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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
01 09 172621:5538.11713.35b7.58.5801985.6?PalermoItaly

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Space-time parameters

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1726 09 01 21 55 -- 38.12 13.35 0.0 8.5 0 198 Palermo


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Previous catalogues and reasons of the corrections

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1726 09 01 21:55 38.12 13.35 7.5 8.5 8 133 Palermo
PFG 1726 09 01 20:55 38.17 13.42 9.0 - - - Palermo


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

È stata revisionata la bibliografia del Catalogo ed è stata sviluppata una ricerca bibliografica e archivistica. La ricerca di materiali archivistici ha consentito la raccolta e l’elaborazione di informazioni dirette molto dettagliate. Lo studio di questa documentazione ha prodotto una buona conoscenza dei danni al patrimonio edilizio della città di Palermo e ha messo in evidenza vari elementi del contesto sociale ed economico. Le informazioni più rilevanti sono emerse da una serie di verifiche e comparazioni condotte su un cospicuo numero di perizie tecniche e documenti amministrativi reperiti nei fondi dell’Archivio di Stato di Palermo (Real Segreteria, Conservatoria di Registro) e dell’Archivio comunale di Palermo (Atti del Senato, Consulte, Provviste, Bandi, Burrature). Sono stati anche esaminati gli atti di carattere privato conservati nel fondo notarile dell’Archivio di Stato di Palermo, che conservano numerose scritture relative al restauro di edifici danneggiati. Le ricerche si sono estese anche alle sedi centrali che, sulla scorta delle afferenze amministrative storiche e dei legami politici, conservano documentazione riguardante l’evento. Per quanto concerne le reazioni politico-amministrative seguenti al terremoto, è stata vagliata la documentazione conservata negli archivi della Casa d’Austria (Österreichisches Haus-, Hof- und Staatsarchiv di Vienna), che dal 1718 al 1734 amministrò la Sicilia. Per le competenze ecclesiastiche, è stato vagliato il fondo Segreteria di Stato dell’Archivio Segreto Vaticano.
Sono state analizzate le memorie di Ruffo (1726) e di Mongitore (1727) e il trattato di Del Bono (1745) che, oltre a dettagliate descrizioni dei danni, riportano significative considerazioni sullo stato del patrimonio edilizio palermitano e informazioni sugli effetti ambientali. La ricerca è stata completata dal vaglio delle numerose relazioni coeve, edite sia per ordine del Senato palermitano, sia per iniziativa di singoli stampatori, e delle gazzette del tempo (3 testate), che hanno permesso di definire con chiarezza l’estensione dei risentimenti.

Effects in the social context

Palermo nel 1726 aveva circa 100.000 abitanti; i morti furono 250 e i feriti 151. Il numero delle vittime fu successivamente esagerato, fino a raggiungere l’incredibile cifra di 30.000, dalle gazzette del tempo e nei resoconti dei viaggiatori settecenteschi. Mongitore (1743) (1) e Muratori (1762) (2) denunciarono la distorsione delle notizie sostenendo che gli effetti sulla città e sulla popolazione furono molto meno gravi di quelli di cui si andava diffondendo notizia.
Più persistente fu l’impatto sulle attività economiche in un’area che risentiva ancora dei danni causati dalla guerra del 1718-21 fra Spagnoli e Austriaci, che aveva devastato i dintorni di Palermo. Le testimonianze dirette indicano che i quartieri più danneggiati rappresentavano il centro commerciale della città; qui si trovavano numerosi fondachi, depositi, locande frequentate dai mercanti stranieri. La composizione sociale era quella caratteristica delle aree mercantili nelle capitali di antico regime. Palermo rappresentava, in diretta concorrenza con Messina, uno dei maggiori centri di scambio della Sicilia e del Tirreno. La vivacità commerciale della città si era riflessa anche sugli interventi urbanistici; dopo la cacciata degli ebrei dai quartieri prossimi al porto, nel XVI e XVII secolo, si pose mano all’apertura di grandi assi viari tra di loro perpendicolari che agevolarono l’afflusso dei mercanti nelle contrade dei Lattarini e nei fondachi della Kalsa. I danni sismici, aggravati da un incendio di vaste proporzioni seguito al terremoto, causarono una crisi delle attività economiche. Molte botteghe e laboratori rimasero danneggiati dalla scossa; le corporazioni dei mestieri costituirono, durante la fase d’emergenza, una sorta di forza di pronto intervento per le operazioni di soccorso, difesa dagli incendi e tutela dell’ordine pubblico. Furono emanati numerosi provvedimenti volti a impedire manovre speculative sul costo del denaro, che avrebbero ostacolato la ricostruzione, danneggiando la ripresa della città.

Note

(1)
Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
(2)
Muratori L.A.
Annali d’Italia dal principio dell’era volgare sino all’anno 1750, 12 voll.
Lucca 1762

Concurrent natural and man-induced destructive events

Le fonti coeve ricordano lo scoppio di un incendio a Palermo, subito dopo il terremoto, nella Piazza dei Lattarini e nelle strade vicine, dove le fiamme attecchirono con facilità tra le macerie, le masserizie sparse e la paglia dei giacigli degli animali domestici. Quest’area ospitava locande, fondachi, botteghe e stalle e costituiva il centro commerciale della città e le testimonianze dirette concordano nel ricordarla tra i quartieri maggiormente danneggiati dal terremoto (1). L’incendio fu estinto grazie all’intervento immediato delle autorità cittadine che organizzarono l’opera di spegnimento (2). Tra gli eventi distruttivi antropici non va dimenticata la guerra che, anche se non contenstualmente all’evento oppose, dal 1718 al 1721, le truppe spagnole a quelle austriache nelle campagne prossime alla città di Palermo. Le conseguenze dei ripetuti scontri sugli insediamenti e sulle ville del Patriziato furono, secondo testimonianze del tempo, disastrose: nessuna casa o costruzione rimase in piedi nei dintorni di Palermo (3).

Note

(1)
Antonucci M.
Vera relazione dell’orribile Tremuoto successo in Palermo la notte del primo giorno di Settembre alle ore quattro d’Italia, descritta, e data in luce d’ordine dell’Eccellentissimo Senato.
Palermo 1726
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
(2)
Dolce C.
Sul tremuoto avvenuto in Palermo il giorno 5 marzo 1823.
Palermo 1823
Diario Ordinario, 1726.10.11.
Roma 1726
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
Vitale P.
Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.
Palermo 1726
(3)
De Seta C. e Di Mauro L.
Palermo (Le città nella storia d’Italia).
Roma-Bari 1980

Administrative historical affiliations

Palermo all’epoca del terremoto era la capitale del Regno di Sicilia sede del Parlamento e del Viceré, il quale pochi mesi prima aveva lasciato momentaneamente la città per trasferirsi a Messina. La Sicilia, nel 1726, apparteneva, assieme al Regno di Napoli ai domini di Carlo VI d’Asburgo. Dopo la breve parentesi del governo sabaudo, dal 1718, in seguito al trattato di Londra, la sede del potere politico centrale si spostò da Torino a Vienna. Palermo era sede del Tribunale del Real Patrimonio, dipendente direttamente dalla Corona d’Austria; la città era amministrata per quel che concerneva l’annona e la vita urbana nei suoi molteplici aspetti da un Senato, composto da rappresentanti dell’aristocrazia e della borghesia che aveva acquisito titoli nobiliari. Questi due ultimi organismi di governo entrarono sovente in contrasto tra di loro a proposito dei provvedimenti da adottare per far fronte alla situazione di disagio creatasi nella città in seguito al terremoto (1).

Note

(1)
Di Blasi G.
Storia cronologica dei Viceré Luogotenenti e Presidenti del Regno di Sicilia.
Palermo 1842
Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.47-49, Relazione del Senato di Palermo al Viceré sui provvedimenti adottati in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726 e richiesta relativa al suo ritorno in città, Palermo 6 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.42-43, Relazione del Senato di Palermo al Tribunale del Real Patrimonio sui provvedimenti adottati in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 5 settembre 1726.

