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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
10 02 154713:2044.710.633b781300295.1IReggio EmiliaItaly

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Space-time parameters

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1547 02 10 13 20 -- 44.70 10.63 0.0 8.0 0 29 Reggio Emilia
1547 03 24 -- -- -- 44.70 10.63 0.0 5.5 0 29 Reggio Emilia


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Previous catalogues and reasons of the corrections

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1547 02 10 13:20 44.70 10.63 7.0 8.0 13 27 Reggio Emilia
PFG 1547 02 10 19:- 44.67 10.75 8.0 - - - San Martino in Rio

CFT 1547 03 24 - 44.70 10.63 5.5 5.5 1 27 Reggio Emilia
PFG 1547 03 24 - 44.70 10.67 8.0 - - - Reggio nell’Emilia


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

È stata revisionata la bibliografia del Catalogo e sviluppata una ricerca specifica presso gli Archivi di Stato di Reggio Emilia e di Modena e negli archivi comunali dei paesi del circondario; è stato, inoltre, eseguito lo spoglio sistematico della storiografia locale. Per le città di Reggio Emilia e Modena la ricerca ha conseguito esiti positivi, soprattutto riguardo alla scossa del 10 febbraio 1547, che si manifestò più violentemente. Le fonti reperite sono tipologicamente diverse e comprendono documentazione pubblica coeva e cronachistica redatta da testimoni diretti degli eventi. Queste fonti indipendenti hanno garantito un buon dettaglio del quadro dei danni. Negativi i sondaggi effettuati nella documentazione amministrativa comunale e nella memorialistica locale di Correggio, Novellara, Scandiano, Carpi e Nonantola: per questi anni il patrimonio archivistico è residuale. La dispersione o distruzione degli atti amministrativi e diplomatici, a causa di incendi, di incuria, ecc., ha un peso rilevante rispetto alla documentazione conservata.

Development of earthquakes review

Del periodo considerato, che dal febbraio 1547 giunge al dicembre 1549, è stata reperita una significativa documentazione soprattutto per Reggio Emilia.
Nelle Provvisioni della Comunità (Archivio di Stato di Reggio Emilia) (1), nei Recapiti ad esse relative (2) e nel libro delle spese del Massarolo (3) sono molte le informazioni relative alla tipologia dei danni agli edifici pubblici ed agli interventi di recupero attuati dalla Comunità. Importanti dettagli sono forniti dalle relazioni diaristiche di testimoni diretti (4). Con le successive cronache del Pellicelli e dell’Azzari (5) la notizia si attesta stabilmente nella storiografia reggiana; quella settecentesca del Guidelli (6) fornisce ulteriori elementi al panorama già ricco di particolari. La cronaca del Visdomi (7), ripresa dal Reginus (8) a sua volta citato dal Baratta (9), costituisce l’unica fonte che attesta la ripresa dell’attività sismica in Reggio Emilia, descrivendo le scosse del marzo 1547 e del maggio dell’anno successivo. La scossa del 27 dicembre 1549, conclusiva del periodo sismico, è citata dal Baratta (10), sulla scorta del Reginus (11).
Per la città di Modena il ventaglio delle fonti è meno ampio ed articolato e si limita cronologicamente alla scossa del 10 febbraio: ad una breve annotazione diplomatica del tempo (12), che definisce come mediocre il terremoto avvertito, si accompagnano due sole memorie locali. La coeva cronaca di De’ Bianchi (13), personaggio di spicco della comunità modenese per le sue varie attività e autore di provata attendibilità, pur non contenendo riferimenti a danni, è di interesse per l’analisi di alcuni comportamenti sociali. Vedriani (14), storico modenese del secolo XVII, pur non essendo stato testimone dell’evento riporta informazioni sui danni. Le storie locali ottocentesche di Davolio (15) e di Roncaglia (16) riportano notizie di risentimento della scossa del 10 febbraio, rispettivamente per Bagnolo e Novellara e per San Felice sul Panaro.

