The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading
Date | Time | Lat | Lon | Rel | Io | Imax | Sites | Nref | Me | Rme | Location | Country |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
26 05 1798 | 12:10:00 | 43.35 | 11.483 | b | 6.5 | 7.5 | 11 | 0039 | 4.8 | ~ | Siena | Italy |
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Space-time parameters
Previous catalogues and reasons of the corrections
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1798 05 26 12:10 43.35 11.48 6.5 7.5 11 38 Siena
PFG 1798 05 26 12:10 43.33 11.33 8.5 - - - Siena
PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING
State of earthquakes review
La relazione dellabate Ambrogio Soldani (1798) (4), professore di matematica allUniversità di Siena, rappresenta la fonte edita più completa e autorevole sugli effetti del terremoto a Siena e nelle località vicine: consta di sei lettere scritte a pochissima distanza dalle scosse, tra il 9 giugno e il 17 luglio 1798. È stato inoltre analizzato il riassunto di una lettera, pubblicata in allegato alla relazione di Soldani, scritta il 29 giugno da Giuseppe Gatteschi (1798) (5), professore di fisica allUniversità di Siena e indirizzata al suo collega Vassalli dellUniversità di Torino, in cui sono riportate alcune osservazioni del canonico Grillet, che si trovava nei pressi di Siena durante il terremoto. Una lettera del padre Pio Carletti (1798) (6), professore di fisica e matematica al Collegio Tolomei di Siena, riporta un sommario elenco dei danni ai pricipali edifici e la sequenza delle scosse.
Sono state inoltre reperite 2 "Notificazioni" a stampa del governatore di Siena, Vincenzo Martini, rispettivamente del 4 luglio e del 30 luglio 1798, relative alle disposizioni emanate sui lavori di ricostruzione e di restauro e sul reperimento del legname necessario (7). È stato anche utilizzato un "Editto" emanato il giorno 8 gennaio 1799 dal vicario del Tribunale di Giustizia di Siena relativo alle rappresentazioni teatrali e alle feste carnevalesche (8). Tali documenti sono stati pubblicati da Benucci (1986) (9).
Due lettere rispettivamente del vescovo di Fiesole al segretario dellufficio granducale del Regio Diritto e di questultimo a Ferdinando III del 13 e 22 ottobre 1798 hanno dato informazioni sui danni alla chiesa di Gaiole in Chianti (Archivio di Stato di Firenze, Segreteria del Regio Diritto) (10).
Questo terremoto è ricordato anche da una fonte ebraica: si tratta di una preghiera di ringraziamento per lo scampato pericolo (Busi 1996) (11).
In gazzette e periodici dellepoca sono state reperite 11 cronache giornalistiche afferenti a 5 testate che hanno aggiunto elementi descrittivi al quadro degli effetti (12).
Questo periodo sismico è elencato nei cataloghi di von Hoff (1841) (13), Perrey (1848) (14), Campani e Toscani (1850) (15), Mercalli (1883) (16), Fondelli (1887) (17), Rezzadore (1914) (18); Benucci (1986) (19), sulla base di alcune fonti, ne ha presentato una sintesi.
Lo studio di Cecchini (1943) (20) contiene elementi di analisi sui restauri del teatro degli Intronati e della chiesa di San Domenico; Gurrieri (1997) (21) ha analizzato gli interventi tecnici di pronto intervento adottati dagli architetti e dagli ingegneri dellepoca per rafforzare la stabilità degli edifici.
Note
(1)Baratta M.
I terremoti dItalia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(2)
Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
(3)
De Rossi M.S.
Documenti raccolti dal defunto Conte Antonio Malvasia per la storia dei terremoti ed eruzioni vulcaniche massime dItalia, in "Memorie della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei", vol.5, pp.169-289.
Roma 1889
(4)
Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
(5)
Gatteschi G.G.
Articolo di lettera del Sig. Dot. Gatteschi Professore di Fisica in questa Università al Celeb. Sig. Vassalli ugualmente Professore di Fisica nellUniversità di Torino sul terremoto di Siena del 26 maggio 1798, in A.Soldani, "Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798", pp.93-98.
Siena 1798
(6)
Carletti P.
Articolo di lettera del Chiar.mo Padre Pio Carletti delle Scuole pie Professore di Fisica, e Matematica nel Collegio Tolomei sul terremoto di Siena del 26 maggio 1798, in "Osservatore Piemontese", a.1798, n.8, pp.124-126.
Torino 1798
(7)
Notificazione del governatore di Siena Vincenzo Martini relativa alle disposizioni emanate per il reperimento del legname necessario per i lavori di puntellamento e restauro dei danni causati dal terremoto del 26 maggio 1798, Siena 4 giugno 1798, in V.Benucci, "Siena città di terremoti? Rispondono la storia, la letteratura e la scienza", p.197.
