The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading
Date | Time | Lat | Lon | Rel | Io | Imax | Sites | Nref | Me | Rme | Location | Country |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
07 08 1627 | 16:40 | 41.75 | 15.333 | b | 9 | 9 | 5 | 0200 | 6 | I | Gargano | Italy |
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Space-time parameters
Previous catalogues and reasons of the corrections
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1627 07 30 10:50 41.73 15.35 10.0 10.0 65 194 Gargano
PFG 1627 07 30 11:- 41.78 15.30 10.5 - - - Capitanata settentrionale
CFT 1627 07 30 11:05 41.68 15.38 8.5 8.5 1 194 San Severo
PFG 1627 07 30 11:15 41.78 15.30 9.0 - - - Capitanata settentrionale
CFT 1627 08 07 16:40 41.75 15.33 9.0 9.0 5 194 Gargano
PFG 1627 08 07 17:- 41.78 15.30 10.0 - - - Capitanata settentrionale
CFT 1627 09 06 15:50 41.60 15.35 8.5 8.5 2 194 Gargano
PFG 1627 09 06 16:- 41.68 15.38 9.0 - - - Capitanata settentrionale
PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING
State of earthquakes review
Un importante contributo è venuto dai materiali conservati negli archivi ecclesiastici locali: parrocchiali, diocesani e monastici. Si segnala, in particolare, la relazione di Gabriele da Cerignola (1), conservata nella Biblioteca provinciale dei Cappuccini di Foggia. Di particolare rilievo per le valutazioni macrosismiche sono le informazioni tratte dal voluminoso manoscritto coevo di Vincenzo Aceto (2), conservato presso lArchivio Vescovile di Troia. Sono stati, inoltre, individuati carteggi di interesse informativo conservati negli Archivi di Stato di Foggia e di Napoli: di grande dettaglio è la documentazione istituzionale conservata nel fondo Dogana delle pecore dellArchivio di Stato di Foggia. AllArchivio di Stato di Napoli sono emersi documenti relativi a richieste di immunità fiscale inoltrate alla Regia Camera della Sommaria dai diversi centri della Puglia colpiti dal terremoto: si tratta di Notamenti del Consiglio Collaterale, in cui si fa menzione delle zone colpite, ma si rimanda ad altre relazioni ufficiali, tra cui quella del Credenziero della Dogana di Foggia, non più reperibili. Presso lArchivio Segreto Vaticano (fondo Sacra Congregatio Concilii) sono state individuate 21 relazioni episcopali relative alle diocesi di Troia, San Severo e Lucera.
È stato analizzato il manoscritto coevo di Antonio Lucchino (3), testimone diretto dellevento, conservato presso la Biblioteca comunale di San Severo, già utilizzato da Baratta e successivamente edito a cura dello storico Checchia (Lucchino ed.1933) (4). Sono stati consultati anche altri importanti resoconti di testimoni diretti, residenti in paesi situati fuori dallarea dei maggiori effetti (Ballerani 1627; Geronimo di Napoli 1627; Foglia 1627; Da Secinara 1652; Del Vasto ed.1883; Cerqua ed.1897) (5). È stata rianalizzata la carta sismica rappresentante la diffusione dei danni (De Poardi 1627) (6), che si segnala come uno dei primi tentativi di rappresentazione cartografica di un terremoto (dopo quello del 1564). Positivo è stato anche lesito della ricerca volta allindividuazione di epigrafi commemorative: ne sono state reperite 6 (7). Numerose le pubblicazioni di storia generale e locale, che molto spesso riportano levento citando però le medesime fonti. Di particolare interesse sono anche le informazioni di Fiore (1963) (8) per quanto riguarda la città di Torremaggiore e le notizie di Tito (1859) (9) per San Severo. Il terremoto è ricordato in tutta la storiografia successiva dellarea, ma spesso in modo solo generico, ed è stato oggetto di revisione da parte di Molin e Margottini (1981, 1985) (10).
