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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
22 03 166112:5044.01711.9b9107901146.1!Appennino romagnoloItaly

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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1661 03 22 12 50 -- 44.02 11.90 0.0 10.0 0 114 Appennino romagnolo


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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1661 03 22 12:45 44.02 11.90 9.0 9.0 58 106 Appennino romagnolo
PFG 1661 03 22 12:45 44.03 11.90 9.0 - - - Civitella di Romagna


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

È stata revisionata la bibliografia del Catalogo PFG (1985) ed è stata svolta una ricerca bibliografica e archivistica che ha consentito di integrare le notizie precedenti basate sullo studio di Ferrari et al. (1985) (1).
Poiché l’area colpita apparteneva a due amministrazioni diverse (granducato di Toscana e stato della Chiesa) la ricerca è stata praticatamente "duplicata" negli archivi d’afferenza territoriale della documentazione: da un lato l’Archivio di Stato di Firenze; dall’altro l’Archivio di Stato di Roma, in cui si conservano i fondi della Camera pontificia. Documentazione di rilievo è stata reperita anche negli Archivi di Stato di Modena e Forlì, nella sezione di Faenza dell’Archivio di Stato di Ravenna, nell’Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna e nell’Archivio Parrocchiale di San Romano.
Per quanto riguarda l’area colpita che afferiva amministrativamente al granducato di Toscana, la ricerca archivistica svolta presso l’Archivio di Stato di Firenze, nei fondi Miscellanea medicea, Fabbriche granducali, Capitani di parte guelfa, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina e Conventi soppressi, ha portato al reperimento di documentazione istituzionale e amministrativa costituita da perizie, relazioni ufficiali di danni, suppliche, verbali e carteggi fiscali che hanno consentito di ampliare l’area e il quadro degli effetti e di valutarne molti elementi nel loro contesto economico. Nel fondo Miscellanea medicea, che raccoglie i documenti estratti dall’archivio mediceo del principato, è stata reperita la dettagliata relazione, datata 28 marzo 1661, di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta ai luoghi danneggiati della Romagna. Tale documento riveste un carattere di particolare importanza perché essendo lo strumento tipico d’informazione richiesto dalle sedi amministrative prima di predisporre un intervento, fornisce il quadro generale dei danni subiti dagli abitati e in particolare dagli edifici militari ed ecclesiastici (2). Nel fondo Fabbriche granducali, che raccoglie la documentazione della magistratura preposta alla manutenzione e all’amministrazione delle fortezze e fabbriche militari, sono stati reperiti 2 documenti, entrambi del 23 aprile 1661: la perizia, minuziosa e corredata da disegni, dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti, che fornisce notizie sui danni subiti dalle fortezze di Castrocaro, Terra del Sole e Monte Poggiolo e sul loro stato di conservazione prima del terremoto (3), e la lettera di accompagnamento del provveditore generale delle fortezze Arrighetti al granduca (4). Nel fondo Capitani di parte guelfa, in cui sono conservati gli atti pertinenti all’omonima magistratura che si occupava di lavori pubblici, restauri e manutenzione di strade e di edifici pubblici, sono stati reperiti 7 documenti. Si tratta di relazioni, lettere e suppliche che informano sugli effetti del terremoto a Santa Marina in Particeto (5), Castrocaro (6), Palazzuolo sul Senio (7) e Tredozio (8). Di notevole interesse è la relazione dell’aprile 1661 dell’ingegnere Giamberti sui danni subiti dalla fortezza di Modigliana (9). Nel fondo Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, la magistratura che autorizzava e controllava le spese delle amministrazioni locali relative agli edifici di proprietà pubblica, sono stati reperiti 5 libri di conti che hanno permesso di rilevare le linee generali della politica economica d’intervento del granduca di Toscana nei confronti delle comunità di Rocca San Casciano e Galeata (10). Nel fondo Conventi soppressi è stata reperita notizia degli effetti nelle abbazie di Santa Reparata e di Susinana (11).
Per quanto riguarda la zona soggetta allo stato della Chiesa, all’Archivio di Stato di Roma (fondo Camerale II) è stata reperita notizia dei provvedimenti presi dallo stato pontificio a favore della comunità di Civitella di Romagna (12).
Nell’Archivio di Stato di Modena è stata reperita una lettera inviata il 24 marzo 1661 da Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, che riporta notizie di effetti nelle singole località colpite dal terremoto (13); all’Archivio di Stato di Forlì sono stati reperiti i verbali di 2 sedute del Consiglio comunale di Forlì del 12 e 26 marzo 1661 (14); nella sezione di Faenza dell’Archivio di Stato di Ravenna è stata vagliata la corrispondenza del legato di Romagna cardinale Bandinelli con le autorità di Faenza (15).
Nell’Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna sono conservate 3 lettere del carteggio intercorso tra il 24 marzo e il 15 novembre 1661 fra il cardinale legato e il commissario di Civitella, che hanno fornito dettagli sulla risposta istituzionale da parte dello stato della Chiesa (16). Ha inoltre contribuito ad ampliare la conoscenza dell’area colpita la descrizione dei danni alla chiesa plebana di San Romano (Archivio Parrocchiale di San Romano) (17).
Alla definizione del quadro generale hanno concorso anche le informazioni contenute in dettagliate coeve relazioni a stampa redatte da religiosi e privati (18). Di rilevante importanza è la relazione del monaco Massimo di Castro (1664) che oltre agli effetti a Rocca San Casciano descrive la struttura del paese e le caratteristiche edilizie di chiese, palazzi e abitazioni (19).
Tra le fonti memorialistiche si segnalano per il loro contenuto informativo un anonimo manoscritto di area toscana compilato nel XVII secolo (Biblioteca Nazionale di Firenze, Magliabechiani) (20) e la cronaca faentina di Tosetti (Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, sec.XVIII) (21).
Memoria di questo evento è conservata in numerosi manoscritti di memorie e storiografia locale reperiti presso le biblioteche di Cesena (22), Correggio (23), Faenza (24), Ferrara (25), Forlì (26), Modena (27), Ravenna (28) e Rimini (29). Il terremoto è inoltre ricordato nelle memorie fiorentine settecentesche di Francesco Settimanni (Archivio di Stato di Firenze) (30).
Notizie sono state fornite dalle coeve storie locali di Bonoli (1661) (31), Vedriani (1666-1667) (32), Fabri (1675) (33) e Baruffaldi (1700) (34). Nell’ambito della storiografia locale dell’Ottocento e del Novecento, vanno citati soprattutto Metelli (1869-1872) (35), Mini (1901) (36) e Mambrini (1935) (37), che riportano notizie tratte da fonti attendibili che hanno consentito di precisare ulteriormente il quadro degli effetti. L’evento è invece ricordato in modo generico da Righi (1840-1841) (38), Tonini (1848-1888) (39), Rosetti (1894) (40), Dal Pozzo (1909) (41), Messeri e Calzi (1909) (42), Mancini e Vichi (1959) (43), Veggiani (1959) (44), Donatini (1979) (45), Graziani (1979) (46) e Mengozzi (1979) (47). Lo studio di Guidoboni (1983) (48) ha fornito informazioni sulle politiche d’intervento nella Romagna toscana e pontificia.
Per quanto riguarda la tradizione sismologica sono stati utilizzati gli appunti manoscritti sui terremoti toscani di Giovanni Giovannozzi (Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, sec.XIX) (49) che cita fonti coeve. L’evento è elencato nei più importanti repertori e cataloghi sismici: Magnati (1688) (50); Bonito (1691) (51); Perrey (1848) (52); Mercalli (1883) (53); Baratta (1901) (54).

Note

(1)
Ferrari G., Guidoboni E. e Postpischl D.
The Civitella earthquake of March 22, 1661, in "Atlas of Isoseismal Maps of Italian Earthquakes", a cura di D.Postpischl, CNR-PFG, Quaderni de «La Ricerca Scientifica», n.114, vol.2A, pp.38-39.
Roma 1985
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.

(3)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Relazione dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti al provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti sui danni causati dal terremoto del 22 marzo 1661 nelle fortezze di Terra del Sole, Montepoggiolo e Castrocaro, Firenze 23 aprile 1661.

(4)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Lettera del provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti al granduca Ferdinando II, Firenze 23 aprile 1661.

(5)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Suppliche, filza 842 (1670), n.3, Relazione dei Capitani di parte al granduca Ferdinando II sullo stato della chiesa parrocchiale di Santa Marina in Particeto, Firenze 31 gennaio 1670.

(6)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Verbale della visita del provveditore di Romagna Giovanni Zati alla rocca di Modigliana danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Modigliana 1 aprile 1661.

(7)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Supplica di due abitanti di Palazzuolo sul Senio ai Capitani di parte relativa allo stato di una casa danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze agosto 1661.

Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Lettera del capitano di Palazzuolo sul Senio Domenico Fani ai Capitani di parte relativa allo stato di una casa danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Palazzuolo sul Senio 29 agosto 1661.

(8)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Lettera del capitano di Tredozio Giovanni Battista Bonaccorsi ai Capitani di parte relativa ai danni causati nella rocca e nella chiesa parrocchiale dal terremoto del 22 marzo 1661, Tredozio 24 marzo 1661.

(9)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Rapporti, filza 1073 (1661), n.46, Relazione dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti ai Capitani di parte sui danni causati nella fortezza di Modigliana dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze aprile 1661.

(10)
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3635 (1661-1662), Debitori e creditori della Rocca di S.Casciano e Galeata.

Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3636 (1664-1715), Giornale dei debitori e creditori.

Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filze 3637-3638 (1664-1676), Debitori della Rocca San Casciano e Galeata per conto dei terremoti ­ Entrata e uscita.

Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3640 (1729), Spoglio dei debitori delle Podesterie di Rocca San Casciano e Galeata.

Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3641 (1733), Entrata e uscita del libro di debitori della Rocca S.Casciano.

(11)
Archivio di Stato di Firenze, Conventi soppressi, filza 224, n.89, Veremondo Serravalli, Usanze che si pratticano nella Venerab[il]e Badia di S.Reparata del Borgo di Marradi nel mille settecento trenta sette, al tempo d[e]l R.mo P. Segni, 1737.

(12)
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, 64 (Terremoti 1747-1834), b.1, n.2, Danni cagionati dai terremoti nella Provincia di Romagna, e nel Ducato d’Urbino nell’anno 1781, Elenco degli sgravi fiscali concessi alle comunità dello Stato pontificio in seguito ai danni causati dai terremoti, allegato F alla relazione del tesoriere generale cardinale Gallotta al papa Pio VI, Roma agosto 1781.

(13)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.

(14)
Archivio di Stato di Forlì, Comune, Consigli generali e segreti, vol.135 (1661), Verbale della seduta del Consiglio segreto del 12 marzo 1661.

Archivio di Stato di Forlì, Comune, Consigli generali e segreti, vol.135 (1661), Verbale della seduta del Consiglio segreto del 26 marzo 1661.

(15)
Archivio di Stato di Ravenna, Sezione di Faenza, Rettori della Provincia, vol.24 (1658-1664), Copia di lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al Consiglio degli anziani di Faenza, Ravenna 13 febbraio 1661.

Archivio di Stato di Ravenna, Sezione di Faenza, Rettori della Provincia, vol.24 (1658-1664), Copia di lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al governatore di Faenza, Ravenna 3 aprile 1661.

(16)
Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al commissario di Civitella, Ravenna 24 marzo 1661.

Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al commissario di Civitella, Ravenna 22 giugno 1661.

Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Copia di lettera dell’agente Mario Fanti al legato di Romagna cardinale Bandinelli, Roma 15 novembre 1661.

(17)
Archivio Parrocchiale di San Romano, Descrizione della Chiesa plebana di S.Romano con l’inventario de mobili, stabili, capitali de censi, oblighi, e pesi tanto della Chiesa, della Casa, quanto delle V[enerabili] Compagnie in detta Chiesa, e di Monte Olivo anesso, conforme si vedono nel corrente anno 1765.

(18)
Vera relatione del grandissimo Terremoto successo adì 22 Marzo 1661 nella Romagna, & nella Toscana. Con alcuni altri lochi circonvicini, dove si dà notizia di Terre abbissate, di case ruvinate, e di Fortezze spiantate.
Venezia 1661
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661
(19)
Di Castro M.
Relazione de’ successi seguiti nella Rocca di San Cassiano, e suo distretto, Stato del Serenissimo Gran Duca di Toscana: nel tempo del terribilissimo terremoto seguito il dì 22 Marzo giorno di Martedì 1661 sù le ore 19 per tutto lo spatio di giorni quaranta; all’Eminentissimo, e Reverendissimo Prencipe il Sig. Cardinale Bandinelli Legato di Romagna, et Essarcato di Ravenna.
Faenza 1664
(20)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.

(21)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.

(22)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.14, Domenico Pulazzini, Raccolta di memorie varie concernenti la città e territorio di Cesena, sec.XVIII.

Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.16, Mauro Verdoni, Mario Antonio Fabbri e Eduardo Fabbri, Memorie di Cesena, 2 voll., secc.XVIII-XIX.

Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.39, Mauro Verdoni, Cronache di Cesena, con aggiunte di vari autori e con note di Ettore Bucci, copia S.Zanotti 1821-1822.

Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.47, Mauro Verdoni, Cronologia di Cesena, sec.XVII.

Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, XXXI, 23, Notizie dei terremoti avvenuti in Cesena e luoghi limitrofi, sec.XIX.

(23)
Biblioteca Comunale di Correggio, Manoscritti, Sezione microfilm, Sebastiano Carletti, Cronaca [1641-1693], sec.XVII.

(24)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Giulio Cesare Parini, Raccolta delle cose generali successe nella città di Faenza e nel convento di Sant’Agostino, come altresì qualche notizia generale del mondo fatta da frà Giulio Cesare Parini agostiniano, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.2.

(25)
Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Manoscritti, cl.I, 241, Giuseppe Antenore Scalabrini, Memorie sacre e profane della S[anta] Chiesa di Ferrara, nelle qualli si contiene la vita di S.Maurelio M[artire] Re di Mesopotamia e Vescovo della stessa Città, sec.XVII.

Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Manoscritti, cl.I, 105, Carlo Olivi, Annali della città di Ferrara dalla sua prima origine fino al dominio degli ultimi duchi Estensi, 2 voll., 1790.

Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Manoscritti, cl.I, 671, Francesco Ferrazi Monici, Cronologia della città di Ferrara estratta da diversi scrittori e cronologia aggiunta della città di Ferrara (dalle origini al 1799), 19 voll., sec.XVIII.

(26)
Biblioteca Comunale "A.Saffi" di Forlì, Manoscritti, I/52-56, Giuseppe Calletti, Storia della città di Forlì, 5 voll., sec.XIX.

(27)
Biblioteca Estense e Universitaria di Modena, Manoscritti Italiani, 1735 (=H.10.33), Cronaca di Modena dal 1466 al 1665, sec.XVII.

(28)
Biblioteca Comunale Classense di Ravenna, Manoscritti, 3.4.E, Cristoforo Abbocconi, Pezzo di cronaca ravennate dal 1651 al 1691, sec.XVII.

Biblioteca Comunale Classense di Ravenna, Manoscritti, 3.4.C, Benedetto Fiandrini, Annali ravennati dalla fondazione della città sino alla fine del secolo XVIII [...] compilati da don Benedetto Fiandrini monaco casinense di San Vitale di Ravenna, 4 voll., sec.XVIII.

(29)
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 225, Storia della città di Rimini antichissima, sec.XVIII.

Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 351, Memorie riminesi, in "Memorie sulla libertà della chiesa riminese raccolte da Domenico Paulucci", sec.XIX.

Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 1136, Federico Cosimo Sartoni, Copia di uno zibaldone manoscritto che era in casa Sartoni, ed ora posseduto dal nobil uomo signor Domenico Mattioli, contenente memorie ed avvertimenti per la storia di Rimini, in "Cronache riminesi trascritte dal dottor Luigi Tonini 1840-1842".

(30)
Archivio di Stato di Firenze, Manoscritti, 125-147, Francesco Settimanni, Memorie fiorentine, 18 voll., sec.XVIII.

(31)
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
(32)
Vedriani L.
Historia dell’antichissima città di Modena, 2 voll.
Modena 1666
(33)
Fabri G.
Effemeride sagra et istorica di Ravenna Antica.
Ravenna 1675
(34)
Baruffaldi G.
Dell’istoria di Ferrara libri nove, ne’ quali diffusamente si narrano le cose avvenute in essa, dall’Anno MDCLV, fino al MDCC (ristampa anastatica, Bologna 1974).
Ferrara 1700
(35)
Metelli A.
Storia di Brisighella e della Valle di Amone, 4 voll.
Faenza 1869
(36)
Mini G.
Illustrazioni storiche degli antichi castelli di Salutare, Monte Poggiolo e Sadurano di Val del Montone in Comune di Terra del Sole e Castrocaro.
Rocca San Casciano 1890
Mini G.
Illustrazione storica dell’antico castello di Castrocaro collegata ai principali avvenimenti delle città e castella d’Italia.
Modigliana 1889
Mini G.
La Romagna Toscana.
Castrocaro 1901
(37)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935
(38)
Righi B.
Annali della città di Faenza, 3 voll.
Faenza 1840
(39)
Tonini L.
Storia civile e sacra riminese, 6 voll. (ristampa anastatica, Rimini 1971).
Rimini 1848
(40)
Rosetti E.
La Romagna. Geografia e storia (ristampa anastatica, Imola 1979).
Milano 1894
(41)
Dal Pozzo U.
Storia di Faenza dalle origini a noi.
Imola 1960
(42)
Messeri A. e Calzi A.
Faenza nella storia e nell’arte.
Faenza 1909
(43)
Mancini F. e Vichi W.
Castelli, rocche e torri di Romagna.
Bologna 1959
(44)
Veggiani A.
Note sul terremoto di Santa Sofia del 1956, in "Studi Romagnoli", vol.10, pp.221-235.
Faenza 1959
(45)
Donatini E.
La città ideale. Fortezza della Romagna Fiorentina.
Ravenna 1979
(46)
Graziani N.
La chiusa d’Ercole.
Castrocaro Terme 1979
(47)
Mengozzi G.
Cronache di Castrocaro e dintorni (dalle origini al 1920), 2ª ed.
Castel Bolognese 1979
(48)
Guidoboni E.
Terremoti e politiche d’intervento per il recupero del patrimonio edilizio: Romagna toscana e pontificia fra XVII e XVIII secolo, in "Storia Urbana", a.7, n.24, pp.3-52.
Milano 1983
(49)
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.