Social and economic effects

Il terremoto, avvenuto di notte, spaventò moltissimo l’intera popolazione palermitana causandone la fuga nelle piazze ampie della città (piani denominati della Marina, del Regio Palazzo, del Papireto, della Cattedrale, dei Bologni, del Castello), sopra i bastioni e nelle campagne immediatamente al di fuori delle mura. Le gazzette dei giorni successivi al terremoto e le fonti dirette riportano notizie relative alla costruzione di abitazioni provvisorie (baracche di legno e tende), nelle campagne attorno alla città. Secondo le testimonianze del tempo i fuggitivi portarono con sé ingenti quantitativi di viveri, le macellerie e le altre rivendite di alimentari restarono chiuse e si diffusero voci su di una imminente penuria di cibo. Le fonti dirette ricordano la situazione di enorme confusione che si creò nella città e le difficoltà che incontrarono i primi soccorritori e i rappresentanti del Senato nell’organizzare la loro opera. Molti palermitani spaventati si diressero verso i luoghi di culto, le chiese furono aperte e fu esposto il Santissimo e amministrati i sacramenti ai feriti gravi. Nelle ore immediatamente seguenti il terremoto l’Arcivescovo di Palermo indisse una processione pubblica di penitenza. Alcune fonti coeve ricordarono l’intervento delle autorità di governo cittadine (il Pretore di Palermo Principe di Resuttano, cinque Senatori e il Capitano di Giustizia Principe di Niscemi), nelle prime ore dopo il terremoto per coordinare i soccorsi urgenti, i lavori di puntellatura degli edifici pericolanti, lo sgombero delle rovine, il recupero dei cadaveri e lo spegnimento di un incendio. Queste prime azioni concrete furono rese possibili grazie all’intervento massiccio delle maestranze dei muratori, dei pescatori e dei conciatori, oltre che dall’impiego dei soldati tedeschi della guarnigione di stanza in città. Nei giorni immediatamente successivi nacquero delle polemiche tra il Senato della città e il Tribunale del Real Patrimonio. Quest’ultimo fu accusato dai senatori di aver emanato con grande ritardo disposizioni per le quali avevano già provveduto nella pratica i rappresentanti della città. Tra le prime preoccupazioni dei membri del Senato vi fu quella relativa al mantenimento dell’ordine pubblico, in particolare venne disposta la riapertura dei forni, la distribuzione di elemosine ai poveri e il rafforzamento della sorveglianza sulle carceri. Alcune testimonianze dirette sottolineano come il terremoto aggravò la crisi del commercio e delle attività economiche della città già compromessa dalle vicende politico-militari degli anni precedenti, pur non innescando flussi migratori o fenomeni di spopolamento (1).

Note

(1)
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Pirri R.
Sicilia sacra disquisitionibus, et notitiis illustrata. Editio tertia emendata, & continuatione aucta cura, & studio s.t.d.d. Antonini Mongitore, 2 voll. (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1987).
Palermo 1733
Biblioteca Comunale di Palermo, Manoscritti, Qq D 98, Diari palermitani, tomo 6, Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca, Terremoto di Palermo del 1726, sec.XVIII.

Bologna, 1726.10.08, n.41.
Bologna 1726
Gazzetta di Mantova, 1726.10.11, n.41.
Mantova 1726
Vitale P.
Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.
Palermo 1726
Vera, e distinta Relazione dell’orribile Tremuoto accaduto nella Città di Palermo il dì primo del mese di Settembre dell’Anno 1726 tradotta fedelmente da una Lettera scritta in Lingua Spagnuola dal Principe di Resutano, Pretore della Città di Palermo sotto il dì 6 di detto mese, e pervenuta all’Eminentissimo Signore Viceré di Napoli.
Napoli-Firenze-Bologna 1726
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
Diario Ordinario, 1726.10.11.
Roma 1726
Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.49-51, Lettera del Senato di Palermo al Viceré relativa alle accuse di negligenza rivolte al Senato dal Tribunale del Real Patrimonio in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 13 settembre 1726.

Institutional and administrative response

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L’azione del Senato della città di Palermo nei primi giorni successivi al terremoto fu risoluta. Un bando del 5 settembre intimò ai proprietari delle case pericolanti, entro 24 ore, la demolizione delle parti che minacciavano di crollare, la puntellatura e l’inizio dei lavori di riparazione degli edifici, pena la requisizione degli stabili. Il provvedimento ebbe l’effetto di richiamare in città gran parte della popolazione fuggita nelle campagne e di avviare con sollecitudine i lavori di ricostruzione. Si resero necessarie però ulteriori misure: l’8 settembre il Senato fissava il salario giornaliero di mastri muratori, manovali, garzoni, falegnami e fabbri allo scopo di impedire la crescita eccessiva delle tariffe per queste prestazioni d’opera indispensabili in quelle contingenze della vita cittadina. Negli stessi giorni furono avanzate richieste alle altre città del Regno al fine di ottenere l’invio di mano d’opera specializzata nei lavori di edilizia. Un contingente di maestri muratori giunse in città il 23 settembre e collaborò con le maestranza cittadine fino al 4 ottobre successivo. Il 14 settembre il Senato stabilì di distribuire grandi quantità di legname per puntellare le case e far procedere l’attività edilizia. Fu esercitata anche una ferma sorveglianza sui lavori di ricostruzione. Il Capo Mastro della città fu incaricato di redigere perizie sullo stato degli edifici pubblici danneggiati; con un bando datato 26 settembre fu vietata la discarica dei rottami nelle pubbliche strade per preservare l’integrità dei canali di scolo e agevolare il transito. Inoltre ogni modifica rispetto all’edificio originario, resasi necessaria nel corso della riattazione, doveva essere esaminata e approvata dal senatore responsabile di ogni quartiere. Le necessità finanziarie dei numerosi proprietari impegnati nelle riedificazioni o nei restauri crearono una richiesta straordinaria di capitali, con conseguente rischio di tensioni di carattere speculativo. Per limitare i disagi e i pericoli connessi a tale situazione il Tribunale del Real Patrimonio autorizzò il prelievo di diecimila scudi dal tesoro della città per versarli alla Zecca che li impiegò per acquistare a prezzi controllati l’argento venduto dai cittadini. Il Senato richiese in più occasioni, ottenendolo, l’invio di militari per coadiuvare i civili nell’opera di rimozione delle macerie, recupero e sepoltura dei cadaveri. In segno di lutto i rappresentanti della città decisero di sospendere le rappresentazioni teatrali. Culti di ringraziamento si svolsero su iniziativa delle autorità religiose della città, sovente con l’avvallo del governo civile. Furono stabiliti una serie di voti della città e la proclamazione di alcune feste religiose. Nel 1728 il Pontefice indisse un giubileo di preghiera e ringraziamento, motivato anche dall’evento del terremoto avvenuto a Palermo (2).

Note

(1)
(2)
Archivio di Stato di Palermo, Conservatoria di Registro, b.2452, fasc.37 (1726-29), Registro dei pagamenti dei lavori di riparazione commissionati dal Tribunale del Real Patrimonio negli edifici pubblici di Palermo danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 16 settembre 1726-23 settembre 1729.

Gazzetta di Mantova, 1726.10.11, n.41.
Mantova 1726
Biblioteca Comunale di Palermo, Manoscritti, Qq D 98, Diari palermitani, tomo 6, Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca, Terremoto di Palermo del 1726, sec.XVIII.

Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Vitale P.
Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.
Palermo 1726
Vera, e distinta Relazione dell’orribile Tremuoto accaduto nella Città di Palermo il dì primo del mese di Settembre dell’Anno 1726 tradotta fedelmente da una Lettera scritta in Lingua Spagnuola dal Principe di Resutano, Pretore della Città di Palermo sotto il dì 6 di detto mese, e pervenuta all’Eminentissimo Signore Viceré di Napoli.
Napoli-Firenze-Bologna 1726
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
Diario Ordinario, 1726.10.11.
Roma 1726
Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), cc.21-22, Bando relativo allo sgombero delle macerie causate dalla demolizione delle case lesionate dal terremoto dell’1 settembre 1726 e alla esenzione dal pagamento delle licenze per le ricostruzioni, Palermo 26 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), c.1, Bando relativo alla riparazione puntellatura o demolizione delle mura o case lesionate dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 5 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), cc.2-4, Bando relativo alla retribuzione dei muratori carpentieri e altri lavoratori impegnati nella riparazione dei danni del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 8 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), cc.9-12r, Bando relativo alla compra-vendita del legname occorrente per costruire baracche e puntellare gli edifici danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 14 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), cc.8-9r, Bando relativo alla celebrazione di un rito religioso in onore dell’Immacolata Concezione per la mancata distruzione della città in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 20 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.152-153, Lettera del Senato di Palermo al Viceré relativa alla istituzione di celebrazioni religiose di ringraziamento per la mancata distruzione della città in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 8 maggio 1727.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.93-94, Lettera del Senato di Palermo al Viceré relativa alla conferma nella carica del "Mastro Razionale" in seguito ai meriti acquisiti in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 3 gennaio 1727.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.92-93, Lettera del Senato di Palermo al Viceré relativa alla conferma nella carica del "Conservatore delle Armi" in seguito ai meriti acquisiti in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 3 gennaio 1727.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.42-43, Relazione del Senato di Palermo al Tribunale del Real Patrimonio sui provvedimenti adottati in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 5 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.51-53, Lettera del Senato di Palermo al Tribunale del Real Patrimonio relativa al prezzo d’acquisto dell’argento venduto dai privati danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 13 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.62-63, Lettera del Senato di Palermo al Senato di Trapani relativa al ritorno a Trapani dei muratori inviati in città per i lavori necessari in seguito al terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 5 ottobre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.49-51, Lettera del Senato di Palermo al Viceré relativa alle accuse di negligenza rivolte al Senato dal Tribunale del Real Patrimonio in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 13 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.43-44, Lettera del Senato di Palermo al Viceré relativa alla sospensione degli spettacoli teatrali in seguito al terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 6 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.47-49, Relazione del Senato di Palermo al Viceré sui provvedimenti adottati in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726 e richiesta relativa al suo ritorno in città, Palermo 6 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), cc.30v-31, Bando relativo alla celebrazione di un rito religioso in onore di Santa Rosalia per la mancata distruzione della città in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 7 ottobre 1726.

Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), cc.628-629, Memoriale dell’economo del convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo relativo alle spese necessarie per ricostruire alcuni edifici di proprietà dell’ordine rovinati a causa del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 17 giugno 1727.

Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza I, vol.12677, notaio Antonino Corselli, Bastardelli (1727-28), cc.64-65r, 140v-141, 152-153, Apoche di pagamenti fatti a diversi maestri dal convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo per la rimozione delle macerie causate dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 15 settembre-4 ottobre 1727.

Archivio di Stato di Palermo, Real Segreteria, Dispacci, vol.1002 (1726), Diversi del Regno, cc.227v-228, Minuta di lettera della segreteria del viceré al pretore di Palermo principe di Resuttano, Messina 10 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Lettere e biglietti, vol.1041/25 (1726-28), c.113, Dispaccio del Tribunale del Real Patrimonio al Senato di Palermo relativo allo sgombero dei cadaveri e delle carogne sepolti sotto le macerie del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 5 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Provviste, vol.759/144 (1726-27), cc.7v-8, Lettera al Pretore di Palermo relativa al numero dei militari impiegati nei soccorsi ai danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 12 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Lettere e biglietti, vol.1041/25 (1726-28), c.123, Lettera del Senato di Trapani al Viceré relativa all’offerta di invio di muratori a Palermo per riparare i danni causati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Trapani 5 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Lettere e biglietti, vol.1041/25 (1726-28), c.115, Dispaccio del Tribunale del Real Patrimonio al Senato di Palermo relativo al prezzo d’acquisto dell’argento venduto dai privati danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 10 settembre 1726.

Moroni G.
Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro sino ai nostri giorni specialmente intorno ai principali santi, beati, martiri, padri, ai sommi pontefici, cardinali e più celebri scrittori ecclesiastici, 103 voll. + 6 di indici.
Venezia 1840
Bologna, 1726.10.29, n.44.
Bologna 1726
Diario Ordinario, 1726.10.05.
Roma 1726
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Vescovi e prelati, vol.157, Voto pubblico del Senato di Palermo relativo alle celebrazioni in seguito al terremoto del 1º settembre 1726, Palermo 1 giugno 1727.

Reconstructions and relocations

La decisione con la quale il Governo cittadino affrontò il problema della ricostruzione ebbe, indubbiamente, una grande influenza sui tempi e sulle modalità con le quali si pose mano agli interventi sugli edifici danneggiati. Le riparazioni in alcune delle case puntellate si conclusero in tempi brevissimi sia a causa della lieve entità dei danni, sia, con tutta probabilità, anche per scongiurare eventuali requisizioni da parte del Senato (1). Il piglio autoritario e speditivo dei provvedimenti amministrativi se da un lato agì in senso positivo, accelerando i tempi della ricostruzione, dall’altro impose probabilmente rimedi approssimativi le cui conseguenze furono scontate, a circa un secolo di distanza, in occasione del terremoto del 5 marzo 1823. Le gazzette delle settimane successive all’evento recarono la notizia del pronto avvio dell’opera di ricostruzione, che non comportò variazioni di rilievo nella struttura urbanistica dei quartieri dove si registrarono i danni maggiori. Le fonti archivistiche evidenziano un ricorso frequente a demolizioni delle parti alte degli edifici, che risultarono le più interessate da gravi aperture e crolli. In generale l’impatto del terremoto sulle infrastrutture edilizie non consigliò l’introduzione di nuove tecniche e materiali; le testimonianze dirette descrissero il concretizzarsi di una serie di interventi di rafforzamento delle strutture esistenti mediante l’ausilio di materiali tradizionali, con un uso accentuato di catene e graffe di ferro, al fine di migliorare la stabilità e la resistenza dei tetti e dei muri portanti (2).

Note

(1)
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Archivio di Stato di Palermo, Conservatoria di Registro, b.2452, fasc.37 (1726-29), Registro dei pagamenti dei lavori di riparazione commissionati dal Tribunale del Real Patrimonio negli edifici pubblici di Palermo danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 16 settembre 1726-23 settembre 1729.

(2)
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Gazzetta di Mantova, 1726.10.25, n.43.
Mantova 1726
Archivio di Stato di Palermo, Corporazioni religiose soppresse, Convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo, vol.313, Libro maggiore (1717-35), cc.545, 700, 780r, 1017r, Spese relative a case di proprietà del convento di San Nicolò da Tolentino danneggiate dal terremoto dell’1 settembre 1726, 1727-1731.

Archivio di Stato di Palermo, Case ex Gesuitiche, serie H, Casa professa di Palermo, vol.54, Giornale (1723-27), cc.159-160, 180, Spese della casa della Correria, 1726-1727.

Vitale P.
Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.
Palermo 1726
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
Gazzetta di Mantova, 1726.10.11, n.41.
Mantova 1726
Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), cc.21-22, Bando relativo allo sgombero delle macerie causate dalla demolizione delle case lesionate dal terremoto dell’1 settembre 1726 e alla esenzione dal pagamento delle licenze per le ricostruzioni, Palermo 26 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), c.1, Bando relativo alla riparazione puntellatura o demolizione delle mura o case lesionate dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 5 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), cc.2-4, Bando relativo alla retribuzione dei muratori carpentieri e altri lavoratori impegnati nella riparazione dei danni del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 8 settembre 1726.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Bandi, vol.527/105 (1726-27), cc.9-12r, Bando relativo alla compra-vendita del legname occorrente per costruire baracche e puntellare gli edifici danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 14 settembre 1726.

Diario Ordinario, 1726.10.11.
Roma 1726

Technical/scientific surveys

Le perizie e le relazioni conservate nei fondi archivistici finora esaminati forniscono una notevole mole di informazioni che consente di ampliare le conoscenze relative ai danni causati dall’evento in singoli edifici, anche di importanza storico-artistica, e in gruppi di case. Perizie descrittive dei danni vennero prodotte da tecnici dipendenti dagli organismi di governo e riguardarono soprattutto gli edifici pubblici della città. Informazioni di notevole interesse scaturiscono anche dallo studio delle relazioni, accluse agli atti amministrativi e notarili, nelle quali maestri muratori, falegnami e fabbri, descrissero la natura e l’entità degli interventi di restauro svolti sia in palazzi pubblici che in edifici privati. Perizie e relazioni furono in genere molto dettagliate e precise riportando anche i dati di ordine economico; risulta di grande interesse, ai fini della valutazione delle risposte alle sollecitazioni sismiche delle costruzioni, anche la terminologia tecnica che si evince da tale documentazione (1).

Note

(1)
Archivio Storico del Comune di Palermo, Consulte del Senato, vol.1284/40 (1726-27), cc.138-139, Lettera del Senato di Palermo al Re relativa alla richiesta di fondi per i restauri necessari alla Cattedrale gravemente danneggiata dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 21 marzo 1727.

Archivio di Stato di Palermo, Corporazioni religiose soppresse, Convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo, vol.313, Libro maggiore (1717-35), cc.545, 700, 780r, 1017r, Spese relative a case di proprietà del convento di San Nicolò da Tolentino danneggiate dal terremoto dell’1 settembre 1726, 1727-1731.

Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), cc.626, 637r, Stima delle spese necessarie per ricostruire alcuni edifici di proprietà del convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo rovinati a causa del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 31 maggio 1727.

Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), c.625, Relazione dell’opera di m[ast]ro d’ascia che necessitano per riparare la casa solerata possessa dal Ven[erabil]e Con[ven]to di S[an]to Nicolò Tolentino, dell’ordine delli Agostiniani Scalzi [...] ex[iste]nte in q[uest]a fel[ice] e fid[elissi]ma Città di Pal[erm]o nella strada nuova [...] dannificata per causa del Terremoto occorso in q[ues]ta p[rede]tta Città à p[ri]mo [settem]bre p.p. 1726, Palermo 29 aprile 1727.

Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), cc.623-624, Relazione dell’opere di m[ast]ro muratore, che necessitano per riparare la casa solerata possessa dal Ven[erabil]e Con[ven]to di Santo Nicolò Tolentino, dell’ord[in]e dell’Agostiniani scalzi [...] esistente in questa felice e fidelis[sim]a Città di Pal[erm]o nella strada nuova [...] dannificata per causa del Terremoto occorso in questa pred[ett]a C[it]tà à p[ri]mo Sett[em]bre p.p. 1726, Palermo 29 aprile 1727.

Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), cc.622, 641r, Relazione dell’opere di m[ast]ro muratore, e m[ast]ro d’ascia che necessitano p[er] riparo della casa possessa dal Ven[erabil]e Con[ven]to di S[an]to Nicolò Tolentino dell’ordine dell’Agostiniani scalzi ex[iste]nte in questa Città di Pal[erm]o, nella strada nuova [...] dannificata p[er] causa del Terremoto occorso in q[ues]ta p[rede]tta Città à p[ri]mo Sett[embr]e p.p. 1726, Palermo 29 aprile 1727.

Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6389, notaio Francesco Generale, Minute (1728-29), cc.568-569, Memoriale del priore e dell’economo del convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo relativo alle spese sostenute per ricostruire un edificio di via Maqueda rovinato a causa del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 15 febbraio 1729.

