The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading
Date | Time | Lat | Lon | Rel | Io | Imax | Sites | Nref | Me | Rme | Location | Country |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
22 03 1661 | 12:50 | 44.017 | 11.9 | b | 9 | 10 | 79 | 0114 | 6.1 | ! | Appennino romagnolo | Italy |
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(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1661 03 22 12:45 44.02 11.90 9.0 9.0 58 106 Appennino romagnolo
PFG 1661 03 22 12:45 44.03 11.90 9.0 - - - Civitella di Romagna
PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING
State of earthquakes review
Poiché larea colpita apparteneva a due amministrazioni diverse (granducato di Toscana e stato della Chiesa) la ricerca è stata praticatamente "duplicata" negli archivi dafferenza territoriale della documentazione: da un lato lArchivio di Stato di Firenze; dallaltro lArchivio di Stato di Roma, in cui si conservano i fondi della Camera pontificia. Documentazione di rilievo è stata reperita anche negli Archivi di Stato di Modena e Forlì, nella sezione di Faenza dellArchivio di Stato di Ravenna, nellArchivio Storico Comunale di Civitella di Romagna e nellArchivio Parrocchiale di San Romano.
Per quanto riguarda larea colpita che afferiva amministrativamente al granducato di Toscana, la ricerca archivistica svolta presso lArchivio di Stato di Firenze, nei fondi Miscellanea medicea, Fabbriche granducali, Capitani di parte guelfa, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina e Conventi soppressi, ha portato al reperimento di documentazione istituzionale e amministrativa costituita da perizie, relazioni ufficiali di danni, suppliche, verbali e carteggi fiscali che hanno consentito di ampliare larea e il quadro degli effetti e di valutarne molti elementi nel loro contesto economico. Nel fondo Miscellanea medicea, che raccoglie i documenti estratti dallarchivio mediceo del principato, è stata reperita la dettagliata relazione, datata 28 marzo 1661, di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta ai luoghi danneggiati della Romagna. Tale documento riveste un carattere di particolare importanza perché essendo lo strumento tipico dinformazione richiesto dalle sedi amministrative prima di predisporre un intervento, fornisce il quadro generale dei danni subiti dagli abitati e in particolare dagli edifici militari ed ecclesiastici (2). Nel fondo Fabbriche granducali, che raccoglie la documentazione della magistratura preposta alla manutenzione e allamministrazione delle fortezze e fabbriche militari, sono stati reperiti 2 documenti, entrambi del 23 aprile 1661: la perizia, minuziosa e corredata da disegni, dellaiuto ingegnere Ridolfo Giamberti, che fornisce notizie sui danni subiti dalle fortezze di Castrocaro, Terra del Sole e Monte Poggiolo e sul loro stato di conservazione prima del terremoto (3), e la lettera di accompagnamento del provveditore generale delle fortezze Arrighetti al granduca (4). Nel fondo Capitani di parte guelfa, in cui sono conservati gli atti pertinenti allomonima magistratura che si occupava di lavori pubblici, restauri e manutenzione di strade e di edifici pubblici, sono stati reperiti 7 documenti. Si tratta di relazioni, lettere e suppliche che informano sugli effetti del terremoto a Santa Marina in Particeto (5), Castrocaro (6), Palazzuolo sul Senio (7) e Tredozio (8). Di notevole interesse è la relazione dellaprile 1661 dellingegnere Giamberti sui danni subiti dalla fortezza di Modigliana (9). Nel fondo Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, la magistratura che autorizzava e controllava le spese delle amministrazioni locali relative agli edifici di proprietà pubblica, sono stati reperiti 5 libri di conti che hanno permesso di rilevare le linee generali della politica economica dintervento del granduca di Toscana nei confronti delle comunità di Rocca San Casciano e Galeata (10). Nel fondo Conventi soppressi è stata reperita notizia degli effetti nelle abbazie di Santa Reparata e di Susinana (11).
Per quanto riguarda la zona soggetta allo stato della Chiesa, allArchivio di Stato di Roma (fondo Camerale II) è stata reperita notizia dei provvedimenti presi dallo stato pontificio a favore della comunità di Civitella di Romagna (12).
NellArchivio di Stato di Modena è stata reperita una lettera inviata il 24 marzo 1661 da Girolamo Baffi al duca Alfonso IV dEste, che riporta notizie di effetti nelle singole località colpite dal terremoto (13); allArchivio di Stato di Forlì sono stati reperiti i verbali di 2 sedute del Consiglio comunale di Forlì del 12 e 26 marzo 1661 (14); nella sezione di Faenza dellArchivio di Stato di Ravenna è stata vagliata la corrispondenza del legato di Romagna cardinale Bandinelli con le autorità di Faenza (15).
NellArchivio Storico Comunale di Civitella di Romagna sono conservate 3 lettere del carteggio intercorso tra il 24 marzo e il 15 novembre 1661 fra il cardinale legato e il commissario di Civitella, che hanno fornito dettagli sulla risposta istituzionale da parte dello stato della Chiesa (16). Ha inoltre contribuito ad ampliare la conoscenza dellarea colpita la descrizione dei danni alla chiesa plebana di San Romano (Archivio Parrocchiale di San Romano) (17).
Alla definizione del quadro generale hanno concorso anche le informazioni contenute in dettagliate coeve relazioni a stampa redatte da religiosi e privati (18). Di rilevante importanza è la relazione del monaco Massimo di Castro (1664) che oltre agli effetti a Rocca San Casciano descrive la struttura del paese e le caratteristiche edilizie di chiese, palazzi e abitazioni (19).
Tra le fonti memorialistiche si segnalano per il loro contenuto informativo un anonimo manoscritto di area toscana compilato nel XVII secolo (Biblioteca Nazionale di Firenze, Magliabechiani) (20) e la cronaca faentina di Tosetti (Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, sec.XVIII) (21).
Memoria di questo evento è conservata in numerosi manoscritti di memorie e storiografia locale reperiti presso le biblioteche di Cesena (22), Correggio (23), Faenza (24), Ferrara (25), Forlì (26), Modena (27), Ravenna (28) e Rimini (29). Il terremoto è inoltre ricordato nelle memorie fiorentine settecentesche di Francesco Settimanni (Archivio di Stato di Firenze) (30).
Notizie sono state fornite dalle coeve storie locali di Bonoli (1661) (31), Vedriani (1666-1667) (32), Fabri (1675) (33) e Baruffaldi (1700) (34). Nellambito della storiografia locale dellOttocento e del Novecento, vanno citati soprattutto Metelli (1869-1872) (35), Mini (1901) (36) e Mambrini (1935) (37), che riportano notizie tratte da fonti attendibili che hanno consentito di precisare ulteriormente il quadro degli effetti. Levento è invece ricordato in modo generico da Righi (1840-1841) (38), Tonini (1848-1888) (39), Rosetti (1894) (40), Dal Pozzo (1909) (41), Messeri e Calzi (1909) (42), Mancini e Vichi (1959) (43), Veggiani (1959) (44), Donatini (1979) (45), Graziani (1979) (46) e Mengozzi (1979) (47). Lo studio di Guidoboni (1983) (48) ha fornito informazioni sulle politiche dintervento nella Romagna toscana e pontificia.