(50)
Magnati V.
Notitie istoriche de’ terremoti succeduti ne’ secoli trascorsi, e nel presente.
Napoli 1688
(51)
Bonito M.
Terra tremante, o vero continuatione de’ terremoti dalla Creatione del Mondo sino al tempo presente (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1980).
Napoli 1691
(52)
Perrey A.
Mémoire sur les tremblements de terre de la péninsule italique, in "Mémoires Couronnés et Mémoires des Savants Étrangers de l’Académie Royale de Belgique", tomo 22 (1846-47).
Bruxelles 1848
(53)
Mercalli G.
Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).
Milano 1883
(54)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901

Effects in the social context

Il terremoto colpì un’area appenninica importante per i transiti commerciali fra i due versanti toscano e romagnolo. Complessivamente ci furono circa 400 morti, di cui 120 a Civitella di Romagna, 103 a Galeata, 41 a Rocca San Casciano, 33 a Marradi, 32 a Tredozio.
Il terremoto ebbe effetti negativi sull’economia agro-pastorale della zona appenninica. Oltre alla morte dei contadini e alla distruzione delle loro abitazioni, le relazioni dei periti inviati dal granduca di Toscana riferirono del grande numero di animali morti sotto le macerie delle stalle. Anche i traffici commerciali che transitavano attraverso l’Appennino tosco-romagnolo, collegando Firenze alla costa adriatica, subirono un notevole calo, dovuto alle pessime condizioni delle strade, ingombre di macerie e rese impraticabili dal fango causato dalle piogge torrenziali seguite al terremoto.
Le due diverse amministrazioni, granducato di Toscana e Stato della Chiesa, disposero in modo differente le pratiche per i rilievi ufficiali dei danni e diversi furono i provvedimenti presi per la ricostruzione.
Il granduca Ferdinando II concesse il prestito di somme, da restituire in rate annuali con il 4% di interessi, in 5 anni. L’indebitamento dei ceti economicamente meno agiati si trascinò invece fino alla metà del Settecento circa. La ripresa fu lenta, non sostenuta da investimenti e pesò sulla qualità della ricostruzione.
Nell’area della Chiesa la disponibilità fu ancora più scarsa e le distruzioni innescarono anche fenomeni migratori, in particolare nei ceti produttivi. I provvedimenti mirarono a far ricadere sulle fasce economicamente più capaci il costo della ricostruzione. Anche per questo diverso orientamento amministrativo, che si limitò praticamente solo allo sgravio dei pesi camerali, in area pontificia non furono redatte perizie dettagliate dei danni, ma solo stime complessive in denaro. In particolare, la comunità di Civitella di Romagna chiese e ottenne l’esenzione dai carichi fiscali per 10 anni; tale esenzione fu in seguito prorogata per altri 10 anni. Furono concessi alcuni prestiti alla popolazione in misura proporzionale al peso fiscale a cui ciascuno era soggetto, purché tale denaro fosse impiegato solo nella ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto.

Concurrent natural and man-induced destructive events

Poco tempo prima del terremoto le mura della città di Faenza furono danneggiate da una rotta del fiume Lamone (1).

Note

(1)
Archivio di Stato di Ravenna, Sezione di Faenza, Rettori della Provincia, vol.24 (1658-1664), Copia di lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al Consiglio degli anziani di Faenza, Ravenna 13 febbraio 1661.

Elements of the local buildings

Il cattivo stato degli edifici appare una caratteristica molto diffusa del patrimonio edilizio dei paesi dell’area colpita; in particolare nelle case le pareti sottili e sconnesse e le malte povere non garantivano un’efficace resistenza sismica.
Il monaco Massimo di Castro (1664) nella sua relazione sui danni subiti da Rocca San Casciano descrive la struttura del paese e le caratteristiche edilizie di chiese, palazzi e abitazioni. In questo paese di montagna si erano consolidate caratteristiche quasi urbane: vi era una piazza porticata con grosse colonne di pietra, edifici di notevole altezza con facciate di pietre fabbricate a scalpello e finestre, porte e architravi con bordi di pietre squadrate. Ma nonostante queste apparenze gli edifici rivelavano la loro intrinseca fragilità; infatti tutti gli edifici erano senza catene e i materiali utilizzati per la costruzione erano di pessima qualità. Dal punto di vista strutturale le abitazioni erano estremamente deboli, perché le facciate delle case risultavano scollegate rispetto ai muri laterali a causa del cattivo posizionamento delle travi (1).
L’aiuto ingegnere Giamberti, inviato dal provveditore generale delle fortezze del granducato di Toscana Arrighetti per verificare i danni subiti dalle fortezze di Castrocaro, Terra del Sole e Montepogggiolo, oltre a fornire un quadro generale dei danni, indica come responsabile non solo il terremoto, ma anche la cattiva manutenzione delle costruzioni, l’erosione dei fiumi, lo scolo delle acque piovane libere e i ghiacci invernali (2).

Note

(1)
Di Castro M.
Relazione de’ successi seguiti nella Rocca di San Cassiano, e suo distretto, Stato del Serenissimo Gran Duca di Toscana: nel tempo del terribilissimo terremoto seguito il dì 22 Marzo giorno di Martedì 1661 sù le ore 19 per tutto lo spatio di giorni quaranta; all’Eminentissimo, e Reverendissimo Prencipe il Sig. Cardinale Bandinelli Legato di Romagna, et Essarcato di Ravenna.
Faenza 1664
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Relazione dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti al provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti sui danni causati dal terremoto del 22 marzo 1661 nelle fortezze di Terra del Sole, Montepoggiolo e Castrocaro, Firenze 23 aprile 1661.

Administrative historical affiliations

Il terremoto colpì i paesi dell’Appennino tosco-romagnolo, compresi fra le vallate del Montone, del Bidente, del Rabbi e parte della valle del Senio. La zona colpita, importante per i transiti commerciali fra i due versanti toscano e romagnolo, era compresa in parte nel territorio del granducato di Toscana e in parte nello stato pontificio.

Social and economic effects

Complessivamente ci furono circa 400 morti, di cui 120 a Civitella di Romagna, 103 a Galeata, 41 a Rocca San Casciano, 33 a Marradi, 32 a Tredozio.
Il terremoto ebbe effetti negativi sull’economia agro-pastorale della zona appenninica. Oltre alla morte dei contadini e alla distruzione delle loro abitazioni, le relazioni dei periti inviati dal granduca di Toscana riferirono del grande numero di animali morti sotto le macerie delle stalle: 131 capi di bestiame grosso e 240 di bestiame minuto (1). Anche i traffici commerciali che transitavano attraverso l’Appennino tosco-romagnolo, collegando Firenze alla costa adriatica, subirono un notevole calo, dovuto alle pessime condizioni delle strade, ingombre di macerie e rese impraticabili dal fango causato dalle piogge torrenziali seguite al terremoto.

Note

(1)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.