Archivio Storico del Comune di Palermo, Atti del Senato, vol.331/152 (1726-27), cc.9-10r, Perizia relativa ad alcuni edifici del quartiere della Kalsa di Palermo danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, redatta dal Console della "Mastranza delli Muratori" P.Di Giovanni, Palermo 17 settembre 1726.

Archivio di Stato di Palermo, Case ex Gesuitiche, serie H, Casa professa di Palermo, vol.54, Giornale (1723-27), cc.159-160, 180, Spese della casa della Correria, 1726-1727.

Archivio di Stato di Palermo, Conservatoria di Registro, b.2452, fasc.37 (1726-29), Registro dei pagamenti dei lavori di riparazione commissionati dal Tribunale del Real Patrimonio negli edifici pubblici di Palermo danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 16 settembre 1726-23 settembre 1729.

Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727

Theories and observations

Si nota, tra i testimoni dell’evento, una ricorrente e curiosa frammistione tra le teorie che collocano il terremoto nel novero dei segni divini di ammonimento o castigo, a seconda della minore o maggiore intensità del fenomeno, e i primi incerti tentativi di spiegare razionalmente, ricorrendo all’analisi delle caratteristiche dei suoli, il diverso manifestarsi degli effetti di danneggiamento sull’incasato di Palermo. Se da un lato i danni verificatisi solo a Palermo erano il segno sicuro dell’ira divina nei confronti dell’empia condotta dei suoi cittadini: «tutto il danno volle Dio scaricare su questa Metropoli» (1), dall’altro ci si interrogò sulle cause naturali dell’evento: «O han concentrata nelle viscere della Terra, o abbia corseggiato per aria, il che ancora non può adeguatamente specolarsi dalla varietà, e diversità delle rovine» (2). L’incertezza tra interpretazioni sovrannaturali e ricerca razionale delle cause dell’evento si risolse a favore di quest’ultima con il trascorrere del tempo. A quasi venti anni di distanza un erudito palermitano si interrogava non già sui motivi della collera divina, bensì sull’origine del terremoto e sulle relazioni che intercorrevano tra la natura dei suoli, le caratteristiche delle costruzioni e i danni arrecati dalla scossa (3). La riflessione filosofico-naturale prese, nella seconda metà del ’700, decisamente il sopravvento: nel 1783 il naturalista messinese Alberto Corrao ricordava il terremoto palermitano del 1726 tra gli eventi sismici che, assieme alla catastrofe di Lisbona, avevano maggiormente attirata l’attenzione dei filosofi-naturalisti (4).
Le notizie sui fenomeni elettrici che precedettero la scossa conobbero una notevole circolazione nel corso del XVIII secolo, soprattutto tra eruditi e naturalisti. A 60 anni di distanza dall’evento la memoria relativa alle "travi di fuoco" era particolarmente viva e, pur avendo subito distorsioni rispetto alle testimonianze dirette, rappresentava ancora una prova che i sostenitori delle diverse teorie elettriciste e fuochiste sull’origine dei terremoti adducevano per dimostrare la fondatezza delle loro opinioni. L’uso e l’abuso della memoria storica causava, sul lungo periodo, stravolgimenti completi degli eventi. Così le «due travi di fuoco», secondo Andrea Gallo, professore di fisica messinese che scriveva in occasione del grande terremoto calabro-messinese del 1783, erano «uscite dalla terra», e tale fatto dimostrava la validità della sua teoria che individuava nei "fulmini sotterranei" la causa principale dei terremoti (5). Al contrario Onofrio De Colaci, Consigliere Regio e Uditore nel Tribunale di Cosenza, autore contemporaneo al Gallo ma sostenitore della tesi che individuava la causa dei terremoti nell’accumularsi dell’elettricità atmosferica, scrisse dell’apparizione, nel cielo di Palermo, di «due nubi come travi di fuoco, che andarono a spegnersi nel mare» (6). Notevolmente diversa, e accresciuta di particolari che lo studio delle fonti dirette ha dimostrato essere completamente falsi, fu la versione degli eventi accreditata da Giuseppe La Pira. Questi scrisse, nel 1783, la sua "Relazione fisico-chimica sulla causa mediata ed immediata de’ tremuoti" per sostenere la teoria fuochista dell’origine dei terremoti. Per lo studioso catanese i movimenti sismici traevano alimento dai fuochi sotterranei e dalle reazioni chimiche che li generavano e alimentavano, originate a loro volta dai processi di decomposizione dei vegetali. Gli eventi palermitani del 1726 offrirono, nella loro ulteriore versione, un’ottima prova della validità dell’ipotesi fuochista, infatti: «in Palermo l’anno 1726 a primo settembre ... si vide aprir la terra, daddove uscirono due colonne di fuoco, che infettarono l’aria di Solfo, e di Bitume» (7). Questa versione, così inverosimile se confrontata con i racconti dei testimoni diretti dell’evento, conobbe una insolita fortuna e si tramandò anche grazie a insigni esponenti del mondo scientifico ottocentesco (8).

Note

(1)
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
(2)
Vitale P.
Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.
Palermo 1726
(3)
Del Bono M.
Discorso sull’origine de’ tremuoti, in cui si esamina di proposito una nuova Opinione intorno alla Cagione di essi.
Palermo 1745
(4)
Corrao A.
Memoria sopra i tremuoti di Messina accaduti nell’anno 1783.
Messina 1784
(5)
Gallo A.
Lettere scritte da Andrea Gallo e dirizzate al signor Cavaliere N.N. delle Reali Accademie di Londra, Bordò e Upsal pelli terremoti del 1783 con un giornale meteorologico de’ medemi.
Messina 1784
(6)
De Colaci O.
Dialoghi intorno al tremuoto di questo anno 1783.
Napoli 1783
(7)
La Pira G. M.
Relazione fisico-chimica sulla causa mediata, ed immediata de’ tremuoti.
Catania 1783
(8)
Mercalli G.
Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).
Milano 1883
Biblioteca Centrale della Regione Siciliana di Palermo, Manoscritti, Miscellanea, vol.10, Relazione del Terremoto di Palermo accaduto la Domenica primo Sett[embr]e dell’anno 1726, sec.XVIII.

Diario Ordinario, 1726.10.11.
Roma 1726
Vera, e distinta Relazione dell’orribile Tremuoto accaduto nella Città di Palermo il dì primo del mese di Settembre dell’Anno 1726 tradotta fedelmente da una Lettera scritta in Lingua Spagnuola dal Principe di Resutano, Pretore della Città di Palermo sotto il dì 6 di detto mese, e pervenuta all’Eminentissimo Signore Viceré di Napoli.
Napoli-Firenze-Bologna 1726
Vitale P.
Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.
Palermo 1726
Moreschini M.
Ragionamento storico-filosofico sul tremuoto accaduto in Camerino il dì 28 luglio 1799.
Camerino 1802
Tanzini P.
Alcune notizie sui terremoti compilate da P.T.S.
Firenze 1846
Stato felice ed infelice della Calabria e di Messina e del suo territorio prima e dopo i terremoti de 5 febbrajo, e 28 marzo 1783, accaduti in quelle parti.
Firenze 1783
Muratori L.A.
Annali d’Italia dal principio dell’era volgare sino all’anno 1750, 12 voll.
Lucca 1762
Gallo A.
Lettere scritte da Andrea Gallo e dirizzate al signor Cavaliere N.N. delle Reali Accademie di Londra, Bordò e Upsal pelli terremoti del 1783 con un giornale meteorologico de’ medemi.
Messina 1784
Biblioteca dei Frati Francescani di Trento, Manoscritti, 1718, Giangrisostomo Tovazzi, Malographia tridentina [45-1773], sec.XVIII.

La Pira G. M.
Relazione fisico-chimica sulla causa mediata, ed immediata de’ tremuoti.
Catania 1783
De Colaci O.
Dialoghi intorno al tremuoto di questo anno 1783.
Napoli 1783
Biblioteca Comunale di Correggio, Archivio di Memorie Patrie, b.94, Cronaca del reggiano compilata da Antonio Torricelli (1724-1735), sec.XVIII.

Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
Amiani P.M.
Memorie istoriche della città di Fano, 2 voll. (ristampa anastatica, Bologna 1967).
Fano 1751
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
Biblioteca Comunale di Palermo, Manoscritti, Qq D 98, Diari palermitani, tomo 6, Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca, Terremoto di Palermo del 1726, sec.XVIII.

Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Corrao A.
Memoria sopra i tremuoti di Messina accaduti nell’anno 1783.
Messina 1784
Del Bono M.
Discorso sull’origine de’ tremuoti, in cui si esamina di proposito una nuova Opinione intorno alla Cagione di essi.
Palermo 1745

Associated natural phenomena

Alcune relazioni coeve (1) annotarono il verificarsi del terremoto in un contesto climatico caratterizzato da siccità, questa osservazione venne correlata con lo stato dell’atmosfera nella giornata dell’1 settembre. Unanimemente le testimonianze dirette sottolinearono la inconsueta variabilità atmosferica delle ore che precedettero la scossa, con alternanza di stato caliginoso e addensamento all’orizzonte di nubi temporalesche che diedero luogo a frequenti scariche elettriche in lontananza. Al tramonto del sole il cielo si rasserenò completamente; pochi istanti prima della scossa fu vista avanzare verso la città, proveniente da nord, una nube nera dalla quale si generavano continue scariche elettriche. Avvicinandosi a Palermo, in prossimità di Monte Gallo, la forma della nube mutò: le scariche elettriche si addensarono in due grandi linee luminose, che le fonti indicarono col nome di travi di fuoco, queste attraversarono le campagne circostanti la città per andare poi a cadere nelle acque antistanti il porto. Secondo Mongitore (2) il fenomeno si notò in luoghi molto distanti da Palermo comprese le città di Firenze e Livorno. Non sono state rintracciate conferme dirette di tali asserzioni; alcune testimonianze rilevarono l’insorgere di un vento impetuoso, di particolare forza nei quartieri prospicienti il mare, in concomitanza col manifestarsi dei fenomeni elettrici. Questi si ripeterono con modalità analoghe la sera del 19 ottobre 1726, quando, secondo le testimonianze dirette, una nube infuocata apparve in direzione di Capo Zafferano, si diresse verso Monte Pellegrino lo superò e, giunta nelle vicinanze di Monte Gallo, si divise in tre parti per poi scomparire. Questo fenomeno, secondo le fonti, ebbe la durata di circa quattro ore. Molto dubbia è la notizia, riportata da una sola fonte sincrona (3), relativa alla comparsa in lontananza (circa 90 km), la notte del 29 agosto 1726, di una cometa molto luminosa (4).

Note

(1)
Antonucci M.
Vera relazione dell’orribile Tremuoto successo in Palermo la notte del primo giorno di Settembre alle ore quattro d’Italia, descritta, e data in luce d’ordine dell’Eccellentissimo Senato.
Palermo 1726
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
(2)
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
(3)
Biblioteca Comunale di Palermo, Manoscritti, Qq D 98, Diari palermitani, tomo 6, Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca, Terremoto di Palermo del 1726, sec.XVIII.

(4)
Biblioteca Centrale della Regione Siciliana di Palermo, Manoscritti, Miscellanea, vol.10, Relazione del Terremoto di Palermo accaduto la Domenica primo Sett[embr]e dell’anno 1726, sec.XVIII.

Diario Ordinario, 1726.10.11.
Roma 1726
Vera, e distinta Relazione dell’orribile Tremuoto accaduto nella Città di Palermo il dì primo del mese di Settembre dell’Anno 1726 tradotta fedelmente da una Lettera scritta in Lingua Spagnuola dal Principe di Resutano, Pretore della Città di Palermo sotto il dì 6 di detto mese, e pervenuta all’Eminentissimo Signore Viceré di Napoli.
Napoli-Firenze-Bologna 1726
Vitale P.
Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.
Palermo 1726
Moreschini M.
Ragionamento storico-filosofico sul tremuoto accaduto in Camerino il dì 28 luglio 1799.
Camerino 1802
Tanzini P.
Alcune notizie sui terremoti compilate da P.T.S.
Firenze 1846
Stato felice ed infelice della Calabria e di Messina e del suo territorio prima e dopo i terremoti de 5 febbrajo, e 28 marzo 1783, accaduti in quelle parti.
Firenze 1783
Muratori L.A.
Annali d’Italia dal principio dell’era volgare sino all’anno 1750, 12 voll.
Lucca 1762
Gallo A.
Lettere scritte da Andrea Gallo e dirizzate al signor Cavaliere N.N. delle Reali Accademie di Londra, Bordò e Upsal pelli terremoti del 1783 con un giornale meteorologico de’ medemi.
Messina 1784
Biblioteca dei Frati Francescani di Trento, Manoscritti, 1718, Giangrisostomo Tovazzi, Malographia tridentina [45-1773], sec.XVIII.

La Pira G. M.
Relazione fisico-chimica sulla causa mediata, ed immediata de’ tremuoti.
Catania 1783
De Colaci O.
Dialoghi intorno al tremuoto di questo anno 1783.
Napoli 1783
Biblioteca Comunale di Correggio, Archivio di Memorie Patrie, b.94, Cronaca del reggiano compilata da Antonio Torricelli (1724-1735), sec.XVIII.

Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
Amiani P.M.
Memorie istoriche della città di Fano, 2 voll. (ristampa anastatica, Bologna 1967).
Fano 1751
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
Biblioteca Comunale di Palermo, Manoscritti, Qq D 98, Diari palermitani, tomo 6, Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca, Terremoto di Palermo del 1726, sec.XVIII.

Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727

Major earthquake effects

Il terremoto fu avvertito in larga parte della Sicilia nord-occidentale e causò danni molto gravi a Palermo. Furono colpiti in particolare i quartieri della città che erano sorti sui terreni alluvionali anticamente occupati dalle acque dei fiumi Papireto e Cannizzaro (o Maltempo) o recuperati all’espansione urbana dal progressivo colmamento di parte della Cala del porto. In questi settori dell’incasato la scossa fece crollare totalmente interi isolati e causò lesioni e crolli parziali nella quasi generalità degli edifici. Nella Conca d’Oro, immediatamente oltre il perimetro delle mura palermitane, il terremoto causò lesioni nell’imponente complesso fortificato della Zisa e in sette arcate del ponte sul fiume Oreto (che scorre a oriente del centro storico). Lesioni, giudicate riparabili, furono rilevate in tutte le costruzioni esistenti nella campagna circostante la città.
Il terremoto causò danni di lieve entità a Trapani e fu avvertito fortemente in tutta la Sicilia occidentale da Sciacca a Mazara del Vallo, a Marsala e a Monreale; a est di Palermo il terremoto fu avvertito soltanto nelle campagne prossime alla capitale (Ciaculli).

Effects on the environment

Scomparve l’acqua da alcune fontane e abbeveratoi di Palermo. Dalle pendici del monte Gallo si distaccò una notevole quantità di materiale roccioso, che franò causando un forte rombo. Il mare si ritirò dalla spiaggia di Palermo, ritornandovi subito dopo con un’ondata violenta. Il maremoto interessò tutto il tratto di costa tra Palermo e capo Gallo, nei pressi del quale un’imbarcazione rischiò di essere sommersa. Nello stesso momento, il capitano di una nave francese in navigazione tra Palermo e Ustica, a una distanza di 30 miglia (50 km ca.) dalla città annotò un violento urto contro la chiglia dell’imbarcazione. Le fonti coeve ricordano anche una moria di pesci immediatamente successiva al maremoto (1).

Note

(1)
Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
Biblioteca Comunale di Palermo, Manoscritti, Qq D 98, Diari palermitani, tomo 6, Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca, Terremoto di Palermo del 1726, sec.XVIII.

Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
Del Bono M.
Discorso sull’origine de’ tremuoti, in cui si esamina di proposito una nuova Opinione intorno alla Cagione di essi.
Palermo 1745
Antonucci M.
Vera relazione dell’orribile Tremuoto successo in Palermo la notte del primo giorno di Settembre alle ore quattro d’Italia, descritta, e data in luce d’ordine dell’Eccellentissimo Senato.
Palermo 1726
Vera, e distinta Relazione dell’orribile Tremuoto accaduto nella Città di Palermo il dì primo del mese di Settembre dell’Anno 1726 tradotta fedelmente da una Lettera scritta in Lingua Spagnuola dal Principe di Resutano, Pretore della Città di Palermo sotto il dì 6 di detto mese, e pervenuta all’Eminentissimo Signore Viceré di Napoli.
Napoli-Firenze-Bologna 1726
Diario Ordinario, 1726.10.11.
Roma 1726
Vitale P.
Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.
Palermo 1726

Full Chronology Of The Earthquake Sequence

La scossa principale, avvenuta alle 21.55 GMT dell’1 settembre 1726, non fu preceduta da eventi sismici premonitori. Le testimonianze coeve all’evento ricordarono una serie di repliche di varia intensità a partire dai primi giorni successivi al terremoto.
17 settembre 1726:
ore 10 italiane della notte tra 16 e 17 settembre (3.44 GMT) lieve scossa di terremoto avvertita a Palermo, non causò danni.
26 settembre 1726:
in questo giorno una fonte coeva (1) annotò, senza indicarne l’ora, una scossa di terremoto nei dintorni di Trapani, sul monte S.Giuliano, che causò il crollo di 10 case e di due celle del Convento dei Cappuccini.
16 ottobre 1726:
ore 10 della mattina (2.55 GMT) lieve scossa di terremoto avvertita a Palermo, non causò danni.
20 ottobre 1726:
in questa data le fonti dirette segnalarono, non precisandone il tempo origine, una scossa di replica avvertita a Palermo e con maggior forza, tanto da spaventare le popolazioni locali, a Cefalù, Calatabiano, Isnello, Gratteri, Geraci Siculo, Gagliano Castelferrato e Tusa. La notizia della propagazione della scossa sul versante orientale dell’isola, fino a Calatabiano, nei pressi di Taormina alle pendici nord-orientali dell’Etna, lascia alquanto perplessi. Mongitore (2), unico autore sincrono che descrisse questa scossa, incorse probabilmente in una inesattezza toponomastica o operò una frammistione tra eventi diversi, che sarebbe opportuno correggere.
Fonti d’interesse: (3).

