The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading
Date | Time | Lat | Lon | Rel | Io | Imax | Sites | Nref | Me | Rme | Location | Country |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
10 12 1542 | 15:15 | 37.233 | 15.017 | b | 10 | 10 | 32 | 0121 | 6.8 | ! | Siracusano | Italy |
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(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1542 12 10 15:15 37.22 14.95 10.0 10.0 29 112 Siracusano
PFG 1542 12 10 16:- 37.17 15.17 9.5 - - - Siracusano
PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING
State of earthquakes review
Lo spoglio sistematico dei fondi documentari è stato condotto sia nelle sedi che conservano gli atti del potere politico centrale, sia in quelle che raccolgono la documentazione dei governi locali. AllArchivo General de Simancas è stato vagliato il fondo "Secretaría de Estado" (serie "Negociación de Sicilia"), in cui è stata reperita una lettera del marchese di Terranova, scritta da Palermo il 20 dicembre 1542 e indirizzata al Consiglio supremo di Madrid, che riporta un quadro sintetico ma eloquente degli effetti sismici più gravi rilevati in 40 centri non precisati della Val di Noto (2). È stata inoltre reperita e analizzata la lunga relazione presentata dal viceré Ferrando Gonzaga al re Carlo V nel 1546, al termine del suo mandato, che contiene soltanto un laconico riferimento diretto al terremoto, relativo alla ricostruzione della città di Lentini (3). Nello stesso fondo sono inoltre conservati altri documenti di alcuni anni successivi al terremoto, che attestano lo stato di degrado in cui si trovavano le strutture difensive e le fortificazioni delle principali città della Sicilia sudorientale; in questi atti non vi è unesplicita menzione di danni causati dal terremoto, che tuttavia fu certamente una concausa di tale stato di fatiscenza (4).
Presso lArchivio di Stato di Palermo è stata vagliata la documentazione del fondo Real cancelleria in cui è stata reperita la copia di una lettera del presidente del regno di Sicilia Alfonso di Cardona al conte di Caltanissetta Francesco Moncada; si tratta di una lettera-patente con cui Moncada fu incaricato di recarsi a Siracusa in qualità di vicario e di "capitan darme", con il compito di convincere la popolazione, che a causa del terremoto si era accampata in massa allaperto, a rientrare in città e a provvedere alla formazione di presidi difensivi contro eventuali incursioni dei Turchi. Con un provvedimento analogo e con gli stessi compiti il barone di Francofonte fu incaricato di intervenire ad Augusta (5).
Nellarchivio palermitano, nel fondo Segretari del regno (serie Ramo del protonotaro), è stata inoltre reperita una lunga lettera, datata 10 maggio 1546, scritta dal viceré Gonzaga al re Carlo V in risposta a una prammatica in cui il re, con esplicito riferimento ai danni causati in Sicilia dal terremoto del 1542, auspicava la punizione dei "peccatori nefandi" considerati causa del "flagello divino". Con distaccata saggezza il viceré ricordò al sovrano lorigine naturale dei terremoti e sconsigliò lapplicazione di tale provvedimento (6).
AllArchivio di Stato di Siracusa è stato vagliato il fondo del Senato in cui sono conservati 4 documenti, datati tra il 18 aprile 1543 e il 26 agosto 1547, che attestano le spese sostenute per la ricostruzione della torre campanaria della città (7). Il crollo e la successiva ricostruzione del campanile del duomo di Siracusa sono attestati anche da una epigrafe (8). Nella serie dei Privilegi del fondo Raccolte e miscellanee sono inoltre conservate alcune suppliche delluniversità siracusana, posteriori di oltre un decennio allevento, che testimoniano un prolungato periodo di degrado e di calo demografico della città (9).
Nellarchivio di Stato di Siracusa sono stati reperiti altri due atti con riferimenti a danni causati dal terremoto: il primo relativo a Sortino è conservato nellarchivio privato della famiglia Gaetani-Specchi (10); il secondo, relativo a Lentini, è stato rintracciato nella documentazione proveniente dagli archivi delle Corporazioni religiose soppresse (11).
Le ricerche condotte allArchivio di Stato di Catania hanno dato esito negativo perché larchivio non conserva documentazione amministrativa seriale antecedente il XIX secolo. Per questo motivo a Catania è stata vagliata anche la documentazione ecclesiastica conservata presso lArchivio Storico Diocesano; nel fondo "TuttAtti" è stata reperita una lettera diocesana del vicario generale Giacomo Celano, datata al primo gennaio 1543, che attesta i danni causati dal terremoto agli edifici civili e religiosi della città e la continuazione delle scosse (12).
Per quanto riguarda le fonti ufficiali, va infine ricordato un atto amministrativo del viceré Gonzaga datato 31 marzo 1543, trascritto nel Libro dei privilegi (o Libro rosso) conservato nella Biblioteca Comunale di Noto, che conferma due capitoli di grazie in favore delluniversità netina relativi allesproprio di case e botteghe crollate e non ricostruite (13).