Note
(1)Biblioteca Provinciale dei Cappuccini di Foggia, s.s., Gabriele da Cerignola, Memoria della fondazione di questa nostra provincia dei Cappuccini di SantAngelo e di suoi luoghi con il catalogo di tutti li vicari seu ministri provinciali, che lhanno governata.
(2)
Archivio Vescovile di Troia, cc.n.n., V.Aceto, Troia sagra tesoro del Capitolo cattedrale di Troia.
(3)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
(4)
Lucchino A.
Del terremoto che addì 30 luglio 1627 ruinò la Città di Sansevero e le terre circonvicine (cronaca inedita del 1630) a cura di N.Checchia.
Foggia 1930
(5)
Ballerani M.
Caso grandissimo occorso nel presente anno 1627 dove si sentono terremoti, e ruvine con morte di migliara di persone, che pareva proprio il giuditio universale, essendosi sommerse in Puglia da 9 Lochi Principali.
Lanciano-Jesi 1627
Geronimo di Napoli
Lettera del P. Provinciale de Cappuccini [Fra Geronimo di Napoli] mandata al P. Generale in Napoli, Bovino 2 agosto 1627, in G.A.Foglia, "Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627 a dì 30 di luglio a hore sedici", pp.7-8.
Napoli 1627
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
Filippo da Secinara
Trattato universale di tutti li terremoti occorsi, e noti nel mondo, con li casi infausti, ed infelici pressagiti da tali terremoti. Ove si fà mentione de Prencipi, e Monarchi, che regnorono in quei tempi, accennandosi le loro qualità, edaltre cose memorabile, e curiose.
LAquila 1652
Del Vasto F.
Vera Relatione del terribile terremoto seguito in Puglia nel prossimo passato mese di luglio [1627], con danno et rovina di molte Terre, et di due Città, con mortalità grandissima di persone, nella quale sintende la ritirata fatta dal Mare dentro il proprio letto per spatio di tre miglia, et la subita uscita dal detto letto con grandissimo empito et rovina. Cose di stupore et meraviglia. In Ferrara, presso Francesco Suzzi, 1627, in A.Tessier, Note ed appunti, "Giornale degli eruditi e curiosi", a.1,vol.2, n.36, 1 settembre 1883, coll.634-635.
Padova 1883
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
Napoli 1897
(6)
De Poardi G.V.
Nuova relatione del grande e spaventoso terremoto successo nel Regno di Napoli, nella Provincia di Puglia, in Venerdì li 30 luglio 1627.
Roma 1627
(7)
Epigrafe posta sul campanile della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in ricordo del contributo elargito dal Principe Pasio de Sangro per la ricostruzione delledificio crollato a causa del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.11.
San Severo 1963
Epigrafe posta sulla facciata della chiesa di Santa Margherita di San Severo in memoria del terremoto del 30 luglio 1627 (1630), in G.A.De Checchia, "Il Municipio di San Severo, 1556-1861", pp.17-18.
San Severo 1982
Epigrafe posta sulla porta di destra della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in memoria della ricostruzione delledificio crollato a causa del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.10.
San Severo 1963
Epigrafe posta sulla porta laterale di destra della facciata della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in memoria del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.9.
San Severo 1963
Archivi Fotografici SGA, Epigrafe posta nella chiesa di S.Maria in Sylvis di Serracapriola in memoria del restauro della chiesa danneggiata dal terremoto del 30 luglio 1627, 1630.
Epigrafe posta (fino al 1970) in un edificio in Piazza della Repubblica a San Severo in memoria del terremoto del 30 luglio 1627 (1628), in "Corriere di San Severo", 21 dicembre 1981.
San Severo 1981
(8)
Fiore M.A.
La chiesa matrice di Torremaggiore.
San Severo 1963
(9)
Tito V.
Memorie della parrocchiale e collegiata chiesa di San Giovanni Battista eretta nella città di San Severo.
Napoli 1859
(10)
Molin D. e Margottini C.
Il terremoto del 1627 nella Capitanata settentrionale, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dellItalia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.251-279.
