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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
30 07 162711:0541.68315.383b8.58.5102005.8ISan SeveroItaly

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Space-time parameters

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1627 07 30 10 50 -- 41.73 15.35 0.0 10.0 0 200 Gargano
1627 07 30 11 05 -- 41.68 15.38 0.0 8.5 0 200 San Severo
1627 08 07 16 40 -- 41.75 15.33 0.0 9.0 0 200 Gargano
1627 09 06 15 50 -- 41.60 15.35 0.0 8.5 0 200 Gargano


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Previous catalogues and reasons of the corrections

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1627 07 30 10:50 41.73 15.35 10.0 10.0 65 194 Gargano
PFG 1627 07 30 11:- 41.78 15.30 10.5 - - - Capitanata settentrionale

CFT 1627 07 30 11:05 41.68 15.38 8.5 8.5 1 194 San Severo
PFG 1627 07 30 11:15 41.78 15.30 9.0 - - - Capitanata settentrionale

CFT 1627 08 07 16:40 41.75 15.33 9.0 9.0 5 194 Gargano
PFG 1627 08 07 17:- 41.78 15.30 10.0 - - - Capitanata settentrionale

CFT 1627 09 06 15:50 41.60 15.35 8.5 8.5 2 194 Gargano
PFG 1627 09 06 16:- 41.68 15.38 9.0 - - - Capitanata settentrionale


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

È stata revisionata la bibliografia del Catalogo ed è stata sviluppata una ricerca bibliografica ed archivistica. Sono state analizzate numerose fonti manoscritte e a stampa, nonché una ricca produzione di studi storiografici e scientifici. La presente revisione ha ampliato il precedente livello di conoscenza soprattutto sulla base di nuovi documenti amministrativi.
Un importante contributo è venuto dai materiali conservati negli archivi ecclesiastici locali: parrocchiali, diocesani e monastici. Si segnala, in particolare, la relazione di Gabriele da Cerignola (1), conservata nella Biblioteca provinciale dei Cappuccini di Foggia. Di particolare rilievo per le valutazioni macrosismiche sono le informazioni tratte dal voluminoso manoscritto coevo di Vincenzo Aceto (2), conservato presso l’Archivio Vescovile di Troia. Sono stati, inoltre, individuati carteggi di interesse informativo conservati negli Archivi di Stato di Foggia e di Napoli: di grande dettaglio è la documentazione istituzionale conservata nel fondo Dogana delle pecore dell’Archivio di Stato di Foggia. All’Archivio di Stato di Napoli sono emersi documenti relativi a richieste di immunità fiscale inoltrate alla Regia Camera della Sommaria dai diversi centri della Puglia colpiti dal terremoto: si tratta di Notamenti del Consiglio Collaterale, in cui si fa menzione delle zone colpite, ma si rimanda ad altre relazioni ufficiali, tra cui quella del Credenziero della Dogana di Foggia, non più reperibili. Presso l’Archivio Segreto Vaticano (fondo Sacra Congregatio Concilii) sono state individuate 21 relazioni episcopali relative alle diocesi di Troia, San Severo e Lucera.
È stato analizzato il manoscritto coevo di Antonio Lucchino (3), testimone diretto dell’evento, conservato presso la Biblioteca comunale di San Severo, già utilizzato da Baratta e successivamente edito a cura dello storico Checchia (Lucchino ed.1933) (4). Sono stati consultati anche altri importanti resoconti di testimoni diretti, residenti in paesi situati fuori dall’area dei maggiori effetti (Ballerani 1627; Geronimo di Napoli 1627; Foglia 1627; Da Secinara 1652; Del Vasto ed.1883; Cerqua ed.1897) (5). È stata rianalizzata la carta sismica rappresentante la diffusione dei danni (De Poardi 1627) (6), che si segnala come uno dei primi tentativi di rappresentazione cartografica di un terremoto (dopo quello del 1564). Positivo è stato anche l’esito della ricerca volta all’individuazione di epigrafi commemorative: ne sono state reperite 6 (7). Numerose le pubblicazioni di storia generale e locale, che molto spesso riportano l’evento citando però le medesime fonti. Di particolare interesse sono anche le informazioni di Fiore (1963) (8) per quanto riguarda la città di Torremaggiore e le notizie di Tito (1859) (9) per San Severo. Il terremoto è ricordato in tutta la storiografia successiva dell’area, ma spesso in modo solo generico, ed è stato oggetto di revisione da parte di Molin e Margottini (1981, 1985) (10).

Note

(1)
Biblioteca Provinciale dei Cappuccini di Foggia, s.s., Gabriele da Cerignola, Memoria della fondazione di questa nostra provincia dei Cappuccini di Sant’Angelo e di suoi luoghi con il catalogo di tutti li vicari seu ministri provinciali, che l’hanno governata.