Siena 1986
Notificazione del governatore di Siena Vincenzo Martini relativa alle disposizioni emanate dal granduca Ferdinando III sul regolamento da osservare nellesecuzione dei lavori di ricostruzione e di restauro dei danni causati dal terremoto del 26 maggio 1798, Siena 30 luglio 1798, in V.Benucci, "Siena città di terremoti? Rispondono la storia, la letteratura e la scienza", p.205.
Siena 1986
(8)
Editto del vicario del Tribunale di Giustizia di Siena Marco Baccini relativo alle disposizioni emanate per le rappresentazioni teatrali e le feste carnevalesche in seguito ai danni causati dal terremoto del 26 maggio 1798, Siena 8 gennaio 1799, in V.Benucci, "Siena città di terremoti? Rispondono la storia, la letteratura e la scienza", p.203.
Siena 1986
(9)
Benucci V.
Siena città di terremoti? Rispondono la storia, la letteratura e la scienza.
Siena 1986
(10)
Archivio di Stato di Firenze, Segreteria del Regio Diritto, filza 1199, n.24, Lettera del vescovo di Fiesole al segretario del Regio Diritto senatore Giovanni Battista Cellesi relativa al restauro della chiesa di S.Sigismondo di Gaiole danneggiata dal terremoto del 26 maggio 1798, Fiesole 13 ottobre 1798.
Archivio di Stato di Firenze, Segreteria del Regio Diritto, filza 1199, n.24, Lettera del segretario del Regio Diritto senatore Giovanni Battista Cellesi al granduca di Toscana Ferdinando III di Lorena relativa al restauro della chiesa di S.Sigismondo di Gaiole danneggiata dal terremoto del 26 maggio 1798, Firenze 22 ottobre 1798.
(11)
Busi G.
The seismic history of Italy in the Hebrew sources, in Earthquakes in the past. Multidisciplinary approaches, a cura di E.Boschi, R.Funiciello, E.Guidoboni e A.Rovelli, "Annali di Geofisica", vol.38 (1995), pp.473-478.
Roma 1996
(12)
Gazzetta di Bologna, 1798.06.02, n.44.
Bologna 1798
Gazzetta di Bologna, 1798.06.05, n.45.
Bologna 1798
Gazzetta di Bologna, 1798.06.09, n.46.
Bologna 1798
Gazzetta di Bologna, 1798.06.30, n.52.
Bologna 1798
Gazzetta Piemontese, 1798.06.06.
Torino 1798
Notizie del Mondo, 1798.06.08, n.139.
Venezia 1798
Notizie del Mondo, 1798.06.11, n.141.
Venezia 1798
Notizie del Mondo, 1798.06.12, n.142.
Venezia 1798
Notizie del Mondo, 1798.06.26, n.154.
Venezia 1798
Giornale degli Amici della Libertà Italiana, 1798.06.14, n.12.
Mantova 1798
Libertà Eguaglianza, 1798.06.08, n.21.
Mantova 1798
(13)
Hoff K.E.A. von
Chronik der Erdbeben und Vulcanausbrüche, zweiter Theil vom Jahre 1760 bis 1805, und von 1821 bis 1832 n. Chr. geb., in "Geschichte der durch Überlieferung nachgewiesenen natürlichen Veränderungen der Erdoberfläche", Theil 5.
Gotha 1841
(14)
Perrey A.
Mémoire sur les tremblements de terre de la péninsule italique, in "Mémoires Couronnés et Mémoires des Savants Étrangers de lAcadémie Royale de Belgique", tomo 22 (1846-47).
Bruxelles 1848
(15)
Campani G e Toscani C.
Su i terremoti avvenuti in Siena nellaprile del 1859 e nei tempi precedenti, in "Il Nuovo Cimento", vol.9 (1859), pp.274-293.
Torino-Pisa 1859
(16)
Mercalli G.
Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).
Milano 1883
(17)
Fondelli V.
Della probabile origine dei terremoti e specialmente di quelli che funestano la Città di Siena ed il suo Territorio. Memoria [...] corredata di appendice contenente i prospetti che furono compilati dai chiarissimi professori Cav. Giovanni Campani e Cav. Cesare Toscani.
Siena 1887
(18)
Rezzadore P.
Il mondo ne suoi fulgori e tremori.
Firenze 1914
(19)
Benucci V.
Notizie relative ai terremoti dal 1294 al 1900 del territorio senese, in Id., "Siena città di terremoti? Rispondono la storia, la letteratura e la scienza", pp.216-223.
Siena 1986
(20)
Cecchini G.
Il terremoto del 1798 e alcuni edifici monumentali senesi, in "Bullettino Senese di Storia Patria", a.1943, fasc.1, pp.8-22.
Siena 1943
(21)
Gurrieri F.
Tecniche premoderne di prevenzione sismica (Toscana, Appennino Tosco-Emiliano e Romagnolo, in "La protezione del patrimonio culturale, la questione sismica", II seminario nazionale di studio, Roma S.Michele 9-10 aprile 1997, coordinato da R.Ballardini. Contributi preliminari, a cura di P.R.David e M.Guccione, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Dipartimento per la Protezione Civile, Comitato Nazionale per la prevenzione del patrimonio culturale dal rischio sismico, pp.85-89.
