The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading
Date | Time | Lat | Lon | Rel | Io | Imax | Sites | Nref | Me | Rme | Location | Country |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
27 03 1638 | 15:05 | 39.05 | 16.283 | b | 11 | 11 | 215 | 0264 | 7 | ! | Calabria | Italy |
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(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1638 03 27 15:05 39.03 16.28 11.0 11.0 206 213 Calabria
PFG 1638 03 27 19:30 39.00 16.25 10.0 - - - Calabria
CFT 1638 06 08 09:45 39.28 16.82 9.5 10.0 40 213 Crotonese
PFG 1638 06 09 08:23 39.00 17.25 9.0 - - - Crotonese
PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING
State of earthquakes review
I terremoti del 27 marzo e dell8 giugno 1638 sono testimoniati da numerose relazioni e memorie pubblicate a breve distanza dagli eventi, sulla scorta di osservazioni dirette e di resoconti di prima mano. Avendo a disposizione questo cospicuo e attendibile patrimonio di dati, la ricerca documentaria è stata indirizzata allintegrazione e allarricchimento delle informazioni per determinare con precisione larea dei danni più gravi e lestensione della zona colpita e per delineare limpatto sociale ed economico dellevento.
NellArchivo General de Simancas, nel fondo "Secretarías Provinciales", sono state reperite due consulte del Consejo de Italia: la prima datata 30 luglio 1638 relativa al dispaccio del viceré di Napoli, duca Medina de las Torres, datato 12 aprile che avvisava dei gravissimi danni causati dal terremoto e dei primi provvedimenti adottati (1); la seconda del 2 agosto riferita a una lettera del luogotenente della Camera della Sommaria Alonso de la Carrera, datata 20 giugno, che rappresentava al re i pesanti effetti che le distruzioni avrebbero avuto sulle casse del regno per la forte diminuzione delle entrate fiscali e delle imposizioni doganali (2).
AllArchivio di Stato di Napoli sono stati vagliati i fondi della Regia Camera della Sommaria, del Consiglio Collaterale e della Segreteria del Viceré. Sono stati reperiti e analizzati numerosi documenti riguardanti tutto liter dellintervento del governo centrale, dalla nomina di Ettore Capecelatro, membro del Consiglio Collaterale, a plenipotenziario per le province calabresi, ai decreti di esenzione fiscale emanati dal viceré.
I documenti amministrativi sono distinti per tipologie degli atti e ufficio di destinazione, secondo la complessa struttura dellamministrazione vicereale. I provvedimenti di spesa erano decisi dalla Regia Camera della Sommaria, di cui resta, in particolare, una relazione relativa allorganizzazione della missione di Capecelatro, incaricato di verificare i danni subiti da ciascuna università e di organizzare i primi soccorsi alle popolazioni danneggiate, e alcuni interventi particolari relativi a sgravi fiscali (3). Sono stati vagliati anche alcuni frammenti, purtroppo isolati, delle numerazioni di fuochi di alcuni paesi calabresi: Santo Stefano, Taverna, Zinga (4).
La maggior parte dei documenti prodotti dalle comunità locali o riguardanti la situazione di singoli paesi è contenuta nei fondi del Consiglio Collaterale e del Viceré, nei quali sono state reperite suppliche, richieste di esenzioni e richieste di permessi di ricostruzione (5).
I provvedimenti per la stima dei danni subiti dalle torri costiere di difesa e per il loro ripristino sono desumibili dagli atti di Giovanni Tommaso Blanch, luogotenente e vicario generale della Calabria Ultra, conservati nel fondo San Martino della Biblioteca Nazionale di Napoli (6).
Rilevanti le fonti rinvenute nellArchivio Segreto Vaticano, dove è stata analizzata sia la documentazione di carattere diplomatico, sia quella propriamente ecclesiastica. Sono risultate particolarmente ricche di notizie dirette sugli effetti del terremoto le lettere del nunzio apostolico Nicolò Herrera, conservate nel fondo della Segreteria di Stato (serie Nunziatura di Napoli) (7), e la relazione inviata al segretario di Stato, cardinale Francesco Barberini, dallecclesiastico napoletano Paolino Bianchi, conservata nel fondo Miscellanea, che fu redatta sulla scorta di testimonianze dirette provenienti da Cosenza e dai marinai e pescatori in navigazione lungo il litorale tirrenico (8).
Informazioni sui danni subiti dagli edifici di culto e sulle modalità della ricostruzione sono contenute nelle relazioni episcopali conservate nel fondo "Sacra Congregatio Concilii", riguardanti le diocesi calabresi di Belcastro, Cariati e Cerenzia, Catanzaro, Cosenza, San Marco Argentano e Bisignano, Mileto, Nicastro, Santa Severina, Squillace, Tropea e Umbriatico (9).
È stata inoltre vagliata la documentazione relativa alla Provincia Napoletana conservata nellarchivio generale dei Gesuiti (Archivum Romanum Societatis Jesu, "Neapolitanae") (10).
Fra le fonti edite, i testi più importanti per valutare lentità dei danni sono le relazioni consegnate al viceré dal consigliere Capecelatro, pubblicate nel 1640 (11). Tali relazioni forniscono informazioni relative a circa 200 centri abitati. Per ogni località sono riportati il numero dei morti, distinti per sesso e classi di età, il numero degli edifici distrutti o gravemente danneggiati con particolare attenzione alle costruzioni di maggiore rilievo (chiese, castelli, monasteri, mura di cinta, conventi, palazzi signorili) e un commento sintetico di tipo qualitativo sulle condizioni generali del luogo: «tutto spianato», «quasi tutto disfatto», «poco danneggiato».
Fra le fonti memorialistiche spiccano per importanza descrittiva le opere di Lucio DOrsi (1640) (12) e di Agazio Di Somma (1641) (13), che furono testimoni diretti degli eventi rispettivamente a Belcastro e a Catanzaro. Rilevante anche lopera redatta in lingua latina dal gesuita Giulio Cesare Recupito (1638) (14), che attinse a varie fonti orali ed epistolari. Ulteriori dettagli sono forniti dallanonima "Vera relatione..." (1638) (15) stampata a Roma e dalle due lettere di Bumaldi (1638) (16) e Colla Aurigemma (1638) (17), edite in forma di avviso a Bologna. Di carattere più teorico che descrittivo sono le opere di Bernaudo (1639) (18) e Apares (1639) (19).
Una ulteriore testimonianza di grande valore è riportata dallillustre erudito e naturalista tedesco Atanasio Kircher, il quale nei giorni del terremoto era in navigazione lungo le coste tirreniche della Calabria ed ebbe modo di osservare direttamente gli effetti della scossa del 27 marzo a SantEufemia e in altri centri costieri. Kircher pubblicò il racconto di quanto vide nella "Praefatio" del suo trattato "Mundus Subterraneus" (1665) (20).
Il terremoto è ricordato in tutti i trattati e i repertori di eventi sismici pubblicati a partire dalla metà del XVII secolo (Filippo da Secinara 1652 (21); Magnati 1688 (22); Paragallo 1689 (23); Bonito 1691 (24); Uberte Balaguer 1697 (25)), fino ai moderni cataloghi (Capocci 1861 (26); Mercalli 1883 (27), 1897 (28); Baratta 1901 (29)).
La storiografia otto-novecentesca a carattere locale ha avuto il merito di pubblicare documenti di difficile reperimento riguardanti alcuni centri minori o edifici di particolare rilievo (santuari, torri costiere).
Sporadici e riguardanti solo aspetti particolari sono stati gli approfondimenti più recenti, sia in ambito storiografico (Saletta 1976 (30); Naccarato 1977 (31); Novi Chavarria 1985 (32)), sia in ambito scientifico (Chiodo et al. 1995) (33).
Note
(1)Archivo General de Simancas, Secretarías Provinciales, Nápoles, legajo 19 (1638), Consultas originales, Consulta del Consiglio dItalia relativa alla lettera del duca Medina de las Torres viceré di Napoli del 12 aprile sui danni causati nelle province calabresi dal terremoto del 27 marzo 1638, Madrid 30 luglio 1638.
(2)
Archivo General de Simancas, Secretarías Provinciales, Nápoles, legajo 19 (1638), Consultas originales, Consulta del Consiglio dItalia relativa alla lettera del reggente Alonso de la Carrera del 12 aprile sulla situazione delle rendite fiscali nelle province calabresi danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Madrid 12 agosto 1638.
(3)
Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Ruote, Consultationum, vol.41 (1637-1638), Consulta relativa allorganizzazione della missione in Calabria del consigliere Ettore Capecelatro per verificare i danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 13 aprile 1638.
Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Ruote, Notamentorum, fascio 296 (1639), Notamento della Camera della Sommaria relativo a provvedimenti finanziari concessi ad alcune località della Calabria danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 20 maggio 1639.
(4)
Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Patrimonio, Numerazione dei fuochi, fascio 105 (1633-1642), Numerazione dei fuochi del casale di Santo Stefano in Calabria Citra per lanno 1642.
Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Patrimonio, Conti delle Università, Calabria Ultra, fascio 202, Numerazione dei fuochi di Noce casale di Taverna (1641-1647).
Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Patrimonio, Numerazione dei fuochi, fascio 183 (1641), Numerazione dei fuochi del casale di Zinga in Calabria Citra per lanno 1641.
(5)
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Decretorum, vol.98 (1638-1639), Supplica di Antonio Maria Luzzi e compagni della città di Bisignano al viceré di Napoli per ottenere esenzioni fiscali in seguito ai danni causati dai terremoti del 1638, Napoli 17 settembre 1638.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Decretorum, vol.96 (1637-1642), Supplica dellUniversità di San Pietro in Guarano al viceré di Napoli per ottenere lassenso alle imposizioni di gabelle e concessioni di vendita stabilite per far fronte alle necessità dopo il terremoto del 1638, Napoli 22 settembre 1639.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Decretorum, vol.101 (1639-1640), Supplica delle Università di Cellara e Piane al viceré di Napoli per devolvere il ricavato della gabella della carne alla ricostruzione delle chiese parrocchiali distrutte dal terremoto del 1638, Napoli 2 marzo 1640.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Decretorum, vol.99 (1638-1639), Supplica dellUniversità di Figline e Brancolise al viceré di Napoli per devolvere il ricavato della gabella della carne alla ricostruzione della chiesa parrocchiale di S.Giovanni Battista distrutta dal terremoto del 1638, Napoli 8 aprile 1639.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Decretorum, vol.99 (1638-1639), Supplica dei casali di Cosenza al viceré di Napoli per devolvere il ricavato della vendita di censi alla ricostruzione delle chiese parrocchiali distrutte dal terremoto del 1638, Napoli 18 maggio 1639.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Decretorum, vol.92 (1636-1638), Supplica dellUniversità di Paola al viceré di Napoli per istituire unofferta annuale al monastero di S.Francesco di Paola in rendimento di grazie per avere protetto la città dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 28 aprile 1638.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Decretorum, vol.92 (1636-1638), Supplica dei deputati della città di Catanzaro al viceré di Napoli per devolvere il ricavato della gabella della carne alla ricostruzione della Cattedrale e del palazzo della Regia Udienza danneggiati dal terremoto del 1638, Catanzaro 27 luglio 1638.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Decretorum, vol.99 (1638-1639), Supplica dei sindaci di Sambiase al viceré di Napoli per ottenere lassenso alle imposte stabilite per far fronte alle necessità dopo il terremoto del 1638, Napoli 10 giugno 1639.
Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 69 (1638-1639), Supplica dellUniversità di Amantea al viceré di Napoli di essere dispensata dallalloggiamento dei militari in seguito ai danni causati dal terremoto del 1638, Amantea 28 luglio 1638.
Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 71 (1638), Lettera di Michele Branciforte preside di Calabria Ultra al viceré di Napoli sulla posizione fiscale dellUniversità di Feroleto danneggiata dal terremoto del 1638, Galatro 6 novembre 1638.
Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 75 (1639), Memoriale di Flavio Cassulini avvocato dei poveri della provincia di Calabria Citra al viceré di Napoli sugli abusi compiuti da alcuni magistrati di Cosenza in seguito ai danni subiti dalledificio del carcere a causa del terremoto del 1638, Cosenza 12 dicembre 1638.
Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 74 (1639), Pratica relativa alla controversia tra vari arrendatori per lesazione dei fiscali nelle terre di Rogliano e di Scigliano danneggiate dal terremoto del 1638, Napoli 9 gennaio 1639.
Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 75 (1639), Supplica di Alfonso Salinas giudice di Amantea al viceré di Napoli per essere esentato dal pagamento del suo ufficio in seguito ai danni causati dal terremoto del 1638, Napoli 4 febbraio 1639.
(6)
Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli, Manoscritti, Fondo San Martino, Aggiunti, Patente del Luogotenente e Vicario generale della provincia di Calabria Ulteriore Giovanni Tommaso Blanch nella persona di Francesco della Ratta per effettuare una visita delle torri di Nicastro danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Torre di SantEufemia 28 aprile 1638.
Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli, Manoscritti, Fondo San Martino, Aggiunti, Patente del Luogotenente e Vicario generale della provincia di Calabria Ulteriore Giovanni Tommaso Blanch nella persona di Giovanni Pietro di Paula per verificare leffettivo dei soldati della Paranza di Nicastro dopo il terremoto del 27 marzo 1638, Pizzo 28 aprile 1638.
Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli, Manoscritti, Fondo San Martino, Aggiunti, Patente del Luogotenente e Vicario generale della provincia di Calabria Ulteriore Giovanni Tommaso Blanch nella persona di Giovanni De Polo De Hamis per effettuare una visita delle torri tra Pizzo e Tropea danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Pizzo 30 aprile 1638.
Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli, Manoscritti, Fondo San Martino, Aggiunti, Patente del Luogotenente e Vicario generale della provincia di Calabria Ulteriore Giovanni Tommaso Blanch nella persona di Perico Consiglia per effettuare una visita delle torri tra Tropea e Scilla danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Tropea 10 maggio 1638.
Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli, Manoscritti, Fondo San Martino, Aggiunti, Patente del Luogotenente e Vicario generale della provincia di Calabria Ulteriore Giovanni Tommaso Blanch nella persona di Francesco della Ratta per effettuare una visita delle torri tra Scilla e Bianco danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Nicotera 28 maggio 1638.
(7)
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Foglio di avvisi allegato al dispaccio del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 17 aprile 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 24 aprile 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 1º maggio 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 8 maggio 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 11 maggio 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 15 maggio 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 15 giugno 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 19 giugno 1638.
(8)
Archivio Segreto Vaticano, Miscellanea, armadio III, vol.32, Lettera di Paolino Bianchi al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini sui danni causati dal terremoto delle due Calabrie, Napoli 3 aprile 1638.
(9)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.116, Bellicastrensis, Relatio status diocesis Bellincastrensis, Belcastro 1 dicembre 1645.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.187 A, Cariatensis et Geruntina I, Relazione del vescovo Agazio Di Somma alla Congregazione del Concilio sullo stato delle diocesi, Cariati 16 novembre 1659.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 A, Catacensis I, Relatio status diocesis Catacensis, Catanzaro 24 ottobre 1643.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 A, Catacensis I, Relatio status diocesis Catacensis, Catanzaro 20 aprile 1661.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 A, Catacensis I, Relatio status diocesis Catacensis, Catanzaro 2 novembre 1682.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.253 A, Consentina I, Relazione dellarcivescovo Alfonso Maurelli, Roma 23 luglio 1647.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.253 A, Consentina I, Relazione dellarcivescovo Gennaro Sanfelice, Cosenza 17 novembre 1664.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.488 A, Sancti Marci et Bisinianensis I, Relazione del vescovo di San Marco Argentano Defendente Brusato alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, 1641.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.488 A, Sancti Marci et Bisinianensis I, Relazione del vescovo di San Marco Argentano Defendente Brusato alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, 1644.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.523 A, Miletensis I, Procura del vescovo di Mileto Maurizio Centini nella persona del canonico Francesco Satriano, Mileto 22 maggio 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.523 A, Miletensis I, Lettera del vescovo di Mileto Maurizio Centini alla Congregazione del Concilio, Mileto 24 maggio 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.523 A, Miletensis I, Relazione del vescovo di Mileto Gregorio Panzani alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, Mileto 25 settembre 1641.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.523 A, Miletensis I, Relazione del vescovo di Mileto Diego Castiglione Morelli alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, Galatro 5 novembre 1663.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 1642.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 2 settembre 1645.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 22 agosto 1648.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 21 giugno 1653.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 13 novembre 1655.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 22 aprile 1659.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro aprile 1668.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 4 giugno 1672.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.744 A, Sanctae Severinae I, Relatio status diocesis Sanctae Severinae, Santa Severina 6 maggio 1645.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.744 A, Sanctae Severinae I, Relatio status diocesis Sanctae Severinae, Santa Severina 2 febbraio 1675.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.764 A, Squillacensis I, Relatio de statu Ecclesiae Squillacensis, Roma 28 giugno 1638.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.764 A, Squillacensis I, Relatio de statu Ecclesiae Squillacensis, Roma 20 giugno 1661.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.820 A, Tropiensis I, Relazione del vescovo Benedetto Mandina, Roma 20 giugno 1643.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.820 A, Tropiensis I, Relazione del vescovo Giovanni Luzzani, Roma 13 aprile 1652.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.836 A, Umbriaticensis I, Relatio status diocesis Umbriaticensis, [1663].
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.836 A, Umbriaticensis I, Relatio status diocesis Umbriaticensis, Cirò 18 marzo 1666.
(10)
Archivum Romanum Societatis Jesu, Neapolitanae, 73, n.42, Girolamo Marchese, Annuae provinciae Neapolitanae [literae], anno 1638.
Archivum Romanum Societatis Jesu, Neapolitanae, 73, n.43, Divotioni fatte a San Francesco Xaverio per li terremoti, Reggio Calabria 16 maggio 1638.
(11)
Capecelatro E.
Breve relatione fatta dal Consigliere Hettorre Capecelatro, Delegato per lIllustriss. &t Eccellentiss. Sig. Duca di Medina de las Torres, e di Sabioneta, Principe di Stigliano, &tc. Viceré, Luogotenente, e Capitan Generale in questo Regno di Napoli, e suo Collateral Consiglio: à rivedere i danni nelle Provincie di Calavria, cagionati dal terremoto succeduto a 27 di Marzo 1638 per applicarci i remedij necessarij, per la sollevatione di quelle Città, Terre, e Castelli, che hanno patito, in appendice a L.DOrsi, "I terremoti delle due Calavrie fedelissimamente descritti".
Napoli 1640
(12)
DOrsi L.
I terremoti delle due Calavrie fedelissimamente descritti dal Sig. Lutio DOrsi di Belcastro come testimonio di veduta.
Napoli 1640
(13)
Di Somma A.
Historico racconto de i Terremoti della Calabria dallanno 1638 finanno 41.
Napoli 1641
(14)
Recupito G.C.
De novo in universa Calabriae terraemotu congeminatus nuncius.
Napoli 1638
(15)
Vera relatione del Spaventevole Terremoto successo alli 27 di Marzo sù le 21 hore, nelle Provincie di Calabria Citra, & Ultra. Dove si narrano tutte le rovine causate nelle Città, Terre, e Castelli, con li nomi di essi, e con la morte delle persone.
Roma 1638
(16)
Bumaldi A.
Vera Relatione de gran prodigii e spaventosi Terremoti nuovamente occorsi nelluna, e nellaltra Calabria sotto il dì 26 di Marzo 1638 col nome delle Città, Castelli, Ville, e luoghi rovinati per causa di detto Terremoto, con mortalità di più di Cinquanta milla persone.
Bologna 1638
(17)
Colla Aurigemma G.
Altra vera, e più piena relatione de gran prodigii e spaventosi Terremoti nuovamente occorsi nelluna, e nellaltra Calabria sotto il dì 27 di Marzo 1638 col nome delle Città, Castelli, Ville, e luoghi rovinati per causa di detto Terremoto, con mortalità di innumerevoli persone.
Bologna 1638
(18)
Bernaudo F.
Il tremuoto di Calabria.
Napoli 1639
(19)
Apares F.
De in universa Calabria terraemotu, ejus causis, signis, effectibus, temporibus et locis.
Messina 1639
(20)
Kircher A.
Mundus subterraneus, in XII libros digestus, 2 voll.
Amsterdam 1665
(21)
Filippo da Secinara
Trattato universale di tutti li terremoti occorsi, e noti nel mondo, con li casi infausti, ed infelici pressagiti da tali terremoti. Ove si fà mentione de Prencipi, e Monarchi, che regnorono in quei tempi, accennandosi le loro qualità, edaltre cose memorabile, e curiose.
LAquila 1652
(22)
Magnati V.
Notitie istoriche de terremoti succeduti ne secoli trascorsi, e nel presente.
Napoli 1688
(23)
Paragallo G.
Ragionamento del signor G.Paragallo intorno alla cagione de tremuoti.
Napoli 1689
(24)
Bonito M.
Terra tremante, o vero continuatione de terremoti dalla Creatione del Mondo sino al tempo presente (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1980).
Napoli 1691
(25)
Uberte Balaguer A.M.
Los estragos del temblor, y subterranea conspiracion.
Napoli 1697
(26)
Capocci E.
Catalogo de tremuoti avvenuti nella parte continentale del Regno delle Due Sicilie posti in raffronto con le eruzioni vulcaniche ed altri fenomeni cosmici, tellurici e meteorici, in "Atti del Reale Istituto dIncoraggiamento alle Scienze Naturali di Napoli", tomo 9, pp.337-421; tomo 10, pp.293-327.
Napoli 1861
(27)
Mercalli G.
Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).
Milano 1883
(28)
Mercalli G.
I terremoti della Calabria meridionale e del messinese, in "Memorie della Società Italiana delle Scienze (detta dei XL)", s.III, tomo 11, pp.117-266.
Roma 1897
(29)
Baratta M.
I terremoti dItalia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(30)
Saletta V.
Il terremoto in Calabria (27 marzo 1638), in "Studi Meridionali", a.9, fasc.3 (luglio-settembre 1976), pp.277-285.
Roma 1976
(31)
Naccarato S.
Cosenza nel terremoto del 1638.
Cosenza 1977
(32)
Novi Chavarria E.
I "tremuoti" della Calabria del 1638, in "Prospettive Settanta", a.1985, fasc.3-4, pp.362-377.
Napoli 1985
(33)
Chiodo G., Guerra I. e Trumper J.
The 1638 earthquakes, migratory phenomena and geolinguistic consequences in Calabria, in "Annali di Geofisica", vol.38 (1985), n.5-6, pp.515-521.
Roma 1995
Effects in the social context
Durante i primi decenni del Seicento la Calabria subì una grave crisi economica ricollegabile a quella più generale attraversata dal Regno di Napoli e dalla maggior parte dei paesi europei. La forte recrudescenza delle incursioni turche, spinse le popolazioni ad abbandonare le campagne delle zone rivierasche. Inoltre, il reclutamento forzato per la difesa delle coste e per le campagne belliche nel nord Italia, determinò una consistente diminuzione della forza lavoro impiegata in agricoltura e un forte calo della produzione, con conseguente riduzione dellimpulso anche ai settori commerciali e artigianali. Il disagio della popolazione era acuito anche dal riconsolidamento del dominio feudale, che utilizzò la difficile congiuntura politico-economica attraversata dalla monarchia spagnola per rafforzare le proprie strutture di potere: si fecero più frequenti i casi di abuso nellimposizione delle rendite feudali e i tentativi di vendita delle terre demaniali, che costrinsero le comunità a pagare pesanti riscatti per salvaguardare la demanialità.