Per quanto riguarda la tradizione sismologica sono stati utilizzati gli appunti manoscritti sui terremoti toscani di Giovanni Giovannozzi (Archivio dellOsservatorio Ximeniano di Firenze, sec.XIX) (49) che cita fonti coeve. Levento è elencato nei più importanti repertori e cataloghi sismici: Magnati (1688) (50); Bonito (1691) (51); Perrey (1848) (52); Mercalli (1883) (53); Baratta (1901) (54).
Note
(1)Ferrari G., Guidoboni E. e Postpischl D.
The Civitella earthquake of March 22, 1661, in "Atlas of Isoseismal Maps of Italian Earthquakes", a cura di D.Postpischl, CNR-PFG, Quaderni de «La Ricerca Scientifica», n.114, vol.2A, pp.38-39.
Roma 1985
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea medicea, reg.444, cc.112-115, Diario di etichetta (1659-1662), Relazione di Giovanni Battista Pieratti al granduca Ferdinando II sulla visita fatta nei paesi della Romagna danneggiati dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 28 marzo 1661.
(3)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Relazione dellaiuto ingegnere Ridolfo Giamberti al provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti sui danni causati dal terremoto del 22 marzo 1661 nelle fortezze di Terra del Sole, Montepoggiolo e Castrocaro, Firenze 23 aprile 1661.
(4)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Lettera del provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti al granduca Ferdinando II, Firenze 23 aprile 1661.
(5)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Suppliche, filza 842 (1670), n.3, Relazione dei Capitani di parte al granduca Ferdinando II sullo stato della chiesa parrocchiale di Santa Marina in Particeto, Firenze 31 gennaio 1670.
(6)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Verbale della visita del provveditore di Romagna Giovanni Zati alla rocca di Modigliana danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Modigliana 1 aprile 1661.
(7)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Supplica di due abitanti di Palazzuolo sul Senio ai Capitani di parte relativa allo stato di una casa danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze agosto 1661.
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Lettera del capitano di Palazzuolo sul Senio Domenico Fani ai Capitani di parte relativa allo stato di una casa danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Palazzuolo sul Senio 29 agosto 1661.
(8)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Lettera del capitano di Tredozio Giovanni Battista Bonaccorsi ai Capitani di parte relativa ai danni causati nella rocca e nella chiesa parrocchiale dal terremoto del 22 marzo 1661, Tredozio 24 marzo 1661.
(9)
Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Rapporti, filza 1073 (1661), n.46, Relazione dellaiuto ingegnere Ridolfo Giamberti ai Capitani di parte sui danni causati nella fortezza di Modigliana dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze aprile 1661.
(10)
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3635 (1661-1662), Debitori e creditori della Rocca di S.Casciano e Galeata.
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3636 (1664-1715), Giornale dei debitori e creditori.
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filze 3637-3638 (1664-1676), Debitori della Rocca San Casciano e Galeata per conto dei terremoti Entrata e uscita.
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3640 (1729), Spoglio dei debitori delle Podesterie di Rocca San Casciano e Galeata.
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3641 (1733), Entrata e uscita del libro di debitori della Rocca S.Casciano.
(11)
Archivio di Stato di Firenze, Conventi soppressi, filza 224, n.89, Veremondo Serravalli, Usanze che si pratticano nella Venerab[il]e Badia di S.Reparata del Borgo di Marradi nel mille settecento trenta sette, al tempo d[e]l R.mo P. Segni, 1737.
(12)
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, 64 (Terremoti 1747-1834), b.1, n.2, Danni cagionati dai terremoti nella Provincia di Romagna, e nel Ducato dUrbino nellanno 1781, Elenco degli sgravi fiscali concessi alle comunità dello Stato pontificio in seguito ai danni causati dai terremoti, allegato F alla relazione del tesoriere generale cardinale Gallotta al papa Pio VI, Roma agosto 1781.
(13)
Archivio di Stato di Modena, Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Archivio per materie, Fisica terrestre e celeste, b. unica, Lettera di Girolamo Baffi al duca Alfonso IV dEste, Faenza 24 marzo 1661.
(14)
Archivio di Stato di Forlì, Comune, Consigli generali e segreti, vol.135 (1661), Verbale della seduta del Consiglio segreto del 12 marzo 1661.
Archivio di Stato di Forlì, Comune, Consigli generali e segreti, vol.135 (1661), Verbale della seduta del Consiglio segreto del 26 marzo 1661.
(15)
Archivio di Stato di Ravenna, Sezione di Faenza, Rettori della Provincia, vol.24 (1658-1664), Copia di lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al Consiglio degli anziani di Faenza, Ravenna 13 febbraio 1661.
Archivio di Stato di Ravenna, Sezione di Faenza, Rettori della Provincia, vol.24 (1658-1664), Copia di lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al governatore di Faenza, Ravenna 3 aprile 1661.
(16)
Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al commissario di Civitella, Ravenna 24 marzo 1661.
Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al commissario di Civitella, Ravenna 22 giugno 1661.
Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Copia di lettera dellagente Mario Fanti al legato di Romagna cardinale Bandinelli, Roma 15 novembre 1661.
(17)
Archivio Parrocchiale di San Romano, Descrizione della Chiesa plebana di S.Romano con linventario de mobili, stabili, capitali de censi, oblighi, e pesi tanto della Chiesa, della Casa, quanto delle V[enerabili] Compagnie in detta Chiesa, e di Monte Olivo anesso, conforme si vedono nel corrente anno 1765.
(18)
Vera relatione del grandissimo Terremoto successo adì 22 Marzo 1661 nella Romagna, & nella Toscana. Con alcuni altri lochi circonvicini, dove si dà notizia di Terre abbissate, di case ruvinate, e di Fortezze spiantate.
Venezia 1661
Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661.
Napoli 1661
Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661.
Roma 1661
Relatione dello spaventoso Terremoto, sentitosi li 22 Marzo 1661 in Romagna, dove distintamente si descrivono le particolarità delle Case ruinate, morti, e feriti, & altri danni da quello causati; diligentemente il tutto raccolto da persone, che furono presenti.
Forlì 1661
(19)
Di Castro M.
Relazione de successi seguiti nella Rocca di San Cassiano, e suo distretto, Stato del Serenissimo Gran Duca di Toscana: nel tempo del terribilissimo terremoto seguito il dì 22 Marzo giorno di Martedì 1661 sù le ore 19 per tutto lo spatio di giorni quaranta; allEminentissimo, e Reverendissimo Prencipe il Sig. Cardinale Bandinelli Legato di Romagna, et Essarcato di Ravenna.
Faenza 1664
(20)
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
(21)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Niccolò Tosetti, Storia delle cose della città di Faenza dallanno 1601 sino a tutto il 1661 inclusive scritta di Niccolò Tosetti faentino contemporaneo, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.1, copia G.Ballanti, sec.XVIII.
(22)
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.14, Domenico Pulazzini, Raccolta di memorie varie concernenti la città e territorio di Cesena, sec.XVIII.
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.16, Mauro Verdoni, Mario Antonio Fabbri e Eduardo Fabbri, Memorie di Cesena, 2 voll., secc.XVIII-XIX.
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.39, Mauro Verdoni, Cronache di Cesena, con aggiunte di vari autori e con note di Ettore Bucci, copia S.Zanotti 1821-1822.
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, 164.47, Mauro Verdoni, Cronologia di Cesena, sec.XVII.
Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena, Manoscritti, XXXI, 23, Notizie dei terremoti avvenuti in Cesena e luoghi limitrofi, sec.XIX.
(23)
Biblioteca Comunale di Correggio, Manoscritti, Sezione microfilm, Sebastiano Carletti, Cronaca [1641-1693], sec.XVII.
(24)
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Manoscritti, 48/I, Giulio Cesare Parini, Raccolta delle cose generali successe nella città di Faenza e nel convento di SantAgostino, come altresì qualche notizia generale del mondo fatta da frà Giulio Cesare Parini agostiniano, in "Annali della città di Faenza, tratti per lo più da croniche contemporanee. Raccolta fatta da me Giovanni Battista Borsieri nel 1767", vol.2.
(25)
Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Manoscritti, cl.I, 241, Giuseppe Antenore Scalabrini, Memorie sacre e profane della S[anta] Chiesa di Ferrara, nelle qualli si contiene la vita di S.Maurelio M[artire] Re di Mesopotamia e Vescovo della stessa Città, sec.XVII.
Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Manoscritti, cl.I, 105, Carlo Olivi, Annali della città di Ferrara dalla sua prima origine fino al dominio degli ultimi duchi Estensi, 2 voll., 1790.
Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Manoscritti, cl.I, 671, Francesco Ferrazi Monici, Cronologia della città di Ferrara estratta da diversi scrittori e cronologia aggiunta della città di Ferrara (dalle origini al 1799), 19 voll., sec.XVIII.
(26)
Biblioteca Comunale "A.Saffi" di Forlì, Manoscritti, I/52-56, Giuseppe Calletti, Storia della città di Forlì, 5 voll., sec.XIX.
(27)
Biblioteca Estense e Universitaria di Modena, Manoscritti Italiani, 1735 (=H.10.33), Cronaca di Modena dal 1466 al 1665, sec.XVII.
(28)
Biblioteca Comunale Classense di Ravenna, Manoscritti, 3.4.E, Cristoforo Abbocconi, Pezzo di cronaca ravennate dal 1651 al 1691, sec.XVII.
Biblioteca Comunale Classense di Ravenna, Manoscritti, 3.4.C, Benedetto Fiandrini, Annali ravennati dalla fondazione della città sino alla fine del secolo XVIII [...] compilati da don Benedetto Fiandrini monaco casinense di San Vitale di Ravenna, 4 voll., sec.XVIII.
(29)
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 225, Storia della città di Rimini antichissima, sec.XVIII.
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 351, Memorie riminesi, in "Memorie sulla libertà della chiesa riminese raccolte da Domenico Paulucci", sec.XIX.
Biblioteca Civica Gambalunga di Rimini, Manoscritti, 1136, Federico Cosimo Sartoni, Copia di uno zibaldone manoscritto che era in casa Sartoni, ed ora posseduto dal nobil uomo signor Domenico Mattioli, contenente memorie ed avvertimenti per la storia di Rimini, in "Cronache riminesi trascritte dal dottor Luigi Tonini 1840-1842".
(30)
Archivio di Stato di Firenze, Manoscritti, 125-147, Francesco Settimanni, Memorie fiorentine, 18 voll., sec.XVIII.
(31)
Bonoli P.
Istorie della città di Forlì intrecciate di varii accidenti della Romagna e dellItalia distinte in dodici libri.
Forlì 1661
(32)
Vedriani L.
Historia dellantichissima città di Modena, 2 voll.
Modena 1666
(33)
Fabri G.
Effemeride sagra et istorica di Ravenna Antica.
Ravenna 1675
(34)
Baruffaldi G.
Dellistoria di Ferrara libri nove, ne quali diffusamente si narrano le cose avvenute in essa, dallAnno MDCLV, fino al MDCC (ristampa anastatica, Bologna 1974).
Ferrara 1700
(35)
Metelli A.
Storia di Brisighella e della Valle di Amone, 4 voll.
Faenza 1869
(36)
Mini G.
Illustrazioni storiche degli antichi castelli di Salutare, Monte Poggiolo e Sadurano di Val del Montone in Comune di Terra del Sole e Castrocaro.
Rocca San Casciano 1890
Mini G.
Illustrazione storica dellantico castello di Castrocaro collegata ai principali avvenimenti delle città e castella dItalia.
Modigliana 1889
Mini G.
La Romagna Toscana.
Castrocaro 1901
(37)
Mambrini D.
Galeata nella storia e nellarte.
Bagno di Romagna 1935
(38)
Righi B.
Annali della città di Faenza, 3 voll.
Faenza 1840
(39)
Tonini L.
Storia civile e sacra riminese, 6 voll. (ristampa anastatica, Rimini 1971).
Rimini 1848
(40)
Rosetti E.
La Romagna. Geografia e storia (ristampa anastatica, Imola 1979).
Milano 1894
(41)
Dal Pozzo U.
Storia di Faenza dalle origini a noi.
Imola 1960
(42)
Messeri A. e Calzi A.
Faenza nella storia e nellarte.
Faenza 1909
(43)
Mancini F. e Vichi W.
Castelli, rocche e torri di Romagna.
Bologna 1959
(44)
Veggiani A.
Note sul terremoto di Santa Sofia del 1956, in "Studi Romagnoli", vol.10, pp.221-235.
Faenza 1959
(45)
Donatini E.
La città ideale. Fortezza della Romagna Fiorentina.
Ravenna 1979
(46)
Graziani N.
La chiusa dErcole.
Castrocaro Terme 1979
(47)
Mengozzi G.
Cronache di Castrocaro e dintorni (dalle origini al 1920), 2ª ed.
Castel Bolognese 1979
(48)
Guidoboni E.
Terremoti e politiche dintervento per il recupero del patrimonio edilizio: Romagna toscana e pontificia fra XVII e XVIII secolo, in "Storia Urbana", a.7, n.24, pp.3-52.
Milano 1983
(49)
Archivio dellOsservatorio Ximeniano di Firenze, Giovanni Giovannozzi, Appunti manoscritti sui terremoti toscani fino al 1888.
(50)
Magnati V.
Notitie istoriche de terremoti succeduti ne secoli trascorsi, e nel presente.
Napoli 1688
(51)
Bonito M.
Terra tremante, o vero continuatione de terremoti dalla Creatione del Mondo sino al tempo presente (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1980).
Napoli 1691
(52)
Perrey A.
Mémoire sur les tremblements de terre de la péninsule italique, in "Mémoires Couronnés et Mémoires des Savants Étrangers de lAcadémie Royale de Belgique", tomo 22 (1846-47).
Bruxelles 1848
(53)
Mercalli G.
Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).
Milano 1883
(54)
Baratta M.
I terremoti dItalia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
Effects in the social context
Il terremoto ebbe effetti negativi sulleconomia agro-pastorale della zona appenninica. Oltre alla morte dei contadini e alla distruzione delle loro abitazioni, le relazioni dei periti inviati dal granduca di Toscana riferirono del grande numero di animali morti sotto le macerie delle stalle. Anche i traffici commerciali che transitavano attraverso lAppennino tosco-romagnolo, collegando Firenze alla costa adriatica, subirono un notevole calo, dovuto alle pessime condizioni delle strade, ingombre di macerie e rese impraticabili dal fango causato dalle piogge torrenziali seguite al terremoto.