(2)
Archivio Vescovile di Troia, cc.n.n., V.Aceto, Troia sagra tesoro del Capitolo cattedrale di Troia.

(3)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.

(4)
Lucchino A.
Del terremoto che addì 30 luglio 1627 ruinò la Città di Sansevero e le terre circonvicine (cronaca inedita del 1630) a cura di N.Checchia.
Foggia 1930
(5)
Ballerani M.
Caso grandissimo occorso nel presente anno 1627 dove si sentono terremoti, e ruvine con morte di migliara di persone, che pareva proprio il giuditio universale, essendosi sommerse in Puglia da 9 Lochi Principali.
Lanciano-Jesi 1627
Geronimo di Napoli
Lettera del P. Provinciale de Cappuccini [Fra’ Geronimo di Napoli] mandata al P. Generale in Napoli, Bovino 2 agosto 1627, in G.A.Foglia, "Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627 a dì 30 di luglio a’ hore sedici", pp.7-8.
Napoli 1627
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
Filippo da Secinara
Trattato universale di tutti li terremoti occorsi, e noti nel mondo, con li casi infausti, ed infelici pressagiti da tali terremoti. Ove si fà mentione de Prencipi, e Monarchi, che regnorono in quei tempi, accennandosi le loro qualità, ed’altre cose memorabile, e curiose.
L’Aquila 1652
Del Vasto F.
Vera Relatione del terribile terremoto seguito in Puglia nel prossimo passato mese di luglio [1627], con danno et rovina di molte Terre, et di due Città, con mortalità grandissima di persone, nella quale s’intende la ritirata fatta dal Mare dentro il proprio letto per spatio di tre miglia, et la subita uscita dal detto letto con grandissimo empito et rovina. Cose di stupore et meraviglia. In Ferrara, presso Francesco Suzzi, 1627, in A.Tessier, Note ed appunti, "Giornale degli eruditi e curiosi", a.1,vol.2, n.36, 1 settembre 1883, coll.634-635.
Padova 1883
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a’ 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
Napoli 1897
(6)
De Poardi G.V.
Nuova relatione del grande e spaventoso terremoto successo nel Regno di Napoli, nella Provincia di Puglia, in Venerdì li 30 luglio 1627.
Roma 1627
(7)
Epigrafe posta sul campanile della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in ricordo del contributo elargito dal Principe Pasio de Sangro per la ricostruzione dell’edificio crollato a causa del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.11.
San Severo 1963
Epigrafe posta sulla facciata della chiesa di Santa Margherita di San Severo in memoria del terremoto del 30 luglio 1627 (1630), in G.A.De Checchia, "Il Municipio di San Severo, 1556-1861", pp.17-18.
San Severo 1982
Epigrafe posta sulla porta di destra della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in memoria della ricostruzione dell’edificio crollato a causa del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.10.
San Severo 1963
Epigrafe posta sulla porta laterale di destra della facciata della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in memoria del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.9.
San Severo 1963
Archivi Fotografici SGA, Epigrafe posta nella chiesa di S.Maria in Sylvis di Serracapriola in memoria del restauro della chiesa danneggiata dal terremoto del 30 luglio 1627, 1630.

Epigrafe posta (fino al 1970) in un edificio in Piazza della Repubblica a San Severo in memoria del terremoto del 30 luglio 1627 (1628), in "Corriere di San Severo", 21 dicembre 1981.
San Severo 1981
(8)
Fiore M.A.
La chiesa matrice di Torremaggiore.
San Severo 1963
(9)
Tito V.
Memorie della parrocchiale e collegiata chiesa di San Giovanni Battista eretta nella città di San Severo.
Napoli 1859
(10)
Molin D. e Margottini C.
Il terremoto del 1627 nella Capitanata settentrionale, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dell’Italia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.251-279.
Udine 1981
Molin D. e Margottini C.
The earthquake of July 1627 in the Northern Capitanata, in "Atlas of Isoseismal Maps of Italian Earthquakes", a cura di D.Postpischl, CNR-PFG, Quaderni de «La Ricerca Scientifica», n.114, vol.2A, pp.36-37.
Roma 1985