Udine 1981
Molin D. e Margottini C.
The earthquake of July 1627 in the Northern Capitanata, in "Atlas of Isoseismal Maps of Italian Earthquakes", a cura di D.Postpischl, CNR-PFG, Quaderni de «La Ricerca Scientifica», n.114, vol.2A, pp.36-37.
Roma 1985
Effects in the social context
Il terremoto colpì in maniera grave la Capitanata nel patrimonio edilizio e nelle infrastrutture agricole, causando una danno rilevante, che non fu alleviato da adeguate disposizioni amministrative. In alcuni casi è ricordata lemigrazione di molte famiglie e anche di religiosi, da San Severo e zone limitrofe verso località ritenute più sicure. La Regia Camera della Sommaria di Napoli concesse esenzioni fiscali per 10 anni alle università (paesi) di San Severo, Serracapriola, Apricena e Torremaggiore, in seguito alle relazioni sui danni presentate alla corte di Napoli da autorità pugliesi. Le relazioni pervenute sono quelle del preside della Regia Udienza di Capitanata, Giovanni Vincenzo Strambone, e quella del regio uditore di Capitanata, Angelo Crescentio. Leffetto demografico di lungo periodo su alcuni abitati fu notevole: San Severo nel 1627 aveva circa 5.000 abitanti e nel 1634 le anime censite dal vescovo erano 1760 (solitamente venivano esclusi i bambini sotto i due anni di età). Nel 1637, a dieci anni dal terremoto, le famiglie erano scese da 1.100 a 600. La ricostruzione, secondo le fonti, fu completata nellarco di dieci anni per quanto riguarda ledilizia privata.
Demography elements
Note
(1)Molin D. e Margottini C.
Il terremoto del 1627 nella Capitanata settentrionale, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dellItalia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.251-279.
Udine 1981
Concurrent natural and man-induced destructive events
Note
(1)Geronimo di Napoli
Lettera del P. Provinciale de Cappuccini [Fra Geronimo di Napoli] mandata al P. Generale in Napoli, Bovino 2 agosto 1627, in G.A.Foglia, "Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627 a dì 30 di luglio a hore sedici", pp.7-8.
Napoli 1627
(2)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
Administrative historical affiliations
Social and economic effects
Note
(1)Del Vasto F.
Vera Relatione del terribile terremoto seguito in Puglia nel prossimo passato mese di luglio [1627], con danno et rovina di molte Terre, et di due Città, con mortalità grandissima di persone, nella quale sintende la ritirata fatta dal Mare dentro il proprio letto per spatio di tre miglia, et la subita uscita dal detto letto con grandissimo empito et rovina. Cose di stupore et meraviglia. In Ferrara, presso Francesco Suzzi, 1627, in A.Tessier, Note ed appunti, "Giornale degli eruditi e curiosi", a.1,vol.2, n.36, 1 settembre 1883, coll.634-635.
Padova 1883
(2)
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.
(3)
Archivio Vescovile di Troia, cc.n.n., V.Aceto, Troia sagra tesoro del Capitolo cattedrale di Troia.
(4)
Romanelli D.
Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione frentana oggi Abruzzo Citeriore nel Regno di Napoli.
Napoli 1809
Institutional and administrative response
Note
(1)Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale sullimmunità chiesta dalle Università della Capitanata colpite dal terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 27 settembre 1627.
(2)
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale relativo ai provvedimenti da adottare in favore delle terre della Puglia colpite dal terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 9 agosto 1627.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale con cui si ordina che non siano molestate dai creditori le Università della Capitanata colpite dal terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 27 agosto 1627.
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale relativo alla relazione del credenziero della dogana di Foggia sul terremoto del 3 luglio 1627, Napoli 5 novembre 1627.
Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore, serie IV, fascio 195, fasc.7392, Copia della regia provisione che concede alle Università di San Severo, Torremaggiore, Apricena e Serracapriola unimmunità di dieci anni per il pagamento dei debiti e dei tributi fiscali, San Severo 19 febbraio 1628.
