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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
29 07 127618:3045.0839.55b55.51000564.7~Italia settentrionaleItaly

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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1276 07 29 18 30 -- 45.08 9.55 0.0 5.5 0 56 Italia settentrionale


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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1276 07 28 18:30 45.08 9.55 5.0 5.5 10 56 Italia settentrionale
PFG 1276 07 28 - 45.50 9.17 8.0 - - - Milano ovest


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

È stata revisionata la bibliografia del Catalogo PFG (1985) ed è stata sviluppata una ricerca condotta sulle fonti narrative più autorevoli e, solo per l’area veronese, sulla documentazione archivistica coeva. L’evento è stato revisionato da Guidoboni (1986) (1). L’attuale revisione ha riesaminato le fonti e le opere storiografiche in un quadro critico più allargato.
Il terremoto è attestato da due testimonianze cronachistiche coeve all’evento, gli "Annali" di Caffaro (2) per l’area ligure, e il "Memoriale" di Guglielmo Ventura (3) per il Piemonte meridionale. Gli "Annali" di Caffaro (4), redatti a Genova, accennano ad un grande terremoto avvenuto il 29 luglio 1276 all’ora del tramonto. Il "Memoriale" di Guglielmo Ventura (5), testimone diretto, afferma che, nell’anno in cui era podestà il genovese Marcello Negro, durante la fondazione del nuovo casale di San Damiano d’Asti, ci fu un grande terremoto all’ora di cena. Nella prima edizione del "Memoriale", Muratori (6) sbagliò ad apporre la data a margine dell’edizione indicando il 1275. Causò così un errore che, attraverso Mercalli (1897) (7) e Baratta (1901) (8), portò alla catalogazione di due diversi terremoti: l’uno datato 29 luglio 1276 e l’altro datato 1275. In realtà tanto la datazione del "Memoriale" di Guglielmo Ventura, ricavabile attraverso l’indicazione del podestà (9), quanto le indicazioni orarie, concorrono ad attribuire ad un medesimo evento le due testimonianze.
Si è cercata conferma della notizia nelle cronache milanesi del XIII secolo. Lo spoglio della cronaca milanese redatta da Galvano Fiamma (10), frate milanese dell’ordine dei predicatori, vissuto a Milano tra la fine del XIII e la prima metà del XIV secolo (la data presunta di morte è infatti il 1343), non ha rivelato alcuna notizia del terremoto. Negativo è risultato lo spoglio degli "Annales Mediolanenses" (11), opera di un cronista anonimo che scrisse nella prima metà del XV secolo, e che, per gli anni che qui interessano derivò le sue informazioni dall’opera di Galvano Fiamma.
La tradizione di un terremoto che colpì Milano il 29 luglio 1276, iniziò con lo storico cinquecentesco milanese Corio (1503) (12), il quale, tuttavia, non menzionò danni. Tale notizia fu ripresa nell’opera del bolognese Ghirardacci (1596-1657) (13), che datò l’evento al 28 luglio dello stesso anno, aggiungendo la menzione del crollo di numerosi edifici a Milano, che non sono invece attestati. Le oscillazioni della data fra il 28 e il 29 luglio si spiegano considerando che, secondo l’uso orario italiano, il tramonto del sole segnava il momento di passaggio da un giorno al successivo.
Il veronese Dalla Corte (1594) (14) menzionò genericamente il terremoto. Dandone notizia con una formula letteraria stereotipata, adottata anche per la descrizione di terremoti successivi (1367 e 1410), ricordò danni a Verona e a Milano, la sera del 29 luglio 1277. Per verificare questa affermazione sono stati eseguiti controlli sulle cronache veronesi cronologicamente prossime all’evento. La trecentesca anonima continuazione della cronaca di Parisio da Cereta (15) e quella del cronista quattrocentesco Zagata (16) non hanno dato alcuna conferma della notizia. Esito negativo ha dato pure la ricerca di fonti documentarie coeve compiuta nel fondo delle corporazioni religiose soppresse dell’Archivio di Stato e nell’Archivio Diocesano di Verona. Si può ipotizzare che Dalla Corte si sia servito di notizie extra-veronesi, spostando l’evento sismico di un anno in modo funzionale alla sua narrazione: il terremoto, segno di sventure, servì infatti all’autore per introdurre la notizia dell’assassinio di Mastino della Scala, avvenuto nell’ottobre 1277.
Numerose opere di storici locali delle città padane fra il XVI e il XIX secolo riportano notizia di questo terremoto, con una datazione sempre oscillante fra il 28 e il 29 luglio 1276, attribuendo alle diverse città solo effetti di risentimento della scossa. Così per Lodi, Agnelli (1895) (17) e Timolati (Biblioteca Civica di Lodi, 34.A.1) (18), storici locali dell’Ottocento; per Casalmaggiore, Barili (1812) (19); per Castelleone, Fiammeno (1652) (20); per Monza, una cronaca anonima ottocentesca pubblicata a cura di Mezzotti (1838-1840) (21); per Sermide, Mantovani (1886) (22).