Note

(1)
Archivio di Stato di Reggio Emilia, Comune di Reggio, Provvigioni, 1547 fasc.121, Consiglio Generale di Reggio Emilia, Provvisioni.

Archivio di Stato di Reggio Emilia, Recapiti alle Provvigioni, 1546-1547, Carte Sciolte, Stato di Reggio, Verbale della Seduta Consigliare del 16 marzo 1547.

(2)
Archivio di Stato di Reggio, Comune di Reggio, Recapiti alle Provvisioni, 1546-47, Lettera al Consiglio Generale di Reggio.

(3)
Archivio di Stato di Reggio Emilia, comune di Reggio Emilia, Giornale del Massaro, 1545-1553, P.Pratonerio, Spese sostenute per la ricostruzione degli edifici di proprietà comunale danneggiati dal terremoto del 1547.

(4)
Franchi Giorgio
Nove. Diario di un paese dell’Appennino (1544-1557), ed. G.Petrolini.
Parma 1980
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
Rinieri G.
Cronaca 1535-1549, ed. A.Antonelli e R.Pedrini, note storiche di M.Poli (Collana di cronache bolognesi d’epoca medioevale, moderna e contemporanea, 1).
Bologna 1998
(5)
Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Reggiani, C.54, Giuseppe Domenico Pellicelli, Continuazione delle historie di Reggio (dal 1510 al 1700), sec.XVIII.

Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Reggiani, C.41-4, Fulvio Azzari, Croniche di Reggio Lepido, copia Fontanesi, sec.XVII, copia XVIII.

(6)
Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Turri, G.17, Giuseppe Guidelli, Notizie della città di Reggio (dalle origini al 1709), 1777.

(7)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(8)
Reginus
Notizie di terremoti sentiti in Reggio dall’anno 1223 in avanti, in "Il Crostolo. Almanacco istoriografico reggiano per l’anno 1880", pp.84-91.
Reggio Emilia 1880
(9)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(10)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(11)
Reginus
Notizie di terremoti sentiti in Reggio dall’anno 1223 in avanti, in "Il Crostolo. Almanacco istoriografico reggiano per l’anno 1880", pp.84-91.
Reggio Emilia 1880
(12)
Archivio Storico Comunale di Modena, "Vachete Camere Sapientium", n.114 (1547), Foglio di guardia.

(13)
De’ Bianchi Tommasino detto de’ Lancellotti
Cronaca Modenese (1506-1554), ed. C.Borghi e L.Lodi, in "Monumenti di Storia Patria delle Provincie Modenesi", Cronache, tomo 2, 12 voll.
Parma 1862
(14)
Vedriani L.
Historia dell’antichissima città di Modena, 2 voll.
Modena 1666
(15)
Biblioteca Comunale "G.Malagoli" di Novellara, Vincenzo Davolio, Memorie istoriche di Novellara e de’ suoi principi scritte dal Signor Canonico D. Vincenzo Davolio di detta terra, sec.XIX, copia dattiloscritta 1956.

(16)
Archivio di Stato di Modena, Biblioteca, Manoscritti, 8, Giovanni Roncaglia, Memorie storiche dell’inclita terra di San Felice, 1872.

Effects in the social context

Modena e Reggio Emilia nel secolo XVI appartenevano al ducato Estense, che a quei tempi manteneva la propria sede governativa a Ferrara. Agli effetti di questo terremoto, l’amministrazione locale e il Capitolo del Duomo di Reggio reagirono organizzando subito interventi di recupero per gli edifici danneggiati. Non si hanno invece informazioni riguardo a interventi ducali. Limitatamente alla prima settimana (1) è attestato anche l’abbandono delle attività lavorative. Solo la prima scossa causò vittime, il cui numero viene indicato in 45, tra morti e feriti. L’attività di recupero edilizio fu immediata e portata avanti per alcuni mesi. Dal punto di vista demografico le fonti non documentano alcun fenomeno di abbandono della città.

