The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading
Date | Time | Lat | Lon | Rel | Io | Imax | Sites | Nref | Me | Rme | Location | Country |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
25 12 1786 | 01:00 | 43.983 | 12.567 | b | 8 | 8 | 91 | 0200 | 5.6 | ! | Riminese | Italy |
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(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1786 12 25 01:00 43.98 12.57 8.0 8.0 91 196 Riminese
PFG 1786 12 25 01:00 44.00 12.60 8.0 - - - Riccione Marina
PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING
State of earthquakes review
Il terremoto del 1786 è complessivamente molto ben documentato dalle fonti dellepoca e diverse circostanze favorevoli, dal punto di vista della produzione documentaria, lo hanno reso un caso di studio pressoché unico. La ricerca archivistica si è sviluppata tenendo conto dellarticolazione dei poteri amministrativi sia a livello centrale, sia a livello locale.
È stata vagliata la documentazione conservata allArchivio Segreto Vaticano, nel fondo della Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, dove sono stati utilizzati i carteggi intercorsi tra il segretario di Stato e i governi locali: è stato analizzato il carteggio del cardinale Boncompagni e del legato di Ravenna, cardinale Nicolò Colonna di Stigliano (3). Nello stesso fondo, nella serie "Memoriali e Viglietti", si conservano due note relative alle elargizioni concesse alla città di Rimini, la prima del tesoriere generale, monsignor Ruffo (4), la seconda relativa alla donazione fatta dal cardinale Garampi (5). Inoltre, nella serie "Lettere di particolari", che conserva le lettere inviate alla Segreteria pontificia, è stata analizzata la corrispondenza intercorsa fra il segretario di Stato, il canonico Brunelli (6) e larchitetto Giuseppe Valadier (7), allora ventiquattrenne, incaricato dal papa di redigere la perizia ufficiale dei danni riguardanti Rimini e tutti i borghi della cintura riminese (area denominata al tempo "bargellato") e i castelli (paesi fortificati) del "contado".
AllArchivio di Stato di Roma, nel fondo Camerale I è stato reperito il chirografo di papa Pio VI datato 21 aprile 1787 (8), relativo in particolare ai criteri di ripartizione dei 100.000 scudi concessi dal pontefice alla comunità colpita dallevento, somma da ricavarsi dalla vendita di 1.000 luoghi del Monte Nuovo Comunità (cioè il debito pubblico istituito da Clemente VII nel 1526, le cui obbligazioni erano appunto denominate "luoghi"), al quale erano stati ammessi Rimini e il suo territorio. Una parte di questa somma fu destinata ai cittadini che ne avessero fatto richiesta sotto forma di prestito agevolato: nel fondo Camerale III sono state reperite 278 ricevute per obbligazioni sottoscritte dai beneficiari di tale prestito (9). Le difficoltà che essi in seguito incontrarono nella restituzione della somma concessa sono testimoniate da elenchi e disposizioni relative agli insolventi conservati nel fondo Camerale II (Terremoti) (10).
Ancora allArchivio di Stato di Roma, il fondo della Congregazione del Buon Governo, che controllava tutte le spese delle amministrazioni locali, conserva nella Serie II (Atti per luoghi) documentazione di carattere diverso relativa al terremoto del 1786: suppliche dei consoli della città, lettere e memoriali, che attestano lo stato di necessità in cui versò la comunità per almeno tutto il decennio successivo allevento (11).
AllArchivio di Stato di Forlì, Sezione di Rimini, e allArchivio di Stato di Ravenna è stata invece reperita la documentazione prodotta dalle istituzioni locali: verbali dei Consoli e dei Dodici (12), lettere inviate a Pio VI (13), alla segreteria di Stato (14), alla prefettura della Congregazione del Buon Governo (15), al promaggiordomo dei sacri palazzi (16), alla sacra Congregazione delle Immunità Ecclesiastiche (17) e a diversi alti prelati per ottenere sovvenzioni e intercessioni (18).
Nei due Archivi di Stato di Forlì e di Ravenna si conservano anche i carteggi intercorsi tra il Comune o il governatore di Rimini, Antonio de Vais, e la Legazione di Ravenna, a cui la città faceva capo (19). Si tratta di una ventina di lettere da cui si desumono numerosi aspetti della situazione amministrativa e delle strategie messe in opera per reperire fondi per la ricostruzione di edifici pubblici ed ecclesiastici. AllArchivio di Stato di Ravenna sono state reperite anche copie delle lettere inviate dal legato, cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, allarchitetto Camillo Morigia, inviato dal legato stesso a Rimini per redigere la perizia dei danni (20).
Le ragioni amministrative e politiche delle due scelte diverse operate da Roma e dalla Legazione di Romagna, nonché vari aspetti delle pratiche e delle strategie amministrative sono analizzati nel contributo di Daltri (1986) (21). La delineazione della personalità e della diversa preparazione tecnica dei due periti, Camillo Morigia e Giuseppe Valadier, è presentata da Ferrari (1986) (22). Linvio contemporaneo di due architetti periti, incaricati di eseguire la valutazione ufficiale dei danni, da parte sia del pontefice sia del legato di Ravenna, ha fatto sì che si abbiano a disposizione per la valutazione dei danni due perizie ufficiali indipendenti, che hanno fornito ampi dettagli sulla situazione della città di Rimini, del Bargellato e dei castelli allindomani del terremoto (23). Le due perizie, nonostante siano frutto di due diversi metodi di valutazione, si confermano a vicenda, come risulta dalla loro analisi comparata, condotta da Ferrari (1984 e 1986) (24).
I caratteri prevalenti delleconomia e della società riminesi sono stati analizzati da Marmo (1986) (25), che ha evidenziato gli effetti del terremoto sulle strutture produttive. La situazione di crisi economica del riminese, aggravatasi ulteriormente a causa del terremoto, e perdurante per il decennio successivo, è testimoniata da un memoriale inviato dai consoli della città al papa Pio VI nel 1795 (26).
La memoria dellevento e delle avvenute ricostruzioni è conservata a Rimini anche in 4 epigrafi e iscrizioni, che furono apposte in una casa situata nellattuale piazza Tre Martiri e nelle chiese di S.Giovanni Battista, di S.Bartolomeo e Marino e nella Cattedrale (27). Il terremoto è ricordato anche in unopera coeva in versi (Valzania 1787) (28), che testimonia aspetti del coinvolgimento della vita culturale della città in questo evento.
Informazioni assai dettagliate su alcuni aspetti fenomenologici, sono riportate in alcune testimonianze dirette scritte da Giuseppe Vannucci (1787) (29), un ecclesiastico filosofo naturale molto noto nellambiente riminese, da Matteo Astolfi (1787) (30), arciprete di S.Maria in Corte, e dal notaio Michelangelo Zanotti (Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, 308-339) (31). Il canonico Vannucci raccolse moltissime testimonianze di privati cittadini, scritte e giurate, poichè era interessato a ricostruire un quadro il più preciso possibile dei fenomeni che avevano accompagnato la scossa, al fine di dimostrare vari aspetti della teoria elettricista, che allora dominava il quadro teorico dellintepretazione del terremoto. Lattenzione a elementi, che avessero potuto confermare o negare questa teoria, condiziona la gamma delle testimonianze accolte nellopera: effetti sullambiente sono infatti citati solo marginalmente, in quanto potevano negare la teoria a cui lautore aderiva (32). La teoria esposta da Vannucci suscitò una vivacissima discussione, che assunse i toni di unaspra polemica, e che lasciò una traccia anche nella pubblicistica scientifica dellepoca (33), come riportato da Comastri (1986) (34).
Memoria dellevento è conservata in cronache coeve manoscritte, che hanno fornito dettagli sugli effetti locali del terremoto: alla Biblioteca Malatestiana di Cesena sono state consultate le cronache di Verdoni, M.A.Fabbri e E.Fabbri (164.16) (35), Andreini (164.31) (36) e Guidi (164.94) (37); alla Biblioteca Comunale Classense di Ravenna la cronaca di Fiandrini (3.4.C) (38); alla Biblioteca Manfrediana di Faenza lanonima "Cronaca faentina" (91) (39); alla Biblioteca dellArchiginnasio di Bologna il diario di Galeati (B.80-91) (40); alla Biblioteca Civica Passionei di Fossombrone le cronache di Vici (41) e di Morosini (42). Le notizie di questo terremoto raggiunsero molte città italiane, i cui storici locali annotarono anche eventuali risentimenti (Tornieri 1767-1822 (43); Favetta 1702-1816 (44); Gennari ed. 1982 (45); Fracasso sec.XVIII (46)). Sono inoltre state utilizzate le annotazioni della scossa contenute nelle osservazioni meteorologiche di Butori (1777-1832) (47), di Bianchi (1772-1821) (48) e di Toaldo (1788) (49).
Fonti non sempre attendibili sono risultati i fogli giornalistici dellepoca, dove le informazioni subivano forti distorsioni a causa non solo delle difficoltà che i sistemi di comunicazione dellepoca interponevano alla verifica delle notizie, ma anche per il passaggio di informazioni che avveniva fra gazzette importanti e secondarie, come è analizzato in Guidoboni (1986) (50), in cui si presentano le relazioni fra le notizie appartenenti a 7 giornali del tempo. Sono messi a confronto i tempi di pubblicazioni delle informazioni, in relazione ai luoghi da cui si scriveva e alla qualità della descrizione. I dati sono stati poi confrontati con quelli di altri fonti amministrative e memorialistiche e ne sono emerse alcune importanti distorsioni (51).
I numerosi problemi della ricostruzione e i conflitti emersi fra i vari ceti sociali sono sintetizzati nel contributo di Turchini (1986) (52).
Alcune opere storiografiche locali dallOttocento in poi hanno ripreso vari elementi narrativi riguardanti gli effetti di questo terremoto, basandosi prevalentemente su fonti memorialistiche (Tonini 1848-1888, 1895-1896; Uccellini 1855; Matteini 1977) (53).
Un contributo scientifico di Ferrari (1984) (54) presenta unanalisi di microzonazione della città di Rimini sulla base sia delle dettagliatissime perizie, con i cui dati dati fu predisposto uno specifico data-base, sia di altri effetti sismici che hanno nel tempo interessato Rimini, fino allultimo evento sismico del 1916.
Il contributo di Camassi et al. (1991) (55) riprende fonti e risultati degli studi di Ferrari et al. (1985) e di Guidoboni e Ferrari (1986), aggiungendo precisazioni per alcune località della Repubblica di San Marino.
Levento è inserito in numerosi cataloghi generali e locali: von Hoff (1841); Perrey (1848); Goiran (1880); Guarini (1880); Mercalli (1883); De Rossi (1889); Baratta (1899, 1901); Benassi (1899); Guidi (1915); Zanon (1937) (56).
Note
(1)Ferrari G., Guidoboni E. e Postpischl D.
The Rimini earthquake of December 25, 1786, in "Atlas of Isoseismal Maps of Italian Earthquakes", a cura di D.Postpischl, CNR-PFG, Quaderni de «La Ricerca Scientifica», n.114, vol.2A, pp.68-69.
Roma 1985
(2)
Guidoboni E. e Ferrari G. (a cura di)
Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione.
Bologna 1986
(3)
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, vol.137, Lettera del segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Roma 6 gennaio 1787.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, vol.137, Lettera del segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Roma 10 gennaio 1787.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, vol.137, Lettera della Segreteria di Stato al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Roma 20 gennaio 1787.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, vol.137, Lettera del segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Roma 31 gennaio 1787.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, vol.137, Lettera del segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Roma 14 febbraio 1787.
(4)
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Memoriali e biglietti, b.246 (1787), Nota della Segreteria di Stato al tesoriere generale monsignor Ruffo, Roma 6 gennaio 1787.
(5)
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Memoriali e biglietti, b.246 (1787), Nota della Segreteria di Stato al vescovo di Montefiascone cardinale Giuseppe Garampi, Roma 3 maggio 1787.
(6)
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Particolari, vol.272, Lettera del bibliotecario di Rimini canonico Epifanio Brunelli al segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi, Rimini 15 febbraio 1787.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Particolari, vol.272, Lettera del bibliotecario di Rimini canonico Epifanio Brunelli al segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi, Rimini 1º marzo 1787.
(7)
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Particolari, vol.272, Lettera dellarchitetto Giuseppe Valadier al segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi, Rimini 14 giugno 1787.
(8)
Archivio di Stato di Roma, Camerale I, Chirografi, coll.A, reg.196, cc.11v-15, Chirografo del papa Pio VI al prefetto della Congregazione degli Sgravi e del Buon Governo cardinale Filippo Carandini, Roma 21 aprile 1787.
(9)
Archivio di Stato di Roma, Camerale III (Comuni), Rimini, b.1731 (1624-1787), Terremoto polize, 2 voll., 278 ricevute per obbligazioni redatte su testo prestampato, 1787-1789.
(10)
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Terremoti, b.3, n.12, Terremoto del 24 Dicembre 1786 nella Città e Territorio di Rimini, Disposizioni pontificie sul debito dei Riminesi sovvenuti dal Governo, 1825-1834.
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Terremoti, b.3, n.13, Terremoto del 24 Dicembre 1786 nella Città e Territorio di Rimini, Elenchi sommari dei sovvenuti, 1825-1834.
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Terremoti, b.3, n.14, Terremoto del 24 Dicembre 1786 nella Città e Territorio di Rimini, Stati descrittivi dei debitori e relativi istromenti di conciliazione 1.a parte, 1825-1828.
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Terremoti, b.4, n.14, Terremoto del 24 Dicembre 1786 nella Città e Territorio di Rimini, Stati descrittivi dei debitori e relativi istromenti di conciliazione 2.a parte, 1825-1828.
(11)
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XIV, b.3887 (1780-1788), Supplica dei consoli della città di Rimini alla Sacra Congregazione del Buon Governo, Rimini giugno 1786.
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XIV, b.3887 (1780-1788), Estratto dal "Liber Consiliorum Generalium" di Rimini del partito del 26 maggio 1787 attestato dal segretario della comunità Nicolò Antonio Franchi, Rimini 1 novembre 1787.
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XIV, b.3887 (1780-1788), Lettera dei consoli della città di Rimini al prefetto della Sacra Congregazione del Buon Governo, Rimini 19 ottobre 1788.
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XIV, b.3887 (1780-1788), Fede del segretario della comunità di Rimini Nicolò Antonio Franchi sui danni riscontrati dallarchitetto Giuseppe Valadier alla Porta di San Bartolomeo, Rimini 18 ottobre 1788.
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XIV, b.3887 (1780-1788), Copia di supplica del portinaio della Porta di San Bartolomeo G.Parri ai consoli della città di Rimini, Rimini 18 ottobre 1788.