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.
(3)
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collatterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio, Collaterale a favore degli eredi carcerati per debito dellUniversità di San Severo in occasione del terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 13 settembre 1627.
(4)
Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore, serie IV, fascio 233, fasc.8614, Atto di citazione giudiziaria di Giuseppe e Giuliano Marocco nei confronti di Giovanni Berardino Troiano di San Severo, Foggia 25 marzo 1629.
Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore, serie IV, fascio 233, fasc.8614, Istanza del mercante di panni Pringipio Bradice per conto dello zio Giovanni Berardino Troiano di San Severo per ottenere una dilazione nella restituzione dei suoi debiti in seguito al terremoto del 30 luglio 1627, Foggia 4 aprile 1629.
Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore, serie IV, fascio 201, fasc.7575, Denuncia del procuratore del convento della SS.Trinità di Apricena allauditore della Dogana delle pecore contro Giovanni Cola Fania per lappropriazione indebita di uno stabile distrutto dal terremoto del 30 luglio 1627 posto in Apricena, Foggia 1631.
(5)
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
Napoli 1897
(6)
Vera relatione del pietoso caso successo nelle Terre contenute della Provincia di Puglia Regno di Napoli, cioè del terremoto sentito in questo presente anno 1627. Cavata da relationi, come si giudica, autentiche, e vere pubblicata per Gio. Orlandi stampatore alla Pietà.
Napoli 1627
(7)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.465 A, Lucerina I, Relazione del vescovo di Lucera Fabrizio Suardi alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, Lucera 20 giugno 1634.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.465 A, Lucerina I, Relazione del vescovo di Lucera Fabrizio Suardi alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, Lucera 18 gennaio 1629.
Reconstructions and relocations
A Torremaggiore la chiesa di San Nicola fu ricostruita nel 1631 grazie ai contributi elargiti dal principe Paolo di Sangro (6); la chiesa di SantAntonio Abate fu ricostruita nel 1659 (7). A Serracapriola, la chiesa di Santa Maria in Silvys fu riedificata nel 1630 con contributi privati e del clero (8). La ricostruzione della chiesa di San Paolo di Civitate cominciò nel 1704 e fu completata nel 1709 (9). La chiesa parrocchiale di Troia fu riparata a spese del vescovo nel 1690 (10). Per la ricostruzione delle proprie abitazioni, i senzatetto di Canosa chiesero e ricevettero aiuti dai paesi vicini che non avevano subito danni, mentre non ebbero nessun contributo dai feudatari locali (11). I Maestri della SS.Annunziata di Napoli pensarono di far riedificare Lesina in un luogo detto Santo Spirito, a circa 2 miglia dal nucleo originario della città (12).
Note
(1)Archivio Vescovile di Troia, cc.n.n., V.Aceto, Troia sagra tesoro del Capitolo cattedrale di Troia.
(2)
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.
(3)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma 23 marzo 1647.
(4)
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.
(5)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma gennaio 1641.
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma 23 marzo 1647.
(6)
Epigrafe posta sulla porta di destra della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in memoria della ricostruzione delledificio crollato a causa del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.10.
San Severo 1963
Epigrafe posta sul campanile della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in ricordo del contributo elargito dal Principe Pasio de Sangro per la ricostruzione delledificio crollato a causa del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.11.
San Severo 1963
Russi A.
Teanum Apulum. Le iscrizioni e la storia del Municipium.
Roma 1976
(7)
Fiore M.A.
Le associazioni laicali nella Chiesa Cattolica.
Torremaggiore 1966
(8)
Archivi Fotografici SGA, Epigrafe posta nella chiesa di S.Maria in Sylvis di Serracapriola in memoria del restauro della chiesa danneggiata dal terremoto del 30 luglio 1627, 1630.
(9)
Grassi F.
San Paolo di Civitate. «Saggi Storici», 2.a edizione.
Padova 1974
(10)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.819 A, Troiana I, Relatio Status Diocesis Troianae, Troia 20 dicembre 1690.
