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The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence under the following heading

Date Time Lat Lon Rel Io Imax Sites Nref Me Rme Location Country
11 10 1125-41.615b89.1400345.6ISannio-MoliseItaly

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Space-time parameters

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
1125 10 11 -- -- -- 41.60 15.00 0.0 9.1 0 34 Sannio-Molise


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Previous catalogues and reasons of the corrections

The Catalogue of Strong Italian Earthquakes describes this earthquake sequence
(under the following heading:
Date time lat long Io Imax sites ref Earthquake Location
CFT 1125 10 11 - 41.60 15.00 8.0 9.0 4 33 Sannio-Molise
PFG 1125 10 11 - 41.10 15.00 9.5 - - - Benevento


PFG = Catalogo dei terremoti italiani dall anno 1000 al 1980, PFG/CNR
ING = Catalogo dei terremoti italiani dal 1456 a.C. al 1980, ING

State of earthquakes review

È stata revisionata la bibliografia del Catalogo e svolta una ricerca su fonti memorialistiche coeve. La cronaca di Falcone Beneventano (1), notaio e scrivano della corte di Benevento, vissuto nella prima metà del XII secolo, costituisce la fonte diretta più autorevole per la vicinanza cronologica e geografica tra l’autore e l’evento sismico. A partire da questa prima attestazione, il terremoto ebbe una certa risonanza nella tradizione storiografica, perché nella memoria fu connesso alla presenza di papa Onorio II a Benevento. I testi successivi, tuttavia, aggiungono pochissimi dati nuovi, consistenti essenzialmente nella menzione di località colpite non attestate dalla cronaca antica.
Prive dello stesso grado di affidabilità che possiede la cronaca di Falcone Beneventano, ma capostipiti di tradizioni indipendenti, sono altre due fonti: una cronaca ­ non identificabile ­ attribuita, nella citazione dell’erudito Vitale (1794) (2) a P. da Montesarchio; e la cronaca apocrifa del monastero di "S.Stefano protomartire in Rivo Maris" attribuita a Rolandus Monachus (ed. Schipa 1885) (3) che in questo caso Baratta utilizzò per localizzare effetti a Termoli e alle isole Tremiti. La ricerca, condotta attraverso lo spoglio sistematico delle grandi raccolte di fonti per la storia medievale (RIS, MGH, FISI) ha dato esito negativo riguardo ad altre fonti in grado di confermare le informazioni fornite dalle due cronache.

Note

(1)
Falcone di Benevento
Chronicon Beneventanum. Città e feudi nell’Italia dei Normanni, ed. E.D’Angelo.
Tavarnuzze (FI) 1998
(2)
Vitale T.
Storia della regia città di Ariano e sua diocesi.
Roma 1794
(3)
Rolandus monachus
Chronicon rerum memorabilium monasterii Sancti Stephani Protomartyris ad Rivum Maris scriptum a Rolando Monacho qui vivebat an.D. MCLVII, ed. M.Schipa, in "Archivio Storico per le Provincie Napoletane", vol.10, pp.569-574.
Napoli 1885