In questo contesto di già notevole disagio, le gravissime distruzioni causate dal terremoto del 27 marzo 1638, la morte di migliaia di persone e la fuga dei sopravissuti dai centri abitati causarono la paralisi pressoché totale delle attività produttive.
Demography elements
Analizzando le cifre delle vittime riportate da Capecelatro (1640) (1), colpisce la maggiore incidenza della mortalità femminile: dei 9.581 morti totali, ben 4.594 (48%) erano donne, rispetto ai 2.999 (31,3%) uomini e ai 1.978 (20,7%) minori. Questo fatto fu certamente dovuto allora in cui avvenne la scossa del 27 marzo (15:05 GMT ca.), cioè quando la maggior parte degli uomini erano al lavoro nei campi, mentre le donne si trovavano in casa per i lavori domestici.
Questo dato generale è avvalorato dallanalisi della numerazione dei fuochi del casale di Santo Stefano (2). Nella documentazione sono riportate due numerazioni ravvicinate datate 1633 e 1642. Nella seconda, le note a margine danno ragione dei decessi, con esplicito riferimento anche ai morti causati dal terremoto del 1638. A quella data il paese di Santo Stefano contava, esclusi i bambini nati dopo la numerazione del 1633, 770 abitanti, dei quali 209 (27%) morirono a causa del terremoto. Sulla base dei dati registrati nella documentazione, è possibile ricavare il diverso numero di morti secondo il sesso e le fasce di età. Se tra i bambini fino a 10 anni, le vittime sono distribuite omogeneamente tra i due sessi, tra i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni la percentuale di maschi morti è l1,4%, molto minore di quella delle femmine (5,8%). La percentuale di morti più elevato si riscontra, tuttavia, fra le donne di età compresa tra i 16 e i 55 anni che furono il 50,3% delle vittime totali, contro il 16,3% degli uomini.
Maone (1966) (3) ha ipotizzato fenomeni di migrazione interna di popolazione da alcune località distrutte del litorale tirrenico (Carpanzano, Scigliano) verso alcuni centri del versante ionico. Tale ipotesi è stata ripresa e sviluppata sulla base di analisi glottologiche e linguistiche da Chiodo et al. (1995) (4).
Note
(1)Capecelatro E.
Breve relatione fatta dal Consigliere Hettorre Capecelatro, Delegato per lIllustriss. &t Eccellentiss. Sig. Duca di Medina de las Torres, e di Sabioneta, Principe di Stigliano, &tc. Viceré, Luogotenente, e Capitan Generale in questo Regno di Napoli, e suo Collateral Consiglio: à rivedere i danni nelle Provincie di Calavria, cagionati dal terremoto succeduto a 27 di Marzo 1638 per applicarci i remedij necessarij, per la sollevatione di quelle Città, Terre, e Castelli, che hanno patito, in appendice a L.DOrsi, "I terremoti delle due Calavrie fedelissimamente descritti".
Napoli 1640
(2)
Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Patrimonio, Numerazione dei fuochi, fascio 105 (1633-1642), Numerazione dei fuochi del casale di Santo Stefano in Calabria Citra per lanno 1642.
(3)
Maone P.
Savelli nella tradizione e nella storia.
Napoli 1966
(4)
Chiodo G., Guerra I. e Trumper J.
The 1638 earthquakes, migratory phenomena and geolinguistic consequences in Calabria, in "Annali di Geofisica", vol.38 (1985), n.5-6, pp.515-521.
Roma 1995
Concurrent natural and man-induced destructive events
Note
(1)Kircher A.
Mundus subterraneus, in XII libros digestus, 2 voll.
Amsterdam 1665
Elements of the local buildings
Administrative historical affiliations
Social and economic effects
La fuga massiccia della popolazione superstite dalle città e dai paesi colpiti è testimoniata da tutte le fonti coeve. A Cosenza, Catanzaro, Nicastro e nei casali più grandi si eressero delle baracche provvisorie. A Catanzaro si viveva nelle baracche ancora due mesi dopo la scossa del 27 marzo (1).
A Napoli le previsioni di future catastrofi messe in giro da un medico calabrese, Paolo Sassonio, riprese da alcuni religiosi, rischiarono di creare gravi disordini, tanto che il medico venne arrestato, pubblicamente interrogato e infine impiccato, nonostante fosse manifesta la sua pazzia (2).
Note
(1)Recupito G.C.
De novo in universa Calabriae terraemotu congeminatus nuncius.
Napoli 1638
(2)
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 24 aprile 1638.
Institutional and administrative response
In base alle relazioni redatte da Capecelatro, la Camera della Sommaria distinse le località danneggiate in due cosiddette "rubriche". In quella di primo grado furono comprese tutte le località alle quali, a causa delle distruzioni o della mortalità subita, furono concessi 5 anni di esenzione totale dai pagamenti fiscali, dalle gabelle e dai crediti strumentari. Questo provvedimento riguardò in totale 36 università, 19 in Calabria Citra e 17 in Calabria Ultra. Nella "rubrica" di secondo grado furono comprese altre 45 località definite «non distrutte, ma danneggiate» (29 in Calabria Citra e 16 in Calabria Ultra), alle quali fu concessa una moratoria di un anno nei pagamenti fiscali (2).
Lintento principale della corte napoletana fu quello di limitare le perdite dellerario, favorendo la ripresa delle attività produttive e la creazione di una nuova base impositiva. In base a questo criterio furono anche riviste le prime decisioni, tenendo conto delle suppliche che le comunità locali rivolsero al viceré. Le università di Torzano, Roccabernarda, Corno, Rose, Lappano, Pietrafitta e Celico, ad esempio, a cui nel primo decreto venne concessa unimmunità limitata a un solo anno, chiesero, e in parte ottennero, che la loro posizione fosse rianalizzata tenendo anche conto dei danni causati dalla scossa dell8 giugno e delle perdite umane successive al terremoto, insistendo sul pericolo di uno spopolamento totale (3). Allo stesso modo, nel 1643, diverse università chiesero e ottennero di essere esentate dal pagamento del donativo imposto in quellanno a tutte le province del Regno (4).
Note
(1)Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Curiae, vol.112 (1637-1644), Mandato del Consiglio Collaterale al consigliere Ettore Capecelatro di recarsi con pieni poteri nelle province di Calabria Citra e Ultra per verificare i danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638 e assumere i provvedimenti necessari, Napoli 22 aprile 1638.
(2)
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Curiae, vol.112 (1637-1644), Decreto relativo agli sgravi fiscali concessi alle Università della Calabria danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 17 dicembre 1639.
(3)
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Curiae, vol.112 (1637-1644), Mandato del Consiglio Collaterale alla Camera della Sommaria sulla revisione degli sgravi fiscali concessi ad alcune Università della Calabria danneggiate dai terremoti del 1638, Napoli 17 dicembre 1639.
(4)
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Donativo, vol.1 (1643-1649), Ordine di osservanza dellimmunità quinquennale concessa alla Bagliva di Pedace danneggiata dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 7 agosto 1643.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Donativo, vol.1 (1643-1649), Ordine di osservanza dellimmunità quinquennale concessa allUniversità di Aiello danneggiata dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 8 agosto 1643.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Donativo, vol.1 (1643-1649), Ordine di osservanza dellimmunità quinquennale concessa allUniversità di Castiglione Marittimo danneggiata dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 14 agosto 1643.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Donativo, vol.1 (1643-1649), Ordine di osservanza dellimmunità quinquennale concessa allUniversità di Feroleto danneggiata dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 19 agosto 1643.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Donativo, vol.1 (1643-1649), Ordine di osservanza dellimmunità quinquennale concessa allUniversità di Chiaravalle danneggiata dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 26 settembre 1643.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Donativo, vol.2 (1643-1649), Ordine di osservanza dellimmunità quinquennale concessa alla Bagliva di Mangone danneggiata dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 28 agosto 1643.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Donativo, vol.2 (1643-1649), Ordine di riduzione di un terzo dei fuochi da tassare trascorsa limmunità quinquennale concessa alle Università di Mangone e Santo Stefano danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 28 agosto 1643.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Donativo, vol.2 (1643-1649), Ordine di riduzione di un terzo dei fuochi da tassare trascorsa limmunità quinquennale concessa allUniversità di Dipignano danneggiata dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 1 settembre 1643.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Cancelleria, Donativo, vol.2 (1643-1649), Ordine di osservanza dellimmunità quinquennale concessa alla Bagliva di Donnici danneggiata dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 1 settembre 1643.
Reconstructions and relocations
Significativa, a questo proposito, è la vicenda delle fortificazioni. Il terremoto aveva causato danni molto gravi al sistema delle torri costiere, rendendo ancora più vulnerabile la popolazione locale dalle scorrerie dei Turchi. Il luogotenente e vicario generale della provincia di Calabria Ultra, Giovanni Tommaso Blanch, ordinò una serie di ricognizioni alle fortificazioni di tutto il litorale tirrenico tra Nicastro e Scilla, imponendo alle comunità locali di sostenere il costo delle riparazioni. In Calabria Citra il ripristino delle torri di Diamante e Belvedere Marittimo fu a carico del principe Carafa, nei cui possedimenti feudali erano situate entrambe. Anche il restauro del castello di Cosenza, nel quale tra laltro risiedeva ludienza provinciale, fu addossato, per espressa decisione della corte di Madrid, agli abitanti della città.
La ricostruzione pressoché totale dei circa 150 abitati totalmente o parzialmente distrutti avvenne quindi senza direttive specifiche e con i limitati mezzi che le popolazioni potevano procurarsi nellemergenza del dopo terremoto. Rispetto allentità delle distruzioni, gli abbandoni definitivi e i cambiamenti di sito documentati dalle fonti furono limitati. A SantEufemia la popolazione superstite abbandonò il vecchio sito ricostruendo il paese a circa 6,5 km di distanza, in un luogo più elevato. A Feroleto, parte degli abitanti abbandonarono la città distrutta e ricostruirono le proprie abitazioni nella pianura sottostante, dando origine al nucleo iniziale dellabitato di Feroleto Piano (lattuale Pianopoli). Il paese di Grimaldi fu ricostruito a 800 m circa dalle rovine dellantico abitato. Il villaggio di Zinga, completamente distrutto dalla scossa dell8 giugno, fu abbandonato e i pochi abitanti che decisero di rimanere nella zona si insediarono su unaltura vicina.
Technical/scientific surveys
Note
(1)Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 69 (1638-1639), Relazione dellingegnere Giulio Garritano al viceré di Napoli sui danni subiti dal castello di Cosenza a causa del terremoto del 1638, Cosenza 1638.
Theories and observations
Note
(1)DOrsi L.
Delle cagioni, e spetie de terremoti, in id., "I terremoti delle due Calabrie", pp.64-83.
Napoli 1640
Major earthquake effects
La scossa del 27 marzo 1638 avvenne intorno alle ore 15:05 GMT (ore 21 e mezza in orario "allitaliana") e colpì una vasta area della Calabria centrale, al confine tra le province di Catanzaro e Cosenza. Furono distrutti completamente o quasi completamente 17 centri abitati dellarea tirrenica, poco a nord del golfo di SantEufemia. Distruzioni diffuse a gran parte del patrimonio edilizio riguardarono circa 90 paesi e villaggi; crolli e danni gravi, tali da rendere inabitabili numerose abitazioni, furono rilevati in altre 90 località circa, fra cui Cosenza. Secondo la relazione ufficiale del consigliere Capecelatro, complessivamente furono distrutte oltre 10.000 case e altre 3000 circa divennero inabitabili. Larea dei danni si estese a nord fino a Maratea, dove furono rilevate leggere lesioni, e a sud fino a Messina, dove crollò parzialmente la copertura della cattedrale. La scossa fu avvertita fortemente in Sicilia e leggermente a Napoli e a Taranto.