(11)
Morea G.
Canosa dalle origini allOttocento.
Barletta 1968
(12)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
Theories and observations
Note
(1)Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.
(2)
Rezzadore P.
Il mondo ne suoi fulgori e tremori.
Firenze 1914
(3)
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
Napoli 1897
Major earthquake effects
Effects on the environment
Full Chronology Of The Earthquake Sequence
30 luglio 1627, ore 16:15 italiane (11:05 GMT ca.), altra scossa violentissima segnalata a San Severo, dove causò ulteriori crolli e lesioni; interessò con molta probabilità tutti gli altri paesi compresi nellarea epicentrale, ma le fonti non riportano notizie precise (2).
30 luglio 1627, dopo la due scosse ricordate ne furono avvertite altre (3).
Tra le numerose repliche dei mesi successivi, per la maggior parte delle quali le fonti non menzionano date, orari ed effetti, si possono ricordare le più forti (4):
7 agosto 1627, ore 22:00 italiane (16:40 GMT ca.), scossa rovinosa che causò ulteriori estesi crolli ad Apricena, San Severo e Serracapriola, provocando altre vittime; gravi danni si verificarono a San Marco in Lamis; la scossa fu molto violenta a Lucera (5).
8 agosto 1627, ore 1 GMT, replica sentita fortemente in tutta la Capitanata settentrionale (6).
24 agosto 1627, altra replica nella Capitanata settentrionale (7).
6 settembre 1627, ore 22:00 italiane (15:50 GMT ca.), scossa rovinosa a San Severo, dove si ebbero nuovi crolli e gravi lesioni ai fabbricati (8), e a Lucera, dove causò più danni della scossa del 30 luglio; venne avvertita anche a Napoli (9).
12 luglio 1628, ore 3 GMT, scossa violenta avvertita a San Severo (10).
Note
(1)Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
Del Vasto F.
Vera Relatione del terribile terremoto seguito in Puglia nel prossimo passato mese di luglio [1627], con danno et rovina di molte Terre, et di due Città, con mortalità grandissima di persone, nella quale sintende la ritirata fatta dal Mare dentro il proprio letto per spatio di tre miglia, et la subita uscita dal detto letto con grandissimo empito et rovina. Cose di stupore et meraviglia. In Ferrara, presso Francesco Suzzi, 1627, in A.Tessier, Note ed appunti, "Giornale degli eruditi e curiosi", a.1,vol.2, n.36, 1 settembre 1883, coll.634-635.
Padova 1883
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
Napoli 1897
Vera relatione del pietoso caso successo nelle Terre contenute della Provincia di Puglia Regno di Napoli, cioè del terremoto sentito in questo presente anno 1627. Cavata da relationi, come si giudica, autentiche, e vere pubblicata per Gio. Orlandi stampatore alla Pietà.
Napoli 1627
Filippo da Secinara
Trattato universale di tutti li terremoti occorsi, e noti nel mondo, con li casi infausti, ed infelici pressagiti da tali terremoti. Ove si fà mentione de Prencipi, e Monarchi, che regnorono in quei tempi, accennandosi le loro qualità, edaltre cose memorabile, e curiose.
LAquila 1652
(2)
Molin D. e Margottini C.
Il terremoto del 1627 nella Capitanata settentrionale, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dellItalia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.251-279.
Udine 1981
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
(3)
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
Napoli 1897
Baratta M.
I terremoti dItalia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
Mercalli G.
Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).
Milano 1883
Vera relatione del pietoso caso successo nelle Terre contenute della Provincia di Puglia Regno di Napoli, cioè del terremoto sentito in questo presente anno 1627. Cavata da relationi, come si giudica, autentiche, e vere pubblicata per Gio. Orlandi stampatore alla Pietà.
Napoli 1627
Vera relatione delli danni fatti dal terremoto nel Regno di Napoli con lestirpatione di molte Città, & luoghi, & mortalità grandissima di gente.
Milano 1627
De Poardi G.V.