Di grande valore informativo e testimoniale si sono rivelate le fonti memorialistiche, sia quelle inedite (la più importante e completa è contenuta nel "Liber Privilegiorum" di Caltagirone), sia quelle edite come lanonima "Cronaca siciliana del secolo XVI".
La dettagliata cronaca del terremoto redatta dal tesoriere di Caltagirone Gaspare de Silvestro su mandato dei giurati, trascritta nel "Liber Privilegiorum" (o Libro doro) conservato nella Biblioteca Comunale di Caltagirone, ricorda lesatta cronologia e la durata della sequenza sismica, descrive nel dettaglio gli effetti causati dal terremoto nella città calatina e segnala sinteticamente i danni subiti da tutti i centri più importanti della Val di Noto (14). Altre memorie coeve allevento sono conservate nel fondo notarile della Sezione di Modica dellArchivio di Stato di Ragusa: si tratta delle annotazioni contenute nei registri dei notai Pietro Stornello e Bartolomeo Terranova, entrambi roganti a Scicli (15), pubblicate da Morana (1992) (16).
Ricchissima di informazioni sulla città di Catania e su molte altre delle località più colpite è la coeva "Cronaca siciliana del secolo XVI" edita a cura di Epifanio e Gulli (1902) (17). Lautore di tale cronaca, tradizionalmente attribuita ad Antonio Merlino, è invece un anonimo monaco benedettino residente a Catania che fu testimone oculare degli effetti. Unaltra fonte edita di grande rilievo informativo è stata reperita nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. Si tratta di una rara edizione in forma di avviso di una lettera scritta da un anonimo autore messinese ad un altrettanto anonimo letterato veneziano ("Copia de una lettra..." 1542 (18)). In questo testo, che rappresenta uno dei primissimi esempi di un genere di pubblicazione proto-giornalistica che divenne molto popolare nel XVII e XVIII secolo, sono riferite le notizie giunte a Messina, tra cui alcune di prima mano portate da persone scampate al terremoto e rifugiatesi nella città dello Stretto.
Per quanto riguarda la storiografia erudita, Fazello (1558) raccolse testimonianze dirette visitando i luoghi colpiti alcuni anni dopo il terremoto e attinse probabilmente anche a descrizioni autorevoli circolate negli ambienti della corte palermitana; la sua narrazione è pertanto ricca di molte informazioni, in particolare sugli effetti a Siracusa. Molto sintetico, al contrario, è il ricordo di Maurolico (1562) (19) che tuttavia comprende tra le località colpite alcune città non menzionate nelle altre fonti (Agrigento e Licata). Dalle opere di Fazello e Maurolico dipende tutta la storiografia siciliana dei secoli successivi e la tradizione della sismologia storica da Bonito (1691) (20) e Mongitore (1743) (21) fino ai moderni compilatori di cataloghi.
Nellambito della bibliografia scientifica, questo terremoto è stato recentemente revisionato con particolare attenzione agli effetti nellarea urbana di Siracusa (Guidoboni e Mariotti 1993 (22); Boschi et al. 1993 (23), 1995 (24)),
Note
(1)Barbano M.S.
The Val di Noto earthquake of December 10, 1542, in "Atlas of Isoseismal Maps of Italian Earthquakes", a cura di D.Postpischl, CNR-PFG, Quaderni de «La Ricerca Scientifica», n.114, vol.2A, pp.28-29.
Roma 1985
(2)
Archivo General de Simancas, Secretaría de Estado, Negociación de Sicilia, legajo 1116 (1542-44), Correspondencia, nn.6-7, Lettera del marchese di Terranova al Commendatore Maggiore de Leon del Consiglio Supremo relativa ai danni causati nel Regno dal terremoto del 10 dicembre 1542, Palermo 20 dicembre 1542.
(3)
Archivo General de Simancas, Secretaría de Estado, Negociación de Sicilia, legajo 1117 (1546), Correspondencia, n.34, Relazione del viceré di Sicilia Ferrando Gonzaga sullo stato del Regno presentata al re di Spagna Carlo V dal segretario Pietro dAgostino, [Milano 31 luglio 1546].
(4)
Archivo General de Simancas, Secretaría de Estado, Negociación de Sicilia, legajo 1118 (1547-48), Correspondencia, n.5, Lettera del presidente del Regno di Sicilia al Re di Spagna relativa al crollo di parte delle vecchie mura di Siracusa, Palermo 22 gennaio 1547.
Archivo General de Simancas, Secretaría de Estado, Negociación de Sicilia, legajo 1119 (1550-51), Correspondencia, n.84, Relazione sulla missione in Sicilia del consigliere Andrea Arduino per la sistemazione delle fortificazioni di Catania, Lentini, Noto e Siracusa, 1550.