Institutional and administrative response

Sia il granduca di Toscana Ferdinando II sia il papa Alessandro VII cercarono di attuare una politica di intervento nella zona colpita.
Le iniziative proposte dalle autorità centrali per la ricostruzione e la ripresa economica furono di diverso tipo. Da parte papale si riproposero misure tradizionali in queste circostanze: l’esenzione dai pesi camerali e la possibilità, da parte degli abbienti, di prendere a prestito del denaro per la ricostruzione, pagando come interessi i pesi camerali stessi. Da parte del granducato di Toscana le iniziative per la ricostruzione furono più mirate: si cercò di ovviare anche alle esigenze dei ceti meno abbienti.
Pochi giorni dopo la scossa principale, Ferdinando II ordinò delle visite alle località colpite da parte di periti muratori o architetti; tali visite costituivano lo strumento tipico d’informazione richiesto dalle sedi amministrative prima di predisporre un intervento. I periti, oltre a valutare i danni e la spesa per gli interventi di consolidamento o ricostruzione necessari, davano talvolta alla popolazione dei consigli su come porre rimedio provvisorio alle case pericolanti.
A sedici giorni dal terremoto, il granduca di Toscana inviò a Rocca San Casciano un proprio commissario accompagnato da un ingegnere e da alcuni muratori con il compito di rendere nuovamente agibili le strade che, a causa delle rovine non consentivano il normale scorrere dei traffici da Firenze verso la costa adriatica. Furono demoliti alcuni edifici e ne furono puntellati altri. Per far fronte alla ricostruzione e per scoraggiare la tendenza allo spopolamento delle località colpite, Ferdinando II emise un bando di confisca dei beni per chiunque abbandonasse i luoghi danneggiati. In direzione di un calmieramento dei costi della ricostruzione, saliti in maniera eccessiva a causa della forte domanda di manodopera e di materiali da costruzione, andava invece un bando del commissario ducale, capitano Pollini, che vincolava a quattro paoli al giorno, più le spese, il salario di un muratore che precedentemente era salito a sei (1).
Verso la fine dell’estate, l’ufficio del Magistrato dei Nove, per ordine sovrano, dispose che fosse stanziata la somma di 4000 scudi da distribuire senza interessi in parti uguali agli abitanti non abbienti di Rocca San Casciano e Galeata come aiuto per restaurare le loro abitazioni. Un’altra somma di 6000 scudi doveva essere distribuita in parti uguali fra i piccoli proprietari di Rocca San Casciano e Galeata; tali quote avrebbero dovuto essere restituite con gli interessi al 4% in rate annuali entro cinque anni, decorsi due anni dalla riscossione (2). L’indebitamento si trascinò invece per decenni: ancora nel 1733 a più di settanta anni dal terremoto si calcolavano i saldi di tali debiti coi relativi frutti, che nel frattempo erano stati ereditati da un’altra generazione (3).
Per i territori della Romagna pontificia, l’iniziativa di assumere informazioni fu presa autonomamente dal cardinale legato Volumnio Bandinelli, che due giorni dopo il terremoto scrisse al governatore di Civitella di Romagna e mantenne con lui contatti epistolari (4). L’orientamento amministrativo dello stato della Chiesa si limitò allo sgravio dei pesi camerali, non furono redatte perizie dettagliate, ma solo stime complessive. In particolare la comunità di Civitella chiese e ottenne l’esenzione dai pesi camerali per dieci anni. Il 22 giugno il legato comunicava al governatore di Civitella di aver ricevuto disposizioni da Roma per l’intervento d’aiuto: il papa Alessandro VII con un breve del 14 giugno 1661 sollevò per dieci anni la comunità dai pagamenti fiscali, che corrispondevano a oltre 576 scudi annui (5); per la ricostruzione degli edifici si decretava di prendere a prestito tutto o parte del denaro necessario, pagando come interessi i pesi camerali stessi. Si chiedeva nel frattempo non un ragguaglio dei danni, dei quali, secondo il legato sarebbe bastata una relazione a voce, ma la lista dei cittadini benestanti i quali tanto più erano obbligati ad adoperarsi alla riedificazione quanto più possedevano (6). Era quindi per questo ceto che si varavano i provvedimenti e si puntava alla ricostruzione. Nove anni dopo, con un chirografo del 16 luglio 1670, il papa Clemente X, successore di Alessandro VII, prorogava l’esenzione fiscale per altri dieci anni, per una somma complessiva di 11.531 scudi (7).

Note

(1)
Di Castro M.
Relazione de’ successi seguiti nella Rocca di San Cassiano, e suo distretto, Stato del Serenissimo Gran Duca di Toscana: nel tempo del terribilissimo terremoto seguito il dì 22 Marzo giorno di Martedì 1661 sù le ore 19 per tutto lo spatio di giorni quaranta; all’Eminentissimo, e Reverendissimo Prencipe il Sig. Cardinale Bandinelli Legato di Romagna, et Essarcato di Ravenna.
Faenza 1664
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3635 (1661-1662), Debitori e creditori della Rocca di S.Casciano e Galeata.

(3)
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3636 (1664-1715), Giornale dei debitori e creditori.

Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filze 3637-3638 (1664-1676), Debitori della Rocca San Casciano e Galeata per conto dei terremoti ­ Entrata e uscita.

Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3640 (1729), Spoglio dei debitori delle Podesterie di Rocca San Casciano e Galeata.

Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3641 (1733), Entrata e uscita del libro di debitori della Rocca S.Casciano.

(4)
Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al commissario di Civitella, Ravenna 24 marzo 1661.

(5)
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, 64 (Terremoti 1747-1834), b.1, n.2, Danni cagionati dai terremoti nella Provincia di Romagna, e nel Ducato d’Urbino nell’anno 1781, Elenco degli sgravi fiscali concessi alle comunità dello Stato pontificio in seguito ai danni causati dai terremoti, allegato F alla relazione del tesoriere generale cardinale Gallotta al papa Pio VI, Roma agosto 1781.

(6)
Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al commissario di Civitella, Ravenna 22 giugno 1661.

Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Copia di lettera dell’agente Mario Fanti al legato di Romagna cardinale Bandinelli, Roma 15 novembre 1661.

(7)
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, 64 (Terremoti 1747-1834), b.1, n.2, Danni cagionati dai terremoti nella Provincia di Romagna, e nel Ducato d’Urbino nell’anno 1781, Elenco degli sgravi fiscali concessi alle comunità dello Stato pontificio in seguito ai danni causati dai terremoti, allegato F alla relazione del tesoriere generale cardinale Gallotta al papa Pio VI, Roma agosto 1781.

Technical/scientific surveys

Per verificare i danni subiti dalle fortezze di Castrocaro, Terra del Sole e Monte Poggiolo, Ferdinando II ordinò una visita specifica che fu commissionata all’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti e che si concluse il 23 aprile, un mese dopo il terremoto (1). La perizia, minuziosa e corredata da disegni fornisce un quadro generale dei danni subiti dalle fortezze e indica inoltre corresponsabili del cattivo stato di conservazione degli edifici anche altri fattori, come l’erosione dei fiumi, lo scolo delle acque piovane libere e i ghiacci invernali.
Il preventivo complessivo di spesa per riparare le 3 fortezze fu di 429 scudi e comprendeva anche l’attivazione di una fornace indispensabile per i lavori in muratura. Gli interventi richiesti miravano per lo più a fermare un degrado già avanzato: mettere catene e travi di sostegno costituiva un’intervento volto più a superare un’emergenza che a consolidare stabilmente la strutture. Questi interventi precari, che non tutelavano l’edificio da ulteriori danneggiamenti, nel lungo periodo potevano rivelarsi più costosi del riattamento accurato (2). Prova dello stato di conservazione delle fortezze è il bando del 31 ottobre 1676, con cui Cosimo III, succeduto a Ferdinando II, ordinava che i castelli di Monte Poggiolo e Castrocaro fossero disarmati dai materiali da guerra e sguarniti dei militari per concentrare tutto a Terra del Sole (3).

Note

(1)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Relazione dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti al provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti sui danni causati dal terremoto del 22 marzo 1661 nelle fortezze di Terra del Sole, Montepoggiolo e Castrocaro, Firenze 23 aprile 1661.