Nuova relatione del grande e spaventoso terremoto successo nel Regno di Napoli, nella Provincia di Puglia, in Venerdì li 30 luglio 1627.
Roma 1627
(4)
Molin D. e Margottini C.
Il terremoto del 1627 nella Capitanata settentrionale, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dellItalia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.251-279.
Udine 1981
(5)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
Vera relatione del pietoso caso successo nelle Terre contenute della Provincia di Puglia Regno di Napoli, cioè del terremoto sentito in questo presente anno 1627. Cavata da relationi, come si giudica, autentiche, e vere pubblicata per Gio. Orlandi stampatore alla Pietà.
Napoli 1627
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
(6)
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
(7)
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
(8)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
(9)
Ballerani M.
Caso grandissimo occorso nel presente anno 1627 dove si sentono terremoti, e ruvine con morte di migliara di persone, che pareva proprio il giuditio universale, essendosi sommerse in Puglia da 9 Lochi Principali.
Lanciano-Jesi 1627
(10)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
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Felt Localities (5)
Locality | Province | Lat | Lon | Intensity | |
---|---|---|---|---|---|
Apricena | FG | 41.7842 | 15.4439 | IX | |
Il terremoto causò il crollo di tutte le abitazioni, dellospedale di SantAntonio, delle chiese parrocchiali di San Martino e di Santa Lucia, della chiesa del Santo Rosario e delle altre cappelle del paese; subirono gravi danni il palazzo signorile, fatto costruire da Federico II (sec. XIII) e il monastero dei Cappuccini. Su 2000 abitanti vi furono circa 900 vittime, compresi molti preti e monaci, ossia il 45% della popolazione; i superstiti si spostarono fuori dalla cittadella fortificata e alloggiarono in tende e capanne improvvisate (1). Nelle campagne circostanti si verificarono crolli di torri, case e masserie (2). In seguito alla richiesta dei signori locali, la Regia Camera di Napoli si riunì e approvò una provvigione che concesse alle università di Apricena, San Paolo di Civitate, Serracapriola, San Severo e Torremaggiore unimmunità di 10 anni per il pagamento di debiti e tributi fiscali (3). (1) | |||||
San Severo | FG | 41.6853 | 15.3806 | IX | |
Il terremoto fece crollare la maggior parte delle abitazioni e causò lesioni e crolli in tutte le chiese e i monasteri, tranne la chiesetta della Pietà e la chiesa dellOliveto, che restarono intatte (1). I morti verificati furono circa 800 su 5000 abitanti, più un numero imprecisato di vittime non residenti. La percentuale relativamente bassa di vittime, circa il 16%, si può ascrivere al fatto che allora dellevento gran parte della popolazione si trovava nelle campagne. Infatti, dai nomi di molte vittime, annotate nei registri parrocchiali rinvenuti, si legge che in maggioranza furono donne e bambini (2). Fra gli edifici sacri crollarono: la Tribuna, il campanile e parte di una navata della Cattedrale; il tetto e due muri della chiesa di San Carlo; il tetto e un muro laterale della chiesa di San Nicolò; i dormitori, la tribuna della chiesa e il campanile del Monastero dei Celestini; i dormitori, il campanile, il coro e il tetto della chiesa del Monastero di San Francesco; i dormitori, il campanile e il tetto della chiesa del Monastero di SantAgostino; la chiesa e le stanze del piano superiore del Monastero dei Domenicani; tutto il Monastero delle Monache e parte della Chiesa vecchia ad esso annessa; la chiesa di Santa Croce al Mercato; la Chiesa di SantOnofrio con lOspedale dei Pellegrini; la facciata e gran parte del tetto della chiesa del Monte della Pietà, gli ospizi e linfermeria dellOspedale annesso; le