Note

(1)
Guidoboni E.
The double earthquakes of the italian catalogue: examples of analysis of the medieval period (XIth-XIIIth centuries), in "Atti del 4.o Convegno", Roma 29-31 ottobre 1985, CNR-GNGTS, vol.1, pp.261-272.
Roma 1986
(2)
Stella Georgius et Iohannes
Annales Genuenses (prima metà sec.XV), ed. G.Petti Balbi, in "Rerum Italicarum Scriptores", 2a ed., tomo 17, parte 2.
Bologna 1975
(3)
Ventura Guilielmus
Memoriale de gestis civium Astensium et plurium aliorum [1260-1325] (sec.XIV), ed. C.Combetti, in "Monumenta Historiae Patriae", SS., tomo 3, pp.701-816.
Torino 1853
(4)
Stella Georgius et Iohannes
Annales Genuenses (prima metà sec.XV), ed. G.Petti Balbi, in "Rerum Italicarum Scriptores", 2a ed., tomo 17, parte 2.
Bologna 1975
(5)
Ventura Guilielmus
Memoriale de gestis civium Astensium et plurium aliorum [1260-1325] (sec.XIV), ed. C.Combetti, in "Monumenta Historiae Patriae", SS., tomo 3, pp.701-816.
Torino 1853
(6)
Ventura Guglielmo
Memoriale de gestis civium Astensium [1260-1325] (sec.XIV), in "Rerum Italicarum Scriptores", ed. L.A.Muratori, tomo 11, coll.153-268.
Milano 1727
(7)
Mercalli G.
I terremoti della Liguria e del Piemonte.
Napoli 1897
(8)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901
(9)
Gabiani N.
Asti nei suoi principali ricordi storici, vol.2.
Asti 1930
(10)
Fiamma Galvano
Chronica Mediolani seu Manipulus Florum sive Historia Mediolanensis ab origine urbis ad annum circiter 1336, ab alio continuatore producta ad annum usque 1371, in "Rerum Italicarum Scriptores", ed. L.A.Muratori, tomo 11, coll.537-740.
Milano 1727
(11)
Annales Mediolanenses ab anno 1230 usque ad annum 1402 (sec.XV), in "Rerum Italicarum Scriptores", ed. L.A.Muratori, tomo 16, coll.641-840.
Milano 1727
(12)
Corio B.
Historia co[n]tinente da l’origine di Milano tutti li gesti, fatti, e detti preclari, e le cose memora[n]de milanesi, in fino al tempo di esso autore.
Milano 1503
(13)
Ghirardacci C.
Historia di Bologna, 2 voll. (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1973).
Bologna 1596
(14)
Dalla Corte G.
Historia della città di Verona [dalle origini al 1560], 2 voll.
Verona 1594
(15)
Continuatio anonyma Chronici Veronensis Parisii de Cereta [-1374] (sec.XIV), in "Rerum Italicarum Scriptores", ed. L.A.Muratori, tomo 8, coll.641-660.
Milano 1726
(16)
Zagata Pier
Cronica di Verona (-1454), in "Cronica della città di Verona", ed. G.Biancolini, parte 1, pp.1-98, parte 2, vol.1, pp.1-84.
Verona 1745
(17)
Agnelli G.
I terremoti registrati nelle cronache lodigiane, in "Archivio storico per la città e comuni del circondario di Lodi", s.II, vol.14, pp.90-96.
Lodi 1895
(18)
Biblioteca Civica di Lodi, Manoscritti, 34.A.1, Andrea Timolati, Diario lodigiano, sec.XIX.

(19)
Barili A.
Notizie storico-patrie di Casalmaggiore.
Parma 1812
(20)
Fiammeno C.
Castelleonea cioè historia di Castelleone insigne castello nella Diocesi di Cremona in Lombardia cavata da molti autori, historici, archivij, protocolli, manuscritti, inscritioni, & altre antichitadi.
Cremona 1652
(21)
Mezzotti G.A. (a cura di)
La città di Monza, cronachetta di dodici secoli dal 600 al 1800 rinvenuta fra le carte della famiglia Mezzotti di Castellambro, in "Il cronista monzese. Annuario di rimembranze patrie", ed. G.A.Mezzotti, pt.1, pp.7-58, pt.2, pp.67-78.
Monza-Milano 1838
(22)
Mantovani
Il territorio sermidese e limitrofi.
Bergamo 1886