Development of earthquakes review

Fonte certa e autorevole sugli effetti del terremoto è la cronaca di Falcone Beneventano (1). Questo cronista del secolo XII, che esercitò la professione di notaio presso la corte di Benevento, descrisse gli effetti del terremoto nella sua città, le reazioni degli abitanti e ricordò il fatto che anche altre città e paesi appartenenti al territorio beneventano risentirono degli effetti di questo terremoto. Il comportamento di papa Onorio II presente in città, dove aveva ricevuto l’omaggio del duca Guglielmo, occupa una parte importante della narrazione.
La tradizione successiva si basò essenzialmente sulla testimonianza di Falcone Beneventano. Gli storici dei secoli XV, XVI, XVII si limitarono a riportare le notizie su Benevento presenti nella cronaca di Falcone: Ciarlanti, Vipera, Sarnelli, Girardi (2) citarono Falcone come unica fonte, talvolta amplificando nella traduzione il quadro distruttivo presentato dal cronista antico. Filippo da Secinara (3) menzionò a sostegno del cronista beneventano un passo di Pietro Diacono continuatore degli Annali Cassinesi, in realtà assente dall’opera. Bonito (4) fu il primo ad occuparsi di una ricognizione sistematica di tutte le fonti a lui disponibili.
Con il secolo XVIII, nelle opere della storiografia locale (5) cominciarono a comparire nuove informazioni. Continuò ad essere utilizzata come fonte la cronaca di Falcone, ma coloro che la citavano aggiunsero altre località che dal cronista medievale erano genericamente indicate come città e villaggi nei pressi di Benevento. In tal modo cominciarono ad apparire, in qualità di siti colpiti dal sisma del 1125: Larino, nominato la prima volta in Tria (6), e Cliterna nel Sannio, individuata dall’abate Polidori citato in Magliano (7). È altamente probabile, vista la vicinanza con la città colpita, che queste località abbiano subito effetti del terremoto, ma la mancanza di puntuali riscontri nella documentazione coeva rende inutilizzabili le descrizioni degli eventi distruttivi. Con l’Ottocento e il primo Novecento (8) non si aggiunsero nuovi dati.
Oltre a questa tradizione principale, che trova il suo capostipite in Falcone beneventano, è possibile identificare altre due linee di derivazione delle notizie riguardanti il terremoto del 1125. Una risale al "Chronicon Sancti Stefani protomartyris ad Rivum Maris" (9), che costituisce un falso composto alla fine del Settecento. L’articolo di Schipa del 1885 è l’unico studio su questa fonte e la dimostrazione della falsità della cronaca in esso contenuta dev’essere pertanto accettata. Al di là di tale considerazione occorre tuttavia appurare se la notizia fornita dal Chronicon Sancti Stephani sia stata tratta da una fonte precedente degna di fede. Codagli (10), fonte cinquecentesca e quindi anteriore alla falsificazione, ricordò in una sua nota sul terremoto del 1125 che alcune fiamme erano uscite dalla terra. Nella cronaca di Falcone beneventano non si trova alcuna menzione di queste fiamme che sono invece attestate nel Chronicon di Santo Stefano protomartire in Rivo Maris. Il dato fa pensare che il falsario del Chronicon abbia fatto riferimento o allo stesso Codagli, o ad una fonte comune. Nella menzione di Codagli non ci sono indicazioni relative alla località, mentre nel Chronicon si parla di risentimento nella zona di Termoli e alle isole Tremiti. Nonostante il fatto che questa notizia di Termoli è in qualche modo accettata anche da Baratta, solitamente scettico riguardo al Chronicon di Santo Stefano, non vi sono conferme nella documentazione coeva.
Vitale (11), storico locale che scrisse nel 1794, citò un’altra fonte di cui non diede alcun ragguaglio, fornendo solamente la laconica provenienza dell’autore altrimenti non identificato: "P. da Montevarchio". Secondo Vitale in questa cronaca, che non viene citata da nessun altro storico, viene fatto riferimento alla "distruzione" di Bonito Irpino. Ricerche volte all’identificazione di questa cronaca nei principali repertori di fonti per la storia medievale (Potthast, R.I.S, MGH) hanno dato esito negativo.