Roma 1997
Effects in the social context
Subito dopo il terremoto il granduca Ferdinando III di Lorena mandò a Siena architetti e artisti per riparare gli edifici che minacciavano rovina; inoltre, ordinò al governatore di Siena, Martini, di istituire una colletta invitando le persone facoltose a concorrervi; stanziò personalmente 10.000 scudi come sussidio per le famiglie povere.
Il vice governatore di Siena, Bargagli, nominò una commissione per curare la distribuzione di sussidi, volta soprattutto a salvaguardare lunica industria senese di quel tempo, cioè la tessitura dei panni, che generalmente veniva esercitata in casa da artigiani che possedevano uno o due telai a mano. Per non blocccare leconomia della città, vennero requisiti dei locali, dove furono trasportati i telai soprattutto dai rioni di Fontebranda e del Bruco. Il governatore di Siena cercò inoltre di procedere il più rapidamente possibile allaccertamento dei danni e al puntellamento degli edifici, e provvide a sgomberare le carceri, il collegio Tolomei e il collegio della Sapienza.
Da Firenze lufficio delle Reali Fabbriche inviò due ingegneri, Del Rosso e Della Porta, per redigere una relazione dettagliata dei danni e preparare un piano completo dei restauri. La valutazione economica dei due ingegneri fu di 800.000 scudi per le riparazioni più urgenti ai principali edifici della città.
Furono richieste e inviate grandi quantità di ferro per i lavori di ricostruzione e vennero stanziati dei fondi da utilizzare come prestiti. Una disposizione del 4 giugno 1798 del governatore di Siena ordinò che fosse inviato da Firenze e dalla Toscana tutto il legname necessario per puntellare gli edifici pericolanti.
Il governo granducale emanò inoltre regolamenti riguardanti lesecuzione dei lavori di restauro dei monumenti e delle case private, con i quali si chiedeva di procedere in modo da salvaguardare larchitettura originaria. A tale proposito sorsero però dei contrasti fra architetti fiorentini e senesi, e, inoltre, gli effetti di questo terremoto fecero riflettere i tecnici sulla scelta degli interventi da eseguirsi anche in funzione preventiva. Gli esperti cercarono di aumentare la rigidezza delle strutture, migliorando i collegamenti, eliminando le soluzioni di continuità, apponendo catene, ricostruendo archi di scarico e architravi, collegando le travi dei solai alle murature, eliminando o riducendo le spinte degli archi e delle volte mediante catene ed agendo sul peso mediante frenelli o alleggerimenti dei rinfianchi.
Nel 1799, in seguito allinvasione della Toscana da parte dellesercito francese, il sistema di restauro degli edifici danneggiati cambiò radicalmente. I fondi destinati alla ricostruzione e ai restauri furono incamerati dai commissari francesi e, venendo meno la normativa statale, i vari responsabili agirono seguendo solo il criterio della massima economia, senza vincoli riguardo al rispetto dellarchitettura originaria, come era stato invece richiesto da Ferdinando III. Furono così eliminate le terrazze e le logge che abbellivano le parti più alte degli edifici; furono chiuse le finestre a sesto acuto, per non affrontare la spesa del riconsolidamento degli archi spezzati; furono abbattute le volte pericolanti e sostituite con il soffitto a travi; questultimo intervento causò in molti edifici lo spostamento dei piani, che obbligò a chiudere le trifore originali nelle facciate degli edifici gotici, sostituendole con finestre rettangolari.
Elements of the local buildings
I quartieri di Porta Ovile e Fontebranda, che subirono i maggiori danni, erano i più popolati ed erano costituiti da piccole case che si sorreggevano le une alle altre altre ed erano attraversate da strade scoscese che si diramavano dalle rispettive porte. Le case del quartiere di Fontebranda erano state probabilmente indebolite dallesplosione della contigua polveriera avvenuta nel 1795. Le piccole case del quartiere erano tuttavia costruite con deboli fondamenti, fatte di muri sottili particolarmente vulnerabili in quanto costruiti con calce mischiata con sabbia scadente proveniente non dai torrenti vicini, ma per lo più, dai tufi delle vicine colline che rendevano le calcine incapaci di buona presa.
Gran parte degli edifici erano situati in leggero declivio o in luoghi scoscesi. Alcuni dei maggiori conventi erano stati costruiti su vecchie chiese o su antichi edifici molto estesi che servivano come granai pubblici o lanifici La città era circondata dalle mura che racchiudevano anche diversi orti e vigne.
Alcuni palazzi erano stati costruiti solidamente e con buoni materiali proprio nellintento di resistere ai terremoti; in particolare il Palazzo dei Marchesi Chigi, edificato dopo le scosse del 1697, era stato innalzato utilizzando grandi quantità di ferro; questo edificio in effetti non riportò danni dal terremoto del 1798.
