The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading
Date | Time | Lat | Lon | Rel | Io | Imax | Sites | Nref | Me | Rme | Location | Country |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
26 06 1405 | 13:45 | 46.083 | 12.067 | b | 5 | 5.5 | 2 | 0004 | 4.1 | Bellunese | Italy |
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Space-time parameters
Previous catalogues and reasons of the corrections
The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
- - - - -
PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
- - - - -
PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING
State of earthquakes review
Questo terremoto è sconosciuto ai cataloghi sismici in uso. Un terremoto datato 26 maggio 1405, localizzato a Belluno, privo della stima dellintensità epicentrale, era riportato nel catalogo PFG (1985, microfiches) con rimando bibliografico a Iaccarino e Molin (1978), catalogo regionale riguardante lItalia settentrionale, che non esplicita però i riferimenti bibliografici utilizzati per i singoli eventi.
Tuttavia, dalla data del terremoto, così come è indicata nel catalogo PFG (1985), è possibile individuare la fonte ultima della notizia riguardante Belluno nella coeva "Cronaca bellunese" di Clemente Miari (ed. 1999) (1), che copre larco cronologico dal 1383 al 1412 (la prima traduzione italiana dellopera è del 1873). Miari (nato intorno al 1360 e morto dopo il 1412) fu canonico della cattedrale di Belluno dal 1380. Miari riporta la notizia del risentimento di un terremoto a Belluno apparentemente il 26 maggio 1405. Due elementi, tuttavia, evidenziano subito un errore nellindicazione del mese (errore risalente forse allo stesso autore o, più probabilmente, alla traduzione italiana del suo testo latino, oggi non più disponibile). La notizia del terremoto è infatti preceduta da avvenimenti datati 23 giugno, ed è seguita da notizie datate 8 luglio; inoltre lindicazione del giorno della settimana, venerdì, permette di correggere con sicurezza la data del terremoto dal 26 maggio, che cadeva in realtà di martedì, al 26 giugno che era effettivamente un venerdì, ripristinando la continuità della sequenza cronologica tenuta dallautore.
Questa correzione di data permette di collegare il terremoto sentito a Belluno con le informazioni fornite da una preziosa fonte inedita di Feltre: si tratta di una notula autografa e coeva di mano del notaio Giovanni Vendramello di Feltre.
Il codice che la conserva è del XIV secolo e contiene una delle numerose versioni manoscritte della "Summa artis notarie" del bolognese Rolandino Passaggeri (o Rolandino de Passaggeri, 1215-1300), fondatore del notariato moderno (2). Il codice, conservato presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia (Lat. V, 61 (2515)), è appartenuto ad almeno due notai, che lo conservavano per la pratica della loro attività: in un primo tempo fu posseduto da Geremia da Feltre, successivamente fu acquistato dal suo concittadino Giovanni Vendramello, lautore della notula. La notula, che si trova nel margine inferiore del foglio 52v., sembra scritta poco dopo laccadimento del terremoto, che impaurì lautore mentre si trovava nella sua camera intento a scrivere, è molto precisa nel riferire le sensazioni provate dallautore stesso e nella descrizioni degli effetti.
È interessante notare e confrontare tra loro le indicazioni orarie riportate da Miari e Vendramello. Il primo autore, essendo un ecclesiastico, usa ancora le ore "temporarie" o "canoniche" (sistema che prevedeva linizio del computo orario col sorgere del sole) e scrive infatti che il terremoto avvenne "dopo lottava ora del giorno, cioè dopo nona". Unindicazione oraria in apparenza incoerente, ma che si spiega perfettamente tenendo conto che, a partire dallinizio del XIV secolo, si era affermato lo slittamento dell"ora nona" (o delle "none") dal primo pomeriggio verso il mezzogiorno (uso di cui rimane una traccia in inglese nellespressione "at noon", a mezzogiorno). Il secondo autore, essendo notaio, usa il sistema orario detto "allitaliana" (sistema che prevedeva linizio del computo orario mezzora dopo il tramonto), ma si richiama ugualmente allantico sistema delle ore canoniche, scrive infatti che il terremoto avvenne "dopo le none, alla diciottesima ora del giorno" ("post nonas, hora diei decima octava"). Se convertiamo le due indicazioni orarie delle fonti, cioè lottava ora del giorno ("canonica") di Miari e la diciottesima ora del giorno ("allitaliana") di Vendramello, otteniamo che entrambi gli orari coincidono con circa le ore 13:45 in tempo universale, con uno scarto minimo tra i due orari di soli 8 minuti, del tutto insignificante tenendo conto che le fonti sono dellinizio del XV secolo.
La conversione oraria evidenzia anche la congruenza qualitativa delle indicazioni comuni alle due fonti ("dopo nona" e "post nonas"), vale a dire circa mezzora dopo il mezzogiorno, se si convertono i due orari delle fonti in "ore locali".
Miari C.
Cronaca bellunese dal 1383 al 1412, a cura di P.Doglioni.
Belluno 1999
(2)
Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, Lat. V, 61 (2515), Rolandini Passagerii Summa artis notarie, c.52v., Notula del notaio Giovanni Vendramello di Feltre sul terremoto del 26 giugno 1405.