Note

(1)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881

Administrative historical affiliations

Reggio Emilia apparteneva al Ducato Estense governato dal duca Ercole II, con capitale in Ferrara: era inserita in un ambito territoriale più vasto, che comprendeva il modenese e la Romagna estense fino a Comacchio. Costituendo una "provincia" dipendente l’amministrazione reggiana locale era subordinata alla Camera Ducale, organo centrale di governo.

Social and economic effects

Dalle fonti non emerge una risposta sociale agli eventi descritti, ad eccezione di una intensa attività religiosa (1). In quel limitato periodo vennero abbandonate anche le attività produttive (2). La cronaca del De’ Bianchi (3) testimonia che in quello stesso periodo si erano diffusi tra la popolazione premonizioni e presagi.

Note

(1)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
Reginus
Notizie di terremoti sentiti in Reggio dall’anno 1223 in avanti, in "Il Crostolo. Almanacco istoriografico reggiano per l’anno 1880", pp.84-91.
Reggio Emilia 1880
(2)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(3)
De’ Bianchi Tommasino detto de’ Lancellotti
Cronaca Modenese (1506-1554), ed. C.Borghi e L.Lodi, in "Monumenti di Storia Patria delle Provincie Modenesi", Cronache, tomo 2, 12 voll.
Parma 1862

Institutional and administrative response

La risposta documentata dell’amministrazione locale è limitata all’attività di recupero del patrimonio comunale che aveva subito danni.

Reconstructions and relocations

Per quanto riguarda la ricostruzione del patrimonio pubblico danneggiato si hanno dettagliate notizie per Reggio Emilia. Il libro delle spese del Massarolo (1), contiene preziose informazioni circa i tempi e le modalità di intervento. Il giorno successivo alla scossa venne abbattuto un arco posto sopra la porta del palazzo del Podestà, poiché minacciava rovina; l’11 maggio vennero sostituite delle travi, poste nel solaio della sala, che cadendo si erano spezzate; alcuni giorni più tardi si rifecero i camini. I danni al palazzo del Governatore vennero ripristinati in settembre; in marzo si era provveduto a quelli del palazzo del Comune, unitamente al tetto, riparato con nuove tegole e "voltando" quelle ancora utilizzabili. In marzo vennero riparati i "mantelletti" di due botteghe e in agosto si ricostruirono i muri crollati di un mulino e dell’osteria del Cappello.
Secondo l’Artioli (2) la torre del Duomo, dei cui danni subiti si trova descrizione nelle Provvisioni (3), venne sottoposta ad un’opera di rinforzo che consistette nel legare il tiburio con catene di ferro. Nei Recapiti delle Provvisioni (4) rimane la supplica di un gruppo di cittadini, abitanti in Piazza S.Prospero, per poter includere nelle loro case i portici prospicienti la piazza, che minacciavano rovina a causa dei danni alle colonne.

Note

(1)
Archivio di Stato di Reggio Emilia, comune di Reggio Emilia, Giornale del Massaro, 1545-1553, P.Pratonerio, Spese sostenute per la ricostruzione degli edifici di proprietà comunale danneggiati dal terremoto del 1547.

(2)
Artioli N.
La Madonna Dorata.
Reggio 1959
(3)
Archivio di Stato di Reggio Emilia, Comune di Reggio, Provvigioni, 1547 fasc.121, Consiglio Generale di Reggio Emilia, Provvisioni.

(4)
Archivio di Stato di Reggio, Comune di Reggio, Recapiti alle Provvisioni, 1546-47, Lettera al Consiglio Generale di Reggio.

Major earthquake effects

Questo terremoto colpì Reggio Emilia e il territorio circostante. La prima scossa del 10 febbraio 1547, la più violenta, causò il crollo di comignoli, cornicioni e tetti; molti edifici religiosi e pubblici riportarono lesioni di una certa gravità. Di tutti gli edifici citati dalle fonti come danneggiati, non viene fornita indicazione circa il loro stato precedente di conservazione. Per la medesima scossa sono attestati lievi danni per la città di Modena e, per l’area reggiana, a Bagnolo in Piano e a Novellara; l’area di risentimento si estende a ovest verso Parma, dove la scossa fu percepita in modo piuttosto leggero, e a est fino a San Felice sul Panaro.