(5)
Archivio di Stato di Palermo, Real cancelleria, vol.327 (1542-1543), Copia di lettera del presidente del regno di Sicilia Alfonso di Cardona al conte di Caltanissetta Francesco Moncada, Palermo 27 dicembre 1542.
(6)
Archivio di Stato di Palermo, Segretari del regno, Ramo del protonotaro, Lettere, vol.30 (1546-1550), Copia di lettera del viceré di Sicilia Ferrando Gonzaga al re di Spagna Carlo V, Palermo 10 maggio 1546.
(7)
Archivio di Stato di Siracusa, Senato di Siracusa, vol.1, c.544, Disposizione regia trasmessa allUniversità di Siracusa relativa alla ricostruzione del campanile del Duomo distrutto dal terremoto del 10 dicembre 1542, Palermo 18 aprile 1543.
Archivio di Stato di Siracusa, Senato di Siracusa, vol.2, c.22, Supplica dellUniversità di Siracusa relativa alla ricostruzione del campanile del Duomo distrutto dal terremoto del 10 dicembre 1542, Siracusa 19 aprile 1545.
Archivio di Stato di Siracusa, Senato di Siracusa, vol.2, c.38, Disposizione regia trasmessa allUniversità di Siracusa relativa alla ricostruzione del campanile del Duomo distrutto dal terremoto del 10 dicembre 1542, Palermo 20 maggio 1545.
Archivio di Stato di Siracusa, Senato di Siracusa, vol.2, c.59, Supplica dellUniversità di Siracusa relativa alla ricostruzione del campanile del Duomo distrutto dal terremoto del 10 dicembre 1542, Siracusa 26 agosto 1547.
(8)
Epigrafe commemorativa della ricostruzione del campanile del Duomo di Siracusa distrutto dal terremoto del 1542, in O.Garana, "I Vescovi di Siracusa".
Siracusa 1969
(9)
Archivio di Stato di Siracusa, Raccolte e Miscellanee, Privilegi, fasc.9, c.1, Supplica delluniversità di Siracusa al viceré Juan de Vega relativa alla conferma dei privilegi ottenuti dalla città nel passato, Messina 13 giugno 1556.
Archivio di Stato di Siracusa, Raccolte e Miscellanee, Privilegi, fasc.9, c.2v, Supplica delluniversità di Siracusa al viceré Juan de Vega relativa allassegnazione alla città del regimento di un distretto, Messina 13 giugno 1556.
Archivio di Stato di Siracusa, Raccolte e Miscellanee, Privilegi, fasc.9, c.2, Supplica delluniversità di Siracusa al viceré Juan de Vega relativa al ripristino nella città di un caricatore per lapprovvigionamento dei viveri, Messina 13 giugno 1556.
Archivio di Stato di Siracusa, Raccolte e Miscellanee, Privilegi, fasc.9, c.2v, Supplica delluniversità di Siracusa al viceré Juan de Vega relativa alla possibilità di applicare una prammatica regia per la vendita e la ricostruzione di "casalini", Messina 13 giugno 1556.
(10)
Archivio di Stato di Siracusa, Archivio Gaetani Specchi, b.60, fasc.1, Scritto sulle gabelle e sui diritti baronali, sec.XVIII.
(11)
Archivio di Stato di Siracusa, Corporazioni Religiose Soppresse, Monastero della SS.Trinità di Lentini, Deduzioni da titoli autentici in giustificazione che il luogo sottoposto al Monastero della SS.Trinità alla parte di Tramontana, sia quello ove esisteva un tempo il monastero di S.Marziano.
(12)
Archivio Storico Diocesano di Catania, TuttAtti, 6/49 (1542-1543), Lettera del vicario generale Giacomo Celano, Catania 1º gennaio 1543.
(13)
Biblioteca Comunale di Noto, Libro rosso del Comune di Noto o Libro dei privilegi (secc. XIV-XVII).
(14)
Biblioteca Comunale "E.Taranto" di Caltagirone, Liber privilegiorum capitulorum gratiarum immunitatum et consuetudinum civitatis gratissimae Calathaieronis, cc.509-511r, Cronaca del terremoto del 10 dicembre 1542 redatta dal tesoriere Gaspare de Silvestro, Caltagirone 10 gennaio 1543.
(15)
Archivio di Stato di Ragusa, Sezione di Modica, Atti dei notai di Scicli, notaio Pietro Stornello, 1542, Memoria del terremoto del 10 dicembre 1542.
Archivio di Stato di Ragusa, Sezione di Modica, Atti dei notai di Scicli, notaio Bartolomeo Terranova, 1542-1545, Memoria del terremoto del 10 dicembre 1542.
(16)
Morana G.
Dal piano di Santa Teresa della distrutta città di Modica (Il carteggio dei "razionali" del Patrimonio col procuratore della contea dopo il sisma del 1693).
Ragusa 1992
(17)
Cronaca siciliana del secolo XVI, ed. V.Epifanio e A.Gulli, in "Fonti per la storia di Sicilia", SS., secolo XVI.
