The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1730 03 29 00 05 -- 43.87 10.27 0.0 5.0 0 10 Massa


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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1730 03 29 00:05 43.87 10.27 4.0 5.0 4 10 Massa
PFG 1730 03 28 08:- 44.00 10.25 8.0 - - - Pietrasanta


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

È stata revisionata la bibliografia del Catalogo PFG (1985), basata su Mercalli (1897) (1) e su Baratta (1901) (2), ed è stata sviluppata una ricerca bibliografica. La notizia di un terremoto distruttivo a Massa è entrata nella tradizione sismologica con Perrey (1848) (3), che non indicò le proprie fonti, ma verosimilmente utilizzò informazioni tratte dalle gazzette francesi dell’epoca. Una corrispondenza da Genova, analoga nella sostanza e nella forma alla notizia resa nota da Perrey, fu pubblicata, infatti nella gazzetta "Bologna" del 18 aprile 1730 (4), e in seguito da De Rossi (1889) (5), che la reperì tra i materiali raccolti da Antonio Malvasia, di cui curò la pubblicazione. La notizia resa nota da Perrey (1848) fu ripresa senza verifiche da Baratta (1894-95) (6), in uno studio preparatorio del suo catalogo, e da Mercalli (1897) (7).
La gravità degli effetti causati dal terremoto a Massa fu invece confutata da Giovannozzi (1895) (8) nel suo studio sui terremoti della regione delle Alpi Apuane. Giovannozzi utilizzò il manoscritto della "Cronaca di Massa Carrara" di Volpini, testimone diretto dell’evento, integrandone le informazioni con le notizie tratte dal diario di Francesco Settimanni, conservato presso l’Archivio di Stato di Firenze (Manoscritti, 125-147) (9).
Lo studio di Giovannozzi fu utilizzato da Baratta (1901) (10), ma non fu preso in considerazione dai compilatori dei moderni cataloghi parametrici, che continuarono a valutare come distruttivo l’evento.

Note

(1)
Mercalli G.
I terremoti della Liguria e del Piemonte.
Napoli 1897
(2)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(3)
Perrey A.
Mémoire sur les tremblements de terre de la péninsule italique, in "Mémoires Couronnés et Mémoires des Savants Étrangers de l’Académie Royale de Belgique", tomo 22 (1846-47).
Bruxelles 1848
(4)
Bologna, 1730.04.18, n.16.
Bologna 1730
(5)
De Rossi M.S.
Documenti raccolti dal defunto Conte Antonio Malvasia per la storia dei terremoti ed eruzioni vulcaniche massime d’Italia, in "Memorie della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei", vol.5, pp.169-289.
Roma 1889
(6)
Baratta M.
Alcune considerazioni sintetiche sulla distribuzione topografica dei terremoti nella Toscana, in "Rivista Geografica Italiana", vol.1, pp.612-617, vol.2, pp.24-31.
Roma 1894
(7)
Mercalli G.
I terremoti della Liguria e del Piemonte.
Napoli 1897
(8)
Giovannozzi G.
I terremoti storici apuani, in "Le serate italiane", a.2, fasc.21.
Firenze 1895
(9)
Archivio di Stato di Firenze, Manoscritti, 125-147, Francesco Settimanni, Memorie fiorentine, 18 voll., sec.XVIII.

(10)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901

La scossa avvenne il 29 marzo 1730 alle ore 0:05 GMT ca. (ore 6, in uso orario "all’italiana"). Fu avvertita fortemente a Massa, ma non causò alcun danno; fu sentita più leggermente a Pisa, Livorno e Genova.