Tuttavia, dalla data del terremoto, così come è indicata nel catalogo PFG (1985), è possibile individuare la fonte ultima della notizia riguardante Belluno nella coeva "Cronaca bellunese" di Clemente Miari (ed. 1999) (1), che copre larco cronologico dal 1383 al 1412 (la prima traduzione italiana dellopera è del 1873). Miari (nato intorno al 1360 e morto dopo il 1412) fu canonico della cattedrale di Belluno dal 1380. Miari riporta la notizia del risentimento di un terremoto a Belluno apparentemente il 26 maggio 1405. Due elementi, tuttavia, evidenziano subito un errore nellindicazione del mese (errore risalente forse allo stesso autore o, più probabilmente, alla traduzione italiana del suo testo latino, oggi non più disponibile). La notizia del terremoto è infatti preceduta da avvenimenti datati 23 giugno, ed è seguita da notizie datate 8 luglio; inoltre lindicazione del giorno della settimana, venerdì, permette di correggere con sicurezza la data del terremoto dal 26 maggio, che cadeva in realtà di martedì, al 26 giugno che era effettivamente un venerdì, ripristinando la continuità della sequenza cronologica tenuta dallautore.
Questa correzione di data permette di collegare il terremoto sentito a Belluno con le informazioni fornite da una preziosa fonte inedita di Feltre: si tratta di una notula autografa e coeva di mano del notaio Giovanni Vendramello di Feltre.
Il codice che la conserva è del XIV secolo e contiene una delle numerose versioni manoscritte della "Summa artis notarie" del bolognese Rolandino Passaggeri (o Rolandino de Passaggeri, 1215-1300), fondatore del notariato moderno (2). Il codice, conservato presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia (Lat. V, 61 (2515)), è appartenuto ad almeno due notai, che lo conservavano per la pratica della loro attività: in un primo tempo fu posseduto da Geremia da Feltre, successivamente fu acquistato dal suo concittadino Giovanni Vendramello, lautore della notula. La notula, che si trova nel margine inferiore del foglio 52v., sembra scritta poco dopo laccadimento del terremoto, che impaurì lautore mentre si trovava nella sua camera intento a scrivere, è molto precisa nel riferire le sensazioni provate dallautore stesso e nella descrizioni degli effetti.
È interessante notare e confrontare tra loro le indicazioni orarie riportate da Miari e Vendramello. Il primo autore, essendo un ecclesiastico, usa ancora le ore "temporarie" o "canoniche" (sistema che prevedeva linizio del computo orario col sorgere del sole) e scrive infatti che il terremoto avvenne "dopo lottava ora del giorno, cioè dopo nona". Unindicazione oraria in apparenza incoerente, ma che si spiega perfettamente tenendo conto che, a partire dallinizio del XIV secolo, si era affermato lo slittamento dell"ora nona" (o delle "none") dal primo pomeriggio verso il mezzogiorno (uso di cui rimane una traccia in inglese nellespressione "at noon", a mezzogiorno). Il secondo autore, essendo notaio, usa il sistema orario detto "allitaliana" (sistema che prevedeva linizio del computo orario mezzora dopo il tramonto), ma si richiama ugualmente allantico sistema delle ore canoniche, scrive infatti che il terremoto avvenne "dopo le none, alla diciottesima ora del giorno" ("post nonas, hora diei decima octava"). Se convertiamo le due indicazioni orarie delle fonti, cioè lottava ora del giorno ("canonica") di Miari e la diciottesima ora del giorno ("allitaliana") di Vendramello, otteniamo che entrambi gli orari coincidono con circa le ore 13:45 in tempo universale, con uno scarto minimo tra i due orari di soli 8 minuti, del tutto insignificante tenendo conto che le fonti sono dellinizio del XV secolo.
La conversione oraria evidenzia anche la congruenza qualitativa delle indicazioni comuni alle due fonti ("dopo nona" e "post nonas"), vale a dire circa mezzora dopo il mezzogiorno, se si convertono i due orari delle fonti in "ore locali".
Note
(1)Miari C.
Cronaca bellunese dal 1383 al 1412, a cura di P.Doglioni.
Belluno 1999
(2)
Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, Lat. V, 61 (2515), Rolandini Passagerii Summa artis notarie, c.52v., Notula del notaio Giovanni Vendramello di Feltre sul terremoto del 26 giugno 1405.
Major earthquake effects
Il 26 giugno 1405 alle 13:45 GMT (lottava ora del giorno, secondo il computo delle ore "canonoche"; o la diciottesima ora del giorno, secondo il computo "allitaliana") un terremoto colpì larea del bellunese: a Feltre causò il causò il distacco dalla sommità della chiesa di S.Stefano di una grossa lastra di pietra e fu sentito a Belluno.
Bibliography
Author | Title | Text Value | Text Date | Place of publ. |
---|---|---|---|---|
* | Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, Lat. V, 61 (2515), Rolandini Passagerii Summa artis notarie, c.52v., Notula del notaio Giovanni Vendramello di Feltre sul terremoto del 26 giugno 1405. | Direct source | 1405 | |
Denza F. | Il terremoto del 29 giugno 1873. | Scientific bibliography | 1874 | Belluno |
Iaccarino E. e Molin D. | Raccolta di notizie macrosismiche dellItalia Nordorientale dallanno 0 allaprile 1976, CNEN, RT/DISP (78) 7. | Catalogue | 1978 | Roma |
Miari C. | Cronaca bellunese dal 1383 al 1412, a cura di P.Doglioni. | Direct source | 1999 | Belluno |
Felt Localities (2)
Locality | Province | Lat | Lon | Intensity | |
---|---|---|---|---|---|
Feltre | BL | 46.0192 | 11.9058 | V-VI | |
La scossa fu avvertita da moltissime persone, come attesta una notula manoscritta di mano di un notaio che temette che la sua abitazione crollasse a causa del forte scuotimento. Causò il distacco dalla sommità della chiesa di S.Stefano di una grossa lastra di pietra (1). (1) | |||||
Belluno | BL | 46.1456 | 12.2217 | F | |
Fu sentito una scossa; non sono riportati altri dettagli sugli effetti (1). (1) |
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1405 06 26 13 45 -- 46.08 12.07 0.0 5.5 0 4 Bellunese
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