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XVI, b.3889 (1794-1840), Memoriale dei consoli della città di Rimini al papa Pio VI sulla situazione economica della città, Rimini 1795.
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XVI, b.3889 (1794-1840), Supplica della comunità di Rimini alla Sacra Congregazione del Buon Governo, Rimini 1796.
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XVI, b.3889 (1794-1840), Verbale di seduta della Congregazione della Tabella Privilegiata attestata dal segretario della comunità di Rimini Nicolò Antonio Franchi, Rimini 22 febbraio 1796.
(12)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 56, Libri delle Congregazioni dei Consoli e dei Dodici (1783-1789), Verbale della seduta del 12 gennaio 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 890, Conto corrente per sussidio accordato alla Comunità di Rimini dal papa Pio VI in occasione dei danni cagionati dal terremoto del 24 dicembre 1786 (1787-1797).
Archivio di Stato Rimini, Comune, AS 436, Amministrazione del terremoto (1791-1797).
(13)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al papa Pio VI, Rimini 29 aprile 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al papa Pio VI, Rimini 10 maggio 1787.
(14)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al segretario di Stato cardinale Boncompagni, Rimini 28 dicembre 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al segretario di Stato cardinale Boncompagni, Rimini 31 dicembre 1786.
(15)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al prefetto della Sacra Congregazione del Buon Governo cardinale Casali, Rimini 31 dicembre 1786.
(16)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Onesti Braschi promaggiordomo dei sacri palazzi, Rimini 28 dicembre 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Onesti Braschi promaggiordomo dei sacri palazzi, Rimini 31 dicembre 1786.
(17)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Borromeo prefetto della Sacra Congregazione delle Immunità Ecclesiastiche e protettore della comunità, Rimini 28 dicembre 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Borromeo prefetto della Sacra Congregazione delle Immunità Ecclesiastiche e protettore della comunità, Rimini 31 dicembre 1786.
(18)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Garampi vescovo di Montefiascone, Rimini 31 dicembre 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Banditi arcivescovo di Benevento, Rimini 31 dicembre 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini a monsignor Paolo Morelli cappellano segreto di papa Pio VI, Rimini 11 gennaio 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini allabate Stefano Galli, Rimini 11 gennaio 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini allabate Stefano Galli, Rimini 25 gennaio 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Garampi vescovo di Montefiascone, Rimini 28 gennaio 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Banditi arcivescovo di Benevento, Rimini 4 febbraio 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini allabate Filippo Guarnieri, Rimini 8 febbraio 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Banditi arcivescovo di Benevento, Rimini 15 febbraio 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Garampi vescovo di Montefiascone, Rimini 4 marzo 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Garampi vescovo di Montefiascone, Rimini 22 marzo 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Garampi vescovo di Montefiascone, Rimini 29 marzo 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini a monsignor Ridolfi, Rimini 5 aprile 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Garampi vescovo di Montefiascone, Rimini 5 aprile 1787.
(19)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 900, Epistolario (1780-1794), Lettera del legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano ai consoli di Rimini, Ravenna 15 gennaio 1787.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al segretario della Legazione di Romagna abate Giambattista Zani, Rimini 25 dicembre 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Rimini 25 dicembre 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Rimini 29 dicembre 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Rimini 26 maggio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 27 dicembre 1786.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 30 dicembre 1786.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 3 gennaio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 10 gennaio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 23 gennaio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 27 gennaio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 3 febbraio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 28 febbraio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 6 marzo 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 31 marzo 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 11 aprile 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 2 maggio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 16 maggio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 6 giugno 1787.
(20)
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano allarchitetto Camillo Morigia, Ravenna 13 gennaio 1787.
Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano allarchitetto Camillo Morigia, Ravenna 24 gennaio 1787.
(21)
Daltri A.
La singolarità del caso riminese: due perizie per lo stesso terremoto, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.63-78.
Bologna 1986
(22)
Ferrari G.
Il perito della Legazione di Romagna: Camillo Morigia, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.79-82.
Bologna 1986
Ferrari G.
Il perito di Pio VI: Giuseppe Valadier, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.83-86.
Bologna 1986
(23)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 618-620, Giuseppe Valadier, Perizie dei danni causati alla città di Rimino, alle case delle venticinque parrocchie del Bargellato e alli castelli del Contado dal tremuoto nella notte delli 24 decembre dellanno MDCCLXXXVI, distese per ordine della Santità di Nostro Signore papa Pio Sesto felicemente regnante ed alla medesima umiliate dallarchitetto Giuseppe Valadier, 3 voll., 1787.
Biblioteca Universitaria di Bologna, Manoscritti Battaglini, n.4249, voll.1-2 (5a-5b), Relazione dei danni sofferti dalla Città di Rimino, da suoi Borghi, Bargellato e Contado per Tremuoto della notte del SS.Natale dellAnno 1786 presentata allE.mo e Rev.mo Principe il Sig.r Cardinale Nicola Colonna di Stigliano Legato di Romagna da Camillo Morigia Idrostatico ed Architetto di detta Provincia che ne ha fatto visita sul luogo de danni sudetti dordine di Sua E.za Rev.ma, 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 815-817, Camillo Morigia, Relazione de danni sofferti dalla città di Rimino, da suoi Borghi, Bargellato, e Contado pel tremuoto della notte del SS.Natale dellanno 1786 presentata alle.mo e rev.mo principe il signor cardinale Niccola Colonna di Stigliano legato di Romagna da Camillo Morigia idrostatico, ed architetto di detta Provincia che ne ha fatto la visita sul luogo de danni suddetti dordine di Sua Em.za Rev.ma, 2 voll. + 1 di indici, 1787.
(24)
Ferrari G.
Le perizie Morigia e Valadier, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.103-122.
Bologna 1986
(25)
Marmo C.
Lesposizione al terremoto: Rimini e il circondario alla fine del Settecento, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.43-50.
Bologna 1986
(26)
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XVI, b.3889 (1794-1840), Memoriale dei consoli della città di Rimini al papa Pio VI sulla situazione economica della città, Rimini 1795.
(27)
Epigrafe posta sotto il cornicione di una casa di piazza S.Antonio (ora Tre Martiri) di Rimini a ricordo del terremoto del 25 dicembre 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95.
Bologna 1986
Epigrafe posta nel soffitto del coro della chiesa di S.Marino (ora S.Bartolomeo) di Rimini a ricordo dei lavori di riparazione eseguiti in seguito al terremoto del 25 dicembre 1786, 1788, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95.
Bologna 1986
Epigrafe posta nel chiostro della chiesa di S.Giovanni Battista di Rimini a ricordo dei danni causati dal terremoto del 25 dicembre 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95.
Bologna 1986
Epigrafe posta nel chiostro della chiesa di S.Francesco (Tempio Malatestiano) di Rimini a ricordo dei lavori di riparazione eseguiti in seguito al terremoto del 25 dicembre 1786, 1788, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95.
Bologna 1986
(28)
Valzania P.
Il tremuoto. Sciolti del signor D.Pietro Valzania P.P. di B.L. nel Seminario di Rimini.
Cesena 1787
(29)
Vannucci G.
Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto che nella notte del dì 24 venendo il 25 dicembre dellanno 1786 dopo le ore 9 dItalia scosse orribilmente la Città di Rimini, e varj Paesi vicini, edizione terza.
Cesena 1787
Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto che nella notte del dì 24 venendo il 25 Dicembre dellanno 1786 dopo le ore 9 scosse orribilmente la città di Rimini e varj Paesi vicini. Edizione seconda corretta, e fatta a spese di Giacomo Marsoner Librajo in Rimini allInsegna della Providenza.
Faenza 1787
(30)
Astolfi M.
Narrazione dellorribile terremoto sentitosi nella città di Rimino dopo la mezza notte della Vigilia del Santo Natale dellanno scorso 1786.
Cesena 1787
(31)
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
(32)
Comastri A.
Un terremoto in cerca di spiegazione: la teoria elettricista di Giuseppe Vannucci, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.157-165.
Bologna 1986
(33)
Ammonizione o sia conciuncula recitata sulla piazza del Corso di Rimino da un amico dellautore del Discorso istorico-filosofico sopra il Terremuoto accaduto in Rimino e diretta allautore del Saggio di Riflessioni che non sono Istoriche, né Filosofiche, ecc. ecc.
Pesaro 1787
Memoria apologetica per il Saggio di Riflessioni, ec. sopra il terremoto di Rimini contro le Invettive del Dottore A.V.
Venezia 1788
Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto che nella notte del dì 24 venendo il 25 Dicembre dellanno 1786 dopo le ore 9 scosse orribilmente la città di Rimini e varj Paesi vicini.
Cesena 1787
Saggio di riflessioni che non sono Istoriche né Filosofiche intorno il "Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto" ec. ec. stampato prima in Cesena, e poi in Faenza, contenute in una lettera indirizzata ad un Dottore Bolognese.
Lucca 1787
Parere di un dottor Bolognese intorno a varj libercoli relativi al terremoto di Rimini [del 1786].
Venezia 1787
(34)
Comastri A.
Un terremoto in cerca di spiegazione: la teoria elettricista di Giuseppe Vannucci, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.157-165.
Bologna 1986
(35)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.16, Mauro Verdoni, Mario Antonio Fabbri e Eduardo Fabbri, Memorie di Cesena, 2 voll., secc.XVIII-XIX.
(36)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.31, Carlo Antonio Andreini, Memorie di Cesena cavate da monumenti antichi da me don CarlAntonio Andreini cesenate, 16 voll., secc.XVIII-XIX.
(37)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.94, Mauro Guidi, Il giornale scritto da me Mauro Guidi da Cesena, 4 voll., secc.XVIII-XIX.
(38)
Biblioteca Comunale Classense di Ravenna, Manoscritti, 3.4.C, Benedetto Fiandrini, Annali ravennati dalla fondazione della città sino alla fine del secolo XVIII [...] compilati da don Benedetto Fiandrini monaco casinense di San Vitale di Ravenna, 4 voll., sec.XVIII.
(39)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 91, Cronaca faentina dal 1.o gennaio 1785 al 28 dicembre 1792, sec.XVIII.
(40)
Biblioteca Comunale dellArchiginnasio di Bologna, Manoscritti, B.80-91, Domenico Maria dAndrea Galeati, Diario e memorie varie di Bologna dallanno 1550 allanno 1796, 12 voll., sec.XVIII.
(41)
Biblioteca Civica Passionei di Fossombrone, Manoscritti, Sebastiano Vici, Notizie o vero memorie scritte da me Sebastiano Vici dal Palazzo al presente pievano di questo Castello di Monte Montanaro m[a]no prop[ria], sec.XVIII.
(42)
Biblioteca Civica Passionei di Fossombrone, Manoscritti, Modesto Morosini, Memorie storiche di Forsemprone raccolte, e compilate dal dottor Modesto Morosini della medesima Città, 3 voll., sec.XIX.
(43)
Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, Manoscritti Gonzati, 22.10.13, A.Arnaldi Tornieri, Memorie di Vicenza, del conte Arnaldo I.º Arnaldi Tornieri, che cominciano dallanno 1767 18 giugno, e terminano nel 1822, sec.XIX.
(44)
Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, Manoscritti Gonzati, 23.10.15-17 (=1673-1675), G.Favetta, Memorie di quanto successe nella città di Vicenza dallanno 1702 sino allanno 1816, 3 voll, sec.XIX.
(45)
Gennari G.
Notizie giornaliere di quanto avvenne specialmente in Padova dallanno 1739 allanno 1800, a cura di L.Olivato, 2 voll.
[Padova] 1982
(46)
Biblioteca del Museo Civico Correr di Venezia, Manoscritti Provenienze Diverse, 401/B, D.Fracasso, Memorie venete, 3 voll., sec.XVIII.
(47)
Biblioteca Statale di Lucca, Manoscritti, 2771, Pierantonio Butori, Tavole delle giornaliere osservazioni meteorologiche fatte dal Can. Pier Antonio Butori di Camaiore, 1777-1832.
(48)
Archivio dellOsservatorio Meteorologico di Parma, B.V.1/2, Ubaldo Bianchi, Osservazioni meteorologiche dal 1772 al 1821.
(49)
Toaldo G.
Osservazioni meteorologiche per lanno 1786, in "Giornale Astrometeorologico per lanno 1788".
Venezia 1788
(50)
Guidoboni E.
Natale 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.17-34.
Bologna 1986
(51)
Gazzetta Enciclopedica di Milano, 1787.01.08, a.8, n.2.
Milano 1787
Gazzetta Enciclopedica di Milano, 1787.01.15, a.8, n.3.
Milano 1787
Gazzetta Enciclopedica di Milano, 1787.01.22, a.8, n.4.
Milano 1787
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, XXXI, 23, Notizie dei terremoti avvenuti in Cesena e luoghi limitrofi, sec.XIX.
Bologna, 1786.12.29, n.52.
Bologna 1786
Bologna, 1787.01.02, n.1.
Bologna 1787
Bologna, 1787.01.16, n.3.
Bologna 1787
Bologna, 1787.02.06, n.6.
Bologna 1787
Bologna, 1787.03.27, n.13.
Bologna 1787
Breve ragguaglio dellorrendo terremoto accaduto li 25 Decembre 1786 nella città di Rimini e castelli annessi.
Cesena 1787
Effemeridi Letterarie di Roma, 1787.07.14, tomo 16, n.2[8], pp.220-223.
Roma 1787
Novelle letterarie pubblicate in Firenze, 1787.07.27, vol.18, n.30, coll.467-477.
Firenze 1787
Esame critico di due articoli, uno del Num. XXVII delle Effemeridi di Roma; laltro del Num. XXX della continuazione delle Novelle letterarie di Firenze.
Venezia 1787
Notizie del Mondo, 1787.01.03, n.1.
Venezia 1787
Notizie del Mondo, 1787.01.06, n.2.
Venezia 1787
Notizie del Mondo, 1787.01.13, n.4.
Venezia 1787
Notizie del Mondo, 1787.01.20, n.6.
Venezia 1787
Notizie del Mondo, 1787.02.21, n.15.
Venezia 1787
Notizie del Mondo, 1787.03.10, n.20.
Venezia 1787
Notizie del Mondo, 1787.03.28, n.25.
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Notizie del Mondo, 1787.05.26, n.42.
Venezia 1787
Gazzetta Universale, 1787.01.13, n.4.
Firenze 1787
Gazzetta Universale, 1787.02.13, n.13.
Firenze 1787
Diario Ordinario, 1787.01.13, n.1256.
Roma 1787
Diario Estero, 1787.01.26, n.1259.
Roma 1787
Diario Estero, 1787.04.13, n.1281.
Roma 1787
Gazzetta Universale, 1787.01.16, n.5.
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Gazzetta di Mantova, 1786.12.29, n.52.
