edifici recenti con intelaiature in cemento armato, seppure di scarsa fattura, non presentarono danni gravi. Inoltre, i danni più consistenti si ebbero all’interno degli edifici. Il 6 febbraio, in seguito a una violenta replica, una donna di 36 anni morì per lo spavento (24). In una corrispondenza giornalistica del 12 febbraio è documentato il numero dei senzatetto nella città: circa 12.000 (25). In una corrispondenza giornalistica del 14 febbraio 1972 è documentato che, in seguito a 200 sopralluoghi, il numero degli edifici giudicati inagibili era salito a 75 (26).
La scossa del 14 giugno delle ore 18:55 ebbe una durata di circa 20 secondi e causò ulteriori gravi danni agli edifici che erano stati lesionati dalle scosse precedenti. Si ebbero lesioni e crolli di cornicioni (27). molti vetri andarono in frantumi (28); crollarono soffitti, comignoli, balconi, grondaie; si formarono crepature nei pavimenti, fenditure e deformazioni nei muri; in particolare, sono documentati danni in via Scosciacavalli (29). Due edifici crollarono in via delle Grazie e in piazza Padella e circa 50 persone furono ferite o contuse; si ebbero molti crolli parziali nella zona di piazza della Repubblica e in via Colle Verde (30). Furono riscontrate fenditure nei muri interni di riempimento in edifici in cemento armato (31). La scossa causò danni alla sede comunale e, secondo una dichiarazione del Presidente della Regione riportata in una corrispondenza giornalistica, rese inabitabili altre centinaia di abitazioni (32). Fu lesionato il Viadotto della Resistenza, che venne chiuso al traffico. In via Frediani crollarono i pavimenti di alcuni appartamenti; in corso Amendola il muro di un edificio crollò sulla strada, travolgendo quattro automobili e tre motocicli. Crolli si ebbero anche in via Cialdini, in via Petrarca, e nella zona del Pinocchio. Dal campanile di piazza Roma si distaccò una grossa palla di granito. Nella parte vecchia della città, già danneggiata dalle scosse di gennaio e febbraio, molte case subirono dissesti soprattutto nei muri portanti (33). Crollò parte del tetto e del sottotetto della chiesa di San Domenico; alcune balconate interne caddero fracassando le suppellettili dell’arredamento. Il palazzo dell’ENEL fu gravemente lesionato; l’ospedale psichiatrico dovette essere sgombrato. Gravi danni subì anche l’Ospedale Regionale, che ebbe due padiglioni lesionati: quasi tutti i degenti preferirono dimettersi. Lesioni subirono anche la sede dell’Ammiragliato e la caserma dei Vigili del Fuoco. Alcune guglie della Mole Vanvitelliana subirono danni. Anche in molte abitazioni nei quartieri nuovi si formarono crepe (34), ma solo all’interno, nei muri divisori (35). Vi furono numerosi allagamenti (36). Furono calcolati 200 miliardi di danni (37). Tre uomini morirono di infarto. Alcune persone furono contuse (38). Gran parte degli abitanti lasciò la città per paura di nuove scosse.
Furono danneggiati da questo lungo periodo sismico la chiesa di S.Giovanni, restaurata in seguito; la chiesa di S.Francesco delle Scale o S.Maria Maggiore, anch’essa in seguito restaurata; il Palazzo degli Anziani; Palazzo Ferretti, poi sottoposto a lunghi lavori di consolidamento; l’edificio dell’ex Episcopio, che ospita il Museo Diocesano, fu chiuso per restauri. Il Duomo, dedicato a S.Ciriaco, subì gravi danni; dopo delicati restauri e lavori di consolidamento, fu riaperto al culto nell’autunno del 1977.
Secondo censimenti successivi, questo periodo sismico nel solo perimetro urbano di Ancona rese inagibili 7.000 alloggi su 35.000, dei quali 3.000 ubicati nel centro storico (39).