Effects in the social context

Il numero delle vittime complessive varia notevolmente da fonte a fonte e oscilla da 30.000 a 5.000. Non è stato possibile verificare su tutta l’area l’effettivo numero dei morti in uno stesso tipo di documentazione; tuttavia, una cifra vicina a quella reale è possibile ottenerla dalla cronaca di Lucchino, che riporta 4.500 vittime per Apricena, Lesina, San Paolo di Civitate, San Severo, Serracapriola, Torremaggiore. La cifra non comprende il numero dei forestieri presenti. Considerando che Lucchino non riportò il numero delle vittime per tutte le località più fortemente colpite, se ne deduce che la cifra complessiva superò le 4.500 unità. La "Regia Provisione" rinvenuta nel fondo "Dogana delle pecore" dell’Archivio di Stato di Foggia, documento ufficiale, riporta il numero di circa 4.000 morti. La località che ebbe la più alta percentuale di vittime fu Apricena, con circa il 45% degli abitanti totali, seguita da Serracapriola e San Paolo di Civitate con il 35% circa.
Il terremoto colpì in maniera grave la Capitanata nel patrimonio edilizio e nelle infrastrutture agricole, causando una danno rilevante, che non fu alleviato da adeguate disposizioni amministrative. In alcuni casi è ricordata l’emigrazione di molte famiglie e anche di religiosi, da San Severo e zone limitrofe verso località ritenute più sicure. La Regia Camera della Sommaria di Napoli concesse esenzioni fiscali per 10 anni alle università (paesi) di San Severo, Serracapriola, Apricena e Torremaggiore, in seguito alle relazioni sui danni presentate alla corte di Napoli da autorità pugliesi. Le relazioni pervenute sono quelle del preside della Regia Udienza di Capitanata, Giovanni Vincenzo Strambone, e quella del regio uditore di Capitanata, Angelo Crescentio. L’effetto demografico di lungo periodo su alcuni abitati fu notevole: San Severo nel 1627 aveva circa 5.000 abitanti e nel 1634 le anime censite dal vescovo erano 1760 (solitamente venivano esclusi i bambini sotto i due anni di età). Nel 1637, a dieci anni dal terremoto, le famiglie erano scese da 1.100 a 600. La ricostruzione, secondo le fonti, fu completata nell’arco di dieci anni per quanto riguarda l’edilizia privata.

Demography elements

Al momento del terremoto Apricena contava 2000 abitanti, San Paolo di Civitate circa 1000, San Severo 5000 abitanti. A Serracapriola i residenti erano 5500; Torremaggiore contava 2000 abitanti (1).

Note

(1)
Molin D. e Margottini C.
Il terremoto del 1627 nella Capitanata settentrionale, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dell’Italia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.251-279.
Udine 1981

Concurrent natural and man-induced destructive events

La scossa del 6 settembre 1627 fu preceduta da una forte tempesta di pioggia e grandine che apportò danni alle coltivazioni, soprattutto a Lucera (1). Molto probabilmente si ebbero nuovi crolli e lesioni ma l’entità dei danni propri della scossa fu accresciuta dai danni del maltempo (2).

Note

(1)
Geronimo di Napoli
Lettera del P. Provinciale de Cappuccini [Fra’ Geronimo di Napoli] mandata al P. Generale in Napoli, Bovino 2 agosto 1627, in G.A.Foglia, "Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627 a dì 30 di luglio a’ hore sedici", pp.7-8.
Napoli 1627
(2)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.

Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627

Administrative historical affiliations

L’area interessata dall’evento faceva parte del Regno di Napoli. Le zone corrispondenti a quelle che subirono i massimi effetti rientravano nell’amministrazione del principe di San Severo.

Social and economic effects

La prima reazione della popolazione dopo la scossa del 30 luglio 1627 fu l’abbandono delle abitazioni per rifugiarsi nelle campagne; vennero costruite capanne e tende di fortuna dove molte famiglie abitarono anche per anni, aspettando la ricostruzione delle proprie case: è il caso di Lucera, di Troia e di Apricena, dove la popolazione alloggiò in tende (1). A San Severo una parte della popolazione superstite abbandonò la città e si trasferì altrove per paura di altri terremoti; quelli che restarono cominciarono dopo circa un anno la ricostruzione delle case, a cui contribuì il principe Francesco di Sangro (2). A Serracapriola, poiché le repliche seguitarono per circa 3 anni, la popolazione abitò per tutto quel tempo in baracche di legno (3). A Termoli il terremoto causò grande panico nella popolazione che soggiornò per 4 giorni all’aperto, in campagna (4).

Note

(1)
Del Vasto F.
Vera Relatione del terribile terremoto seguito in Puglia nel prossimo passato mese di luglio [1627], con danno et rovina di molte Terre, et di due Città, con mortalità grandissima di persone, nella quale s’intende la ritirata fatta dal Mare dentro il proprio letto per spatio di tre miglia, et la subita uscita dal detto letto con grandissimo empito et rovina. Cose di stupore et meraviglia. In Ferrara, presso Francesco Suzzi, 1627, in A.Tessier, Note ed appunti, "Giornale degli eruditi e curiosi", a.1,vol.2, n.36, 1 settembre 1883, coll.634-635.
Padova 1883
(2)
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.

(3)
Archivio Vescovile di Troia, cc.n.n., V.Aceto, Troia sagra tesoro del Capitolo cattedrale di Troia.