Mantova 1786
Gazzetta di Mantova, 1787.01.05, n.1.
Mantova 1787
Notizie Diverse, 1787.01.05, n.1.
Cremona 1787
Notizie Diverse, 1787.01.13, n.2.
Cremona 1787
Notizie Diverse, 1787.01.20, n.3.
Cremona 1787
Notizie Diverse, 1787.01.25, n.4.
Cremona 1787
Notizie Diverse, 1787.02.17, n.7.
Cremona 1787
Notizie Diverse, 1787.05.26, n.21.
Cremona 1787
Gazzetta di Mantova, 1787.01.19, n.3.
Mantova 1787
Gazzetta di Mantova, 1787.02.09, n.6.
Mantova 1787
Gazzetta di Mantova, 1787.03.09, n.10.
Mantova 1787
Gazzetta di Mantova, 1787.03.23, n.12.
Mantova 1787
(52)
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(53)
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Storia civile e sacra riminese, 6 voll. (ristampa anastatica, Rimini 1971).
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Dizionario storico di Ravenna e di altri luoghi di Romagna (ristampa anastatica, Bologna 1968).
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(54)
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Verona 1937
Effects in the social context
I danni sismici furono valutati di circa 350.000 scudi (2). Le perizie sono relative a 2.191 edifici nella città di Rimini, 1.594 nel Bargellato e a 3.320 nei castelli (paesi fortificati) del "contado". Le perizie si differenziano però fortemente rispetto al metodo di lavoro usato dai rispettivi estensori La perizia Morigia stimava un danno complessivo di 345.171,31 scudi, così ripartiti: 195.495,95 scudi per la città e i borghi (56,6%), 71.373,90 scudi per il Bargellato (20,6%), 78.301,46 scudi per la campagna e i castelli (22,6%).
La perizia Valadier stimava, a sua volta, un danno complessivo di 352.045,05 scudi, così ripartiti: 193.852,65 scudi per la città e borghi (55%), 73.064,85 scudi per il Bargellato (20,7%), 85.127,55 scudi per la campagna e i castelli (24,1%). La differenza più consistente è relativa agli edifici della fascia sub urbana e a quelli della campagna; infatti Valadier stimò per il Bargellato circa 1.700 scudi in più di Morigia e oltre 6.800 scudi in più per il "contado". La Congregazione del Buon Governo decise di seguire la perizia di Valadier, dalla quale risulta che il 55% del patrimonio edilizio urbano subì danni gravi, il 7% crolli parziali e l1% crolli totali (3).
In base alle fonti reperite non si può precisare con certezza il numero delle vittime registratesi in seguito al terremoto. Secondo un anonimo discorso sullevento (1787) (4), si registrarono 10-12 vittime in città e 20 nei territori circostanti; Astolfi (1787) (5) ricorda 9 morti in città. Fonti giornalistiche (6) forniscono il numero di circa 40 vittime in città e nel territorio circostante. A Misano morirono 12 persone (7) e una fonte giornalistica del tempo (8) ricorda una vittima a Montebello.
La popolazione subì disagi assai gravi nel periodo immediatamente successivo alla scossa a causa della temperatura molto rigida, che rendeva particolarmente inospitali gli alloggi di fortuna allestiti nelle piazze della città, in campagna e nel porto, dove molti cittadini si trasferirono nelle imbarcazioni (9).
Il governo locale della città si rivelò piuttosto efficiente nella gestione dellemergenza, provvedendo a far costruire baracche per i senza tetto e a organizzare una vigilanza per prevenire saccheggi e disordini pubblici, tanto che furti, incendi e risse risultarono rari (10). Si cercò di fronteggiare limpennata dei prezzi dei materiali da costruzione e del costo giornaliero della mano dopera edile, ma con scarso successo (11). La riaggregazione del tessuto sociale urbano venne gestita attraverso riti devozionali; si aggiunse al numero dei santi protettori della città santEmidio, vescovo di Ascoli, considerato particolarmente efficace nella protezione dai terremoti (12).
A circa due mesi dal terremoto molti abitanti di Rimini poterono rientrare nelle loro abitazioni: soltanto i "poveri", cioé i piccolissimi proprietari, rimasero ancora allaperto. Il problema abitativo, conseguente al terremoto dovette essere molto forte: nella primavera del 1787 il governatore di Rimini emise un bando che vietava lo sfratto degli inquilini ed impediva di procedere ad aumenti dei canoni daffitto. Lo sfratto veniva consentito solo nel caso in cui linquilino risultava insolvente da almeno un anno o se il proprietario aveva necessità della casa per abitarvi; in tal caso però doveva risiedervi per almeno 6 mesi (13).
Per redigere la perizia ufficiale dei danni, vennero assegnati due diversi incarichi, uno dal pontefice allarchitetto Giuseppe Valadier e uno dal legato di Ravenna, cardinale Colonna, allarchitetto ravennate Camillo Morigia. Le due perizie furono compilate contemporaneamente e furono consegnate ai due committenti nel luglio 1787. Tali perizie giunsero a risultati complessivamente analoghi sebbene con un metodo di rilevazione diverso (14).
Gli interventi a sostegno della ricostruzione da parte delle istituzioni furono piuttosto lenti e non sufficienti a fronteggiare i problemi economici. Il governo pontificio centrale dispose solo alla fine del marzo 1787 la sospensione decennale dal pagamento dei pesi camerali, accordata dalla sacra Congregazione del Buon Governo; il 21 aprile 1787, attraverso un chirografo di Pio VI, venne concesso un sussidio straordinario di 100.000 scudi da ripartirsi in base allesito delle perizie. Solo 20.000 scudi, il 20% della somma, venne concesso a titolo gratuito: di questi, 1.500 scudi (7,5%) andarono in elemosina ai poveri, 4.760 scudi (23,8%) furono corrisposti alle parrocchie e agli ordini mendicanti, 5.000 scudi (25%) furono destinati ai periti e alle spese sostenute dalla comunità; 8.740 scudi (43,7%), a cui si aggiunsero i 1.000 scudi dellarcivescovo di Benevento e 200 scudi raccolti dal vescovo di Rimini, infine, furono destinati i "proprietari poveri".
L80% della cifra totale, 80.000 scudi, fu concessa ai proprietari come prestito ad interesse. I proprietari di immobili costituivano il ceto abbiente della città, ed erano definiti i "veri possidenti": essi avrebbero dovuto restituire la somma percepita entro 18 anni, con un tasso di interesse del 3%. Per i primi 3 anni i beneficiari erano tenuti solo al pagamento degli interessi, in seguito invece avrebbero dovuto pagare ogni anno, oltre agli interessi, un quindicesimo della somma ottenuta. I beneficiari del sussidio furono invece impegnati nella restituzione del debito per 40 anni, fino a tutto il 1827, cioè ben oltre il termine dei 18 anni stabiliti (15). Gli stanziamenti del governo pontificio non coprirono nemmeno un terzo dellammontare dei danni stimati dalle due perizie Morigia e Valadier e gran parte dei costi della ricostruzione gravarono sui proprietari locali (16).
Note
(1)Marmo C.
Lesposizione al terremoto: Rimini e il circondario alla fine del Settecento, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.43-50.
Bologna 1986
(2)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 618-620, Giuseppe Valadier, Perizie dei danni causati alla città di Rimino, alle case delle venticinque parrocchie del Bargellato e alli castelli del Contado dal tremuoto nella notte delli 24 decembre dellanno MDCCLXXXVI, distese per ordine della Santità di Nostro Signore papa Pio Sesto felicemente regnante ed alla medesima umiliate dallarchitetto Giuseppe Valadier, 3 voll., 1787.
Biblioteca Universitaria di Bologna, Manoscritti Battaglini, n.4249, voll.1-2 (5a-5b), Relazione dei danni sofferti dalla Città di Rimino, da suoi Borghi, Bargellato e Contado per Tremuoto della notte del SS.Natale dellAnno 1786 presentata allE.mo e Rev.mo Principe il Sig.r Cardinale Nicola Colonna di Stigliano Legato di Romagna da Camillo Morigia Idrostatico ed Architetto di detta Provincia che ne ha fatto visita sul luogo de danni sudetti dordine di Sua E.za Rev.ma, 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 815-817, Camillo Morigia, Relazione de danni sofferti dalla città di Rimino, da suoi Borghi, Bargellato, e Contado pel tremuoto della notte del SS.Natale dellanno 1786 presentata alle.mo e rev.mo principe il signor cardinale Niccola Colonna di Stigliano legato di Romagna da Camillo Morigia idrostatico, ed architetto di detta Provincia che ne ha fatto la visita sul luogo de danni suddetti dordine di Sua Em.za Rev.ma, 2 voll. + 1 di indici, 1787.
Turchini A.
La ricostruzione, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.87-94.
Bologna 1986
(3)
Guidoboni E.
Terremoti e politiche dintervento per il recupero del patrimonio edilizio: Romagna toscana e pontificia fra XVII e XVIII secolo, in "Storia Urbana", a.7, n.24, pp.3-52.
Milano 1983
(4)
Breve ragguaglio dellorrendo terremoto accaduto li 25 Decembre 1786 nella città di Rimini e castelli annessi.
Cesena 1787
(5)
Astolfi M.
Narrazione dellorribile terremoto sentitosi nella città di Rimino dopo la mezza notte della Vigilia del Santo Natale dellanno scorso 1786.
Cesena 1787
(6)
Gazzetta Universale, 1787.01.16, n.5.
Firenze 1787
Bologna, 1787.01.16, n.3.
Bologna 1787
(7)
Breve ragguaglio dellorrendo terremoto accaduto li 25 Decembre 1786 nella città di Rimini e castelli annessi.
Cesena 1787
Astolfi M.
Narrazione dellorribile terremoto sentitosi nella città di Rimino dopo la mezza notte della Vigilia del Santo Natale dellanno scorso 1786.
Cesena 1787
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
Diario Estero, 1787.01.26, n.1259.
Roma 1787
(8)
Diario Estero, 1787.01.26, n.1259.
Roma 1787
(9)
Guidoboni E.
Natale 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.17-34.
Bologna 1986
(10)
Turchini A.
La ricostruzione, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.87-94.
Bologna 1986
(11)
Turchini A.
La ricostruzione, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.87-94.
Bologna 1986
(12)
Guidoboni E.
Natale 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.17-34.
Bologna 1986
(13)
Turchini A.
La ricostruzione, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.87-94.
Bologna 1986
(14)
Daltri A.
La singolarità del caso riminese: due perizie per lo stesso terremoto, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.63-78.
Bologna 1986
(15)
Notizie del Mondo, 1787.05.26, n.42.
Venezia 1787
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
Daltri A.
La singolarità del caso riminese: due perizie per lo stesso terremoto, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.63-78.
Bologna 1986
Notizie Diverse, 1787.05.26, n.21.
Cremona 1787
(16)
Ferrari G.
Le perizie Morigia e Valadier, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.103-122.
Bologna 1986
Demography elements
Mettendo in relazione i dati dei censimenti del 1708 e del 1736 con i dati della perizia Valadier, che si riferiscono alla situazione demografica del 1787 e quelli di una "Relatio ad limina" del 1796, si riescono a valutare le dinamiche demografiche di alcune località della valle del Conca e della città di Rimini per tutto il XVIII secolo (Marmo 1986) (6). A Rimini lincremento medio annuo della popolazione passò dallo 0,81% per il periodo tra il 1708 e il 1736, allo 0,53% tra il 1736 e il 1787, allo 0,41 fra il 1787 e il 1796. È evidente che questi dati non possono da soli chiarire leffettiva incidenza del terremoto del 1786 sulle dinamiche demografiche del Contado di Rimini e della città: si rileva certo la tendenza ad una stasi o ad una flessione della popolazione, ma le ragioni di una non crescita demografica possono però essere molteplici e non strettamente connesse allevento sismico, anche in considerazione del fatto che la tendenza alla contrazione della crescita della popolazione appare già evidente nel lasso di tempo che precede il terremoto (7).
Note
(1)Breve ragguaglio dellorrendo terremoto accaduto li 25 Decembre 1786 nella città di Rimini e castelli annessi.
Cesena 1787
(2)
Astolfi M.
Narrazione dellorribile terremoto sentitosi nella città di Rimino dopo la mezza notte della Vigilia del Santo Natale dellanno scorso 1786.
Cesena 1787
(3)
Gazzetta Universale, 1787.01.16, n.5.
Firenze 1787
Bologna, 1787.01.16, n.3.
Bologna 1787
(4)
Breve ragguaglio dellorrendo terremoto accaduto li 25 Decembre 1786 nella città di Rimini e castelli annessi.
Cesena 1787
Astolfi M.
Narrazione dellorribile terremoto sentitosi nella città di Rimino dopo la mezza notte della Vigilia del Santo Natale dellanno scorso 1786.
Cesena 1787
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
Diario Estero, 1787.01.26, n.1259.
Roma 1787
(5)
Diario Estero, 1787.01.26, n.1259.
Roma 1787
(6)
Marmo C.
Lesposizione al terremoto: Rimini e il circondario alla fine del Settecento, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.43-50.
Bologna 1986
(7)
Marmo C.
Lesposizione al terremoto: Rimini e il circondario alla fine del Settecento, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.43-50.
Bologna 1986
Elements of the local buildings
Nelledilizia dei grandi edifici civili si osservava unottima qualità delle strutture portanti, ma le pareti divisorie dette "coltellate", risultavano deboli, dato che erano costruite con mattoni appoggiati sulla base più stretta. Anche i soffitti, realizzati in cannucciati e gesso, risultavano molto fragili alle sollecitazioni sismiche, così come la struttura orizzontale del tetto: le travi allacciate ai muri portanti spingevano e pareti verso lesterno e tendevano a slegarle luna dallaltra (3).
Note
(1)Biblioteca Universitaria di Bologna, Manoscritti Battaglini, n.4249, voll.1-2 (5a-5b), Relazione dei danni sofferti dalla Città di Rimino, da suoi Borghi, Bargellato e Contado per Tremuoto della notte del SS.Natale dellAnno 1786 presentata allE.mo e Rev.mo Principe il Sig.r Cardinale Nicola Colonna di Stigliano Legato di Romagna da Camillo Morigia Idrostatico ed Architetto di detta Provincia che ne ha fatto visita sul luogo de danni sudetti dordine di Sua E.za Rev.ma, 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 815-817, Camillo Morigia, Relazione de danni sofferti dalla città di Rimino, da suoi Borghi, Bargellato, e Contado pel tremuoto della notte del SS.Natale dellanno 1786 presentata alle.mo e rev.mo principe il signor cardinale Niccola Colonna di Stigliano legato di Romagna da Camillo Morigia idrostatico, ed architetto di detta Provincia che ne ha fatto la visita sul luogo de danni suddetti dordine di Sua Em.za Rev.ma, 2 voll. + 1 di indici, 1787.