Soldani (1798) notava come gran parte delle costruzioni fossero state indebolite dai terremoti che avevano colpito Siena nel corso del tempo, in particolare da quelli del 1697 e del 1741, i danni infatti non erano stati riparati in modo efficace (2). Rilevava inoltre che i danni subiti dalle case popolari del rione di Fontebranda derivavano soprattutto dalla bassa qualità della costruzione e dei materiali impiegati, i muri erano sottili, fatti con calce mischiata a sabbia tufacea (3).
Note
(1)Gurrieri F.
Tecniche premoderne di prevenzione sismica (Toscana, Appennino Tosco-Emiliano e Romagnolo, in "La protezione del patrimonio culturale, la questione sismica", II seminario nazionale di studio, Roma S.Michele 9-10 aprile 1997, coordinato da R.Ballardini. Contributi preliminari, a cura di P.R.David e M.Guccione, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Dipartimento per la Protezione Civile, Comitato Nazionale per la prevenzione del patrimonio culturale dal rischio sismico, pp.85-89.
Roma 1997
(2)
Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
Gatteschi G.G.
Articolo di lettera del Sig. Dot. Gatteschi Professore di Fisica in questa Università al Celeb. Sig. Vassalli ugualmente Professore di Fisica nellUniversità di Torino sul terremoto di Siena del 26 maggio 1798, in A.Soldani, "Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798", pp.93-98.
Siena 1798
(3)
Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
Administrative historical affiliations
Nel 1799 la Toscana fu occupata dai Francesi.
Social and economic effects
Nella chiesa delle Oblate del Rifugio il crollo di due volte causò la morte di 2 persone e il ferimento di 1; 3 monache si salvarono sotto larco centrale che rimase intatto (2).
Nel Collegio Tolomei 12 persone furono travolte dalla caduta di alcune volte, 7 delle quali vennero ferite e 1 morì dopo quattro giorni a causa delle ferite riportate al capo.
Nellufficio della dogana un pezzo di cornicione, cadendo, ruppe una gamba di una persona causandone poco dopo la morte (3).
Sui prati della Lizza, dellattuale Piazza dArmi e in aperta campagna furono erette tende e baracche per ospitare le famiglie le cui abitazioni erano pericolanti; la popolazione di Siena vi dimorò per alcuni notti finché si sentirono delle scosse, nonostante la pioggia che seguì immediatamente levento. Si costruirono anche altari ove celebrare le funzioni religiose richieste dalla popolazione. Molte famiglie furono alloggiate in alcuni conventi che disponevano di vani molto spaziosi, e dove furono avviate anche alcune attività economiche (4).
Gli alunni del Colegio Tolomei furono trasferiti nella Villa di Santa Colomba, e successivamente nel Monastero di San Benedetto, fuori di Porta Tufi contiguo alla città, che era stato lasciato libero dai Padri Olivetani (5).
Alcune famiglie sfollarono a Livorno (6).
Il giorno dopo il terremoto, domenica 27 maggio festa di Pentecoste, in piazza della Lizza, dove erano stati innalzati diversi altari, vennero celebrate le funzioni religiose poiché erano state chiuse tutte le chiese (7).
Il papa Pio VI, dopo essere stato deposto e arrestato nel febbraio 1798, si trovava a Siena al momento del terremoto alloggiato nel convento di SantAgostino. La fabbrica del convento e dellannessa chiesa furono assai danneggiate e il papa abbandonò la città trasferendosi dapprima nellabitazione dei nobili Gallerani e poco dopo nella villa dei nobili Sergardi che si trovava a poca distanza dalla città; il 2 giugno, con tutto il personale di servizio, si portò a Firenze in un quartiere poco fuori della città (8).
Soldani (1798) stimava grossolanamente che i danni potessero ammontare ad oltre un milione di piastre (9).
Note
(1)Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
Gazzetta di Bologna, 1798.06.05, n.45.
Bologna 1798
Libertà Eguaglianza, 1798.06.08, n.21.
Mantova 1798
(2)
Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
Carletti P.
Articolo di lettera del Chiar.mo Padre Pio Carletti delle Scuole pie Professore di Fisica, e Matematica nel Collegio Tolomei sul terremoto di Siena del 26 maggio 1798, in "Osservatore Piemontese", a.1798, n.8, pp.124-126.
Torino 1798
Gazzetta di Bologna, 1798.06.05, n.45.
Bologna 1798
Gazzetta Piemontese, 1798.06.06.
Torino 1798
Libertà Eguaglianza, 1798.06.08, n.21.
Mantova 1798
(3)
Gazzetta di Bologna, 1798.06.05, n.45.
Bologna 1798
(4)
Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
Gazzetta Piemontese, 1798.06.06.
Torino 1798
(5)
Gazzetta di Bologna, 1798.06.30, n.52.
Bologna 1798
(6)
Gazzetta di Bologna, 1798.06.09, n.46.