(4)
Romanelli D.
Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione frentana oggi Abruzzo Citeriore nel Regno di Napoli.
Napoli 1809

Institutional and administrative response

In seguito alla richiesta dei signori locali e soprattutto del sanseverese Francesco Morlino Pignatelli, che rivestiva allora l’incarico di Cancelliere del Regno e Presidente della Real Camera di Napoli, quest’ultima si riunì e approvò il 14 ottobre un provvedimento che concesse alle università di Apricena, Serracapriola, San Severo e Torremaggiore un’immunità di 10 anni per il pagamento di debiti e tributi fiscali. In una precedente consulta del 27 settembre, fra le Università che chiesero l’immunità, si trova elencato anche San Paolo di Civitate, che non compare nella provvigione finale (1). Alla Regia Camera della Sommaria di Napoli erano pervenute le relazioni sui danni causati dal terremoto scritte da autorità periferiche pugliesi: sono state reperite quella del Preside della Regia Udienza di Capitanata Giovanni Vincenzo Strambone e quella del regio Uditore di Capitanata Angelo Crescentio (2). Con un Notamento del Consiglio Collaterale fu ordinato al proreggente di San Severo di non carcerare gli eredi dei carcerati per debiti (3). Sono state rinvenute inoltre alcune istanze per ottenere dilazioni dei debiti, denuncie e citazioni per appropriazioni indebite presentate all’uditore della Dogana delle pecore (4). Il Viceré di Napoli scrisse al Preside della provincia di mandare aiuti per scavare e seppellire i cadaveri, per bruciare le stoppie e per sparare sulle città utilizzando le munizioni delle fortezze; tutti questi provvedimenti dovevano essere adottati al fine di evitare la peste e gli sciacallaggi. Il Viceré ordinò anche una maggiore vigilanza e punizioni severe per i colpevoli (5). Il principe di San Severo ordinò al duca di Cairano, barone di Sant’Arcangelo e segretario del Regno, di chiamare alcuni medici esperti affinché si consultassero per prendere decisioni idonee al fine di evitare infezioni ed epidemie (6). Il vescovo della diocesi di Lucera fece richiesta alla Santa Congregazione del Concilio di ridurre gli oneri delle Messe ad Apricena, dove diminuì anche il numero dei sacerdoti per la difficoltà della diocesi a soddisfare i debiti e gli oneri imposti dalla Santa Congregazione Tridentina, divenuti gravosi in quel momento di forti ristrettezze (7).

Note

(1)
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale sull’immunità chiesta dalle Università della Capitanata colpite dal terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 27 settembre 1627.

(2)
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale relativo ai provvedimenti da adottare in favore delle terre della Puglia colpite dal terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 9 agosto 1627.

Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale con cui si ordina che non siano molestate dai creditori le Università della Capitanata colpite dal terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 27 agosto 1627.

Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale relativo alla relazione del credenziero della dogana di Foggia sul terremoto del 3 luglio 1627, Napoli 5 novembre 1627.

Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore, serie IV, fascio 195, fasc.7392, Copia della regia provisione che concede alle Università di San Severo, Torremaggiore, Apricena e Serracapriola un’immunità di dieci anni per il pagamento dei debiti e dei tributi fiscali, San Severo 19 febbraio 1628.

Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.

(3)
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collatterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio, Collaterale a favore degli eredi carcerati per debito dell’Università di San Severo in occasione del terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 13 settembre 1627.

(4)
Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore, serie IV, fascio 233, fasc.8614, Atto di citazione giudiziaria di Giuseppe e Giuliano Marocco nei confronti di Giovanni Berardino Troiano di San Severo, Foggia 25 marzo 1629.

Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore, serie IV, fascio 233, fasc.8614, Istanza del mercante di panni Pringipio Bradice per conto dello zio Giovanni Berardino Troiano di San Severo per ottenere una dilazione nella restituzione dei suoi debiti in seguito al terremoto del 30 luglio 1627, Foggia 4 aprile 1629.

Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore, serie IV, fascio 201, fasc.7575, Denuncia del procuratore del convento della SS.Trinità di Apricena all’auditore della Dogana delle pecore contro Giovanni Cola Fania per l’appropriazione indebita di uno stabile distrutto dal terremoto del 30 luglio 1627 posto in Apricena, Foggia 1631.

(5)
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a’ 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
Napoli 1897
(6)
Vera relatione del pietoso caso successo nelle Terre contenute della Provincia di Puglia Regno di Napoli, cioè del terremoto sentito in questo presente anno 1627. Cavata da relationi, come si giudica, autentiche, e vere pubblicata per Gio. Orlandi stampatore alla Pietà.
Napoli 1627
(7)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.465 A, Lucerina I, Relazione del vescovo di Lucera Fabrizio Suardi alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, Lucera 20 giugno 1634.

Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.465 A, Lucerina I, Relazione del vescovo di Lucera Fabrizio Suardi alla Congregazione del Concilio sullo stato della diocesi, Lucera 18 gennaio 1629.