(2)
Ferrari G.
Le perizie Morigia e Valadier, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.103-122.
Bologna 1986
(3)
Ferrari G.
Le perizie Morigia e Valadier, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.103-122.
Bologna 1986
Administrative historical affiliations
Social and economic effects
Nel racconto del contemporaneo giornale del notaio Zanotti (4), la popolazione tornò nelle proprie abitazioni e alla solita condotta di vita nel febbraio del 1787.
Note
(1)Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
(2)
Archivio di Stato di Forlì, Comune, Consigli generali e segreti, vol.237 (1786-1791), Verbale della seduta del Consiglio segreto del 29 dicembre 1786.
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.31, Carlo Antonio Andreini, Memorie di Cesena cavate da monumenti antichi da me don CarlAntonio Andreini cesenate, 16 voll., secc.XVIII-XIX.
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.16, Mauro Verdoni, Mario Antonio Fabbri e Eduardo Fabbri, Memorie di Cesena, 2 voll., secc.XVIII-XIX.
(3)
Breve ragguaglio dellorrendo terremoto accaduto li 25 Decembre 1786 nella città di Rimini e castelli annessi.
Cesena 1787
Astolfi M.
Narrazione dellorribile terremoto sentitosi nella città di Rimino dopo la mezza notte della Vigilia del Santo Natale dellanno scorso 1786.
Cesena 1787
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
Breve ragguaglio dellorrendo terremoto accaduto li 25 Decembre 1786 nella città di Rimini e castelli annessi.
Cesena 1787
Bologna, 1787.02.06, n.6.
Bologna 1787
Gazzetta di Mantova, 1787.01.19, n.3.
Mantova 1787
Gazzetta di Mantova, 1787.02.09, n.6.
Mantova 1787
Notizie del Mondo, 1787.01.20, n.6.
Venezia 1787
(4)
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
Institutional and administrative response
Fin dal giorno dopo la scossa si cominciarono a puntellare o demolire gli edifici pericolanti.
Il pontefice Pio VI inviò a Rimini larchitetto Giuseppe Valadier, per avere relazioni e stime sullo stato degli edifici della città; da Ravenna furono inviati 30 muratori e il cardinale legato, Nicolò Colonna di Stigliano, mandò sul luogo il conte Camillo Morigia, perito della legazione, e larchitetto Luigi Monghini, coadiuvati dal capomastro Luigi Moretti, affinché cooperasse con larchitetto Valadier (4). Tuttavia risulta chiaro dalla documentazione reperita e dalle stesse perizie che Valadier e Morigia lavorarono in totale autonomia. Non è chiaro il motivo di questa doppia presenza di delegazioni incaricate di uno stesso compito: forse essa fu dovuta a contrasti tra la Legazione di Ravenna e la Santa Sede (5).
Limpatto economico sulla popolazione dovette essere piuttosto grave, come si desume dalle notizie sparse nel contemporaneo "Giornale" del notaio Zanotti (6). Viene ricordato che i magistrati della città fornirono il legname ai poveri della città con la clausola che in un secondo tempo ne avrebbero pagato il prezzo che sarebbe stato stabilito. Lemergenza abitativa perdurò almeno fino a sei mesi dopo il terremoto. Il sussidio del pontefice inoltre si fece aspettare a lungo, giungendo finalmente nella primavera.
Infatti a marzo la Congregazione del Buon Governo concesse la sospensione per dieci anni del pagamento delle collette e altri versamenti (lammontare annuo di tale remissione era pari a 3.023 scudi) per lestinzione del "Conto Privilegiato", inoltre, con un chirografo datato 21 aprile (7) Pio VI concesse un sussidio straordinario di 100.000 scudi, somma da ricavarsi dalla vendita di 1.000 luoghi del Monte Nuovo Comunità (cioè il debito pubblico istituito da Clemente VII nel 1526, le cui obbligazioni erano appunto denominate "luoghi"), al quale erano stati ammessi Rimini e il suo territorio. Per provvedere alla distribuzione del sussidio veniva istituita una "Congregazione" del sussidio, di cui fecero parte governatore, vescovo e consoli, e che cominciò a operare solo dal 13 luglio. Solo 20.000 scudi, il 20% della somma, venne concesso a titolo gratuito: di questi, 1.500 scudi (7,5%) andarono in elemosina ai poveri, 4.760 (23,8%) furono corrisposti alle parrocchie e agli ordini mendicanti, 5.000 (25%) furono destinati ai periti e per le spese sostenute dalla comunità, 8.740 (43,7%) (cui si aggiunsero i 1.000 scudi dellarcivescovo di Benevento e 200 scudi raccolti dal vescovo) infine andarono ai "proprietari poveri". L80% della cifra, cioè 80.000 scudi, erano stati invece concessi come sussidio gravato dei frutti da distribuirsi ai "veri possidenti", che dovevano restituire le somme percepite in diciotto anni, con un tasso di interesse al 3%. Per i primi tre anni i beneficiari erano tenuti semplicemente al pagamento degli interessi, in seguito invece avrebbero dovuto pagare ogni anno, oltre agli interessi, un quindicesimo della somma ottenuta. AllArchivio di Stato di Roma, nel fondo Camerale III, sono conservate 278 ricevute per obbligazioni sottoscritte dai beneficiari di questo prestito (8); questi ultimi in seguito furono impegnati nella restituzione del denaro ottenuto fino a tutto il 1827, cioè ben oltre il termine dei 18 anni (9). Inoltre sono stati reperiti elenchi e disposizioni attestanti che alcuni riminesi risultavano ancora insolventi nel periodo 1825-1834 (10).
Alcune fonti riportano notizia di tentativi di corruzione operati da parte della nobiltà sui periti Morigia e Valadier per ottenere sovvenzioni più consitenti; inoltre non si contarono gli abusi relativamente alla ripartizione delle somme concesse dal governo pontificio, nonostante il controllo che le istituzioni locali avrebbero dovuto esercitare sulle operazioni (11).
Le perizie furono ultimate e consegnate nel luglio 1787. La perizia Morigia stimava un danno complessivo di 345.171,31 scudi, così ripartiti: 195.495,95 città e borghi (56,6%), 71.373,90 Bargellato (20,6%), 78.301,46 Contado (22,6%). La perizia Valadier stimava, a sua volta, un danno complessivo di 352.045,05 scudi, così ripartiti: 193.852,65 città e borghi (55%), 73.064,85 Bargellato (20,7%), 85.127,55 Contado (24,1%). La differenza più consistente appare relativa agli edifici della fascia sub urbana e a quelli della campagna; infatti Valadier stimò per il Bargellato circa 1.700 scudi in più di Morigia e più di 6.800 scudi in più per il Contado. La Congregazione del Buon Governo decise di seguire la perizia di Valadier, dalla quale risulta che le zone meno colpite della città risultarono essere il porto, i borghi di S.Giuliano e S.Andrea; il 55% del patrimonio edilizio urbano subì danni gravi, il 7% crolli parziali e l1% crolli totali (12).
La situazione di emergenza economica perdurò a lungo sul territorio; un memoriale dei consoli di Rimini al papa Pio VI, datato 1795 (13) denuncia lo stato di crisi in cui la comunità ancora si trovava. Il terremoto infatti era capitato subito dopo la grave carestia del 1766-1767 e il prestito agevolato concesso in occasione dellevento si era sommato a tutta una serie di pesi e debiti cui la città già doveva far fronte. Ciò aveva comportato un aumento delle tasse che influenzava negativamente leconomia locale. La tensione tra le parti sociali è testimoniata dallapertura di un contenzioso tra la comunità e le congregazioni ecclesiastiche del territorio per il versamento di contributi da utilizzare principalmente per le spese del porto, cui i religiosi volevano sottrarsi.
Note
(1)Breve ragguaglio dellorrendo terremoto accaduto li 25 Decembre 1786 nella città di Rimini e castelli annessi.
Cesena 1787
Astolfi M.
Narrazione dellorribile terremoto sentitosi nella città di Rimino dopo la mezza notte della Vigilia del Santo Natale dellanno scorso 1786.
Cesena 1787
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
(2)
Astolfi M.
Narrazione dellorribile terremoto sentitosi nella città di Rimino dopo la mezza notte della Vigilia del Santo Natale dellanno scorso 1786.
Cesena 1787
(3)
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
(4)
Biblioteca Comunale Classense di Ravenna, Manoscritti, 3.4.C, Benedetto Fiandrini, Annali ravennati dalla fondazione della città sino alla fine del secolo XVIII [...] compilati da don Benedetto Fiandrini monaco casinense di San Vitale di Ravenna, 4 voll., sec.XVIII.
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
Notizie del Mondo, 1787.02.21, n.15.
Venezia 1787
(5)
Guidoboni E.
Terremoti e politiche dintervento per il recupero del patrimonio edilizio: Romagna toscana e pontificia fra XVII e XVIII secolo, in "Storia Urbana", a.7, n.24, pp.3-52.
Milano 1983
(6)
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
(7)
Archivio di Stato di Roma, Camerale I, Chirografi, coll.A, reg.196, cc.11v-15, Chirografo del papa Pio VI al prefetto della Congregazione degli Sgravi e del Buon Governo cardinale Filippo Carandini, Roma 21 aprile 1787.
(8)
Archivio di Stato di Roma, Camerale III (Comuni), Rimini, b.1731 (1624-1787), Terremoto polize, 2 voll., 278 ricevute per obbligazioni redatte su testo prestampato, 1787-1789.
(9)
Notizie del Mondo, 1787.05.26, n.42.
Venezia 1787
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX.
Daltri A.
La singolarità del caso riminese: due perizie per lo stesso terremoto, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.63-78.
Bologna 1986
Notizie Diverse, 1787.05.26, n.21.
Cremona 1787
(10)
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Terremoti, b.3, n.12, Terremoto del 24 Dicembre 1786 nella Città e Territorio di Rimini, Disposizioni pontificie sul debito dei Riminesi sovvenuti dal Governo, 1825-1834.
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Terremoti, b.3, n.13, Terremoto del 24 Dicembre 1786 nella Città e Territorio di Rimini, Elenchi sommari dei sovvenuti, 1825-1834.
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Terremoti, b.3, n.14, Terremoto del 24 Dicembre 1786 nella Città e Territorio di Rimini, Stati descrittivi dei debitori e relativi istromenti di conciliazione 1.a parte, 1825-1828.
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Terremoti, b.4, n.14, Terremoto del 24 Dicembre 1786 nella Città e Territorio di Rimini, Stati descrittivi dei debitori e relativi istromenti di conciliazione 2.a parte, 1825-1828.
(11)
Guidoboni E.
Terremoti e politiche dintervento per il recupero del patrimonio edilizio: Romagna toscana e pontificia fra XVII e XVIII secolo, in "Storia Urbana", a.7, n.24, pp.3-52.
Milano 1983
(12)
Guidoboni E.
Terremoti e politiche dintervento per il recupero del patrimonio edilizio: Romagna toscana e pontificia fra XVII e XVIII secolo, in "Storia Urbana", a.7, n.24, pp.3-52.
Milano 1983
(13)
Archivio di Stato di Roma, Congregazione del Buon Governo, serie II (Atti per luoghi), Rimini XVI, b.3889 (1794-1840), Memoriale dei consoli della città di Rimini al papa Pio VI sulla situazione economica della città, Rimini 1795.
Reconstructions and relocations
Alcune epigrafi furono poste a memoria dellevento e delle successive ricostruzioni (2).
Note
(1)Turchini A.
La ricostruzione, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.87-94.
Bologna 1986
(2)
Epigrafe posta sotto il cornicione di una casa di piazza S.Antonio (ora Tre Martiri) di Rimini a ricordo del terremoto del 25 dicembre 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95.
Bologna 1986
Epigrafe posta nel soffitto del coro della chiesa di S.Marino (ora S.Bartolomeo) di Rimini a ricordo dei lavori di riparazione eseguiti in seguito al terremoto del 25 dicembre 1786, 1788, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95.
Bologna 1986
Epigrafe posta nel chiostro della chiesa di S.Giovanni Battista di Rimini a ricordo dei danni causati dal terremoto del 25 dicembre 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95.
Bologna 1986
Epigrafe posta nel chiostro della chiesa di S.Francesco (Tempio Malatestiano) di Rimini a ricordo dei lavori di riparazione eseguiti in seguito al terremoto del 25 dicembre 1786, 1788, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95.
Bologna 1986
Technical/scientific surveys
Giuseppe Valadier nellelencare gli edifici prese come riferimento la suddivisione del territorio in parrocchie; per ogni edificio la perizia fornisce la descrizione del danno subito, i lavori ritenuti necessari per il ripristino, la stima dlla spesa calcolata in scudi e baiocchi, il nome e il censo del proprietario, compresi gli enti religiosi. Camillo Morigia invece, che già aveva operato a Rimini nel rifacimento della rete fognaria, utilizzò come base della sua perizia una carta di Rimini, suddivisa in 107 unità, chiamate dallautore "isole", contrassegnate da numero romano (4). Nella perizia, organizzata in base a tali "isole", sono indicati per ogni edificio la spesa necessaria al rifacimento, il nome del proprietario e quello delleventuale locatario. Socialmente vengono caratterizzate con precisione solo due categorie di proprietari, i "poveri" e i "poverissimi".
Le due perizie differiscono anche nel linguaggio usato: mentre quella di Morigia si presenta molto sintetica e omogenea rispetto ai tipi di valutazioni effettuate, quella di Valadier è più varia e ricca. Valadier inoltre mostrò una particolare attenzione al rilievo dei danni sismici sui singoli elementi strutturali degli edifici. elementi improtanti sui carattereri delledilizia locale e sullo stato di conservazione degli edifci sono invece esposti nellintroduzione della perizia di Morigia (5).
Il procedimento analitico di ambedue le perizie dimostra la volontà di superamento dellapprossimazione della stima e dellinderteminatezza delle localizzazione, che aveva contraddistinto i precedenti interventi di questo tipo, da parte delle istituzioni pontificie (6).
Entrambe le perizie sono state edite nel volume a cura di Guidoboni e Ferrari (1986) (7) a stampa, per le parti relative alla città, in microfiches, per le parti relative al Bargellato e al Contado.
Note
(1)Biblioteca Universitaria di Bologna, Manoscritti Battaglini, n.4249, voll.1-2 (5a-5b), Relazione dei danni sofferti dalla Città di Rimino, da suoi Borghi, Bargellato e Contado per Tremuoto della notte del SS.Natale dellAnno 1786 presentata allE.mo e Rev.mo Principe il Sig.r Cardinale Nicola Colonna di Stigliano Legato di Romagna da Camillo Morigia Idrostatico ed Architetto di detta Provincia che ne ha fatto visita sul luogo de danni sudetti dordine di Sua E.za Rev.ma, 1786.