Full Chronology Of The Earthquake Sequence

10 febbraio 1547: un sisma colpisce Reggio Emilia provocando la caduta di camini, di cornicioni ed il crollo di tetti: danni alla torre de Duomo e di S.Agostino, alla chiesa di S.Prospero e al porticato della piazza omonima. Il Pellicelli (1) e l’Azzari (2) collocano la scossa alle ore 20 (13:20 GMT); le cronache modenesi De’ Bianchi (3) e Vedriani (4) attestano il fenomeno alle 20,30 (13:50 GMT) mentre l’annotazione sulla Vacchetta delle deliberazioni comunali (5) parla delle 21 circa. La scossa colpì com meno violenza Modena, dove caddero camini e merli e la cima della torre di S.Domenico; danni irrilevanti a Bagnolo e Novellara. Il sisma fu avvertito anche a Perma e S.Felice.
7 marzo 1547: a Reggio Emilia quel giorno e per tutta la settimana successiva si registrarono ripetute scosse per le quali non sono però indicati effetti specifici sulle costruzioni, Visdomi (6), fonte capostipite.
24 marzo 1547: a Reggio Emilia si avvertono ripetute scosse nell’arco della giornata, Visdomi (7).
24 maggio 1548: a Reggio Emilia scossa definita come forte, Visdomi (8).
27 dicembre 1549: a Reggio Emilia, alle ore 12 (3:25 GMT), si registra una scossa, Baratta (9) sulla scorta di Reginus (10).

Note

(1)
Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Reggiani, C.54, Giuseppe Domenico Pellicelli, Continuazione delle historie di Reggio (dal 1510 al 1700), sec.XVIII.

(2)
Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Reggiani, C.41-4, Fulvio Azzari, Croniche di Reggio Lepido, copia Fontanesi, sec.XVII, copia XVIII.

(3)
De’ Bianchi Tommasino detto de’ Lancellotti
Cronaca Modenese (1506-1554), ed. C.Borghi e L.Lodi, in "Monumenti di Storia Patria delle Provincie Modenesi", Cronache, tomo 2, 12 voll.
Parma 1862
(4)
Vedriani L.
Historia dell’antichissima città di Modena, 2 voll.
Modena 1666
(5)
Archivio Storico Comunale di Modena, "Vachete Camere Sapientium", n.114 (1547), Foglio di guardia.

(6)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(7)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(8)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(9)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(10)
Reginus
Notizie di terremoti sentiti in Reggio dall’anno 1223 in avanti, in "Il Crostolo. Almanacco istoriografico reggiano per l’anno 1880", pp.84-91.
Reggio Emilia 1880