Palermo 1902
(18)
Copia de una lettra che contiene li spaventosi & horrendi Terremoti venuti ne la Isola di Sicilia & la gran rovina & strage che han fatto in quella con danno grandissimo de paesani. Questo terremoto fu adì XVII Decembrio MDXLII.
Venezia 1542
(19)
Maurolico F.
Sicanicarum rerum compendium Maurolyco abbate Siculo authore.
Messina 1562
(20)
Bonito M.
Terra tremante, o vero continuatione de terremoti dalla Creatione del Mondo sino al tempo presente (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1980).
Napoli 1691
(21)
Mongitore A.
Istoria cronologica de terremoti di Sicilia, in Id., "Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili", tomo 2, pp.345-445.
Palermo 1743
(22)
Guidoboni E. e Mariotti D.
Urban seismic scenarios: Syracuse (Eastern Sicily) from the twelfth to the nineteenth century, in "Proceedings of the XXIII General Assembly of European Seismological Commission", Prague, 7-12 September 1992, vol.1, pp.99-102.
Praha 1993
(23)
Boschi E., Guidoboni E. e Mariotti D.
I terremoti dellarea siracusana e i loro effetti in Ortigia, in "Sicurezza e conservazione dei centri storici. Il caso Ortigia", a cura di A.Giuffrè, pp.15-36.
Roma-Bari 1993
(24)
Boschi E., Guidoboni E. e Mariotti D.
Seismic effects of the strongest historical earthquakes in the Syracuse area, in "Annali di Geofisica", vol.38, pp.223-253.
Roma 1995
Effects in the social context
I morti complessivamente furono circa 200, di cui 70 a Lentini, 40 a Sortino, 30 a Mineo; va tuttavia rilevato che per alcuni dei centri più colpiti, come Melilli e Occhiolà, non si hanno notizie sulle vittime. I danni alle abitazioni e la paura di nuove scosse costrinsero gli abitanti a fuggire dalle città e a vivere in ripari precari in campagna per un lungo periodo. È attestato che ad Augusta e a Siracusa per convincere la popolazione a rientrare nelle città dovettero intervenire degli inviati del governo centrale, preoccupato per lo spopolamento di piazze molto importanti dal punto di vista militare e per la conseguente vulnerabilità della costa sudorientale da incursioni via mare.
Le difficoltà economiche e la scarsa attenzione riservata dal potere centrale alle condizioni del patrimonio edilizio privato ostacolarono a lungo la fase della ricostruzione. Il problema dellagibilità della proprietà privata non rientrava nelle prospettive di governo di quel periodo e linteresse pubblico al ripristino di strutture danneggiate era limitato alle fortificazioni e alle infrastrutture portuali, cioè alla difesa e ai trasporti. Nella lunga relazione del viceré Gonzaga, scritta nel 1546 al termine del suo mandato, non emerge nessuna preoccupazione relativa alla ricostruzione, che pesò, pertanto, sulle comunità locali. Fatta eccezione per pochi casi che afferivano direttamente allamministrazione demaniale: a causa dei gravissimi danni subiti dalla fortezza di Lentini, il governo centrale decise di ricostruirla in un nuovo sito, che costituì, anche per lapporto della popolazione terremotata, il nucleo originario dellattuale abitato di Carlentini.
Social and economic effects
Note
(1)Cronaca siciliana del secolo XVI, ed. V.Epifanio e A.Gulli, in "Fonti per la storia di Sicilia", SS., secolo XVI.
Palermo 1902
(2)
Archivio di Stato di Palermo, Real cancelleria, vol.327 (1542-1543), Copia di lettera del presidente del regno di Sicilia Alfonso di Cardona al conte di Caltanissetta Francesco Moncada, Palermo 27 dicembre 1542.
Reconstructions and relocations
Note
(1)Archivo General de Simancas, Secretaría de Estado, Negociación de Sicilia, legajo 1117 (1546), Correspondencia, n.34, Relazione del viceré di Sicilia Ferrando Gonzaga sullo stato del Regno presentata al re di Spagna Carlo V dal segretario Pietro dAgostino, [Milano 31 luglio 1546].
Major earthquake effects
Dopo la scossa principale, per un altro mese circa, furono avvertite repliche molto frequenti ma leggere.
Effects on the environment
Note
(1)The Jewish National and University Library of Jerusalem, Raccolta epistolare KM 55, Lettera di Yosef ha-Kohen a Yishaq ha-Kohen, sec.XVI.
Sequence of the earthquake
In contrasto con tutte le fonti coeve, Pirri (1733) (1) ricorda che il periodo sismico si protrasse dal 5 agosto al 30 novembre, mentre la scossa principale avvenne il 10 agosto. Probabilmente Pirri equivocò nella lettura del passo iniziale della cronaca del "Liber Privilegiorum" di Caltagirone o di unaltra fonte analoga secondo cui il terremoto avvenne durante il regno di Carlo "quinto semper Augusto". Lerrore di datazione compiuto da Pirri ha generato, attraverso una serie di rimandi, una tradizionale datazione del terremoto al 10 agosto 1542, soprattutto tra gli storici di ambito siracusano (2).