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 815-817, Camillo Morigia, Relazione de danni sofferti dalla città di Rimino, da suoi Borghi, Bargellato, e Contado pel tremuoto della notte del SS.Natale dellanno 1786 presentata alle.mo e rev.mo principe il signor cardinale Niccola Colonna di Stigliano legato di Romagna da Camillo Morigia idrostatico, ed architetto di detta Provincia che ne ha fatto la visita sul luogo de danni suddetti dordine di Sua Em.za Rev.ma, 2 voll. + 1 di indici, 1787.
(2)
Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 618-620, Giuseppe Valadier, Perizie dei danni causati alla città di Rimino, alle case delle venticinque parrocchie del Bargellato e alli castelli del Contado dal tremuoto nella notte delli 24 decembre dellanno MDCCLXXXVI, distese per ordine della Santità di Nostro Signore papa Pio Sesto felicemente regnante ed alla medesima umiliate dallarchitetto Giuseppe Valadier, 3 voll., 1787.
(3)
Ferrari G.
Le perizie Morigia e Valadier, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.103-122.
Bologna 1986
(4)
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Gabinetto delle stampe, Camillo Morigia, Pianta della Città di Rimino divisa nelle sue Isole, che la compongono, e de suoi Borghi adiacenti, 1782.
(5)
Daltri A.
La singolarità del caso riminese: due perizie per lo stesso terremoto, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.63-78.
Bologna 1986
Turchini A.
La ricostruzione, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.87-94.
Bologna 1986
Ferrari G.
Le perizie Morigia e Valadier, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.103-122.
Bologna 1986
(6)
Guidoboni E.
Terremoti e politiche dintervento per il recupero del patrimonio edilizio: Romagna toscana e pontificia fra XVII e XVIII secolo, in "Storia Urbana", a.7, n.24, pp.3-52.
Milano 1983
(7)
Guidoboni E. e Ferrari G. (a cura di)
Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione.
Bologna 1986
Theories and observations
Note
(1)Vannucci G.
Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto che nella notte del dì 24 venendo il 25 dicembre dellanno 1786 dopo le ore 9 dItalia scosse orribilmente la Città di Rimini, e varj Paesi vicini, edizione terza.
Cesena 1787
Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto che nella notte del dì 24 venendo il 25 Dicembre dellanno 1786 dopo le ore 9 scosse orribilmente la città di Rimini e varj Paesi vicini. Edizione seconda corretta, e fatta a spese di Giacomo Marsoner Librajo in Rimini allInsegna della Providenza.
Faenza 1787
(2)
Comastri A.
Un terremoto in cerca di spiegazione: la teoria elettricista di Giuseppe Vannucci, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.157-165.
Bologna 1986
(3)
Comastri A.
Un terremoto in cerca di spiegazione: la teoria elettricista di Giuseppe Vannucci, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.157-165.
Bologna 1986
Moreschini M.
Ragionamento storico-filosofico sul tremuoto accaduto in Camerino il dì 28 luglio 1799.
Camerino 1802
Serpieri A.
Il terremoto di Rimini della notte 17-18 marzo 1875 e considerazioni generali sopra varie teorie sismologiche. Discorso letto nella Università di Urbino per lapertura dellanno scolastico 1877-78.
Urbino 1878
Parere di un dottor Bolognese intorno a varj libercoli relativi al terremoto di Rimini [del 1786].
Venezia 1787
Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto che nella notte del dì 24 venendo il 25 Dicembre dellanno 1786 dopo le ore 9 scosse orribilmente la città di Rimini e varj Paesi vicini.
Cesena 1787
Saggio di riflessioni che non sono Istoriche né Filosofiche intorno il "Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto" ec. ec. stampato prima in Cesena, e poi in Faenza, contenute in una lettera indirizzata ad un Dottore Bolognese.
Lucca 1787
Associated natural phenomena
Venti giorni circa prima del terremoto un medico di Saludecio notò che stropicciando il pelo del suo gatto si creavano fortissime scintille elettriche, fenomeno che perdurò sino ad alcuni giorni prima del terremoto. Molti testimoni segnalarono un insolito fenomeno di scintillio elettrico emanato nel vestirsi e nello svestirsi. La pasta del vetro, non ancora ben cotta, se toccata con qualche ferro dava luogo a scintille elettriche e non poteva essere usata perchè priva della consueta elasticità (1). Per parecchi giorni prima della scossa si era osservata uninsolita alta pressione atmosferica, nonostante il cattivo tempo.
Tra le 23 e le 24 GMT ca. del 24 dicembre si vide un vistoso fenomeno luminoso, descritto come una "grande colonna di fuoco" che si alzava sul mare da molto lontano e procedeva lentamente verso Rimini, dove illuminò di rosso le nuvole che coprivano la città verso le ore 2 GMT ca. del 25 dicembre (2). Prima della scossa principale si scrisse che dal cielo parevano cadere dei lampi e si avvertiva un odore come di trementina o di zolfo portato dallaria. Immediatamente prima della scossa si calmò il mare che era in burrasca e si placò il vento da ovest; vi fu un grande lampo che illuminò a giorno la città e un boato molto forte. Subito dopo la scossa si rialzò un vento freddo e violento e si ingrossò il mare. Al grande lampo seguì, secondo i testimoni, una pioggia di scintille luminose. Si verificò anche quel fenomeno luminoso noto ai marinai come "fuochi di SantElmo". Tutte e tre le scosse successive di quella notte furono precedute da un rombo; suoni simili a muggiti che provenivano dal mare si acquietarono dopo le tre scosse (3).
Note
(1)Guidoboni E.
Natale 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.17-34.
Bologna 1986
Comastri A.
Un terremoto in cerca di spiegazione: la teoria elettricista di Giuseppe Vannucci, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.157-165.
Bologna 1986
(2)
Guidoboni E.
Natale 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.17-34.
Bologna 1986
Comastri A.
Un terremoto in cerca di spiegazione: la teoria elettricista di Giuseppe Vannucci, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.157-165.
Bologna 1986
(3)
Guidoboni E.
Natale 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.17-34.
Bologna 1986
Comastri A.
Un terremoto in cerca di spiegazione: la teoria elettricista di Giuseppe Vannucci, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.157-165.
Bologna 1986
Major earthquake effects
Rimini contava circa 2.191 edifici; il 98% di questi fu danneggiato, con l8% di crolli, il 55% di danni gravi e il 35% di danni lievi. In città furono soprattutto gli edifici alti a riportare i danni maggiori; a questo quadro di effetti concorse lo stato di conservazione degli edifici, male o sommariamente riparati dai danni del terremoto del 1672. Allinterno dellarea urbana di Rimini i danni risultano distribuiti in modo differenziato: l area urbana più colpita fu quella del centro cittadino, intorno allattuale piazza Tre Martiri, invece il Borgo San Giuliano, con larea attigua verso il centro, risultò essere il meno colpito.
Rimasero danneggiati larco di Augusto, la chiesa dei Francescani, il ponte di Tiberio; la cattedrale divenne inagibile e così pure gran parte delle altre chiese cittadine: la chiesa dei Teatini, la chiesa dei Minori Conventuali, la chiesa di S.Michele in Foro, la chiesa di S.Innocenzo, la chiesa di S.Bartolomeo. Le tre cappelle maggiori, gotiche, di S.Maria in Acumine crollarono. La chiesa parrocchiale di S.Maria in Corte crollò in parecchi punti e rimase impraticabile con gli edifici parrocchiali annessi. Lesioni e crolli parziali subirono anche le chiese di S.Giovanni Battista, di S.Gaudenzio, dei Canonici Lateranensi, dei Celestini, dei Benedettini, di S.Francesco Saverio (annessa al seminario), della confraternita di S.Giacomo, della confraternita dei Ss.Sebastiano e Giacomo, della confratenita dello Spasimo, della confraternita di S.Maria del Suffragio, della confraternita di S.Stefano, delle monache di S.Eufemia, delle canonichesse di S.Sebastiano. Quasi tutte le altre chiese subirono comunque qualche danno, ad eccezione delle chiese di S.Tommaso, di S.Croce Vecchia, di S.Vitale, di S.Gregorio, di S.Agostino e poche altre.
Anche i conventi risultarono danneggiati in modo più o meno grave. Tra quelli più seriamente compromessi sono ricordati i seguenti: dei Carmelitani, degli Agostiniani, dei Canonici Lateranensi, dei Teatini, dei Minori Conventuali, dei Serviti, dei Celestini, dei Bernardoni, dei Benedettini, dei Casinensi di S.Giuliano, lospizio degli Olivetani e i monasteri di S.Eufemia, S.Chiara, S.Sebastiano, Sacro Cuore di Gesù.
I campanili o crollarono del tutto, come quello di S.Giuliano, o rimasero diroccati, come quello del Sacro Cuore, oppure riportarono crepe e fenditure, come quelli di S.Domenico, S.Francesco, dei Ss.Giovanni e Paolo e delle monache di S.Matteo.
Il palazzo del vescovo e il palazzo del governatore rimasero pressoché inabitabili; il palazzo comunale riportò danni allinterno. Danni sia allinterno sia allesterno riportarono i palazzi nobiliari del marchese Belmonti, posto lungo il corso principale, e delle famiglie Bianchelli, Ricciardelli, Cima, Martinelli, Battaglini, Tingoli e Garampi.
Per quanto riguarda il bargellato, cioè i centri della cintura riminese, esso comprendeva allincirca gli attuali 23 centri di Bellaria, Bordonchio, Casalecchio, Celle, Cerreto, Corpolò, Il Crocifisso, Riccione, San Fortunato, San Giovanni Battista fuori Borgo, San Lorenzo in Monte, San Lorenzo in Strada, San Martino Monte lAbate, San Martino in Riparotta, San Martino in Venti, San Paolo, San Salvatore, San Vito, Santa Cristina, Santa Giustina, SantAquilina, Spadarolo e Vergiano.
Gli edifici di questi paesi, che la perizia Valadier calcola cumulativamente in 1594, furono danneggiati secondo percentuali che variano dal 100% di Casalecchio, Celle, Corpolò, San Fortunato, San Giovanni Battista fuori Borgo, San Lorenzo in Monte, San Martino Monte lAbate, San Martino in Venti e Spadarolo al 34% di Bellaria.
Nel territorio di Rimini erano compresi alcuni castelli (paesi fortificati) delle prime balze appenniniche identificabili negli attuali 28 centri di: Agello, Albereto, Bordonchio, Casalecchio, Castelleale, Cattolica, Cerasolo, Cerreto, Cevolabbate, Coriano, Croce, Gemmano, Marazzano, Meleto, Misano Monte, Monte Colombo, Monte Tauro, Montegridolfo, Morciano di Romagna, Mulazzano, Onferno, Passano, Saludecio, San Clemente, San Patrignano, San Savino, SantAndrea in Besanigo, SantAndrea in Casale.
Castelleale, Coriano, Marazzano, Onferno, Albereto e SantAndrea in Besanigo riportarono danni al 100% degli edifici; gli altri subirono danni in percentuali comprese tra il 97% di Morciano e il 50% di Monte Colombo.
Vi furono danni anche a Cesena: caddero camini; riportarono danni la torre del vescovato e la torre di casa Locatelli (detta torre Tiberti), che furono demolite nel marzo successivo. La chiesa dei Celestini riportò lesioni e fenditure.
Larea di risentimento risulta molto estesa, compresa tra larea marchigiana verso sud e la costa adriatica fino a Trieste verso nord.
Effects on the environment
Non furono osservate effetti di maremoto o onde anomale: è da rilevare che larea abitata distava circa 1 km dalla costa e che la scossa accadde durante una festività e a tarda ora della notte.
Sequence of the earthquake
Le scosse continuarono anche nel mese di gennaio (4). In particolare sono ricordate le seguenti scosse:
26 dicembre una scossa di prima mattina (5); due scosse secondo unaltra fonte (6).
5 gennaio, a Cesena alle ore 22.15 GMT ca. (6 italiane) (7)
31 dicembre nella notte (8)
31 gennaio alle 22.45 GMT ca. (ore 6 italiane) (9)
A Cesena si registrarono leggere scosse nei mesi di aprile, maggio e giugno (10), dato confermato da unaltra fonte secondo la quale le scosse continuarono fino alla primavera successiva (11).
Note
(1)Bologna, 1786.12.29, n.52.
Bologna 1786
(2)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.16, Mauro Verdoni, Mario Antonio Fabbri e Eduardo Fabbri, Memorie di Cesena, 2 voll., secc.XVIII-XIX.
(3)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.31, Carlo Antonio Andreini, Memorie di Cesena cavate da monumenti antichi da me don CarlAntonio Andreini cesenate, 16 voll., secc.XVIII-XIX.
Bologna, 1787.01.02, n.1.
Bologna 1787
(4)
Breve ragguaglio dellorrendo terremoto accaduto li 25 Decembre 1786 nella città di Rimini e castelli annessi.
Cesena 1787
Astolfi M.
Narrazione dellorribile terremoto sentitosi nella città di Rimino dopo la mezza notte della Vigilia del Santo Natale dellanno scorso 1786.
Cesena 1787
(5)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.94, Mauro Guidi, Il giornale scritto da me Mauro Guidi da Cesena, 4 voll., secc.XVIII-XIX.
(6)
Bologna, 1787.01.02, n.1.
Bologna 1787
(7)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.94, Mauro Guidi, Il giornale scritto da me Mauro Guidi da Cesena, 4 voll., secc.XVIII-XIX.
(8)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.94, Mauro Guidi, Il giornale scritto da me Mauro Guidi da Cesena, 4 voll., secc.XVIII-XIX.
(9)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.94, Mauro Guidi, Il giornale scritto da me Mauro Guidi da Cesena, 4 voll., secc.XVIII-XIX.
(10)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.94, Mauro Guidi, Il giornale scritto da me Mauro Guidi da Cesena, 4 voll., secc.XVIII-XIX.
(11)
Notizie del Mondo, 1787.03.10, n.20.