Bibliography

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*Archivio di Stato di Reggio Emilia, comune di Reggio Emilia, Giornale del Massaro, 1545-1553, P.Pratonerio, Spese sostenute per la ricostruzione degli edifici di proprietà comunale danneggiati dal terremoto del 1547.Direct source1547
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*Archivio di Stato di Reggio Emilia, Recapiti alle Provvigioni, 1546-1547, Carte Sciolte, Stato di Reggio, Verbale della Seduta Consigliare del 16 marzo 1547.Direct source1547
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Artioli N.La Madonna Dorata.Generic information1959Reggio
Baratta M.I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).Catalogue1901Torino
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*Biblioteca Estense e Universitaria di Modena, Manoscritti Italiani, 1735 (=H.10.33), Cronaca di Modena dal 1466 al 1665, sec.XVII.Indirect source0017
*Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Reggiani, C.41-4, Fulvio Azzari, Croniche di Reggio Lepido, copia Fontanesi, sec.XVII, copia XVIII.Indirect source0018
*Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Reggiani, C.54, Giuseppe Domenico Pellicelli, Continuazione delle historie di Reggio (dal 1510 al 1700), sec.XVIII.Indirect source0018
*Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Turri, G.17, Giuseppe Guidelli, Notizie della città di Reggio (dalle origini al 1709), 1777.Indirect source1777
De’ Bianchi Tommasino detto de’ LancellottiCronaca Modenese (1506-1554), ed. C.Borghi e L.Lodi, in "Monumenti di Storia Patria delle Provincie Modenesi", Cronache, tomo 2, 12 voll.Direct source1862Parma
Franchi GiorgioNove. Diario di un paese dell’Appennino (1544-1557), ed. G.Petrolini.Direct source1980Parma
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Lancellotti S.Lo hoggidì ovvero il mondo non peggiore né più calamitoso del passato.Repertory1673Venezia
Ligorio PirroLibro di diversi terremoti, a cura di E.Guidoboni (Edizione nazionale delle opere di Pirro Ligorio, Libri delle antichità, Torino, volume 28, codice Ja.II.15).Indirect source2005Roma
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ReginusNotizie di terremoti sentiti in Reggio dall’anno 1223 in avanti, in "Il Crostolo. Almanacco istoriografico reggiano per l’anno 1880", pp.84-91.Catalogue1880Reggio Emilia
Rinieri G.Cronaca 1535-1549, ed. A.Antonelli e R.Pedrini, note storiche di M.Poli (Collana di cronache bolognesi d’epoca medioevale, moderna e contemporanea, 1).Source chronologically near to the event1998Bologna
Silingardi G.C.Non gravi i terremoti nelle cronache modenesi, in "Il Resto del Carlino", 8 maggio 1976.Generic information1976Bologna
Vedriani L.Historia dell’antichissima città di Modena, 2 voll.Generic information1666Modena
Visdomi A.Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.MalaguzziIndirect source1881Reggio Emilia

Felt Localities (13)