Note

(1)
Falcone di Benevento
Chronicon Beneventanum. Città e feudi nell’Italia dei Normanni, ed. E.D’Angelo.
Tavarnuzze (FI) 1998
(2)
Ciarlanti G.V.
Memorie historiche del Sannio chiamato hoggi Principato Ultra, Contado di Molisi, e parte di Terra di Lavoro, Provincie del Regno di Napoli (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1969).
Isernia 1644
Sarnelli P.
Memorie dell’insigne Collegio di S.Spirito della Città di Benevento dall’anno della fondazione 1177 infino al tremuoto de’ 5 di Giugno 1688, che si descrive.
Napoli 1688
Sarnelli P.
Memorie cronologiche de’ Vescovi ed Arcivescovi della Santa Chiesa di Benevento colla serie de’ Duchi, e Principi Longobardi della stessa città.
Napoli 1691
Sarnelli P.
Cronologia de’ vescovi et arcivescovi Sipontini.
Manfredonia 1680
Girardi F.
Diario delle cose più illustri seguite nel mondo.
Napoli 1663
(3)
Filippo da Secinara
Trattato universale di tutti li terremoti occorsi, e noti nel mondo, con li casi infausti, ed infelici pressagiti da tali terremoti. Ove si fà mentione de Prencipi, e Monarchi, che regnorono in quei tempi, accennandosi le loro qualità, ed’altre cose memorabile, e curiose.
L’Aquila 1652
(4)
Bonito M.
Terra tremante, o vero continuatione de’ terremoti dalla Creatione del Mondo sino al tempo presente (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1980).
Napoli 1691
(5)
Grimaldi A.
De novo et ingenti in universa provincia Umbriae et Aprutii Citerioris terremotu.
Todi 1703
Tria G.A.
Memorie storiche civili ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino metropoli degli antichi Frentani.
Roma 1744
Vitale T.
Storia della regia città di Ariano e sua diocesi.
Roma 1794
Borgia S.
Memorie istoriche della pontificia città di Benevento, da secolo VIII al secolo XVIII divise in tre parti, parte Seconda dal secolo XI al secolo XVIII.
Roma 1764
(6)
Tria G.A.
Memorie storiche civili ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino metropoli degli antichi Frentani.
Roma 1744
(7)
Magliano G.
Larino: considerazioni storiche sulla città di Larino. Manoscritti del barone Giandomenico Magliano completati, annotati e pubblicati da da suo nipote Alberto Magliano.
Campobasso 1895
(8)
Moroni G.
Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro sino ai nostri giorni specialmente intorno ai principali santi, beati, martiri, padri, ai sommi pontefici, cardinali e più celebri scrittori ecclesiastici, 103 voll. + 6 di indici.
Venezia 1840
Magliano G.
Larino: considerazioni storiche sulla città di Larino. Manoscritti del barone Giandomenico Magliano completati, annotati e pubblicati da da suo nipote Alberto Magliano.
Campobasso 1895
Mercalli G.
Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).
Milano 1883
(9)
Schipa M.
La cronaca di Santo Stefano ad Rivum Maris, in "Archivio Storico per le Provincie Napoletane", vol.10, pp.534-574.
Napoli 1885
(10)
Codagli D.
La Historia Orceana.
Brescia 1592
(11)
Vitale T.
Storia della regia città di Ariano e sua diocesi.
Roma 1794

Effects in the social context

Benevento era città di notevole importanza, nonostante la crisi economica e politica che in quel periodo stava attraversando. La presenza di Onorio II in città al momento della scossa fece sì che fossero organizzate risposte di tipo penitenziale che coinvolsero la popolazione per tutta la durata del periodo sismico (quindici giorni). Le fonti coeve non permettono di stimare il numero delle vittime.

Concurrent natural and man-induced destructive events

La notizia del terremoto fu in parte condizionata dal fatto che Onorio II, una volta ritornato a Roma dopo il soggiorno a Benevento, depose l’abate di Montecassino Oderisio, da tempo in posizione conflittuale con la Chiesa romana, sostituendolo con Nicola Toscolano (1). La notizia venne posta dalla storiografia ecclesiastica in stretta relazione con il terremoto di cui lo stesso Onorio II aveva avuto esperienza diretta nel suo soggiorno beneventano. In tal modo l’evento sismico fu inquadrato in una doppia prospettiva provvidenziale: quale punizione per la zona controllata da un cattivo abate e come monito per il pontefice a sostituirlo. In termini generali la visita del papa fu un gesto di riconciliazione promosso da Roma verso Benevento - città direttamente soggetta a Roma, ma attraversata da correnti scissionistiche - e il comportamento del papa in occasione del terremoto acquisì pertanto una valenza di riconciliazione politica.

Note

(1)
Riccioli G.B.
Chronologiae reformatae et ad certas conclusiones redactae, 4 voll.
Bologna 1669

Administrative historical affiliations

La città di Benevento era la sede del principato omonimo. Il principato di Benevento, longobardo fino ad un secolo prima del terremoto del 1125, era stato il primo tra i territori della Longobardia minore a capitolare nel 1050. In seguito era rimasto formalmente sotto il dominio diretto della chiesa di Roma, ma aveva costituito in pratica una terra di conquista tra i signori normanni dopo la morte di Roberto il Guiscardo. All’epoca del terremoto Benevento attraversava un momento di crisi, divisa politicamente tra occasionali rivolte antiromane e prevalenti sentimenti antinormanni in nome dei quali venne mantenuta la fedeltà al pontefice. L’amministrazione, le istituzioni politiche ed economiche risentirono della crisi politica in corso.