Le due diverse amministrazioni, granducato di Toscana e Stato della Chiesa, disposero in modo differente le pratiche per i rilievi ufficiali dei danni e diversi furono i provvedimenti presi per la ricostruzione.
Il granduca Ferdinando II concesse il prestito di somme, da restituire in rate annuali con il 4% di interessi, in 5 anni. Lindebitamento dei ceti economicamente meno agiati si trascinò invece fino alla metà del Settecento circa. La ripresa fu lenta, non sostenuta da investimenti e pesò sulla qualità della ricostruzione.
Nellarea della Chiesa la disponibilità fu ancora più scarsa e le distruzioni innescarono anche fenomeni migratori, in particolare nei ceti produttivi. I provvedimenti mirarono a far ricadere sulle fasce economicamente più capaci il costo della ricostruzione. Anche per questo diverso orientamento amministrativo, che si limitò praticamente solo allo sgravio dei pesi camerali, in area pontificia non furono redatte perizie dettagliate dei danni, ma solo stime complessive in denaro. In particolare, la comunità di Civitella di Romagna chiese e ottenne lesenzione dai carichi fiscali per 10 anni; tale esenzione fu in seguito prorogata per altri 10 anni. Furono concessi alcuni prestiti alla popolazione in misura proporzionale al peso fiscale a cui ciascuno era soggetto, purché tale denaro fosse impiegato solo nella ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto.
Concurrent natural and man-induced destructive events
Note
(1)Archivio di Stato di Ravenna, Sezione di Faenza, Rettori della Provincia, vol.24 (1658-1664), Copia di lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al Consiglio degli anziani di Faenza, Ravenna 13 febbraio 1661.
Elements of the local buildings
Il monaco Massimo di Castro (1664) nella sua relazione sui danni subiti da Rocca San Casciano descrive la struttura del paese e le caratteristiche edilizie di chiese, palazzi e abitazioni. In questo paese di montagna si erano consolidate caratteristiche quasi urbane: vi era una piazza porticata con grosse colonne di pietra, edifici di notevole altezza con facciate di pietre fabbricate a scalpello e finestre, porte e architravi con bordi di pietre squadrate. Ma nonostante queste apparenze gli edifici rivelavano la loro intrinseca fragilità; infatti tutti gli edifici erano senza catene e i materiali utilizzati per la costruzione erano di pessima qualità. Dal punto di vista strutturale le abitazioni erano estremamente deboli, perché le facciate delle case risultavano scollegate rispetto ai muri laterali a causa del cattivo posizionamento delle travi (1).
Laiuto ingegnere Giamberti, inviato dal provveditore generale delle fortezze del granducato di Toscana Arrighetti per verificare i danni subiti dalle fortezze di Castrocaro, Terra del Sole e Montepogggiolo, oltre a fornire un quadro generale dei danni, indica come responsabile non solo il terremoto, ma anche la cattiva manutenzione delle costruzioni, lerosione dei fiumi, lo scolo delle acque piovane libere e i ghiacci invernali (2).
Note
(1)Di Castro M.
Relazione de successi seguiti nella Rocca di San Cassiano, e suo distretto, Stato del Serenissimo Gran Duca di Toscana: nel tempo del terribilissimo terremoto seguito il dì 22 Marzo giorno di Martedì 1661 sù le ore 19 per tutto lo spatio di giorni quaranta; allEminentissimo, e Reverendissimo Prencipe il Sig. Cardinale Bandinelli Legato di Romagna, et Essarcato di Ravenna.
Faenza 1664
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Relazione dellaiuto ingegnere Ridolfo Giamberti al provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti sui danni causati dal terremoto del 22 marzo 1661 nelle fortezze di Terra del Sole, Montepoggiolo e Castrocaro, Firenze 23 aprile 1661.
Administrative historical affiliations
Social and economic effects
Il terremoto ebbe effetti negativi sulleconomia agro-pastorale della zona appenninica. Oltre alla morte dei contadini e alla distruzione delle loro abitazioni, le relazioni dei periti inviati dal granduca di Toscana riferirono del grande numero di animali morti sotto le macerie delle stalle: 131 capi di bestiame grosso e 240 di bestiame minuto (1). Anche i traffici commerciali che transitavano attraverso lAppennino tosco-romagnolo, collegando Firenze alla costa adriatica, subirono un notevole calo, dovuto alle pessime condizioni delle strade, ingombre di macerie e rese impraticabili dal fango causato dalle piogge torrenziali seguite al terremoto.
Note
(1)Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Manoscritti, Fondo Magliabechiano, VIII, 1491, n.23 C, Narrazione, o vero ristretto delle rovine seguite per causa del terremoto il dì 22 del mese di marzo 1661.
Institutional and administrative response
Le iniziative proposte dalle autorità centrali per la ricostruzione e la ripresa economica furono di diverso tipo. Da parte papale si riproposero misure tradizionali in queste circostanze: lesenzione dai pesi camerali e la possibilità, da parte degli abbienti, di prendere a prestito del denaro per la ricostruzione, pagando come interessi i pesi camerali stessi. Da parte del granducato di Toscana le iniziative per la ricostruzione furono più mirate: si cercò di ovviare anche alle esigenze dei ceti meno abbienti.
Pochi giorni dopo la scossa principale, Ferdinando II ordinò delle visite alle località colpite da parte di periti muratori o architetti; tali visite costituivano lo strumento tipico dinformazione richiesto dalle sedi amministrative prima di predisporre un intervento. I periti, oltre a valutare i danni e la spesa per gli interventi di consolidamento o ricostruzione necessari, davano talvolta alla popolazione dei consigli su come porre rimedio provvisorio alle case pericolanti.
A sedici giorni dal terremoto, il granduca di Toscana inviò a Rocca San Casciano un proprio commissario accompagnato da un ingegnere e da alcuni muratori con il compito di rendere nuovamente agibili le strade che, a causa delle rovine non consentivano il normale scorrere dei traffici da Firenze verso la costa adriatica. Furono demoliti alcuni edifici e ne furono puntellati altri. Per far fronte alla ricostruzione e per scoraggiare la tendenza allo spopolamento delle località colpite, Ferdinando II emise un bando di confisca dei beni per chiunque abbandonasse i luoghi danneggiati. In direzione di un calmieramento dei costi della ricostruzione, saliti in maniera eccessiva a causa della forte domanda di manodopera e di materiali da costruzione, andava invece un bando del commissario ducale, capitano Pollini, che vincolava a quattro paoli al giorno, più le spese, il salario di un muratore che precedentemente era salito a sei (1).
Verso la fine dellestate, lufficio del Magistrato dei Nove, per ordine sovrano, dispose che fosse stanziata la somma di 4000 scudi da distribuire senza interessi in parti uguali agli abitanti non abbienti di Rocca San Casciano e Galeata come aiuto per restaurare le loro abitazioni. Unaltra somma di 6000 scudi doveva essere distribuita in parti uguali fra i piccoli proprietari di Rocca San Casciano e Galeata; tali quote avrebbero dovuto essere restituite con gli interessi al 4% in rate annuali entro cinque anni, decorsi due anni dalla riscossione (2). Lindebitamento si trascinò invece per decenni: ancora nel 1733 a più di settanta anni dal terremoto si calcolavano i saldi di tali debiti coi relativi frutti, che nel frattempo erano stati ereditati da unaltra generazione (3).