Locality Province Lat Lon Intensity
Reggio nell’EmiliaRE44.697210.6311VIII

Il 10 febbraio 1547, verso le ore 20 italiane (13:20 GMT), Reggio Emilia venne colpita da una scossa di terremoto, sicuramente la più forte di questo periodo sismico (1). Il fenomeno causò il crollo di tetti, di molti camini e cornicioni e l’apertura di crepe nei muri di diversi edifici, secondo il racconto di Franchi (2) ripreso da Adriani (3). Venne seriamente danneggiata la torre del Duomo, di cui cadde la parte superiore; nei muri di sostegno si aprirono delle fenditure, che peggiorarono progressivamente con il passare dei giorni, come attestato dalla documentazione pubblica (4), e dalle cronache Visdomi (5) e Spinelli (6). Dalle Provvisioni della Comunità (7), in particolare, si apprende che per sostenere la torre erano state avanzate due ipotesi di intervento, che prevedevano l’una la legatura con catene in ferro, accompagnata dal tamponamento delle finestre superiore, l’altra l’erezione di muri di sostegno tra la facciata della chiesa e le prime colonne su cui poggiava la torre stessa: prevalse la prima proposta.
La cronaca Guidelli (8), ripresa successivamente da Reginus (9), attesta anche il crollo della cima della torre di S.Agostino. Il cronista bolognese Rainieri (10), che ebbe notizia dell’accaduto il 17 febbraio, annota come fossero state colpite in punti diversi, anche la torre e la chiesa di S.Prospero. Le cronache locali coeve tacciono a tale proposito, ma di danni a manufatti ed edifici posti nella piazza della chiesa di S.Prospero si parla nei recapiti alle Provvisioni della Comunità: in una supplica conservata (11), inviata da un gruppo di cittadini proprietari di case situate nella piazza, si richiede la possibilità di incamerare nelle proprie abitazioni, tamponandoli, i portici prospicienti la piazza, le cui colonne erano state danneggiate dal sisma e minacciavano rovina. Ciò avrebbe permesso di rinforzare gli edifici che, a causa della scossa, presentavano essi stessi crepe nei muri.
L’elenco delle spese sostenute dal massarolo della Comunità (12) per riparare gli edifici di proprietà comunale colpiti dal sisma, informa dettagliatamente circa i danni subiti da ognuno di essi e i relativi interventi di riparazione. Nel Palazzo del Podestà venne abbattuto un arco posto sopra la porta che, oltre ad impedirne l’apertura e la chiusura, minacciava di crollare; furono poi sostituite tre travi del solaio, cadute e spezzatesi, posto sopra il salone, e vennero altresì ripristinati i camini crollati. Nel Palazzo del Governatore la scossa aveva causato la caduta di diversi camini, così come in quello della Comunità, che aveva però riportato danni anche al tetto, tanto che pioveva all’interno della sala del Consiglio; venne riparato con nuove tegole e voltando quelle vecchie ancora idonee. Si affrontò poi una spesa anche per ricollocare le campane della torre del Comune, che il terremoto aveva spostato. Per quanto riguarda danni ad edifici comunali di minore importanza, occorre segnalare la rottura di alcuni "manteletti" di botteghe, e la rovina di due pareti, successivamente ricostruite, di un mulino, posto fuori città, e dell’osteria del Cappello.
In seguito alla scossa del 10 febbraio vi furono 45 vittime, tra morti e feriti (13).
La ripresa dell’attività sismica, attestata da Baratta (14) e Reginus (15) sulla scorta della cronaca fornita dal Visdomi (16), è datata 7 marzo 1547; per tutta la settimana seguente vennero avvertite repliche del terremoto che si accompagnò a condizioni meteorologiche pessime. Le scosse quotidiane e la pioggia incessante determinarono una condizione di panico generalizzato: tra la popolazione si diffondevano premonizioni nefaste su scosse future di grande intensità (17), mentre le attività quotidiane venivano abbandonate (18). Si organizzarono numerose e iterate processioni, penitenze pubbliche, confessioni in massa e funzioni religiose in Duomo, quale risposta ai tragici eventi, Visdomi (19). Le fonti narrative e memorialistiche, le sole a ricordare queste scosse di marzo, insistono nella narrazione della reazione popolare al fenomeno, tuttavia tacciono sugli effetti e sui danni materiali provocati. Ì quindi plausibile ipotizzare che si trattasse di eventi di intensità mediocre, che forse aumentarono l’instabilità degli edifici già colpiti ma non determinarono nuovi crolli: al contrario influirono negativamente sugli atteggiamenti psichici di una popolazione già impaurita.
Ì di nuovo Visdomi (20), a cui attinge anche Baratta (21), che racconta delle scosse successive. Il 24 marzo furono molte quelle che, nell’arco della giornata, colpirono la città, tanto da costringere il predicatore del Duomo ad abbandonare quella sede e a trasferirsi in S.Prospero, per timore che la torre, già gravemente danneggiata, crollasse completamente.
Tredici mesi dopo, il 24 maggio 1548, Reggio Emilia registrò una nuova scossa: benché definita come grande, la notizia è riportata nella cronaca con estrema laconicità e senza alcun riferimento a danni a persone o cose.
Relativamente a questi ultimi due eventi le fonti documentarie, come pure la tradizione storiografica locale, non fanno nessun riferimento.
La scossa avvenuta il 27 dicembre 1549, che chiude il periodo di attività sismica, è citata dal Baratta (22) sulla scorta del Reginus (23), che del resto si limita, con estrema sinteticità, a narrarla come evento senza descrizioni ulteriori; del fenomeno non sono stati reperiti ulteriori riscontri sulle fonti analizzate.