Reconstructions and relocations

Le chiese, i monasteri e i fabbricati di proprietà ecclesiastica, i cui danni risultano ben documentati, furono in gran parte ricostruiti o ristrutturati negli anni successivi all’evento (1). Gli ottimi raccolti del 1629 e le penurie delle zone limitrofe, fecero sì che i cereali potessero vendersi a caro prezzo, per cui gli abitanti di San Severo contribuirono generosamente alla riedificazione delle loro chiese, che pesò totalmente sulle comunità locali. Alla fine del 1631 fu riedificata la chiesa parrocchiale (2); si ha notizia di ricostruzioni e completi restauri di tutte le chiese in una relazione vescovile datata 1647 (3). Dopo un anno dal terremoto cominciò la ricostruzione delle case private, a cui contribuì il principe Francesco di Sangro (4). Dopo 10 anni dall’evento sismico la ricostruzione della città fu appare (5).
A Torremaggiore la chiesa di San Nicola fu ricostruita nel 1631 grazie ai contributi elargiti dal principe Paolo di Sangro (6); la chiesa di Sant’Antonio Abate fu ricostruita nel 1659 (7). A Serracapriola, la chiesa di Santa Maria in Silvys fu riedificata nel 1630 con contributi privati e del clero (8). La ricostruzione della chiesa di San Paolo di Civitate cominciò nel 1704 e fu completata nel 1709 (9). La chiesa parrocchiale di Troia fu riparata a spese del vescovo nel 1690 (10). Per la ricostruzione delle proprie abitazioni, i senzatetto di Canosa chiesero e ricevettero aiuti dai paesi vicini che non avevano subito danni, mentre non ebbero nessun contributo dai feudatari locali (11). I Maestri della SS.Annunziata di Napoli pensarono di far riedificare Lesina in un luogo detto Santo Spirito, a circa 2 miglia dal nucleo originario della città (12).

Note

(1)
Archivio Vescovile di Troia, cc.n.n., V.Aceto, Troia sagra tesoro del Capitolo cattedrale di Troia.

(2)
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.

(3)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma 23 marzo 1647.

(4)
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.

(5)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma gennaio 1641.

Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma 23 marzo 1647.

(6)
Epigrafe posta sulla porta di destra della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in memoria della ricostruzione dell’edificio crollato a causa del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.10.
San Severo 1963
Epigrafe posta sul campanile della chiesa di San Nicola di Torremaggiore in ricordo del contributo elargito dal Principe Pasio de Sangro per la ricostruzione dell’edificio crollato a causa del terremoto del 30 luglio 1627 (1631), in M.A.Fiore, "La Chiesa Matrice di Torremaggiore", fig.11.
San Severo 1963
Russi A.
Teanum Apulum. Le iscrizioni e la storia del Municipium.
Roma 1976
(7)
Fiore M.A.
Le associazioni laicali nella Chiesa Cattolica.
Torremaggiore 1966
(8)
Archivi Fotografici SGA, Epigrafe posta nella chiesa di S.Maria in Sylvis di Serracapriola in memoria del restauro della chiesa danneggiata dal terremoto del 30 luglio 1627, 1630.

(9)
Grassi F.
San Paolo di Civitate. «Saggi Storici», 2.a edizione.
Padova 1974
(10)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.819 A, Troiana I, Relatio Status Diocesis Troianae, Troia 20 dicembre 1690.

(11)
Morea G.
Canosa dalle origini all’Ottocento.
Barletta 1968
(12)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.

Theories and observations

In accordo con le teorie del tempo, fu fatta grande attenzione alle correlazioni fra terremoto e fenomeni atmosferici, per cui si hanno molte informazioni su altri eventi naturali concomitanti a questo periodo sismico. Agli inizi di luglio si verificarono in Capitanata delle grandi alluvioni alle quali seguirono caldi eccessivi, tanto che molti abitanti di San Severo lasciarono il centro abitato per passare il resto della stagione nelle campagne e sui monti vicini (1). Il 27 luglio vi fu una eclissi totale di luna che durò 6 ore, le acque dei pozzi si intorbidirono diventando fetide e imbevibili. Il 29 luglio si sentirono molti rumori sotterranei e il sole fu per 4 giorni così "carico di vapori", da potersi fissare con lo sguardo. Il 30 luglio il caldo divenne insopportabile e l’adombramento del sole si fece più intenso. Alcuni laghetti si seccarono ed emanarono gas sulfurei (2). Una fonte riporta che a Lucera il terremoto fu preceduto da un turbine d’aria (3).

Note

(1)
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.