Per i territori della Romagna pontificia, liniziativa di assumere informazioni fu presa autonomamente dal cardinale legato Volumnio Bandinelli, che due giorni dopo il terremoto scrisse al governatore di Civitella di Romagna e mantenne con lui contatti epistolari (4). Lorientamento amministrativo dello stato della Chiesa si limitò allo sgravio dei pesi camerali, non furono redatte perizie dettagliate, ma solo stime complessive. In particolare la comunità di Civitella chiese e ottenne lesenzione dai pesi camerali per dieci anni. Il 22 giugno il legato comunicava al governatore di Civitella di aver ricevuto disposizioni da Roma per lintervento daiuto: il papa Alessandro VII con un breve del 14 giugno 1661 sollevò per dieci anni la comunità dai pagamenti fiscali, che corrispondevano a oltre 576 scudi annui (5); per la ricostruzione degli edifici si decretava di prendere a prestito tutto o parte del denaro necessario, pagando come interessi i pesi camerali stessi. Si chiedeva nel frattempo non un ragguaglio dei danni, dei quali, secondo il legato sarebbe bastata una relazione a voce, ma la lista dei cittadini benestanti i quali tanto più erano obbligati ad adoperarsi alla riedificazione quanto più possedevano (6). Era quindi per questo ceto che si varavano i provvedimenti e si puntava alla ricostruzione. Nove anni dopo, con un chirografo del 16 luglio 1670, il papa Clemente X, successore di Alessandro VII, prorogava lesenzione fiscale per altri dieci anni, per una somma complessiva di 11.531 scudi (7).
Note
(1)Di Castro M.
Relazione de successi seguiti nella Rocca di San Cassiano, e suo distretto, Stato del Serenissimo Gran Duca di Toscana: nel tempo del terribilissimo terremoto seguito il dì 22 Marzo giorno di Martedì 1661 sù le ore 19 per tutto lo spatio di giorni quaranta; allEminentissimo, e Reverendissimo Prencipe il Sig. Cardinale Bandinelli Legato di Romagna, et Essarcato di Ravenna.
Faenza 1664
(2)
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3635 (1661-1662), Debitori e creditori della Rocca di S.Casciano e Galeata.
(3)
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3636 (1664-1715), Giornale dei debitori e creditori.
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filze 3637-3638 (1664-1676), Debitori della Rocca San Casciano e Galeata per conto dei terremoti Entrata e uscita.
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3640 (1729), Spoglio dei debitori delle Podesterie di Rocca San Casciano e Galeata.
Archivio di Stato di Firenze, Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, filza 3641 (1733), Entrata e uscita del libro di debitori della Rocca S.Casciano.
(4)
Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al commissario di Civitella, Ravenna 24 marzo 1661.
(5)
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, 64 (Terremoti 1747-1834), b.1, n.2, Danni cagionati dai terremoti nella Provincia di Romagna, e nel Ducato dUrbino nellanno 1781, Elenco degli sgravi fiscali concessi alle comunità dello Stato pontificio in seguito ai danni causati dai terremoti, allegato F alla relazione del tesoriere generale cardinale Gallotta al papa Pio VI, Roma agosto 1781.
(6)
Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Lettera del legato di Romagna cardinale Volumnio Bandinelli al commissario di Civitella, Ravenna 22 giugno 1661.
Archivio Storico Comunale di Civitella di Romagna, Carteggio della Comunità (1660-1670), Copia di lettera dellagente Mario Fanti al legato di Romagna cardinale Bandinelli, Roma 15 novembre 1661.
(7)
Archivio di Stato di Roma, Camerale II, 64 (Terremoti 1747-1834), b.1, n.2, Danni cagionati dai terremoti nella Provincia di Romagna, e nel Ducato dUrbino nellanno 1781, Elenco degli sgravi fiscali concessi alle comunità dello Stato pontificio in seguito ai danni causati dai terremoti, allegato F alla relazione del tesoriere generale cardinale Gallotta al papa Pio VI, Roma agosto 1781.
Technical/scientific surveys
Il preventivo complessivo di spesa per riparare le 3 fortezze fu di 429 scudi e comprendeva anche lattivazione di una fornace indispensabile per i lavori in muratura. Gli interventi richiesti miravano per lo più a fermare un degrado già avanzato: mettere catene e travi di sostegno costituiva unintervento volto più a superare unemergenza che a consolidare stabilmente la strutture. Questi interventi precari, che non tutelavano ledificio da ulteriori danneggiamenti, nel lungo periodo potevano rivelarsi più costosi del riattamento accurato (2). Prova dello stato di conservazione delle fortezze è il bando del 31 ottobre 1676, con cui Cosimo III, succeduto a Ferdinando II, ordinava che i castelli di Monte Poggiolo e Castrocaro fossero disarmati dai materiali da guerra e sguarniti dei militari per concentrare tutto a Terra del Sole (3).
Note
(1)Archivio di Stato di Firenze, Fabbriche granducali, filza 1928, n.55, Relazione dellaiuto ingegnere Ridolfo Giamberti al provveditore generale delle fortezze Andrea Arrighetti sui danni causati dal terremoto del 22 marzo 1661 nelle fortezze di Terra del Sole, Montepoggiolo e Castrocaro, Firenze 23 aprile 1661.
(2)
Guidoboni E.
Terremoti e politiche dintervento per il recupero del patrimonio edilizio: Romagna toscana e pontificia fra XVII e XVIII secolo, in "Storia Urbana", a.7, n.24, pp.3-52.
Milano 1983
(3)
Mini G.
Illustrazioni storiche degli antichi castelli di Salutare, Monte Poggiolo e Sadurano di Val del Montone in Comune di Terra del Sole e Castrocaro.
Rocca San Casciano 1890
Major earthquake effects
Danni ingenti, con crolli totali o parziali di abitazioni, furono rilevati in una trentina di altri paesi fra cui Meldola, Predappio, Marradi e Santa Sofia. In altre 30 località circa, fra cui Cesena, Faenza e Forlì, ci furono danni consistenti a edifici pubblici e privati. La scossa fu sentita molto fortemente a Bologna e a Firenze; più leggermente fu avvertita a Ravenna e Rimini.
Dopo la scossa distruttiva, per circa 40 giorni furono sentite molte repliche meno intense. La più forte avvenne il 7 aprile alle ore 13:10 GMT circa (ore 19 italiane) e a Rocca San Casciano fece crollare i muri rimasti in piedi. Unaltra forte replica si ebbe il 30 aprile.