(1)
Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Reggiani, C.54, Giuseppe Domenico Pellicelli, Continuazione delle historie di Reggio (dal 1510 al 1700), sec.XVIII.
0018
Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Reggiani, C.41-4, Fulvio Azzari, Croniche di Reggio Lepido, copia Fontanesi, sec.XVII, copia XVIII.
0018
(2)
Franchi Giorgio
Nove. Diario di un paese dell’Appennino (1544-1557), ed. G.Petrolini.
Parma 1980
(3)
Adriani G.
Istoria de’ suoi tempi, divisa in libri ventidue con li sommari e tavola delle cose più notabili.
Firenze 1583
(4)
Archivio di Stato di Reggio Emilia, Comune di Reggio, Provvigioni, 1547 fasc.121, Consiglio Generale di Reggio Emilia, Provvisioni.
1547
Archivio di Stato di Reggio Emilia, Recapiti alle Provvigioni, 1546-1547, Carte Sciolte, Stato di Reggio, Verbale della Seduta Consigliare del 16 marzo 1547.
1547
(5)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(6)
Archivio Storico Comunale di Brescello, Manoscritti, s.s., A.G.Spinelli, Memorie brescellesi, 10 voll., sec.XIX
0019
(7)
Archivio di Stato di Reggio Emilia, Comune di Reggio, Provvigioni, 1547 fasc.121, Consiglio Generale di Reggio Emilia, Provvisioni.
1547
(8)
Biblioteca Municipale "A.Panizzi" di Reggio Emilia, Manoscritti Turri, G.17, Giuseppe Guidelli, Notizie della città di Reggio (dalle origini al 1709), 1777.
1777
(9)
Reginus
Notizie di terremoti sentiti in Reggio dall’anno 1223 in avanti, in "Il Crostolo. Almanacco istoriografico reggiano per l’anno 1880", pp.84-91.
Reggio Emilia 1880
(10)
Rinieri G.
Cronaca 1535-1549, ed. A.Antonelli e R.Pedrini, note storiche di M.Poli (Collana di cronache bolognesi d’epoca medioevale, moderna e contemporanea, 1).
Bologna 1998
(11)
Archivio di Stato di Reggio, Comune di Reggio, Recapiti alle Provvisioni, 1546-47, Lettera al Consiglio Generale di Reggio.
1547
(12)
Archivio di Stato di Reggio Emilia, comune di Reggio Emilia, Giornale del Massaro, 1545-1553, P.Pratonerio, Spese sostenute per la ricostruzione degli edifici di proprietà comunale danneggiati dal terremoto del 1547.
1547
(13)
Franchi Giorgio
Nove. Diario di un paese dell’Appennino (1544-1557), ed. G.Petrolini.
Parma 1980
(14)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(15)
Reginus
Notizie di terremoti sentiti in Reggio dall’anno 1223 in avanti, in "Il Crostolo. Almanacco istoriografico reggiano per l’anno 1880", pp.84-91.
Reggio Emilia 1880
(16)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(17)
De’ Bianchi Tommasino detto de’ Lancellotti
Cronaca Modenese (1506-1554), ed. C.Borghi e L.Lodi, in "Monumenti di Storia Patria delle Provincie Modenesi", Cronache, tomo 2, 12 voll.
Parma 1862
(18)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(19)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(20)
Visdomi A.
Alcune cose estratte dalli diarii di Messer Alfonso Visdomi, a cura di A.Malaguzzi
Reggio Emilia 1881
(21)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(22)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(23)
Reginus
Notizie di terremoti sentiti in Reggio dall’anno 1223 in avanti, in "Il Crostolo. Almanacco istoriografico reggiano per l’anno 1880", pp.84-91.
Reggio Emilia 1880

Bagnolo in PianoRE44.761710.6731VI-VII

Indicazione generica di danni ad una osteria e a due case provocati dal sisma che violentemente colpì Reggio Emilia, nella cronaca Davolio del secolo XIX (1).