Bologna 1798
Notizie del Mondo, 1798.06.12, n.142.
Venezia 1798
(7)
Gazzetta di Bologna, 1798.06.05, n.45.
Bologna 1798
(8)
Gazzetta di Bologna, 1798.06.02, n.44.
Bologna 1798
Gazzetta di Bologna, 1798.06.05, n.45.
Bologna 1798
Gazzetta di Bologna, 1798.06.09, n.46.
Bologna 1798
Gazzetta Piemontese, 1798.06.06.
Torino 1798
Notizie del Mondo, 1798.06.11, n.141.
Venezia 1798
Giornale degli Amici della Libertà Italiana, 1798.06.14, n.12.
Mantova 1798
Libertà Eguaglianza, 1798.06.08, n.21.
Mantova 1798
(9)
Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
Institutional and administrative response
Il vice governatore di Siena, Bargagli, nominò una commissione per curare la distribuzione di sussidi agli infortunati soprattutto nellintento di non fare rimanere interrotta lunica industria senese di quel tempo, cioè la tessitura dei panni, che generalmente veniva esercitata in casa da artigiani che possedevano uno o due telai a mano. A questo scopo vennero requisiti i locali un tempo adibiti a magazzini del grano, cioè le cripte delle chiese di San Francesco e SantAgostino, e altri locali adatti rimasti più o meno illesi. In essi furono trasportati i telai soprattutto dai rioni Di Frontebranda e del Bruco e poté così essere ripresa la tessitura da parte di molti artigiani che non potevano più svolgere tale attività nelle loro case divenute inagibili.
Il Governatore di Siena cercò di procedere il più rapidamente possibile allaccertamento dei danni e al puntellamento degli edifici, e provvide a sgomberare le carceri, il collegio Tolomei e la Sapienza. Da Firenze lufficio delle RR. Fabbriche inviò i due ingegneri, Del Rosso e Della Porta, per fare una relazione dettagliata dei danni e preparare un piano completo dei restauri. La perizia sommaria dei 2 ingegneri previde una spesa di 800.000 scudi per le riparazioni più urgenti ai principali edifici della città.
Furono inviate grandi quantità di ferro per i lavori di ricostruzione; vennero stanziati dei fondi da utilizzare come prestiti; allinizio di luglio 1798 fu promulgato un editto che esentava dalle gabelle nei contratti di vendita delle case e nel commercio dei materiali edilizi necessari alle ricostruzioni (2).
Il Governatore di Siena ordinò alle famiglie, le cui abitazioni erano pericolanti, di sistemarsi nei maggiori conventi della città (3); con una disposizione del 4 giugno 1798 ordinò che fosse inviato da Firenze e dalla Toscana tutto il legname necessario per puntellare gli edifici pericolanti, ordinò inoltre che i proprietari di legname di Siena lo mettessero a disposizione senza frapporre difficoltà e per valutarne la disponibità ingiungeva che entro ventiquattro ore fosse denunciato alle autorità tutto il legname reperibile pena il sequestro (4).
Il Governo granducale emanò regolamenti che stabilivano le modalità cui attenersi nellesecuzione dei lavori di restauro sia dei monumenti che delle case private. Il 30 luglio 1798 fu emanato un regolamento che stabiliva le modalità cui dovevano attenersi i proprietari nel restauro dei loro edifici danneggiati e le sanzioni in cui sarebbero incorsi in caso di mancata ottemperanza delle norme stabilite (5).
I regolamenti emanati dal Governo stabilirono che si procedesse in modo da salvaguardare intatta larchitettura sia dei monumenti sia delle case private. Nacquero però subito contrasti a tale proposito fra architetti fiorentini e senesi. Gli architetti fiorentini, Della Porta e Del Rosso, inviati dal Governo avevano in mano la direzione dei lavori ed imposero criteri che molte volte urtarono non solo architetti e capomastri senesi, ma anche interessi privati, tanto da dare origine a vivaci reclami. Un esempio di tali contrasti fu quello intercorso fra larchitetto delle RR Fabbriche di Firenze Del Rosso che aveva preparato un progetto completo per la costruzione di una nuova chiesa per il restauro del convento di San Domenico e larchitetto Nini delle RR. Fabbriche di Siena che propendeva invece per il ripristino della vecchia chiesa.
Nel 1799 avvenne linvasione francese della Toscana, e uno dei primi atti dei commissari del Direttorio fu lincameramento dei fondi destinati ai restauri degli edifici pubblici e privati di Siena. Leffetto più sensibile di tale atto fu la radicale trasformazione del sistema di restauro degli edifici danneggiati. Infatti con i francesi venne a mancare ogni vigilanza statale ed ognuno seguì solo i criteri della massima economia senza ottemperare alle ordinanze del Granduca circa il rispetto dellarchitettura originaria: vennero così abolite le terrazze e le loggie che abbellivano le parti più alte degli edifici; furono chiuse le finestre a sesto acuto, per non affrontare la spesa del riconsolidamento degli archi spezzati; furono abbattute le volte pericolanti e sostituite con il soffitto a travi; ciò causò uno spostamenti di piani che portò alla chiusura di trifore originali e allapertura di finestre rettangolari nelle antiche facciate gotiche degli edifici (6).