(2)
Rezzadore P.
Il mondo ne’ suoi fulgori e tremori.
Firenze 1914
(3)
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a’ 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
Napoli 1897

Major earthquake effects

Le località più gravemente colpite furono Apricena, Lesina, San Paolo di Civitate, San Severo e Torremaggiore dove la maggior parte degli edifici crollarono. Gravissimmi e ben documentati i danni alle chiese, ai monasteri e ai fabbricati di proprietà ecclesiastica. Più incerti i dati circa i danni alle abitazioni private, spesso forniti dalle relazioni coeve, che tendono però a raggruppare diverse località e a darne immagini complessive. L’area danneggiata meno gravemente comprende le località costiere del Gargano, fino a Manfredonia a sud e a Termoli, a nord. Il terremoto fu avvertito a est fino alle isole Tremiti e a ovest in molte località dell’Appennino dauno e della Campania, compresa la città di Napoli.

Effects on the environment

Gli effetti maggiori sono localizzati in gran parte nei pressi di San Paolo di Civitate e lungo il corso del fiume Fortore; si tratta di sprofondamenti, rotture del terreno, straripamenti, fuoriuscite di gas, comparsa e scomparsa di sorgenti, variazioni di livello dei pozzi. Lontano dall’area epicentrale si verificarono frane e alterazioni del regime idrico in varie località, e fenomeni di liquefazione presso Troia. Un’ondata di maremoto colpì il tratto di costa prospiciente il lago di Lesina, il litorale di Manfredonia e la foce del fiume Sangro. In prossimità del fiume Saro (identificato con l’attuale Faro) il riflusso del mare fu di circa 90 m. Presso la foce del fiume Fortore il mare si ritirò dapprima per 2 miglia (oltre 3 km), poi si riversò sulla costa. Il maremoto causò l’allagamento della pianura tra Silvi e Mutignano e l’inondazione delle campagne di Sannicandro Garganico; non si hanno notizie di vittime.

Full Chronology Of The Earthquake Sequence

30 luglio 1627, ore 16:00 italiane (10:50 GMT ca.), scossa principale; ebbe effetti disastrosi a San Paolo di Civitate, San Severo, Serracapriola, Torremaggiore, Apricena e Lesina (1).
30 luglio 1627, ore 16:15 italiane (11:05 GMT ca.), altra scossa violentissima segnalata a San Severo, dove causò ulteriori crolli e lesioni; interessò con molta probabilità tutti gli altri paesi compresi nell’area epicentrale, ma le fonti non riportano notizie precise (2).
30 luglio 1627, dopo la due scosse ricordate ne furono avvertite altre (3).
Tra le numerose repliche dei mesi successivi, per la maggior parte delle quali le fonti non menzionano date, orari ed effetti, si possono ricordare le più forti (4):
7 agosto 1627, ore 22:00 italiane (16:40 GMT ca.), scossa rovinosa che causò ulteriori estesi crolli ad Apricena, San Severo e Serracapriola, provocando altre vittime; gravi danni si verificarono a San Marco in Lamis; la scossa fu molto violenta a Lucera (5).
8 agosto 1627, ore 1 GMT, replica sentita fortemente in tutta la Capitanata settentrionale (6).
24 agosto 1627, altra replica nella Capitanata settentrionale (7).
6 settembre 1627, ore 22:00 italiane (15:50 GMT ca.), scossa rovinosa a San Severo, dove si ebbero nuovi crolli e gravi lesioni ai fabbricati (8), e a Lucera, dove causò più danni della scossa del 30 luglio; venne avvertita anche a Napoli (9).
12 luglio 1628, ore 3 GMT, scossa violenta avvertita a San Severo (10).

Note

(1)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.

Del Vasto F.
Vera Relatione del terribile terremoto seguito in Puglia nel prossimo passato mese di luglio [1627], con danno et rovina di molte Terre, et di due Città, con mortalità grandissima di persone, nella quale s’intende la ritirata fatta dal Mare dentro il proprio letto per spatio di tre miglia, et la subita uscita dal detto letto con grandissimo empito et rovina. Cose di stupore et meraviglia. In Ferrara, presso Francesco Suzzi, 1627, in A.Tessier, Note ed appunti, "Giornale degli eruditi e curiosi", a.1,vol.2, n.36, 1 settembre 1883, coll.634-635.
Padova 1883
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a’ 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
Napoli 1897
Vera relatione del pietoso caso successo nelle Terre contenute della Provincia di Puglia Regno di Napoli, cioè del terremoto sentito in questo presente anno 1627. Cavata da relationi, come si giudica, autentiche, e vere pubblicata per Gio. Orlandi stampatore alla Pietà.
Napoli 1627
Filippo da Secinara
Trattato universale di tutti li terremoti occorsi, e noti nel mondo, con li casi infausti, ed infelici pressagiti da tali terremoti. Ove si fà mentione de Prencipi, e Monarchi, che regnorono in quei tempi, accennandosi le loro qualità, ed’altre cose memorabile, e curiose.
L’Aquila 1652
(2)
Molin D. e Margottini C.
Il terremoto del 1627 nella Capitanata settentrionale, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dell’Italia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.251-279.
Udine 1981
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.