Social and economic effects

Le risposte sociali di cui le fonti hanno lasciato traccia sono di tipo religioso penitenziale: la stessa notte in cui si verificarono le prime scosse alcuni cittadini di Benevento si recarono nella cattedrale e nella chiesa di S.Sofia (1). La gente si recò nelle parti più basse della città per pregare sulle tombe dei santi. Le risposte penitenziali della popolazione furono poi organizzate da papa Onorio II. Questi, dopo essersi recato nella chiesa di S.Giovanni durante la notte ed essersi prostrato dinnanzi all’altare radunò i cardinali e organizzò una preghiera pubblica. Nei giorni successivi in cui avvennero probabilmente altre scosse si tennero numerose processioni cittadine (2).

Note

(1)
Falcone di Benevento
Chronicon Beneventanum. Città e feudi nell’Italia dei Normanni, ed. E.D’Angelo.
Tavarnuzze (FI) 1998
(2)
Falcone di Benevento
Chronicon Beneventanum. Città e feudi nell’Italia dei Normanni, ed. E.D’Angelo.
Tavarnuzze (FI) 1998

Major earthquake effects

Il terremoto colpì la città di Benevento dove scosse tutti gli edifici e fece cadere parti delle mura cittadine, che a loro volta causarono gravissimi danni agli edifici adiacenti. I villaggi di Cliternia, Larino, Bonito, menzionati solo nella storiografia tarda, sono situati nella zona che comprende la vallata beneventana all’incrocio tra la valle del Sabato e quella del Calore, che potrebbe essere identificata con l’area genericamente indicata dalla fonte diretta (1).

Note

(1)
Falcone di Benevento
Chronicon Beneventanum. Città e feudi nell’Italia dei Normanni, ed. E.D’Angelo.
Tavarnuzze (FI) 1998

Effects on the environment

Si aprirono fenditure nel terreno nelle vicinanze di Benevento (1).

Note

(1)
Falcone di Benevento
Chronicon Beneventanum. Città e feudi nell’Italia dei Normanni, ed. E.D’Angelo.
Tavarnuzze (FI) 1998

Sequence of the earthquake

Nella notte tra il 10 e l’11 ottobre, si verificò una prima grande scossa, alla quale ne seguirono altre due o tre, sempre nella notte. Il mattino successivo avvenne una quarta (o quinta) scossa alle ore 12 circa. Il periodo sismico durò in tutto 15 giorni. Questi dati sono desumibili solo dalla cronaca di Falcone (1) ripresi anche da Capocci (1861) (2) e Mercalli (1883) (3).

Note

(1)
Falcone di Benevento
Chronicon Beneventanum. Città e feudi nell’Italia dei Normanni, ed. E.D’Angelo.
Tavarnuzze (FI) 1998
(2)
Capocci E.
Catalogo de’ tremuoti avvenuti nella parte continentale del Regno delle Due Sicilie posti in raffronto con le eruzioni vulcaniche ed altri fenomeni cosmici, tellurici e meteorici, in "Atti del Reale Istituto d’Incoraggiamento alle Scienze Naturali di Napoli", tomo 9, pp.337-421; tomo 10, pp.293-327.
Napoli 1861
(3)
Mercalli G.
Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1981).
Milano 1883