Venezia 1787
Bibliography
Author | Title | Text Value | Text Date | Place of publ. |
---|---|---|---|---|
* | Ammonizione o sia conciuncula recitata sulla piazza del Corso di Rimino da un amico dellautore del Discorso istorico-filosofico sopra il Terremuoto accaduto in Rimino e diretta allautore del Saggio di Riflessioni che non sono Istoriche, né Filosofiche, ecc. ecc. | Direct source | 1787 | Pesaro |
* | Archivio dellOsservatorio Meteorologico di Parma, B.V.1/2, Ubaldo Bianchi, Osservazioni meteorologiche dal 1772 al 1821. | Direct source | 1772 | |
* | Archivio di Stato di Forlì, Comune, Consigli generali e segreti, vol.237 (1786-1791), Verbale della seduta del Consiglio segreto del 29 dicembre 1786. | Direct source | 1786 | |
* | Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 6 giugno 1787. | Direct source | 1787 | |
* | Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 30 dicembre 1786. | Direct source | 1786 | |
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* | Archivio di Stato di Ravenna, Legazione di Romagna, vol.159, Lettere della Provincia dellEminentissimo Colonna di Stigliano (1786-1787), Lettera del Legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano al governatore di Rimini Antonio De Vais, Ravenna 3 febbraio 1787. | Direct source | 1787 | |
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* | Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al prefetto della Sacra Congregazione del Buon Governo cardinale Casali, Rimini 31 dicembre 1786. | Direct source | 1786 | |
* | Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Onesti Braschi promaggiordomo dei sacri palazzi, Rimini 31 dicembre 1786. | Direct source | 1786 | |
* | Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al cardinale Borromeo prefetto della Sacra Congregazione delle Immunità Ecclesiastiche e protettore della comunità, Rimini 31 dicembre 1786. | Direct source | 1786 | |
* | Archivio di Stato Rimini, Comune, AP 493, Copialettere dei Consoli (1786-1788), Lettera dei consoli di Rimini al segretario di Stato cardinale Boncompagni, Rimini 31 dicembre 1786. | Direct source | 1786 | |
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* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, vol.137, Lettera del segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Roma 6 gennaio 1787. | Direct source | 1787 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, vol.137, Lettera del segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Roma 10 gennaio 1787. | Direct source | 1787 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, vol.137, Lettera della Segreteria di Stato al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Roma 20 gennaio 1787. | Direct source | 1787 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Legazione di Romagna, vol.137, Lettera del segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi al legato di Romagna cardinale Nicolò Colonna di Stigliano, Roma 14 febbraio 1787. | Direct source | 1787 | |
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* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Memoriali e biglietti, b.246 (1787), Nota della Segreteria di Stato al vescovo di Montefiascone cardinale Giuseppe Garampi, Roma 3 maggio 1787. | Direct source | 1787 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Particolari, vol.272, Lettera dellarchitetto Giuseppe Valadier al segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi, Rimini 14 giugno 1787. | Direct source | 1787 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Particolari, vol.272, Lettera del bibliotecario di Rimini canonico Epifanio Brunelli al segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi, Rimini 1º marzo 1787. | Direct source | 1787 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Particolari, vol.272, Lettera del bibliotecario di Rimini canonico Epifanio Brunelli al segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi, Rimini 15 febbraio 1787. | Direct source | 1787 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Vescovi e prelati, vol.366, Minuta di lettera del segretario di Stato cardinale Ignazio Boncompagni Ludovisi al vescovo di Rimini Vincenzo Ferretti, Roma 17 gennaio 1787. | Direct source | 1787 | |
* | Archivio Storico Comunale di Imola, Campioni del Comune, vol.66 (1784-1787), cc.358v-359r, Nota sul terremoto del 25 dicembre 1786. | Direct source | 1786 | |
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Baratta M. | I terremoti dItalia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979). | Catalogue | 1901 | Torino |
Baratta M. | Saggio dei materiali per una storia dei fenomeni sismici avvenuti in Italia, raccolti dal prof. Michele Stefano de Rossi, in "Bollettino della Società Geologica Italiana", vol.18, pp.432-460. | Catalogue | 1899 | Roma |
Benassi P. | Materiali per la storia dei fenomeni sismici della regione parmense. | Catalogue | 1899 | Parma |
Benevelli C. | Sopra i tremuoti dAlba, e de contorni. [...] Con laggiunta dellesatto giornale astrometeorologico del signor Can. Core dal mese dAgosto 1786 a tutto Febbrajo 1787 e lo stato celeste de mesi di Marzo, e dAprile, e della relazione del terremoto di Rimini minutamente circostanziata. [...] Seconda edizione corretta, riordinata, ed accresciuta. | Source chronologically near to the event | 1787 | Asti |
Bettoni P. | I terremoti della regione benacense, in "Bollettino bimensuale del Comitato direttivo della Società Meteorologica Italiana", s.III, vol.26 (1907), pp.29-34, 45-53, 64-67. | Catalogue | 1907 | Torino |
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* | Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, Manoscritti Gonzati, 22.10.13, A.Arnaldi Tornieri, Memorie di Vicenza, del conte Arnaldo I.º Arnaldi Tornieri, che cominciano dallanno 1767 18 giugno, e terminano nel 1822, sec.XIX. | Indirect source | 1767 | |
* | Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, Manoscritti Gonzati, 23.10.15-17 (=1673-1675), G.Favetta, Memorie di quanto successe nella città di Vicenza dallanno 1702 sino allanno 1816, 3 voll, sec.XIX. | Indirect source | 0018 | |
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* | Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 209, L.Drudi, Nota marginale relativa al restauro del Duomo dopo il terremoto del 1786, sec.XIX. | Indirect source | 0019 | |
* | Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 308-339, Michelangelo Zanotti, Giornale di Rimini, 32 voll., secc.XVIII-XIX. | Direct source | 0018 | |
* | Biblioteca Civica Passionei di Fossombrone, Manoscritti, Modesto Morosini, Memorie storiche di Forsemprone raccolte, e compilate dal dottor Modesto Morosini della medesima Città, 3 voll., sec.XIX. | Indirect source | 0019 | |
* | Biblioteca Civica Passionei di Fossombrone, Manoscritti, Sebastiano Vici, Notizie o vero memorie scritte da me Sebastiano Vici dal Palazzo al presente pievano di questo Castello di Monte Montanaro m[a]no prop[ria], sec.XVIII. | Direct source | 0018 | |
* | Biblioteca Comunale Classense di Ravenna, Manoscritti, 3.4.C, Benedetto Fiandrini, Annali ravennati dalla fondazione della città sino alla fine del secolo XVIII [...] compilati da don Benedetto Fiandrini monaco casinense di San Vitale di Ravenna, 4 voll., sec.XVIII. | Direct source | 0018 | |
* | Biblioteca Comunale dellArchiginnasio di Bologna, Manoscritti, B.80-91, Domenico Maria dAndrea Galeati, Diario e memorie varie di Bologna dallanno 1550 allanno 1796, 12 voll., sec.XVIII. | Direct source | 0018 | |
* | Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.16, Mauro Verdoni, Mario Antonio Fabbri e Eduardo Fabbri, Memorie di Cesena, 2 voll., secc.XVIII-XIX. | Direct source | 0018 | |
* | Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.31, Carlo Antonio Andreini, Memorie di Cesena cavate da monumenti antichi da me don CarlAntonio Andreini cesenate, 16 voll., secc.XVIII-XIX. | Direct source | 0018 | |
* | Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.94, Mauro Guidi, Il giornale scritto da me Mauro Guidi da Cesena, 4 voll., secc.XVIII-XIX. | Direct source | 0018 | |
* | Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, XXXI, 23, Notizie dei terremoti avvenuti in Cesena e luoghi limitrofi, sec.XIX. | Indirect source | 0019 | |
* | Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 91, Cronaca faentina dal 1.o gennaio 1785 al 28 dicembre 1792, sec.XVIII. | Direct source | 0018 | |
* | Biblioteca dei Frati Francescani di Trento, Manoscritti, 1718, Giangrisostomo Tovazzi, Malographia tridentina [45-1773], sec.XVIII. | Source chronologically near to the event | 0018 | |
* | Biblioteca del Museo Civico Correr di Venezia, Manoscritti Provenienze Diverse, 401/B, D.Fracasso, Memorie venete, 3 voll., sec.XVIII. | Indirect source | 0018 | |
* | Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Reggiani, C.117, Gaetano Rocca, Cronaca reggiana (dal 1742 al 1814), copia sec.XIX. | Direct source | 0019 | |
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* | Biblioteca Universitaria di Bologna, Manoscritti Battaglini, n.4249, voll.1-2 (5a-5b), Relazione dei danni sofferti dalla Città di Rimino, da suoi Borghi, Bargellato e Contado per Tremuoto della notte del SS.Natale dellAnno 1786 presentata allE.mo e Rev.mo Principe il Sig.r Cardinale Nicola Colonna di Stigliano Legato di Romagna da Camillo Morigia Idrostatico ed Architetto di detta Provincia che ne ha fatto visita sul luogo de danni sudetti dordine di Sua E.za Rev.ma, 1786. | Direct source | ||
* | Bologna, 1786.12.29, n.52. | Indirect source | 1786 | Bologna |
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* | Danni a confronto: 1672/1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.39-41. | Scientific bibliography | 1986 | Bologna |
* | De animorum motu qui motum terrae Arimini consequutus est Charisii Arctaei ad Lithonyum Osium sermo. | Direct source | 1787 | Cesena |
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* | Diario Estero, 1787.01.26, n.1259. | Indirect source | 1787 | Roma |
* | Diario Estero, 1787.04.13, n.1281. | Indirect source | 1787 | Roma |
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* | Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto che nella notte del dì 24 venendo il 25 Dicembre dellanno 1786 dopo le ore 9 scosse orribilmente la città di Rimini e varj Paesi vicini. Edizione seconda corretta, e fatta a spese di Giacomo Marsoner Librajo in Rimini allInsegna della Providenza. | Direct source | 1787 | Faenza |
* | Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto che nella notte del dì 24 venendo il 25 Dicembre dellanno 1786 dopo le ore 9 scosse orribilmente la città di Rimini e varj Paesi vicini. | Direct source | 1787 | Cesena |
* | Effemeridi Letterarie di Roma, 1787.07.14, tomo 16, n.2[8], pp.220-223. | Direct source | 1787 | Roma |
* | Epigrafe posta nel chiostro della chiesa di S.Francesco (Tempio Malatestiano) di Rimini a ricordo dei lavori di riparazione eseguiti in seguito al terremoto del 25 dicembre 1786, 1788, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95. | Direct source | 1986 | Bologna |
* | Epigrafe posta nel chiostro della chiesa di S.Giovanni Battista di Rimini a ricordo dei danni causati dal terremoto del 25 dicembre 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95. | Direct source | 1986 | Bologna |
* | Epigrafe posta nel soffitto del coro della chiesa di S.Marino (ora S.Bartolomeo) di Rimini a ricordo dei lavori di riparazione eseguiti in seguito al terremoto del 25 dicembre 1786, 1788, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95. | Direct source | 1986 | Bologna |
* | Epigrafe posta sotto il cornicione di una casa di piazza S.Antonio (ora Tre Martiri) di Rimini a ricordo del terremoto del 25 dicembre 1786, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, p.95. | Direct source | 1986 | Bologna |
* | Esame critico di due articoli, uno del Num. XXVII delle Effemeridi di Roma; laltro del Num. XXX della continuazione delle Novelle letterarie di Firenze. | Direct source | 1787 | Venezia |
Ferrari G. | Il perito di Pio VI: Giuseppe Valadier, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.83-86. | Historiographical study | 1986 | Bologna |
Ferrari G. | Il perito della Legazione di Romagna: Camillo Morigia, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.79-82. | Historiographical study | 1986 | Bologna |
Ferrari G. | Carte e mappe per la localizzazione dei danni, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.99-101. | Scientific bibliography | 1986 | Bologna |
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* | Notizie Diverse, 1787.01.25, n.4. | Indirect source | 1787 | Cremona |
* | Notizie Diverse, 1787.02.17, n.7. | Indirect source | 1787 | Cremona |
* | Notizie Diverse, 1787.05.26, n.21. | Indirect source | 1787 | Cremona |
* | Novelle letterarie pubblicate in Firenze, 1787.07.27, vol.18, n.30, coll.467-477. | Direct source | 1787 | Firenze |
* | Parere di un dottor Bolognese intorno a varj libercoli relativi al terremoto di Rimini [del 1786]. | Direct source | 1787 | Venezia |
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Piovene G. | Cronaca dei terremoti a Vicenza, in "Annali dellUfficio Centrale Meteorologico e Geodinamico Italiano", s.II, vol.8, a.1886, parte 4, pp.45-57. | Catalogue | 1888 | Roma |
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Rosetti E. | La Romagna. Geografia e storia (ristampa anastatica, Imola 1979). | Historiographical study | 1894 | Milano |
* | Saggio di riflessioni che non sono Istoriche né Filosofiche intorno il "Discorso istorico-filosofico sopra il tremuoto" ec. ec. stampato prima in Cesena, e poi in Faenza, contenute in una lettera indirizzata ad un Dottore Bolognese. | Direct source | 1787 | Lucca |
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Turchini A. | La ricostruzione, in "Il terremoto di Rimini e della costa romagnola: 25 dicembre 1786. Analisi e interpretazione", a cura di E.Guidoboni e G.Ferrari, pp.87-94. | Historiographical study | 1986 | Bologna |
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Felt Localities (91)
Locality | Province | Lat | Lon | Intensity | |
---|---|---|---|---|---|
Agello | RN | 43.9358 | 12.6103 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni all81% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, crolli parziali al 6% degli edifici, 34% danni gravi, 41% danni lievi. La chiesa parrocchiale di San Rocco subì danni non gravi: doveva essere rifatto qualche pezzo di muro, con una spesa preventivata di 22 scudi. I danni allintero paese furono stimati 595,90 scudi (1). (1) | |||||
Castelleale | RN | 43.9481 | 12.6122 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 13% crolli parziali, 26% danni gravi, 61% danni lievi. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Nuova subì pochi danni: in un muro doveva essere apposto uno sperone e dovevano essere riparate alcune lesioni. Per questi lavori era stata preventivata una spesa di 26 scudi. La canonica subì danni gravi: la maggior parte dei muri divenne pericolante e per la loro riparazione fu preventivato un costo di 200 scudi. I danni allintero paese furono stimati 590,80 scudi (1). (1) | |||||