La seconda scossa avvenne l8 giugno alle ore 9:45 GMT circa (ore 15 italiane) e colpì il versante ionico della regione, in particolare le località della piana del Marchesato e delle pendici orientali della Sila. Subirono gravi distruzioni 6 paesi; in altri 15 centri abitati, tra cui Catanzaro e Crotone, ci furono danni molto gravi. A Cosenza e nei casali circostanti, già devastati dalla scossa precedente, ci furono ulteriori danni.
Effects on the environment
In seguito alla scossa del 27 marzo a Bivona, Celico, Cosenza, Girifalco, Maida, Martirano, Scigliano e nella piana del fiume Savuto si aprirono grandi fenditure e voragini nel terreno, dalle quali, in qualche caso, uscirono gas solforosi. Ci furono smottamenti di terreno a Martirano e a Cosenza, dove franò la sommità del colle Pancrazio. Variazioni nella portata delle sorgenti furono segnalate ad Amantea, dove sgorgò nuovamente acqua dalla sorgente di Catocastro quasi inaridita, e a Sambiase, dove le acque delle sorgenti sulfuree per alcuni mesi aumentarono notevolmente la loro portata. Nella piana di SantEufemia, i dissesti idrologici già accentuati prima del terremoto e labbassamento del suolo causarono la formazione di un ampio bacino di acqua ristagnante, che aggravò limpaludamento e il diffondersi della malaria nella zona: tutta larea paludosa, di circa 180 kmq, compresa fra i fiumi Amato e Angitola fu bonificata soltanto nel 1928.
In coincidenza con la scossa del 27 marzo, il mare arretrò lungo il litorale di Pizzo per uno spazio che, secondo Recupito (1638), fu di circa 2000 passi (circa 3,7 km) e in seguito si riversò sulla spiaggia.
La scossa dell8 giugno, causò lapertura di unenorme spaccatura lunga secondo Di Somma (1641) 60 miglia (probabilmente un errore per 6 miglia, circa 11 km), larga circa 50 cm (2 palmi) e con un bordo abbassato di circa 75 cm (3 palmi), che da Policastro (lattuale Petilia Policastro), passando per San Giovanni in Fiore, raggiungeva la Sila. Fenditure furono osservate anche ad Altilia e Santa Severina, nei cui pressi vi fu una frana sul monte Fuscaldo.
Full Chronology Of The Earthquake Sequence
Verso la fine di gennaio, altra scossa leggera.
27 marzo, ore 15:05 ca. GMT: scossa principale; colpì Cosenza, i casali circostanti e, soprattutto, i centri costieri del versante tirrenico.
28 marzo: due scosse ricordate da Kircher (2).
Le scosse continuarono nel mese di aprile, benché fossero leggere e causassero solo spavento (3).
8 giugno, ore 9.45 ca. GMT: seconda scossa distruttiva; causò numerosi crolli di edifici a Catanzaro, Crotone, Santa Severina e in altre località del versante ionico, nonché nuovi danni a Cosenza e in altre località già danneggiate dalla scossa del 27 marzo.
Note
(1)Di Somma A.
Historico racconto de i Terremoti della Calabria dallanno 1638 finanno 41.
Napoli 1641
(2)
Kircher A.
Mundus subterraneus, in XII libros digestus, 2 voll.
Amsterdam 1665
(3)
Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Foglio di avvisi allegato al dispaccio del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 17 aprile 1638.
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* | Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Patrimonio, Conti delle Università, Calabria Ultra, fascio 202, Numerazione dei fuochi di Noce casale di Taverna (1641-1647). | Negative source | 1641 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Patrimonio, Numerazione dei fuochi, fascio 105 (1633-1642), Numerazione dei fuochi del casale di Santo Stefano in Calabria Citra per lanno 1642. | Direct source | 1642 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Patrimonio, Numerazione dei fuochi, fascio 183 (1641), Numerazione dei fuochi del casale di Zinga in Calabria Citra per lanno 1641. | Direct source | 1641 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Ruote, Consultationum, vol.41 (1637-1638), Consulta della Camera della Sommaria sui provvedimenti necessari per il soccorso delle province di Calabria Citra e Ultra danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638 in Calabria, Napoli 27 aprile 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Ruote, Consultationum, vol.41 (1637-1638), Consulta relativa allorganizzazione della missione in Calabria del consigliere Ettore Capecelatro per verificare i danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 13 aprile 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Ruote, Notamentorum, fascio 296 (1639), Notamento della Camera della Sommaria relativo alla richiesta di Anello di Paola di sgravi fiscali a causa dei danni subiti nelle province di Calabria danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 21 giugno 1639. | Direct source | 1639 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Ruote, Notamentorum, fascio 296 (1639), Notamento della Camera della Sommaria relativo a provvedimenti finanziari concessi ad alcune località della Calabria danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 20 maggio 1639. | Direct source | 1639 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Regia Camera della Sommaria, Segreteria, Diversi, I numerazione, vol.53 (1601-1693), Consulta della Regia Camera della Sommaria circa lo stato degli arrendamenti dei sali marittimi in Calabria dopo i danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 8 novembre 1638 | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Suprema Giunta di Corrispondenza di Cassa Sacra, fascio 46, proc.749, Relazione del medico Domenico Pignatari sulla coltivazione del riso a SantEufemia, Monteleone 1º aprile 1786. | Indirect source | 1786 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Lettera del procuratore del tesoriere della provincia di Calabria Citra al viceré relativa alla sospensione dei pagamenti dovuti alla Regia Cassa militare in seguito ai danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli settembre 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Lettera della Regia Udienza di Calabria Citra al viceré relativa agli abusi commessi dal maestro di campo Roberto Dattilo nel reclutamento di soldati nella provincia danneggiata dal terremoto del 27 marzo 1638, Cosenza 18 maggio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Lettera del frate cappuccino Romualdo da Pedace al viceré relativa agli abusi commessi dal capitano Carlo Venere nel reclutamento di soldati nei casali di Cosenza danneggiati dal terremoto del 27 marzo 1638, Cosenza 18 maggio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Dispaccio del viceré al maestro di campo Roberto Dattilo relativo alla verifica dei danni subiti dalle torri di Belvedere e di Diamante a causa del terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 22 luglio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 69 (1638-1639), Relazione del consigliere Ettore Capecelatro al viceré di Napoli sui disordini avvenuti a Cotrone e Papanice, Napoli 23 luglio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 69 (1638-1639), Relazione dellingegnere Giulio Garritano al viceré di Napoli sui danni subiti dal castello di Cosenza a causa del terremoto del 1638, Cosenza 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 75 (1639), Memoriale di Flavio Cassulini avvocato dei poveri della provincia di Calabria Citra al viceré di Napoli sugli abusi compiuti da alcuni magistrati di Cosenza in seguito ai danni subiti dalledificio del carcere a causa del terremoto del 1638, Cosenza 12 dicembre 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 75 (1639), Supplica di Alfonso Salinas giudice di Amantea al viceré di Napoli per essere esentato dal pagamento del suo ufficio in seguito ai danni causati dal terremoto del 1638, Napoli 4 febbraio 1639. | Direct source | 1639 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 69 (1638-1639), Supplica dellUniversità di Amantea al viceré di Napoli di essere dispensata dallalloggiamento dei militari in seguito ai danni causati dal terremoto del 1638, Amantea 28 luglio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 69 (1638-1639), Relazione del consigliere Ettore Capecelatro al viceré di Napoli sui danni subiti dai castelli di San Lucido e Cosenza in seguito al terremoto del 1638, Cosenza 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Lettera del duca di Belriguardo preside di Calabria Citra al viceré relativa ai provvedimenti adottati per superare le difficoltà del tesoriere della provincia di reperire le somme dovute a Bartolomeo dAquino in seguito ai danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638, Celico 5 agosto 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 74 (1639), Pratica relativa alla controversia tra vari arrendatori per lesazione dei fiscali nelle terre di Rogliano e di Scigliano danneggiate dal terremoto del 1638, Napoli 9 gennaio 1639. | Direct source | 1639 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Richiesta del marchese della Valle al viceré di avere dilazioni nei pagamenti dovuti alla Regia Corte in seguito ai danni subiti dal suo feudo di Fiumefreddo a causa del terremoto del 27 marzo 1638, Napoli settembre 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Lettera del duca di Belriguardo preside di Calabria Citra al viceré relativa alle difficoltà del tesoriere della provincia di far fronte ai pagamenti dovuti a Bartolomeo dAquino in seguito ai danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638, Celico 5 agosto 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Lettera del duca di Belriguardo preside di Calabria Citra al viceré relativa alle difficoltà del tesoriere della provincia di far fronte ai pagamenti dovuti a Bartolomeo dAquino in seguito ai danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638, Celico 13 agosto 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 71 (1638), Lettera di Michele Branciforte preside di Calabria Ultra al viceré di Napoli sulla posizione fiscale dellUniversità di Feroleto danneggiata dal terremoto del 1638, Galatro 6 novembre 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Consulta della Regia Camera della Sommaria sulla richiesta del marchese della Valle di dilazioni nei pagamenti dovuti alla Regia Corte in seguito ai danni subiti dal suo feudo di Fiumefreddo a causa del terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 30 agosto 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Dispaccio del viceré al sergente maggiore Francesco Asanto relativo alle difficoltà della città di Catanzaro di far fronte al pagamento delle somme dovutegli in seguito ai danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638, Napoli 2 luglio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio di Stato di Napoli, Viceré, Scritture diverse della Segreteria, fascio 70 (1638), Memoriale della città di Catanzaro al viceré relativo alle difficoltà di far fronte al pagamento del sergente maggiore della provincia in seguito ai danni causati dal terremoto del 27 marzo 1638, Catanzaro agosto 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Provinciale dellOrdine dei Frati Minori Cappuccini di Firenze, Filippo Bernardi, Relazione dello stato di tutti li conventi dei frati Cappuccini dItalia, sec.XVIII. | Indirect source | 0018 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Miscellanea, armadio III, vol.32, Lettera di Paolino Bianchi al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini sui danni causati dal terremoto delle due Calabrie, Napoli 3 aprile 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.523 A, Miletensis I, Relazione del vescovo di Mileto Gregorio Panzani alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, Mileto 25 settembre 1641. | Direct source | 1641 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.820 A, Tropiensis I, Relazione del vescovo Giovanni Luzzani, Roma 13 aprile 1652. | Direct source | 1652 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.820 A, Tropiensis I, Relazione del vescovo Benedetto Mandina, Roma 20 giugno 1643. | Direct source | 1643 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.253 A, Consentina I, Relazione dellarcivescovo Gennaro Sanfelice, Cosenza 17 novembre 1664. | Direct source | 1664 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.253 A, Consentina I, Relazione dellarcivescovo Alfonso Maurelli, Roma 23 luglio 1647. | Direct source | 1647 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.187 A, Cariatensis et Geruntina I, Relazione del vescovo Agazio Di Somma alla Congregazione del Concilio sullo stato delle diocesi, Cariati 16 novembre 1659. | Direct source | 1659 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 A, Catacensis I, Relatio status diocesis Catacensis, Catanzaro 2 novembre 1682. | Direct source | ||
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 A, Catacensis I, Relatio status diocesis Catacensis, Catanzaro 20 aprile 1661. | Direct source | ||
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 A, Catacensis I, Relatio status diocesis Catacensis, Catanzaro 24 ottobre 1643. | Direct source | ||
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* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 1642. | Direct source | 1642 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 4 giugno 1672. | Direct source | 1672 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro aprile 1668. | Direct source | 1668 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 A, Neocastrensis I, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 21 giugno 1653. | Direct source | 1653 | |
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* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.570 B, Neocastrensis II, Relatio status diocesis Neocastrensis, Nicastro 8 settembre 1898. | Direct source | 1898 | |