Bibliography

Author Title Text Value Text Date Place of publ.
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Baratta M.I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).Catalogue1901Torino
Bonito M.Terra tremante, o vero continuatione de’ terremoti dalla Creatione del Mondo sino al tempo presente (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1980).Repertory1691Napoli
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Capocci E.Catalogo de’ tremuoti avvenuti nella parte continentale del Regno delle Due Sicilie posti in raffronto con le eruzioni vulcaniche ed altri fenomeni cosmici, tellurici e meteorici, in "Atti del Reale Istituto d’Incoraggiamento alle Scienze Naturali di Napoli", tomo 9, pp.337-421; tomo 10, pp.293-327.Catalogue1861Napoli
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Priori D.Badie e conventi benedettini d’Abruzzo e Molise, 2 voll.Historiographical study1950Lanciano
Rezzadore P.Il mondo ne’ suoi fulgori e tremori.Catalogue1914Firenze
Riccioli G.B.Chronologiae reformatae et ad certas conclusiones redactae, 4 voll.Repertory1669Bologna
Rolandus monachusChronicon rerum memorabilium monasterii Sancti Stephani Protomartyris ad Rivum Maris scriptum a Rolando Monacho qui vivebat an.D. MCLVII, ed. M.Schipa, in "Archivio Storico per le Provincie Napoletane", vol.10, pp.569-574.Apocryphal source1885Napoli
Romanelli D.Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione frentana oggi Abruzzo Citeriore nel Regno di Napoli.Generic information1809Napoli
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Sarnelli P.Memorie cronologiche de’ Vescovi ed Arcivescovi della Santa Chiesa di Benevento colla serie de’ Duchi, e Principi Longobardi della stessa città.Indirect source1691Napoli
Sarnelli P.Memorie dell’insigne Collegio di S.Spirito della Città di Benevento dall’anno della fondazione 1177 infino al tremuoto de’ 5 di Giugno 1688, che si descrive.Indirect source1688Napoli
Schipa M.La cronaca di Santo Stefano ad Rivum Maris, in "Archivio Storico per le Provincie Napoletane", vol.10, pp.534-574.Historiographical study1885Napoli
Tria G.A.Memorie storiche civili ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino metropoli degli antichi Frentani.Generic information1744Roma
Vari V.I Terremoti di Benevento e loro cause.Catalogue1927Benevento
Vitale T.Storia della regia città di Ariano e sua diocesi.Generic information1794Roma

Felt Localities (4)

Locality Province Lat Lon Intensity
Cliternia NuovaCB41.895615.0761A

Il crollo del monastero e del castello sono attestati solo da fonti tarde: Tria (1) desunse la notizia del crollo del monastero da Polidori. Il castello sorto sulle rovine di Cliternia cadde secondo il barone Magliano (2). Infine lo storico Camera (3) citò Clternia come luogo distrutto dal terremoto. La località di Cliternia fu identificata da Romanelli (4) come approssimativa localizzazione dell’antico monastero di S.Felice, in cui era custodito il corpo di S.Leo.

(1)
Tria G.A.
Memorie storiche civili ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino metropoli degli antichi Frentani.
Roma 1744
(2)
Magliano G.
Larino: considerazioni storiche sulla città di Larino. Manoscritti del barone Giandomenico Magliano completati, annotati e pubblicati da da suo nipote Alberto Magliano.
Campobasso 1895
(3)
Camera M.
Annali delle due Sicilie dall’origine e fondazione della monarchia fino a tutto il Regno dell’Augusto Sovrano Carlo III Borbone, 2 voll.
Napoli 1841
(4)
Romanelli D.
Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione frentana oggi Abruzzo Citeriore nel Regno di Napoli.
Napoli 1809

BonitoAV41.101715.0039VIII

I fortissimi danni subiti da tutti gli edifici del villaggio, come riportato da Vitale (1) sulla scorta di una "cronaca antica" non rintracciabile, non sono menzionati da alcuna fonte coeva.

(1)
Vitale T.
Storia della regia città di Ariano e sua diocesi.
Roma 1794

LarinoCB41.799414.9108VIII

I gravi danni non meglio specificati menzionati da Tria (1) non sono confermati da fonti coeve. L’informazione venne ripresa da Magliano (2) e quindi da Baratta (3).

(1)
Tria G.A.
Memorie storiche civili ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino metropoli degli antichi Frentani.
Roma 1744
(2)
Magliano G.
Larino: considerazioni storiche sulla città di Larino. Manoscritti del barone Giandomenico Magliano completati, annotati e pubblicati da da suo nipote Alberto Magliano.
Campobasso 1895
(3)
Baratta M.
I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana (ristampa anastatica, Sala Bolognese 1979).
Torino 1901

BeneventoBN41.128914.7769VII-VIII

Il terremoto scosse tutti gli edifici e fece cadere parti delle mura cittadine, che a loro volta causarono gravissimi danni agli edifici adiacenti (1).

(1)
Falcone di Benevento
Chronicon Beneventanum. Città e feudi nell’Italia dei Normanni, ed. E.D’Angelo.
Tavarnuzze (FI) 1998