Coriano | RN | 43.9639 | 12.6025 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: 6% crolli totali, 4% crolli parziali, 50% danni gravi, 40% danni lievi. La Chiesa Parrocchiale dedicata allAssunzione di Maria fu gravemente danneggiata: erano necessarie riparazioni ai muri, in cui andavano apposte varie chiavi di ferro, e al tetto, con una spesa preventivata di 105 scudi. La canonica subì danni per 68 scudi. Gli edifici pubblici furono molto danneggiati: i danni alla casa priorale furono valutati 80 scudi; quelli alla segreteria pubblica 165 scudi; i granai subirono danni per 60 scudi, la torre dellorologio per 95 scudi, larchivio pubblico per 12 scudi. I danni allintero paese furono stimati 16416,30 scudi (1). (1) | |||||
Croce | RN | 43.9236 | 12.5881 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni all82% degli edifici, di cui: 2% crolli totali, 4% crolli parziali, 29% danni gravi, 47% danni lievi. I danni furono complessivamente stimati 911,10 scudi (1). (1) | |||||
Misano Monte | RN | 43.9589 | 12.655 | VIII | |
La perizia Valadier riporta i dati di questa località assommandoli a quelli del paese di Scacciano; sono attestati danni al 95% degli edifici, di cui: 4% crolli totali, 7% crolli parziali, 30% danni gravi, 54% danni lievi. Nella chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Biagio ed Erasmo e nella sua canonica furono rilevati molti danni ai muri e ai tetti e varie lesioni. I lavori di riparazione furono stimati 505 scudi. Subì inoltre vari danni la chiesa di S.Maria detta dellAgina, per le cui riparazioni fu preventivata una spesa di 100 scudi. Quanto agli edifici pubblici, subirono gravi danni la torre della comunità, la sala priorale e le mura castellane. I danni allintero paese furono stimati 10196,10 scudi (1). Altre fonti riportano che il paese fu danneggiato molto gravemente; è ricordato il crollo della chiesa principale e degli edifici annessi e di varie case, con la morte di 12 persone (2). (1) | |||||
Mulazzano | RN | 43.9594 | 12.5367 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 93% degli edifici, di cui: 6% crolli totali, 7% crolli parziali, 34% danni gravi, 46% danni lievi. La chiesa parrocchiale di S.Maria e la sua canonica subirono gravissimi danni e divennero inagibili. I lavori di riparazione furono stimati 1150 scudi. I danni allintero paese furono stimati 5355,90 scudi (1). (1) | |||||
Rimini | RN | 44.0592 | 12.5667 | VIII | |
Le fonti sono discordi circa il numero delle vittime. Secondo uno scritto coevo, si registrarono 10-12 vittime in città, 20 nel territorio circostante (1); Astolfi (1787) (2) ricorda 9 morti in città. Fonti giornalistiche (3) forniscono il numero di circa 40 vittime in città e nel territorio circostante. (1) | |||||
San Fortunato | RN | 44.0322 | 12.5464 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 3% crolli parziali, 39% danni gravi, 58% danni lievi. La chiesa parrocchiale, il suo campanile e la sacrestia subirono molti danni, per la cui riparazioni fu stimata una spesa di 139 scudi. I danni allintero paese furono stimati 3899,45 scudi (1). (1) | |||||
San Lorenzo in Monte | RN | 44.0406 | 12.5311 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: 1% crolli totali, 2% crolli parziali, 25% danni gravi, 72% danni lievi. La chiesa parrocchiale e la sua canonica subirono danni gravi: in particolare dovevano essere rifatti i muri della capella del battistero e dovevano essere riparate varie lesioni. Questi lavori furono stimati 630 scudi. II danni allintero paese furono stimati 17784,20 scudi (1). (1) | |||||
San Martino in Riparotta | RN | 44.0717 | 12.5117 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 97% degli edifici, di cui: 5% crolli totali, nessun crollo parziale, 18% danni gravi, 74% danni lievi. La chiesa parrocchiale e la canonica subirono gravi danni ai muri e al tetto e varie lesioni. I lavori di riparazione furono stimati 140 scudi. I danni allintero paese furono stimati 1967,60 scudi (1). (1) | |||||
San Martino in Venti | RN | 44.0128 | 12.5019 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: 1% crolli totali, 4% crolli parziali, 46% danni gravi, 49% danni lievi. La chiesa parrocchiale subì danni molto gravi: il campanile era divenuto pericolante e doveva essere ricostruito; parte dei muri laterali doveva essere rifatta; andavano infine riparate molte lesioni. Per questi lavori fu preventivata una spesa di 630 scudi. Fu inoltre fortemente danneggiata la cappella della Beata Vergine del Rosario, nella quale dovevano essere ricostruiti tre muri ed il tetto, con una spesa prevista di 90.00. I danni allintero paese furono stimati 4922,65 scudi (1). (1) | |||||
San Salvatore | RN | 43.99 | 12.5875 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 94% degli edifici, di cui: 5% crolli totali, 5% crolli parziali, 26% danni gravi, 58% danni lievi (1). La chiesa parrocchiale, la sua canonica e una casa colonica di sua proprietà subirono gravi danni, in particolare ai muri. I lavori di riparazione furono stimati 320 scudi. I danni allintero paese furono stimati 1437,80 scudi (2). (1) | |||||
Santa Cristina | RN | 43.9878 | 12.4617 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 98% degli edifici, di cui: 8% crolli totali, 10% crolli parziali, 4% danni gravi, 76% danni lievi. La chiesa parrocchiale e la sua canonica subirono gravissimi danni: nella chiesa, che era divenuta inagibile, dovevano essere ricostruiti i due muri laterali, il muro posto dietro laltare maggiore, il tetto. Nella canonica dovevano essere ricostruiti vari muri e riparate molte lesioni. Questi lavori furono stimati 1240 scudi. I danni allintero paese furono stimati 4499,80 scudi (1). (1) | |||||
Scacciano | RN | 43.9736 | 12.6556 | VIII | |
La perizia Valadier riporta i dati di questa località assommandoli a quelli del paese di Misano Monte; sono attestati danni al 95% degli edifici, di cui: 4% crolli totali, 7% crolli parziali, 30% danni gravi, 54% danni lievi. La chiesa parrocchiale di S.Maria e la canonica subirono gravi danni, che furono valutati 535 scudi. | |||||
Vergiano | RN | 44.04 | 12.5031 | VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 94% degli edifici, di cui: 3% crolli totali, 4% crolli parziali, 18% danni gravi, 69% danni lievi (1). La chiesa parrocchiale della Madonna Santissima della Neve e la sua canonica subirono vari danni, valutati 118 scudi. I danni allintero paese furono stimati 4047,60 scudi (2). (1) | |||||
Albereto | RN | 43.9264 | 12.5178 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 37% danni gravi, 63% danni lievi. Nella chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Biagio e Felice doveva essere rifatto un pezzo di muro, che era stato gravemente danneggiato un pezzo di muro; un muro esterno della canonica aveva bisogno di uno sperone, mentre allinterno era necessario rifare una coltellata di mattoni, crollati a causa del terremoto, e alcune riparazioni al tetto. Per questi lavori fu stimata una spesa di 39 scudi. Più gravi i danni subiti dalla chiesa di San Bernardino e dalla sua sagrestia, poste allinterno delle mura castellane: dovevano essere ricostruite la maggior parte dei muri e gran parte del tetto; il solaio aveva bisogno di riparazioni; molti soffitti di cannucciato dovevano essere rifatti e moltissime lesioni dovevano essere riparate. Questi lavori furono stimati 680 scudi. I danni allintero paese furono stimati 4023,60 scudi (1). (1) | |||||
Casalecchio | RN | 44.0058 | 12.6106 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 26% danni gravi, 74% danni lievi (1). Nella chiesa parrocchiale di S.Maria dovevano essere riparate varie lesioni e dovevano essere apposti alcuni speroni; nella canonica, che era stata molto lesionata, i muri dovevano essere riparati e assicurati con chiavi di ferro, i tetti dovevano essere riassestati e i camini rifatti. Per questi lavori fu stimata una spesa di 164.00.scudi. I danni allintero paese furono stimati 530,70 scudi (2). (1) | |||||
Celle | RN | 44.0703 | 12.5475 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 1% crolli parziali, 12% danni gravi, 87% danni lievi. (1) | |||||
Corpolò | RN | 44.0189 | 12.4531 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 13% crolli parziali, 33% danni gravi, 54% danni lievi. La chiesa parrocchiale di Santa Maria subì danni gravissimi: il campanile crollò; i muri laterali della chiesa divennero pericolanti; la canonica fu gravemente danneggiata. I lavori di riparazione furono stimati 925 scudi. I danni allintero paese furono stimati (1). Una fonte giornalistica riporta notizia del crollo di quasi tutte le case e della morte di 5 persone (2). (1) | |||||
Covignano | RN | 44.0353 | 12.5478 | VII-VIII | |
Subirono danni diversi edifici religiosi. La chiesa di SantOnofrio Ospizio de Padri Girolimini della Congregazione del Beato Pietro da Pisa subì lievi lesioni e il crollo di un tratto di muro e di alcuni comignoli; la chiesa di S.Maria di Scolca subì varie lesioni al campanile, ma i danni maggiori li riportò lannesso monastero dei padri Olivetani che subì danni gravi ai muri esterni, che richiedevano di essere ricostruiti, alle volte del pianterreno e alle stanze dei piani superiori, molte delle quali divennero inabitabili; crollarono molti comignoli e in vari tratti il muro dellorto. La chiesa di S.Maria delle Grazie subì strapiombo di un muro verso le cappelle e danni agli stucchi del coro, e lesioni al portico; lannesso convento dei padri Zoccolanti subì strapiombi di muri, gravi danni al refettorio e crollo di volte nel piano superiore, oltre che di parti di tetto e comignoli (1). Subirono notevoli danni le ville della zona, specialmente quelle di proprietà del vescovo (2). (1) | |||||
Montebello | RN | 43.9703 | 12.3675 | VII-VIII | |
Una fonte giornalistica del tempo ricorda il crollo di tre case, con una vittima (1). (1) | |||||
Onferno | RN | 43.8739 | 12.5461 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 33% danni gravi, 67% danni lievi. La chiesa parrocchiale di S.Colomba e la sua canonica subirono qualche danno ai muri e varie lesioni. I lavori di riparazione furono stimati 38 scudi. I danni allintero paese furono stimati 1789,70 scudi (1). (1) | |||||
San Clemente | RN | 43.9322 | 12.6261 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 84% degli edifici, di cui: 1% crolli totali, 2% crolli parziali, 29% danni gravi, 52% danni lievi La chiesa parrocchiale non subì danni, mentre la sua canonica sub qualche danno ai muri, per le cui riparazioni fu stimata una spesa di 31 scudi. I danni allintero paese furono stimati 2082,70 scudi (1). (1) | |||||
San Martino Monte lAbate | RN | 44.0214 | 12.5792 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: 2% crolli totali, 2% crolli parziali, 19% danni gravi, 77% danni lievi (1). (1) | |||||
Santa Giustina | RN | 44.0672 | 12.4825 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 93% degli edifici, di cui: 3% crolli totali, nessun crollo parziale, 17% danni gravi, 73% danni lievi. La chiesa parrocchiale e la sua canonica subirono molti danni ai muri, che furono valutati 231 scudi. I danni allintero paese furono stimati 3396,40 scudi (1). (1) | |||||
Santa Maria in Cerreto | RN | 43.9983 | 12.5594 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: 1% crolli totali, nessun crollo parziale, 26% danni gravi, 73% danni lievi. La chiesa parrocchiale, la sua canonica e una casa colonica di sua proprietà subirono danni gravissimi: la maggior parte dei muri e dei tetti doveva essere ricostruita. Le spese di riparazione furono valutate 1200 scudi. I danni allintero paese furono stimati 3121,90 scudi (1). (1) | |||||
SantAndrea in Besanigo | RN | 43.9808 | 12.6214 | VII-VIII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 4% crolli parziali, 30% danni gravi, 66% danni lievi (1). La chiesa parrocchiale di S.Andrea Apostolo e la canonica subirono molti danni, valutati 310 scudi. Dentro il castello furono danneggiate la casa e la torre di proprietà dellabbazia di S.Giovanni Evangelista di Ravenna, per le cui riparazioni fu stimata una spesa di 1520 scudi. Furono inoltre molto danneggiate le mura castellane, che subirono danni per 3.000 scudi. I danni allintero paese furono stimati 6402,50 scudi (2). (1) | |||||
Bordonchio | RN | 44.1253 | 12.4725 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni all84% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 2% crolli parziali, 23% danni gravi, 59% danni lievi. La chiesa parrocchiale di San Martino e la canonica subirono danni non gravi: dovevano essere rifatti alcuni pezzi di muro e alcune lesioni dovevano essere riparate; per questi lavori era stata preventivata una spesa di 32 scudi. I danni allintero paese furono stimati 1876,10 scudi (1). (1) | |||||
Brescia | RN | 43.9206 | 12.6819 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 59% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 18% danni gravi, 41% danni lievi. (1) | |||||
Cattolica | RN | 43.9631 | 12.7397 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 75% degli edifici di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 18% danni gravi, 57% danni lievi. (1) | |||||
Cerasolo | RN | 43.9886 | 12.5322 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 97% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 44% danni gravi, 53% danni lievi. La chiesa parrocchiale di S.Giovanni Battista subì danni, in particolare ai muri, per la cui riparazione fu stimata una spesa di 60 scudi. Subì inoltre qualche danno, stimato pari a 31 scudi, loratorio della Beata Vergine delle Grazie dello Spedaletto. I danni allintero paese furono stimati 1778,70 scudi (1). (1) | |||||
Cevolabbate | RN | 43.9206 | 12.6158 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 71% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 32% danni gravi, 39% danni lievi (1) | |||||
Falciano | 43.9811 | 12.5031 | VII | ||
La scossa danneggiò notevolmente labitato (1). (1) | |||||
Gemmano | RN | 43.9033 | 12.5831 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 62% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 2% crolli parziali, 16% danni gravi, 44% danni lievi. Gli edifici ecclesiastici furono gravemente danneggiati. Nella chiesa parrocchiale di S.Lorenzo dovevano essere rifatti i muri, che erano spiombati, e il campanile a torretta, crollato in gran parte. Nella canonica dovevano essere rifatti molti muri interni ed esterni e parte del tetto e dei solai. Questi lavori di riparazione furono stimati 1136 scudi. Furono inoltre danneggiate la chiesa di S.Angelo, che subì danni per 410 scudi; la chiesa di San Carlo, con danni valutati 260 scudi; loratorio di Santa Maria, che ebbe danni per 190 scudi; la chiesa di Santa Cristina, che subì danni per 41 scudi e la chiesa di S.Francesco di Monte Polino, con danni valutati 20 scudi. I danni allintero paese furono stimati 10617,20 scudi (1). (1) | |||||
Il Crocifisso | RN | 44.0453 | 12.5517 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 92% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 2% crolli parziali, 31% danni gravi, 59% danni lievi. La chiesa di S.Andrea Appostolo e la canonica subirono danni per 100 scudi. I danni allintero paese furono stimati 3606,80 scudi (1). (1) | |||||