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* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.488 A, Sancti Marci et Bisinianensis I, Relazione del vescovo di San Marco Argentano Defendente Brusato alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, 1641. | Direct source | 1641 | |
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* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 B, Catacensis II, Ristretto della Relatio status diocesis Catacensis, Roma 18 agosto 1886. | Direct source | 1886 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 B, Catacensis II, Relatio status diocesis Catacensis, Catanzaro 19 maggio 1886. | Direct source | 1886 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 A, Catacensis I, Relazione del vescovo di Catanzaro Ottavio Dal Pozzo alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, Roma 15 ottobre 1750. | Direct source | 1750 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.205 A, Catacensis I, Relatio status diocesis Catacensis, Catanzaro 23 settembre 1734. | Direct source | 1734 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Foglio di avvisi allegato al dispaccio del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 17 aprile 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 24 aprile 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 19 giugno 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 15 giugno 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 8 maggio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 1º maggio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 15 maggio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Napoli, vol.33, Lettera del nunzio apostolico monsignor Nicolò Herrera al segretario di Stato cardinale Francesco Barberini, Napoli 11 maggio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Archivio Storico Diocesano di Mileto, Relazione della Visitatio ad Limina del Vescovo di Mileto Diego Morelli, Mileto 1663. | Direct source | 1663 | |
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* | Archivo General de Simancas, Secretarías Provinciales, Nápoles, legajo 19 (1638), Consultas originales, Consulta del Consiglio dItalia relativa alla lettera del reggente Alonso de la Carrera del 12 aprile sulla situazione delle rendite fiscali nelle province calabresi danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Madrid 12 agosto 1638. | Direct source | 1638 | |
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* | Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli, Manoscritti, Fondo San Martino, Aggiunti, Patente del Luogotenente e Vicario generale della provincia di Calabria Ulteriore Giovanni Tommaso Blanch nella persona di Perico Consiglia per effettuare una visita delle torri tra Tropea e Scilla danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Tropea 10 maggio 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli, Manoscritti, Fondo San Martino, Aggiunti, Patente del Luogotenente e Vicario generale della provincia di Calabria Ulteriore Giovanni Tommaso Blanch nella persona di Giovanni De Polo De Hamis per effettuare una visita delle torri tra Pizzo e Tropea danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Pizzo 30 aprile 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli, Manoscritti, Fondo San Martino, Aggiunti, Patente del Luogotenente e Vicario generale della provincia di Calabria Ulteriore Giovanni Tommaso Blanch nella persona di Giovanni Pietro di Paula per verificare leffettivo dei soldati della Paranza di Nicastro dopo il terremoto del 27 marzo 1638, Pizzo 28 aprile 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli, Manoscritti, Fondo San Martino, Aggiunti, Patente del Luogotenente e Vicario generale della provincia di Calabria Ulteriore Giovanni Tommaso Blanch nella persona di Francesco della Ratta per effettuare una visita delle torri di Nicastro danneggiate dal terremoto del 27 marzo 1638, Torre di SantEufemia 28 aprile 1638. | Direct source | 1638 | |
* | Biblioteca Regionale di Messina, Sala Rari, F.N.184, Documenti editi ed inediti raccolti dal barone Giuseppe Arena Primo di Montechiaro, vol.2, ms. sec.XIX. | Indirect source | ||
* | Biblioteca Universitaria di Bologna, Manoscritti, 770, Antonio Francesco Ghiselli, Memorie antiche manuscritte di Bologna, raccolte, et accresciute sino à tempi presenti [origini-1729], 93 voll. + 2 di indici, sec.XVIII. | Generic information | 0018 | |
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* | Cabreo del Bailaggio dellordine di Malta, inventario delle cose possedute dalla chiesa di San Giovanni Battista sita nella terra di SantEufemia, ms.1655, in D.M.Valensise, "Delle reliquie del Battista di Santo Stefano e SantEufemia conservate nella chiesa del San Precursore sita sul Golfo Lametico", pp.61-64. | Direct source | 1900 | Nicastro |
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* | Copia de una carta, que el Padre Prior del Convento de santo Domingo de Soriano, escriviò al Reverendissimo General de la Orde[n] de Predicadores, a Roma, acerca de un Milagro notable, q[ue] en la villa de Soriano obrò Dios nuestro Señor por nuestro Padre Santo Domingo, y aquella santa Imagen, en la ocasion de los espantosos temblores y terremotos, que entonces huvo en Italia, en este año de 1638. | Indirect source | 1638 | Salamanca |
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Zuccagni Orlandini A. | Corografia fisica, storica e statistica dellItalia e delle sue isole. | Historiographical study | 1845 | Firenze |
Felt Localities (215)
Locality | Province | Lat | Lon | Intensity | |
---|---|---|---|---|---|
Carpanzano | CS | 39.1469 | 16.3033 | XI | |
La scossa del 27 marzo distrusse totalmente labitato censito per 557 fuochi: tutte le case crollarono causando la morte di 495 persone. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Diano | CS | 39.1269 | 16.3156 | XI | |
La scossa del 27 marzo distrusse totalmente labitato, causando la morte di 455 persone. Il villaggio, che faceva parte della comunità di Scigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Martirano | CZ | 39.08 | 16.2483 | XI | |
La scossa del 27 marzo distrusse completamente labitato; crollarono tutte le abitazioni, la Cattedrale, il palazzo vescovile; morirono 517 persone. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Motta Santa Lucia | CZ | 39.0908 | 16.2897 | XI | |
La scossa del 27 marzo distrusse totalmente labitato censito per 363 fuochi: tutte le case crollarono causando la morte di 532 persone. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Nicastro | CZ | 38.9739 | 16.3181 | XI | |
La scossa del 27 marzo causò la distruzione pressoché totale della città; in particolare, fu totalmente rasa al suolo la parte piana dellabitato, mentre nella parte costruita in pendenza sul declivio del colle rimasero in piedi alcuni lacerti di murature. Crollarono da ogni lato le mura perimetrali del castello, del quale si salvò soltanto la parte interrata dove si trovavano le carceri; furono distrutti il palazzo del principe di Castiglione, signore della città, il palazzo vescovile, il seminario, la Cattedrale e tutte le altre chiese, i conventi dei Domenicani e dei Francescani, un monastero di monache; i morti furono 1.200, oltre 500 dei quali perirono nel crollo e nel successivo incendio della chiesa di S.Francesco, dove si erano radunati per una celebrazione religiosa. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Sambiase | CZ | 38.9661 | 16.2817 | XI | |
La scossa del 27 marzo fece crollare tutte le case e le chiese; morirono 767 persone. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
SantEufemia | CZ | 38.9386 | 16.2431 | XI | |
La scossa del 27 marzo causò la totale distruzione dellabitato, compresa la grande chiesa dei Benedettini, utilizzata anche come fortezza durante le incursioni turche; morirono 143 persone. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Castiglione Marittimo | CZ | 38.9806 | 16.1586 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo quasi totale delle abitazioni; crollò parzialmente anche il castello; i morti furono 101. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Conflenti Inferiore | CZ | 39.0703 | 16.2858 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di tutte le case e la morte di 229 persone; gravi danni subirono le chiese. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Conflenti Superiore | CZ | 39.0669 | 16.2928 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di tutte le case e la morte di 56 persone; gravi danni subirono le chiese. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Feroleto Antico | CZ | 38.9617 | 16.3878 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di tutte le case e la morte di 171 persone; caddero anche la chiesa di S.Maria e quella di S.Nicola. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Grimaldi | CS | 39.1419 | 16.2347 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di tutte le case e la morte di 234 persone; il paese risultò completamente distrutto, ma ottenne soltanto una moratoria dei pagamenti fiscali dellanno 1638 (1). (1) | |||||
Mangone | CS | 39.2028 | 16.3339 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo causò la distruzione pressoché completa del paese: 306 case crollarono, causando la morte di 144 persone. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Rogliano | CS | 39.1775 | 16.3228 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo distrusse interamente il paese, le pochissime case rimaste in piedi erano disfatte e assolutamente inabitabili; morirono 437 persone. La comunità, comprendente anche i paesi di Marzi e Cuti, ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Santo Stefano di Rogliano | CS | 39.1928 | 16.3239 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo distrusse completamente il paese, che fu trasformato in un ammasso di macerie; crollarono 242 case e morirono 216 (28%) dei 770 abitanti. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Savuto | CS | 39.0708 | 16.1639 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di tutte le case e la morte di 27 persone. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Scigliano | CS | 39.1267 | 16.3056 | X-XI | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato, causando la morte di 80 persone. Il villaggio, che faceva parte della comunità di Scigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Aiello Calabro | CS | 39.1164 | 16.1658 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse gran parte dellabitato censito per 700 fuochi: 408 case crollarono o divennero inabitabili; la chiesa madre, la parrocchiale di S.Giuliano, quella di S.Giovanni Battista e quella di S.Antonio subirono crolli e gravi lesioni; fenditure e crolli parziali si riscontrarono nel castello, nei torrioni e nelle mura; morirono 223 persone. La comunità, che comprendeva anche i paesi di Serra dAiello e Terrati, fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Altilia | CS | 39.1286 | 16.2522 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi completamente labitato, tanto che fu presa in considerazione lipotesi di abbandonarlo e ricostruire in un altro sito; in totale, compreso anche il paese dipendente di Maione, crollarono 235 case e morirono 655 persone; fu rasa al suolo anche una antica e solida torre di origine saracena. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Aprigliano | CS | 39.2394 | 16.3417 | X | |
Il territorio ("bagliva") di Aprigliano comprendeva gli 11 paesi di Vico, San Nicola, Petrone, Agosto, Corte, Santo Stefano, Pera, Pedalina (non localizzabile), Guarno, Grupa e Casignano, censiti complessivamente per 765 fuochi. La scossa del 27 marzo causò gravissime distruzioni in tutti gli abitati: in totale, 605 case crollarono e 38 divennero inabitabili, crollò quasi completamente il monastero degli Agostiniani; i morti furono 192. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Belsito | CS | 39.1736 | 16.2872 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi completamente labitato: crollarono 114 case e vi furono 144 morti. Il paese, compreso nel territorio di Malito, ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Brancolise | CS | 39.2278 | 16.3303 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi completamente labitato: crollarono 100 case, causando la morte di 40 persone. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Figline Vegliaturo, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Calvisi | CS | 39.1267 | 16.3056 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato, causando la morte di 80 persone. Il villaggio, che faceva parte della comunità di Scigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Casignano | CS | 39.2475 | 16.3378 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato: 37 case crollarono, causando la morte di 18 persone. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Castelmonardo | VV | 38.7703 | 16.3031 | X | |
La scossa del 27 marzo causò la distruzione pressoché completa dellabitato censito per 137 fuochi: quasi tutte le case crollarono causando la morte di 63 persone. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Cellara | CS | 39.2175 | 16.3336 | X | |
La scossa del 27 marzo causò la quasi completa distruzione dellabitato: crollarono 200 case, causando la morte di 70 persone. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Figline Vegliaturo, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Cramasta | VV | 38.6239 | 16.1244 | X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo della maggior parte delle case (1). (1) | |||||