volte e un muro della chiesa delle Grazie. Subirono danni più lievi la chiesa di San Giovanni, in cui cadde una parte del tetto e fu danneggiata la Cappella della SS.Annunziata; la chiesa e il Monastero di San Berardino dei Zoccolanti; il Monastero dei Cappuccini; il Monastero di San Rocco; la chiesa di San Biase (3). Si ha notizia di ricostruzioni e completi restauri di tutte le chiese in una relazione vescovile datata 1647 (4). Subirono lesioni tutte le stanze del piano superiore del palazzo del Principe, il palazzo del Governatore e le mura del carcere. Crollarono i palazzi Giannotti, Ortizi, Torres e subirono crolli e lesioni le case vescovili, il palazzo Negri e il palazzo Sapienza (5). In seguito alla richiesta dei signori locali e soprattutto del sanseverese Francesco Morlino Pignatelli, che rivestiva allora lincarico di Cancelliere del Regno e Presidente della Real Camera di Napoli, questultima si riunì e approvò una provvigione che concesse alle università di Apricena, Serracapriola, San Severo e Torremaggiore unimmunità di 10 anni per il pagamento di debiti e tributi fiscali (6). Una parte della popolazione superstite abbandonò la città e si trasferì altrove per paura di altri terremoti, quelli che restarono cominciarono dopo circa un anno la ricostruzione delle case, a cui contribuì il principe Francesco di Sangro (7). Nel 1634 le anime censite dal vescovo furono 1760 (8); nel 1637, a 10 anni dal terremoto, le famiglie erano scese da 1100 a 600 nuclei (9). (1) | |||||
Serracapriola | FG | 41.8056 | 15.1594 | IX | |
Il terremoto fece crollare molte abitazioni, le due chiese parrocchiali, la chiesa di Santa Maria del Monte, posta fuori dal paese. Vi furono danni e crolli nel Monastero di SantAngelo de Zoccolanti, nel Monastero dei Cappuccini e nel castello baronale. La chiesa di San Mercurio fu ricostruita nello stesso sito nel 1630, come pure la chiesa di Santa Maria in Sylvis (1). I morti furono circa 2000 fra i circa 5500 residenti, ossia il 36%, più un numero imprecisato di vittime sconosciute (2); secondo altre fonti i morti furono 400 (3) ed ancora che i superstiti furono circa 200 (4). In seguito alla richiesta dei signori locali, la Regia Camera di Napoli si riunì e approvò una provvigione che concesse alle università di Apricena, San Paolo in Civitate, Serracapriola, San Severo e Torremaggiore unimmunità di 10 anni per il pagamento di debiti e tributi fiscali (5). Sono stati rinvenute inoltre alcune istanze per ottenere dilazioni dei debiti, denuncie e citazioni per appropriazioni indebite presentate alluditore della Dogana delle pecore (6). Poiché le repliche seguitarono ininterrotte per circa tre anni, la popolazione abitò per tutto quel tempo in campagna, in baracche di legno (7); mentre in un primo momento molti si rifugiarono nel convento dei Cappuccini (8). La replica del 7 agosto causò nuovi crolli, laggravamento delle lesioni causate il 30 luglio e almeno altre 30 vittime (9). (1) | |||||
San Marco in Lamis | FG | 41.7122 | 15.6364 | VIII | |
Il terremoto fece crollare circa 20 abitazioni; non si ricordarono vittime (1). (1) | |||||
Lucera | FG | 41.5075 | 15.335 | V-VI | |
Il terremoto causò il crollo di parte di una volta della chiesa di Santa Lucia, di alcuni muri e di molti comignoli; si verificarono danni allAbbadia dellArcivescovo di Benevento, al Coro della chiesa della Pietà, al Coro della chiesa del Salvatore dei Padri Mendicanti (1). La popolazione si rifugiò in campagna, alloggiando in tende (2). (1) |
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1627 07 30 10 50 -- 41.73 15.35 0.0 10.0 0 200 Gargano
1627 07 30 11 05 -- 41.68 15.38 0.0 8.5 0 200 San Severo
1627 08 07 16 40 -- 41.75 15.33 0.0 9.0 0 200 Gargano
1627 09 06 15 50 -- 41.60 15.35 0.0 8.5 0 200 Gargano
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