Effects in the social context

Il terremoto è ricordato, per lo più a partire dalla storiografia locale tarda, in un’area molto vasta dell’Italia settentrionale. Nessun autore menziona vittime e solo nell’opera dello storico locale ottocentesco Timolati (Biblioteca Civica di Lodi, 34.A.1) (1) si ricorda il terrore della popolazione di Lodi. Guidoboni (1986) (2) ha posto in rilievo, fra l’altro, come la testimonianza del notaio Guglielmo Ventura si riferisca a un borgo di nuova fondazione, San Damiano d’Asti, caratterizzato da costruzioni in legno di ridotte dimensioni; ciò pone il problema di valutare se il fatto che non siano menzionati danni sia dovuto a una scossa non molto forte o ad una struttura abitativa particolare, che poté forse incidere in modo significativo nella risposta sismica.
Va considerato che in quell’anno le condizioni climatiche furono pessime, e vi furono carestie ed epidemie di peste che ebbero, in base alle notizie di cui si dispone, un impatto assai più forte sulle popolazioni. Infatti, in Lombardia piogge dirotte, inondazioni e abbondantissime nevicate causarono gravi carestie e mortalità (3), mentre a Verona è ricordata un’alluvione dell’Adige (4).

Note

(1)
Biblioteca Civica di Lodi, Manoscritti, 34.A.1, Andrea Timolati, Diario lodigiano, sec.XIX.

(2)
Guidoboni E.
The double earthquakes of the italian catalogue: examples of analysis of the medieval period (XIth-XIIIth centuries), in "Atti del 4.o Convegno", Roma 29-31 ottobre 1985, CNR-GNGTS, vol.1, pp.261-272.
Roma 1986
(3)
De Conti V.
Notizie storiche della città di Casale e del Monferrato, 11 voll.
Casale 1838
Ghirardacci C.
Historia di Bologna, 2 voll. (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1973).
Bologna 1596
Tatti P.L.
Degli annali sacri della città di Como [...] Decade seconda.
Milano 1683
(4)
Verci G.
Storia della Marca trivigiana e veronese, 20 voll.
Venezia 1786
Dalla Corte G.
Historia della città di Verona [dalle origini al 1560], 2 voll.
Verona 1594

Concurrent natural and man-induced destructive events

Nello stesso anno vi furono in Lombardia insieme a terremoti, piogge dirotte, inondazioni e abbondantissime nevicate che causarono gravi carestie e mortalità (1). A Lodi vi furono piogge incessanti, una conseguente carestia e infine una epidemia di peste (2); a Verona vi fu un’esondazione dell’Adige (3). È ricordata la distruzione dei castelli di Gorzano, Castelnuovo, Lavezzole e Marcellengo voluta da Carlo d’Angiò e dai feudatari suoi alleati (4).

Note

(1)
De Conti V.
Notizie storiche della città di Casale e del Monferrato, 11 voll.
Casale 1838
Ghirardacci C.
Historia di Bologna, 2 voll. (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1973).
Bologna 1596
(2)
Tatti P.L.
Degli annali sacri della città di Como [...] Decade seconda.
Milano 1683
(3)
Verci G.
Storia della Marca trivigiana e veronese, 20 voll.
Venezia 1786
Dalla Corte G.
Historia della città di Verona [dalle origini al 1560], 2 voll.
Verona 1594
(4)
Griglié R.
Invito al Monferrato.
Torino 1965

Administrative historical affiliations

A Milano il comune cittadino era soggetto alla dominio della parte guelfa che trovava i propri rappresentanti nella famiglia dei Della Torre. La situazione si rovesciò con la battaglia di Desio (21 gennaio 1277) la cui vittoria consentì ai fuoriusciti ghibellini di rientrare in città con l’arcivescovo Ottone Visconti.

Major earthquake effects

Il terremoto avvenne il 28 luglio 1276, verso l’ora di cena o l’ora del tramonto, attorno alle ore 18:30 GMT. L’evento sismico è ricordato con effetti di risentimento in vari centri dell’Italia settentrionale, ma la genericità delle fonti non consente di identificare l’area dei maggiori effetti. Le fonti dirette e indirette non attestano danni a San Damiano d’Asti, né a Genova, né a Milano.

Bibliography

Author Title Text Value Text Date Place of publ.
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Ventura GuilielmusMemoriale de gestis civium Astensium et plurium aliorum [1260-1325] (sec.XIV), ed. C.Combetti, in "Monumenta Historiae Patriae", SS., tomo 3, pp.701-816.Direct source1853Torino
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Felt Localities (10)

Locality Province Lat Lon Intensity
San Damiano d’AstiAT44.83368.06611V-VI

Il notaio Guglielmo Ventura, testimone diretto dell’evento, attesta un "grande terremoto", senza menzionare danni (1); va rilevato che nel Codice Malabayla (2) è ricordato che il paese, da poco fondato, ma non era ancora completamente costruito né abitato.