Con un editto dell8 gennaio 1799, ad oltre sette mesi dal terremoto, il vicario del Tribunale di Giustizia di Siena stabilì che chiunque volesse far svolgere rappresentazioni teatrali o feste da ballo durante il carnevale, dovesse chiedere unapposita autorizzazione, i periti avrebbero poi valutato lagibilità e la sicurezza dei locali (7).
I lavori di riparazione al Collegio Tolomei furono affidati alla direzione degli architetti Giuseppe del Rosso e Bernardino della Porta (8).
Per riparare i danni alla chiesa di San Sigismondo di Gaiole il perito Angiolo Cicori stimò che occorressero circa 200 scudi; 150 scudi vennero accordati dal Granduca di Toscana, degli altri 50 si fece carico il parroco della pieve (9).
Note
(1)Gazzetta Piemontese, 1798.06.06.
Torino 1798
(2)
Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
Notizie del Mondo, 1798.06.08, n.139.
Venezia 1798
(3)
Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
(4)
Notificazione del governatore di Siena Vincenzo Martini relativa alle disposizioni emanate per il reperimento del legname necessario per i lavori di puntellamento e restauro dei danni causati dal terremoto del 26 maggio 1798, Siena 4 giugno 1798, in V.Benucci, "Siena città di terremoti? Rispondono la storia, la letteratura e la scienza", p.197.
Siena 1986
(5)
Notificazione del governatore di Siena Vincenzo Martini relativa alle disposizioni emanate dal granduca Ferdinando III sul regolamento da osservare nellesecuzione dei lavori di ricostruzione e di restauro dei danni causati dal terremoto del 26 maggio 1798, Siena 30 luglio 1798, in V.Benucci, "Siena città di terremoti? Rispondono la storia, la letteratura e la scienza", p.205.
Siena 1986
(6)
Cecchini G.
Il terremoto del 1798 e alcuni edifici monumentali senesi, in "Bullettino Senese di Storia Patria", a.1943, fasc.1, pp.8-22.
Siena 1943
(7)
Editto del vicario del Tribunale di Giustizia di Siena Marco Baccini relativo alle disposizioni emanate per le rappresentazioni teatrali e le feste carnevalesche in seguito ai danni causati dal terremoto del 26 maggio 1798, Siena 8 gennaio 1799, in V.Benucci, "Siena città di terremoti? Rispondono la storia, la letteratura e la scienza", p.203.
Siena 1986
(8)
Gazzetta di Bologna, 1798.06.30, n.52.
Bologna 1798
(9)
Archivio di Stato di Firenze, Segreteria del Regio Diritto, filza 1199, n.24, Lettera del vescovo di Fiesole al segretario del Regio Diritto senatore Giovanni Battista Cellesi relativa al restauro della chiesa di S.Sigismondo di Gaiole danneggiata dal terremoto del 26 maggio 1798, Fiesole 13 ottobre 1798.
Archivio di Stato di Firenze, Segreteria del Regio Diritto, filza 1199, n.24, Lettera del segretario del Regio Diritto senatore Giovanni Battista Cellesi al granduca di Toscana Ferdinando III di Lorena relativa al restauro della chiesa di S.Sigismondo di Gaiole danneggiata dal terremoto del 26 maggio 1798, Firenze 22 ottobre 1798.
Reconstructions and relocations
Nel 1799 con linvasione francese della Toscana si trasformò il sistema di restauro degli edifici danneggiati. Infatti con i Francesi venne a mancare ogni vigilanza statale e ogni incaricato seguì solo i criteri della massima economia, senza ottemperare alle ordinanze del granduca sul rispetto dellarchitettura originaria. Vennero così abolite le terrazze e le loggie che abbellivano le parti più alte degli edifici; furono chiuse le finestre a sesto acuto, per non affrontare la spesa del riconsolidamento degli archi spezzati; furono abbattute le volte pericolanti e sostituite con il soffitto a travi; ciò causò uno spostamenti di piani che portò alla chiusura di trifore originali e allapertura di finestre rettangolari nelle facciate degli edifici gotici (2).
Note
(1)Gurrieri F.
Tecniche premoderne di prevenzione sismica (Toscana, Appennino Tosco-Emiliano e Romagnolo, in "La protezione del patrimonio culturale, la questione sismica", II seminario nazionale di studio, Roma S.Michele 9-10 aprile 1997, coordinato da R.Ballardini. Contributi preliminari, a cura di P.R.David e M.Guccione, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Dipartimento per la Protezione Civile, Comitato Nazionale per la prevenzione del patrimonio culturale dal rischio sismico, pp.85-89.
Roma 1997
(2)
Cecchini G.