Effects on the environment
Sequence of the earthquake
Bibliography
Author | Title | Text Value | Text Date | Place of publ. |
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* | Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Lettera del capitano di Palazzuolo sul Senio Domenico Fani ai Capitani di parte relativa allo stato di una casa danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Palazzuolo sul Senio 29 agosto 1661. | Direct source | 1661 | |
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* | Epigrafe posta nella chiesa arcipretale di S.Pietro in Bosco di Galeata in ricordo dei lavori di ricostruzione della porta principale eseguiti in seguito al terremoto del 22 marzo 1661, 1664, in D.Mambrini, "Galeata nella storia e nellarte", p.382. | Direct source | 1935 | Bagno di Romagna |
* | Epigrafe posta nella chiesa collegiata di S.Nicolò di Meldola in ricordo della protezione del paese dal terremoto del 22 marzo 1661, in F.Torricelli, "Notizie istoriche di Meldola", Archivio Parrocchiale di Meldola, ms. sec.XVIII. | Direct source | 0018 | |
* | Epigrafe posta nella chiesa dellex convento di S.Francesco di Castrocaro in ricordo della protezione del paese dal terremoto del 22 marzo 1661, in G.Mini, "Illustrazione storica dellantico castello di Castrocaro", p.334. | Direct source | 1889 | Modigliana |
* | Epigrafe posta nella facciata delloratorio della Madonna del Cantone di Modigliana in ricordo della protezione del paese dal terremoto del 22 marzo 1661, in M.Baratta, "I terremoti dItalia", p.145. | Direct source | 1901 | Torino |
* | Epigrafe posta nella Rocca di Meldola in ricordo dei lavori di riparazione eseguiti in seguito al terremoto del 22 marzo 1661. | Direct source | 1661 | |
* | Epigrafe posta nel porticato della piazza di Meldola in ricordo della protezione del paese dal terremoto del 22 marzo 1661, in F.Torricelli, "Notizie istoriche di Meldola", Archivio Parrocchiale di Meldola, ms. sec.XVIII. | Direct source | 0018 | |
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* | Vera relatione e ragguaglio dato con lettere del spaventoso terremoto successo in Romagna il dì 22 marzo 1661. | Direct source | 1661 | Napoli |
* | Vera relatione, e ragguaglio dato con littere del spaventoso Terremoto successo in Romagna il dì 22 Marzo 1661. | Direct source | 1661 | Roma |
Felt Localities (79)
Locality | Province | Lat | Lon | Intensity | |
---|---|---|---|---|---|
Rocca San Casciano | FC | 44.06 | 11.8422 | X | |
Il terremoto causò la distruzione quasi completa dellabitato: in paese crollarono 130 case su 140 (92%) e le abitazioni rimaste in piedi furono danneggiate gravemente e rese parzialmente inagibili; nella campagna circostante crollarono 108 case su 250 (43%). (1) | |||||
Civitella di Romagna | FC | 44.0067 | 11.9403 | IX | |
Il terremoto causò il crollo quasi completo dellabitato: caddero la rocca, le case e le chiese del paese e del contado; crollò la scuola pubblica causando varie vittime fra gli scolari (1). I morti furono circa 120, di cui 22 in paese, e un centinaio i feriti (2). (1) | |||||
Galeata | FC | 43.9961 | 11.9117 | IX | |
Il terremoto causò il crollo di 62 abitazioni su 92 (67%) nel centro abitato e di 226 su 516 (44%) nella campagna circostante; le poche case rimaste in piedi furono gravemente danneggiate e dovettero essere puntellate (1). In paese crollarono parte della chiesa arcipretale di S.Pietro e la chiesa di S.Rocco; nel contado crollarono 14 chiese (2). Ci furono in totale 103 morti, 29 in paese e 74 in campagna (3). Secondo altre fonti i morti sarebbero stati 60 e altrettanti i feriti (4). (1) | |||||
San Giacomo di Meleto | FC | 43.9636 | 11.915 | VIII-IX | |
Il terremoto fece crollarono totalmente o parzialmente molte case; la chiesa fu gravemente danneggiata e fu ricostruita quasi totalmente (1). (1) | |||||
SantEllero | FC | 44.0008 | 11.9031 | VIII-IX | |
Il terremoto causò il crollo di gran parte dellabbazia e danneggiò gravemente la parte rimasta in piedi (1). (1) | |||||
Boesimo | RA | 44.1336 | 11.7025 | VIII | |
Il terremoto causò gravi danni agli edifici; ci furono alcuni morti (1). (1) | |||||
Casaglia | FI | 44.0372 | 11.5169 | VIII | |
Il terremoto causò gravi danni allabitato (1). (1) | |||||
Castel dellAlpe | FC | 43.9458 | 11.72 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di metà della chiesa e di 3 case; tutte le altre abitazioni furono rese inagibili e la popolazione dovette accamparsi in campagna (1). (1) | |||||
Castellaro | FC | 43.9606 | 11.9169 | VIII | |
Il terremoto causò crolli di case; ci furono 3 morti (1). (1) | |||||
Castrocaro Terme | FC | 44.1717 | 11.9469 | VIII | |
Il terremoto causò crollo di edifici e lesioni alla maggior parte delle abitazioni sia nel paese che nella campagna circostante. Crollarono 2 case su 88 (2%) in paese; in campagna crollarono 14 case su 236 (6%) e 2 chiese (1). Nella fortezza furono gravemente lesionate due stanze, di cui crollarono in parte i muri; 6 "sporti" rimasero quasi staccati dal muro, rendendo pericolante il tetto soprastante; fu danneggiato il forno (2). Si aprirono delle crepe nelle mura che circondavano il castello, con pericolo di crollo delle abitazioni che vi erano appoggiate (3). Ci furono 4 morti, di cui 2 in paese e 2 nel territorio circostante (4). (1) | |||||
Collinello | FC | 44.1153 | 12.1481 | VIII | |
Il terremoto causò gravi danni allabitato, citato nelle fonti col nome di "Cugliano"; ci furono morti e feriti in numero non precisato (1). (1) | |||||
Crespino del Lamone | FI | 44.0356 | 11.5442 | VIII | |
Il terremoto causò gravi danni allabitato (1). (1) | |||||
Cusercoli | FC | 44.0436 | 12.0047 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo delle case e della rocca; fuori dal paese crollò la chiesa di S.Francesco (1). (1) | |||||
Dovadola | FC | 44.1217 | 11.8872 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di 4 abitazioni su 70 in paese (5%); nella campagna circostante crollarono 60 case su 162 (37%) e 6 chiese; ci furono 4 morti (1). (1) | |||||
Fiumana | FC | 44.1442 | 11.9872 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di alcune case (1). (1) | |||||
Giaggiolo | FC | 44.0339 | 12.0592 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo delle case della rocca (1). (1) | |||||
Marradi | FI | 44.0756 | 11.6125 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di 5 case su 110 (4%) in paese e di 127 su 640 (20%) nella campagna circostante. In paese crollò il tetto della chiesa arcipretale, che dovette essere puntellata, e si aprirono fenditure e lesioni nelle stanze del palazzo del Capitano; nel contado crollarono 9 chiese (1). Ci furono 33 morti in campagna (2). (1) | |||||
