The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1536 08 10 23 00 -- 44.42 8.90 0.0 6.0 0 36 Genova


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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1536 08 10 23:00 44.42 8.90 5.0 5.0 2 35 Genova
PFG 1536 08 10 23:- 44.33 9.00 9.0 - - - Genova


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

È stata revisionata la bibliografia del Catalogo e sviluppata una ricerca bibliografica e archivistica. La fonte di Baratta è un opuscolo in forma di lettera, datato 12 agosto 1536, stampato a Genova nel XVI secolo, ripubblicato in una rivista di storia locale da Vincenzo Promis (1874) (1), utilizzato anche da Mercalli (1897) (2). Della lettera non si conoscono né il mittente né il destinatario. L’autore si presenta come testimone oculare dell’evento, avvenuto verso la mezzanotte del 10 agosto 1536. La descrizione degli effetti tuttavia è generica e di maniera: il terremoto avrebbe fatto cadere case, palazzi e torri, ma non sono menzionati edifici particolari; avrebbe causato molte vittime, ma non si avanza mai un numero approssimativo; molte persone sarebbero restate fuori dalle case per paura di nuove scosse. Il terremoto inoltre è inserito in una cornice ideologico-religiosa che imputa le catastrofi naturali alla corruzione degli uomini, in particolare al gioco e alla bestemmia: gli unici edifici danneggiati sarebbero stati, sempre secondo l’autore anonimo, le tre baratterie della città.
Oltre alla fonte precedente, le uniche menzioni di un effetto sismico a Genova sono state reperite in due cronache emiliane: una fonte coeva bolognese, le "Historie di Bologna" di Leandro Alberti (ed. 2006) (3), che riferisce solo della caduta di molti camini, e una cronaca manoscritta di provenienza ferrarese, conservata nella Biblioteca Apostolica Vaticana (Chigiana I.I.6, sec.XVI).
La lettera perciò resta l’unica attestazione locale del terremoto. I maggiori cronisti genovesi del periodo, assai sensibili agli eventi naturali, non ne recano menzione: Accinelli, Bonifadio, Casoni, Giustiniani, Cibo Recco, Partenopeo, Schiaffino, Salvano, Spinola. Anche la storiografia successiva del XVIII-XIX secolo ignora l’evento (4). Sono state condotte approfondite ricerche sulla documentazione archivistica genovese, di natura amministrativa e fiscale. Tutti i sondaggi hanno dato esito negativo. Si sono consultati in primo luogo i fondi che più di altri potevano registrare le conseguenze sulla città di un evento distruttivo o la risposta istituzionale a una calamità naturale: l’Archivio segreto del comune; il "Magistrato dei padri del comune", addetto alle riparazioni; gli "Atti del Senato", tra i quali vanno segnalate le lettere degli anni 1535-37, tutte negative, la Camera del Governo e Finanze, organo finanziario della repubblica genovese (5). Anche le verifiche presso i carteggi esteri delle maggiori capitali del tempo (Venezia, Mantova, Firenze) non hanno fornito alcuna notizia; così come un sondaggio presso l’Archivio di Stato di Massa per eventuali effetti di risentimento in Lunigiana (6).
Le menzioni successive del terremoto dipendono esclusivamente dall’opuscolo pubblicato da Promis. Il domenicano Vigna riporta quasi alla lettera due frasi dell’opuscolo, senza aggiungere alcun particolare nuovo dai documenti del convento (7); così lo storico locale Manno.
Mercalli aveva ipotizzato che l’opuscolo potesse essere un apocrifo, ma si convinse a inserire la data nel suo catalogo in omaggio alla serietà della rivista in cui era ripubblicato (8). Baratta inserì il terremoto nel suo catalogo senza commenti (9).