(3)
Lettera di Giovan Jacono Cerqua, Lucera 8 agosto 1627, in G.Mercalli, Ragguaglio del terremoto successo in Puglia a’ 30 luglio 1627, "Archivio Storico per le Province Napoletane", a.22, fasc.1, pp.120-123.
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Vera relatione del pietoso caso successo nelle Terre contenute della Provincia di Puglia Regno di Napoli, cioè del terremoto sentito in questo presente anno 1627. Cavata da relationi, come si giudica, autentiche, e vere pubblicata per Gio. Orlandi stampatore alla Pietà.
Napoli 1627
Vera relatione delli danni fatti dal terremoto nel Regno di Napoli con l’estirpatione di molte Città, & luoghi, & mortalità grandissima di gente.
Milano 1627
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Nuova relatione del grande e spaventoso terremoto successo nel Regno di Napoli, nella Provincia di Puglia, in Venerdì li 30 luglio 1627.
Roma 1627
(4)
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Il terremoto del 1627 nella Capitanata settentrionale, in "Contributo alla caratterizzazione della sismicità del terremoto italiano". Memorie presentate al Convegno annuale del Progetto Finalizzato "Geodinamica" del C.N.R. sul tema: "Sismicità dell’Italia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Udine 12-14 maggio 1981. Commissione ENEA-ENEL per lo studio dei problemi sismici connessi con la realizzazione di impianti nucleari, pp.251-279.
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(5)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.

Vera relatione del pietoso caso successo nelle Terre contenute della Provincia di Puglia Regno di Napoli, cioè del terremoto sentito in questo presente anno 1627. Cavata da relationi, come si giudica, autentiche, e vere pubblicata per Gio. Orlandi stampatore alla Pietà.
Napoli 1627
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
(6)
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
(7)
Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
(8)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.

Foglia G.A.
Historico discorso del gran terremoto successo nel Regno di Napoli, nella provincia di Capitanata di Puglia, nel corrente anno 1627. à dì 30. di luglio à hore sedici.
Napoli 1627
(9)
Ballerani M.
Caso grandissimo occorso nel presente anno 1627 dove si sentono terremoti, e ruvine con morte di migliara di persone, che pareva proprio il giuditio universale, essendosi sommerse in Puglia da 9 Lochi Principali.
Lanciano-Jesi 1627
(10)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.

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Felt Localities (1)

Locality Province Lat Lon Intensity
San SeveroFG41.685315.3806VIII-IX

Il terremoto fece crollare la maggior parte delle abitazioni e causò lesioni e crolli in tutte le chiese e i monasteri, tranne la chiesetta della Pietà e la chiesa dell’Oliveto, che restarono intatte (1). I morti verificati furono circa 800 su 5000 abitanti, più un numero imprecisato di vittime non residenti. La percentuale relativamente bassa di vittime, circa il 16%, si può ascrivere al fatto che all’ora dell’evento gran parte della popolazione si trovava nelle campagne. Infatti, dai nomi di molte vittime, annotate nei registri parrocchiali rinvenuti, si legge che in maggioranza furono donne e bambini (2). Fra gli edifici sacri crollarono: la Tribuna, il campanile e parte di una navata della Cattedrale; il tetto e due muri della chiesa di San Carlo; il tetto e un muro laterale della chiesa di San Nicolò; i dormitori, la tribuna della chiesa e il campanile del Monastero dei Celestini; i dormitori, il campanile, il coro e il tetto della chiesa del Monastero di San Francesco; i dormitori, il campanile e il tetto della chiesa del Monastero di Sant’Agostino; la chiesa e le stanze del piano superiore del Monastero dei Domenicani; tutto il Monastero delle Monache e parte della Chiesa vecchia ad esso annessa; la chiesa di Santa Croce al Mercato; la Chiesa di Sant’Onofrio con l’Ospedale dei Pellegrini; la facciata e gran parte del tetto della chiesa del Monte della Pietà, gli ospizi e l’infermeria dell’Ospedale annesso; le volte e un muro della chiesa delle Grazie. Subirono danni più lievi la chiesa di San Giovanni, in cui cadde una parte del tetto e fu danneggiata la Cappella della SS.Annunziata; la chiesa e il Monastero di San Berardino dei Zoccolanti; il Monastero dei Cappuccini; il Monastero di San Rocco; la chiesa di San Biase (3). Si ha notizia di ricostruzioni e completi restauri di tutte le chiese in una relazione vescovile datata 1647 (4). Subirono lesioni tutte le stanze del piano superiore del palazzo del Principe, il palazzo del Governatore e le mura del carcere. Crollarono i palazzi Giannotti, Ortizi, Torres e subirono crolli e lesioni le case vescovili, il palazzo Negri e il palazzo Sapienza (5). In seguito alla richiesta dei signori locali e soprattutto del sanseverese Francesco Morlino Pignatelli, che rivestiva allora l’incarico di Cancelliere del Regno e Presidente della Real Camera di Napoli, quest’ultima si riunì e approvò una provvigione che concesse alle università di Apricena, Serracapriola, San Severo e Torremaggiore un’immunità di 10 anni per il pagamento di debiti e tributi fiscali (6). Una parte della popolazione superstite abbandonò la città e si trasferì altrove per paura di altri terremoti, quelli che restarono cominciarono dopo circa un anno la ricostruzione delle case, a cui contribuì il principe Francesco di Sangro (7). Nel 1634 le anime censite dal vescovo furono 1760 (8); nel 1637, a 10 anni dal terremoto, le famiglie erano scese da 1100 a 600 nuclei (9).