Cupani | CS | 39.1219 | 16.3072 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato, causando la morte di 66 persone. Il villaggio, che faceva parte della comunità di Scigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Cuti | CS | 39.1833 | 16.32 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse pressoché totalmente il paese, causando la morte di 74 persone. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Rogliano, ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Dipignano | CS | 39.2364 | 16.2522 | X | |
La scossa del 27 marzo fece crollare 64 case e la chiesa parrocchiale, causando la morte di 5 persone; il monastero dei Riformati subì gravi danni e crolli parziali (1). (1) | |||||
Donnici Inferiore | CS | 39.2508 | 16.2894 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi completamente labitato: crollarono 48 case e morirono 57 persone. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Donnici Superiore | CS | 39.2514 | 16.3006 | X | |
La scossa del 27 marzo causò la distruzione quasi completa del paese: crollarono 37 case e 3 chiese, causando la morte di 39 persone. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Figline Vegliaturo | CS | 39.2247 | 16.3308 | X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di tutte le case e la morte di 126 persone; furono gravemente danneggiati i monasteri dei Cappuccini, dei Domenicani e dei Riformati. La comunità (comprendente anche i paesi di Brancolise, Cellara e Piane Crati) fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Filogaso | VV | 38.6806 | 16.2281 | X | |
La scossa del 27 marzo causò la distruzione pressoché completa dellabitato censito per 130 fuochi: 118 case crollarono; cadde quasi completamente il palazzo del duca di Nocera, signore del paese, fu gravemente danneggiata la chiesa dei Domenicani, che subì il crollo del campanile; i morti furono 100. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Girifalco | CZ | 38.8222 | 16.4247 | X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo della maggior parte delle case e di una antica torre situate nella parte vecchia del paese; la parte nuova dellabitato, edificata dopo il terremoto del 1626, non subì danni gravi; morirono 54 persone. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Gizzeria | CZ | 38.9803 | 16.2061 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse pressoché totalmente il paese: crollarono 75 case causando la morte di 5 persone. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Grupa | CS | 39.2447 | 16.3383 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato, causando la morte di 8 persone. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Jacurso | CZ | 38.8456 | 16.38 | X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di quasi tutte le case e gravi danni alle rimanenti; i morti furono 6 (1). (1) | |||||
Lupia | CS | 39.1281 | 16.2936 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato, causando la morte di 104 persone. Il villaggio, che faceva parte della comunità di Scigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Maione | CS | 39.1319 | 16.2425 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse pressoché completamente labitato; i danni furono rilevati insieme a quelli del paese di Altilia, da cui dipendeva: complessivamente crollarono 235 case e vi furono 655 morti. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Malito | CS | 39.1536 | 16.2478 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi completamente labitato: crollarono 120 case, causando la morte di 173 persone. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Marzi | CS | 39.1706 | 16.3058 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse lintero abitato e causò la morte di 246 persone. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Rogliano, ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Panaia | VV | 38.6797 | 16.2344 | X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di tutte le case e la morte di 84 persone. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Paterno Calabro | CS | 39.2275 | 16.2647 | X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 281 case e la morte di 36 persone; il monastero di S.Francesco di Paola subì crolli e gravi danni (1). (1) | |||||
Petrisi | CS | 39.1236 | 16.3028 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato, causando la morte di 21 persone. Il villaggio, che faceva parte della comunità di Scigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Petrone | CS | 39.2392 | 16.3342 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato: 20 case crollarono, causando la morte di 3 persone. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Piane Crati | CS | 39.2331 | 16.325 | X | |
La scossa del 27 marzo causò la distruzione del paese: crollarono 96 case e morirono 102 persone. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Figline Vegliaturo, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Plaesano | RC | 38.4731 | 16.0764 | X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di tutte le case e la morte di 2 persone. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
San Costantino Calabro | VV | 38.6308 | 16.0731 | X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo della maggior parte delle case (1). (1) | |||||
San Floro | CZ | 38.8369 | 16.5192 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi completamente labitato; crollarono le case, le chiese e il palazzo baronale, causando, tuttavia, pochissime vittime. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
San Nicola | CS | 39.2422 | 16.3186 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse totalmente labitato: 34 case crollarono, causando la morte di 32 persone. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Santa Maria | CS | 39.2394 | 16.2572 | X | |
La scossa del 27 marzo causò la quasi completa distruzione dellabitato: crollarono 38 case e la chiesa, causando la morte di 9 persone (1). (1) | |||||
SantIppolito | CS | 39.2661 | 16.2953 | X | |
La scossa del 27 marzo fece crollare quasi tutte le case e la chiesa, causando la morte di 35 persone (1). (1) | |||||
Serra Petrisi | CS | 39.1211 | 16.3019 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato, causando la morte di 51 persone. Il villaggio, che faceva parte della comunità di Scigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Serrastretta | CZ | 39.0125 | 16.4158 | X | |
La scossa del 27 marzo causò la distruzione quasi completa del paese: crollarono 90 case, ma non vi furono vittime. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Serritani | CS | 39.2372 | 16.2597 | X | |
La scossa del 27 marzo causò la quasi completa distruzione dellabitato: crollarono 24 case, causando la morte di 14 persone (1). (1) | |||||
Vico | CS | 39.2392 | 16.3294 | X | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato: 150 case crollarono, causando la morte di 45 persone. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Zangarona | CZ | 38.9694 | 16.3442 | X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 45 case e la morte di 39 persone. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Borgia | CZ | 38.8253 | 16.5103 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò la distruzione quasi completa dellabitato (1). (1) | |||||
Calendini | CS | 39.2261 | 16.2631 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 238 case e la morte di 59 persone (1). (1) | |||||
Capora | CS | 39.2308 | 16.2619 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 334 case e la morte di 49 persone (1). (1) | |||||
Carolei | CS | 39.2525 | 16.2181 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 243 case e ne rese inabitabili altre 147; morirono 54 persone. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Domanico | CS | 39.2164 | 16.2058 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo fece crollare gran parte dellabitato (1). (1) | |||||
Francavilla Angitola | VV | 38.7772 | 16.2706 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo totale di 71 case, crolli parziali e gravi danni si riscontrarono in altre 64 abitazioni e nel castello; i morti furono 20. La maggior parte degli edifici erano costruiti con mattoni di terra seccata al sole. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Gimigliano | CZ | 38.9728 | 16.5269 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni e crolli in 95 case situate nella parte inferiore del paese; nella parte superiore 137 case crollarono e la chiesa madre fu gravemente danneggiata; morirono 12 persone. La comunità ottenne una proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Marcellinara | CZ | 38.9278 | 16.4939 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 42 case e di 2 chiese, il palazzo baronale subì danni ingenti e altri 35 edifici divennero inabitabili; morirono 5 persone. La maggior parte degli edifici erano costruiti con mattoni di terra seccata al sole. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Montesanto | VV | 38.7081 | 16.2378 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo della maggior parte delle case e la morte di 20 persone. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Mutari | VV | 38.6253 | 16.14 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo della maggior parte delle case (1). (1) | |||||
Pedivigliano | CS | 39.11 | 16.3047 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo distrusse gran parte dellabitato, causando la morte di 19 persone. Il villaggio, che faceva parte della comunità di Scigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Pietramala | CS | 39.0903 | 16.1578 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato censito per 265 fuochi: 118 case crollarono causando la morte di 53 persone. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Pittarella | CS | 39.1086 | 16.2953 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 36 case e la morte di 37 persone (1). (1) | |||||
Rose | CS | 39.3983 | 16.2878 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 97 case e la morte di 6 persone (1). Nella supplica della comunità al Consiglio collaterale si ricordano 9 morti a causa delle scosse del 27 marzo e dell8 giugno, e 125 per gli stenti dei mesi successivi al terremoto. La scossa dell8 giugno causò la caduta di 30 case e la morte di 3 persone. Complessivamente rimasero in piedi solo 43 abitazioni (2). (1) | |||||
Terrati | CS | 39.1342 | 16.1422 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 53 case e rese inabitabili le rimanenti; non vi furono morti. Il paese, che era compreso nel territorio di Aiello, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Tiriolo | CZ | 38.9467 | 16.5086 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 90 case e della chiesa, gravi danni subì il castello baronale; i morti furono 7. Gli edifici per la maggior parte erano costruiti con mattoni di terra seccata al sole. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Vena di Maida | CZ | 38.8883 | 16.4067 | IX-X | |
La scossa del 27 marzo nei paesi di Vena di Maida e Cortale causò, complessivamente, il crollo totale di 30 case e crolli parziali in altre 72 abitazioni; morirono 3 donne (1). (1) | |||||
Agosto | CS | 39.2356 | 16.3408 | IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato: 80 case crollarono nella parte superiore del paese e 39 in quella inferiore, causando complessivamente la morte di 19 persone. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Amantea | CS | 39.1314 | 16.0806 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 180 case, situate per la maggior parte, nella parte inferiore dellabitato, verso il mare, dove le distruzioni furono aggravate da un incendio che si diffuse tra gli edifici fabbricati in prevalenza con tavole di legno; crollò quasi completamente il castello; morirono 44 persone. La comunità ottenne una proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Brunetta | CS | 39.24 | 16.2508 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 14 case e ne rese inabitabili altre 24; non vi furono vittime (1). (1) | |||||
Castelfranco | CS | 39.3072 | 16.1936 | IX | |
La scossa del 27 marzo distrusse gran parte dellabitato: crollarono 161 case e vi furono 53 morti. La comunità ottenne soltanto una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Castiglione Cosentino | CS | 39.3511 | 16.2878 | IX | |
La scossa del 27 marzo distrusse gran parte dellabitato: 174 case crollarono totalmente, causando la morte di 24 persone. (1) | |||||
Celico | CS | 39.3092 | 16.3403 | IX | |
Il territorio ("bagliva") di Celico comprendeva i 4 paesi di Sopranisi, Cersito, Calderazzi e Minnito (lunico attualmente localizzabile), censiti complessivamente per 650 fuochi. Il consigliere Capecelatro annotò che la scossa del 27 marzo aveva fatto crollare complessivamente 141 case (51 a Sopranisi, 34 a Cersito, 44 a Calderazzi e 12 a Minnito), causando in totale 49 morti (23 a Sopranisi, 11 a Cersito e 15 a Calderazzi). Secondo la sua relazione ufficiale, a parte Sopranisi, che era quasi del tutto distrutto, essendo rimaste in piedi poche case allentrata del paese, gli altri abitati non avevano subito danni molto rilevanti. Nel giugno 1639 la comunità presentò una supplica al viceré per ottenere la revisione della decisione della Camera della Sommaria, che aveva concesso soltanto una moratoria nei pagamenti fiscali del 1638. Nel memoriale si ricordava che la maggior parte delle abitazioni rimaste in piedi dopo la scossa di marzo, già gravemente danneggiate e pericolanti, erano crollate in seguito alla scossa dell8 giugno e che altre 100 persone circa erano morte di malattie e stenti. Complessivamente labitato di Sopranisi era completamente distrutto, quello di Calderazzi per 2/3, Cersito e Minnito per metà e tutte le chiese parrocchiali erano state abbattute. In base alle verifiche condotte dalluditore di Calabria Citra, la Camera della Sommaria concesse a Sopranisi lesenzione dai pagamenti fiscali per 5 anni, ed estese di altri 2 anni la precedente moratoria concessa agli altri paesi (1). (1) | |||||