Note

(1)
Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
(2)
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
(3)
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727

Bibliography

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*Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), cc.623-624, Relazione dell’opere di m[ast]ro muratore, che necessitano per riparare la casa solerata possessa dal Ven[erabil]e Con[ven]to di Santo Nicolò Tolentino, dell’ord[in]e dell’Agostiniani scalzi [...] esistente in questa felice e fidelis[sim]a Città di Pal[erm]o nella strada nuova [...] dannificata per causa del Terremoto occorso in questa pred[ett]a C[it]tà à p[ri]mo Sett[em]bre p.p. 1726, Palermo 29 aprile 1727.Direct source1727
*Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6389, notaio Francesco Generale, Minute (1728-29), cc.483-498r, Relat[io]ne mis[ur]a e stima dell’opere di m[ast]ro muratore fatta [...] per la reedificat[io]ne della banca, e casa solerata di sopra, ed altra casa solerata da parte del Cortile possesse dal Ven[erabi]le Convento di S.Nicolò Tolentino [...] esistenti in questa fel[ic]e e fid[elissi]ma Città di Palermo, e nella strada nova [...] dannificate dalla terribile scossa del terremoto sortita in questa p[rede]tta Città à p[ri]mo Sett[embr]e p.p. 1726, Palermo 29 dicembre 1728.Direct source1728
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*Archivio di Stato di Palermo, Real Segreteria, Incartamenti, b.183 (1726), Rappresentanze ­ Palermo, Lettera del capitano di giustizia della Corte capitaniale di Palermo principe di Niscemi al viceré di Sicilia relativa alle disposizioni prese in seguito al terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 17 settembre 1726.Direct source1726
*Archivio di Stato di Palermo, Real Segreteria, Incartamenti, b.183 (1726), Rappresentanze ­ Palermo, Lettera del pretore di Palermo principe di Resuttano al viceré di Sicilia relativa al terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 2 settembre 1726.Direct source1726
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*Archivio di Stato di Palermo, Real Segreteria, Incartamenti, b.183 (1726), Rappresentanze ­ Palermo, Lettera del Senato di Palermo al viceré di Sicilia relativa alla controversia col Tribunale del Real Patrimonio sulla lentezza nei soccorsi in occasione del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 27 settembre 1726.Direct source1726
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*Archivio Storico del Comune di Palermo, Atti del Senato, vol.331/152 (1726-27), cc.278v-279, Perizia relativa a un edificio della vanella dei Buttoneri di Palermo danneggiato dal terremoto dell’1 settembre 1726, redatta dal Capo Mastro del Senato G. Furceri, Palermo 6 febbraio 1727.Direct source1727
*Archivio Storico del Comune di Palermo, Atti del Senato, vol.331/152 (1726-27), cc.330-331r, Perizia relativa ad alcuni edifici della piazza Ballarò di Palermo danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, redatta dal Capo Mastro del Senato G. Furceri, Palermo 7 aprile 1727.Direct source1727
*Archivio Storico del Comune di Palermo, Atti del Senato, vol.331/152 (1726-27), cc.46-48r, Mandati di pagamento relativi a riparazioni effettuate in seguito al terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 21 ottobre 1726.Direct source1726
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Muratori L.A.Annali d’Italia dal principio dell’era volgare sino all’anno 1750, 12 voll.Historiographical study1762Lucca
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Pasquali P.Giornale di cose memorabili dall’anno 1717 all’anno 1773, in aggiunta a L.Rinieri, "Memorie del convento dell’Osservanza di Bologna dall’anno 1712 all’anno 1784", a cura di M.Poli e M.Rubbini, Cronache bolognesi d’epoca medievale moderna e contemporanea, vol.3, pp.259-305.Source chronologically near to the event1999Bologna
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Pirri R.Sicilia sacra disquisitionibus, et notitiis illustrata. Editio tertia emendata, & continuatione aucta cura, & studio s.t.d.d. Antonini Mongitore, 2 voll. (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1987).Indirect source1733Palermo
*Relazione o sia Diario, e Ragguaglio distinto del funestissimo Terremoto accaduto nella Città di Palermo la Domenica primo del mese di Settembre 1726 alle ore 4 della notte seguente. E delle disposizioni, e ordini dati dall’Eccellentissimo Senato per ogni opportuno soccorso, e riparo.Indirect source1726Palermo-Napoli-Firenze-Bologna
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Ruffo S.Terrae Motu qui contigit Panormi nocte post kalend. Sept. MDCCXXVI. Tractatus historicus quem ex Italico in Latinum sermonem conversum adiecta Praefatione atque tabula Urbis Panormi.Direct source1727Leipzig
Ruffo S.Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.Direct source1726Palermo
Sciuto Patti C.Contribuzione allo studio dei terremoti in Sicilia, in "Atti dell’Accademia Gioenia di Scienze Naturali in Catania", s.IV, a.73, vol.9 (1896), pp.1-34.Scientific bibliography1896Catania
*Stato felice ed infelice della Calabria e di Messina e del suo territorio prima e dopo i terremoti de 5 febbrajo, e 28 marzo 1783, accaduti in quelle parti.Generic information1783Firenze
Tanzini P.Alcune notizie sui terremoti compilate da P.T.S.Catalogue1846Firenze
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*Vera, e distinta Relazione dell’orribile Tremuoto accaduto nella Città di Palermo il dì primo del mese di Settembre dell’Anno 1726 tradotta fedelmente da una Lettera scritta in Lingua Spagnuola dal Principe di Resutano, Pretore della Città di Palermo sotto il dì 6 di detto mese, e pervenuta all’Eminentissimo Signore Viceré di Napoli.Direct source1726Napoli-Firenze-Bologna
Vitale P.Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.Direct source1726Palermo

Felt Localities (8)