Note
(1)Pirri R.
Sicilia sacra disquisitionibus, et notitiis illustrata. Editio tertia emendata, & continuatione aucta cura, & studio s.t.d.d. Antonini Mongitore, 2 voll. (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1987).
Palermo 1733
(2)
Capodieci G.M.
Antichi monumenti di Siracusa, 2 voll.
Siracusa 1816
Privitera S.
Storia di Siracusa antica e moderna (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1971).
Napoli 1878
Garana O.
I Vescovi di Siracusa.
Siracusa 1969
Full Chronology Of The Earthquake Sequence
30 novembre 1542, ore 18:40 GMT circa (tra le 2 e le 3 italiane della notte): prima scossa sentita fortemente sia a Caltagirone che a Catania.
30 novembre, fino alle ore 21:10 GMT circa (5 italiane): varie scosse minori sentite a Catania.
30 novembre, ore 23:10 GMT circa (7 italiane): scossa non forte sentita a Caltagirone.
1-10 dicembre: varie scosse leggere sentite a Catania.
10 dicembre, ore 15:15 GMT circa (23 italiane): scossa principale.
10 dicembre, ore 23:15 GMT circa (7 italiane della notte): scossa non forte sentita a Catania.
12 dicembre 1542, ore 23:15 GMT circa: forte replica sentita sia a Caltagirone che a Catania.
La sequenza continuò quindi per un altro mese circa con scosse molto frequenti, ma leggere.
Note
(1)Biblioteca Comunale "E.Taranto" di Caltagirone, Liber privilegiorum capitulorum gratiarum immunitatum et consuetudinum civitatis gratissimae Calathaieronis, cc.509-511r, Cronaca del terremoto del 10 dicembre 1542 redatta dal tesoriere Gaspare de Silvestro, Caltagirone 10 gennaio 1543.
(2)
Cronaca siciliana del secolo XVI, ed. V.Epifanio e A.Gulli, in "Fonti per la storia di Sicilia", SS., secolo XVI.
Palermo 1902
Bibliography
Author | Title | Text Value | Text Date | Place of publ. |
---|---|---|---|---|
Agnello G. | Guida del Duomo di Siracusa. | Historiographical study | 1930 | Milano. |
Alberti Leandro | Historie di Bologna 1479-1543, a cura di A.Antonelli e M.R.Musti, 3 voll. (Collana di cronache bolognesi depoca medioevale moderna e contemporanea, 10). | Source chronologically near to the event | 2006 | Bologna |
Amico V.M. | Siciliæ sacræ, libri quarti. | Historiographical study | 1733 | Catania |
Amico V.M. | Catana illustrata, sive sacra, et civilis urbis Catanæ historia a prima ejusdem origine in præsens usque deducta, ac per annales digesta, 4 voll. | Historiographical study | 1740 | Catania |
Aprile F. | Della cronologia universale della Sicilia. | Historiographical study | 1725 | Palermo |
* | Archivio di Stato di Palermo, Real cancelleria, vol.327 (1542-1543), Copia di lettera del presidente del regno di Sicilia Alfonso di Cardona al conte di Caltanissetta Francesco Moncada, Palermo 27 dicembre 1542. | Direct source | 1542 | |
* | Archivio di Stato di Palermo, Segretari del regno, Ramo del protonotaro, Lettere, vol.30 (1546-1550), Copia di lettera del viceré di Sicilia Ferrando Gonzaga al re di Spagna Carlo V, Palermo 10 maggio 1546. | Direct source | 1546 | |
* | Archivio di Stato di Ragusa, Sezione di Modica, Atti dei notai di Scicli, notaio Bartolomeo Terranova, 1542-1545, Memoria del terremoto del 10 dicembre 1542. | Direct source | 1542 | |
* | Archivio di Stato di Ragusa, Sezione di Modica, Atti dei notai di Scicli, notaio Pietro Stornello, 1542, Memoria del terremoto del 10 dicembre 1542. | Direct source | 1542 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Archivio Gaetani Specchi, b.60, fasc.1, Scritto sulle gabelle e sui diritti baronali, sec.XVIII. | Indirect source | 0018 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Corporazioni Religiose Soppresse, Monastero della SS.Trinità di Lentini, Deduzioni da titoli autentici in giustificazione che il luogo sottoposto al Monastero della SS.Trinità alla parte di Tramontana, sia quello ove esisteva un tempo il monastero di S.Marziano. | Indirect source | 0019 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Notai, vol.10249, Atti del notaio Luca De Uvo (1541-1544). | Negative source | 1541 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Notai, vol.10249, Atti del notaio Vincenzo Galizia (1545-1546). | Negative source | 1545 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Raccolte e Miscellanee, Privilegi, fasc.9, c.2, Supplica delluniversità di Siracusa al viceré Juan de Vega relativa al ripristino nella città di un caricatore