Corno | CS | 39.3333 | 16.3114 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 68 case e la morte di 9 persone; la scossa dell8 giugno fece crollare altre 11 case, già danneggiate. Nel complesso il paese fu quasi distrutto: caddero anche la chiesa parrocchiale e il campanile, e le poche case rimaste in piedi erano quasi disfatte. In seguito a una supplica presentata al viceré nel maggio 1639 e alle verifiche effettuate dallavvocato fiscale di Calabria Citra, lUniversità ottenne lesenzione fiscale per 5 anni, in revoca della prima decisione nella quale era stata concessa soltanto la proroga dei pagamenti per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Corte | CS | 39.2375 | 16.3439 | IX | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato: 107 case crollarono e altre 38 divennero inabitabili; morirono 37 persone. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Doviziosi | CS | 39.2433 | 16.255 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 18 case e della chiesa parrocchiale; morirono 5 persone (1). (1) | |||||
Guarno | CS | 39.2408 | 16.3403 | IX | |
La scossa del 27 marzo distrusse quasi totalmente labitato: 35 case crollarono, causando la morte di una persona. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Laurignano | CS | 39.2767 | 16.2414 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 29 case e della chiesa madre; morirono 5 persone (1). (1) | |||||
Luzzi | CS | 39.4453 | 16.2878 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò gravi distruzioni; secondo una relazione a stampa, morirono 200 persone (1). (1) | |||||
Maida | CZ | 38.8575 | 16.3644 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 92 case e ne rese inabitabili altre 66, il castello subì gravi danni; morirono 11 persone. La comunità fu esentata per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Mendicino | CS | 39.2603 | 16.1931 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 77 case e la morte di 2 persone. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Merendi | CS | 39.2328 | 16.2639 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 28 case e la morte di 10 persone (1). (1) | |||||
Montesoro | VV | 38.8161 | 16.2922 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 71 case e di 2 chiese; le vittime furono poche. La comunità ottenne una proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Motta | CS | 39.2486 | 16.2592 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 9 case e della chiesa; morirono 5 persone (1). (1) | |||||
Nicotera | VV | 38.5514 | 15.9375 | IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gravemente labitato (1). (1) | |||||
Pedace | CS | 39.2742 | 16.34 | IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato: crollarono 123 case e il monastero dei Cappuccini; i morti furono 14. La comunità (che comprendeva anche i paesi di Jotta, Serra Pedace e Perito) ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Pera | CS | 39.2411 | 16.3425 | IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato: 60 case crollarono, causando la morte di 15 persone. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Perito | CS | 39.2725 | 16.3294 | IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato: crollarono 60 case, causando la morte di 7 persone. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Pedace, ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Petrone | CS | 39.2428 | 16.2489 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 23 case (1). (1) | |||||
Pietrafitta | CS | 39.2603 | 16.3403 | IX | |
La scossa del 27 marzo nei paesi di Pietrafitta e Torzano causò, complessivamente, il crollo di 60 case e 2 chiese e la morte di 46 persone. Crolli e gravi danni si riscontrarono nei monasteri dei Riformati e dei Domenicani. Nella supplica della comunità al Consiglio Collaterale si ricordano 100 vittime causate dal terremoto e altre 100 dal freddo e dagli stenti. (1) | |||||
Piscopio | VV | 38.6611 | 16.1131 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 56 case e gravi danni in 2 chiese; non vi furono morti (1). (1) | |||||
Porciacchi | CS | 39.2478 | 16.2556 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 33 case, della chiesa di S.Pietro e della parrocchiale; morì un uomo (1). (1) | |||||
Rende | CS | 39.3311 | 16.1828 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 139 case e ne danneggiò molte altre; vi furono 31 morti. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
San Benedetto | CS | 39.3392 | 16.3022 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò gravissimi danni allabitato: 80 case crollarono, causando la morte di 3 persone. (1) | |||||
San Demetrio | VV | 38.6753 | 16.1658 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 31 case e la morte di 19 persone (1). (1) | |||||
San Pietro a Maida | CZ | 38.8456 | 16.345 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 70 case (1). (1) | |||||
Santo Stefano | CS | 39.2417 | 16.3444 | IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato: 28 case crollarono, causando la morte di 13 persone. Il paese, appartenente al territorio ("bagliva") di Aprigliano, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Scalzati | CS | 39.2797 | 16.3228 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 55 case e la morte di 7 persone (1). (1) | |||||
Serra dAiello | CS | 39.0889 | 16.1286 | IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 16 case e la morte di 4 persone. Il paese, che era compreso nel territorio di Aiello, fu esentato per 5 anni dai pagamenti fiscali (1). (1) | |||||
Torzano | CS | 39.2694 | 16.3044 | IX | |
La scossa del 27 marzo nei paesi di Torzano e Pietrafitta causò, complessivamente, il crollo di 60 case e 2 chiese e la morte di 46 persone (1). (1) | |||||
Belforte | VV | 38.6483 | 16.23 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 25 case e la morte di 13 persone (1). (1) | |||||
Bisignano | CS | 39.5125 | 16.285 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 171 case e ne rese inabitabili altre 173; molti degli edifici danneggiati si trovavano in precarie condizioni già prima del terremoto; non vi furono vittime. (1) | |||||
Campitello | CS | 39.2611 | 16.3381 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 38 case e la morte di 4 persone (1). (1) | |||||
Casole Bruzio | CS | 39.2808 | 16.3308 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 29 case e la morte di 4 persone (1). (1) | |||||
Chiaravalle Centrale | CZ | 38.6803 | 16.4122 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò crolli e gravi danni in 91 case. La comunità ottenne 5 anni di esenzione fiscale (1). (1) | |||||
Cortale | CZ | 38.8381 | 16.4114 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo nei paesi di Cortale e Vena di Maida causò, complessivamente, il crollo totale di 30 case e crolli parziali in altre 72 abitazioni; morirono 3 donne (1). (1) | |||||
Cosenza | CS | 39.3028 | 16.2514 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò gravissimi danni in molte abitazioni: i crolli totali furono non più di 20, ma crolli parziali e gravi lesioni si riscontrarono in 587 edifici civili e in 13 tra chiese e monasteri; morirono 25 persone. Notevoli distruzioni subirono il castello e il palazzo della Regia udienza, di cui furono demoliti i piani superiori; crollò il campanile del Duomo abbattendo unala della chiesa; furono distrutti o gravemente danneggiati i conventi di S.Francesco, S.Agostino, dei Cappuccini, i collegi dei Gesuiti e delle Scuole Pie, i monasteri delle Vergini o Cappuccinelle e delle Repentite. I danni subiti dal castello riguardarono il crollo di due delle quattro torri circolari e del portico interno. (1) | |||||
Curinga | CZ | 38.8256 | 16.3131 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gravemente la maggior parte delle case, molte delle quali crollarono, causando la morte di un ragazzo (1). (1) | |||||
Favelloni | VV | 38.6814 | 16.0278 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni e crolli in 65 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
Fiumefreddo Bruzio | CS | 39.2344 | 16.0661 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 65 case e la morte di 17 persone (1). (1) | |||||
Flavetto | CS | 39.3111 | 16.3192 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo fece crollare 16 case e una chiesa, altre 26 case furono rese inabitabili; non vi furono morti. (1) | |||||
Francica | VV | 38.6158 | 16.0992 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 11 case, gravi danni e crolli parziali in altre 89 abitazioni e la morte di una ragazza. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Franconi | CS | 39.2608 | 16.3447 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 47 case e la morte di una donna (1). (1) | |||||
Jotta | CS | 39.2761 | 16.3458 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato causando il crollo di 28 case e la morte di 3 persone. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Pedace, ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Lappano | CS | 39.3189 | 16.3122 | VIII-IX | |
Nella relazione ufficiale del consigliere Capecelatro è annotato che la scossa del 27 marzo causò il crollo di 56 case e la morte di 9 persone e che la scossa successiva dell8 giugno fece crollare altre 5 case e ne rese inabitabili 7, danneggiando tutti gli edifici rimanenti. In una supplica indirizzata al viceré nel maggio 1639, la comunità segnalò che il paese, numerato per 110 fuochi, aveva subito il crollo di circa 70 case nel primo terremoto e che altre 30, già rese inabitabili, erano crollate in seguito alla scossa successiva; complessivamente erano rimaste in piedi soltanto 30 abitazioni, notevolmente danneggiate. La gente era stata costretta ad abitare in pagliai e capanne di tavole e, oltre alle vittime causate dai crolli, molti altri erano morti a causa delle malattie e dei disagi. Sulla base di questo esposto e delle verifiche condotte dalluditore di Calabria Citra, la Camera della Sommaria concesse alla comunità lesenzione fiscale per 5 anni, rivedendo la prima decisione nella quale era stata concessa soltanto la proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Longobardi | CS | 39.2061 | 16.0764 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo fece crollare 60 case e ne rese inabitabili altre 59, causando la morte di una donna; crolli parziali e gravi danni si riscontrarono nella chiesa madre, nella chiesa della Congregazione e nel monastero di S.Francesco di Paola; le torri costiere subirono gravi danni (1). (1) | |||||
Macchia | CS | 39.2956 | 16.3392 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 60 case e la morte di 2 persone (1). (1) | |||||
Magli | CS | 39.2778 | 16.3114 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 65 case e la morte di una donna (1). (1) | |||||
Maierato | VV | 38.7061 | 16.1908 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 83 case (1). (1) | |||||
Malvitani | CS | 39.3219 | 16.1797 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 39 case e la morte di 5 persone (1). (1) | |||||
Montalto Uffugo | CS | 39.405 | 16.1578 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di gran parte dellabitato (1). (1) | |||||
Monterosso Calabro | VV | 38.7167 | 16.2886 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 33 case, di 4 chiese e dellospedale. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Moscani | CS | 39.2461 | 16.2531 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 21 case e di 2 chiese; non vi furono vittime (1). (1) | |||||
Motta | CS | 39.3044 | 16.3136 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato: 60 case furono distrutte e altre 23 subirono gravi danni e crolli parziali; morirono 6 persone. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Rovito, ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Motta | CS | 39.3097 | 16.2858 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 81 case e di 2 chiese; vi furono 10 morti. (1) | |||||
Nocera Terinese | CZ | 39.0358 | 16.1603 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni allabitato censito per 400 fuochi: 44 case crollarono causando la morte di 44 persone; fu gravemente danneggiato il monastero dei Francescani (1). (1) | |||||
Pimene | VV | 38.7261 | 16.2133 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 34 edifici tra case e chiese; non vi furono vittime (1). (1) | |||||
Polia Antica | VV | 38.7578 | 16.3167 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 30 case e ne rese inabitabili altre 84. La comunità ottenne una proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Pongadi | VV | 38.6147 | 16.1358 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò gravissimi danni e la morte di 2 persone (1). (1) | |||||
Rocca Angitola | VV | 38.7483 | 16.2231 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 33 case e del castello e danneggiò irreparabilmente altri 10 edifici; morì un uomo. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Rovella | CS | 39.3028 | 16.2883 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo fece crollare 47 case e una chiesa, causando la morte di 7 persone; alcune altre abitazioni crollarono in seguito alla scossa dell8 giugno. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Zumpano, ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Rovito | CS | 39.3075 | 16.3211 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato: 54 case furono distrutte e altre 82 divennero inabitabili; crollarono 3 monasteri, fra cui quello dei Riformati, e 2 chiese; non vi furono vittime. La comunità (che comprendeva anche i paesi di Flavetto e Motta) ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