Locality Province Lat Lon Intensity
PalermoPA38.120813.3528VIII-IX

La scossa principale causò danni in tutta la città. In generale le fonti coeve rilevarono gravi lesioni o cadute parziali e totali nelle parti alte degli edifici, morirono 250 persone e 151 furono ferite. Gli effetti del terremoto non furono i medesimi su tutto il tessuto urbano: nel quartiere di sud-ovest, denominato di S.Cristina o dell’Albergaria, le fonti attestano che fu danneggiato in varie parti il Palazzo Reale. In questo grande edificio, come riportano numerosissimi documenti d’archivio, si verificarono lesioni nella torre di S.Ninfa, nel salone, lungo le scalinate, nella galleria, nella cappella di S.Pietro, si ebbero crolli parziali nelle stanze alte e nel tetto. Nel conservatorio dell’Ospedale grande crollarono una parte del tetto, alcuni muri e uscirono di sede le travi; i danni subiti da questo edificio furono tali da far temere il suo crollo completo. Nel dormitorio degli infermi di S.Vincenzo le travi uscirono dai muri portanti spezzandosi, si registrarono crolli che causarono 8 morti e 112 feriti. Nel monastero di S.Elisabetta, nella chiesa omonima, nella chiesa di S.Antonio (detta dei barbieri), nel dormitorio della infermeria dei Cappuccini, nella chiesa del Carmine, nella scala e nel muro posto a oriente del campanile della chiesa di S.Niccolò, nell’oratorio della compagnia di Nostra Signora del Ponticello, nell’oratorio della compagnia del Gonfalone, nella chiesa dei Santi Quaranta Martiri, nella chiesa di S.Orsola, nel monastero del Salvatore delle monache Basiliane si aprirono larghe fessure nei muri e nelle volte. Richiesero interventi di demolizione, totale o parziale il campanile del monastero di S.Chiara e una casa situata nei pressi del convento dei Gesuiti (demoliti completamente). Si demolirono le facciate di due case nella piazza di Ballarò e un’altra nella piazza dei Tedeschi. Fenditure, soprattutto ai piani superiori delle abitazioni, crolli di muri, di una grande statua nella piazza dei Bologni e di una garitta si registrarono sempre nel quartiere di S.Cristina. All’interno di questo la risposta alle sollecitazioni sismiche fu alquanto differenziata: testimonianze coeve sostengono che la contrada dell’Albergaria, che comunemente dava il nome al quartiere ma ne rappresentava solo una parte, subì danni limitati all’apertura di qualche fenditura.
Nel quartiere denominato di S.Agata, posto a sud-est, si verificarono danni estesi e di notevole entità nella maggioranza degli edifici con rovine e apertura di larghe fenditure. Le sole contrade che registrarono pochi crolli furono quelle denominate del Giardinazzo e della Ferraria. Nel vicolo del Re si verificarono crolli in alcuni edifici con la morte di 3 persone; negli isolati prossimi alla Marina caddero i solai delle stanze nel palazzo del principe di Campofiorito causando la morte di 4 persone, in alcuni edifici contigui si verificarono danni analoghi. Le case vicine al fianco destro della chiesa di S.Maria della Misericordia, gravemente danneggiato, crollarono quasi completamente a loro volta con la morte di alcune persone. Estesissimi crolli si verificarono in tutta la contrada dei Lattarini, rimasero in piedi solo poche facciate di case. In questo rione, dove alloggiavano mercanti e trasportatori, morirono molti uomini e animali; nella strada denominata dei Pettinari, all’interno dell’isolato dei Lattarini, caddero 4 case. Un intero isolato posto perpendicolarmente, in direzione sud, rispetto alla Porta Felice, che si apriva nei pressi del Molo, fu gravemente danneggiato con crollo dei prospetti delle case che guardavano verso il Piano della Marina. Esattamente di fronte a questo isolato, dall’altro lato dell’asse viario del Cassaro, crollò un intero edificio. Nei pressi della chiesa di S.Nicolò da Tolentino alcuni edifici subirono molte lesioni. Nella strada che, perpendicolarmente alla contrada dei Lattarini, portava al convento della Misericordia e in quelle a essa parallele denominate di S.Giovanni dei Minoriti, di S.Vincenzo e della Meschita, le lesioni verificatesi nella quasi totalità degli edifici consigliarono di ricorrere alla puntellatura per sostenere le case; nel palazzo del marchese Mella fu necessario ricorrere alla demolizione della parte superiore del prospetto. Fenditure si aprirono nel palazzo del principe di Mezzojuso e del principe d’Aragona e in molte case nella strada dei Maestri dell’acqua. Lungo l’attuale via Alloro in numerosi palazzi dell’aristocrazia si aprirono larghe fenditure; in particolare, le abitazioni del marchese di Regalmici e di don Gaspare Croce subirono danni gravi; la seconda fu riedificata in molte parti dalle fondamenta. Nei rioni circostanti il Piano della Marina lesioni e fessure di varia entità si verificarono nelle torri di alcuni palazzi patrizi (del principe di Poggioreale e della baronessa di S.Carlo), in alcuni casi fu necessario ricorrere alla demolizione dei piani alti delle costruzioni. Negli isolati posti tra il convento di S.Francesco e la piazza della Marina furono lesionati molti edifici, alcuni di questi furono puntellati e successivamente fu necessario demolirne le parti superiori. Nel grande convento di S.Nicolò da Tolentino crollò quasi completamente il prospetto della chiesa, nella caduta i materiali rovinati sfondarono il tetto dell’edificio. L’abside della chiesa conventuale, di recente costruzione, crollò completamente trascinando nella rovina altre parti della chiesa, nel cui interno si generarono grandi fenditure nelle volte delle navate ricostruite poi completamente. Nello stesso convento crollarono il refettorio e in parte l’oratorio. Gravi fenditure si aprirono nel porticato del cortile; tutte le scale, i soffitti a volta e i dormitori furono fessurati, le celle dei religiosi si resero inabitabili e lo scalone principale si discostò dal muro di circa 15 centimetri. Fu gravemente danneggiata la facciata della chiesa della Madonna degli Agonizzanti nella quale si aprirono fessure e crollarono compagini murarie. Da notare che la vicina chiesa di S.Vincenzo, che aveva parti di recentissima costruzione, non subì alcun danno. Tra gli edifici religiosi maggiormente danneggiati nel quartiere di S.Agata le fonti coeve ricordano: la chiesa di S.Maria della Misericordia, dove si aprirono larghe fessure nella navata centrale e in quella destra e si squarciarono i muri della cappella di S.Nicolò. La chiesa dei Mercenari Scalzi nella quale si aprirono fessure nell’abside di nuova costruzione e si dovette demolire completamente il campanile reso pericolante. Nel convento dello stesso ordine crollò una parte della Loggia e si verificarono fessure in tutti i locali. Nella chiesa di S.Francesco d’Assisi si verificarono fessure sul portale maggiore e nella navata destra che deformarono gli affreschi del Novelli, crollarono fregi e stucchi dalle volte; va rilevato che questo edificio sacro fu gravemente danneggiato, tanto da consigliarne la radicale ristrutturazione, anche dal terremoto del 5 marzo 1823. Il terremoto dell’1 settembre 1726 causò l’apertura di fessure in più parti della chiesa di S.Giovanni, nel monastero di S.Caterina, mentre in quello della Martorana la scossa danneggiò la parte sommitale di una guglia che fu in seguito demolita. Fessure di varia entità si aprirono nel monastero di S.Rosalia (si dovette demolire parte del prospetto), nel conservatorio delle donne Malmaritate, nell’edificio della compagnia di S.Corrado, nel Monastero dei SS.Benedetto e Luigi, nella chiesa di S.Carlo; lievi aperture si verificarono nel nuovo campanile del convento di S.Maria.
Nel quartiere di S.Ninfa, posto a nord-ovest, i danni più gravi si verificarono nella contrada denominata del Papireto dove crollarono quasi completamente gli edifici di due strade poste a oriente del Duomo, causando la morte e il ferimento di molte persone. Nella stessa zona un’altra strada attigua a quelle gravemente danneggiate non subì danni di rilievo, purtroppo la genericità delle indicazioni desunte dalle fonti coeve non permette di localizzare con esattezza quest’ultima via. Non è possibile quindi valutarne la posizione rispetto all’antico corso del fiume Papireto. Inferiormente al rione del Papireto, in direzione del mare, lungo l’antico alveo, si verificarono crolli parziali presso la Zecca Vecchia, generalizzati in un isolato presso il Piano della Pannaria e di grave entità nella strada delle Api dove caddero molte case e si puntellarono quelle rimaste in piedi. Un crollo totale, che causò la morte di alcune persone, si verificò nel rione dei Candelari; qui in molte case ed edifici si aprirono ampie fenditure che costrinsero a ricorrere alla puntellatura. Nella contrada denominata del Celso, identificabile negli isolati che attualmente si articolano lungo la via omonima, i danni, anche se di non grave entità, interessarono tutti gli edifici. Tra i monumenti sacri danneggiati nel quartiere di Santa Ninfa vanno segnalati: il Duomo, dove si verificarono crolli nell’interno e nei merli sovrastanti la navata centrale che, cadendo, provocarono lo sfondamento del tetto; la chiesa di S.Procopio nel piano del Papireto, dove crollò completamente la parte superiore della facciata; la loggia della Badia nuova che fu danneggiata al punto da dover essere demolita; il collegio dei Gesuiti dove si aprirono fenditure nei dormitori di recente costruzione. Le chiese di S.Giovanni dei Gerosolimitani, dei Quaranta Martiri e dei SS.Cosma e Damiano risultarono fessurate in più parti.
Nel quartiere di S.Oliva, situato a nord-est, si registrarono crolli, anche di grave entità, in alcuni isolati. Nel rione della Conciaria crollarono 2 case e in una caddero il tetto e parte della loggia. Negli isolati prossimi alle strade denominate degli Argentieri e degli Spadari, situate nell’immediato entroterra dell’insenatura della Cala, crollarono completamente 9 case. La rovina completa di molti fabbricati si verificò nella contrada dei Cassari Vecchi dove morirono numerose persone; alcune case gravemente danneggiate crollarono completamente nei giorni 3 settembre e 9 novembre. Nel rione della Terzan situato sull’antica foce del fiume Papireto, immediatamente a ridosso della Cala, caddero 5 case; il palazzo del principe di Roccapalomba crollò nella maggior parte, le poche compagini murarie rimaste in piedi precipitarono il 21 novembre 1726. In altri edifici della Terzan si aprirono fessure, in particolare le fonti coeve ricordano danni di questo tipo alla fonderia regia e ad alcune case vicine. Lesioni e fessure si verificarono nella porta Felice, aperture nei muri furono osservate negli alloggiamenti del Castellamare e nel baluardo della Lanterna; la fortezza prospiciente la Cala subì, come attestano le fonti archivistiche, danni di lieve entità in molte strutture murarie; in un braccio del molo si aprirono due profonde fessure lunghe rispettivamente 12 e 6 canne (25 e 12,5 metri circa) e larghe palmi 3 e palmi 1 e mezzo (cm 78 e 39 circa). Tra i palazzi della nobiltà furono gravemente danneggiati quelli del marchese Mirailrio, del marchese di Savochetta, di don Giovanni Valdes, di don Giovanni Brancaccio (si dovette demolire la parte alta del prospetto), della duchessa Bologna, del duca di Sperlinga e del duca di S.Michele. Nelle vicinanze del palazzo Roccapalomba crollarono altre tre case; in tutto il rione morirono varie persone. Nell’incasato prospiciente la Cala numerosi edifici furono gravemente lesionati nelle facciate e in quelle parti che guardavano verso il mare. Crolli di appendici architettoniche di vario genere (vasi, sfere, soglie di finestre, balaustre) si verificarono negli edifici sacri di tutto il quartiere di S.Oliva, e in particolare nei rioni del Cassaro e della Conciaria; qui si aprirono anche grandi fenditure nelle parti alte dei prospetti e nelle logge (chiesa di S.Antonio, monastero delle Vergini e chiesa di S.Eulalia de’ Catalani) che consigliarono la demolizione delle strutture danneggiate.
Nelle campagne prossime a Palermo le fonti coeve ricordano crolli in molte piccole costruzioni e abitazioni rurali, con la morte di una persona in un fondo rustico nei pressi della contrada Torrelonga. Nel fondaco situato nei pressi del ponte dell’Ammiraglio sul fiume Oreto si aprirono fessure in più pareti, la vicina chiesa di S.Michele rimase notevolmente danneggiata e pericolante. L’antica e imponente fortezza della Zisa, posta oltre le mura in direzione di Monreale, risultò lesionata nei piani superiori; il quartiere dei Borgognoni, identificabile con l’area prossima alla Cuba sull’attuale via Calatafimi, viene ricordato dalle fonti archivistiche tra gli isolati che subirono danni lievi (fessure) ma diffusi negli edifici. Unanimemente le fonti coeve attestano che gli edifici maggiormente danneggiati poggiavano le fondamenta in quei terreni di colmamento naturale e artificiale dei due antichi corsi d’acqua del Maltempo e del Papireto. Questi circondavano da tre versanti l’insediamento punico-romano, andando a sfociare nella insenatura prospiciente la città. A 97 anni di distanza dal terremoto dell’1 settembre 1726, il 5 marzo 1823, la città fu scossa da un altro terremoto che causò lesioni agli edifici e crolli parziali nelle stesse aree dove si produssero i maggiori danni dell’evento settecentesco (1).