(2)
Guidoboni E.
Terremoti e politiche d’intervento per il recupero del patrimonio edilizio: Romagna toscana e pontificia fra XVII e XVIII secolo, in "Storia Urbana", a.7, n.24, pp.3-52.
Milano 1983
(3)
Mini G.
Illustrazioni storiche degli antichi castelli di Salutare, Monte Poggiolo e Sadurano di Val del Montone in Comune di Terra del Sole e Castrocaro.
Rocca San Casciano 1890

Major earthquake effects

La scossa più forte avvenne il 22 marzo 1661 alle ore 12:50 GMT circa (ore 19 italiane) e colpì un’area dell’Appennino tosco-romagnolo di circa 570 kmq compresa fra le vallate dei fiumi Montone, Bidente, Rabbi e parte della valle del Senio. Nella zona maggiormente colpita su un patrimonio edilizio di 4560 case, appartenenti a 15 centri abitati, 1234 (27%) crollarono totalmente o furono rese inabitabili. Gli effetti furono distruttivi a Rocca San Casciano, Galeata e Civitella di Romagna. A Rocca San Casciano crollarono 130 case su 140 (92%) e le abitazioni rimaste in piedi furono danneggiate gravemente e rese parzialmente inagibili; crollarono pressoché totalmente la chiesa madre di S.Cassiano, la chiesa di S.Maria delle Lacrime e la chiesa della Compagnia. Le mura di cinta della rocca, nonostante la loro solidità e buona struttura, si spaccarono in gran parte; fu gravemente lesionato il maschio centrale, al cui interno c’era la residenza del podestà. A Galeata crollarono 62 case su 92 (67%) e le poche rimaste in piedi furono gravemente danneggiate e dovettero essere puntellate; crollarono parte della chiesa arcipretale di S.Pietro e la chiesa di S.Rocco. A Civitella di Romagna vi fu il crollo quasi completo dell’abitato: caddero la rocca, le case e le chiese del paese e del contado.
Danni ingenti, con crolli totali o parziali di abitazioni, furono rilevati in una trentina di altri paesi fra cui Meldola, Predappio, Marradi e Santa Sofia. In altre 30 località circa, fra cui Cesena, Faenza e Forlì, ci furono danni consistenti a edifici pubblici e privati. La scossa fu sentita molto fortemente a Bologna e a Firenze; più leggermente fu avvertita a Ravenna e Rimini.
Dopo la scossa distruttiva, per circa 40 giorni furono sentite molte repliche meno intense. La più forte avvenne il 7 aprile alle ore 13:10 GMT circa (ore 19 italiane) e a Rocca San Casciano fece crollare i muri rimasti in piedi. Un’altra forte replica si ebbe il 30 aprile.

Effects on the environment

Varie spaccature e voragini, anche di grandi dimensioni, si aprirono nei territori di Galeata, Rocca San Casciano, Tredozio e Valdoppio. Nelle vicinanze del paese di Pondo, sul monte "della Steragia" o "di Teluzzo", si aprì una spaccatura nel terreno lunga circa 160 m (200 passi) con fuoriuscita di acqua e vapori maleodoranti. Una spaccatura simile si aprì a circa 3,5 km dal paese di Pianetto, in un luogo in cui si formò un piccolo lago. Ai piedi del monte su cui sorgeva il villaggio di Spescia si aprì una spaccatura nel terreno da cui fuoriuscì per 2 ore acqua molto limpida che impedì il passaggio di uomini e cavalli.

Sequence of the earthquake

Il periodo sismico ebbe una durata di circa 40 giorni; non è possibile tuttavia ricostruirne la cronologia dettagliata perché le fonti reperite non indicano la data delle varie scosse. Dopo la scossa distruttiva, avvenuta il 22 marzo 1661 alle ore 12:50 GMT circa (ore 19 italiane) è ricordata con precisione soltanto un’altra scossa avvenuta il 7 aprile alle ore 13:10 GMT circa (ore 19 italiane) che causò ulteriori danni a Rocca San Casciano. Un’altra forte replica si ebbe il 30 aprile.

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*Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Giulio Cesare Parini, Raccolta delle cose generali successe nella città di Faenza e nel convento di Sant’Agostino, come altresì qualche notizia generale del mondo fatta da frà Giulio Cesare Parini agostiniano, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.2.Direct source1767
*Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.Direct source0018
*Biblioteca Estense e Universitaria di Modena, Manoscritti Italiani, 1735 (=H.10.33), Cronaca di Modena dal 1466 al 1665, sec.XVII.Direct source0017
*Biblioteca Estense e Universitaria di Modena, Manoscritti San Carlo, 26 (X.1), C.Bosellini, Cronica dall’origine di Modena fino al 1660 [1661], sec.XVII.Direct source0017
*Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.Direct source0017
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*Epigrafe posta nella chiesa collegiata di S.Nicolò di Meldola in ricordo della protezione del paese dal terremoto del 22 marzo 1661, in F.Torricelli, "Notizie istoriche di Meldola", Archivio Parrocchiale di Meldola, ms. sec.XVIII.Direct source0018
*Epigrafe posta nella chiesa dell’ex convento di S.Francesco di Castrocaro in ricordo della protezione del paese dal terremoto del 22 marzo 1661, in G.Mini, "Illustrazione storica dell’antico castello di Castrocaro", p.334.Direct source1889Modigliana
*Epigrafe posta nella facciata dell’oratorio della Madonna del Cantone di Modigliana in ricordo della protezione del paese dal terremoto del 22 marzo 1661, in M.Baratta, "I terremoti d’Italia", p.145.Direct source1901Torino
*Epigrafe posta nella Rocca di Meldola in ricordo dei lavori di riparazione eseguiti in seguito al terremoto del 22 marzo 1661.Direct source1661
*Epigrafe posta nel porticato della piazza di Meldola in ricordo della protezione del paese dal terremoto del 22 marzo 1661, in F.Torricelli, "Notizie istoriche di Meldola", Archivio Parrocchiale di Meldola, ms. sec.XVIII.Direct source0018
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*Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.Direct source1661Forlì
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*Vera relatione del grandissimo Terremoto successo adì 22 Marzo 1661 nella Romagna, & nella Toscana. Con alcuni altri lochi circonvicini, dove si dà notizia di Terre abbissate, di case ruvinate, e di Fortezze spiantate.Indirect source1661Venezia
*Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.Direct source1661Napoli
*Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.Direct source1661Roma

Felt Localities (79)

Locality Province Lat Lon Intensity
Rocca San CascianoFC44.0611.8422X

Il terremoto causò la distruzione quasi completa dell’abitato: in paese crollarono 130 case su 140 (92%) e le abitazioni rimaste in piedi furono danneggiate gravemente e rese parzialmente inagibili; nella campagna circostante crollarono 108 case su 250 (43%).
In particolare, nel "borgo S.Antonio", il quartiere settentrionale del paese, e nel "borgo di sopra", il quartiere meridionale, rimasero in piedi pochissimi edifici, fra cui l’ospedale e le botteghe dello speziale e del fabbro ferraio. Nella piazza, situata al centro del paese tra il "borgo S.Antonio" e il "borgo di sopra" rimasero in piedi il palazzo pubblico, di cui fu danneggiata la torre dell’orologio, il forno pubblico e alcune botteghe; sulla piazza e nelle sue vicinanze si salvarono anche alcune abitazioni costruite in modo molto solido. Tutti gli altri fabbricati dei due quartieri e della piazza crollarono completamente eccettuate alcune stanze a pianterreno e le cantine. La parte relativamente meno danneggiata del paese fu il quartiere orientale chiamato la "piana del fiume", edificato più in basso oltre il corso del fiume Montone. In questa zona vi erano edifici più recenti e di buona costruzione: le case rimaste in piedi anche qui furono pochissime, ma in quelle crollate si salvò un numero maggiore di stanze.
Crollarono pressoché totalmente la chiesa madre di S.Cassiano, la chiesa di S.Maria delle Lacrime e la chiesa della Compagnia; rimase in piedi soltanto la cappella di S.Antonio presso l’entrata nord del paese, di piccole dimensioni e appoggiata con un fianco alla spalla di un ponte. In campagna crollarono altre 8 chiese. Le mura di cinta della rocca, nonostante la loro solidità e buona struttura, si spaccarono in gran parte; fu gravemente lesionato il maschio centrale, al cui interno c’era la residenza del podestà. Ci furono 29 morti in paese e 12 in campagna (1).
Dopo la scossa distruttiva furono sentite moltissime repliche più leggere. La più forte avvenne il 7 aprile alle ore 13:10 GMT circa (ore 19 italiane) e causò il crollo dei muri ancora in piedi. Un’altra forte replica si ebbe il 30 aprile (2).

(1)
Di Castro M.
Relazione de’ successi seguiti nella Rocca di San Cassiano, e suo distretto, Stato del Serenissimo Gran Duca di Toscana: nel tempo del terribilissimo terremoto seguito il dì 22 Marzo giorno di Martedì 1661 sù le ore 19 per tutto lo spatio di giorni quaranta; all’Eminentissimo, e Reverendissimo Prencipe il Sig. Cardinale Bandinelli Legato di Romagna, et Essarcato di Ravenna.
Faenza 1664
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
(2)
Di Castro M.
Relazione de’ successi seguiti nella Rocca di San Cassiano, e suo distretto, Stato del Serenissimo Gran Duca di Toscana: nel tempo del terribilissimo terremoto seguito il dì 22 Marzo giorno di Martedì 1661 sù le ore 19 per tutto lo spatio di giorni quaranta; all’Eminentissimo, e Reverendissimo Prencipe il Sig. Cardinale Bandinelli Legato di Romagna, et Essarcato di Ravenna.
Faenza 1664

Civitella di RomagnaFC44.006711.9403IX

Il terremoto causò il crollo quasi completo dell’abitato: caddero la rocca, le case e le chiese del paese e del contado; crollò la scuola pubblica causando varie vittime fra gli scolari (1). I morti furono circa 120, di cui 22 in paese, e un centinaio i feriti (2).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661
Vera relatione del grandissimo Terremoto successo adì 22 Marzo 1661 nella Romagna, & nella Toscana. Con alcuni altri lochi circonvicini, dove si dà notizia di Terre abbissate, di case ruvinate, e di Fortezze spiantate.
Venezia 1661
(2)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
0019

GaleataFC43.996111.9117IX

Il terremoto causò il crollo di 62 abitazioni su 92 (67%) nel centro abitato e di 226 su 516 (44%) nella campagna circostante; le poche case rimaste in piedi furono gravemente danneggiate e dovettero essere puntellate (1). In paese crollarono parte della chiesa arcipretale di S.Pietro e la chiesa di S.Rocco; nel contado crollarono 14 chiese (2). Ci furono in totale 103 morti, 29 in paese e 74 in campagna (3). Secondo altre fonti i morti sarebbero stati 60 e altrettanti i feriti (4).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
(3)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
(4)
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
0019
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

San Giacomo di MeletoFC43.963611.915VIII-IX

Il terremoto fece crollarono totalmente o parzialmente molte case; la chiesa fu gravemente danneggiata e fu ricostruita quasi totalmente (1).