(1)
Biblioteca Comunale "G.Malagoli" di Novellara, Vincenzo Davolio, Memorie istoriche di Novellara e de’ suoi principi scritte dal Signor Canonico D. Vincenzo Davolio di detta terra, sec.XIX, copia dattiloscritta 1956.
1956

ModenaMO44.646910.9253VI

Del periodo sismico solo la scossa del 10 febbraio 1547 è documentata: essa viene attesta da una breve annotazione coeva all’evento, apposta nel foglio di guardia della Vacchetta delle Deliberazioni comunali dell’anno 1547, secondo cui il sisma venne avvertito in forma mediocre (1). Giudizio confermato dal fatto che né nei verbali delle sedute consiliari, né nelle carte di corredo ai consigli è rintracciabile alcuna ulteriore informazione circa il sisma o gli effetti da esso causati. Dalla cronaca secentesca del Vedriani (2) si possono evincere informazioni circa gli effetti subiti da costruzioni poste in città: in essa, infatti, si precisa come, in conseguenza alla scossa, fossero crollati camini e cornicioni di diversi edifici, mentre tra le emergenze architettoniche l’unica a risentirne fu la chiesa di S.Domenico, di cui rovinò la cima del campanile. Le memorie del De’ Bianchi (3) testimoniano come a risentire maggiormente della scossa furono gli abitanti dei piani alti.
Le due cronache modenesi concordano nell’affermare che il sisma colpì con maggior violenza la vicina Reggio Emilia.

(1)
Archivio Storico Comunale di Modena, "Vachete Camere Sapientium", n.114 (1547), Foglio di guardia.
1547
(2)
Vedriani L.
Historia dell’antichissima città di Modena, 2 voll.
Modena 1666
(3)
De’ Bianchi Tommasino detto de’ Lancellotti
Cronaca Modenese (1506-1554), ed. C.Borghi e L.Lodi, in "Monumenti di Storia Patria delle Provincie Modenesi", Cronache, tomo 2, 12 voll.
Parma 1862

NovellaraRE44.845310.7306VI

Caduta di alcuni camini provocata dalla violenta scossa che colpì Reggio Emilia, ricordata nella cronaca Davolio del secolo XIX (1).

(1)
Biblioteca Comunale "G.Malagoli" di Novellara, Vincenzo Davolio, Memorie istoriche di Novellara e de’ suoi principi scritte dal Signor Canonico D. Vincenzo Davolio di detta terra, sec.XIX, copia dattiloscritta 1956.
1956

ParmaPR44.800610.3286F

Il Benassi (1), citando il Gozzi, riporta la notizia di una scossa di risentimento avvertita a Parma l’8 febbraio 1547. Si tratta, nonostante la discordanza di data dovuta certamente ad un errore di trascrizione o ad una imprecisione della fonte, del medesimo terremoto che colpì violentemente Reggio Emilia il 10 di febbraio, e ne è conferma il fatto che il Benassi, per maggior ragguaglio dell’evento, riporta anche la narrazione del Franchi (2).

(1)
Benassi P.
Materiali per la storia dei fenomeni sismici della regione parmense.
Parma 1899
(2)
Franchi Giorgio
Nove. Diario di un paese dell’Appennino (1544-1557), ed. G.Petrolini.
Parma 1980

San Felice sul PanaroMO44.839711.1408IV-V

Scossa di risentimento il 10 di febbraio 1547, sinteticamente annotata nell’ottocentesca cronaca Roncaglia (1).

(1)
Archivio di Stato di Modena, Biblioteca, Manoscritti, 8, Giovanni Roncaglia, Memorie storiche dell’inclita terra di San Felice, 1872.
1872

BrescelloRE44.900310.515G

Il terremoto è ricordato in modo generico.

CarpiMO44.783910.8847N

Nessuna fonte ricorda l’evento.

FerraraFE44.835611.6183N

Nessuna fonte ricorda l’evento.

MirandolaMO44.886911.0653N

Nessuna fonte ricorda l’evento.

NonantolaMO44.678111.0406N

Nessuna fonte ricorda l’evento.

SassuoloMO44.540810.7814N

Nessuna fonte ricorda l’evento.

ScandianoRE44.597210.69N

Nessuna fonte ricorda l’evento.