Note

(1)
Il gran Terremoto tratto nella Città di Genua il quale ha fatto ruinar case, palazzi, torre, e disperdere donne gravide, et morte assai persone, e questo si dice esser stato cagione le gran baratterie, e il gran biastemare che si fa in esse Dio, e santi, et la gloriosa Vergine Maria. Data in Genua alli .XII. d’Agosto M.D.XXXVI., in V.Promis, Descrizione sincrona del terremoto di Genova seguito il X aprile [agosto] MDXXXVI, "Atti della Società Ligure di Storia Patria", vol.10, fasc.4, pp.809-811.
Genova 1874
(2)
Mercalli G.
I terremoti della Liguria e del Piemonte.
Napoli 1897
(3)
Alberti Leandro
Historie di Bologna 1479-1543, a cura di A.Antonelli e M.R.Musti, 3 voll. (Collana di cronache bolognesi d’epoca medioevale moderna e contemporanea, 10).
Bologna 2006
(4)
Biblioteca Universitaria di Genova, Fondo Manoscritti, Ins. b.8-13, Spinola G., Memorie storiche del Monistero e Badia di San Gerolamo della Cervara dell’ordine Benedettino-Casinese dall’anno di sua fondazione 1360 al 1790.

Giuliani N.
Notizie sulla tipografia ligure sino a tutto il secolo 16 raccolte dal socio Nicolò Giuliani, "Atti della Società Ligure di Storia Patria", vol.9, fasc.1, 1869.
Genova 1869
Gioffredo P.
Storia delle Alpi Marittime [-1662], ed. C.Gazzera, in "Monumenta Historiae Patriae", Scriptores.
Torino 1839
(5)
Archivio di Stato di Genova, Diversorum, Collegi, filza 7, Suppliche, proclami, decreti (1535-1536).

Archivio di Stato di Genova, "Diversorum Communis Ianuae", Archivio Segreto, n.gen.3136, fasc.116, Suppliche e documenti riguardanti paesi e feudi della Liguria dalla lettera A alla P, sec.XVI.

Archivio di Stato di Genova, "Diversorum Communis Ianuae"Archivio Segreto, n.gen.3137, fasc.117, Suppliche e documenti riguardanti paesi e feudi della Liguria, Lettera P.

Archivio di Stato di Genova, Senato, n.gen.1210, n.part.18 (1534-1538), Atti del Senato.

Archivio di Stato di Genova, Senato, n.gen.1211, n.part.19 (1534-1570), Atti del Senato.

Archivio di Stato di Genova, Archivio Segreto, n.gen.758 (1536), Manuali Decreti del Senato.

Archivio Storico Comunale di Genova, filza 14, Atti del magistrato dei Padri del comune (1533-1536).

Archivio Storico Comunale di Genova, filza 15, Atti del magistrato dei Padri del comune (1536-1539).

Archivio di Stato di Genova, Senato, n.gen 399, n.part.3 (1532-1537), Lettere del Senato.

Archivio di Stato di Genova, Camera del Governo, Finanze, n.gen.11 (1535-1536), n.gen.12 (1536), Atti.

(6)
Archivio di Stato di Massa, Archivi della Garfagnana, f.2, 23, Carteggio del Commissario generale poi Governatore generale della Garfagnana (1520-1796).

Archivio di Stato di Massa, Archivio Ducale, b.9, Carteggio del Cardinale Innocenzo Cybo, 1477-1550, Appendice all’Archivio Cybo Malaspina 1450-1850.

Archivio di Stato di Massa, Archivio Ducale, b.6 (1536-1544), Carteggio dei Marchesi Malaspina di Fosdinovo 1334-1536.

Archivio di Stato di Massa, ms.74, Notizie riguardanti Fivizzano.

Archivio di Stato di Massa, ms, O.Rocca, Varie memorie del mondo ed in specie dello stato di Massa Carrara dal 1481 al 1738.

Archivio di Stato di Massa, Archivio Ducale, vol.45, Lettere a Lorenzo Cybo 1521-1548, Carteggio originale de Cybo.

Archivio di Stato di Massa, ms.n.89, G.Ortalli, Cenni storico geografici e artistici della Lunigiana Estense e del Ducato di Massa e Carrara.

Archivio di Stato di Pisa, 507 (45), Filza di documenti e altre carte, 1494-1760, Santa Maria di Cò di Ponte, Corporazioni Religiose Soppresse.

(7)
Vigna R.A.
Storia Cronologica del Convento di Santa Maria di Castello, in "Atti della Società Ligure di Storia Patria", vol.21.
Genova 1858
(8)
Mercalli G.
I terremoti della Liguria e del Piemonte.
Napoli 1897
(9)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901

Il 10 agosto 1536, intorno alle 11:00 GMT, a Genova ci fu un terremoto fortemente sentito, che probabilmente fece cadere molti camini.