per lapprovvigionamento dei viveri, Messina 13 giugno 1556. | Direct source | 1556 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Raccolte e Miscellanee, Privilegi, fasc.9, c.1, Supplica delluniversità di Siracusa al viceré Juan de Vega relativa alla conferma dei privilegi ottenuti dalla città nel passato, Messina 13 giugno 1556. | Direct source | 1556 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Raccolte e Miscellanee, Privilegi, fasc.9, c.2v, Supplica delluniversità di Siracusa al viceré Juan de Vega relativa alla possibilità di applicare una prammatica regia per la vendita e la ricostruzione di "casalini", Messina 13 giugno 1556. | Direct source | 1556 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Raccolte e Miscellanee, Privilegi, fasc.9, c.2v, Supplica delluniversità di Siracusa al viceré Juan de Vega relativa allassegnazione alla città del regimento di un distretto, Messina 13 giugno 1556. | Direct source | 1556 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Senato di Siracusa, vol.1, c.544, Disposizione regia trasmessa allUniversità di Siracusa relativa alla ricostruzione del campanile del Duomo distrutto dal terremoto del 10 dicembre 1542, Palermo 18 aprile 1543. | Direct source | 1543 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Senato di Siracusa, vol.2, c.22, Supplica dellUniversità di Siracusa relativa alla ricostruzione del campanile del Duomo distrutto dal terremoto del 10 dicembre 1542, Siracusa 19 aprile 1545. | Direct source | 1545 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Senato di Siracusa, vol.2, c.38, Disposizione regia trasmessa allUniversità di Siracusa relativa alla ricostruzione del campanile del Duomo distrutto dal terremoto del 10 dicembre 1542, Palermo 20 maggio 1545. | Direct source | 1545 | |
* | Archivio di Stato di Siracusa, Senato di Siracusa, vol.2, c.59, Supplica dellUniversità di Siracusa relativa alla ricostruzione del campanile del Duomo distrutto dal terremoto del 10 dicembre 1542, Siracusa 26 agosto 1547. | Direct source | 1547 | |
* | Archivio Storico Diocesano di Catania, TuttAtti, 6/49 (1542-1543), Lettera del vicario generale Giacomo Celano, Catania 1º gennaio 1543. | Direct source | 1543 | |
* | Archivo General de Simancas, Secretaría de Estado, Negociación de Sicilia, legajo 1117 (1546), Correspondencia, n.34, Relazione del viceré di Sicilia Ferrando Gonzaga sullo stato del Regno presentata al re di Spagna Carlo V dal segretario Pietro dAgostino, [Milano 31 luglio 1546]. | Direct source | 1546 | |
* | Archivo General de Simancas, Secretaría de Estado, Negociación de Sicilia, legajo 1116 (1542-44), Correspondencia, nn.6-7, Lettera del marchese di Terranova al Commendatore Maggiore de Leon del Consiglio Supremo relativa ai danni causati nel Regno dal terremoto del 10 dicembre 1542, Palermo 20 dicembre 1542. | Direct source | 1542 | |
* | Archivo General de Simancas, Secretaría de Estado, Negociación de Sicilia, legajo 1118 (1547-48), Correspondencia, n.5, Lettera del presidente del Regno di Sicilia al Re di Spagna relativa al crollo di parte delle vecchie mura di Siracusa, Palermo 22 gennaio 1547. | Direct source | 1547 | |
* | Archivo General de Simancas, Secretaría de Estado, Negociación de Sicilia, legajo 1119 (1550-51), Correspondencia, n.84, Relazione sulla missione in Sicilia del consigliere Andrea Arduino per la sistemazione delle fortificazioni di Catania, Lentini, Noto e Siracusa, 1550. | Direct source | 1550 | |
Arcidiacono G. | Nicolosi: vicende storiche e urbanistiche di un paese etneo. | Historiographical study | 1977 | Sarzana |
Arcovito S. | Memoria de fenomeni meteorologici, che ebbero luogo in Reggio nel corso dellanno 1841, con unappendice de tremuoti, in "Atti della Società Economica della Prima Calabria Ulteriore", vol.3, fasc.5, pp.17-37. | Catalogue | 1843 | Reggio Calabria |
Auria V. | Historia cronologica delli signori Viceré di Sicilia dal tempo che mancò la Personale assistenza de Serenissimi Ré di quella. Cioè dallAnno 1409 fino al 1697 presente. | Historiographical study | 1697 | Palermo |
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Felt Localities (32)
Locality | Province | Lat | Lon | Intensity | |
---|---|---|---|---|---|
Melilli | SR | 37.1786 | 15.1275 | X | |