San Pietro in Amantea | CS | 39.1356 | 16.1119 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 19 case e la morte di 3 persone (1). (1) | |||||
SantOnofrio | VV | 38.6944 | 16.1433 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò danni molto gravi in tutte le abitazioni (1). (1) | |||||
Serra Pedace | CS | 39.2772 | 16.3461 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo danneggiò molto gravemente labitato causando il crollo di 52 case; non vi furono vittime. Il paese, compreso nel territorio ("bagliva") di Pedace, ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Trenta | CS | 39.2828 | 16.3206 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 68 case (1). (1) | |||||
Vicinanza | CS | 39.2589 | 16.34 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 46 case e la morte di 4 persone (1). (1) | |||||
Zumpano | CS | 39.31 | 16.2911 | VIII-IX | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 117 case e la morte di 10 persone; 5 chiese subirono gravi danni. (1) | |||||
Belmonte Calabro | CS | 39.16 | 16.0792 | VIII | |
La scossa del 27 marzo rese inabitabili 76 case e causò gravi danni al castello; morirono 10 persone. La comunità ottenne una proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Belvedere Marittimo | CS | 39.6178 | 15.8625 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò crolli e gravi danni nelle abitazioni (1). (1) | |||||
Bivona | VV | 38.7092 | 16.1031 | VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gravemente labitato (1). (1) | |||||
Briatico Vecchio | VV | 38.7072 | 16.0231 | VIII | |
La scossa del 27 marzo fece crollare o rese inabitabili 68 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole; non vi furono vittime. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Caridà | RC | 38.5231 | 16.1344 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 14 case, costruite con mattoni di terra seccata al sole, e la morte di una donna (1). (1) | |||||
Cerisano | CS | 39.2758 | 16.175 | VIII | |
La scossa del 27 marzo rese inabitabili 222 case e causò la morte di 4 persone. La comunità ottenne una proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Cessaniti | VV | 38.6625 | 16.0258 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni a 22 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
Cribari | CS | 39.2847 | 16.3239 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 11 case, della chiesa parrocchiale e di una torre campanaria (1). (1) | |||||
Feruci | CS | 39.2861 | 16.32 | VIII | |
La scossa del 27 marzo fece crollare 36 case e la chiesa parrocchiale, causando la morte di 3 persone (1). (1) | |||||
Garopoli | RC | 38.5264 | 16.1444 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 19 case, costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
Laghitello | CS | 39.1669 | 16.1528 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 14 case e della chiesa di S.Maria della Grazia; morì un uomo. La comunità ottenne una proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Lago | CS | 39.1683 | 16.1467 | VIII | |
La scossa del 27 marzo fece crollare 52 case e causò gravi danni e crolli parziali in altre 81 abitazioni, nella chiesa di S.Nicola e nel monastero dei Francescani. La comunità ottenne una proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Macchisi | CS | 39.2914 | 16.3442 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 9 case e ne rese inabitabili altre 35 (1). (1) | |||||
Mantineo | VV | 38.6833 | 16.0569 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni a 30 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
Mileto Vecchio | VV | 38.5931 | 16.08 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 131 case, già in precarie condizioni; furono quasi distrutti la Cattedrale di S.Nicola e il palazzo vescovile; danni gravissimi subì la chiesa della SS.Trinità; vi furono 3 morti. La comunità ottenne una proroga dei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Minnito | CS | 39.3097 | 16.3428 | VIII | |
La scossa del 27 marzo fece crollare 12 case, ma non causò vittime. La scossa dell8 giugno causò ulteriori crolli; complessivamente risultò distrutta la metà circa dellabitato, che era censito per 139 fuochi. Il paese in un primo momento ottenne, come gli altri villaggi della comunità di Celico una proroga nel pagamento dei pesi fiscali per lanno 1638, che venne in seguito trasformata in esenzione triennale (1). (1) | |||||
Olivadi | CZ | 38.7244 | 16.4233 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 25 case e di 2 chiese; non vi furono vittime (1). (1) | |||||
Pannaconi | VV | 38.6917 | 16.0403 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni in 42 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
Pizzo | VV | 38.7333 | 16.1586 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 3 case; non vi furono vittime (1). (1) | |||||
Pulsano | CS | 39.2528 | 16.2383 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 18 case (1). (1) | |||||
Rosarno | RC | 38.4869 | 15.9761 | VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gravemente labitato (1). (1) | |||||
San Cono | VV | 38.6828 | 16.0131 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni a 52 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
San Fili | CS | 39.3383 | 16.1436 | VIII | |
La scossa del 27 marzo rese inabitabili 64 case e causò la morte di 4 persone (1). (1) | |||||
San Lucido | CS | 39.3067 | 16.0486 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 12 case e ne rese inabitabili altre 30; il castello subì gravissimi danni e fu quasi distrutto; morirono 8 persone (1). (1) | |||||
San Marco | VV | 38.6753 | 16.0103 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni in 25 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
San Pietro | RC | 38.5244 | 16.1431 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 34 case, costruite con mattoni di terra seccata al sole; morirono 2 persone (1). (1) | |||||
San Pietro in Guarano | CS | 39.3422 | 16.3111 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 78 case e la morte di una persona. La scossa dell8 giugno causò crolli e gravi danni in 14 case. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
San Vito sullo Ionio | CZ | 38.7103 | 16.4078 | VIII | |
La scossa del 27 marzo fece crollare totalmente 7 case e causò crolli parziali e gravi danni in altre 94 abitazioni. La comunità ottenne una moratoria nei pagamenti fiscali per lanno 1638 (1). (1) | |||||
Spezzano Grande | CS | 39.2992 | 16.34 | VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gravemente labitato: crollarono 141 case, causando la morte di 2 persone (1). (1) | |||||
Spezzano Piccolo | CS | 39.2886 | 16.3431 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 34 case (1). (1) | |||||
Stalettì | CZ | 38.7642 | 16.54 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 16 case e di una chiesa; non vi furono vittime (1). (1) | |||||
Tessano | CS | 39.2561 | 16.2414 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 23 case (1). (1) | |||||
Verticelli | CS | 39.2839 | 16.3286 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 14 case; furono gravemente danneggiate la chiesa parrocchiale e quella di S.Giovanni Battista (1). (1) | |||||
Zammarò | VV | 38.6508 | 16.1072 | VIII | |
La scossa del 27 marzo causò nel paese e nei villaggi limitrofi crolli e gravi lesioni nelle case, costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
Borrello | RC | 38.5128 | 16.0686 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gravemente labitato (1). (1) | |||||
Castrovillari | CS | 39.8142 | 16.2022 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gravemente labitato (1). (1) | |||||
Catanzaro | CZ | 38.9142 | 16.5858 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo causò crolli e lesioni in molte abitazioni e la morte di 5 persone. Complessivamente 315 case e 18 tra chiese e monasteri divennero inabitabili; furono gravemente danneggiati il Duomo, il palazzo vescovile e il palazzo della Regia udienza. (1) | |||||
Cetraro | CS | 39.5158 | 15.9406 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gravemente labitato (1). (1) | |||||
Cirella | CS | 39.7139 | 15.8086 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò labitato (1). (1) | |||||
Conidoni | VV | 38.6978 | 16.0347 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni a 16 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
Laino Borgo | CS | 39.9536 | 15.9742 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni allabitato (1). (1) | |||||
Montepaone | CZ | 38.7222 | 16.4969 | VII-VIII | |
A causa della scossa del 27 marzo crollò il palazzo di proprietà dei monaci certosini di Santo Stefano del Bosco, titolari del feudo, che non fu più ricostruito (1). (1) | |||||
Paola | CS | 39.36 | 16.0403 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 4 case e ne rese inabitabili altre 61, il castello subì gravi danni e crollò parzialmente; cadde la torre dellorologio (1). (1) | |||||
Paradisoni | VV | 38.7006 | 16.0444 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni in 20 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
Sangineto | CS | 39.6042 | 15.9133 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò labitato (1). (1) | |||||
San Gregorio dIppona | VV | 38.6428 | 16.1044 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo di 7 case e gravi danni nelle altre abitazioni; gli edifici erano costruiti con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
San Marco Argentano | CS | 39.5558 | 16.1192 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò labitato, ma non causò vittime. Furono gravemente lesionati la Cattedrale di S.Nicola, in particolare nel coro che fu quasi interamente ricostruito, e la torre del campanile, che era separata dalledificio della chiesa; gravi danni subì il palazzo vescovile, che dovette essere rinforzato e incatenato agli edifici vicini (1). (1) | |||||
Scalea | CS | 39.8136 | 15.7917 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo fece crollare alcune case (1). (1) | |||||
Sciconi | VV | 38.6908 | 16.0311 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo causò gravi danni in 5 case, per la maggior parte costruite con mattoni di terra seccata al sole (1). (1) | |||||
Terranova da Sibari | CS | 39.6564 | 16.3403 | VII-VIII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gravemente labitato (1). (1) | |||||
Falconara Albanese | CS | 39.2747 | 16.0914 | VII | |
La scossa del 27 marzo rese inabitabili 30 case (1). (1) | |||||
Fuscaldo | CS | 39.4147 | 16.0303 | VII | |
La scossa del 27 marzo rese inabitabili 51 case, non vi furono morti (1). (1) | |||||
Messina | ME | 38.1869 | 15.5492 | VII | |
La scossa del 27 marzo fece cadere la copertura della Cattedrale, causando la morte di 7 persone. Secondo unaltra fonte coeva crollarono anche 2 abitazioni e i morti furono 15 (1). (1) | |||||
Tropea | VV | 38.6744 | 15.8983 | VII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò gli edifici della città; alcuni danni subirono anche le torri costiere (1). (1) | |||||
Zinga | KR | 39.2606 | 16.9183 | VII | |
La scossa del 27 marzo causò il crollo del castello. (1) | |||||
Castelvetere | RC | 38.3808 | 16.4086 | VI-VII | |
La scossa del 27 marzo causò pochi danni agli edifici (1). (1) | |||||
Cotrone | KR | 39.0803 | 17.1269 | VI-VII | |
La scossa del 27 marzo causò qualche danno; la scossa dell8 giugno causò gravi lesioni e crolli negli edifici, ma poche vittime (1). (1) | |||||
Gerace | RC | 38.2706 | 16.2203 | VI-VII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò non gravemente gli edifici (1). (1) | |||||
Monteleone | VV | 38.6747 | 16.1022 | VI-VII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò non gravemente gli edifici; la scossa dell8 giugno causò qualche ulteriore leggera lesione (1). (1) | |||||
Santa Cristina dAspromonte | RC | 38.2544 | 15.9697 | VI-VII | |
La scossa del 27 marzo danneggiò non gravemente gli edifici (1). (1) | |||||
Strongoli | KR | 39.265 | 17.0497 | VI-VII | |
La scossa del 27 marzo causò qualche danno agli edifici (1). (1) | |||||
Maratea | PZ | 39.9933 | 15.7214 | VI | |
La scossa del 27 marzo causò lapertura crepe nei muri delle case (1). (1) | |||||
Soriano Calabro | VV | 38.5975 | 16.2297 | VI | |
La scossa del 27 marzo causò leggeri danni agli edifici (1). (1) | |||||
Reggio di Calabria | RC | 38.1081 | 15.6469 | V-VI | |
La scossa del 27 marzo spaventò la popolazione, ma non causò danni (1). (1) | |||||
Tursi | MT | 40.2469 | 16.4711 | V | |
La scossa del 27 marzo fu avvertita fortemente e spaventò la popolazione; furono indetti riti religiosi di ringraziamento per lo scampato pericolo (1). (1) | |||||
Ariano | AV | 41.1531 | 15.0894 | IV-V | |
Secondo una fonte settecentesca, la scossa del 27 marzo fu molto sensibile (1). (1) | |||||
Napoli | NA | 40.8553 | 14.2603 | III | |
La scossa del 27 marzo fu leggera; molte persone non la sentirono (1). (1) | |||||
Taranto | TA | 40.4583 | 17.2464 | III | |
La scossa del 27 marzo fu sentita leggermente (1). (1) | |||||
Nardò | LE | 40.1781 | 18.0308 | NF | |
Secondo Recupito (1), la scossa del 27 marzo fu avvertita fortemente. Lanalisi di una fonte coeva locale (2) esclude, tuttavia, questo risentimento. (1) |
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1638 03 27 15 05 -- 39.05 16.28 0.0 11.0 0 264 Calabria
1638 06 08 09 45 -- 39.28 16.82 0.0 10.0 0 264 Crotonese
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