Meldola | FC | 44.1264 | 12.0608 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di 40 case e ne danneggiò 87. La rocca subì gravi danni, in particolare nella camera degli Specchi di cui caddero la facciata, il soffitto e si ruppero le vetrate. Crollò il tetto della torre, sorretto da un colonnato e da archi a volta. Ci furono 4 morti e molti feriti (1). (1) | |||||
Mercatale | FC | 43.9897 | 11.9078 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di molte case e ne rese inagibili parecchie altre (1). Ci furono 26 morti (2). (1) | |||||
Modigliana | FC | 44.1572 | 11.7928 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di 4 case nel paese e lapertura di qualche lesione nelle altre; nella campagna circostante crollarono 60 case su 350 (17%) (1). Nella fortezza crollarono le coperture del maschio, il parapetto e un pezzo di muro sopra la porta dellentrata; varie abitazioni risultarono danneggiate da caduta di fumaioli, rottura di tegole e lesioni nei muri; il danno fu valutato complessivamente in 425 scudi (2). Non ci furono danni di rilievo alla chiesa cattedrale (3). In campagna morirono 3 persone (4). (1) | |||||
Mortano | FC | 43.9464 | 11.9128 | VIII | |
Il terremoto fece crollare 6 case nel paese; molte altre abitazioni crollarono nella campagna circostante. Crollò loratorio di S.Francesco; rimase invece indenne il palazzo Mortani (1). Ci furono 2 morti (2). (1) | |||||
Palazzuolo sul Senio | FI | 44.1128 | 11.5475 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di 12 case su 100 (12%) in paese; nella campagna circostante crollarono 75 case su 360 (21%) e 8 chiese; ci furono 2 morti (1). (1) | |||||
Pialansa | FC | 43.9714 | 11.9219 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di varie case; ci furono 3 morti (1). (1) | |||||
Pianetto | FC | 43.9842 | 11.9053 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di alcune case; crollò parzialmente il tetto della chiesa parrocchiale; nel contiguo convento dei padri Francescani crollarono interamente 5 stanze e in altre caddero i soffitti; fu gravemente danneggiato il coro della chiesa; tutte le case contigue al convento divennero inabitabili per danni negli interni. Crollò la rocca bloccando il corso del fiume Bidente (chiamato anche Viti), che scorreva sotto laltura su cui sorgeva la fortezza. Ci fu un numero imprecisato di vittime (1). (1) | |||||
Pondo | FC | 43.9456 | 11.9258 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di alcune case e di parte della rocca; tutte le altre abitazioni furono danneggiate. Ci furono alcune vittime (1). (1) | |||||
Portico di Romagna | FC | 44.0253 | 11.7828 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di 12 case su 60 (20%) nel paese e di 44 su 417 (11%) nel territorio circostante. Cadde il tetto della chiesa parrocchiale; altre 2 chiese in paese e 6 in campagna crollarono. Fu lesionato il palazzo del podestà, crollò metà della torre dellorologio, la fortezza dovette essere in parte abbattuta. Ci furono 3 morti in paese e uno in campagna (1). Secondo altre fonti i morti furono 8 e molte altre persone rimasero ferite (2). (1) | |||||
Predappio | FC | 44.1039 | 11.9814 | VIII | |
Il terremoto causò lesioni e sconnessioni in tutte le case, molte crollarono o furono rese inabitabili. Cadde la parte superiore della rocca e un "rivellino" (opera di fortificazione in muratura davanti alla porta) sporgente sulla strada; ci furono 16 morti e molti feriti (1). (1) | |||||
Rocca dElmici | FC | 44.1172 | 11.9742 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di alcune case (1). (1) | |||||
San Donnino | FC | 44.0392 | 11.8378 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo della chiesa (1). (1) | |||||
San Martino in Gattara | RA | 44.1164 | 11.67 | VIII | |
Il terremoto causò gravi danni alle case e alle chiese; ci furono alcuni morti (1). (1) | |||||
San Romano | FC | 44.0031 | 12.1111 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo delle case della parrocchia e del tetto della chiesa (1). (1) | |||||
Santa Sofia | FC | 43.9456 | 11.9083 | VIII | |
Il terremoto danneggiò molto gravemente le abitazioni che furono rese quasi tutte inabitabili a causa delle lesioni nei muri interni. Complessivamente crollarono 26 case su 134 (19%) nel paese e 25 su 70 (36%) nella campagna circostante; crollarono anche 2 chiese in paese e una nel contado. La rocca fu gravemente lesionata e divenne pericolante. Ci furono 8 morti e molti feriti (1). Secondo altre fonti le vittime furono 25 (2). (1) | |||||
Teodorano | FC | 44.0847 | 12.1072 | VIII | |
Il terremoto danneggiò gravemente una parte dellabitato; furono rilevati danni nel castello (1). Ci furono morti e feriti in numero non precisato (2). (1) | |||||
Tredozio | FC | 44.0794 | 11.7428 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di 6 case su 70 (8%) nel paese e ne danneggiò molte altre; nella campagna circostante crollarono 150 case su 206 (73%). Fu gravemente lesionata la chiesa parrocchiale di S.Michele; in campagna crollarono 8 chiese. Gravi danni subirono il palazzo del podestà, la cui facciata rischiava di crollare sulla strada principale, le mura della rocca e il monastero dellAnnunziata. In paese ci fu un morto; in campagna morirono altre 31 persone (1). (1) | |||||
Brisighella | RA | 44.2225 | 11.7753 | VII-VIII | |
Il terremoto causò gravi danni agli edifici; non ci furono vittime (1). (1) | |||||
Chiesuole | FC | 44.0381 | 11.9022 | VII-VIII | |
Il terremoto fece crollare la chiesa di S.Mamante (già S.Maria Nuova) (1). (1) | |||||
Filetta | FI | 44.0903 | 11.6328 | VII-VIII | |
Il terremoto causò gravi danni alle case e alle chiese (1). (1) | |||||
Mercato Saraceno | FC | 43.9614 | 12.1969 | VII-VIII | |
Il terremoto causò danni gravi a gran parte dellabitato (1). (1) | |||||
Pantano | FC | 44.0086 | 11.9217 | VII-VIII | |
Il terremoto causò il crollo del convento e del campanile dei padri Agostiniani (1). (1) | |||||
Pieve Salutare | FC | 44.1494 | 11.9247 | VII-VIII | |
Il terremoto causò il crollo quasi totale della chiesa (1). (1) | |||||
Premilcuore | FC | 43.9781 | 11.7792 | VII-VIII | |
Il terremoto causò il crollo di una casa su 46 (2%) nel paese e ne danneggiò gravemente varie altre; nella campagna circostante crollarono 25 case su 109 (23%). Fu gravemente danneggiata la chiesa parrocchiale; 4 chiese crollarono in campagna. La rocca subì danni molto gravi e dovette essere parzialmente demolita per evitare che crollasse sulle case circostanti (1). (1) | |||||
Roversano | FC | 44.0872 | 12.2083 | VII-VIII | |
Il terremoto causò danni gravi a buona parte dellabitato (1). (1) | |||||
San Giovanni in Squarzarolo | FC | 44.0469 | 11.9867 | VII-VIII | |
Il terremoto causò il crollo della chiesa di S.Zeno (1). (1) | |||||
San Michele in Quarneto | RA | 44.2156 | 11.7144 | VII-VIII | |