Il terremoto distrusse pressoché totalmente il paese (1). Crollò completamente anche una solida torre sostenuta da tre "dammusi" (2). (1) | |||||
Occhiolà | CT | 37.2378 | 14.62 | X | |
Il terremoto distrusse pressoché totalmente il paese (1). (1) | |||||
Lentini | SR | 37.2844 | 14.9983 | IX-X | |
Il terremoto causò la distruzione di gran parte della città; in particolare, nella contrada Castelnuovo crollarono totalmente la rocca e tutte le case private (circa 900); gravi distruzioni ci furono anche in tutte le altre zone della città; nella contrada Tirone crollarono parte della fortezza e la metà di una massiccia torre a pianta triangolare di cui risultò gravemente lesionata anche la parte inferiore rimasta in piedi; morirono più di 70 persone (1). La relazione del viceré Ferrando Gonzaga conferma la gravità delle rovine che fecero ritenere conveniente la ricostruzione della città in un altro sito (2). Pisano Baudo (1898) ricorda la distruzione di gran parte del monastero della SS.Trinità e, sulla base di un atto notarile del 1548, il crollo quasi totale del monastero e della chiesa di S.Andrea (3). La distruzione del monastero della SS.Trinità è confermata in un manoscritto del XIX secolo conservato nel fondo Corporazioni soppresse dellArchivio di Stato di Siracusa, che riprende le notizie di un atto steso nel 1543 (4). (1) | |||||
Madonna dei Malati | CT | 37.3389 | 15.0178 | A | |
Il terremoto causò il crollo della chiesa di S.Maria dei Malati, del campanile e di tutte le stanze annesse; rimase in piedi soltanto la cappella intitolata a Nostra Donna, che dovette comunque essere puntellata (1). (1) | |||||
Sortino | SR | 37.1564 | 15.0267 | IX | |
Il terremoto causò il crollo della metà circa delle case del paese sotto le cui macerie morirono almeno 30 persone; crollò il castello baronale causando la morte di Beatrice e Guidone Gaetani, moglie e figlio del barone Pietro Gaetani, e di altre 8 persone (1). In un documento del XVIII secolo, rintracciato tra le carte della famiglia Gaetani-Specchi conservate nellArchivio di Stato di Siracusa, si ricorda che il terremoto distrusse mulini, ponti e acquedotti, che furono ricostruiti a spese della casa baronale (2). (1) | |||||
Avola Vecchia | SR | 36.9436 | 15.1019 | VIII-IX | |
Il terremoto causò danni molto estesi (1). Il marchese di Terranova, feudatario del luogo, ricorda in una lettera la rovina del castello e di molte case, soprattutto di quelle situate nei luoghi più alti, nonostante la loro buona costruzione (2). (1) | |||||
Buccheri | SR | 37.125 | 14.8511 | VIII-IX | |
Il terremoto causò danni molto estesi (1). (1) | |||||
Ferla | SR | 37.1183 | 14.9397 | VIII-IX | |
Il terremoto causò danni molto estesi (1). (1) | |||||
Giarratana Vecchia | RG | 37.0778 | 14.8025 | VIII-IX | |
Il terremoto causò danni molto estesi (1). (1) | |||||
Mineo | CT | 37.2658 | 14.6906 | VIII-IX | |
La scossa causò il crollò di metà del castello e gravi distruzioni in molte case e palazzi privati; ci furono circa 30 morti (1). (1) | |||||
Monterosso Almo | RG | 37.0889 | 14.7631 | VIII-IX | |
Il terremoto causò danni molto estesi (1). (1) | |||||
Palazzolo Acreide | SR | 37.0619 | 14.9033 | VIII-IX | |
Il terremoto causò danni molto estesi (1). (1) | |||||
Augusta | SR | 37.2311 | 15.2206 | VIII | |
Il terremoto causò danni gravi alle mura e alle case private (1). (1) | |||||
Caltagirone | CT | 37.2306 | 14.5203 | VIII | |
La prima scossa avvenne il 30 novembre alle ore 18:40 GMT circa; fu sentita fortemente, ma non causò danni. La scossa principale del 10 dicembre (ore 15:15 GMT circa) fece crollare molte case soprattutto nei vicoli di S.Giorgio e di S.Benedetto; crollò la parte settentrionale del castello; caddero le parti superiori dei campanili delle chiese di S.Giuliano e S.Maria del Monte e fu gravemente lesionato quello della chiesa di S.Giorgio; ci furono 9 morti (1). (1) | |||||
Catania | CT | 37.5017 | 15.0872 | VIII | |
La scossa del 30 novembre (ore 18:40 GMT circa) fu sentita fortemente, ma non causò danni. La scossa principale del 10 dicembre (ore 15:15 GMT circa) fu percepita della durata di circa 15 secondi ("unu paternostru et chuj") e causò forti danni in tutta la città: in molte zone crollarono case e botteghe; tutte le altre abitazioni furono lesionate più o meno gravemente e dovettero essere puntellate e riparate con una spesa complessiva di almeno 20.000 ducati; in particolare, nella via che da porta Canali giungeva alla chiesa di S.Filippo molte case crollarono totalmente e tutte le altre dovettero essere puntellate e in seguito ricostruite; ci furono 6 morti. (1) | |||||