Il terremoto del 1798 e alcuni edifici monumentali senesi, in "Bullettino Senese di Storia Patria", a.1943, fasc.1, pp.8-22.
Siena 1943
Theories and observations
Note
(1)Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
(2)
Gatteschi G.G.
Articolo di lettera del Sig. Dot. Gatteschi Professore di Fisica in questa Università al Celeb. Sig. Vassalli ugualmente Professore di Fisica nellUniversità di Torino sul terremoto di Siena del 26 maggio 1798, in A.Soldani, "Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798", pp.93-98.
Siena 1798
(3)
Moreschini M.
Ragionamento storico-filosofico sul tremuoto accaduto in Camerino il dì 28 luglio 1799.
Camerino 1802
Major earthquake effects
A Siena la scossa danneggiò soprattutto i quartieri popolari di Fontebranda e di Porta Ovile. Il patrimonio edilizio di Siena era costituito da numerosi edifici monumentali, chiese, conventi e palazzi, le cui strutture voltate furono le più compromesse. Accanto a questa architettura prestigiosa, esisteva unedilizia civile minore di carattere assai povero. I quartieri di Fontebranda e di Porta Ovile erano i più popolati, costituiti da piccole case che si sorreggevano le une alle altre altre ed erano attraversate da strette strade in pendenza. Le case del quartiere di Fontebranda erano state precedentemente scosse dallesplosione di una polveriera, nel 1795. Le piccole case del quartiere, elevate su scarse fondazioni, erano costruite con calce mischiata con sabbia scadente proveniente per lo più dai tufi delle vicine colline. Gran parte degli edifici della città erano situati in declivio o addirittura in luoghi scoscesi. Alcuni dei maggiori conventi erano stati costruiti su vecchie chiese o su antichi edifici molto estesi, che servivano come granai pubblici o lanifici. Solo alcuni palazzi nobiliari erano costruiti solidamente e con buoni materiali.
Le abitazioni della città risultarono notevolmente lesionate soprattutto nei piani superiori. I crolli furono pochi e limitati alle parti di copertura degli edifici. Riportò notevoli danni il ghetto ebraico. Numerose furono inoltre le chiese e i palazzi nobiliari danneggiati soprattutto nelle parti interne, nelle volte e nelle cupole. Nel collegio Tolomei, allora situato nel Palazzo Piccolomini, crollò una volta; subirono gravi danni anche lOspedale Maggiore e le abitazioni contigue; nellufficio della Dogana cadde una parte di cornicione; dalle Carceri fu necessario trasferire i detenuti a causa dei danni; il Palazzo Savini dovette essere puntellato con forti sostegni. Nel Collegio della Sapienza crollarono numerosi muri interni e tramezzi, e la volta del gabinetto di storia naturale dove si trovava la meridiana. La chiesa e il monastero di San Domenico divennero quasi del tutto inagibili; le volte della cappella del Sacramento, della sagrestia e del noviziato della chiesa dei frati Agostiniani furono danneggiate. Nelledificio contiguo, chiamato di Santa Barbara, fu gravemente lesionata una stanza. Nella chiesa del monastero della Rosa furono danneggiate le due estremità delledificio; nella cupola si aprirono due profonde lesioni e fu rilevato un notevole avvallamento. Caddero le volte delle chiese di Santo Spirito e delle monache del Rifugio; la cupola della cappella della chiesa di San Paolo crollò due giorni dopo il terremoto; langolo a est della chiesa del Carmine risultò pericolante e nella volta della sagrestia si aprirono varie lesioni. Il duomo subì ingenti danni nelle volte, nelle navate, nella cupola del campanile e nelle decorazioni della facciata. Nella chiesa di San Giuseppe crollò il tetto e si aprirono gravi lesioni nei muri esterni. Il monastero delle Oblate di San Girolamo dovette essere abbandonato per qualche tempo dalle monache; nel convento delle Monache di Castelvecchio, che fu tra gli edifici più danneggiati, crollò la cupola di una delle cappelle e le volte rimasero pericolanti. La chiesa del monastero di San Vigilio dei Vallombrosani subì gravi danni nei muri portanti e nelle volte che necessitarono di essere demolite.
Si ebbero danni in unarea posta nel raggio di 10 km circa da Siena. Larea di risentimento fu compresa fra Volterra, Firenze e il Casentino.
Effects on the environment
Sequence of the earthquake
Full Chronology Of The Earthquake Sequence
26 maggio 1798, alle ore 1 e 10 del pomeriggio (12.10 GMT): scossa principale della durata di 5 secondi.