(1)
Ventura Guilielmus
Memoriale de gestis civium Astensium et plurium aliorum [1260-1325] (sec.XIV), ed. C.Combetti, in "Monumenta Historiae Patriae", SS., tomo 3, pp.701-816.
Torino 1853
(2)
Il Codice d’Asti detto De Malabayla tradotto in lingua italiana, voll.3-4, docc.845, 846, 847, 937.
Asti 1906

GenovaGE44.41928.8975V

Le fonti ricordano un "grande terremoto"; non sono menzionati danni (1).

(1)
Stella Georgius et Iohannes
Annales Genuenses (prima metà sec.XV), ed. G.Petti Balbi, in "Rerum Italicarum Scriptores", 2a ed., tomo 17, parte 2.
Bologna 1975
Annales Ianuenses [1099-1294] (secc.XII-XIII), ed. G.H.Pertz, "Monumenta Germaniae Historica", SS., tomo 18, pp.1-356.
Hannover 1863

CasalmaggioreCR44.987510.4206F

Effetti di risentimento senza menzione di danni, attestati solo da uno storico locale ottocentesco (1).

(1)
Barili A.
Notizie storico-patrie di Casalmaggiore.
Parma 1812

CastelleoneCR45.29619.76361F

Effetti di risentimento senza menzione di danni, attestati da autore seicentesco (1).

(1)
Fiammeno C.
Castelleonea cioè historia di Castelleone insigne castello nella Diocesi di Cremona in Lombardia cavata da molti autori, historici, archivij, protocolli, manuscritti, inscritioni, & altre antichitadi.
Cremona 1652

LodiLO45.31429.50139F

Effetti di risentimento senza menzione di danni, attestati solo da autori ottocenteschi (1).

(1)
Biblioteca Civica di Lodi, Manoscritti, 34.A.1, Andrea Timolati, Diario lodigiano, sec.XIX.
0019
Agnelli G.
I terremoti registrati nelle cronache lodigiane, in "Archivio storico per la città e comuni del circondario di Lodi", s.II, vol.14, pp.90-96.
Lodi 1895

MonzaMI45.58429.27389F

Effetti di risentimento senza menzione di danni (1).

(1)
Mezzotti G.A. (a cura di)
La città di Monza, cronachetta di dodici secoli dal 600 al 1800 rinvenuta fra le carte della famiglia Mezzotti di Castellambro, in "Il cronista monzese. Annuario di rimembranze patrie", ed. G.A.Mezzotti, pt.1, pp.7-58, pt.2, pp.67-78.
Monza-Milano 1838

PiacenzaPC45.05229.6925F

Effetti di risentimento senza menzione di danni, attestati solo da opere tarde (1).

(1)
Biblioteca Comunale "Passerini Landi" di Piacenza, Schedario Rapetti, "Terremoto", sec.XX.
0020
Meteorologia Archeologica, in "L’Indicatore Ecclesiastico Piacentino", a.1901, pp.XXXVI-XLI.
Piacenza 1901
Poggiali C.
Memorie storiche della città di Piacenza, 12 voll. (ristampa anastatica, Piacenza 1976).
Piacenza 1757

SermideMN45.003111.2975F

Effetti di risentimento senza menzione di danni (1).

(1)
Mantovani
Il territorio sermidese e limitrofi.
Bergamo 1886

MilanoMI45.46449.18944N

La fonte coeva, la cronaca di Galvano Fiamma, è negativa (1). Lo storico cinquecentesco Corio attesta il terremoto, senza menzionare danni (2). Ci si è attenuti all’indicazione della fonte coeva.

(1)
Fiamma Galvano
Chronica Mediolani seu Manipulus Florum sive Historia Mediolanensis ab origine urbis ad annum circiter 1336, ab alio continuatore producta ad annum usque 1371, in "Rerum Italicarum Scriptores", ed. L.A.Muratori, tomo 11, coll.537-740.
Milano 1727
(2)
Corio B.
Historia co[n]tinente da l’origine di Milano tutti li gesti, fatti, e detti preclari, e le cose memora[n]de milanesi, in fino al tempo di esso autore.
Milano 1503

VeronaVR45.437810.9936NC

I danni ricordati da Dalla Corte (1) non trovano conferma nello spoglio della documentazione coeva. Va osservato che nello stesso anno è ricordata un’alluvione dell’Adige che causò danni nella città; è possibile che trascorso un certo margine di tempo tali danni siano stati attribuiti al terremoto. L’evento a Verona risulta datato al 1277 in modo da introdurre, con un segno di sventura come il terremoto, la notizia dell’assassinio di Mastino della Scala, avvenuto nell’ottobre 1277, ed è descritto entro un modulo letterario fisso.

(1)
Dalla Corte G.
Historia della città di Verona [dalle origini al 1560], 2 voll.
Verona 1594