Licodia Eubea | CT | 37.1544 | 14.7003 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di circa 150 case e della parte superiore del castello che fu reso inabitabile; ci furono molti morti (1). (1) | |||||
Militello in Val di Catania | CT | 37.2731 | 14.7933 | VIII | |
Il terremoto causò danni gravi alle mura e alle case private (1). (1) | |||||
Modica | RG | 36.8583 | 14.7606 | VIII | |
Il terremoto causò danni gravi nella città e nel suo contado (1). (1) | |||||
Noto Antica | SR | 36.9397 | 15.0233 | VIII | |
Il terremoto causò danni gravi alle mura e alle case private (1). Un atto del viceré Ferrando Gonzaga, trascritto nel Libro dei privilegi (o Libro rosso) della Biblioteca Comunale di Noto, attesta la presenza nella città di case e botteghe crollate ("ruinati et destrutti") e non ricostruite, consentendone lesproprio (2). (1) | |||||
Scicli | RG | 36.7922 | 14.7056 | VIII | |
Il terremoto fece crollare parecchie case e in varie altre causò lesioni e crolli parziali di muri e coperture; crollò la torre chiamata del Castellaccio; le volte delle chiese furono lesionate e dissestate (1). (1) | |||||
Siracusa | SR | 37.0822 | 15.285 | VIII | |
Il terremoto danneggiò gravemente molte abitazioni, soprattutto nella contrada Maniace e nella strada dellAmalfitania. Subì danni gravi il palazzo vescovile; crollò la torre campanaria del duomo; furono gravemente danneggiati il castello Marchetti, che fu reso totalmente inagibile, e la fortezza di Casanova; ci furono 9 morti (1). La ricostruzione del campanile del duomo, che era utilizzato anche come torre di avvistamento, è attestata da una epigrafe che fu recuperata tra le macerie del successivo terremoto del 1693 (2), e in alcuni atti conservati nel fondo Senato dellArchivio di Stato di Siracusa (3). Capodieci (1816), oltre al crollo del campanile, ricorda lo spostamento delle colonne del tempio di Athena, incastrate nella parete della navata del duomo (4). Il disassamento (tuttora visibile e valutabile in circa 70 cm) causò gravissime conseguenze alla statica complessiva delledificio per ovviare alle quali fu costruita una poderosa muratura di rinforzo (5). (1) | |||||
Vizzini | CT | 37.1622 | 14.7553 | VIII | |
Il terremoto causò il crollo di 100 case e lesionò gravemente il castello; ci furono 2 morti (1). (1) | |||||
Malta | 35.8333 | 14.4167 | VII | ||
Il terremoto causò il crollo di alcune casupole a un piano (1). (1) | |||||
Girgenti | AG | 37.3092 | 13.5867 | VI-VII | |
Secondo Maurolico (1562) il terremoto causò danni notevoli (1). (1) | |||||
Licata | AG | 37.1014 | 13.9386 | VI-VII | |
Secondo Maurolico (1562) il terremoto causò danni notevoli (1). (1) | |||||
Messina | ME | 38.1869 | 15.5492 | V | |
La scossa principale fu sentita fortemente, ma non causò danni (1). (1) | |||||
Palermo | PA | 38.1208 | 13.3528 | V | |
La scossa principale fu sentita fortemente e causò spavento tra la popolazione; non ci furono danni (1). (1) | |||||
Sciacca | AG | 37.5078 | 13.0828 | F | |
La scossa principale fu avvertita (1). (1) | |||||
Trapani | TP | 38.0175 | 12.5367 | F | |
La scossa principale fu avvertita (1). (1) | |||||
Favignana | TP | 37.9311 | 12.3286 | NC | |
Secondo Mercalli (1883) la scossa causò danni gravi; tuttavia, nessuna tra le fonti ricordate dallautore o individuate nel corso dellattuale ricerca ricorda danni in questa località (1). (1) | |||||
Nicosia | EN | 37.7472 | 14.3981 | NC | |
Secondo Mercalli (1883) la scossa causò danni gravi; tuttavia, nessuna tra le fonti ricordate dallautore o individuate nel corso dellattuale ricerca ricorda danni in questa località (1). (1) | |||||
Ragusa | RG | 36.925 | 14.7286 | NC | |
La città compare nellelenco delle località colpite dal terremoto redatto nello studio di Barbano (1985) (1), con lattribuzione di una intensità di VIII grado MCS. Tuttavia in nessuna delle fonti citate dallautore, né in quelle utilizzate nellattuale ricerca è presente alcun riferimento a questa località. (1) |
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1542 12 10 15 15 -- 37.23 15.02 0.0 10.0 0 121 Siracusano
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