Marazzano | RN | 43.9036 | 12.5561 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 22% danni gravi, 78% danni lievi. La chiesa della Beata Vergine del Pianto subì danni per 96.00. I danni allintero paese furono stimati 757,60 scudi (1). (1) | |||||
Meleto | RN | 43.8664 | 12.6833 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni all82% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 12% danni gravi, 70% danni lievi. La chiesa parrocchiale della Beata Vergine subì lievi danni, per la cui riparazione fu stimata una spesa di 8 scudi. La canonica subì danni più gravi, stimati 22,50 scudi. Subirono qualche lieve danno anche un oratorio, la chiesa della comunità e la chiesa della Compagnia del Santissimo Sacramento. I danni allintero paese furono stimati 571,60 scudi (1). (1) | |||||
Monte Colombo | RN | 43.9197 | 12.5533 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 50% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 7% danni gravi, 43% danni lievi. Il patrimonio ecclesiastico subì molti danni. Nella chiesa parrocchiale di S.Martino e nella sua canonica i muri erano stati fortemente danneggiati. Le spese di riparazione furono stimate 88 scudi. Furono inoltre danneggiate la chiesa della Compagnia del Santissimo Sacramento di Monte Colombo, che subì danni per 110 scudi; la chiesa di S.Carlo, per le cui riparazioni fu preventivata una spesa di 3,60 scudi; loratorio di San Marco, che subì gravi danni, valutati pari a 280 scudi, e loratorio di S.Rocco, che subì pochi danni, valutati 7,20 scudi. I danni allintero paese furono stimati 5908,20 scudi (1). (1) | |||||
Montefiore Conca | RN | 43.8889 | 12.6106 | VII | |
Sono testimoniati gravi danni al castello, non meglio specificati (1). (1) | |||||
Montegridolfo | RN | 43.8581 | 12.6894 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 64% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 12% danni gravi, 52% danni lievi. La chiesa parrochiale di S.Pietro subì danni ai muri e al tetto per 65 scudi. Fu inoltre lievemente danneggiata la chiesa di S.Rocco, per le cui riparazioni fu stimata una spesa di 7,50 scudi. I danni allintero paese furono stimati 1044,10 scudi (1). (1) | |||||
Monte Tauro | RN | 43.9589 | 12.5717 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 96% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 14% danni gravi, 82% danni lievi. La chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Maria e alla martire S.Innocenza, e nella sua canonica furono rilevati gravi danni ai muri, ai tetti, ai solai e varie lesioni. I lavori di riparazione furono stimati 233 scudi. I danni allintero paese furono stimati 1473,70 scudi (1). (1) | |||||
Morciano di Romagna | RN | 43.9128 | 12.6458 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 97% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 20% danni gravi, 77% danni lievi. I danni allintero paese furono stimati 422,30 scudi (1). (1) | |||||
Passano | RN | 43.9525 | 12.5956 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 95% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 1% crolli parziali, 20% danni gravi, 74% danni lievi. La Chiesa Parrocchiale di S.Giovanni Battista subì gravi danni: parte dei muri crollò; furono rilevate molte lesioni; nella canonica furono danneggiati i muri, le volte dei soffitti e i camini. I lavori di riparazione furono valutati 230 scudi. Subì inoltre lievi danni la chiesa detta della Beata Vergine di Passano, per le cui riparazioni fu stimata una spesa di 16 scudi. I danni allintero paese furono stimati 2209,70 scudi (1). (1) | |||||
Pietracuta | PU | 43.9531 | 12.3708 | VII | |
Una fonte giornalistica del tempo ricorda il crollo di una casa colonica (1). (1) | |||||
Riccione | RN | 44.0006 | 12.6586 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni all81% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 6% crolli parziali, 5% danni gravi, 70% danni lievi. (1) | |||||
Saludecio | RN | 43.8722 | 12.6683 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 68% degli edifici del paese, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 16% danni gravi, 52% danni lievi; e al 67% degli edifici del territorio circostante, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 8% danni gravi, 59% danni lievi. Il patrimonio ecclesiastico fu fortemente danneggiato. Nella chiesa parrocchiale di S.Biagio, dovevano essere ricostruiti i muri laterali, gran parte della facciata, il campanile. La canonica subì molti danni. I lavori di riparazione furono valutati 1060 scudi. Furono inoltre danneggiate altre 19 chiese, delle quali quella che aveva subito i danni più gravi, valutati 251 scudi, fu la chiesa di S.Bartolomeo con lannesso monastero benedettino. I danni riguardarono in particolare i muri, che erano in parte crollati e divenuti pericolanti. Le altre 18 chiese danneggiate avevano subito danni minori. Inoltre una torre crollò in parte, e per la sua riparazione fu stimata una spesa di 130 scudi. I danni allintero paese furono stimati 4245,60 scudi (1). (1) | |||||
San Giovanni in Marignano | RN | 43.9381 | 12.7119 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 57% degli edifici, di cui: 1% crolli totali, 2% crolli parziali, 8% danni gravi, 46% danni lievi. La chiesa parrocchiale di S.Giovanni subì molte lesioni, in particolare al campanile. Lannesso convento cistercense subì molti danni. I lavori di riparazione furono stimati 205 scudi. Furono inoltre danneggiate la chiesa di San Gregorio in Conca e la chiesa della Beata Vergine, e gli oratori della Beata Vergine del Monte e del Santissimo Crocifisso. I danni a questi edifici ecclesiastici non furono gravi. Furono inoltre danneggiate due torri della comunità e un fortilizio, per le cui riparazioni fu stimata una spesa 40 scudi. I danni allintero paese furono stimati 2156,85 scudi (1). (1) | |||||
San Lorenzo in Correggiano | RN | 44.0058 | 12.5811 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 97% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 25% danni gravi, 72% danni lievi. La chiesa parrocchiale e la canonica furono gravemente danneggiate: le spese di riparazione furono stimate 364 scudi. I danni allintero paese furono stimati 1815,90 scudi (1). (1) | |||||
San Lorenzo in Strada | RN | 44.0022 | 12.6333 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 92% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, 6% crolli parziali, 8% danni gravi, 78% danni lievi. La chiesa parrocchiale, la canonica e una sua casa colonica subirono molti danni, valutati146 scudi. Fu inoltre daneggiata una torre di proprietà della comunità di Rimini. I danni allintero paese furono stimati 946,10 scudi (1). (1) | |||||
San Paolo | RN | 44.0039 | 12.4678 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni all88% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 27% danni gravi, 61% danni lievi. La chiesa parrocchiale subì gravi danni: dovevano essere ricostruiti un muro laterale e due muri dellaltare maggiore; nella canonica dovevano essere rifatti alcuni pezzi di muro e i camini e riparato il tetto. Questi lavori furono valutati 465 scudi. I danni allintero paese furono stimati 1008,90 scudi (1). (1) | |||||
San Patrignano | RN | 43.9808 | 12.5564 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 12% danni gravi, 88% danni lievi. (1) | |||||
San Savino | RN | 43.9383 | 12.5956 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 90% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 17% danni gravi, 73% danni lievi. La chiesa parrocchiale e la sua canonica subirono gravi danni, che furono valutati 300 scudi. I danni allintero paese furono stimati 2063,40 scudi (1). (1) | |||||
SantAndrea in Casale | RN | 43.9275 | 12.6514 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 68% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 25% danni gravi, 43% danni lievi. La chiesa parrocchiale subì qualche danno, che fu valutato 35 scudi. I danni allintero paese furono stimati 660,90 scudi (1). (1) | |||||
SantAndrea in Patrignano | RN | 43.9864 | 12.6233 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 93% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 19% danni gravi, 74% danni lievi. La chiesa parrocchiale subirono molti danni, che furono valutati 300 scudi. Subì inoltre qualche lieve danno, valutato 11,50 scudi, la chiesa dei Ss.Sebastiano e Rocco. I danni allintero paese furono stimati 1150,50 scudi (1). (1) | |||||
SantAquilina | RN | 44.0117 | 12.5292 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 90% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 18% danni gravi, 72% danni lievi. La chiesa parrocchiale e la sua canonica subirono danni valutati 198 scudi. I danni allintero paese furono stimati 1831,25 scudi (1). (1) | |||||
San Vito | RN | 44.0825 | 12.4578 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 96% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 31% danni gravi, 65% danni lievi. La chiesa parrocchialee la sua canonica subirono danni per 170 scudi. I danni allintero paese furono stimati (1). (1) | |||||
Spadarolo | RN | 44.0514 | 12.5147 | VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 100% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 21% danni gravi, 79% danni lievi. La chiesa parrocchiale e la sua canonica subirono molti danni, valutati 286 scudi. I danni allintero paese furono stimati 3395,70 scudi (1). (1) | |||||
Bellaria | RN | 44.1506 | 12.4564 | VI-VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 34% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 6% danni gravi, 28% danni lievi. La chiesa parrocchiale di Santa Margherita e la canonica subirono danni non gravi: dovevano essere rifatti alcuni pezzi di muro e dovevano essere apposte varie chiavi di ferro, lavori per i quali era stata preventivata una spesa di 22 scudi. I danni allintero paese furono stimati 322,70 scudi (1). (1) | |||||
Cerreto | RN | 43.8592 | 12.6292 | VI-VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 63% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 2% danni gravi, 61% danni lievi. La chiesa parrocchiale di S.Salvatore non subì danni. Subì qualche lieve danno, stimato 3 scudi, lannessa chiesa di Santo Stefano. I danni allintero paese furono stimati 59,40 scudi (1). (1) | |||||
Cesena | FC | 44.1389 | 12.2431 | VI-VII | |
La scossa fu avvertita con spavento dalla popolazione che fuggì dalle case. Le fonti menzionano i seguenti danni: crollo di camini; danni alla torre del vescovato e alla torre di casa Locatelli (detta torre Tiberti), che furono demolite nel marzo successivo; danni alla chiesa dei Celestini, che dovette essere assicurata con chiavarde; danni diffusi agli edifici. Non ci furono vittime (1). (1) | |||||
Moscolo | RN | 43.9247 | 12.68 | VI-VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 53% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 1% danni gravi, 52% danni lievi. La chiesa di S.Anna e la canonica subirono qualche lieve danno ai muri, per le cui riparazioni fu stimata una spesa di 16 scudi. I danni allintero paese furono stimati 2156,85 scudi (1). (1) | |||||
Pesaro | PU | 43.9044 | 12.905 | VI-VII | |
La scossa fu avvertita fortemente con spavento della popolazione; sono attestati danni al palazzo apostolico (1). (1) | |||||
San Leo | PU | 43.8961 | 12.3447 | VI-VII | |
La scossa causò danni alla fortezza (1). (1) | |||||
Santa Maria Pietrafitta | RN | 43.9258 | 12.7203 | VI-VII | |
La perizia Valadier attesta danni al 43% degli edifici, di cui: nessun crollo totale, nessun crollo parziale, 2% danni gravi, 41% danni lievi. La chiesa parrocchiale e la canonica subirono lievi danni, valutati 20 scudi (1). (1) | |||||
Savignano sul Rubicone | FC | 44.0914 | 12.3989 | VI-VII | |
Giornali dellepoca riportarono la notizia di gravi danni e vittime (1); fonti attendibili hanno consentito invece di ridimensionare gli effetti: vi furono danni limitati (2);. (1) | |||||
Serravalle | 43.9706 | 12.4819 | VI-VII | ||
La scossa danneggiò notevolmente la chiesa parrocchiale, il campanile e il "casone" pubblico, che necessitarono di urgenti restauri (1). (1) | |||||
Verucchio | RN | 43.9825 | 12.4222 | VI-VII | |
Sono attestati danni (1). (1) | |||||
Borgo Maggiore | 43.9403 | 12.4481 | VI | ||
La scossa lesionò gravemente una casa situata allangolo della piazza, che divenne pericolante, costituendo un pericolo per i passanti (1). (1) | |||||
Roncofreddo | FC | 44.0414 | 12.3181 | VI | |
La scossa causò leggeri danni (1). (1) | |||||
San Marino | 43.9361 | 12.4494 | VI | ||
La scossa causò leggeri danni al monastero delle Clarisse (1). Giornali dellepoca riportarono la notizia che la località fosse rimasta in gran parte sepolta sotto le rovine (2); fonti attendibili hanno consentito invece di ridimensionare gli effetti (3). (1) | |||||
Fano | PU | 43.8367 | 13.0175 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente; non sono segnalati danni (1). (1) | |||||
Forlì | FC | 44.2167 | 12.0492 | V | |
La scossa fu avvertita molto fortemente, con spavento della popolazione; non sono ricordati danni (1). (1) | |||||
Fossombrone | PU | 43.6881 | 12.81 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente, ma non causò danni (1). (1) | |||||
Imola | BO | 44.3533 | 11.7139 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente, ma non causò danni (1). (1) | |||||
Montemontanaro | PU | 43.7414 | 12.8222 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente, ma non causò danni (1). (1) | |||||
Ravenna | RA | 44.4169 | 12.1983 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente con spavento della popolazione; non sono ricordati danni (1). (1) | |||||
Senigallia | AN | 43.7139 | 13.2231 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente; non sono segnalati danni (1). (1) | |||||
Vicenza | VI | 45.5489 | 11.5492 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente. Una sola fonte, Favetta (1816) (1), menziona caduta di camini e suppellettili e suono di campane; le altre fonti definiscono semplicemente le scosse come forti (2). (1) | |||||
Bologna | BO | 44.4978 | 11.3397 | IV-V | |
La scossa, della durata di circa 20s, fu avvertita assai sensibilmente e con paura dalla popolazione; non sono menzionati danni (1). (1) | |||||
Faenza | RA | 44.2878 | 11.8811 | IV | |
La scossa fu avvertita sensibilmente (1). (1) | |||||
Fermo | AP | 43.1603 | 13.7156 | IV | |
La scossa fu avvertita sensibilmente (1). (1) | |||||
Padova | PD | 45.4064 | 11.8758 | IV | |
La scossa fu avvertita sensibilmente (1). (1) | |||||
Parma | PR | 44.8006 | 10.3286 | IV | |
La scossa fu avvertita da molte persone (1). (1) | |||||
Venezia | VE | 45.4375 | 12.3353 | IV | |
La scossa fu avvertita sensibilmente (1). (1) | |||||
Camaiore | LU | 43.9397 | 10.3036 | III | |
La scossa fu avvertita leggermente (1). (1) | |||||
Ferrara | FE | 44.8356 | 11.6183 | III | |
La scossa fu avvertita leggermente (1). (1) | |||||
Firenze | FI | 43.7772 | 11.2486 | III | |
La scossa fu avvertita leggermente (1). (1) | |||||
Genova | GE | 44.4192 | 8.8975 | III | |
La scossa fu avvertita leggermente (1). (1) | |||||
Mantova | MN | 45.1519 | 10.775 | III | |
La scossa fu avvertita leggermente (1). (1) | |||||
Trieste | TS | 45.6561 | 13.7842 | III | |
La scossa fu avvertita leggermente (1). (1) | |||||
Faetano | 43.9258 | 12.5003 | EE | ||
(under the following heading:
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