(1)
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Antonucci M.
Vera relazione dell’orribile Tremuoto successo in Palermo la notte del primo giorno di Settembre alle ore quattro d’Italia, descritta, e data in luce d’ordine dell’Eccellentissimo Senato.
Palermo 1726
Dolce C.
Sul tremuoto avvenuto in Palermo il giorno 5 marzo 1823.
Palermo 1823
Biblioteca Comunale di Palermo, Manoscritti, Qq D 98, Diari palermitani, tomo 6, Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca, Terremoto di Palermo del 1726, sec.XVIII.
0018
Diario Ordinario, 1726.10.11.
Roma 1726
Archivio di Stato di Palermo, Corporazioni religiose soppresse, Convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo, vol.313, Libro maggiore (1717-35), cc.545, 700, 780r, 1017r, Spese relative a case di proprietà del convento di San Nicolò da Tolentino danneggiate dal terremoto dell’1 settembre 1726, 1727-1731.
1727
Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), cc.626, 637r, Stima delle spese necessarie per ricostruire alcuni edifici di proprietà del convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo rovinati a causa del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 31 maggio 1727.
1727
Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), c.625, Relazione dell’opera di m[ast]ro d’ascia che necessitano per riparare la casa solerata possessa dal Ven[erabil]e Con[ven]to di S[an]to Nicolò Tolentino, dell’ordine delli Agostiniani Scalzi [...] ex[iste]nte in q[uest]a fel[ice] e fid[elissi]ma Città di Pal[erm]o nella strada nuova [...] dannificata per causa del Terremoto occorso in q[ues]ta p[rede]tta Città à p[ri]mo [settem]bre p.p. 1726, Palermo 29 aprile 1727.
1727
Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), cc.623-624, Relazione dell’opere di m[ast]ro muratore, che necessitano per riparare la casa solerata possessa dal Ven[erabil]e Con[ven]to di Santo Nicolò Tolentino, dell’ord[in]e dell’Agostiniani scalzi [...] esistente in questa felice e fidelis[sim]a Città di Pal[erm]o nella strada nuova [...] dannificata per causa del Terremoto occorso in questa pred[ett]a C[it]tà à p[ri]mo Sett[em]bre p.p. 1726, Palermo 29 aprile 1727.
1727
Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), cc.622, 641r, Relazione dell’opere di m[ast]ro muratore, e m[ast]ro d’ascia che necessitano p[er] riparo della casa possessa dal Ven[erabil]e Con[ven]to di S[an]to Nicolò Tolentino dell’ordine dell’Agostiniani scalzi ex[iste]nte in questa Città di Pal[erm]o, nella strada nuova [...] dannificata p[er] causa del Terremoto occorso in q[ues]ta p[rede]tta Città à p[ri]mo Sett[embr]e p.p. 1726, Palermo 29 aprile 1727.
1727
Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6387, notaio Francesco Generale, Minute (1726-27), cc.628-629, Memoriale dell’economo del convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo relativo alle spese necessarie per ricostruire alcuni edifici di proprietà dell’ordine rovinati a causa del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 17 giugno 1727.
1727
Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza IV, vol.6389, notaio Francesco Generale, Minute (1728-29), cc.568-569, Memoriale del priore e dell’economo del convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo relativo alle spese sostenute per ricostruire un edificio di via Maqueda rovinato a causa del terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 15 febbraio 1729.
1729
Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza VI, vol.9331, notaio Gaspare Maria Pareti, Minute (1726-27), cc.1274-1275, Pagamento di onze 19.5.15 fatto da T.Gioeni ai rappresentanti dell’ospedale di San Bartolomeo e del convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo per spese di ripararazione della casa ai Quattro Canti, Palermo 7 luglio 1727.
1727
Archivio di Stato di Palermo, Case ex Gesuitiche, serie H, Casa professa di Palermo, vol.54, Giornale (1723-27), cc.159-160, 180, Spese della casa della Correria, 1726-1727.
1726
Archivio di Stato di Palermo, Notarile, stanza I, vol.12677, notaio Antonino Corselli, Bastardelli (1727-28), cc.64-65r, 140v-141, 152-153, Apoche di pagamenti fatti a diversi maestri dal convento di San Nicolò da Tolentino di Palermo per la rimozione delle macerie causate dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 15 settembre-4 ottobre 1727.
1727
Archivio di Stato di Palermo, Conservatoria di Registro, b.2452, fasc.71 (1730-32), Pagamenti di lavori di riparazione commissionati dal Tribunale del Real Patrimonio nel Palazzo Reale di Palermo danneggiato dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 20 dicembre 1731-20 maggio 1732.
1731
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726
Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
Vitale P.
Relazione del funestissimo Terremoto accaduto in Palermo Domenica I giorno di Settembre ad hore 4 della notte seguente, e delle disposizioni, e providenze date dall’Eccellentissimo Senato per ogni governo, soccorso, e riparo.
Palermo 1726
Vera, e distinta Relazione dell’orribile Tremuoto accaduto nella Città di Palermo il dì primo del mese di Settembre dell’Anno 1726 tradotta fedelmente da una Lettera scritta in Lingua Spagnuola dal Principe di Resutano, Pretore della Città di Palermo sotto il dì 6 di detto mese, e pervenuta all’Eminentissimo Signore Viceré di Napoli.
Napoli-Firenze-Bologna 1726
Archivio di Stato di Palermo, Conservatoria di Registro, b.2452, fasc.37 (1726-29), Registro dei pagamenti dei lavori di riparazione commissionati dal Tribunale del Real Patrimonio negli edifici pubblici di Palermo danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, Palermo 16 settembre 1726-23 settembre 1729.
1726
Archivio Storico del Comune di Palermo, Atti del Senato, vol.331/152 (1726-27), cc.9-10r, Perizia relativa ad alcuni edifici del quartiere della Kalsa di Palermo danneggiati dal terremoto dell’1 settembre 1726, redatta dal Console della "Mastranza delli Muratori" P.Di Giovanni, Palermo 17 settembre 1726.
1726
Ferrara F.
Memoria sopra i tremuoti della Sicilia in marzo 1823.
Palermo 1823

TrapaniTP38.017512.5367VI-VII

La scossa causò la caduta di due sfere di pietra dal campanile della chiesa della SS.Annunziata dei Carmelitani; nella torre della Colombara un soldato morì sotto le macerie di un crollo parziale (1).

(1)
Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726

MarsalaTP37.797212.4472V

La scossa venne avvertita con spavento dalla popolazione, ma non causò danni (1).

(1)
Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726

Mazara del ValloTP37.655312.5964V

La scossa venne avvertita con spavento dalla popolazione, ma non causò danni (1).

(1)
Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726

MonrealePA38.081713.2906V

Il terremoto fu avvertito, ma non causò danni (1).

(1)
Ruffo S.
Istoria dell’orrendo Tremuoto accaduto in Palermo la Domenica, primo giorno di settembre di quest’anno 1726, nella notte, sù le ore 4 d’Italia. Con la distinta notizia de’ Danni, delle Processioni penitenziali, e di alcuni Avvenimenti memorabili.
Palermo 1726

SciaccaAG37.507813.0828V

La scossa venne avvertita con spavento dalla popolazione, ma non causò danni (1).

(1)
Mongitore A.
Istoria cronologica de’ terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
Mongitore A.
Palermo ammonito, penitente, e grato, nel formidabil Terremoto del primo Settembre 1726. Narrazione istorica, in cui si espongono i danni cagionati dalle sue scosse; con molti memorabili avvenimenti, e nomi de’ Morti; le Penitenze, e conversioni seguite; e li rendimenti di grazie per la preservazione da maggiori rovine.
Palermo 1727

Termini ImeresePA37.984413.6978III-IV

La scossa fu avvertita leggermente (1).

(1)
Archivio di Stato di Palermo, Real Segreteria, Dispacci, vol.1002 (1726), Diversi del Regno, c.225, Minuta di lettera della segreteria del viceré al governatore di Termini, Messina 10 settembre 1726.
1726

MessinaME38.186915.5492NF

La scossa non fu avvertita (1).

(1)
Archivio di Stato di Palermo, Real Segreteria, Dispacci, vol.1002 (1726), Diversi del Regno, c.225, Minuta di lettera della segreteria del viceré al governatore di Termini, Messina 10 settembre 1726.
1726