(1)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935

Sant’ElleroFC44.000811.9031VIII-IX

Il terremoto causò il crollo di gran parte dell’abbazia e danneggiò gravemente la parte rimasta in piedi (1).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

BoesimoRA44.133611.7025VIII

Il terremoto causò gravi danni agli edifici; ci furono alcuni morti (1).

(1)
Metelli A.
Storia di Brisighella e della Valle di Amone, 4 voll.
Faenza 1869

CasagliaFI44.037211.5169VIII

Il terremoto causò gravi danni all’abitato (1).

(1)
Bologna, 1661.03.30.
Bologna 1661

Castel dell’AlpeFC43.945811.72VIII

Il terremoto causò il crollo di metà della chiesa e di 3 case; tutte le altre abitazioni furono rese inagibili e la popolazione dovette accamparsi in campagna (1).

(1)
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661

CastellaroFC43.960611.9169VIII

Il terremoto causò crolli di case; ci furono 3 morti (1).

(1)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935

Castrocaro TermeFC44.171711.9469VIII

Il terremoto causò crollo di edifici e lesioni alla maggior parte delle abitazioni sia nel paese che nella campagna circostante. Crollarono 2 case su 88 (2%) in paese; in campagna crollarono 14 case su 236 (6%) e 2 chiese (1). Nella fortezza furono gravemente lesionate due stanze, di cui crollarono in parte i muri; 6 "sporti" rimasero quasi staccati dal muro, rendendo pericolante il tetto soprastante; fu danneggiato il forno (2). Si aprirono delle crepe nelle mura che circondavano il castello, con pericolo di crollo delle abitazioni che vi erano appoggiate (3). Ci furono 4 morti, di cui 2 in paese e 2 nel territorio circostante (4).

(1)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Relazione dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti al provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti sui danni causati dal terremoto del 22 marzo 1661 nelle fortezze di Terra del Sole, Montepoggiolo e Castrocaro, Firenze 23 aprile 1661.
1661
(3)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Suppliche, filza 832 (1661), n.209, Lettera del provveditore di Romagna Giovanni Zati ai Capitani di parte relativa allo stato di una casa di Castrocaro danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Terra del Sole 16 luglio 1661.
1661
(4)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017

CollinelloFC44.115312.1481VIII

Il terremoto causò gravi danni all’abitato, citato nelle fonti col nome di "Cugliano"; ci furono morti e feriti in numero non precisato (1).

(1)
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

Crespino del LamoneFI44.035611.5442VIII

Il terremoto causò gravi danni all’abitato (1).

(1)
Bologna, 1661.03.30.
Bologna 1661

CusercoliFC44.043612.0047VIII

Il terremoto causò il crollo delle case e della rocca; fuori dal paese crollò la chiesa di S.Francesco (1).

(1)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

DovadolaFC44.121711.8872VIII

Il terremoto causò il crollo di 4 abitazioni su 70 in paese (5%); nella campagna circostante crollarono 60 case su 162 (37%) e 6 chiese; ci furono 4 morti (1).

(1)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017

FiumanaFC44.144211.9872VIII

Il terremoto causò il crollo di alcune case (1).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

GiaggioloFC44.033912.0592VIII

Il terremoto causò il crollo delle case della rocca (1).

(1)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661

MarradiFI44.075611.6125VIII

Il terremoto causò il crollo di 5 case su 110 (4%) in paese e di 127 su 640 (20%) nella campagna circostante. In paese crollò il tetto della chiesa arcipretale, che dovette essere puntellata, e si aprirono fenditure e lesioni nelle stanze del palazzo del Capitano; nel contado crollarono 9 chiese (1). Ci furono 33 morti in campagna (2).

(1)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Verbale della visita del provveditore di Romagna Giovanni Zati alla rocca di Modigliana danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Modigliana 1 aprile 1661.
1661
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
(2)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017

MeldolaFC44.126412.0608VIII

Il terremoto causò il crollo di 40 case e ne danneggiò 87. La rocca subì gravi danni, in particolare nella camera degli Specchi di cui caddero la facciata, il soffitto e si ruppero le vetrate. Crollò il tetto della torre, sorretto da un colonnato e da archi a volta. Ci furono 4 morti e molti feriti (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

MercataleFC43.989711.9078VIII

Il terremoto causò il crollo di molte case e ne rese inagibili parecchie altre (1). Ci furono 26 morti (2).

(1)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661

ModiglianaFC44.157211.7928VIII

Il terremoto causò il crollo di 4 case nel paese e l’apertura di qualche lesione nelle altre; nella campagna circostante crollarono 60 case su 350 (17%) (1). Nella fortezza crollarono le coperture del maschio, il parapetto e un pezzo di muro sopra la porta dell’entrata; varie abitazioni risultarono danneggiate da caduta di fumaioli, rottura di tegole e lesioni nei muri; il danno fu valutato complessivamente in 425 scudi (2). Non ci furono danni di rilievo alla chiesa cattedrale (3). In campagna morirono 3 persone (4).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Verbale della visita del provveditore di Romagna Giovanni Zati alla rocca di Modigliana danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Modigliana 1 aprile 1661.
1661
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Rapporti, filza 1073 (1661), n.46, Relazione dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti ai Capitani di parte sui danni causati nella fortezza di Modigliana dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze aprile 1661.
1661
(3)
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
(4)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017

MortanoFC43.946411.9128VIII

Il terremoto fece crollare 6 case nel paese; molte altre abitazioni crollarono nella campagna circostante. Crollò l’oratorio di S.Francesco; rimase invece indenne il palazzo Mortani (1). Ci furono 2 morti (2).

(1)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
(2)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661

Palazzuolo sul SenioFI44.112811.5475VIII

Il terremoto causò il crollo di 12 case su 100 (12%) in paese; nella campagna circostante crollarono 75 case su 360 (21%) e 8 chiese; ci furono 2 morti (1).

(1)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
0019
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

PialansaFC43.971411.9219VIII

Il terremoto causò il crollo di varie case; ci furono 3 morti (1).

(1)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935

PianettoFC43.984211.9053VIII

Il terremoto causò il crollo di alcune case; crollò parzialmente il tetto della chiesa parrocchiale; nel contiguo convento dei padri Francescani crollarono interamente 5 stanze e in altre caddero i soffitti; fu gravemente danneggiato il coro della chiesa; tutte le case contigue al convento divennero inabitabili per danni negli interni. Crollò la rocca bloccando il corso del fiume Bidente (chiamato anche Viti), che scorreva sotto l’altura su cui sorgeva la fortezza. Ci fu un numero imprecisato di vittime (1).

(1)
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
0019
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

PondoFC43.945611.9258VIII

Il terremoto causò il crollo di alcune case e di parte della rocca; tutte le altre abitazioni furono danneggiate. Ci furono alcune vittime (1).

(1)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661

Portico di RomagnaFC44.025311.7828VIII

Il terremoto causò il crollo di 12 case su 60 (20%) nel paese e di 44 su 417 (11%) nel territorio circostante. Cadde il tetto della chiesa parrocchiale; altre 2 chiese in paese e 6 in campagna crollarono. Fu lesionato il palazzo del podestà, crollò metà della torre dell’orologio, la fortezza dovette essere in parte abbattuta. Ci furono 3 morti in paese e uno in campagna (1). Secondo altre fonti i morti furono 8 e molte altre persone rimasero ferite (2).

(1)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
(2)
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

PredappioFC44.103911.9814VIII

Il terremoto causò lesioni e sconnessioni in tutte le case, molte crollarono o furono rese inabitabili. Cadde la parte superiore della rocca e un "rivellino" (opera di fortificazione in muratura davanti alla porta) sporgente sulla strada; ci furono 16 morti e molti feriti (1).