Il terremoto non causò vittime direttamente; 3 persone morirono d’infarto per lo spavento e molte furono colte da malore. Gran parte delle persone abbandonò le proprie abitazioni in seguito alla prima forte scossa del 25 gennaio alle ore 20:25 GMT. Dopo le scosse del 4 febbraio 3.500 Anconetani trascorsero la notte in 83 vagoni ferroviari, 600 su 36 autobus urbani. Il Ministero della Difesa inviò ad Ancona la nave della Marina Miltare "Bafile" con attrezzature, materiali e rifornimenti vari. Anche l’esercito inviò uomini, ospedali da campo, tende di uso generale, materiali e generi vari (40). In seguito alla scossa del 15 giugno, la Marina Militare inviò ad Ancona per i soccorsi alla popolazione le navi "Quarto" e "Anteo", con a bordo materiali, viveri un ospedale da campo e 110 uomini del battaglione San Marco. Da La Spezia furono inviati una colonna di soccorso e tre elicotteri (41). Il Comando Militare della Regione Tosco-Emiliana dispose l’invio di un ospedale da campo col nucleo ufficiali medici e una colonna mobile, di 2.000 coperte da campo, 400 materassini pneumatici, 65 tende di varia grandezza, gruppi elettrogeni, cucine rotabili e complessi per acqua potabile (42).
Per questo comune furono stabilite provvidenze con decreti-legge, convertiti con modificazioni in leggi, che prevedevano sospensione dei termini e agevolazione in materia tributaria; misure di pronto intervento; ripristino delle opere pubbliche e dei fabbricati urbani di proprietà privata; esecuzioni di programmi straordinari di costruzione di case per i lavoratori e provvidenze varie per lavoratori autonomi e dipendenti; intervento per il restauro del patrimonio archeologico e storico-artistico; contributi alle imprese per agevolare e stimolare la ripresa produttiva; contributi integrativi agli enti locali per le minori entrate di bilancio derivanti dagli sgravi fiscali; assegnazione straordinaria per integrazione dei bilanci degli ECA (43).

(1)
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.01.26, Servizio Italiano.
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(2)
Corriere della Sera, 1972.01.26.
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(3)
Il Resto del Carlino, 1972.02.05, n.30.
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(4)
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.04, Servizio Italiano.
Roma 1972
(5)
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.05, Servizio Italiano.
Roma 1972
(6)
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.04, Servizio Italiano.
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(7)
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.05, Servizio Italiano.
Roma 1972
(8)
ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.04, Servizio Italiano.
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(9)
Corriere della Sera, 1972.02.05.
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ANSA, Notiziario per la stampa, 1972.02.05, Servizio Italiano.
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(14)
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Calza W., Maistrello M., Marcellini A., Morganti C., Rampoldi R., Rossi B., Stucchi M. e Zonno G.
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Roma 1972
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.3, n.88, Legge 16 marzo 1972, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 marzo 1972, n.25, concernente provvidenze a favore delle popolazioni di comuni delle Marche colpiti dal terremoto del gennaio-febbraio 1972 e provvedimenti in favore di comuni colpiti dai terremoti dell’anno 1971 e dalle alluvioni e mareggiate verificatesi nel gennaio-febbraio 1972.
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Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.4, n.266, Decreto-legge 30 giugno 1972, Provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972.
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Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, a.113, n.222 (26 agosto 1972), Legge 8 agosto 1972, n.484, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 giugno 1972, n.266, concernente provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del giugno 1972.
Roma 1972
Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, a.113, n.263 (7 ottobre 1972), Decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, Ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpite dal terremoto.
Roma 1972
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1972, vol.6, n.734, Legge 2 dicembre 1972, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 ottobre 1972, n.552, recante ulteriori provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni delle Marche colpite dal terremoto; e proroga di termini previsti dal decreto-legge 1.o aprile 1971, n.119, in favore dei comuni colpiti dal terremoto in provincia di Viterbo.
Roma 1972
Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana, a.1976, vol.3, n.261, Legge 10 maggio 1976, Ulteriore finanziamento per provvidenze a favore delle popolazioni dei comuni di diverse zone del territorio nazionale colpite da varie calamità naturali e provvidenze in conseguenza dei movimenti franosi nel territorio del comune di Lecco.
Roma 1976