Il terremoto causò il crollo totale dellantica torre degli Spada (1). (1) | |||||
San Piero in Bagno | FC | 43.8586 | 11.9781 | VII-VIII | |
Il terremoto causò danni gravi a gran parte degli edifici (1). (1) | |||||
Santa Marina in Particeto | FC | 44.0528 | 11.9169 | VII-VIII | |
Il terremoto causò il crollo della chiesa; il danno fu valutato in circa 955 scudi (1). (1) | |||||
Spescia | FC | 43.9553 | 11.8653 | VII-VIII | |
Il terremoto causò il crollo delloratorio di S.Antonio (1). (1) | |||||
Valdinoce | FC | 44.0589 | 12.1017 | VII-VIII | |
Il terremoto causò gravi danni allabitato (1). (1) | |||||
Valdoppio | FC | 44.0328 | 11.9453 | VII-VIII | |
Il terremoto causò gravi danni allabitato; crollò unantica torre causando la morte di una persona (1). (1) | |||||
Versara | FC | 43.9811 | 11.9122 | VII-VIII | |
Il terremoto causò gravi danni allabitato (1). (1) | |||||
Badia di Susinana | FI | 44.14 | 11.575 | VII | |
Il terremoto causò danni rilevanti (1). (1) | |||||
Bertinoro | FC | 44.1472 | 12.1342 | VII | |
Il terremoto causò danni considerevoli allabitato, alla rocca, alle chiese di S.Francesco e di S.Domenico; non ci furono morti (1). (1) | |||||
Castelnuovo | FC | 44.0933 | 12.0714 | VII | |
Il terremoto causò danni considerevoli allabitato (1). (1) | |||||
Cesena | FC | 44.1389 | 12.2431 | VII | |
Il terremoto causò danni in varie case; caddero molti fumaioli e la parte superiore della torre dellorologio (1). Furono danneggiate le chiese dei Servi, di S.Francesco, di S.Zenone e della Madonna del Monte (2). (1) | |||||
Faenza | RA | 44.2878 | 11.8811 | VII | |
La scossa fu molto forte ed ebbe una durata di oltre 10 secondi ("più di unavemaria"). Causò la caduta di moltissimi fumaioli nelle abitazioni e danni a vari edifici di rilievo. La cattedrale fu danneggiata nelle pareti del coro, delle cappelle e delle navate; la chiesa di S.Agostino subì danni nella facciata; caddero la guglia del campanile della chiesa di S.Tommaso (detta del Carmine), la croce della facciata della chiesa di S.Maria degli Angeli (attuale S.Maria Nuova) e un marmo di una colonnetta del campanile della chiesa di S.Francesco; 2 merli della torre del palazzo comunale risultarono sconnessi (1). (1) | |||||
Forlì | FC | 44.2167 | 12.0492 | VII | |
Il terremoto causò la caduta di un gran numero di fumaioli e danni in varie case (1). Furono lesionati i campanili del duomo, di S.Mercuriale, di S.Agostino, e la torre del Pubblico (2). (1) | |||||
Polenta | FC | 44.1147 | 12.125 | VII | |
Il terremoto causò danni considerevoli allabitato (1). (1) | |||||
Ranchio | FC | 43.9686 | 12.0794 | VII | |
Il terremoto causò danni a parte dellabitato (1). (1) | |||||
Sarsina | FC | 43.9183 | 12.1431 | VII | |
Il terremoto causò danni considerevoli allabitato (1). (1) | |||||
Seguno | FC | 43.9908 | 12.0267 | VII | |
Il terremoto causò danni a parte dellabitato (1). (1) | |||||
Spinello | FC | 43.9219 | 11.9817 | VII | |
Il terremoto causò danni a parte dellabitato (1). (1) | |||||
Terra del Sole | FC | 44.185 | 11.9603 | VII | |
Il terremoto causò danni alla fortezza, in particolare al maschio in cui furono rilevate fenditure nelle pareti interne e il soffitto divenne pericolante. Cadde un gran numero di fumaioli e si ruppero numerose tegole (1). (1) | |||||
Forlimpopoli | FC | 44.1878 | 12.1256 | VI-VII | |
Il terremoto causò danni allabitato (1). (1) | |||||
Pontassieve | FI | 43.7744 | 11.4406 | VI-VII | |
Il terremoto causò danni non precisati (1). (1) | |||||
Barberino di Mugello | FI | 44.0022 | 11.2381 | VI | |
Il terremoto causò la caduta di alcuni fumaioli (1). (1) | |||||
Corniolo | FC | 43.9067 | 11.7944 | VI | |
Il terremoto causò danni non gravi (1). (1) | |||||
San Godenzo | FI | 43.9258 | 11.6178 | VI | |
La scossa fu avvertita molto fortemente e spaventò la popolazione; cadde un fumaiolo e si aprirono alcune crepe nella chiesa parrocchiale (1). (1) | |||||
Scarperia | FI | 43.9947 | 11.3553 | VI | |
La scossa fu avvertita molto fortemente e spaventò la popolazione; caddero pochi fumaioli, calcinacci e sassi (1). (1) | |||||
Bologna | BO | 44.4978 | 11.3397 | V-VI | |
La scossa fu avvertita fortemente ed ebbe una durata di circa 20 secondi (un "credo"). Causò danni leggeri nel palazzo del Podestà dove caddero alcune balaustre della sala del Podestà, e nel palazzo Malvezzi da S.Giorgio, già palazzo Lambertini, nellattuale via Nazario Sauro, dove cadde un muro nella parte posteriore (1). (1) | |||||
Firenze | FI | 43.7772 | 11.2486 | V-VI | |
La scossa fu avvertita fortemente e spaventò la popolazione; non ci furono danni a parte la caduta di 2 o 3 comignoli (1). (1) | |||||
Monte Poggiolo | FC | 44.2031 | 11.9503 | V-VI | |
Il terremoto danneggiò la banderuola della torre della rocca che si inclinò causando lapertura di una crepa nel punto dove era fissata (1). (1) | |||||
Badia del Borgo | FI | 44.0753 | 11.6317 | V | |
Labbazia di S.Reparata non subì danni (1). (1) | |||||
Correggio | RE | 44.7711 | 10.7789 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente, ma non causò danni (1). (1) | |||||
Ferrara | FE | 44.8356 | 11.6183 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente e spaventò la popolazione, ma non causò danni (1). (1) | |||||
Rimini | RN | 44.0592 | 12.5667 | V | |
La scossa fu avvertita fortemente, ma non causò danni (1). (1) | |||||
Modena | MO | 44.6469 | 10.9253 | F | |
La scossa fu sentita. La cronaca manoscritta modenese (1) che si riferisce al terremoto della Romagna presenta alcune incertezze cronologiche e qualche ambiguità sugli effetti in città. Ì indicato infatti lanno 1660, invece del 1661, e compare la data 13 luglio invece di 22 marzo (ma potrebbe trattarsi della data di stesura della notizia piuttosto che di quella del terremoto). La stessa cronaca sembra collegare la caduta di camini e lapertura di fessure in molti edifici a Modena col terremoto della Romagna, ma questi effetti si riferiscono a un distinto evento sismico avvenuto il 21 marzo e localizzato proprio in area modenese. Tuttavia la stessa cronaca lascia intendere che a Modena il terremoto della Romagna sia stato effettivamente sentito: sostiene infatti che in città non ci furono danni come si credeva. Ciò in apparente contraddizione con la caduta di comignoli e altri danni che si riferiscono al terremoto del 21 marzo (2). (1) | |||||
Imola | BO | 44.3533 | 11.7139 | IV-V | |
Il terremoto non causò danni (1). (1) | |||||
Cervia | RA | 44.2625 | 12.3525 | III | |
La scossa fu avvertita leggermente (1). (1) | |||||
Ravenna | RA | 44.4169 | 12.1983 | III | |
La scossa fu avvertita leggermente (1). (1) |
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1661 03 22 12 50 -- 44.02 11.90 0.0 10.0 0 114 Appennino romagnolo
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