(1)
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

Rocca d’ElmiciFC44.117211.9742VIII

Il terremoto causò il crollo di alcune case (1).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

San DonninoFC44.039211.8378VIII

Il terremoto causò il crollo della chiesa (1).

(1)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935

San Martino in GattaraRA44.116411.67VIII

Il terremoto causò gravi danni alle case e alle chiese; ci furono alcuni morti (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Metelli A.
Storia di Brisighella e della Valle di Amone, 4 voll.
Faenza 1869

San RomanoFC44.003112.1111VIII

Il terremoto causò il crollo delle case della parrocchia e del tetto della chiesa (1).

(1)
Archivio Parrocchiale di San Romano, Descrizione della Chiesa plebana di S.Romano con l’inventario de mobili, stabili, capitali de censi, oblighi, e pesi tanto della Chiesa, della Casa, quanto delle V[enerabili] Compagnie in detta Chiesa, e di Monte Olivo anesso, conforme si vedono nel corrente anno 1765.
1765

Santa SofiaFC43.945611.9083VIII

Il terremoto danneggiò molto gravemente le abitazioni che furono rese quasi tutte inabitabili a causa delle lesioni nei muri interni. Complessivamente crollarono 26 case su 134 (19%) nel paese e 25 su 70 (36%) nella campagna circostante; crollarono anche 2 chiese in paese e una nel contado. La rocca fu gravemente lesionata e divenne pericolante. Ci furono 8 morti e molti feriti (1). Secondo altre fonti le vittime furono 25 (2).

(1)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
(2)
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661

TeodoranoFC44.084712.1072VIII

Il terremoto danneggiò gravemente una parte dell’abitato; furono rilevati danni nel castello (1). Ci furono morti e feriti in numero non precisato (2).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Biblioteca Comunale Classense di Ravenna, Manoscritti, 3.4.C, Benedetto Fiandrini, Annali ravennati dalla fondazione della città sino alla fine del secolo XVIII [...] compilati da don Benedetto Fiandrini monaco casinense di San Vitale di Ravenna, 4 voll., sec.XVIII.
0018
(2)
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

TredozioFC44.079411.7428VIII

Il terremoto causò il crollo di 6 case su 70 (8%) nel paese e ne danneggiò molte altre; nella campagna circostante crollarono 150 case su 206 (73%). Fu gravemente lesionata la chiesa parrocchiale di S.Michele; in campagna crollarono 8 chiese. Gravi danni subirono il palazzo del podestà, la cui facciata rischiava di crollare sulla strada principale, le mura della rocca e il monastero dell’Annunziata. In paese ci fu un morto; in campagna morirono altre 31 persone (1).

(1)
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Lettera del capitano di Tredozio Giovanni Battista Bonaccorsi ai Capitani di parte relativa ai danni causati nella rocca e nella chiesa parrocchiale dal terremoto del 22 marzo 1661, Tredozio 24 marzo 1661.
1661

BrisighellaRA44.222511.7753VII-VIII

Il terremoto causò gravi danni agli edifici; non ci furono vittime (1).

(1)
Vera relatione del grandissimo Terremoto successo adì 22 Marzo 1661 nella Romagna, & nella Toscana. Con alcuni altri lochi circonvicini, dove si dà notizia di Terre abbissate, di case ruvinate, e di Fortezze spiantate.
Venezia 1661
Metelli A.
Storia di Brisighella e della Valle di Amone, 4 voll.
Faenza 1869

ChiesuoleFC44.038111.9022VII-VIII

Il terremoto fece crollare la chiesa di S.Mamante (già S.Maria Nuova) (1).

(1)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935

FilettaFI44.090311.6328VII-VIII

Il terremoto causò gravi danni alle case e alle chiese (1).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

Mercato SaracenoFC43.961412.1969VII-VIII

Il terremoto causò danni gravi a gran parte dell’abitato (1).

(1)
Vera relatione del grandissimo Terremoto successo adì 22 Marzo 1661 nella Romagna, & nella Toscana. Con alcuni altri lochi circonvicini, dove si dà notizia di Terre abbissate, di case ruvinate, e di Fortezze spiantate.
Venezia 1661

PantanoFC44.008611.9217VII-VIII

Il terremoto causò il crollo del convento e del campanile dei padri Agostiniani (1).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

Pieve SalutareFC44.149411.9247VII-VIII

Il terremoto causò il crollo quasi totale della chiesa (1).

(1)
Mini G.
Illustrazioni storiche degli antichi castelli di Salutare, Monte Poggiolo e Sadurano di Val del Montone in Comune di Terra del Sole e Castrocaro.
Rocca San Casciano 1890

PremilcuoreFC43.978111.7792VII-VIII

Il terremoto causò il crollo di una casa su 46 (2%) nel paese e ne danneggiò gravemente varie altre; nella campagna circostante crollarono 25 case su 109 (23%). Fu gravemente danneggiata la chiesa parrocchiale; 4 chiese crollarono in campagna. La rocca subì danni molto gravi e dovette essere parzialmente demolita per evitare che crollasse sulle case circostanti (1).

(1)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
0017
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661

RoversanoFC44.087212.2083VII-VIII

Il terremoto causò danni gravi a buona parte dell’abitato (1).

(1)
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661

San Giovanni in SquarzaroloFC44.046911.9867VII-VIII

Il terremoto causò il crollo della chiesa di S.Zeno (1).

(1)
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

San Michele in QuarnetoRA44.215611.7144VII-VIII

Il terremoto causò il crollo totale dell’antica torre degli Spada (1).

(1)
Metelli A.
Storia di Brisighella e della Valle di Amone, 4 voll.
Faenza 1869

San Piero in BagnoFC43.858611.9781VII-VIII

Il terremoto causò danni gravi a gran parte degli edifici (1).

(1)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661

Santa Marina in ParticetoFC44.052811.9169VII-VIII

Il terremoto causò il crollo della chiesa; il danno fu valutato in circa 955 scudi (1).

(1)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Suppliche, filza 842 (1670), n.3, Relazione dei Capitani di parte al granduca Ferdinando II sullo stato della chiesa parrocchiale di Santa Marina in Particeto, Firenze 31 gennaio 1670.
1670

SpesciaFC43.955311.8653VII-VIII

Il terremoto causò il crollo dell’oratorio di S.Antonio (1).

(1)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nell’arte.
Bagno di Romagna 1935

ValdinoceFC44.058912.1017VII-VIII

Il terremoto causò gravi danni all’abitato (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661

ValdoppioFC44.032811.9453VII-VIII

Il terremoto causò gravi danni all’abitato; crollò un’antica torre causando la morte di una persona (1).

(1)
Vera relatione del grandissimo Terremoto successo adì 22 Marzo 1661 nella Romagna, & nella Toscana. Con alcuni altri lochi circonvicini, dove si dà notizia di Terre abbissate, di case ruvinate, e di Fortezze spiantate.
Venezia 1661
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
0019
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

VersaraFC43.981111.9122VII-VIII

Il terremoto causò gravi danni all’abitato (1).

(1)
Vera relatione del grandissimo Terremoto successo adì 22 Marzo 1661 nella Romagna, & nella Toscana. Con alcuni altri lochi circonvicini, dove si dà notizia di Terre abbissate, di case ruvinate, e di Fortezze spiantate.
Venezia 1661

Badia di SusinanaFI44.1411.575VII

Il terremoto causò danni rilevanti (1).

(1)
Archivio di Stato di Firenze, Conventi soppressi, filza 224, n.89, Veremondo Serravalli, Usanze che si pratticano nella Venerab[il]e Badia di S.Reparata del Borgo di Marradi nel mille settecento trenta sette, al tempo d[e]l R.mo P. Segni, 1737.
1737

BertinoroFC44.147212.1342VII

Il terremoto causò danni considerevoli all’abitato, alla rocca, alle chiese di S.Francesco e di S.Domenico; non ci furono morti (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

CastelnuovoFC44.093312.0714VII

Il terremoto causò danni considerevoli all’abitato (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661

CesenaFC44.138912.2431VII

Il terremoto causò danni in varie case; caddero molti fumaioli e la parte superiore della torre dell’orologio (1). Furono danneggiate le chiese dei Servi, di S.Francesco, di S.Zenone e della Madonna del Monte (2).