Tutte le repliche seguenti furono avvertite a Siena:
26 maggio, alle 4 pomeridiane (15 GMT): forte scossa ma di intensità minore della precedente, dopo il tramonto del sole altra scossa sensibile, nella notte altre 4 scosse più sensibili per il rombo che per lo scuotimento del terreno
27 maggio, alle 7 del mattino (6 GMT): forte scossa senza danni;
27 maggio, alle 11:30 del mattino (10:30 GMT): leggera scossa, nella notte alcune scosse molto leggere;
28 maggio, alle 5 del mattino (4 GMT): scossa senza danni;
29 maggio, alle 7 del mattino (6 GMT): scossa sensibile;
30 maggio, alle 7 del mattino (6 GMT): scossa leggera;
1 giugno, alle 2 del mattino (1 GMT): due scosse molto leggere da molte persone non avvertite;
16 giugno, poco prima di mezzogiorno (ca. 11 GMT) e alle 4 pomeridiane (3 GMT) qualche leggera scossa avvertita da alcuni contadini (1).
Note
(1)Soldani A.
Relazione del terremoto accaduto in Siena il dì 26 maggio 1798 divisa in sei lettere.
Siena 1798
Carletti P.
Articolo di lettera del Chiar.mo Padre Pio Carletti delle Scuole pie Professore di Fisica, e Matematica nel Collegio Tolomei sul terremoto di Siena del 26 maggio 1798, in "Osservatore Piemontese", a.1798, n.8, pp.124-126.
Torino 1798
Gazzetta di Bologna, 1798.06.05, n.45.
Bologna 1798
Libertà Eguaglianza, 1798.06.08, n.21.
Mantova 1798
Bibliography
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* | Archivio di Stato di Firenze, Segreteria del Regio Diritto, filza 1199, n.24, Lettera del segretario del Regio Diritto senatore Giovanni Battista Cellesi al granduca di Toscana Ferdinando III di Lorena relativa al restauro della chiesa di S.Sigismondo di Gaiole danneggiata dal terremoto del 26 maggio 1798, Firenze 22 ottobre 1798. | Direct source | 1798 | |
* | Archivio di Stato di Firenze, Segreteria del Regio Diritto, filza 1199, n.24, Lettera del vescovo di Fiesole al segretario del Regio Diritto senatore Giovanni Battista Cellesi relativa al restauro della chiesa di S.Sigismondo di Gaiole danneggiata dal terremoto del 26 maggio 1798, Fiesole 13 ottobre 1798. | Direct source | 1798 | |
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Felt Localities (11)
Locality | Province | Lat | Lon | Intensity | |
---|---|---|---|---|---|
Siena | SI | 43.3208 | 11.3275 | VII-VIII | |
La scossa fu molto forte; danneggiò soprattutto la parte settentrionale della città; in particolare i quartieri popolari di Fontebranda e di Porta Ovile dove quasi tutte le case costruite in economia su scarse fondazioni con calce legata a sabbia tufacea scadente, risultarono notevolmente lesionate, soprattutto nei piani superiori. I crolli furono tuttavia pochi e limitati alle parti di copertura degli edifici. Le case del quartiere di Fontebranda erano state indebolite dallesplosione di una vicina polveriera avvenuta nel 1795. Riportò seri danni anche il ghetto ebraico (1). (1) | |||||
Gaiole in Chianti | SI | 43.4669 | 11.4336 | VI-VII | |
La scossa causò gravi danni alla chiesa di San Sigismondo; le funzioni religiose furono provvisoriamente trasferite nella vicina chiesa di Santa Maria di Spaltenna. Il perito Angiolo Cicori stimò che occorressero circa 200 scudi per riparare i danni (1). (1) | |||||
Castelnuovo Berardenga | SI | 43.345 | 11.5028 | VI | |
La scossa causò la caduta di fumaioli (1). (1) | |||||
Sestano | SI | 43.3344 | 11.525 | VI | |
La scossa causò la caduta di fumaioli. Ad alcuni muratori, che lavoravano al piano terreno in una villa del luogo, sembrò che le travi delledificio si allontanassero dai muri con violenza, e furono talmente intimoriti che si diedero alla fuga (1). (1) | |||||
Villa dArceno | SI | 43.3667 | 11.5 | VI | |
La scossa causò la caduta di fumaioli (1). (1) | |||||
Chiusdino | SI | 43.1544 | 11.0875 | F | |
La scossa fu avvertita; non sono riportate altre informazioni (1). (1) | |||||
Monte San Savino | AR | 43.3308 | 11.725 | F | |
La scossa fu avvertita; non sono riportate altre informazioni (1). (1) | |||||
Volterra | PI | 43.4019 | 10.8589 | F | |
La scossa fu avvertita; non sono riportate altre informazioni (1). (1) | |||||
Arezzo | AR | 43.4628 | 11.8792 | III | |
La città è citata da Baratta (1901) (1) tra le località dove la scossa fu avvertita lievemente. (1) | |||||
Firenze | FI | 43.7772 | 11.2486 | III | |
La scossa fu leggera e fu avvertita da poche persone (1). (1) | |||||
Torri | SI | 43.2328 | 11.2219 | III | |
La scossa fu avvertita leggermente (1). (1) |
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1798 05 26 12 10 00 43.35 11.48 0.0 7.5 0 39 Siena
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