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Vera relatione del pietoso caso successo nelle Terre contenute della Provincia di Puglia Regno di Napoli, cioè del terremoto sentito in questo presente anno 1627. Cavata da relationi, come si giudica, autentiche, e vere pubblicata per Gio. Orlandi stampatore alla Pietà.
Napoli 1627
Epigrafe posta sulla facciata della chiesa di Santa Margherita di San Severo in memoria del terremoto del 30 luglio 1627 (1630), in G.A.De Checchia, "Il Municipio di San Severo, 1556-1861", pp.17-18.
San Severo 1982
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
1755
Tito V.
Memorie della parrocchiale e collegiata chiesa di San Giovanni Battista eretta nella città di San Severo.
Napoli 1859
De Ambrosio F.
Memorie storiche della città di San Severo in Capitanata.
Napoli 1875
(2)
Archivio della Parrocchia di San Giovanni Battista di San Severo, Registri Parrocchiali, vol.1, Registro dei matrimoni, battesimi, morti, dal 1610 al 1640, cc.149-150, Nota dell’arciprete F.De Magris sul terremoto del 30 luglio 1627.
1627
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Libro dei morti dal 1º luglio 1600 al 23 gennaio 1672 della parrocchia di San Nicola in San Severo.
0017
(3)
Archivio Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini di Firenze, Filippo Bernardi, Relazione dello stato di tutti li conventi dei frati Cappuccini d’Italia, sec.XVIII.
0018
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma gennaio 1641.
1641
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Ecclesiae Cathedralis Civitatis Sancti Severi et Diocesis, San Severo 13 giugno 1634.
1634
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Ristretto della Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma 16 marzo 1630.
1630
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, San Severo 11 luglio 1665.
1665
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, San Severo 16 giugno 1668.
1668
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Ecclesiae Sancti Severi, San Severo dicembre 1678.
1678
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.
1979
Fraccacreta M.
Teatro topografico storico-poetico della Capitanata e degli altri luoghi più memorabili e limitrofi della Puglia, tomo 6.
Napoli 1828
(4)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma 23 marzo 1647.
1647
(5)
Biblioteca Comunale di San Severo, Manoscritti, 10, Antonio Lucchino, Istoria della caduta di tutta la città di San Severo per il terremoto accaduto il giorno di venerdì il 30 luglio 1627 di mezzogiorno composto nel 1628.
1755
(6)
Archivio di Stato di Foggia, Dogana delle pecore, serie IV, fascio 195, fasc.7392, Copia della regia provisione che concede alle Università di San Severo, Torremaggiore, Apricena e Serracapriola un’immunità di dieci anni per il pagamento dei debiti e dei tributi fiscali, San Severo 19 febbraio 1628.
1628
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale relativo ai provvedimenti da adottare in favore delle terre della Puglia colpite dal terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 9 agosto 1627.
1627
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale con cui si ordina che non siano molestate dai creditori le Università della Capitanata colpite dal terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 27 agosto 1627.
1627
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collatterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio, Collaterale a favore degli eredi carcerati per debito dell’Università di San Severo in occasione del terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 13 settembre 1627.
1627
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale sull’immunità chiesta dalle Università della Capitanata colpite dal terremoto del 30 luglio 1627, Napoli 27 settembre 1627.
1627
Archivio di Stato di Napoli, Consiglio Collaterale, Consiglio, Notamenti, reg.12, Notamento del Consiglio Collaterale relativo alla relazione del credenziero della dogana di Foggia sul terremoto del 3 luglio 1627, Napoli 5 novembre 1627.
1627
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.
1979
(7)
Archivio della Parrocchia di S.Nicola di San Severo, Antonio Irmici, Storia della parrocchia, sec.XIX, copia dattiloscritta 1979.
1979
(8)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Ecclesiae Cathedralis Civitatis Sancti Severi et Diocesis, San Severo 13 giugno 1634.
1634
(9)
Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregatio Concilii, Relationes dioecesium, b.743 A, Sancti Severi I, Relatio Status Diocesis Sancti Severi, Roma gennaio 1641.
1641