(1)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
(2)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.14, Domenico Pulazzini, Raccolta di memorie varie concernenti la città e territorio di Cesena, sec.XVIII.
0018
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.16, Mauro Verdoni, Mario Antonio Fabbri e Eduardo Fabbri, Memorie di Cesena, 2 voll., secc.XVIII-XIX.
0018
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.39, Mauro Verdoni, Cronache di Cesena, con aggiunte di vari autori e con note di Ettore Bucci, copia S.Zanotti 1821-1822.
1821
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.47, Mauro Verdoni, Cronologia di Cesena, sec.XVII.
0017

FaenzaRA44.287811.8811VII

La scossa fu molto forte ed ebbe una durata di oltre 10 secondi ("più di un’avemaria"). Causò la caduta di moltissimi fumaioli nelle abitazioni e danni a vari edifici di rilievo. La cattedrale fu danneggiata nelle pareti del coro, delle cappelle e delle navate; la chiesa di S.Agostino subì danni nella facciata; caddero la guglia del campanile della chiesa di S.Tommaso (detta del Carmine), la croce della facciata della chiesa di S.Maria degli Angeli (attuale S.Maria Nuova) e un marmo di una colonnetta del campanile della chiesa di S.Francesco; 2 merli della torre del palazzo comunale risultarono sconnessi (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

ForlìFC44.216712.0492VII

Il terremoto causò la caduta di un gran numero di fumaioli e danni in varie case (1). Furono lesionati i campanili del duomo, di S.Mercuriale, di S.Agostino, e la torre del Pubblico (2).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
(2)
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Archivio di Stato di Forlì, Comune, Consigli generali e segreti, vol.135 (1661), Verbale della seduta del Consiglio segreto del 26 marzo 1661.
1661
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

PolentaFC44.114712.125VII

Il terremoto causò danni considerevoli all’abitato (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661

RanchioFC43.968612.0794VII

Il terremoto causò danni a parte dell’abitato (1).

(1)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661

SarsinaFC43.918312.1431VII

Il terremoto causò danni considerevoli all’abitato (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661
Vera relatione del grandissimo Terremoto successo adì 22 Marzo 1661 nella Romagna, & nella Toscana. Con alcuni altri lochi circonvicini, dove si dà notizia di Terre abbissate, di case ruvinate, e di Fortezze spiantate.
Venezia 1661

SegunoFC43.990812.0267VII

Il terremoto causò danni a parte dell’abitato (1).

(1)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661

SpinelloFC43.921911.9817VII

Il terremoto causò danni a parte dell’abitato (1).

(1)
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661

Terra del SoleFC44.18511.9603VII

Il terremoto causò danni alla fortezza, in particolare al maschio in cui furono rilevate fenditure nelle pareti interne e il soffitto divenne pericolante. Cadde un gran numero di fumaioli e si ruppero numerose tegole (1).

(1)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Relazione dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti al provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti sui danni causati dal terremoto del 22 marzo 1661 nelle fortezze di Terra del Sole, Montepoggiolo e Castrocaro, Firenze 23 aprile 1661.
1661

ForlimpopoliFC44.187812.1256VI-VII

Il terremoto causò danni all’abitato (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV d’Este, Faenza 24 marzo 1661.
1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661

PontassieveFI43.774411.4406VI-VII

Il terremoto causò danni non precisati (1).

(1)
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
0019

Barberino di MugelloFI44.002211.2381VI

Il terremoto causò la caduta di alcuni fumaioli (1).

(1)
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
0019

CornioloFC43.906711.7944VI

Il terremoto causò danni non gravi (1).

(1)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

San GodenzoFI43.925811.6178VI

La scossa fu avvertita molto fortemente e spaventò la popolazione; cadde un fumaiolo e si aprirono alcune crepe nella chiesa parrocchiale (1).

(1)
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
1661

ScarperiaFI43.994711.3553VI

La scossa fu avvertita molto fortemente e spaventò la popolazione; caddero pochi fumaioli, calcinacci e sassi (1).

(1)
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
0019

BolognaBO44.497811.3397V-VI

La scossa fu avvertita fortemente ed ebbe una durata di circa 20 secondi (un "credo"). Causò danni leggeri nel palazzo del Podestà dove caddero alcune balaustre della sala del Podestà, e nel palazzo Malvezzi da S.Giorgio, già palazzo Lambertini, nell’attuale via Nazario Sauro, dove cadde un muro nella parte posteriore (1).

(1)
Archivio di Stato di Bologna, Governo misto, Senato, Diari del Senato, reg.8 (1656-1671), Memoria sui terremoti del 21 e 22 marzo 1661.
1661
Bologna, 1661.03.23.
Bologna 1661
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661

FirenzeFI43.777211.2486V-VI

La scossa fu avvertita fortemente e spaventò la popolazione; non ci furono danni a parte la caduta di 2 o 3 comignoli (1).

(1)
Archivio dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
0019

Monte PoggioloFC44.203111.9503V-VI

Il terremoto danneggiò la banderuola della torre della rocca che si inclinò causando l’apertura di una crepa nel punto dove era fissata (1).

(1)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Relazione dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti al provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti sui danni causati dal terremoto del 22 marzo 1661 nelle fortezze di Terra del Sole, Montepoggiolo e Castrocaro, Firenze 23 aprile 1661.
1661

Badia del BorgoFI44.075311.6317V

L’abbazia di S.Reparata non subì danni (1).

(1)
Archivio di Stato di Firenze, Conventi soppressi, filza 224, n.89, Veremondo Serravalli, Usanze che si pratticano nella Venerab[il]e Badia di S.Reparata del Borgo di Marradi nel mille settecento trenta sette, al tempo d[e]l R.mo P. Segni, 1737.
1737

CorreggioRE44.771110.7789V

La scossa fu avvertita fortemente, ma non causò danni (1).

(1)
Biblioteca Comunale di Correggio, Manoscritti, Sezione microfilm, Sebastiano Carletti, Cronaca [1641-1693], sec.XVII.
0017

FerraraFE44.835611.6183V

La scossa fu avvertita fortemente e spaventò la popolazione, ma non causò danni (1).

(1)
Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Manoscritti, cl.I, 105, Carlo Olivi, Annali della città di Ferrara dalla sua prima origine fino al dominio degli ultimi duchi Estensi, 2 voll., 1790.
1790
Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Manoscritti, cl.I, 241, Giuseppe Antenore Scalabrini, Memorie sacre e profane della S[anta] Chiesa di Ferrara, nelle qualli si contiene la vita di S.Maurelio M[artire] Re di Mesopotamia e Vescovo della stessa Città, sec.XVII.
0017
Baruffaldi G.
Dell’istoria di Ferrara libri nove, ne’ quali diffusamente si narrano le cose avvenute in essa, dall’Anno MDCLV, fino al MDCC (ristampa anastatica, Bologna 1974).
Ferrara 1700

RiminiRN44.059212.5667V

La scossa fu avvertita fortemente, ma non causò danni (1).

(1)
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Rimino, 1661.03.29.
Rimini 1661
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 1136, Federico Cosimo Sartoni, Copia di uno zibaldone manoscritto che era in casa Sartoni, ed ora posseduto dal nobil uomo signor Domenico Mattioli, contenente memorie ed avvertimenti per la storia di Rimini, in "Cronache riminesi trascritte dal dottor Luigi Tonini 1840-1842".
1842
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 225, Storia della città di Rimini antichissima, sec.XVIII.
0018
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 351, Memorie riminesi, in "Memorie sulla libertà della chiesa riminese raccolte da Domenico Paulucci", sec.XIX.
0019

ModenaMO44.646910.9253F

La scossa fu sentita. La cronaca manoscritta modenese (1) che si riferisce al terremoto della Romagna presenta alcune incertezze cronologiche e qualche ambiguità sugli effetti in città. Ì indicato infatti l’anno 1660, invece del 1661, e compare la data 13 luglio invece di 22 marzo (ma potrebbe trattarsi della data di stesura della notizia piuttosto che di quella del terremoto). La stessa cronaca sembra collegare la caduta di camini e l’apertura di fessure in molti edifici a Modena col terremoto della Romagna, ma questi effetti si riferiscono a un distinto evento sismico avvenuto il 21 marzo e localizzato proprio in area modenese. Tuttavia la stessa cronaca lascia intendere che a Modena il terremoto della Romagna sia stato effettivamente sentito: sostiene infatti che in città non ci furono danni come si credeva. Ciò in apparente contraddizione con la caduta di comignoli e altri danni che si riferiscono al terremoto del 21 marzo (2).

(1)
Biblioteca Estense e Universitaria di Modena, Manoscritti Italiani, 1735 (=H.10.33), Cronaca di Modena dal 1466 al 1665, sec.XVII.
0017
(2)
Biblioteca Estense e Universitaria di Modena, Manoscritti Italiani, 1735 (=H.10.33), Cronaca di Modena dal 1466 al 1665, sec.XVII.
0017

ImolaBO44.353311.7139IV-V

Il terremoto non causò danni (1).

(1)
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

CerviaRA44.262512.3525III

La scossa fu avvertita leggermente (1).

(1)
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dall’anno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
0018

RavennaRA44.416912.1983III

La scossa fu avvertita leggermente (1).

(1)
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dell’Italia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661